Troppi elogi al bilancio preventivo di Gori

45453frizz.jpgE’ il sogno di ogni amministratore pubblico (e allo stesso tempo di ogni amministrato) poter presentare ai propri cittadini una riduzione delle tasse e un aumento dei servizi. In un periodo di spending review e di tagli ai trasferimenti agli enti pubblici sembrava un sogno particolarmente impossibile anche solo da accarezzare. Ma Giorgio Gori alla sua prima prova sul campo, dato che l’anno scorso aveva ereditato quanto impostato dalla precedente amministrazione, ci prova. Nel suo bilancio preventivo non alza le aliquote delle imposte esistenti, ma anzi riduce del 5% la Tari, la tassa sui rifiuti, uno sconto da 900 mila euro che permette, in chiave politica, di tenere alta la bandiera. Curiosamente, almeno nella presentazione pubblica, non si è fatto cenno ai minori introiti, almeno iniziali, nella prospettiva di un successivo rientro negli anni successivi, previsti per gli sgravi all’insediamento di nuove attività in città, una politica oggetto di molta buona stampa, anche nazionale, ma che a questo punto, nel concreto, non sembra avrà almeno per questo bilancio grande impatto.

Già la riduzione della Tari, seppure simbolica (900mila euro per quasi 120 mila residenti, fa circa 8 euro a testa), però fa meditare. Se è stato possibile diminuire le tasse in presenza di un ulteriore taglio dei trasferimenti di 4,6 milioni vuol dire che forse si poteva fare anche l’anno scorso quando il bilancio era più ricco. E se si possono tagliare le tasse nonostante tutti i tagli alle entrate fatti finora e i nuovi che si aggiungono, riuscendo comunque a tenere botta, viene il dubbio che le lamentele degli enti pubblici sulla riduzione dei trasferimenti non siano poi così motivate.

Ma questo è il primo bilancio di Gori e forse questo preventivo generoso serve soprattutto politicamente proprio per marcare la differenza con il passato. E quindi non guardiamo indietro, ma in avanti e dentro le cifre. La prima impressione è che questo bilancio risenta del male tipico dei conti pubblici italiani. Da una parte ci sono riduzioni certe, come i mancati trasferimenti, dall’altra parte ci sono entrate compensative piuttosto aleatorie. Esponenti della stessa giunta hanno parlato di un miracolo per il risultato. Ma dato che la contabilità è una scienza laica, c’è da diffidare di un bilancio che si richiama al trascendente. Alla fine i conti vengono fatti tornare grazie ai lumini (formalmente una tassa, dall’introito previsto di 640 mila euro) e alle multe. Come principio può anche essere condivisibile quello di puntare, con misura, su meno imposte (che interessano l’intera collettività) e più tasse (pagate da chi ottiene un servizio, in questo caso cimiteriale) e più sanzioni (che colpiscono chi compie violazioni, in questo caso stradali), ma basare un bilancio in buona parte sull’aspettativa di consumi (in particolare di ceri funebri) e di una crescita dei comportamenti irregolari è ad altro rischio di scostamento dalla realtà.

E se i contribuenti decidessero che in fondo, a babbo morto, sulla luce pseudoeterna, così come di tanti orpelli funebri, si può anche fare a meno? E se gli automobilisti bergamaschi iniziassero a guidare come gli svizzeri sulle strade elvetiche? Sarà anche una questione tecnica, come ha spiegato l’assessore competente, ma vedere la voce delle multe salire in un anno da 5 a 9 milioni sembra l’auspicio di un boom della trasgressione stradale. Si giustifica che i nove milioni sono dovuti a un meccanismo contabile che impone ai Comuni di indicare le sanzioni accertate, anche se non è certa la riscossione. Appunto, non è certa, al di là del fatto che accanto alla previsione di un maggiore potenziale di sanzioni, viene inserito un fondo di svalutazione pari a 2,6 milioni euro, a garanzie delle somme non riscosse. Questo vuol dire, a stare larghi, che già ora una multa su quattro non viene incassata. Ci saranno errori corretti che gonfiano il numero, ma sarebbe interessante capire il perché degli altri mancati incassi.

