I locali di Borgo Santa Caterina: «Spostare la movida al parco Goisis? Anche no»

Non solo animare la città durante la bella stagione. Il bando del Comune di Bergamo per l’assegnazione degli spazi estivi, aperto da oggi, vuole anche promuovere il trasferimento di quelle attività di somministrazione e svago, soprattutto giovanile, che più creano problemi per il rispetto del diritto alla quiete e al riposo dei residenti. Il riferimento più immediato è alla cosiddetta movida di Borgo Santa Caterina, dove si riaccende ciclicamente lo scontro tra locali serali e abitanti e tra questi e le regole varate dall’amministrazione.

Mentre il quartiere è in attesa del nuovo regolamento che andrà ad agire sugli orari di apertura dei locali, il bando sugli “estivi” offre un’alternativa ai gestori, prevedendo condizioni più vantaggiose proprio per reti o raggruppamenti di esercenti e commercianti che lavorano «in aree contigue» a quelle messe disposizione dal Comune. Mappa alla mano, le location più vicine a Borgo Santa Caterina sono l’area verde esterna al Parco Goisis, al Monterosso, e gli Spalti di Sant’Agostino.

Proposte che potrebbero interessare ai locali? Luca Rebuzzi, titolare del Reef Cafè, sintetizza i ragionamenti che si stanno facendo avanti tra i colleghi. «Siamo sempre stati disponibili al dialogo e a prendere in considerazione nuove strade – dice -, che devono però essere percorribili e sostenibili dal punto di vista imprenditoriale. Ciò che proprio non vogliamo è che si creino motivi di contrasto con i residenti di altre zone della città… sinceramente ci bastano quelli che abbiamo qui». Su questo aspetto, il parco Goisis non sembra dare troppe garanzie. «È vero – rileva Rebuzzi – che il bando prevede la chiusura alle 2.30 (il venerdì, sabato e i prefestivi e alle 2 da domenica a giovedì ndr.), la sola autorizzazione comunale non ci mette però al riparo da lamentele e richiesta di intervento delle forze dell’ordine da parte dei residenti. Lo scorso anno l’area non è andata a bando, il che forse qualcosa dovrebbe significare, e dalle gestioni negli anni precedenti abbiamo saputo che, in realtà, l’attività di intrattenimento e somministrazione non era così gradita dopo certi orari. Del resto lo spazio è in un centro abitato». I gestori di Borgo Santa Caterina non sono contrari all’idea di “trasferirsi” e sono pronti a presentarsi con un progetto di gruppo, «ma la proposta deve essere allettante sul piano imprenditoriale – rimarca Rebuzzi -. Nonostante gli apprezzabili incentivi messi in campo dal Comune riducendo le tariffe per l’occupazione del suolo pubblico, dovremo sostenere le spese per le strutture, il personale, le utenze, le forniture e gli investimenti si fanno se ci sono le premesse giuste per affrontare il rischio d’impresa. Le incognite sul parco Goisis sono un po’ troppe. Il rischio è che chiudiamo prima i locali in Borgo Santa Caterina per via del regolamento comunale e che poi siamo costretti a chiudere anche l’estivo per le nuove lamentale dei residenti, sarebbe un danno doppio per le nostre attività. In più è una location da lanciare da zero».

Più appetibili appaiono gli Spalti di Sant’Agostino, «anche questi vicini alle nostre attività». «Su ques’area credo saranno interessati anche quest’anno i locali di Città alta – riflette -, ma si può pensare magari a una condivisione degli spazi. Si possono comunque valutare anche altre aree a patto che non siano a rischio disturbo per i residenti e siano facilmente raggiungibili».

Oltre che nell’area esterna del parco Goisis e sugli spalti di Sant’Agostino, il bando prevede spazi estivi sugli spalti di San Giacomo e di San Michele, in piazzale degli Alpini, che torna dopo alcuni anni nella mappa dell’intrattenimento en plein air con un taglio prettamente legato agli eventi sportivi, e, novità, in piazza Dante, uno dei luoghi che l’amministrazione punta con decisione a rivitalizzare. Si è già avviata, invece, la stagione al parco della Trucca, la cui gestione è stata assegnata a 30 e Lode Café. Le attività partiranno tutte il primo giugno e si concluderanno il 6 settembre sui tre spalti, il 13 in piazzale degli Alpini e piazza Dante e il 27 al parco Goisis.

