Procedure edilizie online, appello di Bergamo alla Regione

regione_lombard.jpgIl Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni hanno inviato una lettera alla Regione Lombardia chiedendo di non vanificare gli sforzi di digitalizzazione e semplificazione che il Comune ha messo in campo per snellire le procedure edilizie.

La Regione ha recentemente adottato delle misure che riducono il numero di informazioni richieste agli utenti dei servizi di edilizia, ma che, paradossalmente, allungano i tempi delle istanze e costringono gli utenti a fornire dati integrativi a più riprese. Il Comune chiede quindi alla Regione un confronto in cui gli Enti che hanno messo in atto le migliori procedure di digitalizzazione possano condividere la loro esperienza, cercando soluzioni che possano essere davvero innovative e che abbrevino i tempi delle procedure agli utenti.

Ecco il testo della lettera, indirizzati agli assessori regionali Massimo Garavaglia e Viviana Beccalossi.

“Gentili assessori,  quanto recentemente sancito nell’accordo tra Governo, Regioni, Comuni, Città Metropolitane e Province dello scorso 18 dicembre, relativamente all’adozione della modulistica unificata per gli interventi edilizi prevede che:

– le Regioni adottino specifiche normative regionali e di settore in coerenza con gli indirizzi assunti.

gli enti locali adeguino la modulistica in uso.

Il lavoro svolto a livello nazionale sulla modulistica per l’edilizia è ha adottato l’approccio di tagliare a tappeto i contenuti dei moduli riducendo drasticamente il numero di informazioni raccolte. Al tavolo di lavoro istituito da Regione Lombardia, si è purtroppo ricalcato tale approccio. Il nostro Comune ha da tempo avviato un processo virtuoso di semplificazione e di digitalizzazione dei procedimenti che prevede la presentazione telematica delle istanze di edilizia residenziale e produttiva. Alla luce della nostra esperienza vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcune preoccupate considerazioni:

La semplificazione non consiste nel ridurre il numero di pagine dei moduli. È vero che questo rende più rapida la presentazione dell’istanza e delle comunicazioni, ma non contribuisce in nessun modo a snellire il procedimento. Chiedendo un minor numero di informazioni e riducendo il grado di dettaglio nella fase di presentazione, si aggrava il lavoro degli uffici con la conseguenza che saranno emesse molte più richieste di integrazione e che i procedimenti saranno frequentemente sospesi. Con l’obiettivo di semplificare, si produce paradossalmente l’effetto opposto, con aggravio di lavoro gli Enti e allungamento dei tempi per i cittadini e le imprese. Non si deve dimenticare che i tempi di evasione delle pratiche non sono connessi alla durata della fase di presentazione, ma a quella della fase di istruttoria!

La digitalizzazione dei procedimenti richiede l’esecuzione di controlli automatici. La possibilità di guidare la compilazione dei moduli e di eseguire controlli automatici sulla completezza della documentazione presentata è strettamente legata all’acquisizione delle informazioni necessarie a individuare l’elenco degli allegati previsti. Queste informazioni possono essere raccolte nell’asseverazione, ma è necessario che siano dettagliate. La formula generalmente adottata, che prevede una generica dichiarazione di conformità, rende impossibile eseguire qualsivoglia controllo di completezza e fornire supporto alla compilazione.

Conclusioni

Nella nostra esperienza la presenza di controlli telematici e delle omologhe dichiarazioni cartacee non ha mai suscitato alcuna recriminazione da parte di professionisti e imprese. Gli imprenditori non richiedono di non fornire informazioni, richiedono assicurazioni circa il rispetto dei tempi di istruttoria! In un contesto di contrazione degli organici e di riduzione della capacità economica della PA locale l’intervento legislativo dovrebbe essere volto a snellire e rendere più rapido il lavoro dei funzionari. Una vera semplificazione si deve basare sull’accorciamento dei tempi procedimentali e sull’eliminazione di colli di bottiglia, sarebbe auspicabile che la nuova modulistica regionale andasse in tale direzione. Sono molto preoccupato perché, se non si interverrà prima della pubblicazione della DGR, si rischia che i Comuni virtuosi, adottando la nuova modulistica, facciano un significativo passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti.

Richieste

Riteniamo necessario che la formulazione del testo della DGR con la quale si adottano i moduli consenta ai Comuni virtuosi di inserire delle checklist aggiuntive che consentano la creazione di percorsi guidati per gli utenti. Il nostro Comune si rende disponibile a partecipare a un tavolo di lavoro al quale la Regione Lombardia raccolga le istanze degli Enti che hanno posto in atto le migliori pratiche di digitalizzazione. Con estrema fiducia attendiamo un vostro intervento che tenga in considerazione le ragioni esposte. Cordialmente, ringraziamo.”

