Da Brembate Sopra all’Ue, il premio per gli studenti dell’Engim

Engim Bremabte SopraVentidue studenti dell’ultimo anno dell’Istituto di Istruzione e Formazione professionale ENGIM Lombardia di Brembate di Sopra (Bergamo) sono stati invitati dalla Regione Lombardia a Bruxelles a vivere 24 ore di full immersion nelle Istituzioni comunitarie. La visita a Bruxelles era infatti il primo premio del “Concorso alla scoperta del POR Lombardia”, vinto dagli studenti bergamaschi con un video dal titolo ‘E luce fu…’, dedicato al tema del risparmio energetico e dell’innovazione tecnologica. Il concorso è stato finanziato dal POR FESR 2007-2013 ed è stato coordinato dall’Assessorato alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia. “Sono orgogliosa di voi – ha detto l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, che si è collegata in video da Milano – perché avete dimostrato, insieme ai vostri insegnanti, che la scuola è ancora capace di creare bellezza ed eccellenze”.Engim Brembate Sopra

Nel corso della visita a Bruxelles gli studenti hanno ricevuto una secondo premio, consegnato da Lanfranco Fanti del Gabinetto del commissario europeo all’Ambiente, alla Pesca e alle Attività Marittime e dal direttore Affari europei di Enel Simone Mori. Insieme ai loro professori, gli studenti hanno anche incontrato alcuni europarlamentari, con cui hanno affrontato diversi temi, tra cui quelli trattati dai dossier in discussione al Parlamento, il ruolo stesso degli europarlamentari e il rapporto con la Lombardia.




Martinengo va oltre la sagra. Tre giorni con menù gourmet

A Martinengo hanno deciso di andare oltre la sagra. Per giorni, da venerdì 17 a domenica 19 aprile, il centro sportivo si trasforma in un’elegante sala banchetti dove va in scena “A Martinengo con gusto!”, promossa dall’Amministrazione comunale e da numerose associazioni coinvolgendo la ristorazione, i locali ed i negozi del territorio. L’annosa contrapposizione tra feste di piazza e gestori viene quindi superata mettendo al lavoro a turno chef, gastronomi e pasticcieri delle insegne del paese e del circondario, facendo della manifestazione un’occasione per far conoscere quanto di buono offrono quotidianamente. Come ogni festa che si rispetti, non manca l’attenzione al sociale e i proventi saranno destinati alle associazioni organizzatrici.

Il 17 aprile la cena, con inizio alle 20.30, è affidata al ristorante Palazzo Colleoni di Cortenuova, che propone: Bresaola con patata morbida di Martinengo e formaggio fresco di capra, Piramide di tre risi su vellutata di zucca, fonduta e lecca lecca di Parmigiano e Aletta di vitello con pancetta croccante, caponata di verdure e cipolline all’agro. Il dolce, Royal di mandorle e mele, è invece realizzato dalla pasticceria Gamba di Martinengo.

Sabato si parte alle 20 con il menù di pesce curato dalla gastronomia Asperti, attiva a Martinengo dal 1943. Si apre con Filetto di scorfano dorato con asparagi e cannellini in salsa mimosa per proseguire con Risotto all’arancia e mandorle con gambero rosso e Orata alla plancia con patate schiacciate al Martini e chips di patate viola. Il dolce è della gelateria Brina, un Semifreddo all’arancia con farcitura e croccante di mandorle.

Sarà invece uno chef misterioso – di un ristorante di primissima categoria dicono gli organizzatori, che hanno scelto di solleticare la curiosità oltre che i palati – a curare la cucina del pranzo di domenica 19 (ore 12.30). Preparerà Moscardini alla birra e polenta bramata, Paccheri scami e zucchine e pomodoro candito, Branzino con piccola panzanella. La Bavarese ai lamponi che chiude in bellezza il pasto sarà realizzata da Le Dolcezze di Davide e Claudia.

È previsto anche un menù bambini con pasta al pomodoro, cotoletta panata, patatine fritte e gelato.