Così come sarebbe interessante capire nel dettaglio cosa si intende quando si dice che quasi metà delle minori risorse versate dall’amministrazione centrale saranno recuperate (2,1 milioni) con “un utilizzo efficace delle regole contabili”. C’è il paradosso dell’architetto Gori che dà bacchettate al commercialista Tentorio che quest’utilizzo efficace non ha evidentemente fatto o è solo un altro modo di definire la tremontiana finanza creativa?

In ogni caso non va dimenticato che quello appena presentato dal Comune di Bergamo è solo un preventivo, per sua natura destinato ad avere aggiustamenti. Viene presentato come un bilancio chiaro, ma lascia qualche dubbio sulla carenza di un altro principio fondamentale nella redazione, quello della prudenza. Non è solo una soddisfazione da contabile quella di riuscire ad evitare ripensamenti: è anche la dimostrazione di un saldo controllo della situazione, per quanto possibile. I conti, anche quelli politici, si fanno a consuntivo. Se la squadra di Gori riuscirà a presentare il bilancio finale in equilibrio senza tagliare investimenti o servizi oltre a quanto previsto, senza dover cercare risorse in tasse o cessioni dell’ultimo momento e senza rimandare all’anno prossimo, magari con gli interessi, quanto sarebbe servito fare in questo, gliene sarà dato merito. Buona l’intenzione, ma un po’ di sana prudenza non guasta: troppi elogi preventivi sanno di propaganda.




“No all’happy hour nelle macellerie e pescherie”

image-4Scontro tra Regione Lombardia e la Fipe. La causa è un articolo del disegno di legge sulla semplificazione approvato dalla giunta regionale (e in attesa ora del via libera definitivo dell’aula del Pirellone) destinata a liberalizzare la vendita al pubblico di cibi da consumare nelle pescherie e macellerie, in particolare per l’happy hour. Lo denuncia sul Corriere della Sera Lino Stoppani, presidente dell’organizzazione di Confcommercio che rappresenta bar e ristoranti. “Trovo davvero paradossale – dice Stoppani – che da una parte si consideri importante e strategico il settore della ristorazione per la promozione turistica dei territori, per la valorizzazione dei prodotti della filiera agro alimentare, per il ruolo sociale che svolge e dall’altra parte la si costringa a subire provvedimenti che indeboliscono e dequalificano l’offerta, alimentando concorrenza sleale e disorientano il consumatore. E tutto questo nel bel mezzo di Expo.

Dice la legge della regione che «gli esercizi commerciali di vicinato che esercitano in via prevalente l’attività di vendita al dettaglio di carne o pesce è consentito il consumo immediato dei prodotti di gastronomia presso i locali dell’esercizio, con l’utilizzo degli arredi aziendali e di stoviglie e posate a perdere, ma senza servizio ed assistenza di somministrazione». La conseguenza più rilevante sarebbe la possibilità offerta di utilizzare spazi ed aree pubbliche all’esterno del negozio. Secondo la Fipe, saremmo di fronte a una triplice violazione delle regole sulla corretta concorrenza: «Nei confronti degli altri commercianti di alimenti che non possono utilizzare gli spazi antistanti; nei confronti degli artigiani che sono limitati nella vendita ai soli generi di propria produzione; nei confronti degli esercizi della ristorazione che propongono pietanze di carne e di pesce identiche a quelle fornite da detti esercizi dovendo rispettare regole molto più stringenti e che comportano costi altissimi». Stoppani ha annunciato, nella stessa lettera inviata al governatore Roberto Maroni, di essersi autosospeso dal ruolo di consigliere di Confcommercio Lombardia delegato al «confronto» con la Regione. Un passo indietro, spiega, dettato «dal sistematico maltrattamento di un settore che non poteva avere un servizio peggiore». La legge è stata fortemente voluta dalla Lega Nord, ma nella maggioranza di centrodestra che governa il Pirellone non tutti apprezzano la deregulation dell’aperitivo.




