Beltrami (caffè bar): «Il negozio di vicinato tornerà ad essere vincente»

BeltramiFinita la crisi, i negozi di vicinato torneranno ad essere vincenti e competitivi rispetto alla grande distribuzione. Gli imprenditori devono però abbandonare gli atteggiamenti pessimistici e investire nella propria formazione e nella propria attività. È questo il messaggio lanciato da Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo caffé bar dell’Ascom nonché consigliere di Fogalco, oggi alla Fiera di Bergamo nel corso della settantesima assemblea dell’Ascom. E il messaggio non è casuale visto che l’investimento in questo momento non è una priorità per i commercianti bergamaschi: le richieste di finanziamento sono in calo e delle poche che arrivano in Fogalco solo il 35% è destinata a investimenti. Il fatto che il dato nazionale è fermo al 10% non cambia la situazione bergamasca: i commercianti nella nostra provincia sono ancora stretti dalla necessità di fare liquidità. “Ho l’impressione che si sia persa la capacità di reagire e di rinnovarsi, tipiche del piccolo esercizio – ha detto Beltrami -. L’atteggiamento negativo, il pessimismo che vedo in tanti colleghi non fa che peggiorare la situazione. Rimango convinto che i piccoli negozi abbiano delle armi vincenti nei confronti della grande distribuzione: mi riferisco alla forza che hanno sempre avuto nel saper accogliere il cliente con il sorriso, alla capacità di farlo sentire un re. Tutte prerogative che solo nelle piccole attività si possono trovare e che fanno la differenza. È in questi momenti difficili che bisogna trovare idee e avere il coraggio di investirvi”. Secondo Beltrami “il commercio di vicinato tornerà ad essere vincente perché è nel nostro dna”, di qui l’invito a “investire oggi nelle attività per non essere emarginati dal mercato”, perché “il mercato odierno non permette di vivacchiare. Non è più possibile stare alla finestra in attesa di tempi migliori”. Beltrami ha indicato due condizioni perché gli esercizi di vicinato tornino ad essere vincenti: la conoscenza e la facilità di accesso al credito. Quindi ha ricordato due risorse messe a disposizioni in questo senso dall’Ascom, il centro di formazione di Osio e la cooperativa Fogalco. “La differenza la si fa oggi – ha concluso Beltrami – dimostrando di crederci ancora domani potrebbe essere troppo tardi”.




70 anni di Ascom. Le tappe della crescita

Assemblea Ascom_2Fondata nel 1945, Ascom Bergamo-Confcommercio Imprese per l’Italia celebra quest’anno i suoi 70 anni di vita, trascorsi rappresentando il mondo del commercio, del turismo e dei servizi nei suoi cambiamenti, dalla nascita della Repubblica Italiana ad oggi. Imprese del terziario che hanno fatto e continuano a fare la storia del nostro territorio, che hanno saputo innovare, diventare più moderne e sono un presidio sociale nelle nostre città e sui nostri territori.

Oggi Ascom Bergamo-Confcommercio Imprese per l’Italia si sviluppa su undici sedi provinciali, conta trentacinque gruppi e associazioni di categoria e associa diecimila imprenditori, ai quali offre servizi qualificati ed efficienti.

E’ l’Associazione maggiormente rappresentativa dei settori del commercio, turismo e servizi della provincia di Bergamo ed è una delle realtà più importanti tra le organizzazioni aderenti alla Confederazione nazionale.

Dal 1945 ad oggi

Le date e gli eventi più salienti

Ascom Bergamo-Confcommercio Imprese per l’Italia nasce nella seconda metà del ’45 e unisce alcune associazioni imprenditoriali di categoria, rinate dopo la fine del periodo fascista. La sua prima denominazione è  Associazione Bergamasca Commercianti e, sotto la direzione dell’avvocato Enrico Vivona, ha la sua prima sede nel cuore della città, in piazza Matteotti,6. Da lì compie i primi passi, che la portano da subito ad espandersi anche in provincia: nel ‘46 a Clusone sono già presenti i primi delegati dell’Associazione e nel ’47 si cerca una sede per la delegazione di Treviglio.

Sin dai primi anni si manifesta una particolare attenzione verso l’aggiornamento e l’informazione dei propri associati, tant’è che nel ’48 esiste già un Notiziario mensile con una tiratura di 1200 copie.

L’Associazione bergamasca fin da subito riscuote una certa importanza anche a livello nazionale, come dimostra la visita, nel maggio del ’48, del presidente nazionale di Confcommercio, Amato Festi, giunto a Milano per la Fiera Internazionale.