La prenotazione è obbligatoria, per informazioni www.amartinengocongusto.it




Bergamo, più vigili in strada. Gandi: “Sicurezza rafforzata”

polizia localeScatta oggi la riorganizzazione delle forze della Polizia Locale voluta dall’assessore alla Sicurezza, Sergio Gandi, in sinergia con il Comandante Virgilio Appiani. Più agenti in strada e più sicurezza: ottimizzazione e soprattutto estensione in orario serale e notturno dei servizi della Polizia Locale, pensate per rendere l’azione degli agenti più efficace ed efficiente, prevedendo l’estensione di un’ora dell’orario di servizio, che attualmente in inverno termina a mezzanotte e mezza mentre il venerdì e il sabato e in estate all’1.30, e due agenti di media in più, portandoli a 8 più un ufficiale. Novità anche per quel che riguarda i compiti del Nucleo Interventi Sicurezza, che potrà dedicarsi interamente alle aree più difficili e al contrasto della microcriminalità. I Nuclei Territoriali, con 28 agenti distribuiti sulle quattro sedi distaccate e con orari flessibili pensati sulle specifiche esigenze, potranno garantire una maggior presenza sul territorio.

“I cittadini chiedono più sicurezza: – dichiara il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi – l’ottimizzazione dei turni e la riorganizzazione che partono oggi intendono andare proprio in questa direzione, garantendo un servizio più presente sul territorio e sulle strade e più ampio in termini di orari (soprattutto serali). A monte di tutto il processo c’è una profonda analisi delle caratteristiche e delle necessità della città: vogliamo svolgere meglio le attività che facciamo solo noi e dare un contributo concreto alle altre forze di Polizia a presidio e sicurezza dei quartieri, nei quali già svolgiamo il 75 percento delle azioni.”

“Si tratta di una riorganizzazione sostanziale e di grande significato, un processo di ottimizzazione in grado di portare benefici al territorio .– prosegue Gandi -. In questo modo il personale adibito a compiti prevalentemente, ma non esclusivamente amministrativi è di circa 25 unità, di cui 8 part-time: il Comando di via Coghetti, anche grazie a questi numeri, è tra le migliori prassi del Paese in questo senso, riuscendo a svolgere e gestire un volume di pratiche e processi in costante aumento.”

L’amministrazione ha inoltre apportato alcune modifiche al piano di riorganizzazione iniziale, accogliendo alcune tra le richieste avanzate dai rappresentanti sindacali nella fase di concertazione delle scorse settimane, nonostante il referendum tenutosi tra gli agenti abbia bocciato il documento finale prodotto dal tavolo con i rappresentanti RSU.

“Rimaniamo aperti al confronto con i rappresentanti sindacali: – conclude Gandi – la riorganizzazione è stata pensata per migliorare il servizio verso i cittadini e il territorio, ma ciò non significa che possano essere apportati in corsa dei miglioramenti a beneficio degli agenti. Avremmo potuto applicare il provvedimento così come era stato pensato originariamente: abbiamo invece voluto dare un segnale, accogliendo, anche senza nessun obbligo in tal senso, parte delle richieste dei rappresentanti sindacali.”

Novità anche per quello che riguarda l’assunzione di nuove risorse: è online sul sito del Comune di Bergamo il bando di mobilità esterna per l’acquisizione di due agenti dal corpo della Polizia Provinciale. I dipendenti di quest’ultimo interessati al trasferimento potranno presentare domanda entro e non oltre le ore 16.30 del 18 maggio 2015.




Lombardia, Maroni va alla “guerra” contro Roma

“Io voglio fare della Lombardia una Regione a Statuto Speciale. In questo sono confortato da un sondaggio molto interessante fatto da Swg. Su questo obiettivo, nel 2013 il consenso era il 41%, nel 2014 è passato al 58%. Questo per un motivo molto concreto: ogni anno vantiamo un credito nei confronti dello Stato di 54 miliardi, cioè la differenza fra quanto paghiamo di tasse e quanto riceviamo indietro. Lombardia a Statuto speciale vuole dire che ci terremo i nostri soldi”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla diretta streaming del quotidiano online ‘Affaritaliani’.. “Nessun passo indietro sulla questione del 75% delle tasse. Ma se vado a Roma a chiedere di concedercelo, il governo si mette a ridere. Per questo ho deciso di fare ricorso al popolo sovrano. Perché se vado a trattare avendo alle spalle il consenso di 10 milioni di lombardi, le cose cambiano. Per questo abbiamo deciso di fare il referendum consultivo su questo tema”. Il Governatore ha osservato che non si tratta “di una battaglia di una sola parte politica”, ricordando che il Consiglio regionale, la consultazione è stata approvata “anche con il sostegno di un importante movimento politico di opposizione”. Posto che “sentire l’opinione del popolo, non è un costo, ma un esercizio democratico che sta alla base della Costituzione repubblicana, Maroni ha garantito che il referendum sull’autonomia verrà fatto risparmiando rispetto al costo inizialmente preventivato. Lo faremo, ha spiegato, “in due modi: introducendo il voto elettronico e saremo la prima Regione a fare una sperimentazione del genere in Italia. Inoltre – ha aggiunto – porteremo i lombardi al voto insieme ad una tornata amministrativa, quando già sono allestiti i seggi. In totale – ha concluso – spenderemo molto meno dei 30 milioni previsti”.




