Giovani chef per Expo, sul podio due bergamaschi

Ci sono anche due giovani bergamaschi tra i nuovi talenti dei fornelli selezionati dal concorso della Regione “New talented Italian chef for Expo 2015”. Sono il 18enne Luca Vezzoli e la 17enne Elisa Zanella, entrambi allievi dell’ente di formazione Ikaros che ha attivato il corso a Grumello del Monte, entrati a far parte con le proprie ricette nell’Albo d’oro dei migliori studenti dei centri di formazione lombardi. Un’iniziativa che vuole essere una vetrina da mettere a disposizione degli operatori della ristorazione per esperienze sia nell’ambito dell’Expo di Milano sia per successive occasioni di inserimento nel mondo del lavoro o di potenziamento delle competenze professionali.

il piatto di Luca Vezzoli
Il piatto di Luca Vezzoli

piatto Elisa Zanella
e quello di Elisa Zanella

I ragazzi ammessi sono una cinquantina, suddivisi nelle categorie cucina, pasticceria e sala/bar. Luca ed Elisa hanno partecipato nella sezione cucina proponendo rispettivamente “Casoncello con pasta di salame e mele della Val Brembana in crema di mais Spinato rosso di Gandino” e “Risotto mantecato alla scarola bergamasca, crema di Strachitunt e gelatina di mele della Val Brembana”.

Il concorso richiedeva di scegliere come tema uno dei Cluster presenti in Expo e di presentare un piatto, una bevanda o un prodotto di panificazione o pasticceria rielaborando una ricetta della tradizione.

I due giovani sono stati tra i quattro che si sono meritati anche una menzione speciale: «Descrizione dettagliata e ragionata dei passaggi necessari per la realizzazione del piatto. Notevole creatività nella rivisitazione della ricetta e originalità nella presentazione del piatto. Esecuzione molto articolata, con ricorso a tecniche e ingredienti ricercati» per Vezzoli, mentre dell’elaborato di Elisa Zanella la commissione ha evidenziato: «Conoscenza approfondita delle caratteristiche degli ingredienti utilizzati e ottima padronanza delle tecniche di preparazione. Interessanti accostamenti di sapori e consistenze».

Tutti i vincitori

 




Quattro campioni a Bergamo. E il Sentierone si trasforma in una palestra

Un Campione per Amico
Da sinistra: Jury Chechi, Andrea Lucchetta, Adriano Panatta e Ciccio Graziani

“Un Campione per Amico”, la manifestazione a carattere sportivo-educativo promossa da quattro miti dello sport italiano come il tennista Adriano Panatta, il pallavolista Andrea Lucchetta, il calciatore Ciccio Graziani e il ginnasta Jury Chechi, in collaborazione, per il sesto anno consecutivo, con Banca Generali, fa il suo ingresso nella città di Bergamo.

La cornice sarà il Sentierone. Una parte della città si trasformerà in una palestra a cielo aperto dove i quattro testimonial insegneranno ai bambini delle scuole elementari e medie inferiori, non solo i segreti per diventare dei veri campioni, ma soprattutto cosa vuol dire vivere lo sport attraverso l’integrazione, il rispetto delle diversità, la determinazione e la passione che l’esempio di una guida-campione può fornire.

Sarà compito infatti di Adriano, Andrea, Francesco e Jury, martedì 19 maggio, a partire dalle 9.30, trasmettere ai giovani carattere e sana competizione, tipici valori dello sport e della vita. L’obiettivo del tour è quello di avvicinare i ragazzi ad un’attività fisica regolare, indispensabile insieme ad una corretta alimentazione, per lo sviluppo e la crescita sana.

“Siamo molto soddisfatti – spiega Panatta – che questa manifestazione abbia oggi raggiunto numeri importanti in termini di adesioni e di aspettative. Arriviamo a Bergamo consapevoli che questo evento, pur longevo, è capace in ogni tappa di trasmettere grande entusiasmo e partecipazione. Lo sport è il giusto traino per condividere insieme ai ragazzi i valori essenziali che coniugano la competizione sportiva a quella della vita, dove i risultati arrivano sempre per chi sa aspettare, per chi ha tenacia, per chi rispetta il lavoro proprio e degli altri”.

Un campione per amico è alla sedicesima edizione e vanta più di centocinquanta tappe già percorse, uno staff di oltre cinquanta persone, ma soprattutto oltre 10 mila ragazzi coinvolti ogni anno al grido “Giochiamo insieme!”.