La presentazione delle domande è aperta fino alle 12.30 del 30 aprile – Per partecipare




La strana rassegnazione sulla riforma delle Popolari

PopolariCambiare idea è legittimo. “Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione”, recita un aforisma di Petrarca. Però è strano che la riforma delle Popolari dopo l’iniziale levata di scudi all’improvvisa e imprevedibile comparsa del decreto legge sia passata, come nelle previsioni, attraverso un voto di fiducia, ma in fondo quasi senza colpo ferire. L’ultima correzione ottenuta alla fine è che nell’assemblea che varerà la trasformazione in Spa potrà essere introdotto un limite all’esercizio del diritto di voto in assemblea del 5%, ma per 24 mesi. Una soglia che peraltro esiste già in altri istituti, come Unicredit, e senza limiti temporali, ma che alla prova dei fatti non costituisce una barriera insormontabile. Esisteva ad esempio anche al Credito Bergamasco ed è bastata un’assemblea straordinaria per togliere il limite e poi cedere il controllo al Crédit Lyonnais.

Di fatto l’introduzione del limite al diritto di voto sembra essere stato un contentino innocuo tanto per dire che sono state ascoltate le critiche. Ma critiche che in fondo non sono state così sentite. Qualcuno ha mostrato un po’ di fastidio, come avviene per tutti i contrattempi che rovinano il regolare flusso degli eventi, ma nessuno sembra sentirsi messo in discussione, tanto che la muta rassegnazione sembra nascondere anche un po’ di soddisfazione. Se questa normativa doveva servire per sgretolare presunti gruppi di potere autoreferenziali, bisogna prendere atto che non c’è stata una particolare reazione per evitare l’indebolimento. Se dopo due mesi la possibilità di una calata straniera su una parte importante del sistema creditizio o comunque un rivolgimento della governance non sembra costituire più un problema c’è da pensare che la rivoluzione, auspicata da alcuni e che dovrebbe essere temuta da altri, non ci sarà.

Anzi, di fronte al nocciolo della questione, che è il passaggio dalla cooperativa con voto capitario (un socio un voto) a una normale società per azioni, dove contano le azioni, è spuntata una tendenza diffusa ad anticipare la trasformazione che in base alla legge dovrebbe essere effettuata entro 18 mesi, ovvero prima dell’estate 2016. A far cambiare le idee sulla riforma da parte dei banchieri potrebbe essere il fatto che in realtà non ci sarà il “tutti a casa” ventilato all’inizio. Ma anzi, come ha fatto notare il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, la trasformazione in spa “consentirà ai soci di controllare più efficacemente l’operato degli amministratori, riducendo inoltre gli spazi per le ingerenze indebite e i veti ingiustificati di minoranze organizzate”. Insomma, una governance più stabile e allo stesso tempo più difficile da cambiare. Questo vuol dire che in futuro un cambiamento di maggioranza nel corso dell’assemblea come, ad esempio, è stato sfiorato in Ubi, non sarà possibile perché la conta delle azioni si farebbe prima e la riunione si farebbe a giochi fatti. E un presidente che in una Popolare può (o poteva) restare al vertice per decenni per quella che viene lamentata come autoreferenzialità, in una Spa lo potrà essere, come avviene, perché ha il pacchetto di azioni di controllo, passato da padre in figlio. Si può pensare, a questo punto, se non lo è già stato fatto, che prima di una concentrazione delle banche, ufficialmente il motivo per cui è stata pensata la riforma, ci sarà una concentrazione del capitale.

Le assemblee di questo mese, intanto, si svolgeranno secondo le regole usuali. E senza grandi temi sul tavolo, se non i bilanci, le riunioni serviranno soprattutto per misurare il polso dei soci e capire il loro orientamento su strategie che ormai non riguardano più la trasformazione in Spa (caso mai saranno da valutare i tempi, dato che in certi istituti, come Ubi, l’anno prossimo saranno da rinnovare le cariche sociali) quanto quelle politiche di aggregazione che dovrebbero rafforzare le banche ostacolando con le dimensioni quelle scalate dalle quali senza il voto capitario sono meno protette.