Con l’approvazione dello Statuto, nel ’48 cambia nome in Associazione dei commercianti di Bergamo e Provincia e le diverse associazioni autonome presenti sul territorio chiedono di aderivi: tra la fine del ‘48 e il ’50  giunge la richiesta dell’Associazione macellai, (che si scioglierà poi nel ‘61 e si trasformerà in Gruppo macellai) e dell’Associazione esercenti Epab.

Anche il numero degli associati diventa consistente: a fine ’49, sotto la direzione di Eraldo Mazzoleni, sono 2.561, sparsi su tutta la provincia.

All’inizio degli anni ’50, nel ’53 per la precisione, rappresentanti dell’Associazione entrano a far parte di altre realtà provinciali come l’Ente del turismo, a testimonianza del valore che l’Organizzazione sta acquisendo.

Continua ad essere in primo piano il valore dell’aggiornamento e dell’informazione verso gli associati e dal Notiziario mensile si passa, nel ’51, ad un accordo con il settimanale La Rassegna che viene inviato ai soci dell’Associazione. Più tardi a partire dal ‘62 si inizierà a corteggiare i proprietari per l’acquisto della testata, che avverrà solo nel ’71.

L’aumentare dei soci e della rappresentatività fanno sì che la sede di piazza Matteotti,6 “diventi stretta”. A fine ’54 gli uffici traslocano nella nuova sede di via Zilioli, che viene inaugurata il 5 dicembre 1954.

Tra i fatti significativi del commercio cittadino si segnala che nel ‘55 nasce il mercato della Malpensata, trasferitosi da via Paglia.

Sempre nel ‘55 vengono organizzati i primi corsi di addestramento gratuiti per esercenti e piccoli dettaglianti e da fine gennaio ‘58 parte il servizio di “tenuta dei libri paga”, che rimane il servizio portante dell’Associazione. Nel marzo dello stesso anno viene approvato lo Statuto della Masec, la Mutua Volontaria per l’assistenza sanitaria tra esercenti e commercianti.

A fine anni 50, prendono piede anche le prime manifestazioni di promozione delle diverse categorie: nella primavera del ‘59 il Gruppo salumieri organizza la prima mostra gastronomica sul Sentierone.

Anche il tema del credito inizia a far parte delle richieste degli associati e nel ’60 l’Associazione stipula la prima convenzione per il credito agevolato con la Cassa di risparmio, il Piccolo Credito Bergamasco, la Banca Provinciale Lombarda e la Banca Popolare.

La famiglia Ascom continua ad ingrandirsi e nel ’67, l’Associazione lombarda albergatori chiede di fondersi con il Gruppo alberghi, ristoranti e trattorie e la Federazione degli ambulanti aderisce all’Organizzazione bergamasca.

Con le nuove adesioni si sente di nuovo la necessità di nuovi spazi e altri uffici trovano posto in alcuni locali della Banca Nazionale del Lavoro.

Anche i servizi iniziano a diversificarsi: nel ’72 nasce il servizio conversione licenze, nel ’73 il servizio contabilità con l’entrata in vigore dell’IVA, nel ‘78 la Fogalco e prende forma la prima Fiera Campionaria, nell’’82 inizia un percorso di ristrutturazione delle delegazioni, mentre nell’84 nasce Promoberg.

Di nuovo la sede di via Zilioli diventa stretta e il 6 ottobre dell’’84 viene inaugurata la nuova sede di via Borgo Palazzo 137 e nell’‘87 si acquista la sede di via Paglia.

Nuova sede e nuovi servizi: nell‘86 Ascom è una delle prime organizzazioni sindacali a livello nazionale che organizza i corsi abilitanti Rec, nell’’88 pone l’attenzione su formazione e sviluppo professionale, nell‘89 annuncia il nuovo servizio dedicato al credito agevolato e nello stesso anno nasce Bergamo Terziaria, prima società di servizi dell’Ascom.

Sono anni impegnativi per l’Associazione e sono anni in cui il direttore Luigi Trigona è chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di Segretario Generale della Confederazione. Al direttore si affianca nel ‘94 il vicedirettore Enrico Sarti. Le esigenze espresse dalle categorie rappresentate spingono alla nascita di nuove aree e servizi, tra cui nel ‘98 quelli dedicati alla sicurezza sul lavoro e all’ Haccp; fine anni ‘90 viene completata la configurazione dell’Associazione con la costituzione del Centro di Assistenza Fiscale CAF e del Centro di Assistenza Tecnica CAT.