 

 




Mud, entro il 30 aprile la dichiarazione ambientale

Entro il 30 aprile 2015, deve essere presentata la Dichiarazione Ambientale (con riferimento ai dati del 2014).  Il Mud, Modello Unico di Dichiarazione ambientale per le imprese e i comuni, va inviato telematicamente o su modulo cartaceo, a seconda dei soggetti obbligati. Sono tenute a presentare il cosiddetto 740 ecologico la maggior parte delle imprese che hanno prodotto rifiuti diversi da quelli che è possibile consegnare al servizio pubblico di raccolta. Occorre dichiarare la produzione e la gestione dei rifiuti, compresa l’intermediazione degli stessi. Per la mancata o non corretta presentazione del modello sono previste sanzioni che vanno dai 2.600 euro ai 15.500 euro, ma sono previste sanzioni ridotte (da 26 a 160 euro) se il Mud viene presentato o spedito entro sessanta giorni dalla scadenza, quindi entro il 29 giugno 2015.

Devono presentare la comunicazione i seguenti soggetti:

  • chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
  • commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi;
  • imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali, attività di potabilizzazione, trattamenti delle acque e depurazione delle acque reflue ed abbattimento fumi.

Sono esonerati dall’obbligo della comunicazione annuale al catasto dei rifiuti:

  • gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 8.000 euro;
  • le imprese e gli enti che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi (art. 212, comma 8, Dlgs 152/2006);
  • le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti;
  • i produttori di rifiuti pericolosi che li hanno conferiti al servizio pubblico di raccolta competente per territorio previa apposita convenzione; in questo caso la comunicazione al catasto rifiuti è effettuata dal gestore del servizio limitatamente alle quantità conferite.

La presentazione può essere effettuata:

  • per via telematica tramite software messo a disposizione gratuitamente dal sistema delle Camere di Commercio e con dispositivo di firma digitale previo pagamento del diritto di segreteria di 10 euro;
  • cartacea compilando e trasmettendo il modulo semplificato alla Camera di Commercio territorialmente competente tramite raccomandata previo pagamento del diritto di segreteria di 15 euro. L’utilizzo della modulistica semplificata è consentita a condizione che nell’unità locale cui si riferisce la dichiarazione siano stati prodotti non più di sette tipologie di rifiuti da dichiarare e per il conferimento non siano stati utilizzati più di tre trasportatori e non vi siano state più di tre destinazioni.

Per maggiori informazioni o per avere un supporto alla compilazione della dichiarazione contattare l’ufficio Ascom Sistemi Gestionali al numero 035 4120181-129, o via mailinfo@ascomqsa.it




Spendere o risparmiare? Questo è il nuovo dilemma

risparmioDato che del “doman non v’è certezza” si guarda sempre più all’uovo di oggi che alla gallina di domani. Una volta le banche regalavano ai bambini salvadanai in metallo per educare alla parsimonia e al “mettere da parte”, oltre che come operazione di marketing, mentre il 31 ottobre si celebrava nelle scuole la Giornata mondiale del risparmio. Tutto da dimenticare, come tradizioni obsolete. L’imperativo adesso è consumare, una necessità per l’economia in affanno. E se i soldi non ci sono, si prendano a prestito.

Ci sono ancora resistenze per questo modello economico in Italia, dove, volente o nolente, è ancora diffusa una mentalità contadina. La finanza, insomma, non è ancora nella genetica. Per fortuna secondo alcuni, per iattura secondo altri, c’è (c’era?) nella massa degli italiani una vocazione al risparmio, anche se a volte è solo un desiderio, per difficoltà oggettiva ad avere sostanze da accantonare.

In ogni caso l’incentivo al risparmio non appare più l’obiettivo dei governanti, che anzi spingono a spendere. Perché è vero che i consumi mettono in moto l’economia, ma è anche vero che su ogni acquisto il Fisco incassa la sua parte, attraverso l’Iva.

Da questo mese i lavoratori dipendenti possono chiedere l’anticipo del Tfr in busta paga (in sigla Quir, quota integrativa retribuzione) . Il trattamento di fine rapporto è una forma di risparmio forzoso: in pratica obbliga i lavoratori a “investire” parte del loro stipendio. E’ una voce che non esiste in molti altri Paesi che porta a creare un gruzzoletto per quando si andrà in pensione e al quale attingere in caso di necessità, ma è anche una forma di finanziamento a basso costo per le aziende che lo accantonano. Ad essere buoni si può pensare che il governo ritiene che gli italiani siano maturi e sappiano fare i conti per quello che è meglio fare e dà la possibilità di libere scelte. Ad essere cattivi il governo vuole avere nuovi redditi da tassare subito e in modo ordinario, e non separatamente, come avviene per il Tfr ritirato a scadenza.