Fornelli in tv, il bergamasco Ronzoni nella bolgia di Hell’s Kitchen

mirko ronzoni  hell's kitchenLo chef bergamasco Mirko Ronzoni  è pronto a scendere nella bolgia infernale di Hell’s Kitchen. Le porte della cucina più diabolica e infuocata della tv si apriranno giovedì 21 maggio alle 21.10 su Sky Uno HD e Ronzoni è pronto a lanciarsi tra le fiamme per scontrarsi con altri 15 concorrenti (otto donne ed altri sette uomini)  e cercare di conquistare, a suon di sudore e prove, la fiducia del severo e “spietato” Carlo Cracco.

In palio l’occasione di diventare executive-chef del primo ristorante Hell’s Kitchen nel mondo, all’interno del Forte Village Resort in Sardegna.

Lo chef  bergamasco “prêt- à- porter” – come ama definirsi anche sul nuovo sito web www.mirkoronzoni.it-  e docente all’Accademia del Gusto di Osio Sotto ha già alle spalle, a soli 24 anni, esperienze in Italia e all’estero da Londra a New York. Non può sbottonarsi, ma dell’esperienza della sfida culinaria evidenzia: «Si vive in un loft  isolati da tutto e da tutti, con sveglia anche alle 4 del mattino e due servizi in cucina, sia a pranzo che cena,  al cardiopalma. Tensione e pressione sono sempre alle stelle con Carlo Cracco in cucina e il sistema di ricompense e punizioni previsto dal programma è davvero snervante – spiega il concorrente, originario di Dalmine e diplomato all’alberghiero di Nembro -. A mettere zizzania nelle squadre ci sono poi le nomination, anche se l’ultima parola spetta sempre allo chef Cracco».

Nella prima puntata – come annuncia il sito del programma – Carlo Cracco e il suo staff (Marion Lichtle, chef e pasticcera a “Il pagliaccio” di Roma, e  lo chef Misha Sukyas mentre a dirigere la sala è Luca Cinacchi) mettono alla prova i cuochi per assegnare le giacche dei futuri membri della squadra rossa e della squadra blu. Non tutti gli aspiranti cuochi, però, potranno avere la tanto sospirata giacca e uno di loro dovrà lasciare l’inferno prima ancora di aver iniziato un servizio!

Nel corso delle successive puntate, oltre ai commensali del ristorante, siederanno allo chef table di Cracco alcuni ospiti special, da importanti chef a volti del mondo dello spettacolo. In un susseguirsi di prove ed eliminazioni, bisognerà attendere  l’ottava e ultima puntata per scoprire chi sarà il vincitore, pronto a fare la prima stagione da executive al Forte Village Resort in Sardegna.




Formaggi di Capra, premiata la “Piramide” della Peta

La petaNuovo riconoscimento per La Pèta, l’agriturismo del Gruppo Aeper, a Costa Serina, che lo scorso 9 maggio ha ricevuto una targa d’eccellenza per il formaggio “Piramide a crosta fiorita aromatizzata” un tipo di prodotto caseario interamente prodotto con il latte delle capre allevate nell’agriturismo. Il premio è stato assegnato nell’ambito della decima edizione del concorso “All’Ombra della Madonnina”, un evento interamente dedicato alla filiera casearia e in cui sono stati presentati oltre 120 prodotti arrivati da Giappone, Svizzera e Croazia esaminati da 25 Maestri assaggiatori dell’Onaf. «Si tratta di un riconoscimento importante per il nostro lavoro – ha dichiarato Mario Costa, responsabile dell’azienda agricola La Pèta – è un premio che va al di là del prodotto, che riconosce il nostro impegno quotidiano per assicurare qualità ai nostri formaggi e che ci spinge a continuare a migliorarci ogni giorno di più».

La premiazione ufficiale della 10° edizione della manifestazione “All’Ombra della Madonnina” si terrà il 12 giugno, alle 20.30, alla “Cordata” in via San Vittore 49 a Milano.