Via via fino ai nostri giorni, quando nel 2004 nasce il Gruppo Giovani Imprenditori, nel 2009 Oscar Fusini diventa vicedirettore e nel 2013, dopo la costituzione di nuovi gruppi di categoria come Gioiellieri e Autosalonisti, nasce il Gruppo Terziario Donna

 

Le delegazioni

Fin dall’inizio l’Associazione trova terreno fertile in provincia e già dal ‘46 iniziano ad esserci i primi delegati di zona a Clusone. Nel ‘47 si trova una sede per la delegazione di Treviglio. Nel ‘48 sono presenti delegati per Sarnico, Trescore e Lovere . Nel ‘53 si svolgono le prime assemblee di commercianti a Treviglio e a Clusone e nel ‘54 a Ponte Nossa. Nel ’55 la provincia viene suddivisa in 25 zone e ciascuna ha un suo delegato.

Nel ‘59 La sede di Treviglio si trasferisce da via Roma a via de Bullis, 1 e nel ‘64 nuovo trasferimento in via Crivelli 1. L’ultimo trasferimento avviene nell‘89 in via Madreperla.

Nascono nuove delegazioni o “recapiti”: nel ‘64 “un recapito” a Calolziocorte; nel ’77 un “recapito” a S. Omobono Terme; nell‘84 si apre la delegazione di Osio Sotto e nell’87 quella di Seriate.

Sempre nell’87 si strutturano i servizi di contabilità e paghe nelle delegazioni di Osio Sotto, Sarnico, Seriate e Treviglio; mentre a Zogno partono l’anno successivo.

Dal 2002 al 2009 viene completato un piano straordinario di acquisto e di sviluppo delle delegazioni di Osio Sotto, Trescore, Zogno, Albino, Romano e Sarnico. Con le delegazioni di Treviglio, Calusco e Clusone nasce il decimo ufficio a Lovere.

 

I presidenti

1945-1948         Vico Giovanelli

1948-1949         Guido Zanetti

1949–1963        Francesco Moretti

1963– 1982       Gino Villa

1982–1985        Emilio Zanetti

1985–2000        Ivan Rodeschini

dal 2000           Paolo Malvestiti

 

I direttori

1946–1948        Enrico Vivona

1949-1979         Eraldo Mazzoleni

dal 1979           Luigi Trigona

 

Lo statuto

1945 – statuto unico non rintracciabile

1948 – primo statuto Ascom

1956 – prima revisione in chiave moderna con Gruppi di Categoria

1962 – altra modifica che definisce organi e regole elettive

1978 e 1984 – lievi modifiche

1999 – modifica del mandato a quadriennale

 

Le sedi

1945 – Piazza Matteotti,6

1953  – via Zilioli

1984 – via Borgo Palazzo, 137

2014 – via Borgo Palazzo 154 (Ex Una Hotel) per ristrutturazione sede

Le categorie merceologiche presenti negli anni 62 – 64

  1. Tabaccai
  2. Grossisti ortofrutticoli
  3. Grossisti lattiero caseari
  4. Alberghi Ristoranti Trattorie
  5. Grossisti cereali e derivati
  6. Dettaglianti ortofrutticoli
  7. Materiale da costruzione
  8. Rivendite di latte
  9. Tessuti abbigliamento mercerie
  10. Ferro Metalli macchine
  11. Pelli Cuoi ed affini
  12. Caffé bar Pasticcerie Gelaterie
  13. Olii minerali e carburanti
  14. Droghieri
  15. Pesce Pollame Selvaggina
  16. Mediatori
  17. Salumieri
  18. Legnami e mobili
  19. Automotocicli e accessori
  20. Agenti e rappresentanti
  21. Osterie e Fiaschetterie
  22. Cartolibrai
  23. Grossisti alimentari e colon.
  24. Grossisti vino
  25. Casalinghi vetro e ceramiche
  26. Combustibili
  27. Materiale Elettrico e Radio TV
  28. Sementi Piante Fiori
  29. Macellai
  30. Gestori impianti stradali di carburanti
  31. Calzature
  32. Foto ottici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Epis (salonisti): «Cominciamo a percepire segnali positivi»