Più che per il rilancio dei consumi e della domanda interna il ricorso al Quir sembra la concessione dell’ultima spiaggia a chi non riesce ad arrivare a fine mese, dandogli ossigeno nel presente per toglierglielo nel futuro. Nel qual caso, sempre nella logica di spendere subito quello che non si sa se si avrà domani ci sono esempi peggiori all’estero. Mentre da noi si fatica a far capire l’importanza di una previdenza complementare, sempre da questo mese in Gran Bretagna ogni lavoratore, con almeno 55 anni di età, può ritirare il montante dei contributi previdenziali obbligatori versati nella sua carriera lavorativa. Ma, dato che non si regala nulla, pagherà le tasse (40%) sul 75% della somma e non avrà più diritto ad una pensione pubblica. L’obiettivo della riforma del governo di David Cameron è rianimare la spesa delle famiglie, auspicando che questa sia indirizzata soprattutto agli investimenti. I critici, forse più realistici, temono che a fronte di qualcuno che utilizzerà questa somma in modo consapevole e razionale, molti faranno sparire i soldi della loro futura pensione nei pub o in vacanze in Spagna preparando il Regno Unito a un futuro di vecchi spiantati, considerato che già adesso le famiglie inglese sono tra le più indebitate d’Europa, per effetto di un uso molto spinto del credito al consumo.

In Italia non è prevista la possibilità di rimborso dei contributi Inps qualora non vengano raggiunti i requisiti per l’ottenimento della pensione: per qualche tempo era stata prevista per gli extracomunitari che lasciavano il territorio nazionale, ma poi questa deroga è stata cancellata per evitare di fatto una discriminazione. Se uno non arriva alla pensione, insomma, incamera l’ente pubblico e anche questa cinica situazione, sempre più reale tanto più si allunga l’età pensionabile, nonostante l’allungamento della vita media, contribuisce a sostenere il sistema previdenziale. Se anche da noi ci fosse la possibilità di ritirare i contributi, o addirittura di non versarli, probabilmente molti lo farebbero, confidando, con conti sbagliati, che poi alla fine una pensione, seppure minima, dato che siamo in Italia, finirebbero per prenderla. C’è da augurarsi che la soluzione inglese non venga importata, anche se potrebbe avere slogan accattivanti, del tipo “consuma adesso con i soldi del futuro”. Magari con sotto l’immagine di una bella spiaggia greca.




Sarnico, al via un piano “salva Contrada”

marco buelli
Marco Buelli

Risollevare la Contrada e farla tornare a risplendere come un tempo. Sarnico ha fatto fronte comune rispetto a un obiettivo che vede finalmente impegnati un po’ tutti: Amministrazione da una parte e commercianti, artigiani, residenti e padroni di case dall’altra. Questi ultimi, prima di Natale, hanno dato vita a un Comitato di salvaguardia del centro s1010torico.

Dopo diversi incontri molto partecipati che sono serviti a mettere sul tavolo idee, opinioni e possibili soluzioni, il Comitato ha stilato una lista di richieste e l’Amministrazione è già al lavoro per studiarne la possibile realizzazione.

Tante le proposte avanzate: una segnaletica che valorizzi le offerte della zona interna del paese, un sistema di telecamere, il mantenimento dell’impianto di filodiffusione in modo continuativo per divulgare le manifestazioni, l’arredo di cortiletti e rientranze, la riparazione della pavimentazione (in particolare della piazzettta Freti) anche del Lungolago che attualmente «non rappresenta un biglietto da visita adeguato per la stagione turistica in arrivo». E ancora, agevolazioni per le ristrutturazioni, uno  studio urbanistico del centro storico improntato a continuità e buon gusto, la vigilanza serale con un servizio di controllo che copra le ore serali fino all’una.

Dice Marco Buelli, presidente del Comitato: «Abbiamo chiesto piccole cose, che possono essere realizzate. L’intento è di tenere il Centro Storico più vivo, sollecitare chi ci lavora e ci abita a fare qualcosa per valorizzarlo, ad esempio ritinteggiando gli edifici per renderli più belli».

Intanto come prima misura “salva Borgo” l’Amministrazione ha defiscalizzato al 50% gli oneri di urbanizzazione. E a brevissimo nelle vie del Centro Storico saranno posate una sessantina di nuove fioriere che avranno la funzione non solo di abbellire i vicoli e le piazzette ma anche di creare un percorso per fare conoscere e vedere angoli poco conosciuti.