Patrizia, la panettiera che guida il rilancio di via Zambonate

Mentre si è in attesa di vedere come Expo si presenterà ai visitatori il primo maggio e si inseguono previsioni e analisi sulle ricadute dell’evento, l’esposizione universale ha lanciato sui territori e nelle imprese piccoli e grandi stimoli ad aprirsi e farsi conoscere. Di questi esempi, ed in particolare del valore del fare rete, si è occupato l’incontro promosso dai gruppi Giovani e Terziario Donna dell’Ascom nell’ambito della rassegna Unibergamorete dell’Università di Bergamo, organizzato mercoledì 15 aprile nella sede di via Dei Caniana.

Patrizia Rota Biasetti

Patrizia Rota Biasetti, dell’omonimo panificio aperto due anni fa in via Zambonate a Bergamo, ad esempio, ha messo in atto una promozione che ha coinvolto i negozi vicini, regalando ai clienti che effettuavano una spesa di almeno 5 euro, prima un buono per un caffè nel bar di fronte e poi uno per acquistare il quotidiano cittadino all’edicola. «Ho scelto di aiutare mio padre, che gestisce laboratorio e negozio a Brembate Sopra, in questa nuova apertura – ricorda –. È lui che mi ha insegnato il valore della collaborazione e dell’innovazione, per questo cerco ogni volta di proporre qualcosa di diverso, soprattutto che ci avvicini ai clienti e ci permetta di far capire il nostro lavoro e tutto l’impegno che ci mettiamo». La sua fantasia e voglia di fare ha trovato la sponda giusta nelle “notti bianche” estive promosse dal Distretto del commercio, che l’hanno vista di volta in volta giocare con il tema della serata. «Confesso che per l’appuntamento dedicato alla moda ero un po’ in difficoltà – dice -, come poteva legarsi al pane? Invece è venuta l’idea di realizzare degli abiti con i sacchi della farina: delle giovani stiliste hanno collaborato gratuitamente ed il risultato è stato bellissimo». Tanto che le creazioni sono state invitate all’Expo, nel cluster di cereali, dall’azienda fornitrice della farina. E siccome l’appetito vien mangiando, ora è nata l’idea di fare di via Zambonate un punto di riferimento in città per i temi dell’Expo. «Mi dispiace che nella via ci siano pochi negozi – evidenzia – eppure è una zona molto frequentata, visto il passaggio degli autobus. Qualcosa però abbiamo deciso di fare per farci conoscere. Al momento siamo una decina di attività ed abbiamo pensato di proporre nelle domeniche di chiusura al traffico del centro delle iniziative sui prodotti dei cluster. Il bar sul caffè, ad esempio, il mio negozio sui cereali, la farina e il pane e via dicendo. Vogliamo anche realizzare un totem che dia le informazioni sull’esposizione, in pratica la via racconterà l’Expo».