Epis«Anche quest’anno il settore Automotive ha avuto molte difficoltà ma cominciano a vedersi dei segnali positivi, a livello europeo, nazionale e anche nella nostra provincia».
Loreno Epis, presidente del Gruppo Autosalonisti Ascom Bergamo,  è intervenuto in assemblea portando un bilancio incoraggiante per la categoria. «Nel settore auto nuove sono ormai dieci mesi che nelle immatricolazioni delle vetture si registra un segno positivo rispetto all’anno precedente. La maggiore richiesta – ha spiegato –  viene dalle società di noleggio a breve e lungo termine, dai full-leasing, anche per effetto della richiesta generata da Expo 2015, mentre la domanda da parte del cliente privato è sui livelli del 2014 quindi ancora lontano dai livelli pre crisi».
Anche il settore auto usate mostra segnali positivi: il trend è in linea con gli anni scorsi ed evidenzia una domanda di autovetture per la famiglia e per il lavoro a prezzi più contenuti.
Dopo aver tratteggiato l’andamento di mercato del settore, Epis ha sottolineato l’impegno del Gruppo Autosalonisti nel proseguire l’aggiornamento e la fidelizzazione dei venditori, attraverso iniziative come la presenza di stand alla scorsa Fiera Campionaria.
Epis ha quindi messo in evidenza una novità molto importante per la categoria, a livello nazionale, ovvero la riorganizzazione della rappresentanza di tutti i settori della filiera Automotive nella maggiore Federazione nazionale motoristica. «Una riorganizzazione – ha detto – che arriva in un periodo delicato di confronti con il Ministero dello sviluppo economico».
L’obiettivo del nuovo Consiglio nazionale, presieduto dal presidente Simonpaolo Buongiardino, sarà di portare al tavolo di lavoro i tecnici del Ministero per affrontare i maggiori problemi della fiscalità e della tassazione legata al mondo dell’automobile che ci tocca tutti come automobilisti.«In qualità di consulente tecnico per il settore delle autovetture usate – ha dichiarato Epis – cercherò di far comprendere le reali esigenze di un tessuto economico fondamentale per  la commercializzazione del prodotto auto e per analizzare anche le aspettative del consumatore finale, l’automobilista italiano».

 

 

 

 




Bonicelli (Giovani): «Si riparte da zero. Insieme»

Bonicelli«In tanti parlano di ripresa ma noi abbiamo capito che non ci sarà ripresa. Piuttosto si parte da zero e ricostruiamo tutto con solide fondamenta per non cadere negli stessi errori. Ci rialziamo e facciamo squadra perché il nostro modo di fare impresa è basato sul questo». Luca Bonicelli, presidente e portavoce del Gruppo Giovani Imprenditori Ascom, intervenuto per ultimo al tavolo dell’Assemblea Ascom, ha ribadito più volte l’importanza di fare squadra nel commercio.

Dopo aver sottolineato la necessità dei giovani imprenditori di avere servizi “a costo ridotto”, almeno all’inizio dell’attività, il numero uno dei Giovani commercianti Ascom ha ricordato le iniziative del Gruppo promosse nel corso dell’anno: l’evento di beneficenza che ha tagliato il traguardo delle dieci edizioni; il sostegno e l’assistenza offerti agli imprenditori nell’avviare l’attività, la sinergia con l’Università di Bergamo, in particolare l’incontro tenuto a marzo sull’Expo; e ancora i corsi gratuiti di web marketing per i neoimprenditori e l’impegno con le altre categorie imprenditoriali nel Cgb, Coordinamento Giovani Bergamo.




L’assemblea dell’Ascom / «Insegniamo alle imprese a giocare in attacco»

Assembela Ascommalvestiti assemblea 2015È un compleanno che guarda avanti il settantesimo dell’Ascom. L’associazione ha ricordato l’anniversario nel corso dell’assemblea annuale alla fiera di Bergamo e il presidente Paolo Malvestiti ha tenuto a sottolineare che «l’Ascom non è un monumento bensì un organismo che vuole crescere, continuare ad innovare e contribuire alla crescita economica, ma anche alla valorizzazione sociale e personale degli imprenditori bergamaschi».

In questa visione rientra anche la decisione di ristrutturare la sede cittadina. «L’intendimento non è di creare un palazzo più grande e prestigioso – ha affermato -, ma di trovare nuova funzionalità e maggiore efficienza nei servizi dell’Associazione, portando al centro l’associato. Per questo abbiamo puntato sullo sviluppo di un’area accoglienza e su un sistema che favorisca l’accompagnamento e la fidelizzazione da un’area ad un’altra senza compartimenti stagni». E poiché la formazione degli operatori sarà sempre più determinate e l’approccio ai problemi dovrà essere sempre di più multidisciplinare, la nuova sede offrirà spazi per le riunioni, l’aggiornamento e la formazione tanto per gli associati quanto per il personale interno.

