Zogno, nella Green house prende forma l’incubatore d’impresa

green house zogno“Imprendinvalle: la fucina delle idee dell’incubatore” è un progetto della Comunità Montana Valle Brembana, finanziato ai sensi della misura 321A – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale del PSR 2007/2014, che prevede la creazione di un incubatore d’impresa all’interno della Green House di Zogno, un edificio completamente ad “Emissioni Zero”, riqualificato attraverso l’impiego delle moderne tecnologie orientate al risparmio energetico, che verrà utilizzato per realizzare attività formative, culturali e didattiche destinate al territorio.

Nell’ambito di questo progetto, Bergamo Sviluppo-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo, realizza una serie di attività e servizi per supportare lo start-up d’impresa, per diffondere una cultura favorevole all’autoimprenditorialità e favorire nascita e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali sul territorio brembano. Aspiranti e neo-imprenditori potranno beneficiare di orientamento per la definizione dell’idea d’impresa, formazione per l’acquisizione delle competenze necessarie all’analisi e alla progettazione di un’iniziativa imprenditoriale, assistenza personalizzata per la valutazione della fattibilità del progetto e per la stesura del relativo business plan.

Intento dell’iniziativa è accompagnare e “rendere pronti” aspiranti e neo-imprenditori aderenti a insediarsi nell’incubatore che verrà creato all’interno della Green House. Particolare attenzione, soprattutto nell’ambito dell’attività formativa, potrà essere dedicata alle tematiche “green”, all’innovazione tecnologica e al turismo responsabile (ad esempio potrà esserci spazio per un inquadramento sulla sostenibilità ambientale e sul “fare impresa in chiave green”, un approfondimento sul tema dell’efficientamento energetico, testimonianze di imprenditori operanti nella green economy e nel settore turistico, ecc.).

L’iniziativa verrà presentata in due incontri di animazione/sensibilizzazione, che si svolgeranno, in orario 20.30-22.30, il 14 aprile a Piazza Brembana (nella sede della Comunità Montana Valle Brembana – via Tondini 16) e il 21 aprile a Zogno (nella Sala Consiliare del Comune, che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro – viale Martiri della Libertà).

Per informazioni sul progetto e iscrizioni agli incontri: tel. 035/3888011 – email: raso@bg.camcom.it – www.bergamosviluppo.it (iscrizioni online dalla news in homepage o dal calendario eventi)




Nembro, le birre dell’anno si bevono a volontà

birradellanno2015-620x350-620x350Giovedì 26 Marzo, alle ore 20, a “The Dome” di Nembro (via Case Sparse Europa 15), la Compagnia del Luppolo festeggia l’ottima performance del movimento birrario bergamasco al prestigioso concorso “Birra dell’anno”. Saranno presenti i birrai saliti sul podio Renato Carro (birrificio Valcavallina di Endine Gaiano), Simone Casiraghi (Endorama di Grassobbio) e Giovanni Fumagalli (Via Priula, San Pellegrino) e al costo di 15 euro sarà possibile bere tutta la birra messa a disposizione per la serata, tra Sunflower (Valcavallina), Caliban (Endorama) e Camoz (Via Priula).

Alla fine, compreso nel prezzo, sarà offerta un assaggio di Barleyfùs, il Barleywine realizzato dal Birrificio Endorama per la Compagnia del Luppolo, ormai giunto a piena maturazione, che ha ottenuto la menzione d’onore nella sua categoria sempre a “Birra dell’anno 2015″.

Per le modalità di partecipazione alla serata www.lacompagniadelluppolo.org

 




Il piatto perfetto? Sta tutto in una “box”

My cooking box Chiara RotaAccade spesso. Dopo aver fatto la spesa per preparare un piatto speciale, ci si rende conto al momento di mettersi ai fornelli che manca ancora quell’ingrediente! A risolvere l’inconveniente ci ha pensato Chiara Rota con “My Cooking Box”, speciali confezioni che contengono tutti – ma proprio tutti – i prodotti, compresi olio e sale, necessari a realizzare la ricetta, nel giusto dosaggio, in modo da evitare sprechi e avere l’ulteriore garanzia di rispettare l’apporto calorico e nutrizionale specificato.