«L’obiettivo più importante è di caratterizzare la Contrada – spiega Buelli -. La prima cosa è tenere tutto bello e ordinato, ma i luoghi che rimangono in mente sono quelli particolari. Pensiamo alla colorazione degli edifici. La scelta non può essere affidata al gusto personale di un tecnico piuttosto che un altro e non deve essere casuale ma pensata. In questo senso caratterizzare un luogo significa ad esempio colorare tutti gli stabili di bianco o usare colori forti magari alternandoli con il bianco, oppure prevedere che ogni edificio abbia una decorazione».

Un’altra questione ritenuta strategica per salvare il Centro Storico è la realizzazione di una segnaletica ben illuminata già sul Lungolago attraverso un percorso fotografico che porti la gente in Contrada e segnali le sue attrattive.

L’attenzione del Comitato è centrata sul commercio:  «Le aperture dei locali pubblici nel centro storico sono penalizzate dalle metrature minime richieste sia per i locali stessi che per i servizi igienici inerenti – segnala Buelli – Abbiamo chiesto all’Amministrazione norme più elastiche, anche per quanto riguarda gli orari e la responsabilità del gestore nei casi di disturbo alla quiete pubblica».

«Soprattutto in questo momento in cui la crisi è feroce – evidenzia il presidente del Comitato di salvaguardia del Centro Storico – tutte queste misure hanno il fine di  sostenere il commercio. Non si tratta di favorire un esercente piuttosto che un altro ma di salvaguardare una zona in difficoltà e con essa tutto il paese». «Non commettiamo l’errore di pensare che questo paese, grazie al solo fatto che si affaccia sul lago, dal punto di vista turistico, possa avere vita facile. Il degrado urbano e le difficoltà commerciali attuali devono servire da monito. Un ulteriore impoverimento significherebbe la chiusura di servizi innanzitutto essenziali per gli abitanti di tutta Sarnico e sicuramente anche una minore considerazione da parte dei turisti e frequentatori del nostro paese».




La coperta troppo corta della “Generation rent”

apartment rentEssere proprietari della casa in cui si vive non è più la norma per la mia generazione. Tra i pochi che scelgono l’affitto come stile di vita, con meno vincoli, libertà di spostarsi e cambiare città o quartieri, la maggior parte di noi sogna invece un luogo da poter chiamare casa. Una prospettiva inarrivabile per molti, anche mettendo in conto compromessi, quali vivere in zone decentrate, meno costose e in appartamenti di piccole dimensioni. Accade in Italia ed accade anche a Londra. La chiamano generation rent, ovvero la generazione che vive in affitto. Secondo gli ultimi sondaggi, l’82% dei giovani tra i 20 e i 45 anni che non vive in una casa di proprietà, pensa che non riuscirà mai ad acquistarne una. Le uniche possibilità per rivoltare la situazione sarebbero una vincita al lotto o ricevere un’eredità. Insomma, senza un aiuto sostanzioso, che sia la fortuna o uno zio scapolo senza eredi diretti, comprare casa resta un miraggio. Le banche si preoccupano, commissionando sondaggi che mettono in evidenza quello che noi della generazione rent già sappiamo: se la situazione non cambia, non avremo mai bisogno di bussare alla porta della banca per chiedere un mutuo.

Nell’ultimo anno la situazione sembra essersi aggravata. Nonostante il mercato non sia più bollente come un anno fa – i costi delle case a Londra siano scesi lievemente e il numero delle transazioni calate del 30% negli ultimi 12 mesi, il numero delle persone che possono permettersi di risparmiare e accumulare un deposito che garantisca un buon tasso di interesse, è sceso ulteriormente. Il motivo è semplice: il costo della vita. A questo si aggiunge, a parer mio, anche una componente psicologica: se non mi posso permettere di risparmiare per un deposito, tanto vale spendere su qualcosa che mi offra una soddisfazione immediata: vacanze, macchina, intrattenimento in generale.

Ci sono poi i lifestyle renters, giovani che hanno dei salari di livello medio-alto ma che preferiscono la flessibilità e la mobilità – magari per cambiare quartiere e stile di abitazione – anziché investire tutti i propri risparmi per un deposito (che non dimentichiamoci dovrebbe essere del 20-25% per ottenere dei buoni tassi di mutuo).

Una situazione che sei, sette anni fa sarebbe stata improbabile. Chi ha acquistato qualche anno fa, non solo ha goduto di prestiti oggi inimmaginabili da parte delle banche, che offrivano mutui al 110% per coprire anche il costo di acquisto di mobili ed elettrodomestici, ma anche di un costo degli immobili significativamente più basso. Il risultato è che si trova spesso seduto su una miniera d’oro. In certe parti di Londra – oltre ovviamente alle zone centralissime – il valore degli immobili si è quintuplicato. Nessun merito, solo fortuna per aver comperato al momento giusto. Il contrasto si fa ancor più evidente se si tiene conto del fatto che i giovani inglesi – dal dopoguerra fino a qualche anno fa – hanno goduto di condizioni invidiabili e standard di vita, quali compensi e costo della vita, ben più convenienti che nel resto d’Europa.