Sta cambiando anche il modo di comunicare con gli associati. «È nata la Rassegna.it e un sistema coordinato che utilizza pannelli video in tutte le delegazioni Ascom – ha ricordato Malvestiti -. I canali digitali rappresenteranno infatti strumenti più adeguati ai tempi e ai nostri uomini di impresa che sempre meno si affidano al proverbiale fiuto imprenditoriale ma che vogliono saper programmare, formarsi, investire, innovare e internazionalizzarsi».

Altro fondamentale supporto è quello del credito. Potenziando la presenza della cooperativa di garanzia Foglaco sul territorio, attraverso le sedi periferiche, l’Ascom intende sviluppare verso l’associato un approccio consulenziale affiancandolo soprattutto nella gestione del rapporto con la propria banca oltre che nel valutare correttamente il proprio fabbisogno finanziario. Versante sul quale anche la Camera di Commercio sta valutando un intervento nel 2015.Assemblea Ascom_1

Dopo aver assistito le imprese nel percorso di avvicinamento ad Expo – attraverso lo Sportello realizzato con Bergamo Sviluppo – l’Ascom prosegue nell’accompagnamento anche ora che l’Esposizione Universale si è aperta. «La nostra Associazione ha predisposto una serie di servizi per ottimizzare la presenza nell’arco di 12 giornate delle aziende associate all’interno del Padiglione Italia, l’organizzazione e l’accompagnamento di missioni aziendali e lo sviluppo di rapporti di internazionalizzazione tra gli imprenditori bergamaschi e le aziende espositrici di Expo», ha ricordato il presidente. «L’ottica in cui Ascom si muove è quella di piantare piccoli semi da raccogliere nel dopo Expo, così che le imprese del terziario possano contribuire a fare di Bergamo un punto di riferimento nell’ambito dell’attrattività del nostro Paese».

Malvestiti ha voluto citare, in conclusione, «quanto è apparso su una vetrina del capoluogo lombardo dopo gli atti vandalici del primo maggio: “Nel dispiacere per aver subito un così vile attacco vi testimoniamo con orgoglio che il lavoro e la passione che mettiamo nel servirvi è più forte di qualsiasi atto di vandalismo. La follia di pochi non fermerà la vita di una città e il diritto al lavoro di chi ci abita”. Sono parole che faccio mie e nostre non solo per esprimere la nostra vicinanza ai colleghi milanesi e per condannare atti di tal genere, ma perché descrivono bene la passione che ci muove sia a livello personale e imprenditoriale che associativo».

«Questo compleanno dei 70 anni è una sfida, che detta i passi ad un impegno: insegnare alle nostre imprese a giocare in attacco», il suo pensiero finale.




Monterosso, il ponte riapre a fine maggio. È in anticipo

ponteSi chiuderanno con 15 giorni di anticipo sulle previsioni i lavori per la riapertura del ponte di Monterosso, danneggiato più di un anno fa da un camion che trasportava un’escavatrice.  Il 20 maggio sono infatti previste le prove di carico e la riapertura, al termine della fase di elaborazione e acquisizione dei dati statici, dovrebbe essere possibile con ogni probabilità entro la fine di maggio, in anticipo quindi sulla previsione della metà di giugno.

Il 19 maggio scadono i 28 giorni richiesti dalla legge per il consolidamento della struttura, la cui costruzione è di fatto ultimata. Il 20 maggio sarà chiusa la Circonvallazione nel tratto sotto il ponte dalle ore 9 alle 21 (saranno percorribili le bretelle laterali): «Abbiamo deciso di anticipare al mercoledì la chiusura della strada sottostante – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla – perché stiamo cercando in ogni modo di accelerare le operazioni e riaprire finalmente il ponte in anticipo rispetto alla scadenza indicata del 15 giugno.»

Il 20 maggio è il primo giorno possibile per effettuare le prove di carico, decisive per l’effettuazione del collaudo e per stabilire l’apertura del ponte. «Le prove di carico dovranno poi essere elaborate e saranno acquisiti i dati necessari alla definizione del collaudo da parte dell’ingegnere incaricato: – continua Brembilla – la previsione è quella di aprire il ponte prima della fine di maggio. Un’accelerazione non solo per consentire finalmente agli abitanti di Monterosso e Redona di riappropriarsi dell’importante collegamento con il centro cittadino, ma anche per consentire un tranquillo svolgimento dell’ultima gara di campionato di Serie A tra Atalanta e Milan, che prevede un notevole afflusso di pubblico verso lo stadio Atleti Azzurri d’Italia.»




