Sacbo, Dhl prolunga l’accordo fino al 2018

DHLSacbo e Dhl Express Italy hanno rinnovato l’accordo di collaborazione, in scadenza a dicembre 2016, prolungandolo di ulteriori due anni.

La volontà reciproca di estendere il rapporto contrattuale conferma il legame esistente tra il vettore courier e il gestore aeroportuale e rafforza l’intesa, anche e soprattutto in vista del maturare di nuovi e diversi scenari operativi. Il nuovo accordo consolida il valore dell’Aeroporto di Bergamo come polo logistico, salvaguardandone il know-how, e pone le premesse per sviluppare e condividere le future strategie comuni.

La continuità contrattuale con Dhl Express Italy consente a Sacbo di avvalersi delle condizioni ottimali per proseguire il percorso intrapreso con altri interlocutori con l’obiettivo di pianificare le strategie di lungo periodo nel settore del trasporto delle merci aeree.




CortoLovere, Bozzetto presidente di giuria e autore del logo

Bruno Bozzetto e logo CortoLovere 2015

È stato pubblicato il bando ufficiale per partecipare all’edizione 2015 di “CortoLovere”, il festival internazionale del cortometraggio che si tiene ogni anno a Lovere e che premia i talenti dell’audiovisivo, in programma dal 24 al 26 settembre prossimi.
L’appuntamento raccoglie centinaia di cortometraggi, inviati da tutto il mondo: brevi, intensi, più articolati; storie di paesi lontani e d’Italia, di ragazzi e di anziani, di uomini e di donne. Con la pubblicazione del bando 2015 è stato svelato il logo ufficiale della manifestazione, disegnato dal presidente onorario della competizione, il maestro del cinema e dell’animazione Bruno Bozzetto.
La direzione artistica è invece affidata a Matteo Lanfranchi.
Con le sue 18 edizioni, CortoLovere è uno dei festival del cortometraggio più antichi d’Italia. Nel corso della sua storia ha avuto presidenti di giuria del calibro di Silvio Orlando, Lina Wertmuller, Laura Morante e Luigi Lo Cascio. Solo l’anno scorso, con la presenza del regista Silvio Soldini, il festival di Lovere ha registrato l’ennesimo successo di partecipazioni: oltre 300 iscrizioni al concorso, e migliaia di presenze.
Il bando per partecipare al Festival è consultabile sul sito ufficiale del festival nella sezione “iscrizione film”: http://www.cortolovere.it/iscrizione-film/

 




Expo, il gelato invade il centro di Bergamo

expo gelato

Mais, salumi, formaggi. Ma non solo. C’è un altro prodotto nel quale Bergamo è regina ed è un autentico campione del made in Italy nel mondo. Il gelato. Il territorio provinciale vede infatti la presenza unica ed eccezionale di operatori che coprono l’intera catena produttiva: dalle materie prime agli ingredienti, dalle macchine e i impianti agli arredi, dai contenitori a coni e cialde, dagli accessori fino, naturalmente, ai gelatieri. Tutti questi attori  saranno per la prima volta riuniti in un unico evento, Expo Gelato 2015, che prenderà casa nel centro di Bergamo dal 15 maggio al 30 giugno.

L’iniziativa, promossa e sostenuta dalla Camera di Commercio di Bergamo, ha l’obiettivo valorizzare il gelato artigianale made in Italy e le filiera bergamasca ed il primo passo di percorso di rete che progetti nuove azioni di valorizzazione, qualificazione e sviluppo dell’intero comparto, che vale complessivamente 3,2 miliardi a livello nazionale con 2 miliardi di consumo e con la presenza di 39mila punti/gelaterie sul territorio nazionale.

Expo Gelato è un progetto di edutainment rivolto al grande pubblico e agli operatori di settore, dove l’apprendimento (grazie ai laureati dall’Università di Bergamo che, in veste di ciceroni, racconteranno ai visitatori le tecniche e le qualità che stanno dietro ad ogni azienda e ad ogni processo), si unirà al gusto e al divertimento, con gli allievi degli istituti professionali di San Pellegrino e Sarnico che si dedicheranno, nel laboratorio, alla preparazione del gelato.