Subentra poi il fattore culturale: gli inglesi, un po’ come gli italiani, sono ossessionati dall’idea di avere una casa di proprietà. E una volta che l’hanno, la vogliono ingrandire, modificare come nel famoso programma di Sky Grand Design, dove case modeste, ruderi e garage vengono trasformati in loft, residenze patrizie, magari con pannelli solari e autosufficienza energetica.

A differenza della Germania e di altri paesi del nord Europa, dove vivere in una casa in affitto non ha nessuno stigma sociale e la disponibilità di immobili da affittare è vasta e di buona qualità, non si può dire lo stesso di Londra e di gran parte dell’Inghilterra. Purtroppo gli affitti sono spesso alti, di breve termine e offrono soluzioni di bassa qualità per quel che si paga. La coperta è sempre troppo corta per la generation rent.

http://italiangirlinlondon.com/




Punto Innovazione / Treviglio, ecco il palmare che svela esplosivi e droghe

Punto Innovazione è una rubrica settimanale che gode del supporto di 

SeekerC’è un tecnologo trevigliese dietro un nuovo e rivoluzionario sistema palmare per la rilevazione di esplosivi e droghe, denominato Seeker, che utilizza una metodologia colorimetrica automatica per evidenziarne le tracce. Un palmare leggero, sviluppato negli Usa e ora introdotto in Italia da Mario Rebuscini, un Dottorato di Ricerca in Sviluppo delle Organizzazioni, partner del Consorzio di Ricerca Multiphisixlab e membro del Panel di Esperti della Fondazione Rosselli, il quale si occupa da svariati anni di trasferimento tecnologico e promozione di nuovi prodotti, prevalentemente statunitensi e israeliani, sul territorio europeo. Il Seeker è una piattaforma estremamente portatile che può essere usata sia da personale non tecnico alle prime armi che da personale specializzato; è dotato di una interfaccia molto semplice e intuitiva con una larga tastiera a 7 tasti e un display LCD a colori.

Mario Rebuscini
Mario Rebuscini

La tecnologia brevettata, integrata nel dispositivo, automatizza completamente il processo decisionale. Non c’è bisogno di grafici di riferimento a colori, nessuna miscelazione di sostanze chimiche pericolose, nessun tempo di riscaldamento, nessuna lunga calibrazione, non necessita di pulizia tra un rilevamento e l’altro e, soprattutto, opera senza tempi morti. Il Seeker è in grado di testare sia gli esplosivi che le droghe in modo consecutivo e in qualsiasi ordine. Se viene rilevato un risultato positivo del test, lo strumento è in grado di effettuare immediatamente un altro test (per una eventuale conferma) senza dover pulire lo strumento e senza dover effettuare alcuna procedura di manutenzione o ricalibrazione. Il test è completamente automatizzato e i risultati vengono visualizzati in pochi secondi. Il risultato del test cita anche data e ora, altitudine, temperatura ambiente e la geolocalizzazione.

“Come partner di Mesta GMBH, licenziataria di Detectachem USA, introduciamo in Italia uno strumento portatile che imprime una svolta fondamentale nel rilevamento di esplosivi e droghe – spiega Rebuscini -. Il palmare “Seeker” a tecnologia colorimetrica si pone come il sistema piu “user friendly ” ed efficiente per contrastare le minacce odierne alla nostra sicurezza. Stiamo promuovendo in Europa la conoscenza di Seeker presso i Corpi Specializzati e le infrastrutture sensibili. In generale la complessità d’uso e il costo di un sistema di rilevamento esplosivi e droghe ne limita enormemente il suo utilizzo nella quotidianità operativa. Seeker elimina completamente questa limitazione permettendo di effettuare controlli continui o a campione con estrema semplicità e senza tempi morti di ricalibrazione dello strumento”.




Vita dura per gli angeli anti burocrazia

Nella foto: da sinistra Oscar Fusini, Sabrina Rancati, Paola Consonni, Angelo Manzoni, Marcella Gualeni

 

Volano da un problema all’altro e si impegnano a proteggere gli imprenditori da trappole e cavilli racchiusi in pratiche e documenti. Sono gli angeli anti burocrazia, istituiti dalla Regione tramite il bando scaturito dalla Legge “Impresa Lombardia” del febbraio 2014, votata all’unanimità e costruita dal basso con il coinvolgimento di tutte le parti, per portare avanti diversi percorsi di semplificazione.