Albinoleffe, il grande sogno spezzato dal dna bergamasco

UC AlbinoLeffe v Reggina Calcio - Serie BE’ una storia molto bergamasca, quella dell’Albinoleffe, precipitato nei Dilettanti dopo un decennio nel calcio d’élite (con tanto di serie A sfiorata), al termine di una stagione ingloriosa. E’ la vicenda paradigmatica di chi fa del “piccolo è bello” un dogma, di chi non sa o non vuole condividere progetti con altri, di chi si chiude in una autoreferenzialità che individua in chiunque osi muovere osservazioni critiche o anche opinioni dissonanti un potenziale nemico. A suo modo, la società seriana, incarnata nel bene e nel male dal suo presidente Gianfranco Andreoletti, ha seguito una parabola simile a quella di molti altre realtà, specie in campo economico, della Bergamasca. Nata da una felice intuizione, mettendo a fattor comune l’esperienza di due sodalizi storici del calcio orobico (Leffe e Albinese) e chiamando alla gestione alcuni dei principali imprenditori della Valle Seriana, ha smarrito nel corso del tempo la filosofia che l’aveva portata ad essere presa a modello in campo nazionale. Una favola, la si era dipinta ad un certo punto, con quel di più di facile retorica che nel giornalismo, non solo sportivo, si spreca nell’illusione di catturare attenzioni facili. E forse lo avrebbe potuto essere davvero se chi ne era alla guida, persona di specchiata onestà e gran lavoratore, non si fosse fatto cogliere dal virus del solipsismo tipico del “one man show”. Eppure, c’erano tutte le condizioni per consolidare l’esperienza, farle mettere radici e aiutarla nella crescita. Sarebbe bastato, si fa per dire, capire che in una realtà come quella bergamasca non era possibile, per nessuno, rubare la scena all’Atalanta. Sì, c’è il caso Chievo che dimostra la possibile coesistenza ad alto livello di due società calcistiche in una città non metropolitana. Ma Verona è grande due volte e mezzo Bergamo. E comunque, è l’eccezione che conferma la regola. L’Albinoleffe avrebbe dovuto stringere un rapporto di collaborazione con l’Atalanta. Di qua una società con un fiorente settore giovanile che ha bisogno di mandare le sue promesse a farsi le ossa. Di là, un’altra società che non ha grandi risorse e che può quindi mettere a disposizione spazi per talenti in erba. Come unire due opportunità, insomma. Semplice come bere un bicchier d’acqua. Ovunque, forse, ma non a Bergamo dove in tanti anni, per ragioni e responsabilità che è vano cercare di individuare, non si è riusciti a tenere aperto nemmeno un canale di formale dialogo (basti ricordare le beghe sull’uso dello stadio e sulle spese di ristrutturazione). Meglio andare avanti ciascuno per la propria strada, e pazienza se tanti risorse vanno sprecate. Nessuno stupore, sia chiaro. L’individualismo sta scritto nel codice genetico dei bergamaschi. Quante realtà sono state spazzate via dalla crisi perché non si è stati capaci di unire le forze, di aprire il capitale ad altri soci, di affrontare il mercato in mare aperto, come pure altrove avviene d’abitudine? Si dirà: ma non si può prendere l’Albinoleffe come modello e generalizzare. Beh, che dire, allora, della situazione in cui versa, cambiando sport, la Foppapedretti? Qui abbiamo la controprova. Il presidente Luciano Bonetti, anche lui per indole un discreto accentratore ma non al punto da non comprendere la necessità di condividere gli impegni di una impresa sportiva di alto livello, nelle scorse settimane si è sgolato per far comprendere anche ai sordi che il volley femminile a Bergamo può avere un futuro solo se si farà avanti qualcuno disposto a dare una mano. Bene, ne ha avuto come risposta un silenzio assordante. Interrotto solo dall’indiscrezione, che pare piuttosto fondata, su un possibile interessamento di Antonio Percassi come sponsor, grazie anche agli auspici di autorevoli personaggi. Un’ottima soluzione, intendiamoci, ma rivedere in prima linea un soggetto già sovraesposto come il presidente dell’Atalanta, conferma la desolante mancanza di generosità di tanti imprenditori bergamaschi bravi ad applaudire i successi di calciatori e pallavoliste salvo non chieder loro di aprire il portafogli. Oggi si ammaina. Almeno a certi livelli, la bandiera dell’Albinoleffe come ieri è toccato a quella della Virescit o del Celana nel basket. Le lacrime di coccodrillo si sprecano, la voglia di cambiare, purtroppo, non si vede.