Gli spazi sono stati messi a disposizione dalla Banca Popolare di Bergamo e raccontano la filiere in un percorso in tre tappe: “conoscere”, “fare” e “mangiare”.

La conoscenza avverrà nella Gallery, nel Chiostro di Santa Marta, con la presentazione della storia del gelato e delle 20 imprese protagoniste: 18 bergamasche e due nazionali note al grande pubblico (Fabbri e Ferrero), suddivise negli ambiti “materie”, “tecnica” e “contenitori”.

Il fare sarà nel Lab, nello spazio ex Sacerdote uomo, con la creazione di un vero laboratorio a vista nel quale il pubblico potrà entrare, assistere da vicino alla produzione del gelato che sarà fresco tutti i giorni e partecipare agli workshop, incontri, esibizioni dei migliori esperti di settore internazionale (dalla Coppa del Mondo del Gelato) e nazionale (dalla Scuola Italiana di Gelateria) durante tutto il periodo. Il laboratorio sarà gestito dal Comitato Gelatieri Bergamaschi e prevede l’alternarsi dei gelatieri che aderiranno proponendo il gusto del giorno.

Il mangiare, invece, avverrà nella zona living, all’angolo tra via Crispi e la Galleria di Santa Marta, dove in uno spazio di 300 mq troverà spazio un allestimento destinato alla degustazione del gelato e favorirà l’incontro, il relax e lo svago dei visitatori nazionali, locali e internazionali.

Una nota particolare la merita l’allestimento, progettato da Francesca Perani, che con l’obiettivo di stimolare i sensi attraverso materiali, colori, trasparenze e allestimenti trasforma e modifica temporaneamente la funzione d’uso di luoghi pubblici e privati in un percorso di rinnovamento e rinascita.

massimo-bosio.jpg«È un evento di grande spessore – evidenzia Massimo Bosio, presidente del Comitato Gelatieri Bergamaschi dell’Ascom -, in pratica è l’unica manifestazione a livello nazionale in chiave Expo dedicata al gelato, che consacra perciò Bergamo come punto di riferimento per una delle specialità italiane più amate nel mondo. Ha un forte valore divulgativo e promozionale ed è importante che anche i gelatieri artigianali della provincia siano coinvolti». Al lavoro ci saranno le insegne aderenti al Comitato «per le quali si apre una vetrina nel centro città, mentre bergamaschi e turisti avranno l’opportunità di assaggiare giorno dopo giorno lo stile ed i gusti diversi, che compongono l’offerta bergamasca». Oltre alcuni gusti legati alle aziende presenti nell’esposizione e a quelli proposti da ogni gelatiere sarà, sempre presente il “Mielgot”, gelato a base di latte, miele e biscotto di mais Spinato di Gandino scelto come simbolo del territorio e della campagna Gelateria di Fiducia nell’anno dell’Expo.

A corollario di Expo Gelato sono stati studiati altro progetti per valorizzare la filiera: un piano di internazionalizzazione volto ad attrarre a Bergamo operatori business dalla Germania, dal Marocco e dalla Polonia, un articolato piano di comunicazione che coinvolge anche il Sigep, la più importante fiera internazionale che si svolge a Rimini e punta con decisione su web, social network e progetti di marketing relazione per mettere in rete aziende, consumatori, operatori in tutto il mondo. Da sottolineare anche la collaborazione con la Fondazione Veronesi, attiva da anni nella prevenzione attraverso l’alimentazione e che ha identificato il gelato come “cibo che fa bene alla salute” e che verrà a Bergamo a raccontare il progetto e gli obiettivi.