Dei trenta angeli selezionati in Lombardia, due sono in missione nella nostra provincia. Le custodi bergamasche degli imprenditori, pronte a lavorare in collaborazione con professionisti e associazioni, si chiamano Sabrina Rancati – 26 anni e una laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni- e Paola Consonni– 27 anni appena compiuti e una laurea in Giurisprudenza. Dopo gli incontri e i momenti di confronto con gli altri “custodi” della semplificazione – 30 in totale gli Angeli lombardi, 2 in media per provincia eccezion fatta per Milano che ne conta 9 e Sondrio che ne ha solo uno- da gennaio si sono insediate presso la sede provinciale di Regione Lombardia. In questi mesi si sono occupate in particolare di accompagnare la nascita di nuove attività, di avvicinare le imprese a bandi e progetti regionali e nazionali, ma soprattutto di semplificare le 30 norme e procedure di settore che ogni start-up porta con sé.

Sburocratizzare, semplificare e facilitare la vita per chi fa impresa, creando un ambiente favorevole allo sviluppo e alla crescita, non è cosa semplice: «La mappatura del territorio sul funzionamento degli sportelli Suap per le attività produttive (istituiti dal Dpr 160 del 2010) e degli sportelli per l’edilizia Sue non è ottimale- spiegano Sabrina Rancati e Paola Consonni-. Solo pochissimi comuni, nonostante Bergamo sia patria dell’edilizia, hanno attivato i Sue.

Gli sportelli per l’edilizia sono infatti attivi solo in 50 comuni su 242. Gli sportelli per le attività produttive sono ben presenti, ma la gestione delle procedure è variegata e disomogenea». L’ideale della semplificazione si scontra con l’autonomia comunale e con una normativa che si presta a più interpretazioni: «Ogni Comune opta per la gestione delle procedure e i problemi nascono sia dall’impiego di software diversi, sia dalla diversificazione della modulistica da un territorio all’altro. Uno dei problemi più frequenti per le imprese è quello di dover presentare a più riprese moduli e documenti, pena il veder respinte le loro pratiche».

Per gestire al meglio le criticità, oltre al costante confronto con associazioni di rappresentanza imprenditoriale- tra cui l’Ascom-, ordini professionali e funzionari pubblici, è attivo un numero verde 800.318.318 a disposizione di ogni imprenditore. «Le richieste più frequenti da parte delle imprese sono quelle di un aiuto a risolvere problemi burocratici, ma anche quelle di avere maggiori informazioni su bandi ed altre formule di agevolazione». Gli angeli anti-burocrazia saranno a disposizione degli imprenditori fino a dicembre.

«Non possiamo che salutare con favore l’impegno di professionalità nel migliorare le criticità del rapporto d’impresa con la pubblica amministrazione- commenta Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom-. Come Associazione Commercianti abbiamo segnalato diversi problemi legati soprattutto all’avvio d’impresa, ma anche al mercato elettronico per gli acquisti della pubblica amministrazione. Ci aspettiamo che gli angeli attraverso le loro segnalazioni in Regione riescano a rendere più uniforme la gestione di ogni pratica. Per il settore del terziario le più grandi difficoltà le incontriamo in fase di start-up: la frammentazione di interpretazioni e gestioni fa sì che vengano richiesti moduli in un Comune e altri documenti in un altro. Senza dubbio un alleggerimento nella burocrazia, oltre ad incentivare l’imprenditorialità, non può che portare del bene all’intero sistema».




Ubi Banca, nuove nomine nelle controllate

ubi45.jpgUBI Banca ha annunciato l’avvicendamento ai vertici di alcune controllate in coincidenza con l’avvio di un nuovo ciclo societario che comprende, tra l’altro, il potenziamento dell’attività di Prestitalia, e la fusione di IWBank in UBI Banca Private Investment con la conseguente nascita di IWBank Private Investments. Andrea Pennacchia, attualmente direttore generale di UBI Pramerica, la Sgr del Gruppo, è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di IWBank Private Investments. Gianluca Bisognani, attualmente direttore generale di IWBank, è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di UBI Pramerica. Cesare Colombi, attualmente direttore generale di UBI Banca Private Investment è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di Prestitalia, società finanziaria del Gruppo dedicata al credito al consumo. Cesare Colombi succederà a Marco Castelli, il quale entrerà a far parte della direzione generale di UBI Factor.E’ stato inoltre recentemente rinnovato il consiglio di amministrazione di UBI Banca Private Investment (tecnicamente la banca integrante) presieduto da Massimo Capuano. Vicepresidente sarà Francesco Iorio che ricopre anche la carica di Direttore Generale del Gruppo UBI Banca.La fusione tra IWBank e UBI Banca Private Investment avrà efficacia giuridica a partire dal 25 maggio 2015, mentre i profili contabili e fiscali avranno effetto a partire dal 1 gennaio 2015. Le nomine dei nuovi direttori generali dovranno essere deliberate dai consigli di ciascuna società e avranno efficacia anch’esse dal 25 maggio.