Welfare, “carrello della spesa” e telelavoro tra le novità

telelavoroNel corso del 2014, sono stati 22 gli accordi aziendali bergamaschi riguardanti il welfare, nelle sue varie sfaccettature, firmati dalla CISL e dalle sue categorie. Si tratta di oltre il 23% delle intese totali strette in tutta la Regione, e riguardano i temi della previdenza integrativa, dell’Assistenza sanitaria e integrativa, della Famiglia e cura, dei Problemi sanitari, della Contrattazione fiscale e sociale e della Promozione di maternità e paternità. A questi vanno aggiunti i numerosi accordi e protocolli che la federazione dei Pensionati ogni anno produce con il suo lavoro contrattuale con ASL, comuni, Ambiti, RSA. Quest’anno, a livello regionale, sono stati registrati 366 tra accordi, verbali e protocolli con i Comuni, 10 con le ASL, 14 riguardanti i piani di zona, 4 con le RSA, 2 con i CDR. Il totale di questi accordi copre il 45,35% della popolazione lombarda.

Nello studio che periodicamente elabora Giorgio Caprioli, responsabile dell’area Welfare della CISL regionale, si scopre che nel 2014 sono stati registrati 96 accordi riguardanti la Lombardia (l’esame riguarda le intese firmate dalla CISL o dalle sue categorie).

In questo, la parte del leone l’ha fatta la FIM (categoria dei metalmeccanici), che ha sottoscritto più del 40% del totale degli accordi. Poi FEMCA (chimici e tessili) con il 15,6, gli agricoli e alimentaristi della FAI con il 15% degli accordi, FIBA (bancari) con il 7,5.

Tra gli aspetti più interessanti presenti nelle intese firmate nelle varie aziende, spiccano gli innalzamenti del contributo aziendale al fondo pensione; i contributi spese per il diritto allo studio dei figli; varie forme di permessi retribuiti e non per la cura; permessi per visite mediche o cure; la concessione di permessi retribuiti per nascite o accompagnamento e la formazione post-partum, la costituzione di fondi di solidarietà aziendale. Accordi innovativi riguardano la concessione del part-time e l’adozione del tempo flessibile fino a una certa età del figlio; l’introduzione del telelavoro e dello smart working. Inoltre, decine di accordi introducono il concetto di “carrello della spesa” e del lavaggio o fornitura degli abiti da lavoro.

“Prosegue la politica di elevare i contributi aziendali o dei lavoratori ai fondi di previdenza integrativa rispetto ai versamenti previsti dai CCNL – scrive Caprioli nella sua nota annuale -. Anche in questo caso la politica contrattuale si orienta a sostituire i contributi ai fondi di assistenza sanitaria integrativa a carico del lavoratore con quelli aziendali o ad aumentare i contributi del lavoratore in cambio di maggiori prestazioni. La politica contrattuale, inoltre, si orienta decisamente a favorire il diritto allo studio dei figli (19 accordi) o ad ottenere permessi per la cura dei parenti (12 accordi). Per la tutela della maternità e della paternità sono prevalenti i permessi in più per i neo-padri (14 accordi) e la formazione per favorire i rientri dopo i parti (6 accordi).

La contrattazione sociale si caratterizza per l’istituzione di fondi di solidarietà. Per le politiche di conciliazione dei tempi segnaliamo la concessione di part-time (5 accordi), la flessibilizzazione degli orari (4 accordi), lo smart-working (3 accordi)”.

A Bergamo, l’analisi della contrattazione aziendale e territoriale restituisce accordi interessanti e particolarmente significativi. Anche qui, sono le aziende metalmeccaniche a fornire la stragrande maggioranza delle intese (il 63% delle intese, infatti, porta la firma della FIM CISL).

Si va dall’elevazione dei contributi aziendali per la previdenza integrativa alla Fine Foods, all’assistenza sanitaria aziendale in Isocell, Kopre, Cugini e Record; dalle borse di studio per i figli dei dipendenti Itema, al contributo per l’asilo nido alla Ventomatic. Poi, in altri contratti spunta il “pacchetto maternità – paternità di 75€ per la nascita di un figlio” (alla Alfa Laval Olmi), i buoni spesa trimestrali collegati alla “cassetta delle idee” (alla Sabofoam). “In questi anni di crisi – dice Giacomo Meloni, della segreteria CISL di Bergamo – esercitare la contrattazione aziendale di secondo livello è stato più difficile, in alcuni casi impossibile, e se si è perso in quantità di accordi, si è sicuramente migliorato nella qualità e nel grado di innovazione.