 




Otus, a Seriate è nato un nuovo birrificio. La prima etichetta dedicata a Palma il Vecchio

Bda sinistra - Agazzi Ruben, Barni Micaela, Bertolini Mauro (birraio), Cremonesi Anna (presidente) e Rota Giampietro
Da sinistra: Ruben Agazzi, Micaela Barni, Mauro Bertolini (il birraio), Anna Cremonesi (presidente di Otus) e Giampietro Rota della 4R

C’è un nuovo birrificio a Bergamo. Si chiama Otus – dal nome latino della famiglia degli Strigidi, gli uccelli rapaci notturni come gufi, allocchi e civette –  e ha sede a Seriate. Nasce dalla volontà di un gruppo di amici accomunati dalla passione per la birra e animati dall’idea di creare una nuova esperienza imprenditoriale con valori ben definiti. La società, costituita lo scorso anno, aggrega 25 soci tra persone singole e soggetti giuridici. Pur con una compagine sociale di provenienze territoriali differenti, la scelta è stata quella di costituire un birrificio legato al territorio bergamasco, in grado di sviluppare una produzione di qualità (il birraio è Mauro Bertolini), con ingredienti e procedure naturali, che valorizzino l’appartenenza orobica, mantenendo uno sguardo ed un’attenzione aperti anche all’esterno. Di qui la scelta di collocare il Birrificio a Seriate e, tramite alleanze strategiche, puntare a una birra artigianale d’eccellenza. La produzione si attesterà sui 100mila litri annui (ma il potenziale può arrivare al milione) mentre la distribuzione è affidata alla 4R di Torre de’ Roveri, socio del birrificio e storico distributore di bevande sul territorio di Bergamo, che mette a disposizione le proprie competenze e professionalità. Prezzo medio al pubblico per la bottiglia da 75cl è di 8 euro, con un ricarico massimo di 4 euro se servita in un locale.

“Otus – annota la presidente del birrificio, Anna Cremonesi – vuole promuove una cultura del bere che ritorni al territorio, ma non solo. Una parte di rilievo è rappresentata dalla responsabilità sociale e ambientale. La prima declinata con l’impegno che abbiamo preso di inserire nel nostro ambiente lavorativo persone svantaggiate grazie alla Cooperativa Aeper, socia del birrificio (gestisce anche la Locanda dei Golosi di Villa d’Almé), che ha fatto del volontariato e dell’attenzione agli ultimi i principi guida delle sue attività. La seconda con la scelta di utilizzare materie prime di provenienza biologica, il più possibile di produzione locale”.

Territorio vuol dire anche arte e cultura. E non a caso, la prima birra prodotta – e che sarà commercializzata a giorni – è stata dedicata a Palma al Vecchio. Una produzione che andrà ad inserirsi nella linea denominata ‘Art Collection’, che si affiancherà alle linee Classica e Special. Otus

impianto otus (1)La birra del Palma è birra speciale, ambrata chiara, ottenuta da una ricetta dedicata, aromatizzata al ginepro, che prevede l’utilizzo di miele prodotto dall’agriturismo La Pèta di Costa Serina, proprio per rimarcare non solo la territorialità dell’ingrediente ma anche i natali dell’artista. Nel frattempo hanno già preso vita anche una birra chiara doppio malto e una birra speciale rossa, sempre dedicate al Palma. A seguire verranno commercializzate la bionda B5, la rosso R5.5 e la doppio malto chiara OS7. Ogni birra prodotta da questo nuovo birrificio ha come denominatore comune il fatto di non essere né pastorizzata né filtrata. Grazie poi all’accordo concluso con la Domus Bergamo, in piazza Dante, queste birre possono essere degustate in anteprima anche in fusto nell’esclusivo contenitore PolyKeg che chiaramente, in piena sintonia con gli obbiettivi sociali, è totalmente riciclabile.

Birrificio Otus srl

via Rumi,  7  – Seriate (BG)

telefono 035.29.64.73

www.birrificiootus.com

commerciale@birrificiootus.com

 

 

 

 

 




Mais Spinato e Dolcetto d’Ovada: da M1lle una serata sulle tracce di Garibaldi

mais m1lleIl mais Spinato di Gandino prosegue il proprio tour in città sulle orme dei grandi del passato. “Sposato” a Palma il Vecchio nella proposta gastronomica dedicata alla mostra del ristorante Da Mimmo in città alta, in città bassa si lega invece a Garibaldi nella serata “I M1lle sapori del Mais spinato di Gandino”, in programma mercoledì 15 aprile. L’appuntamento è al ristorante M1lle Storie e Sapori di viale Papa Giovanni XXIII ed ha come filo conduttore l’eroe dei due mondi, che, affascinato dallo scarlatto di Gandino, fece tingere proprio in valle le camicie rosse delle proprie formazioni. La biografia e le imprese del condottiero ispirano un viaggio sensoriale attraverso i sapori di Nizza, Piemonte, Veneto fino a Marsala. In primo piano, oltre allo Spinato locale, il Dolcetto di Ovada dell’azienda agricola Rossi Contini di San Lorenzo d’Ovada. Il rapporto tra la Comunità del mais e il ristorante proseguirà niente meno che a Expo. Lo chef Giampaolo Stefanetti sarà infatti impegnato negli showcooking che affiancheranno la presenza del progetto gandinese nel cluster dei cereali.