Ecco i profili

 Gianluca Bisognani

Gianluca_BisognaniGianluca Bisognani, Direttore Generale di IWBank da 2012. E’ entrato in UBI Banca nel 2006, come Responsabile Commerciale Private, poi nominato Responsabile Private Banking di Gruppo, dove si è occupato del coordinamento delle reti private delle 9 banche, una filiera di oltre 400 professionisti per la gestione di circa Eur 35mld di asset, e dei servizi di advisory per i clienti high-net-worth e istituzionali (Pro-AWA, Family Business). Dal 2000 al 2005 ha svolto attività di consulenza in McKinsey & Company, occupandosi sia di tematiche strategiche e organizzative, sia di sviluppo commerciale, su clientela Private, Retail e Corporate per i principali gruppi bancari italiani ed europei. In precedenza è stato analista e ispettore di vigilanza in Banca d’Italia (1997-1999) e consulente Prometeia sulla gestione dei rischi finanziari nel settore bancario. Già consigliere di amministrazione di UBI Banco di San Giorgio, UBI Banca Private Investment, UBI Fiduciaria e dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), è attualmente membro del Comitato Direttivo di ASSOSIM e del Comitato Esecutivo europeo dell’Asset Management and Investors Council dell’International Capital Markets Association (ICMA).

Massimo Capuano

Attualmente Presidente di IWBank e di UBI Banca Private Investment. In precedenza è stato Amministratore Delegato di Centrobanca, la Corporate & Investment Bank del Gruppo UBI Banca, da febbraio 2011 a maggio 2013 e prima ancora di Borsa Italiana S.p.A. da gennaio 1998 a marzo 2010 e Deputy CEO del London Stock Exchange Group da ottobre 2007. Nel Gruppo Borsa Italiana e nelle società controllate, ha ricoperto numerosi incarichi con importanti deleghe operative, oltre a essere stato membro di numerosi Comitati di interesse nazionale istituiti dai competenti dicasteri. A livello internazionale, Massimo Capuano ha operato in vari organismi tra cui la World Federation of Exchanges e la Federazione delle Borse Europee (FESE) di entrambe le quali è stato Presidente. In precedenza è stato Senior Partner di McKinsey & Company dove ha lavorato dal 1986 al 1997 prestando consulenza principalmente nel settore delle Financial Institutions e dell’Information Technology. Prima ancora ha maturato un’esperienza pluriennale in IBM e Ranx Xerox. E’ membro del Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni istituito dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.

 

Cesare Colombi

CesareColombi1Cesare Colombi, Direttore Generale di UBI Banca Private Investment (in precedenza BPU Sim). Nel Gruppo dal 2004, ha portato la struttura da lui diretta dall’avere circa 400 promotori con 0,7 mld di AuM agli attuali 740 Promotori Finanziari con 7,72 mld di asset gestiti. Membro del Consiglio di Amministrazione di Assoreti e del Comitato di Gestione della medesima associazione. In precedenza Colombi, che ha cominciato la propria carriera come Promotore Finanziario, ha ricoperto varie posizioni nel Gruppo Banca Popolare di Lodi fino a quella di Responsabile Commerciale di Bipielle Network. Successivamente è stato Direttore generale e Rappresentante Legale di GE Financial Insurance appartenente al Gruppo General Electric – Membro del GE Business Council in Italia.

 

 

 

Andrea Pennacchia

AndreaPennacchia_highAndrea Pennacchia, Direttore Generale di UBI Pramerica dal 2011. Ha fatto il suo ingresso nel Gruppo bancario nel 2003, ricoprendo prima il ruolo di responsabile della struttura di Sviluppo Strategico di UBI Banca, successivamente la carica di Vice Direttore Generale di UBI Assicurazioni e infine, sino al suo ingresso in UBI Pramerica, il ruolo di responsabile dell’Area Organizzazione di Gruppo. Precedentemente ha maturato una pluriennale esperienza nel settore della consulenza strategica e organizzativa, lavorando per McKinsey & Company e per Accenture in numerosi progetti al servizio di istituzioni finanziarie nel settore del Retail Banking. Riveste attualmente le cariche di Presidente del Collegio dei Revisori e di Presidente del Comitato Comunicazione di Assogestioni.