Reti, la Valle Imagna ci ha preso gusto. In arrivo quella dell’edilizia

Graziella Viganò - IsotA Sant’Omobono Terme la voglia di fare rete ha sfornato iniziative su iniziative. L’Isot, associazione che riunisce 140 imprenditori del commercio, dell’artigianato e del turismo del paese e dei comuni limitrofi, ha ottenuto la nascita dell’ufficio turistico, creato percorsi che partendo da luoghi di storia e devozione come il santuario della Madonna della Cornabusa conducono ad aziende agricole e artigiane, coordinato la presenza alle fiere (alla fiera dell’edilizia di Bergamo le aziende valdimagne si sono presentate in un unico spazio), realizzato mostre, collaborazioni con il network dell’ospitalità locale Ecoturismo e con quella di produttori agricoli Agrimagna. Al suo interno è nata anche “Wood Italy”, una rete di imprese del legno, di cui la valle era regina prima della crisi, che insieme sono riuscite a innovare la produzione e raggiungere i mercati esteri. «I progetti in corso – racconta la vicepresidente Graziella Viganò, titolare della gelateria Tuttigusti a Sant’Omobono – sono una serie di eventi estivi in chiave Expo, dedicati a nostri prodotti e al nostro territorio, in collaborazione con Agrimagna, e una rete per l’edilizia sull’esempio di quanto già accaduto per il legno. In pratica le aziende si mettono insieme per offrire un servizio di ristrutturazioni chiavi in mano: basterà rivolgersi a quest’unico soggetto per avere tutti gli interventi necessari, dalle opere in muratura a quelle elettriche, dall’idraulico al fabbro». I vantaggi del mettersi insieme sono molti. «Uniti abbiamo più possibilità di farci aiutare dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni – evidenzia -, ma possiamo anche affrontare i costi per delle consulenze che singolarmente non riusciremmo a sostenere. E poi c’è la contaminazione delle idee, ancora più ampia nel nostro caso visto che abbracciamo settori diversi, senza contare il valore umano delle relazioni. La crisi c’è e non esiste una bacchetta magica per uscirne, ma ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa per essere competitivi confrontarsi con gli altri dà l’energia per farlo».

A Curno le Botteghe che non mollano. «Per gli eventi ci autotassiamo»

Susanna Nervi - Botteghe di CurnoAssediati dai centri commerciali e messi in difficoltà dalla scelta del Comune di chiudere il passaggio in centro alle auto, i negozi di Curno si sono riuniti nel 2003 nell’associazione “Le Botteghe di Curno”. «Abbiamo lottato per alcuni anni per riottenere l’apertura del paese e con il cambio dell’Amministrazione ce l’abbiamo fatta, ma nel frattempo molti hanno dovuto chiudere – ricorda la segretaria Susanna Nervi, titolare del bar Gold Time -. Il nuovo spirito di collaborazione con il Comune ci ha portato a realizzare una serie di eventi, in genere uno per ogni stagione, per attirare gente in paese ed hanno funzionato». Ora però le ristrettezze e i tagli alla spesa degli enti locali hanno tolto risorse ed i commercianti si sono di nuovo ritrovati senza aiuto. Ma hanno scelto di non mollare. «Ad aderire all’associazione siamo rimasti in 35 – dice – ed abbiamo deciso di autotassarci per continuare a proporre almeno due eventi all’anno». Quello estivo, in particolare, in programma il 20 giugno, sarà dedicato all’Expo – Notte Expoestate – con un tributo al cibo, artigianato e laboratori creativi. Nel frattempo ha ripreso vita il distretto. Non rientrato tra quelli finanziati dalla Regione, ora è invece parte integrante del Dat, distretto dell’attrattività “Del Brembo e dei Colli di Bergamo”, che ha per capofila Dalmine e riunisce 12 comuni da Osio Sopra a Ponteranica.

Al seminario sono intervenuti Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Giovani Ascom, Claudia Marrone, presidente di Terziario Donna Ascom, Stefania Pendezza, consulente dello sportello Expo di Ascom esperta in dinamiche di sviluppo territoriale, e i docenti dell’Università di Bergamo Roberta Garibaldi(sul tema “Expo, potenzialità e vantaggi”) e Gianpaolo Baronchelli (“Reti di imprese come modello di sviluppo dopo Expo”).