Trent’anni, laureata in ingegneria gestionale, impegnata nell’azienda di famiglia, la Omr di Torre Boldone attiva nel settore della metalmeccanico e plastico, Chiara Rota ha unito l’attitudine professionale ad ottimizzare i processi produttivi con la passione per la cucina e soprattutto per la ricerca di prodotti enogastronomici artigianali d’eccellenza lungo la Penisola. Quelli che ora sta inserendo nelle sue box, progetto imprenditoriale che ha anche vinto la selezione per accedere all’incubatore Speed Mi Up (di Università Bocconi, Comune e Camera di commercio di Milano), dove è presente da febbraio.

«Stiamo ultimando i prototipi delle confezioni, che non vogliono essere semplici scatole – racconta -. Contiamo di essere pronti per maggio, quando Expo aprirà le porte». Pensata per i turisti che si vogliono portare a casa la reale possibilità di realizzare una ricetta tipica, My Cooking Box si rivela un valido aiuto per tutti. «Capitava – ricorda Chiara – che alcuni rappresentanti stranieri della ditta di famiglia mi chiedessero di tradurre loro le ricette di alcuni piatti italiani, ma mi sono resa conto che non bastava che portassero con sé in patria uno o due ingredienti, come una confezione di spaghetti o di salsa di pomodoro, per avere la certezza di riproporre la vera cucina italiana. Anche dettagli come la qualità dell’olio o la giusta quantità di sale nell’acqua della pasta, infatti, possono fare la differenza ed è così che è nata l’idea di racchiudere tutto l’occorrente in un unico “pacchetto”». Che si propone come “kit di pronto soccorso” anche per chi straniero non è, ma non ha molto tempo per fare la spesa e rincasando sa di poter avere già tutto a disposizione per un pranzo o una cena coi fiocchi o per gestire senza sprechi il soggiorno nelle seconde case.

Al momento le ricette finite nelle box sono cinque e si tratta di primi piatti. «Siamo partiti con prodotti non deperibili, come pasta, riso e sughi – spiega Rota -, anche perché è necessario che tutti gli ingredienti abbiano le medesime modalità di conservazione. Sono tutte specialità selezionate: pasta di Gragnano Igp, salsa di pomodori Pachino, filetti di tonno, pesto alla genovese, pinoli di San Rossore e ancora Vialone Nano e Carnaroli da abbinare rispettivamente ai funghi secchi di Borgotaro e ai pistilli di zafferano. Le ricette sono tutte testate da uno chef e da un nutrizionista e sono descritte passo dopo passo. Nel box sono inserite anche informazioni sui singoli ingredienti, sulle aziende che li realizzano e le caratteristiche peculiari di ciascuno, un modo anche questo per valorizzare il vero made in Italy». Il costo? «Sono tutti prodotti di alto livello – precisa l’ideatrice -, possiamo però dire che la spesa per il box è inferiore a quella che si sosterrebbe acquistando separatamente i medesimi ingredienti».

Per la distribuzione Chiara Rota punta in primis su negozi in località turistiche, aeroporti, tour operator, hotel, dove My Cooking Box si propone come un’evoluzione del souvenir gastronomico. Un prossimo passo è “inscatolare” anche una ricetta bergamasca: «È la mia terra – conclude -, mi piacerebbe far conoscere i produttori locali».

Intanto sarà presente nello stand di Speed Mi Up a Seeds&Chips, primo salone internazionale dedicato alle aziende e startup digitali che stanno innovando nella filiera agroalimentare ed enogastronomica, in programma dal 26 al 29 marzo prossimi al MiCo Centro congressi di Milano.




Industria manifatturiera, Bergamo ai vertici in Europa

Minolta DSCL’industria manifatturiera occupa a Bergamo oltre 150 mila persone e produce un valore aggiunto vicino ai 10 miliardi di euro: un valore che colloca questo sistema produttivo al secondo posto fra le province italiane ed europee. E’ quanto emerge dall’analisi “Bergamo European Manufacturing Industry” svolta dal professor Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison – in collaborazione con Fondazione Symbola e Confindustria Bergamo – presentata oggi a Milano.