Bergamo, domenica il centro chiude alle auto

bergamo-centro-pedonaleDomenica 12 aprile torna la pedonalizzazione domenicale del centro di Bergamo: l’accesso a piazza Matteotti e viale Roma sarà pertanto escluso alle auto a partire dalle 10 fino alle 19. Si tratta della terza iniziativa di questo genere nel 2015: nelle giornate precedenti il Sentierone e il centro città sono stati frequentati da centinaia di persone, che hanno approfittato delle domeniche di sole e senz’auto di febbraio e marzo per passeggiare e assistere agli eventi proposti dal Comune di Bergamo e dal Distretto Urbano del Commercio. Anche in occasione della pedonalizzazione del centro di aprile è prevista una giornata soleggiata, con temperature intorno ai 20 gradi. Sarà una giornata molto densa per quello che riguarda gli eventi in città: il Comune di Bergamo sconsiglia l’uso dell’auto per recarsi nel centro città, a Bergamo Alta o nella zona dello stadio; consiglia altresì l’utilizzo dei mezzi pubblici (Atb, Teb, BiGi…) e di consultare preventivamente la lista dei parcheggi sul sito ufficiale di ATB mobilità. Il Comune segnala inoltre i parcheggi gratuiti cittadini al Cimitero, Malpensata, Colognola, Auchan, via Goethe, Croce Rossa e viale Europa.

In Piazza Matteotti il Distretto Urbano del Commercio predisporrà un palco per esibizioni musicali e di danza che si alterneranno durante l’arco della giornata, artisti di strada animeranno le vie con le loro performance e prenderà il via anche il progetto degli Itinerari di Luce, con la consegna dei cosiddetti “uomini della luce”. Il Sentierone sarà anche teatro della «Festa di primavera», appuntamento promosso dalla Comap, la cooperativa costituita dalle due associazioni provinciali dei venditori su area pubblica tra cui Fiva Ascom, con una trentina di bancarelle che proporranno prodotti tipici, articoli d’artigianato, profumi, fiori, piante e una vasta gamma di prodotti per la casa e la persona e momenti di intrattenimento per il pubblico. A Bergamo Alta, incvece, la giornata sarà scandita dallo svolgimento e dalle varie tappe del 43° Soap Box Rally: al mattino le verifiche tecniche e la punzonatura, alle 14.30 l’inizio della gara vera e propria determinerà la chiusura al traffico del Viale delle Cento Piante sulle Mura Venete fino al termine della seconda manche della corsa, prevista intorno alle ore 18. Non finisce qui: allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia l’Atalanta scende in campo alle 15 contro il Sassuolo di Eusebio di Francesco. Il Comune di Bergamo conferma la Zona Traffico Limitato dello stadio, attiva 2 ore prima e mezz’ora dopo l’inizio della partita. Le linee di trasporto pubblico ATB che raggiungono la zona stadio sono, come di consueto, la 2, 6, 9 e 11.

 




La “Corri Dog” arriva a Bergamo

partenza-corri-dogArriva a Bergamo, in occasione della Giornata nazionale del cane guida, la “Corri Dog” promossa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La Giornata è stata istituita per la prima volta nel 2006, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e tutti coloro che sono disponibili a comprendere le difficoltà che le persone non vedenti incontrano quotidianamente. Un’occasione importante per far capire quanto i cani guida siano gli occhi di chi vive nel buio. Il prossimo 19 aprile la città sarà protagonista di una vera e propria festa dedicata al migliore amico dell’uomo: un’occasione per assaporare il piacere di una corsa in libertà, per trascorrere insieme una giornata all’aria aperta e soprattutto per prendersi cura della salute del proprio cane, attraverso un momento di allegria, di confronto e di condivisione nello sport. La Corri Dog è aperta a cani di tutte le taglie e tutte le razze in buona salute e ai loro padroni. Il percorso, breve e non impegnativo, rende la manifestazione adatta a tutti e offre l’opportunità di trascorrere del tempo all’aria aperta facendo della sana attività fisica non agonistica. Durante la manifestazione è previsto l’allestimento di un’area expo, uno spazio in cui gli amanti dei cani potranno trovare tutto quello che riguarda i loro beniamini. Dal cibo agli accessori, dai prodotti specifici ai servizi, l’area si configurerà come una piccola esposizione fieristica completamente dedicata all’universo canino. Alimentazione, salute, benessere e, grazie all’intervento di esperti e associazioni, anche educazione ed informazione, per far sì che il rapporto tra il padrone e il proprio cane diventi sempre più consapevole e speciale. Tutto il ricavato delle quote di iscrizione sarà devoluto in favore dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Bergamo. Raccolta iscrizioni: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS -Sezione Provinciale di Bergamo, via Diaz, 14 – Bergamo. Tel. +39 035 249208, uicbg@uiciechi.it, www.uicbg.it