Tavolo incontro  Ascom a UNibergamorete




Terziario: Ascom e Popolare di Vicenza alleati per l’internazionalizzazione delle pmi

Sede Ascom

Banca Popolare di Vicenza e Ascom Bergamo, attraverso la Cooperativa di Garanzia Fogalco, confermano e rafforzano la loro collaborazione a sostegno delle imprese associate che riguarda importanti ambiti dell’attività aziendale. L’intesa si arricchisce ulteriormente e comprende soluzioni particolarmente innovative che riguardano l’operatività con l’estero e gli incassi con moneta elettronica.  Con l’obiettivo di favorire le attività di esportazione delle aziende aderenti all’Associazione, la Banca mette a disposizione servizi dedicati allo sviluppo dell’export, direttamente o anche grazie alla collaborazione con 71 banche estere di 47 Paesi. L’intervento di Banca Popolare di Vicenza prevede anche la possibilità di costruire delle operazioni finanziarie con il coinvolgimento di banche estere al fine di consentire agli Associati di Ascom Bergamo di offrire, nelle trattative con i loro clienti internazionali, importanti dilazioni di pagamento, senza intaccare la tesoreria interna dell’Associato.  In linea, inoltre, con la continua evoluzione del mercato dei sistemi di pagamento elettronici, l’Istituto mette a disposizione delle imprese il servizio POS a condizioni agevolate. La Banca conferma l’offerta di soluzioni che riguardano la gestione della tesoreria aziendale e la possibilità di aderire alla gamma di conti correnti SemprePiù a condizioni riservate esclusivamente alle imprese associate, agli imprenditori e ai dipendenti per le loro posizioni personali. L’offerta di conto corrente comprende, inoltre, l’adesione al “Programma Commercianti” con prodotti volti a soddisfare i bisogni specifici della tipologia di attività svolta. L’intesa con Ascom Bergamo ha lo scopo di continuare a dare un sostegno concreto alle imprese e di rafforzare il rapporto di fiducia tra la Banca e l’Associazione. Facendosi promotrice di un sistema di relazioni con gli operatori economici del territorio, Banca Popolare di Vicenza persegue da tempo un significativo programma di supporto alle PMI. Ad oggi, infatti, sono 581 gli accordi e le convenzioni siglati da Banca Popolare di Vicenza con le principali Associazioni di Categoria delle Imprese, Consorzi di Garanzia Fidi ed Enti Pubblici a favore dell’economia e al servizio delle Istituzioni Pubbliche. Banca Popolare di Vicenza si conferma banca del territorio, vicina alle famiglie e alle imprese, sempre attenta al benessere della collettività. «Internazionalizzazione ed export rappresentano le nuove sfide da cogliere per le piccole e medie imprese del terziario – ha commentato il presidente Ascom Paolo Malvestiti -. L’accordo contribuisce concretamente al rafforzamento del tessuto imprenditoriale locale, attraverso l’apertura  a nuovi mercati, in un momento in cui, a meno di un mese da Expo, si moltiplicano anche sul territorio le occasioni di confronto internazionale. Anche la convenzione per i pagamenti elettronici contribuisce a supportare le imprese con condizioni agevolate». «La prosecuzione della collaborazione con Ascom Bergamo – ha dichiarato Samuele Sorato, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza – è espressione dell’impegno concreto della nostra Banca per le imprese del territorio. Continuiamo, infatti, a sostenere le aziende sane e con buone prospettive di sviluppo e di crescita, sia accompagnandole sui mercati internazionali, sia offrendo loro soluzioni in grado di supportare l’evoluzione dei sistemi di pagamento elettronici. La provincia di Bergamo, in cui siamo presenti con 24 filiali, è un’area di particolare importanza per il nostro Istituto dove, solo nel 2014, abbiamo erogato nuovi finanziamenti alle piccole e medie imprese per un ammontare complessivo di circa 22 milioni di euro e dove, attualmente, contiamo 21 accordi con Enti e Associazioni del territorio. Al nostro impegno corrisponde una crescente fiducia sia dei nostri soci, aumentati del 38,6% nell’ultimo anno, sia dei circa 35 mila clienti».




“Chinaski”, l’arte entra nei negozi sfitti

ChinaskiSabato 18 e domenica 19 aprile, dalle 16 alle 19 a Sarnico torna la Meraviglia in contrada con “Chinaski la cittadella dell’arte”, seconda edizione di un progetto finalizzato a valorizzare la bellezza del centro storico attraverso l’arte. La Contrada e le vie principali di Sarnico diventeranno una sorta di museo a cielo aperto grazie a installazioni artistiche che ricreeranno nel centro l’atmosfera delle grandi città metropolitane; i negozi sfitti ospiteranno esposizioni e atelier interattivi di artisti emergenti delle Accademie di Bergamo e Brescia, gli edifici saranno adornati da migliaia di animaletti in origami e per le vie del centro verranno realizzate performance musicali e teatrali e spettacoli di improvvisazione. Una proposta insolita e accattivante, che già nel 2014 ha stuzzicato la curiosità degli avventori della Cittadella: l’obiettivo del progetto era ed è tutt’ora far conoscere la bellezza presente nel centro e valorizzare i negozi e le loro offerte.