Imprese, le pratiche Asl si sbrigano sul sito del Comune

Continua lo snellimento delle procedure attraverso lo sportello telematico del Comune. Grazie all’intesa tra l’amministrazione cittadina e l’Asl, le imprese potranno svolgere tutte le pratiche e i pagamenti di competenza dell’azienda sanitaria direttamente sullo sportello telematico del SIGI.

Gli utenti impegnati nelle procedure di avvio di una nuova attività, nella modifica di un’attività esistente, nel cambiamento di ragione sociale, nella cessazione, nella sospensione o ripresa di una attività, o anche solo nella richiesta di un parere discrezionale in materia di edilizia potranno quindi trovare riscontro direttamente sullo sportello telematico comunale anche per gli adempimenti di pertinenza dell’ASL, risparmiando tempo.

Si automatizza completamente anche la fase di incasso e rendicontazione dei diritti di segreteria, previsti per l’istruttoria dei procedimenti, grazie alla disponibilità del sistema di pagamento elettronico già predisposto sul portale web del Comune di Bergamo, anche per l’incasso dei diritti di competenza dell’Asl. Sarà poi il Comune stesso a rendicontarli trimestralmente e a versali all’Asl.

Sono in corso i collaudi della procedura informatica e non appena ne sarà stato dichiarato l’esito favorevole, il servizio sarà attivo. Già nel mese di aprile è prevista la possibilità di avvalersi di questo notevole snellimento burocratico, «ulteriore passo verso quell’unificazione delle procedure che intendiamo raggiungere sullo sportello telematico del Comune di Bergamo» dichiara l’assessore alla Semplificazione Giacomo Angeloni. «La delibera sarà approvata nella Giunta di oggi – continua Angeloni – e rappresenta un servizio di notevole importanza per le aziende e i cittadini. Quando abbiamo presentato il pacchetto di sgravi “Bergamo città semplice e low tax” avevamo chiaramente rimarcato l’intenzione di semplificare la vita e la burocrazia alle imprese del nostro territorio: contiamo di proseguire questo percorso nei prossimi mesi con un ulteriore snellimento e delle procedure».

«Si tratta di un progetto virtuoso. Un esempio di snellimento burocratico che porterà ad un tangibile risparmio economico, ad un miglioramento delle funzionalità del sistema e all’ottimizzazione delle risorse. Asl Bergamo, che crede nella collaborazione tra pubbliche amministrazioni, ha fortemente voluto partecipare ad una nuova alleanza cooperativa che si traduce in un concreto avvicinamento al cittadino», evidenzia Mara Azzi, direttore generale dell’Asl di Bergamo




Brebemi, per Legambiente è in “coma irreversibile”

BrebemiLegambiente torna sulla situazione di Brebemi. “In questi giorni sono stati resi noti i dati alla situazione di bilancio di Brebemi. I ricavi da gestione sono stati di 11,5 milioni contro 14 milioni di costi di esercizio al netto del costo del debito. E’ un dato drammatico, perché significa che Brebemi non solo non paga il debito mostruoso con le banche, ma nemmeno il costo di gestione. Significa che tenerla aperta costa più che tenerla chiusa? Questa negativa situazione si stabilizzerà con il primo esercizio completo e potrà migliorare un poco con l’apertura di Tangenziale est esterna. Ma considerata la stabilizzazione del traffico è più che plausibile che i ricavi arrivino a malapena a coprire i costi senza riuscire a pagare il debito, che in questo modo aumenta e fa esplodere il deficit in una spirale ingestibile, e questo nonostante gli interventi pubblici che non avrebbero dovuto nemmeno essere erogati, considerati i premi avuti e che invece sono già stati inutilmente bruciati. Con questi numeri la definizione appropriata è “accanimento terapeutico”.