ExpoGelato – le aziende

ExpoGelato – gli eventi




E’ Gualtiero Marchesi l’Ambassador dell’Expo

MarchesiGualtiero Marchesi è diventato Ambassador di Expo Milano 2015. Lo chef milanese, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, entra così a far parte della grande famiglia dell’Esposizione Universale. Le sue creazioni culinarie daranno un tocco di classe e qualità a un evento che fa dell’alimentazione sana e consapevole il suo punto di forza. In occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, Marchesi dimostra di credere fermamente in questa straordinaria avventura: “Expo è una grande occasione per dimostrare quello che possiamo fare. Sottolineo possiamo, perché basta che questo Paese lo voglia ed è capace di superare qualsiasi ostacolo. Solo così ritroveremo l’Italia che si fa rispettare”.

Ed è significativo il prodotto scelto dal Maestro per rappresentare la sua cucina: “Io amo il grano e lo scelgo come emblema, perché appartiene alla prima grande rivoluzione umana, quella neolitica, dopo, ben inteso, l’essere scesi dagli alberi. I greci usavano una bellissima metafora, chiamando gli uomini: mangiatori di pane, il contrario di bruti. Anche se furono gli arabi a inventare i maccheroni, prima del Mille, a Palermo, la pasta è l’ingrediente che più ci caratterizza”. Un elemento imprescindibile per Marchesi è la formazione, fondamentale per essere competitivi in ogni settore, quindi anche per preparare degli chef di alto livello: “Non c’è crescita sociale e personale senza il tempo dello studio e del sacrificio. Chi parla di cucina, parla a vanvera se non chiarisce che la creatività e l’improvvisazione possono nascere solo da un lungo tirocinio, dalla perfetta conoscenza della materia prima e delle cotture”. “E’ un onore poter annoverare tra i nostri Ambassador un maestro della cucina italiana come Gualtiero Marchesi – commenta Giuseppe Sala, commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 – Siamo certi che le sue doti sapienti nel saper miscelare ingredienti e sapori, unite ad una cucina legata alle tradizioni ma fortemente innovativa rappresenteranno un valore aggiunto prezioso in grado di esaltare il Made in Italy. Quella di Marchesi è un’arte che parte da prodotti di prima scelta e proprio per questo potrà fornire un importante contributo, capace di stimolare riflessioni sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.




Palafrizzoni, troppo facile aumentare le tasse

pala Frizzoni -pg 1Tra la politica e l’elettorato la cosiddetta “luna di miele”, il periodo di consenso dopo le elezioni, in Italia è sempre più breve. Arriva quando subentra la noia, la novità non è più tale e lo spettacolo si è fatto soporifero. Per cercare di tenere desta l’attenzione, allora, agli amministratori pubblici, ad ogni livello, non resta che restare sempre in apparente movimento, insistere con gli annunci, evocare riforme e cambiamento. Per i contenuti e i risultati si può attendere, perché ai fini del consenso le promesse di rivoluzione sono più efficaci della rivoluzione stessa, che inevitabilmente scontenta sempre qualcuno.

L’imperativo per il governante è cercare di essere sempre sulla breccia come “nuovo”, per non diventare il “solito” o addirittura scivolare sul “vecchio”, che non è una questione anagrafica, ma la categoria del politico avviato al declino. Così, dopo un anno, Matteo Renzi appare ancora come una “prima visione” e non come una “replica”, tanto per restare nel gergo dello spettacolo, grazie al fatto che è riuscito a mantenere l’immagine di “rottamatore”. Dopo una partenza da motore diesel, ha in effetti portato o sta portando a casa una serie di riforme, dal Jobs act alle Popolari, dalle elezioni alla scuola, dal Senato al decentramento. E questo permette di distrarre dal fatto che non è ancora possibile dare un giudizio concreto sulle azioni perché tutto questo produrrà effettivi risultati solo in futuro: si inizia ora con il Jobs Act, ma, ad esempio, nelle Popolari si cominceranno a vedere i primi cambiamenti tra due anni, della riforma elettorale solo alle prossime consultazioni e così via.