La manifestazione è promossa dall’Associazione ArteFatta, in collaborazione con Pro Loco Sarnico e Sarnicom – associazione commercianti e artigiani.




«Dieci anni di esperienza non valgono più nulla»

operatrice sanitariaQualche giorno fa mi sono presentato per sostenere un colloquio di lavoro presso una casa di riposo privata; la selezione riguardava una posizione aperta per un addetto all’assistenza anziani; caratteristiche richieste: l’attestato professionale di Operatore socio sanitario e almeno due anni di esperienza. Al colloquio eravamo in dieci, poi tra una selezione e l’altra, siamo diventati cinque e alla fine siamo rimasti in due. Io, che vanto un’esperienza di dieci anni nell’assistenza dei malati, cominciata presso un ospedale in Africa e proseguita in America Latina prima di tornare in Italia e poi e un altro candidato, con tre anni di esperienza. Alla fine, con mia grande sorpresa, non sono stata scelta. Quando poi ho cercato di capire cosa avesse portato a preferire un’esperienza triennale a scapito di una decennale, mi è stato risposto che la maggior parte della mia esperienza, pur significativa, era stata maturata prima del conseguimento del titolo di studio e che quindi qualcuno avrebbe potuto storcere il naso. Morale: le conoscenze che ho appreso in anni sul campo, non sono state considerate “degne di nota”. Cos’altro si può aggiungere? Che mercato del lavoro è diventato il nostro? Sono demoralizzata”

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Maria – Seriate

 

Abituati da anni ad un tipo di formazione “ufficiale”, la maggior parte degli addetti ai lavori dà ancora poca importanza alle “competenze informali”, ovvero a quelle abilità e conoscenze che l’individuo acquisisce attraverso l’apprendimento sul campo, cioè all’interno di ambiti come il contesto lavorativo o attraverso l’interazione quotidiana tra le persone (in cui rientrano l’apprendimento delle norme comportamentali e culturali e quello delle lingue); la stessa situazione accade per quelle conoscenze ottenute al di fuori dei sistemi di istruzione formale, come la partecipazione a corsi, workshop o seminari, che non sfociano in una qualifica o in un diploma, ma che sono ugualmente significative e foriere di valore aggiunto per la professionalità individuale. Ma è vero, sono ancora in troppi a non conoscere il mondo delle competenze informali e a considerarle conoscenze di serie B. Sicuramente la necessità di sviluppare metodologie per la valutazione delle competenze acquisite fuori dai contesti tradizionali, è avvertita in tutta Europa: il riconoscimento delle competenze informali, può facilitare il ri‐collocamento delle persone all’interno del mercato del lavoro lungo tutto l’arco della vita e non è una cosa da poco. L’apprendimento non ufficiale avviene regolarmente nella vita quotidiana e nell’ambiente di lavoro, perché si caratterizza come esito intrinsecamente connesso al prendere parte a situazioni in cui si è coinvolti e di cui si riconosce il senso. I contenuti di questo apprendimento non sono sistematici né organizzati, anzi caratteristica fondamentale è che il sapere è connesso ad azioni finalizzate e alla soluzione di problemi; ma non per questo non devono essere considerati validi. Il tema quindi della valutazione delle competenze acquisite “in situazione”, è quanto mai attuale (o almeno dovrebbe esserlo) e continuare a negare la loro esistenza è uno dei più grandi errori che si possa fare. In passato sono state avviate diverse sperimentazioni per far si che il riconoscimento delle competenze informali diventasse una prassi consolidata e riconosciuta, introducendo anche nuovi strumenti come il Libretto Formativo, un documento funzionale a tracciare le competenze e renderle visibili e spendibili sul mercato del lavoro. Ma la strada è ancora lunga, perché è necessaria un’omogeneizzazione delle procedure sulla base di dispositivi regionali, che dovranno essere normati, condivisi ed accessibili. Per ora il riconoscimento di tale competenze è lasciato all’intelligenza dell’individuo e al desiderio personale di “andare oltre” per scoprire le potenzialità del lavoratore che si ha di fronte, che andrebbe sempre considerato e valutato come “risorsa umana” e non solo come un mero compendio di titoli accademici.