Il fatturato estero dell’industria manifatturiera bergamasca, secondo l’analisi, vale quasi 15 miliardi (2014) ed è cresciuto di quasi 6 punti negli ultimi 12 anni. La bilancia commerciale ha contribuito per il 17,5% al Pil provinciale. La propensione alle esportazioni (esportazioni /Pil) è vicina al 50%, superiore ai valori della Germania (40%), molto al di sopra della media italiana (23,8%) e dell’Unione Europea (22,2%), e ha un ruolo di primo piano nelle performance dell’Italia, che resta uno dei soli 5 paesi al mondo con un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari. Infatti, nonostante la crisi, l’Italia è tra i paesi che hanno sofferto meno l’irruzione della Cina e degli altri Brics nel mercato mondiale, mantenendo nel 2013 oltre il 72% delle quote di export rispetto al 1999, mentre USA e Francia le hanno viste ridotte al 70,2% e 59,8%, il Giappone al 57,3%, il Regno Unito al 53,4%.

E nel 2012, grazie anche alle imprese di territori come Bergamo, si è piazzata prima, seconda o terza al mondo per attivo commerciale con l’estero in ben 935 prodotti su un totale di 5.117 (il massimo di disaggregazione statistica del commercio mondiale).

Nella competizione internazionale sono in prima fila, è vero, le grandi imprese e diverse centinaia di medie imprese specializzate, ma a fare la differenza sono le filiere produttive, spesso costituite da piccole imprese con un profondo legame con il territorio e le comunità. A Bergamo la compattezza della struttura produttiva garantisce che il 79,9% del valore dei beni esportati sia prodotto da imprese operanti in Italia; per valutare il significato di questa percentuale è sufficiente sottolineare che è ben superiore al 64% della Germania, e ai livelli degli altri Paesi europei, che si fermano a percentuali inferiori.

L’apertura dell’economia ha generato a Bergamo un diffuso fenomeno di internazionalizzazione. Gli investimenti diretti esteri delle industrie bergamasche sono più che consistenti – con 733 unità produttive in 70 Paesi, dagli Usa, alla Germania a Brasile e Cina – così come la presenza di imprese straniere, che danno lavoro nella provincia a 14 mila persone. Un fenomeno che ha accompagnato l’economia bergamasca fin dalla prima rivoluzione industriale. Su questa performance hanno inciso molti fattori: l’imprenditività, la capacità di fornire servizi al cliente, l’affidabilità e la qualità delle produzioni e, naturalmente, l’innovazione sia dei prodotti che dei processi che attraversa tutti i settori, accompagnata dalla capacità di cogliere le sfide del futuro legate alle nuove tecnologie, alla cultura, alla green economy. La vocazione di Bergamo, infatti, è la manifattura di qualità: quella di medio-alto livello tecnologico, che occupa il 30,7% degli addetti (più del 28,3% della media Ue a 27). E quella, 7.190 imprese, che scommette sulla sostenibilità: la stessa che, come dimostrano i dati nazionali, innova di più: ben il 30% delle imprese che investono green ha sviluppato, nel 2013, nuovi prodotti o nuovi servizi, contro il 15% delle altre; imprese che esportano di più: lo fa stabilmente il 44% di chi punta sull’ambiente, contro il 24% delle altre; E creano più occupazione: dalle imprese della green economy è arrivato il 61% della domanda di lavoro totale.

Quelle imprese, insomma – che già oggi portano al territorio e al Paese risultati straordinari – oltre a competenze e professionalità hanno quello sguardo rivolto al futuro che è indispensabile per conquistare i primati che raccontiamo nelle pagine seguenti, e che è la condizione necessaria e sufficiente per successi ancora maggiori. E che consente a quelle imprese, e a questo territorio, di essere uno dei protagonisti dell’Expo, la straordinaria vetrina globale sull’Italia che si aprirà a Milano.