La Brebemi è in coma irreversibile ma i debitori (le banche) non vogliono che muoia perché non ci sarebbero “eredi” a pagare il debito, e quindi la tengono in vita a spese pubbliche sperando in un miracolo (sempre a spese pubbliche) che gli permetta di tornare nelle condizioni di pagare ben 2,4 miliardi di euro”. “Il dato più drammatico in assoluto, è che il traffico è salito dai primi mesi però si è già stabilizzato tra i 15.000 ed i 16.000 veicoli al giorno assoluti (ovvero a prescindere da quanta Brebemi percorrono) che corrispondono a solo 8.000 veicoli teorici giornalieri medi ovvero la trasformazione della somma dei veicoli complessivi nel minor numero dei veicoli corrispondenti che percorrono tutta l’autostrada. Come dire che due auto che fanno metà percorso ne fanno una che fa tutto il percorso Si dimostra che almeno due terzi delle auto che usano Brebemi la percorrono per la metà al massimo. Dunque le sue caratteristiche di fondo restano quelle di autostrada residenziale/pendolare (il contrario di ciò che deve essere un’autostrada). La situazione potrà migliorare con l’apertura della Tangenziale Est esterna (anche lei carissima e quindi non attrattiva) ma con questo dato di base il problema non è la tangenziale Est esterna che alimenta la Brebemi è la BreBeMi che ammazza la tangenziale Est estern , che vivrà del rigurgito della vecchia tangenziale Est, ma rischia una performance analoga a quella Brebemi e Pedemontana”, conclude Legambiente.-

 




Il regalo di Valeo Studio alle aziende. In palio tre premi per decollare sul Web

DAVIDE CORNA - VALEO STUDIO
Davide Corna

Prende il via oggi il progetto Valeo Gift 2015, ideato dalla web agency Valeo Studio di Bergamo in favore degli imprenditori della città non ancora in grado di sfruttare le potenzialità di internet e del web marketing per il loro business. Un mese di tempo per presentare il proprio progetto e sottoporlo alla valutazione della giuria composta da Davide Corna, amministratore unico di Valeo Studio, Marco Manzoni, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Bergamo e amministratore e vicepresidente di Nuova Termostampi spa, e Daniele Lo Sasso, presidente di Confartigianato Giovani Bergamo e amministratore unico di Sidip World srl. In premio 18mila euro in servizi, tra strumenti web e web marketing, che saranno suddivisi tra il primo (10mila euro), secondo (5mila euro) e terzo classificato (3mila euro). Per tutti i progetti sarà sviluppata un’analisi completa di business online e verranno valutati tenendo conto dei seguenti parametri: innovazione di prodotto, di servizio o di fornitura e possibilità concreta di far sbocciare l’idea di business attraverso gli strumenti web. I servizi compresi nel regalo costituiranno un panel completo delle attività svolte da Valeo Studio, ad esempio lo sviluppo del sito internet, l’implementazione di strategie SEO on site e off site e l’avvio di azioni legate al Social Media Marketing.

Logo Valeo StudioValeo gift 2015 è un’idea che vuole premiare le realtà aziendali ammirevoli nate, cresciute e presenti a Bergamo. Il progetto arriva nel 17° anno di attività di Valeo Studio, azienda che è riuscita a crescere per merito di professionisti del settore, ma anche grazie alla città madre: Bergamo. E’ un riconoscimento quindi verso il territorio che ha permesso questo consolidamento aziendale e un incentivo rivolto ai piccoli e medi imprenditori che giorno dopo giorno contribuiscono alla crescita sociale ed economia della città. Tutte le aziende interessate possono presentare il proprio progetto attraverso il sito www.valeo.it entro il 30 aprile 2015. I vincitori saranno comunicati entro il 30 maggio 2015.

“Valeo Gift 2015 – sottolinea Davide Corna – è un regalo che rivolgiamo alle aziende e agli imprenditori di Bergamo desiderosi di mettersi in gioco sfruttando a pieno tutte le potenzialità del web. Grazie al nostro contributo, essi potranno finalmente avvicinarsi ad un mondo che può contribuire il larga misura al loro successo aziendale. Fare parte di una comunità significa agire tenendo conto del suo benessere, ed è proprio quello che vogliamo”.




I commercianti: «Non siamo una via secondaria, meritiamo più attenzione»

 

PARCHEGGIO VIA CONTRADA
I posteggi sono sul lato commerciale della Via, per il carico-scarico bisogna attraversare la strada

I problemi di Via Tasso non sono legati esclusivamente alla ztl, ma iniziano ben prima del varco elettronico. In Contrada Tre Passi i posteggi, riservati esclusivamente ai residenti, sono stati piazzati tutti dall’unico lato commerciale della via, mentre il carico-scarico sta dall’altra parte della strada, dove non c’è l’ombra di un negozio, rendendo non poco agevoli le operazioni di consegna e ritiro merci dai fornitori.

Ma oltre al disagio, c’è anche la beffa di vedere cancellare dalla vista dei passanti le vetrine: «Ho provato a segnalare quest’anomalia al Comune: basterebbe ridisegnare le strisce gialle- spiega Mario Casali, della Casa della Renna-. Bastano piccoli accorgimenti per migliorare l’area, come già fatto in Via Tasso, con l’eliminazione dei paletti e l’inserimento di fioriere sempre curate».