Gioco d’azzardo, al via i corsi per i gestori di sale gioco e locali con slot

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Sono iniziati oggi, 15 aprile,  i corsi di formazione per i gestori di sale gioco e locali con slot machine , organizzati dalle associazioni di categoria, in collaborazione con l’Asl, che vedono Ascom tra i firmatari del protocollo siglato per dare una risposta alle recenti disposizioni ( L.R. 21 Ottobre 2013, n.8  “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico Il corso, avviato ieri presso la sede cittadina di Ascom Bergamo e in programmazione anche in provincia in base alle esigenze degli imprenditori del territorio (il prossimo appuntamento è a Treviglio il 22 aprile), è  finalizzato alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi connessi al gioco d’azzardo patologico e alla conoscenza generale della normativa in materia di gioco d’azzardo lecito. «Non si tratta solo di presentare un corso obbligatorio– spiega il vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini  ai primi 25 corsisti– ma di fare informazione e sensibilizzazione sulla differenza tra gioco sano e gioco patologico. L’obiettivo è rendere più informati i gestori dei locali, permettere loro di riconoscere chi dei loro clienti ha un rapporto patologico con il gioco e di promuovere buone prassi per ridurre le problematicità della ludopatia. In questo modo il responsabile del locale ha anche un ruolo sociale ». «I corsi sono obbligatori per i titolari degli esercizi – ricorda Andrea Comotti, responsabile dell’Area Gestionale dell’Ascom, che gestisce la formazione specifica per prevenire la ludopatia -. Hanno una durata di 4 ore e al termine della frequenza è previsto un test. I requisiti per frequentarli sono aver compiuto 18 anni e avere una buona conoscenza della lingua italiana. Il corso va effettuato entro il 3 novembre per i pubblici esercizi già in attività ed entro sei mesi dall’apertura per i nuovi gestori. La frequenza deve essere rinnovata biennalmente. Per chi non ottempera all’obbligo è prevista una sanzione dai 1.000 ai 5.000 euro». In questo percorso di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo, l’Ascom si impegna inoltre a promuovere il Codice Etico di regolamentazione, redatto dal Tavolo Provinciale per la Prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico  costituito da ASL Bergamo. Elvira Beato, responsabile dell’Osservatorio delle Dipendenze dell’Asl, che ha tenuto il corso,  ha invitato gli esercenti a concentrare l’attenzione sulle persone più vulnerabili: « Tra le categorie che rischiano di incappare nella ludopatia, le persone-  soprattutto giovani-  con disturbi comportamentali “novelty seeking” (propensione al rischio), coloro che abusano di alcol o che hanno problemi mentali, chi ha disturbi nel controllo dell’impulsività e tutti coloro che hanno false e distorte credenze sulla fortuna e sulla reale possibilità di vincita al gioco. Per molti anziani con carenti attività ricreative e socializzanti, le slot sono un antidoto alla noia. Sono a rischio anche coloro che hanno familiarità con il gioco d’azzardo patologico, persone separate o divorziate e chi si trova in una situazione di vulnerabilità sociale o appartiene a contesti familiari poco o per nulla supportivi» .

I dati sul gioco d’azzardo

I dati ufficiali sul gioco d’azzardo in Italia confermano che si tratta di un fenomeno significativo, per cui la Lombardia detiene il primato con un fatturato annuo di circa il 18% del totale nazionale. La realtà e l’indotto del gioco d’azzardo sono considerate la terza industria italiana (4% del Pil), anche se negli ultimi mesi si nota un’inversione di tendenza sia nel giocato che nel numero delle strutture dedicate. Sono circa 1.600 i giocatori patologici in cura nei Dipartimenti delle dipendenze delle ASL lombarde (la stima nazionale oscilla tra i 302.093 e 1.329.211 giocatori patologici). Nel 2014 il numero di utenti in trattamento per il gioco d’azzardo patologico nei Sert bergamaschi sono stati 239 (nel 2005 erano 28), per lo più uomini di età compresa tra i 45 e i 49 anni.  Le stime del Ministero della Salute (2012) sulla popolazione residente in provincia di Bergamo calcolano come vi possano essere almeno 14 mila persone con problemi di gioco d’azzardo e almeno 5.500 con una dipendenza da gioco d’azzardo tra la popolazione tra i 18 e i 75 anni. La diffusione degli apparecchi nella nostra provincia è alta. Si contano oltre 2mila esercizi dotati di slot machine, il 10% (quindi 200) sono sale gioco, il rimanente pubblici esercizi. In totale i bar nella bergamasca sono 2.600.