Monte Isola vota il miglior salame. Sabato l’inedita sfida

Salame di MontisolaUn fine settimana all’insegna del salame. E’ quello organizzato dal Comune di Monte Isola nell’ambito della prima edizione della manifestazione “Le Giornate del Gusto – Sua Maestà il Salame di Monte Isola”, pensato per promuovere le eccellenze e le tradizioni del territorio ed in particolare quelle gastronomiche, come il salame montisolano. L’evento avrà luogo sabato 28 e domenica 29 marzo e si struttura in vari eventi, tra cui il convegno di apertura dal tema “Identità di un territorio tra cibo, tradizione e cultura”. I contenuti che verranno sviscerati nel corso del convegno verteranno sul tema dell’ identità territoriale, partendo dal macro territorio regionale e nazionale per poi focalizzarsi sulle più piccole realtà locali come Monte Isola.

La gara per designare il miglior salame avrà inizio alle 16 di sabato e la proclamazione del vincitore con la relativa premiazione nella stessa serata, con inizio alle 20.30. Potranno partecipare tutti i produttori di salame suino residente a Monte Isola i cui prodotti sono lavorati sull’isola e di produzione familiare.

Per produzione familiare si intendono i salumi “fatti in casa, secondo tecniche, usi e consuetudini tradizionali della propria zona di appartenenza culturale”. Dalle ore 12.30 di sabato fino al termine della manifestazione sarà operativo uno stand gastronomico gestito dall’ associazione montisolana “Menzino in Festa”, con un proprio punto di ristoro. Saranno presenti anche altri stand di degustazione e vendita prodotti tipici. Domenica, tra le varie inziative, anche la dimostrazione di come viene prodotto il “Salame di Monte Isola ” con la tipica lavorazione a mano.

 




In anteprima a Bergamo il film che smaschera l’austerity

https://www.youtube.com/watch?v=KxtsgPVCe6g

Sarà a Bergamo l’anteprima nazionale del film documentario “Primavera Economica”, il primo film sulla scuola economica post-keynesiana della Modern Money Theory diventata un punto di riferimento nel mondo per chi propone un’alternativa alle politiche di austerità.

L’appuntamento è sabato 28 marzo alle ore 16 all’auditorium di piazza della Libertà. Il film è la testimonianza di un lavoro partito proprio da Bergamo e proseguito in diverse città: nel marzo 2014 Warren Mosler è stato invitato – in qualità di visiting professor – dall’Università di Bergamo. In quell’occasione l’economista statunitense si è confrontato con il mondo accademico, il mondo del lavoro e dell’associazionismo per spiegare che le politiche di austerità si fondono su superstizioni economiche che di fatto stanno distruggendo la ricchezza e il lavoro.

Primavera Economica dà voce e spazio ai protagonisti di quel progetto: gli economisti eterodossi italiani, le associazioni di categoria, le banche di credito cooperativo operanti in Lombardia.

Il film è realizzato da ReteMMT e PolarTv

 




Giornata del Lavoro Agile, Palafrizzoni aderisce

lavoro_agile-e1421857515886Il Comune di Bergamo aderisce alla Giornata del Lavoro Agile: alcuni dei propri dipendenti, individuati tramite il servizio Risorse Umane e disponibili alla sperimentazione, potranno svolgere l’attività lavorativa presso casa propria nella giornata del 25 marzo 2015. Più tempo per sé, più qualità della vita, più produttività, meno stress e meno inquinamento ne sono gli obiettivi. Il lavoro agile non richiede una postazione fissa in ufficio, ma consente di svolgere i propri compiti da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra. È una modalità che soddisfa chi lavora, ne migliora il rendimento e consente alle imprese di essere anche più competitive. Lo scorso anno la Giornata del Lavoro Agile è stata proposta nel Comune di Milano il 6 febbraio: ha visto l’adesione di più di 100 tra aziende ed enti, ha permesso a lavoratori e lavoratrici che vi hanno partecipato di risparmiare circa 2 ore in un giorno e ha ridotto dell’1% l’inquinamento del traffico stradale a Milano, pari a 32 tonnellate circa di anidride carbonica.