Anche al Comune di Bergamo, nonostante i cartelloni pubblicitari, i cambiamenti per le due grandi iniziative si vedranno solo in futuro: ci saranno anche gli accordi per i Riuniti e per la Montelungo, ma al momento gli edifici restano in degrado. Sia concesso un po’ di scetticismo, motivato da quanto accaduto negli ultimi anni: prudenza vorrebbe che in materia di interventi urbanistici non si festeggi più nemmeno all’avvio dei lavori, ma solo ad inaugurazione di opera conclusa, non certo quando il cantiere non è nemmeno ipotizzato.

Anche se la politica è cambiata, sempre più annunci che fatti concreti, per interrompere la “luna di miele” con gli elettori resta comunque un argomento imbattibile: quello delle tasse, ovviamente in aumento. La materia fiscale è sempre stata molto delicata: pochi, e quei pochi non hanno avuto facile vita politica, hanno cercato di dare una visione chiara e responsabile degli aumenti che hanno deciso. Sulle tasse si scivola inevitabilmente ed è comprensibile che Renzi preferisca passare come quello che dà gli 80 euro piuttosto di quello che per finanziare quella “restituzione” ne ha tolti anche di più da altre parti.

E adesso il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è messo alla prova: di fronte a un bilancio 2015 che avrà 5 milioni in meno (3,6 milioni per la manovra del governo, che comprende anche gli 80 euro, e 1,4 milioni per entrate “una tantum” che quest’anno mancheranno), come prima cosa mette le mani avanti. Senza la coraggiosa fantasia per una soluzione originale, torna su temi triti e ritriti, gli stessi del suo predecessore, dal quale annunciava, prima delle elezioni, il cambiamento. La colpa, dice, è dei tagli dal potere centrale, della spending review, del patto di stabilità. E la responsabilità, con una giustificazione che sa in questo caso troppo di ordine di scuderia, è per la maggior parte del “governo Berlusconi, sostenuto dalla Lega”, non risparmiando strali alla Regione (leghista). E allora di fronte a questo bilancio ridotto, quali sono le soluzioni che si prospettano? Più tasse o meno servizi. Come la politica del “passato”, quella che non è mai riuscita a fare effettivi risparmi, eliminando gli sprechi. Quella che ha fatto realizzare il rapporto Cottarelli che ha individuato risorse disperse per miliardi, ma poi ha deciso non solo di non realizzarlo, ma anche di non renderlo pubblico. Inutile chiedersi perché.




Onav Lombardia, anteprima nazionale per il vitovska

mare_e_vitovskaLa lente d’ingrandimento degli assaggiatori di Onav Lombardia si sposta a nord e mette a fuoco su un territorio che è un simbolo di viticoltura eroica:  il Carso, dove per produrre vino si lotta con la roccia. Il 23 aprile, alle 21, presso lo Star Ritz Hotel, in via Spallanzani 40 a Milano,  Onav Lombardia organizza l’anteprima nazionale di MareVitovska, la famosa manifestazione dedicata al vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno. In occasione dell’anteprima milanese,  il presidente  Onav  Vito Intini, farà scoprire il vino Vitovska attraverso una degustazione guidata, seguita da interventi dei produttori del Carso e degli organizzatori dell’evento triestino.

Info: Vito Intini – tel. 335.8149320, lombardia@onav.it




Al via uno short master per le imprese che vogliono aprirsi ai mercati internazionali

camera di Commercio (2)Sono aperte le iscrizioni allo “Short Master in internazionalizzazione d’impresa”, un percorso formativo intensivo interdisciplinare di 56 ore rivolto a imprenditori e dipendenti di  imprese che desiderano acquisire competenze specialistiche per affrontare progetti di sviluppo internazionale.Il corso è cofinanziato dalla Camera di Commercio e realizzato in collaborazione con NIBI – Nuovo Istituto di Business Internazionale (Promos Milano) ed è in programma alla Sala Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni a Bergamo dal 9 aprile al 3 giugno.