Biblioteca Caversazzi, il Comune cerca volontari per la gestione della sala studio

biblioteca caversazziIl Comune di Bergamo cerca associazioni culturali o di volontari che gestiscano una sala studio tutti i giorni dalle 8 alle 24 in via Torquato Tasso 4, dove sorge la biblioteca Caversazzi: è stato infatti pubblicato oggi il bando per offrire alla popolazione ed in particolare agli studenti la possibilità di disporre di uno spazio dedicato allo studio e alla lettura, per fornire un servizio complementare alle attività già svolte dalle biblioteche e dai centri socio culturali della Città.

Non ci saranno libri sugli scaffali (l’associazione non dovrà quindi gestire nessun servizio di prestito), ma esclusivamente tavoli e sedie per consentire a studenti e cittadini lo studio e la lettura su testi propri e, eventualmente, usufruire della connessione wi-fi.

La durata dell’attività, rinnovabile da parte dell’Amministrazione, sarà di tre anni tre a partire dalla sottoscrizione di una apposita convenzione, che potrà essere revocata o sospesa in caso di inadempimenti vari.

I soggetti interessati all’iniziativa dovranno presentare domanda all’Ufficio Protocollo del Comune di Bergamo – Piazza Matteotti 3 , entro e non oltre le ore 12 di lunedì 8 giugno 2015. Toccherà poi ad una specifica Commissione valutare le domande pervenute ed assegnare il punteggio che determinerà l’assegnazione dello spazio.

AVVISO – ricerca volontari sala lettura biblioteca caversazzi bergamo




Formazione professionale, a Bergamo in crescita del 31% negli ultimi 5 anni

mesteri1Sabato, allo spazio Viterbi, nell’ambito della Fiera dei Mestieri si è tenuto il seminario “Dalla scuola all’impresa. L’eccellenza della formazione bergamasca per sostenere e rilanciare l’occupazione giovanile”. Le attività e le dimostrazioni pratiche negli stand sul Sentierone hanno lasciato spazio a una mattinata di riflessioni sulla situazione e sulle prospettive della formazione professionale.

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali del presidente della Provincia Matteo Rossi, del presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara, di don Vittorio Nozza vicario episcopale e dell’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli. I valori della scuola, della dignità del lavoro, della competenza e della conoscenza sono stati sottolineati come fondamentali, accanto alla necessità di rompere lo stereotipo per cui la formazione professionale è scuola di serie B, riservata a chi fa fatica e prende voti bassi. “Vorrei che al termine di questa manifestazione scrivessimo insieme un documento da porre alla Regione e al Governo per rilanciare la formazione professionale – ha detto Rossi – non vogliamo sopravvivere, vogliamo rilanciarci e far ascoltare il nostro punto di vista”.

Al seminario, la testimonianza dei docenti di due scuole professionali specializzate di Ludwigsburg ha messo in risalto il funzionamento dei percorsi di formazione professionale in Germania, basata sul cosiddetto “sistema duale”, mentre il dirigente del Settore Istruzione, Formazione, Lavoro e Politiche sociali Silvano Gherardi ha fornito i dati sulla frequenza di questi percorsi e sulla ricaduta occupazionale. Dei circa 54mila ragazzi tra i 14 e i 18 anni residenti a Bergamo, sono circa 7.300 quelli che al 31 dicembre 2014 frequentano i percorsi di formazione professionale nelle 34 sedi accreditate presenti in provincia. Le iscrizioni al primo anno hanno avuto un incremento del 31% negli ultimi 5 anni.

La formazione professionale a Bergamo




Padoan: “C’è l’impegno per ridurre la pressione fiscale”