Un tratto di forte caratterizzazione nella contrattazione è stato quello rivolto agli aspetti sociali, svolto dalla confederazione con il determinante contributo della FNP. Un impegno continuo nella contrattazione dei 14 piani di zona e della contrattazione sociale, ci ha visti e vedrà protagonisti con proposte di interventi mirati al contrasto dei bisogni conseguenti alla crisi, il lavoro che manca, l’emergenza alimentare, il sostegno alla casa, il contrasto alla solitudine delle persone e delle famiglie. Un connubio di azione fra lavoro e welfare – conclude Meloni – con il chiaro obiettivo per la CISL di dare continuità agli interventi concordati, non solo in chiave aziendale, ma con un forte intreccio con il territorio.

Di pari importanza è la contrattazione fatta nel 2014 sulle politiche attive del lavoro orientate alla rioccupazione delle persone che hanno perso il lavoro. Di questi in particolare vanno segnalati gli accordi di rete per il lavoro che riguardano le aree di Treviglio e Isola Bergamasca, e della Manifattura Val Brembana”. Il tema della contrattazione e i suoi contenuti, compresa la contrattazione per le politiche attive del lavoro, saranno tema di confronto nella prossima Fiera della Contrattazione che la CISL di Bergamo terrà giovedì 4 Giugno.

 

 




Val Taleggio, domenica la sagra dello Strachitunt

strachituntLa Val Taleggio, antica terra di allevatori, vacche e gioielli caseari, celebra lo Strachitunt, incoronato alcuni anni fa dallo chef Gianfranco Vissani come “il più buono del mondo”. Domenica 17 maggio, a Pizzino, andrà in scena la tradizionale sagra dedicata al formaggio riscoperto dal casaro Guglielmo Locatelli di Vedeseta e portato all’attenzione del grande pubblico dal re dei cuochi televisivi. Prodotto nei comuni di Taleggio, Vedeseta, Gerosa e Blello, lo Strachitunt, un erborinato a latte crudo che per lungo tempo ha avuto diverse imitazioni, ha conquistato recenemente la Denominazione di origine protetta, a garanzia della provenienza e genuinità del prodotto. Una garanzia per chi lo produce e per chi lo assaggia.

La sagra prenderà il via dalle 10 di mattina, con la presentazione di “Forme. Bergamo capitale europea dei formaggi”, il progetto che mira alla valorizzazione, anche in termini culturali-turistici, dei nove prodotti caseari di Denominazione di origine protetta prodotti in Bergamasca. Dopo l’aperitivo delle 12, il pranzo a base di Strachitunt e prodotti tipici della Val Taleggio. Alle 15 seguirà la presentazione del progetto per la riscoperta e la valorizzazione del mais in alta Valle Brembana, anche dopo la recente riscoperta di mais autoctoni a Lenna.




La Mille Miglia passa da Bergamo. Ecco il percoso

mille-migliaDomenica 17 maggio per la prima volta la Mille Miglia passerà da Bergamo. Una delle più importante manifestazioni motoristiche al mondo, che richiama migliaia di appassionati lungo il percorso ogni anno, saluterà la città prima di avviarsi all’arrivo di Brescia.

Via Briantea, via Salvo d’Acquisto, via Corpo Italiano di Liberazione, via Broseta, Piazza Pontida, via XX Settembre, Piazza Matteotti, piazza Cavour, via Tasso, via Pignolo e via Borgo Palazzo: sono queste le strade che saranno attraversate dalle oltre 430 auto in gara. Da Borgo Palazzo la carovana imboccherà poi la direttrice di Brescia da Seriate.

Momento di particolare interesse sarà in piazza Cavour, davanti al Teatro Donizetti. Tutte le auto dovranno infatti fermarsi per una breve sosta (necessaria all’apposizione di un timbro che testimoni il passaggio dal capoluogo orobico) che consentirà agli spettatori di poterle ammirare con attenzione, mentre due speaker sottolineeranno il passaggio dei concorrenti fornendo particolari sul modello delle auto in gara.