E non solo: il Comune di Bergamo aderirà all’Alleanza “Smart Working, Smart Companies”, progetto con cui intende collaborare alla realizzazione di iniziative sul territorio volte alla diffusione del Lavoro Agile. L’Alleanza, di cui è capofila il Comune di Valbrembilla e di cui sono partner, oltre alla Comunità Montana Valle Brembana, aziende di primaria importanza quali Abb, Italcementi Group, Ubi, Banco Popolare, Volvo Italia, Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche, Valore D e Variazioni (partner tecnico), ha come obiettivo quello di condividere e co-progettare la sperimentazione di iniziative di lavoro agile nell’ambito del tema del work-life balance. “Si tratta per noi di una giornata fondamentale – spiega il vicesindaco di Bergamo, Sergio Gandi – per l’Amministrazione Comunale è un obiettivo concreto quello rendere permanenti modalità come quella del “lavoro agile”, in orari stabiliti dagli stessi lavoratori e lavoratrici e permettere loro di conciliare il lavoro con la vita privata. Certo, il lavoro che ci aspetta è impegnativo: dobbiamo vincere le molte resistenze che tutt’ora permangono, sia per quel che riguarda le aziende e sia per le amministrazioni pubbliche. Il Comune deve quindi cercare di sensibilizzare il più possibile intorno a queste soluzioni, tenendo salda la convinzione che il lavoro agile possa essere la risposta a tanti problemi dei nostri cittadini”.

Possono aderire alla Giornata del lavoro agile le aziende private, gli enti pubblici e gli studi professionali.

“Per un giorno Bergamo può diventare laboratorio di una sperimentazione di tempi e modi per la mobilità sostenibile, di utilizzo di luoghi multifunzione e servizi variamente accessibili e fruibili dai cittadini, di conciliazione di ambiti di vita e di lavoro – dichiara Giacomo Angeloni, assessore ai Tempi urbani del Comune di Bergamo -. Il Piano Territoriale degli Orari del Comune di Bergamo, inoltre, ha come finalità prioritaria il miglioramento della qualità della vita delle persone nell’ottica della conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e della politica dei tempi della Città. La giornata del Lavoro Agile, oltre a rientrarvi a pieno titolo, rafforza la convinzione che nuove forme di organizzazione del lavoro possano contribuire a trasformare lo stesso mondo del lavoro, impattando positivamente sull’efficacia e produttività delle aziende, sulla stessa qualità della vita dei cittadini e sulla migliore gestione degli spazi collettivi. Sarà valutato con attenzione poi il grado di soddisfazione complessivo e i risultati ottenuti”.

Info: www.comune.milano.it/GiornataLavoroAgile




Sacbo, proposta la distribuzione di dividendi per 4,4 milioni

orio-al-SerioSacbo inanella l’ennesimo risultato positivo, nel 2014, tanto più lusinghiero perché ottenuto durante lo svolgimento dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture di volo e a fronte di consistenti investimenti, garantiti interamente con risorse proprie, che comprendono le opere di adeguamento dell’aerostazione, l’accessibilità stradale e il potenziamento delle aree di parcheggio. dal bilancio approvato dal Cda si evince che l’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 101,252 milioni, in riduzione di 4,436 milioni rispetto all’esercizio precedente (-4,7 %) chiuso con ricavi per 106,292 milioni. I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica sono risultati pari a 72,158 milioni (in calo di 3,787 milioni rispetto al 2013), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 24,235 milioni (dato in riduzione di 0,6 milioni rispetto al 2013). La voce relativa ai ricavi diversi è passata da 5,463 del 2013 ai 4,859 milioni del bilancio 2014.

Il margine operativo lordo è risultato pari a 17,643 contro i 28,740 milioni del 2013, ed è corrispondente al 17,4 % del totale dei ricavi. Ammortamenti e accantonamenti passano da 8,846 (pari al 8,3%) a 9,827 milioni (9,7%). Il saldo delle componenti straordinarie e finanziarie è passato da 1,548 a 0,119 milioni.

Il risultato operativo è pari a 7,817 milioni, corrispondente al 7,7 % dei ricavi, rispetto a 19,894 dell’esercizio precedente.

Il risultato ante imposte è di 7,936 milioni contro i 21,443 del 2013.