PadoanRiduzione della pressione fiscale e massimo impegno per portare fuori dalla recessione il Pese. Sono gli impegni che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha voluto stilare di fronte ai nuovi allievi ufficiali della Guardia di Finanza. Il messaggio principale che il ministro ha lanciato a Bergamo durante il giuramento dei giovani dell’Accademia lombarda riguarda il fisco: «L’impegno del Governo è quello di razionalizzare e ridurre» la pressione fiscale e «di orientare la riforma» del settore in modo che il prelievo favorisca la crescita economica, rafforzando ancora «la lotta all’evasione». I cui frutti stanno comunque crescendo: nel 2014 sono state recuperate «somme per 14,2 miliardi, in aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente», spiega Padoan. Comunque la «riforma fiscale punta a una semplificazione» del sistema per dare «regole stabili nel tempo» sia per l’amministrazione sia per i contribuenti, aggiunge il ministro. Più in generale «il Governo ribadisce l’impegno a completare il percorso di riforme di cui il Paese ha bisogno da molto tempo: si è aperta una finestra di miglioramento dell’economia e sarebbe un grave errore non approfittarne al meglio per rafforzare il percorso di riforme», afferma Padoan. Anche perchè, «dopo una lunga crisi, nell’ultimo trimestre del 2014 l’Italia è uscita dalla recessione, anche grazie a politiche di bilancio responsabili da parte dell’Unione Europea e certamente dell’Italia», con il Documento di economia e finanza di quest’anno che «prende atto di una maggiore crescita e soprattutto di più occupazione rispetto a quanto previsto».




Malvestiti: “Passati anni difficili, ma il nostro tessuto imprenditoriale ha tenuto”