MARIO CASALI
Mario Casali

 

MADAMA
Antonio Madama

Di contro, per abbellire la via ed invogliare la gente ad entrare nel nuovo negozio di fiori Madama, con fioriere e composizioni l’iter di autorizzazioni per occupazione del suolo pubblico è stato massacrante, a detta del titolare: «Ho dovuto aspettare due mesi per l’autorizzazione ed è stato tutto molto complesso: per un tavolo e una fioriera ho dovuto presentare un progetto dettagliatissimo. Nonostante i fiori abbelliscano una via che si sta sempre più desertificando, più di una volta gli agenti sono venuti a controllare gli ingombri col centimetro in mano- spiega Antonio Madama-. La sensazione è che l’iniziativa più semplice si riveli complicata. Così non si agevolano certo l’imprenditoria giovanile e le nuove imprese, già chiamate a far fronte ad affitti elevatissimi e ad altri problemi. Per la sicurezza della via sarebbe bello vedere un restyling dell’illuminazione che è assolutamente insufficiente. E infine, ben vengano le domeniche senz’auto, ma che si pensi anche ai parcheggi, sennò il risultato è che la città si svuota e i centri commerciali si riempiono».

MONIA REMOTTI
Monia Remotti

La via va rivitalizzata: «Via Tasso ha negozi storici ed è assolutamente piacevole passeggiarvi, però sembra che si faccia di tutti per concentrare gli eventi solo in Via XX Settembre e sul Sentierone, già animate di per sè- commenta Monia Remotti, titolare con il fratello Francesco del negozio Mcs- Marlboro Classics, appena fuori dall’area soggetta a ztl-. Solo in questi giorni, dopo la segnalazione all’Ufficio del Verde, il Comune ha provveduto a potare le aiuole che non vedevano da due anni le cesoie. E’ bastata una segnalazione per vedere ripulire le aiuole che erano ormai un ricettacolo di immondizia, però senza il nostro interessamento la sensazione è che la via avrebbe potuto continuare per mesi ad essere dimenticata». Via Tasso non è una via secondaria, tiene a ribadire Monia Remotti a nome dei commercianti della via: «Ci auguriamo di portare eventi nella via con il distretto del commercio. Ora stiamo organizzando alcuni eventi in avvicinamento ad Expo, a partire da un progetto con il Liceo Manzù e il Quarenghi per dare visibilità alle opere realizzate dai ragazzi. Finora le iniziative hanno avuto un ottimo riscontro, dai costumi teatrali nei negozi per l’avvio della stagione lirica l’anno scorso allo show-cooking in omaggio all’arte golosa di Palma il Vecchio poco più di un mese fa».