Gli incontri forniranno gli strumenti concettuali e concreti per elaborare una strategia di internazionalizzazione supportata da una progettualità definita. Al termine del percorso i partecipanti saranno in grado di mettere a fuoco gli aspetti chiave di un processo di internazionalizzazione e di dare una prima risposta alle principali problematiche di natura strategica e operativa che deve affrontare un’impresa orientata ai mercati internazionali.

Per partecipare, compilare la relativa scheda di iscrizione disponibile sul sito www.bergamosviluppo.it. Le iscrizioni verranno raccolte in ordine cronologico di arrivo fino all’esaurimento dei 30 posti disponibili.Per informazioni e iscrizioni: Bergamo Sviluppo – Stefania Rovetta rovetta@bg.camcom.it tel. 035 3888011-0353888047 – http://www.bergamosviluppo.it/sito/news/311-short-master-in-internazionalizzazione.html.




Valcalepio, il Consorzio replica a Fava: “Penalizzante star fuori dal Padiglione Vino”

Medolago Albani  e Enrico Rota
Enrico Rota (a sinistra) e Emanuele Medolago Albani

Qualche giorno di riflessione ed ecco la replica da parte del presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio, Emanuele Medolago Albani e del delegato Expo Enrico Rota all’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Fava, il quale aveva precisato di “aver ricevuto dalle aziende lombarde la richiesta di rimanere all’interno del Padiglione Lombardia per tre motivi: innanzitutto perché siamo l’unica Regione che ha un padiglione autonomo. In secondo luogo, perché i produttori di vino volevano partecipare dell’offerta complessiva dell’agroalimentare regionale; in terzo luogo, perché avrebbero potuto contare su spazi gratuiti”. L’assessore Fava aveva concluso precisando che “la scelta non è assolutamente contro il Padiglione del Vino”.

“Noi del Consorzio Tutela Valcalepio – esordisce Rota – non abbiamo mai criticato la scelta, giusta e pregevole, compiuta dalla Regione di riservare un intero padiglione, quello della Lombardia, appunto, a chi ospita questo EXPO e al comparto produttivo della regione. Siamo grati al presidente Maroni ed all’assessore all’Expo, Fabrizio Sala per aver poi deciso di confermare la loro fiducia nel settore agroalimentare lombardo al punto da dedicare uno spazio all’interno del Padiglione Lombardia alla produzione locale. Il Consorzio Tutela Valcalepio – aggiunge Rota – è fiero e orgoglioso di poter partecipare al Padiglione Lombardia, la cui istituzione ci riempie di soddisfazione”

“Quello che ci lascia invece perplessi – è il presidente del Consorzio, Emanuele Medolago Albani a parlare – è la scelta di rimanere fuori dal Padiglione Vino. All’interno di Expo il vino italiano, unico prodotto, avrà un padiglione ad esso dedicato. Tornando alla questione della scelta tematica operata dal visitatore, è chiaro che chi si recherà ad EXPO perché interessato a scoprire qualcosa di più sulvino italiano che, a nostro parere, rimane uno dei prodotti Made in Italy più conosciuti ed apprezzati al mondo, si troverà a trarre la logica conclusione che in Lombardia non si produca vino o che ci sia un vuoto di rappresentanza per quanto riguarda le denominazioni di origine lombarde. Questa prospettiva ci spaventa moltissimo, soprattutto visto quanto fatto dai produttori a supporto del vino lombardo negli ultimi anni. Ricordiamo con orgoglio, infatti, che il Consorzio Tutela Valcalepio è stato promotore per il riconoscimento di un IGT che portasse il nome della Lombardia in occasione di Expo, occasione persa, e partecipa senza esitazione a qualsiasi genere di manifestazione ideata e portata avanti nel nome del vino lombardo, primo fra tutti il Vinitaly, al quale Valcalepio partecipa da sempre all’interno del padiglione regionale. Non vorremmo quindi – puntualizza Medolago Albani – che il messaggio comunicato al visitatore del Padiglione Vino si ritorcesse contro un settore, quello del vino lombardo, che tanto ha fatto negli ultimi anni per imporre la propria presenza sul panorama italiano ed estero con ottimi e soddisfacenti risultati”.