Mettersi in proprio, a Zogno percorso gratuito di 40 ore

imprendinvalleC’è voglia di fare impresa in Val Brembana. Avanza infatti con un certo seguito il progetto della Comunità Montana Valle Brembana “Imprendinvalle: la fucina delle idee dell’incubatore”, che, come primo passo, prevede una serie di attività e servizi per supportare lo start-up d’impresa realizzati da Bergamo Sviluppo – Azienda speciale della Camera di commercio di Bergamo.

Dopo la presentazione del progetto sul territorio e lo svolgimento di un seminario di orientamento sul tema del “mettersi in proprio”, che ha visto una trentina di iscrizioni, di venerdì 15 maggio prenderà il via un percorso di formazione, della durata di 40 ore, per trasferire agli aspiranti e neo-imprenditori competenze e strumenti utili a progettare la fase di start-up d’impresa. Una proposta che ha raccolto già una ventina di adesioni.

Oltre a moduli base per progettare l’idea imprenditoriale e analizzarne la fattibilità (come l’approfondimento dei piani organizzativo, marketing ed economico-finanziario), particolare attenzione sarà dedicata a sensibilizzare i partecipanti sull’importanza di “fare impresa in chiave sostenibile”.

Al percorso interverranno professionisti ed esperti di diverse tematiche: ad esempio la lezione del 16 maggio vedrà il coinvolgimento del professor Antonello Pezzini, consigliere CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), che affronterà il tema “La quarta rivoluzione industriale e i nuovi giacimenti occupazionali”.

La partecipazione all’attività formativa, che si svolgerà nelle giornate del 15-16-22-23 maggio e del 5-6-12-19-20-26 giugno (il venerdì in orario 14-18, mentre il sabato in orario 9-13), è gratuita.

Il percorso verrà realizzato nella sede della nuova Green House di Zogno, un edificio completamente ad “Emissioni Zero”, riqualificato attraverso l’impiego delle moderne tecnologie orientate al risparmio energetico, in cui la Comunità Montana intende realizzare un incubatore d’impresa per gli aspiranti e neo-imprenditori della Valle Brembana.

Per informazioni e iscrizioni: Bergamo Sviluppo – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo (tel. 035/3888011 – email: raso@bg.camcom.it). www.bergamosviluppo.it (iscrizioni online dalle news scorrevoli in homepage o dal calendario eventi)




Sacbo, Bellingardi nuovo direttore generale

Bellingardi EmilioIl Cda di Sacbo – la società di gestione dell’aeroporto di Orio al Serio – ha preso atto delle dimissioni del direttore generale Andrea Mentasti, disponendo che tale ruolo e le rispettive funzioni vengano affidati a Emilio Bellingardi, attuale Chief Operating Officer a partire dal 01/06/2015.

Il cda di Sacbo – si legge in una nota – esprime ad Andrea Mentasti “profonda riconoscenza e vivo ringraziamento per l’operato manageriale svolto nel corso dei quattro anni d’incarico e augura i migliori successi per il suo futuro professionale”. Emilio Bellingardi ha iniziato nel 1979 la sua attività nell’ambito del sistema aeroportuale milanese ricoprendo vari ruoli professionali. E’ presente in Sacbo dal 2006 con il ruolo Chief Operating Officer.




Astino, al via il 21 maggio la mostra su Veronelli

Si apre giovedì 21 maggio la mostra Luigi Veronelli – camminare la terra, prodotta dalla Triennale di Milano e dal Comitato decennale Luigi Veronelli, uno degli appuntamenti in chiave Expo legati al recupero della Valle d’Astino e del complesso dell’ex monastero (la cui inaugurazione ufficiale è fissata per sabato 16 maggio).

Dopo il debutto alla Triennale, la mostra approda in terra bergamasca e rimarrà allestita fino al 31 ottobre nelle sale del refettorio e del vestibolo.

La figura del grande giornalista enogastronomico, tra i primi a portare avanti battaglie per la qualità e la trasparenza del cibo e per la buona agricoltura, ben si presta alla riflessione sui temi dell’Expo. «Camminare la terra – spiega Gian Arturo Rota, presidente del Comitato per il Decennale e tra i curatori della mostra – è pensata per essere fruibile da un pubblico eterogeneo, non necessariamente di appassionati ed esperti. Presenta un Veronelli inedito, non solo esperto di cibi e vini, ma un intellettuale a tutto tondo, editore, filosofo, scrittore, che si è occupato anche di forme nel campo del vino, di società e di sport. Proprio questa varietà di interessi è ciò che ha colpito maggiormente i visitatori della tappa milanese della mostra». Veronelli viene raccontato da libri, articoli, documenti, dai video con estratti delle sue trasmissioni tv, “A tavola alle 7” e “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini”, e dall’esatta riproduzione della sua cantina di via Sudorno, organizzata con moduli cubici di cemento grezzo. Cantina che potrebbe essere collocata definitivamente ad Astino.