I punti del codice etico

L’obiettivo del Codice Etico  è quello di tutelare la salute dei giocatori e ridurre il rischio di sviluppare una dipendenza da gioco. Il testo è stato redatto con la collaborazione dei partecipanti al Tavolo provinciale  per la Prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico  costituito da ASL Bergamo: Dipartimento Dipendenze, Ascom, Associazione Atena, Associazione Giocatori Anonimi, Associazione Libera, Associazione Provinciale Polizia Locale, Caritas Bergamo, Confcooperative – Federsolidarietà, Confesercenti, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, L’Eco di Bergamo, Prefettura, Questura, Sindacato – CGIL, Sindacato – CISL, Tavolo Enti Accreditati, Tavolo Terzo Settore.
Bastano anche piccoli accorgimenti per disincentivare o, se non altro, rendere meno travolgente il gioco d’azzardo.  Il gestore che aderisce al codice, oltre a osservare in modo rigoroso la legge che vieta il gioco d’azzardo ai minorenni, si impegna a:

  1. non prestare denaro ai giocatori;
  2. adottare strategie per favorire il controllo del tempo (per es. apponendo orologi ben visibili se possibile orologi a timing sonoro);
  3. rendere effettivamente fruibili i giochi di intrattenimento alternativi, previsti dal comma 7art. 10 del TULP (per es. freccette, biliardino, tavoli da stecca);
  4. laddove possibile, a differenziare/isolare lo spazio slot machine dal resto del locale con elementi di separazione ambientale;
  5. sensibilizzare chi intende giocare con minori al seguito apponendo cartellonistica di divieto d’accesso ai minori agli spazi slot;
  6. disincentivare il consumo di alcolici nello spazio slot:
  7. non collocare le slot machine in aree fumatori;
  8. esporre in modo visibile le reali percentuali di vincita delle slot;
  9. esporre in modo visibile i materiali informativi messi a disposizione dall’ASL;
  10. collaborare a momenti di sensibilizzazione e prevenzione al Gioco Patologico;
  11. esporre in modo visibile il Codice Etico.



Ecco il robot-chef. Esegue alla perfezione oltre 2mila ricette

Robot-chefVersa, mescola, taglia, spadella e impiatta, con la fluidità e la maestria di un cuoco pluristellato: è il robot-chef che governa la prima cucina al mondo interamente automatizzata. Realizzato con 20 motori, 24 giunzioni e 129 sensori, riproduce esattamente i movimenti di due braccia umane riuscendo a eseguire alla perfezione oltre 2mila ricette. Il prototipo è stato svelato alla fiera di Hannover dagli ingegneri britannici della Moley Robotics, che per il 2017 puntano a mettere sul mercato un modello di cucina automatizzata ancora più avanzato in cui il robot-chef sarà in grado di usare anche frigorifero e lavastoviglie. Le braccia robotiche, sviluppate dalla Shadow Robot Company, funzionano come un vero e proprio apprendista cuoco: imparano gesti e procedimenti registrando le azioni umane in 3D, per poi convertirle in movimenti precisi ed eleganti. Per metterle alla prova, basta scegliere il menù desiderato toccando il display touch-screen della cucina oppure, da remoto, usando la app scaricata sullo smartphone. A quel punto la cucina prende vita, le porte di vetro di sicurezza la blindano e le braccia robotiche (normalmente nascoste alla vista) escono allo scoperto, iniziando a preparare i manicaretti ordinati. Una dimostrazione pratica è stata data anche alla fiera di Hannover, dove il robot-chef si è cimentato nella preparazione di una zuppa di granchio secondo gli insegnamenti impartiti dal cuoco statunitense Tim Anderson, vincitore dell’edizione britannica del programma televisivo Master Chef.