Il corpo di Polizia Locale del Comune di Bergamo ha predisposto degli specifici provvedimenti viabilistici a partire dalle 8 del mattino di domenica 17 e valevoli fino alle ore 15: il passaggio delle auto è infatti previsto a partire dalle ore 10 circa. Atb mobilità è incaricata di predisporre la relativa segnaletica con largo anticipo rispetto al passaggio della corsa. Il Comune di Bergamo consiglia di usare i mezzi pubblici per spostarsi in città e di usufruire dei parcheggi periferici.

Ecco il programma della Corsa per domenica 17

06:30 Inizio 4 Tappa Parma – Brescia, Partenza della prima vettura

08:15 Piacenza: arrivo previsto della prima vettura

10:15 Autodromo di Monza: arrivo previsto della prima vettura

11:00 Bergamo: arrivo previsto della prima vettura

(dalle 10,00 sfilerà un tributo di Ferrari che anticiperà l’arrivo della 1000 miglia)

13:00 Brescia: arrivo previsto della prima vettura

I numeri della 1000Miglia

2.000 persone coinvolte nell’organizzazione della corsa;

1.500 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo;

Più di 200 comuni attraversati;

438 auto;

70 marche diverse rappresentate;

876 componenti degli equipaggi;

Piloti provenienti da 44 paesi.




Riapre il Museo Donizettiano, ingresso libero e domenica visita guidata

museo donizettianoIl 15 maggio 2015 riapre al pubblico il Museo Donizettiano di Bergamo Alta, l’unico museo al mondo dedicato al celebre compositore, con un percorso completamente rinnovato che accompagna alla scoperta della vita pubblica e privata di Gaetano Donizetti, del suo itinerario artistico e del contesto in cui ha operato, attraverso ritratti, lettere, arredi, partiture autografe, oggetti personali, pianoforti, libretti d’opera, disegni di scenografie, immagini, suoni e postazioni multimediali.

La “rinascita” del Museo Donizettiano giunge a conclusione di un importante intervento conservativo globale, che ha interessato sia i suggestivi ambienti che ospitano il Museo nell’antica Domus Magna (palazzo di proprietà dell’Opera Pia Misericordia Maggiore, già Palazzo Colleoni, 1173), sia i materiali storici di diversa tipologia (abbigliamento, arredi, dipinti, sculture, documenti, oggetti) che ora trovano posto nel nuovo itinerario espositivo.

Il progetto di restauro e nuovo allestimento è promosso e realizzato da Comune di Bergamo, Fondazione Bergamo nella Storia e Fondazione Mia, anche grazie al sostegno di Rulmeca s.p.a, mentre la cura scientifica del nuovo percorso espositivo è stata affidata al musicologo Paolo Fabbri. Inaugurato nel 1906, il museo riunisce in un’unica collezione la preziosa raccolta di cimeli donata dalla baronessa Giovanna Ginevra Rota Basoni Scotti, la cui famiglia ospitò il musicista morente, e le testimonianze di proprietà del Comune di Bergamo inerenti la vita e l’attività artistica di Gaetano Donizetti (1797-1848).

Grazie all’infaticabile opera di ricerca e valorizzazione dei materiali conservati svolta dal primo longevo conservatore, il parmense Guido Zavadini, il patrimonio poté essere ulteriormente incrementato. E, dalla fine del 2002, il Museo Donizettiano è entrato nel circuito museale gestito dalla Fondazione Bergamo nella storia. Nel nuovo e più ricco allestimento del Museo, la figura di Gaetano Donizetti è indagata a tutto tondo, non solo come compositore ma anche come uomo, attraverso materiali differenti, alcuni mai esposti in precedenza: ritratti, lettere, bozzetti di scenografie, composizioni autografe, abbozzi di brani musicali, pianoforti, documenti personali, onorificenze, arredi e strumenti di lavoro come valigette da viaggio, penne, raschietti.

Lungo il nuovo percorso si incrociano anche linguaggi diversi: testi, suoni, immagini di ieri e di oggi e una serie di postazioni multimediali touchscreen che racchiudono approfondimenti. È possibile ripercorrere la vita di Gaetano Donizetti e i suoi rapporti con Bergamo, ascoltare brani di opere e composizioni insieme alle parole da lui scritte a familiari e amici, contestualizzare il compositore sulla scena musicale e teatrale della sua epoca. Il visitatore ha così l’opportunità di personalizzare la visita in base ai propri interessi. Un racconto affascinante dal quale emerge con evidenza un “nuovo” Gaetano Donizetti, non solo compositore ma “uomo di teatro” in senso più ampio: un protagonista della cultura europea, un drammaturgo musicale che utilizza i suoni e il canto come veicoli di comunicazione e che non rinuncia mai a sperimentare, e anche uno scrittore eccezionale, vero e proprio “Arcimboldo” della lingua, che nelle sue lettere intreccia con disinvoltura gli idiomi dei diversi Paesi in cui ha vissuto.