Al netto delle imposte di competenza per 2,612 milioni, nel 2014 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 5,323 milioni (in riduzione rispetto ai 14,647 milioni dell’esercizio precedente), che il Consiglio di Amministrazione propone di destinare nella misura di 4,394 milioni (pari all’82,5 % dell’utile, equivalente a 1,24 euro per azione) a titolo di dividendo (stesso valore dello scorso anno) e il restante a riserva straordinaria.

Nell’esaminare il bilancio di esercizio 2014, il presidente di Sacbo, Miro Radici, ha condiviso con il Cda la soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi e il rispetto delle previsioni, in un anno caratterizzato dalla chiusura dello scalo per un periodo di 20 giorni (dal 13 maggio al 2 giugno 2014) e dai consistenti investimenti che Sacbo ha dovuto sostenere per il rifacimento della pista e l’ampliamento dell’aerostazione, nonché su parcheggi e viabilità esterna. Investimenti complessivamente pari a 77,352 milioni.

“Il risultato conseguito, pure in riduzione rispetto al 2013, rispecchia solidità patrimoniale, economica e finanziaria, frutto delle professionalità che ai vari livelli hanno permesso di gestire nel migliore dei modi le delicate fasi affrontate nel corso dell’anno – dichiara Miro Radici -. I dati di bilancio attestano il consolidamento della posizione raggiunta nel panorama del trasporto aereo, confermata dal volume dei passeggeri (8.774.256), in riduzione nella misura del 2,1% su base annua, che tuttavia nasconde il virtuale incremento nella misura del 3.5% che si sarebbe determinato con la continuità operativa dello scalo e il conseguente superamento di quota 9 milioni”. Conforta, a tale proposito, il trend del primo bimestre 2015, caratterizzato da una crescita di circa il 20 per cento del movimento passeggeri. A completare l’analisi del periodo antecedente l’approvazione del bilancio 2014, gli accordi sottoscritti con Ryanair, che ha implementato il piano di investimenti sull’aeroporto di Milano Bergamo, e Dhl Express Italy, con cui Sacbo ha prolungato al dicembre 2018 il rapporto contrattuale.

“Due passaggi fondamentali per delineare le strategie future di lungo periodo e creare le premesse per pianificare nuovi, possibili scenari operativi”.




Percassi porta in Italia il mondo scintillante di Victoria’s Secret

Percassi ha siglato una partnership con un’icona in fatto di moda, accessori, profumi e beauty del calibro Victoria’s Secret, marchio conosciuto nel mondo per le collezioni di lingerie, ma anche per le famose top model, gli Angels, e le sfilate show, con tanto di stella sulla walk of fame di Hollywood. Il gruppo bergamasco è stato individuato come franchising partner per l’Italia «grazie alla lunga e consolidata esperienza nella gestione e nello sviluppo di prestigiosi brand a livello internazionale», comunica l’azienda. L’apertura dei primi negozi in Italia è prevista nel 2015. Gli store Victoria’s Secret Beauty & Accessories offriranno una gamma di prodotti cosmetici e di accessori fashion. L’assortimento includerà fragranze, prodotti per la cura del corpo, lussuosi articoli di pelletteria, eleganti ed innovativi accessori per il business, bagagli, oltre ad una selezione di prodotti di lingerie.

In Europa primi negozi della società statunitense sono stati aperti nel Regno Unito, dove sono presenti 10 punti vendita dall’assortimento completo

VICTORIA’S SECRET

Parte della business company di L Brands (NYSE:LB), Victoria’s Secret è il principale retailer specializzato nella vendita di lingerie e di prodotti beauty. Con più di 1.000 store di lingerie e prodotti cosmetici, il sito online VictoriasSecret.com e l’iconico catalogo, i consumatori possono acquistare i prodotti del brand in ogni momento e in ogni luogo.