MIRKO ISNENGHI
Mirko Isnenghi

Mirko Isnenghi, storico ottico della Via, oltre che candidato sindaco alle ultime amministrative ed ex presidente dell’associazione di Via Tasso,  riconosce a Gori il merito di aver migliorato la zona a traffico limitato, ma sottolinea l’urgenza di una politica del commercio prima che nuove attività siano costrette a chiudere:« In due mesi il sindaco ha migliorato l’area, riuscendo ad abbellire l’area pedonale, cosa che da quattro anni chiedevamo con insistenza all’amministrazione Tentorio. Ora ci aspettiamo di veder estesa l’area pedonale perché questa frammentazione non ha senso. La via sente la crisi, ma chi gestisce immobili e canoni d’affitto sembra ignorare l’andamento economico attuale. Le locazioni incidono troppo sulle attività  ed è tempo di intervenire. Vogliamo avere un centro con ristoranti e gioiellerie o una passeggiata commerciale? La città sta morendo, non ha più un’anima: Via Venti Settembre ormai non è più supportata commercialmente dalle vie adiacenti, la Galleria Mazzoleni ha centinaia di metri sfitti e sul Sentierone abbiamo assistito a chiusure eccellenti. Il rischio è quello che anche Via Venti torni alla crisi degli anni Trenta, quando tutti fallirono e andarono in concordato». Serve un vero rilancio della città: «Non è il momento di speculazioni con affitti spropositati. La politica deve prendere per mano la città- continua Isnenghi-. Un centro commerciale storico è più potente di qualsiasi shopping center ed è bene che anche i negozianti ne abbiano la consapevolezza. La città pulsa, vive e si evolve, ma va assecondata nei suoi cambiamenti sennò diventa un dormitorio». Beppe Marchetti di Lago Store, showroom di arredo, vuole far rivivere la Piazza, radunando tutti allo stesso tavolo, come già fatto con il progetto “Community Table” in Piazza Pontida e alla GAMeC: «Piazzetta Santo Spirito potrebbe diventare il luogo di ritrovo per antonomasia. Abbiamo una Chiesa con una Pala del Lotto straordinaria e fresca di restauro, eppure sono molti i bergamaschi ad ignorarne l’esistenza. L’idea è di promuovere, anche in concomitanza ad Expo, la condivisione di idee ed esperienze; l’obiettivo è coinvolgere la città, i negozi, le imprese per rendere la città più viva, moltiplicando le occasioni di confronto e- perchè no- anche di business. L’idea, nata durante il Salone del Mobile, sta riscuotendo un buon successo. Speriamo di portarla anche nella nostra Piazzetta e di riuscire con un’iniziativa semplice a rendere il quartiere più vivo, ma anche più coeso e determinato». Le auto posteggiate in Piazza e la ztl dei furbetti della sosta continua ad essere uno dei problemi principali dell’area: «L’amministrazione si sta impegnando a risolvere la questione, ma purtroppo l’area è soggetta a vincoli della Soprintendenza e al momento sembra difficile intervenire sull’arredo urbano- continua Marchetti-. Dopo le 19 purtroppo la via diventa terra di nessuno, quando il solo passaggio notturno garantirebbe un minimo di presidio. Non c’è poi alcuna tolleranza per chi sfora anche solo di cinque minuti l’orario: durante un allestimento in negozio è bastato sgarrare di qualche minuto per ricevere, andando avanti e indietro, ben tre multe». Il problema dei posteggi è sotto l’occhio costante dell’erborista Gianfranco Baroni, dato che parte delle vetrine del suo negozio Antichi Profumi si affacciano in Piazzetta Santo Spirito: «E’ innegabile che la situazione sia migliorata con l’amministrazione Gori, ma si avverte l’esigenza di un progetto più ampio per liberare definitivamente la Piazzetta dalle auto. Un’idea, dato che il sedime è di proprietà comunale, è quella di destinare ai residenti l’area della sosta in Via Pignolo, al civico 42, magari con un canone agevolato».




Via Tasso, Zenoni: «Stiamo lavorando per valorizzare l’intera area»

ztlSarà una delle zone più vitali e dinamiche della città, è solo una questione di tempo. L’assessore alla Pianificazione Territoriale e alla Mobilità Stefano Zenoni invita ad immaginare l’area tra qualche anno, con la riapertura dell’Accademia Carrara, la ztl completata da Piazza Pontida a Piazzetta Santo Spirito ed inserita nel rinnovato Centro Piacentiniano, la Montelungo frequentata da studenti e professori. Ma, coi piedi ben piantati per terra, è pronto ad esaminare ogni criticità di Via Tasso: «Era nostra intenzione completare con il restyling di Piazzetta Santo Spirito le migliorie dell’area soggetta a ztl, ma ad oggi stiamo aspettando il parere della Soprintendenza. Purtroppo siamo a conoscenza, grazie anche alle continue segnalazioni, del problema della sosta selvaggia in Piazzetta Santo Spirito. Con il placet della Soprintendenza, panchine e aiuole ed altri elementi di arredo urbano- compatibili con le esigenze del mercatino del martedì mattina- dovrebbero disincentivare la sosta in divieto e chiudere definitivamente il problema. Ci auguriamo a breve». Quanto all’idea di mettere a disposizione per la sosta dei residenti l’area, già nel piano delle alienazioni del Comune, al 42 di Via Pignolo, Zenoni mostra apertura, nonostante non sia di stretta competenza del suo assessorato: «Ad oggi  dei 30 posti auto disponibili, ne restano 13 (5 sono stati venduti, 2 sono in affitto e 10 sono di pertinenza delle case del complesso). E’ difficile immaginare una soluzione diversa dalla vendita o dall’affitto dei posteggi: l’idea è, qualora il bando sia concluso, di valutare nuove richieste per i 13 posteggi liberi». Più complessa la questione dei parcheggi a pagamento a servizio dell’area: «Abbiamo incontrato il gestore del parcheggio di Via Camozzi, aperto fino alle 21 da lunedì a sabato, ma, dati gli elevati investimenti richiesti per l’automazione degli accessi, è difficile immaginare ad oggi un’estensione degli orari. Oltre al parcheggio di Via Camozzi, che resterà diurno, l’area può essere servita di sera e la notte dal parcheggio di Via Verdi, aperto 24 ore, che tra l’altro ha tariffe agevolate per la sosta dopo le 20».