Il nuovo itinerario di visita si suddivide in sei sezioni. Ad accogliere il visitatore è una sezione introduttiva dedicata alle celebrazioni del primo centenario della nascita di Gaetano Donizetti, alla nascita del Museo Donizettiano e al palazzo della Misericordia Maggiore che lo ospita. Si incontra quindi il giovane Donizetti, non solo nel ritratto che è riconosciuto come la più antica immagine del compositore, ma anche con il racconto degli anni degli studi a Bergamo e Bologna (1806-15, 1815-17). Si prosegue con il compositore agli esordi (1818-1822) a Bergamo e i primi contratti teatrali a Venezia e Roma. Il viaggio continua seguendo passo passo l’operista in carriera (1822-1845) a Napoli, Roma e Palermo fino a Parigi e Vienna, a tratteggiare una dimensione ormai tutta europea. Ma come fosse “L’uomo: in privato, al lavoro” ce lo dicono le sue lettere, gli oggetti appartenutigli e le immagini dei famigliari che volle attorno a sé. Oggetti e documenti ci mostrano poi Donizetti intento a comporre, con uno speciale approfondimento sulle partiture autografe che accompagna il visitatore “dentro” il processo compositivo di Donizetti, alla scoperta di fasi e pentimenti.

Particolarmente toccanti gli arredi della “Camera di Donizetti” (la poltrona, il letto e la coperta, il pianoforte che lo stesso compositore aveva acquistato per i Basoni a Vienna nel 1844), trasferita da palazzo Scotti, la residenza bergamasca della famiglia Rota Basoni che aveva amorevolmente assistito il compositore negli ultimi mesi di vita.

Dopo i saluti e gli interventi delle istituzioni, la riapertura del museo al pubblico sarà alle 18.30 con ingresso libero. Nel corso dell’inaugurazione gli studenti del Conservatorio di Bergamo di esibiranno con un repertorio di musiche donizettiane.

In occasione della riapertura con il nuovo percorso espositivo, domenica 17 maggio alle ore 15.30 sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita (ingresso libero, prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti al numero 035 247116)




Astino, da sabato il servizio Atb tra il centro e l’ex monastero

AstinoL’ Atb, in occasione della riapertura al pubblico di Astino, ha istituito un servizio di collegamento tra il centro della città e l’ex monastero. Un percorso dedicato, studiato in collaborazione con il Comune di Bergamo, per facilitare il collegamento, incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico e favorire la viabilità: all’andata si parte dalla fermata di Porta Nuova (Cappello d’Oro) e si prosegue alla Stazione (fermata linea 1 lato FS), in via Carducci (Auchan), al parcheggio della Croce Rossa Italiana (Loreto), in via Lochis (Campo Sportivo) e infine ad Astino.

Il percorso del ritorno con direzione centro città, si snoda lungo lo stesso asse rispettando quasi tutte le fermate del tragitto di andata: Astino, la fermata alla Chiesa di Longuelo, il parcheggio della Croce Rossa Italiana (Loreto), via Carducci (Auchan), Porta Nuova (Cappello d’Oro) e arrivo in Stazione alla fermata della linea 1, lato FS. La linea di collegamento, nominata “Expo-Astino”, è attiva ogni sabato e domenica a partire dal 16 maggio, dalle 10 alle 20, con un autobus ogni 20 minuti in partenza dalla fermata di Porta Nuova e Astino (alle 00, 20 e 40 di ogni ora). Sabato 16 maggio, in occasione della riapertura dell’antico complesso di Astino e dell’avvio del collegamento, ATB offre a tutti i cittadini la gratuità del viaggio. Dal giorno successivo il servizio è a pagamento e utilizzabile con i biglietti del sistema tariffario ATB – la fermata di Astino è inclusa nella zona urbana -, acquistabili alle rivendite autorizzate, alle emettitrici automatiche o tramite l’app ATB Mobile.