La mostra, ad ingresso libero, è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20 (chiuso il lunedì) e sarà accompagnata da eventi collaterali come incontri conviviali, corsi, degustazioni, presso il ristorante Le Cantine di Astino, il chiostro e le cantine medievali.

Info




Centri commerciali in crisi. Citerio (Fisascat): «Il 2015 sarà l’anno delle ristrutturazioni»

«Il commercio e i consumi stanno attraversando crisi profonde e cambiamenti, ma in questa fase la sensazione è che le piccole insegne riescano a reggere il colpo meglio delle grandi. Sin dalla fine del 2014 sostenevamo che la ripresa non sarebbe iniziata nel 2015. La crisi dura dal 2008 e si è ulteriormente accentuata dal 2012 al 2014. Le grandi catene hanno retto in questi anni, ma ora i conti iniziano a pesare per la grande distribuzione e quest’anno si annuncia come l’anno delle ristrutturazioni e dei riassestamenti delle catene» commenta Alberto Citerio, segretario provinciale della Fisascat Cisl.

Si rivedono le strategie di marketing: «La concorrenza a suon di volantini e promozione dei “sottocosto” ha risicato i margini e creato ben più di un problema nei conti economici – continua -. Ora assistiamo ad una riduzione delle promozioni, con ribassi che interessano più che altro i prodotti a marchio, oltre ad una riduzione delle referenze tra gli scaffali».

A cambiare sono anche le abitudini dei consumatori: «I dati sui consumi più recenti evidenziano un aumento del numero degli scontrini battuti, ma i carrelli sono sempre più ridotti. Si sta inoltre riscoprendo la sobrietà, un concetto che stride con i numeri e la filosofia della gdo. Al supermercato ci si va sempre più spesso, ma si compra sempre meno e la situazione dei piccoli negozi sembra migliorare a discapito di quelli grandi». Non a caso grandi catene come Carrefour stanno aprendo market di dimensioni ridotte, come quello in centro in Largo Rezzara e l’ex Billa (già ex Standa) in via Tiraboschi, oltre ai punti vendita Essere & Benessere, l’anima bio della catena francese, come il negozio che in via Carducci occupa i locali dell’ex Blockbuster.

I dati più recenti dei primi tre mesi di quest’anno evidenziano una timida ripresa del comparto commerciale bergamasco rispetto allo stesso periodo del 2014: «È il secondo segno positivo che incontriamo dal 2008 ad oggi, dopo il +1,1% del quarto trimestre 2013. Il comparto alimentare arranca ancora (-0,8%) ma a soffrire è la media e grande distribuzione».

presidio sindacati fisascat auchemn bergamoIl caso di Auchan, il primo centro commerciale ad aver aperto a Bergamo nel 1976,  in piena trattativa è emblematico: «La multinazionale deve ridurre di 50 milioni di euro il costo della forza lavoro. Si parla di 1.462 posti in tutta Italia, di cui 29 a Bergamo ed altri 6 nel magazzino di Calcinate. Sabato c’è stato lo sciopero dei lavoratori ed il 12 maggio è la data del primo incontro a Roma». Negli ultimi mesi la geografia della grande distribuzione del territorio è sempre più incerta, tra chiusure, cessioni, cambi di insegne e ridimensionamenti: «Billa ha ceduto alcuni negozi al gruppo Carrefour, come l’ex Standa in via Tiraboschi, ma ha deciso di chiudere Cisano Bergamasco, dove erano impiegati una ventina di lavoratori, in mobilità dai primi di marzo – fa il punto Citerio -. È previsto un incontro per la questione Mercatone Uno al Ministero dello Sviluppo Economico, dal quale dipende il futuro di 4mila lavoratori in Italia, di cui 40 a Verdello. Siamo all’inizio degli incontri per Mediamarket, il gruppo di Curno che opera con i marchi Mediaworld e Saturn, che prevede 900 esuberi in Italia e la chiusura di sette punti vendita sul territorio nazionale, nessuno in Bergamasca. Le trattative sono in corso: l’azienda ha dato la sua disponibilità a vagliare diverse ipotesi ed il clima è positivo e costruttivo».