“Per quanto riguarda il lato economico toccato dall’Assessore all’Agricoltura Gianni Fava, vorremmo ricordare come, da ormai due anni, il sistema dei consorzi non riceva contributi per la promozione” ricorda il delegato Expo del Consorzio Tutela Valcalepio, Enrico Rota. Per quanto riguarda la richiesta di spiegazione su questa presa di posizione da parte del presidente Emanuele Medolago Albani, lo stesso precisa che nell’ultimo incontro con i consorzi si sono avuti concreti confronti sul tema”.




Giorgio Beltrami: «Sta scomparendo il bar all’italiana»

Giorgio BeltramiAvviare un locale non è una cosa da tutti, tiene a precisare Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar e Caffetterie Ascom, di fronte alla convinzione dei più di aprire un bar e fare subito cassetto: «Molti si improvvisano imprenditori: aprono tanti locali, ma molti chiudono anche dopo pochi mesi. E’ positiva anche la continua ricerca di nuove formule, ma negli ultimi anni stiamo purtroppo assistendo alla scomparsa del bar all’italiana, di quel format tutto nostro che il mondo ci ha sempre invidiato». Il bar all’italiana va difeso come emblema del Made in Italy: « E’ un locale che cambia durante la giornata, assecondando i ritmi della città e dei suoi frequentatori. E’ importante partire alla grande la mattina con un gran caffè e un gran cappuccino che da soli possono davvero ripagare, se ben fatti, il sacrificio della sveglia puntata all’alba. Poi scatta l’ora dell’aperitivo: un drink preparato a regola d’arte servito al tavolo con stuzzichini e finger food caldi e freddi. Da mezzogiorno ci si prepara ad un pranzo leggero, con una scelta di tre o quattro piatti e nel pomeriggio si servono tè accompagnati da piccola pasticceria, cioccolate calde e gelati».




La crisi fa crescere i pubblici esercizi in città, ma il turnover resta elevato

Caffe Culture Imagery (14th - 15th November 2011)Crescono i locali in città. Nonostante la crisi continuano ad aprire ristoranti, bar, take away, enoteche e birrerie. Negli ultimi cinque anni i dati Ascom evidenziano un balzo dell’11,3% nel settore della somministrazione di cibo e bevande, con 57 nuove attività avviate tra il 2009 e il 2014. L’anno scorso il comparto della somministrazione e ricettività- alberghi inclusi- si è chiuso con il segno più: rispetto al 2013 le attività grazie a 560 aperture il comparto è cresciuto del 3%. I negozi alimentari crescono, in controtendenza con quelli che trattano altri generi, in particolar modo abbigliamento e calzature, che hanno risentito in particolar modo del calo dei consumi.

Fusini
Oscar Fusini

Il commercio alimentare registra un + 6,85% confermandosi un settore attrattivo per nuovi imprenditori. «Dopo anni di crisi, l’alimentare attrae nuove imprese che cercano di affermarsi e di trovare nuove nicchie di specializzazione- spiega Oscar Fusini, vicedirettore Ascom-. I pasti fuori casa sono in crescita e gli esercizi cittadini moltiplicano l’offerta.  Vanno per la maggiore formule agili e veloci: il tempo delle pause stringe, il budget per i pasti si riduce, e si finisce col mangiare spesso in piedi». Dall’ hamburgeria alle tigelle, dalla polenteria alle zuppe, dal vegano al frullato vitaminico,  c’è solo l’imbarazzo della scelta: «Oltre alla diversificazione dell’offerta, uno dei fenomeni più evidenti è la concentrazione degli esercizi in particolari aree della città- continua Fusini-.  Si sta sempre più affermando l’idea di polo attrattivo, attraverso dei piccoli distretti gastronomici. Non c’è più il timore della concorrenza ma, anche sulla scorta di quanto avviene nel resto d’Europa,  maggiore è la possibilità di scelta più forte diventa il passaggio di potenziali clienti».