PERCASSI

Le attività di Percassi si concentrano principalmente su tre aree di business: House of Brands, Retail Development e Real Estate. L’area House of Brands riguarda la gestione di brand propri, quali Kiko Milano, Madina e Womo nella cosmetica e Atalanta in ambito sportivo, o in partnership come Billionaire Italian Couture nell’abbigliamento, contando su un know how d’eccellenza nello sviluppo di reti commerciali in location strategiche. L’area Retail Development si occupa dello sviluppo e gestione delle reti commerciali di grandi marchi, quali Gucci, Polo Ralph Lauren, Nike, Ferrari, oltre che dei brand di proprietà e di quelli in joint venture con importanti partner internazionali. In passato, Percassi ha sviluppato a livello globale i negozi del gruppo Benetton ed ha contribuito all’ingresso e alla diffusione sul mercato italiano dei brand del gruppo Inditex (Zara, Massimo Dutti, Oysho, Pull and Bear, Bershka, Stradivarius) oltre che di Swatch, Calvin Klein, Guess, Tommy Hilfiger e Levi’s. Con sede principale a Bergamo, Percassi è operativa con strutture ed uffici anche a Milano, Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Lisbona, Vienna, Zurigo, Grand Canyon, St. Moritz e New York, con oltre 5.000 dipendenti. Le attività di Percassi sono gestite da due holding: Odissea Srl, impegnata a livello internazionale nel settore E-commerce e Fashion Retail e Stilo Immobiliare Finanziaria Srl, attiva nel settore Real Estate, che sviluppa e valorizza grandi progetti immobiliari, commerciali e direzionali, in partnership con fondi di investimento internazionali.




La delegazione Ascom: «Pesa la vicinanza dei centri commerciali»

Mauro Briccoli - Ascom Romano di Lombardia rit e ritA Romano di Lombardia, dopo uno sviluppo durato un decennio, da un paio d’anni il commercio si è stabilizzato. Sono 82 le attività presenti, inclusi i bar. Il tasto dolente sono i costi sempre più difficili da sostenere. «Molti sono gli interessati al commercio che passano da noi in ufficio per chiedere informazioni per l’inizio di un’attività – spiega il responsabile della delegazione Ascom, Mauro Briccoli -. Ma quando sottoponiamo loro un resoconto delle spese che devono affrontare si spaventano e desistono. Quelli già avviati cercano, invece, di stare in piedi, spesso sono disorientati tra le tante tasse da pagare, quali Imu, Tasi, Tares» per citarne alcune.

Il malessere è diffuso e non colpisce un settore più di un altro. Tra chi si presenta agli sportelli ci sono anche molti extracomunitari: «Cercano di aprire la partita Iva principalmente come ambulanti ma difficilmente concludono l’operazione», aggiunge Briccoli. A influire sulle attività è anche la vicinanza dei centri commerciali: il Borgo aperto nel 2002, l’Antegnate shopping center, avviato nel 2009 e con maggiore capacità attrattiva per i suoi settanta negozi e, fino a poco tempo fa, Le Acciaierie di Cortenuova, attivo dal 2005 puntava ad avere 175 negozi, ma oggi ha chiuso. La Bassa bergamasca conta, infatti, su un bacino di 200mila residenti. E i supermercati possono essere d’appeal se, come nel caso di Romano, sono nel raggio inferiore ai venti chilometri.

Il settore che forse risente meno è quello degli agenti di commercio «Anche se effettivamente in questo ultimo periodo hanno subito un notevole ridimensionamento del fatturato anche loro», spiega il responsabile dell’Ascom. Alcuni per limitare i costi di gestione di un negozio conducono la propria attività attraverso la rete. Un esempio può essere il commercio di beni nuovi ed usati con la creazione di un proprio sito internet. Oppure chi punta a prodotti ricercati. «C’è chi tenta nuove strade come chi ha avviato una vendita di alimenti tipici e vino della propria regione e chi apre attività dedicate a giocattoli particolari e al modellismo, come i Lego, che hanno un mercato di nicchia ma che attraggono collezionisti e appassionati – commenta Briccoli – Gli altri, che hanno negozi tradizionali, cercano di ridurre le spese con gestioni a carattere familiare basandosi principalmente sulla fidelizzazione del cliente». E conclude: «Le previsioni economiche dicono che la crisi sta volgendo al termine; noi ci vogliamo credere e nel frattempo cerchiamo di offrire il massimo supporto ai commercianti».