Il 2015 si è aperto con il passaggio di Zerbimark al Gruppo Sigma: «Un’attività storica anche per il nostro territorio, che nel passaggio al Gruppo Sigma ha portato alla chiusura di alcuni negozi, tra cui quello di Sarnico che impiegava 15 lavoratori». Il 2014, nonostante l’arrivo della Brebemi, ha visto sgretolarsi lo shopping center di Cortenuova Le Acciaierie: 175 negozi su due piani per 44mila metri quadrati, nato per rappresentare la meta dello shopping della Bassa, ma chiamato ad affrontare negli ultimi anni la concorrenza del centro commerciale di Antegnate: «A novembre è scomparsa la galleria commerciale, dopo che il supermercato Bennet aveva chiuso ad ottobre, con 78 dipendenti diretti dell’ipermercato». La corsa alle aperture di nuovi centri commerciali a suon di investimenti ha alterato il mercato: «L’investimento nel 2011 del Gruppo Lombardini nel Centro Commerciale di Mapello, con una notevole esposizione finanziaria, ha messo in crisi di liquidità lo storico gruppo bergamasco della grande distribuzione, con quartiere generale a Dalmine, che negli anni Settanta deteneva la leadership nazionale della gdo – prosegue il segretario Fisascat-Cisl -. Il riassetto societario- la cessione a Lillo Spa di Caserta delle insegne Ld, ora Md discount; il passaggio di mano degli ipermercati di Treviglio e Mapello alla Coop e gli altri cambi di insegne Comprabene, Conad e GrosMarket – ha portato a farne le spese più di duecento lavoratori, tra cassa integrazione straordinaria e procedure di mobilità. È stato il collasso di un vero e proprio impero, ma anche il segnale di un modello distributivo che ha fatto il suo tempo. Eccezion fatta per i discount, le aziende della gdo di medie dimensioni non reggono il confronto dimensionale con le multinazionali degli ipermercati».

Da ricordare anche il ridimensionamento dell’Iper a Oriocenter, il centro commerciale per antonomasia della provincia: «Nella primavera del 2014 l’ipermercato ha deciso di rinunciare ad un intero piano, dimezzando gli spazi commerciali, passando da una superficie di 13.400 metri quadrati ad una di 7.200 metri quadrati». Sulla situazione di crisi generale che la grande distribuzione sta attraversando nel nostro territorio pesa anche – oltre alla rivoluzione in atto nei consumi – l’ondata di liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti: «Il provvedimento del 2012, arrivato in piena crisi, ha distorto il meccanismo delle vendite, esacerbando la concorrenza tra centri e la rincorsa alle aperture domenicali, troppo spesso in perdita».

Una crisi annunciata

Da tempo la Cisl aveva sottolineato come l’occupazione iniziasse a dare segni di cedimento, rilevando una crescita di 150mila metri quadri dal 2003 al 2013 destinati alla grande distribuzione, fino ad arrivare a quota 500mila metri quadri nel 2013. «Nonostante i segni di un lento declino di questo modello di commercio siano già stati lanciati è ancora viva la tendenza a costruire mega strutture per il commercio – commentava in un comunicato alla fine del 2014 Alberto Citerio -. Ora serve una regia territoriale condivisa che sappia gestire l’esistente e lo sviluppo per evitare cattedrali nel deserto e l’uso inappropriato del territorio, mentre avvii una gestione oculata delle potenzialità occupazionali».  In dieci anni (secondo i dati di UnionCamere Lombardia elaborati dalla Fisascat-Cisl di Bergamo) la superficie di territorio destinata alla grande distribuzione è passata dai 292.225 metri quadri del 2003 agli oltre 446mila quadri del 2013. Nel frattempo, la popolazione degli addetti è passata dai 20.500 del dicembre 2011 ai 20.108 del dicembre 2013. Due cifre per definire l’impatto della “grande crisi” sul pianeta del commercio in provincia di Bergamo. Il settore che era naturalmente il salvagente occupazionale degli altri comparti (soprattutto manifatturieri)  segna il passo ma, soprattutto, delinea scenari per il futuro particolarmente inquietanti. Se infatti il continuo crescere degli spazi destinati ai grandi centri commerciali, ma anche alle strutture di medie dimensioni ( dai 470 mila ai 615 mila metri quadri), segue una pianificazione partita almeno 10 anni fa, quando cioè la crisi non era certo all’orizzonte, oggi si inizia a pagare lo scotto di una disponibilità economica molto inferiore e di una propensione alla spesa non prevista nei “business plan” dell’epoca.