ZenoniDifficile immaginare libertà di transito in ztl la notte: «Credo che spegnere le telecamere dopo le 19 rappresenti un vero e proprio disastro per la zona. Il rischio è di avere auto parcheggiate ovunque e di creare ulteriori aree di sosta selvaggia oltre a Piazzetta Santo Spirito. Per di più abbiamo ricevuto diverse richieste dai locali di Via Tasso e Pignolo per mettere tavolini all’aperto ed è impensabile concedere accesso alle auto in un’area che mira ad essere sempre più pedonale». Accolta la richiesta di una maggiore flessibilità nell’accreditamento dei veicoli, avanzata dalla via: «Con la gestione digitale dei parcheggi che contiamo di portare a termine entro l’anno, nonostante si tratti di un’operazione complessa, sarà senz’altro più immediato e agevole procedere con le richieste dei permessi. I fornitori dei negozi e delle attività  dovranno accreditarsi solo una prima volta  per poter accedere alla ztl. Si può pensare una formula altrettanto semplice anche per i residenti che potrebbero segnalare per esigenze particolari, come l’accompagnamento di minori, targhe e veicoli». Sarà invece immediato l’interessamento per sanare l’anomala distribuzione degli spazi di sosta residenti e di carico-scarico di Contrada Tre Passi, con le auto parcheggiate che oscurano le vetrine e l’area deputata a rifornire i negozi dall’altra parte della strada: «Mi interesserò personalmente della cosa. Se non vi sono ragioni particolari per l’attuale posizionamento delle strisce, non vedo ostacoli per invertirle. Ci vuole davvero poco a ridisegnare la sosta». Zenoni rassicura infine l’area sulla sua centralità:«Bisogna inoltre considerare che il progetto della Montelungo porterà senz’altro con sè una riflessione sul tema dei parcheggi. Il progetto prevede inoltre circa 2 milioni di euro per la riqualificazione degli spazi pubblici nelle aree circostanti che interesseranno senz’altro la Carrara e il Parco, ma di cui beneficeranno anche Via Tasso e Via Pignolo. L’idea è quella di creare un percorso ciclo-pedonale che colleghi l’Accademia a Piazzetta Santo Spirito».




Gli albergatori bergamaschi: «Clientela in calo mentre il fisco ci strangola»

«reception“Segnano tempo instabile le previsioni sul movimento turistico degli italiani”. È questo il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati previsionali sulle vacanze di Pasqua degli italiani. “Infatti – rimarca Bocca – addirittura l’85,1% di italiani, pari a circa 51 milioni di persone, non si muoveranno di casa per il periodo pasquale, evidenziando tra i motivi della non-vacanza fondamentalmente quelli economici (49,4% dei casi), seguiti dai motivi familiari (21,9%) e da motivi di salute (17,1%).

“Quanto poi alla struttura ricettiva prescelta – sottolinea il presidente degli albergatori italiani – quei 9 milioni di connazionali che potranno permettersi un breve periodo di vacanze, per quasi il 50% opteranno tra la casa di parenti o amici e la casa di proprietà, rendendo ancor più esiguo il reale movimento turistico in grado di generare giro d’affari ed animare l’economia. “Per un risultato finale – conclude Bocca – che deve far riflettere attentamente Governo e Parlamento ai quali chiediamo l’adozione di misure straordinarie quali un alleggerimento della pressione fiscale e degli altri costi che gravano sul sistema ricettivo ed una revisione degli incentivi per chi crea lavoro, in quanto il contratto a tutele crescenti può andar bene per le imprese che hanno una domanda ‘piatta’, ma è di fatto inapplicabile per il turismo interessato da notevoli fluttuazioni della domanda che impongono il ricorso principalmente a contratti a tempo determinato”. Dichiarazione Zambonelli su presenze di Pasqua

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

“Abbiamo in effetti passato momenti e periodi pasquali migliori – ribadisce anche Giovanni Zambonelli – presidente di Federalberghi Bergamo -. Per la città la situazione non è certo soddisfacente e quella che manca è innanzitutto la clientela italiana. L’indagine di Federalberghi disegna bene anche la situazione di Bergamo. Inoltre – continua Zambinelli – la diminuzione della clientela e l’alta pressione fiscale stanno creando delle difficoltà al nostro settore. La tassa sui rifiuti e l’Imu sono diventate insopportabili ed è davvero arrivato il momento di far riflettere attentamente Governo e Parlamento come ha dichiarato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca”.