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Paolo Malvestiti

Sede Ascom

«Bisogna tornare a guardare con realismo alle proprie capacità e potenzialità imprenditoriali. Nel commercio e nel terziario occorre ponderatezza e un’elevata qualificazione, non è più tempo di improvvisazioni».
La sfida del commercio per il futuro si vince anche così. Ne è convinto Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, che lunedì illustrerà lo scenario di quest’ultimo anno del terziario nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione.
«Questi anni di difficoltà – dice il numero uno dei commercianti bergamaschi – ci hanno permesso di far emergere questa esigenza di guardare con serietà e realismo alla nostre imprese e di abbandonare quel desiderio “malato” di avere “tutto subito”, magari senza neanche le possibilità economiche adeguate come è successo in anni pre crisi; che non significa non osare ma valutare e ponderare bene che cosa si può e non si può fare, affidarsi quindi alle capacità di pianificare e di sostenere finanziariamente gli investimenti oltre alla necessità di formarsi e qualificarsi».
La crisi ha portato anche a un’altra necessità, quella di fare rete.
«Le difficoltà che insieme abbiamo attraversato ci hanno spinto a guardare con simpatia a tutti i tentativi di aggregazione che sono nati in questi ultimi anni, sulla spinta di un disegno lungimirante di Regione Lombardia. Penso in particolare ai distretti del commercio e ai distretti dell’attrattività, per cui la nostra Associazione ha speso tante risorse. A ben guadare si è trattato di un cambio di passo, di un sorta di “rivoluzione” e dell’introdursi di una diversa mentalità nel mondo del commercio da sempre caratterizzato da un forte individualismo. Tanti passi sono stati fatti, anche se la strada è ancora lunga».
Qual è, ad oggi, il bilancio dell’esperienza dei distretti e quali saranno gli sviluppi nei prossimi mesi?
«Nella nostra provincia abbiamo una realtà diffusissima che è da esempio a livello regionale in questo senso:  28 distretti del commercio che coinvolgono 174 comuni e più di 10mila attività imprenditoriali. Inoltre con il bando dei distretti dell’attrattività la Regione ha premiato 9 progetti orobici così che nella Bergamasca sono arrivati ben 3 milioni 240mila euro. Un tesoretto non da poco che permette alla nostra provincia di partecipare ad Expo in modo ancora più competitivo e di costruire un unico “pacchetto turismo”  fatto di 166 comuni con oltre 700mila abitanti, 7.200 negozi, 3.400 tra bar e ristoranti, 400 strutture ricettive».
Crede che l’aggregazione tra negozi, e tra privato e pubblico, sarà una leva importante per il futuro?
«Ne sono convinto. I distretti si sono dotati della presenza di una figura manageriale e di un sistema di governance ben definito e questo ha permesso ai nostri imprenditori di fare un salto di qualità in tema di comunicazione e marketing. Stanno nascendo i primi gruppi d’acquisto in tema di energia elettrica, gas, telefonia, assicurazioni; si sono sviluppate iniziative di promozione con carte fedeltà, comunicazioni online, siti internet, app. In alcuni comuni si è persino arrivati a ottimizzare le risorse del territorio con la messa in comune delle attrezzature e degli strumenti per la realizzazione di eventi e manifestazioni; e, forse, una delle novità più assolute sta nella possibilità, in alcune realtà, di collegare i propri sistemi di videosorveglianza privati ai sistemi di pubblici di proprietà dei Comuni. Queste sinergie non possono che far bene alle oltre 20mila imprese del terziario che hanno radici nel nostro territorio e che sono costrette a fare i conti con l’evoluzione dei consumi che ha caratterizzato tutta la nostra storia e soprattutto questi ultimi anni».
Come sta oggi il commercio bergamasco?
«Abbiamo passato anni difficili, ma il nostro tessuto imprenditoriale sostanzialmente ha tenuto».
L’Assemblea di lunedì in Fiera sarà anche l’occasione per festeggiare un importante anniversario: i 70 anni dell’Associazione. Anche qui il bilancio è positivo?
«È un traguardo significativo perché siamo una delle poche Ascom che hanno contribuito a costituire la confederazione a livello nazionale. In questi 70 anni, mi sento di poter dire con orgoglio che noi la nostra parte l’abbiamo fatta e che continuiamo a farla. La responsabilità che ci sentiamo addosso è la sfida più grande dell’oggi, perché ci permette di guardare con sicurezza e speranza verso il futuro, anche se a volte sembra incerto. Festeggiare questa ricorrenza significa celebrare la storia dell’associazione ma soprattutto quella di tante imprese e di tanti imprenditori che hanno vissuto con passione e impegno l’associazione e che ci lasciano un’eredità importante».
Come sono cambiati in questi settant’anni i consumi delle famiglie?
«Nel 1945 i consumi delle famiglie erano rivolti per circa l’80% a generi alimentari e bevande quando negli anni prima della guerra erano intorno al 54%. Già nel 1955 si sono diversificati e la quota di consumo dei beni e servizi aveva raggiunto il 39%, mentre i generi alimentari scendevano al 50%. Questa tendenza negli ultimi 60 anni si è progressivamente accentuata. Oggi, in una società post-industriale e fortemente terziarizzata, il consumo di beni e servizi non alimentari supera il 75%, mentre la spesa per i prodotti alimentari rappresenta meno del 20%».
Anche il commercio si è trasformato molto. Quali sono le ultime novità?
«
In 70 anni anche il sistema distributivo è fortemente cambiato, anche per una minore disponibilità di spesa. Dai negozi di vicinato nei centri storici e nei borghi e dal proliferare del commercio ambulante, negli ultimi trent’anni – nella nostra provincia come nel resto d’Italia – si è passati ai grandi centri e parchi commerciali extraurbani. Oggi assistiamo a un terza polarità rappresentata da esercizi di medie e grandi dimensioni, anche per i ristoranti, che trovano spazio nelle aree omogenee sulle strade principali».
C’è il rischio che la città perda ulteriore attrattività per il commercio?
«Ci auguriamo che questa tendenza basata sull’attrazione delle polarità extraurbane possa mantenersi per volumi e addetti, ma lasci spazio al risveglio della città, che ha il vantaggio di essere il luogo in cui si incrociano cultura, formazione e turismo, e dove nuovi di canali di mobilità leggera potranno spostare comodamente le persone nel fare acquisti».
Anche per l’associazione ci saranno importanti cambiamenti. Dopo i lavori di ristrutturazione delle sedi di qualche anno fa, nel 2016 sarà inaugurata la sede nuova. Perché questa scelta, in un momento di contrazione economica come questo?
«L’intendimento non è di creare un palazzo più grande e prestigioso ma di trovare nuova funzionalità e maggiore efficienza nei servizi dell’Associazione, seguendo standard che in questi anni sono stati testati e sono risultati efficaci nelle nuove sedi periferiche dell’Ascom. La ristrutturazione è un passaggio fondamentale per la riorganizzazione dei servizi dell’associazione che portino al centro l’associato e soddisfino i suoi bisogni, che oggi sono ancora più grandi e stringenti rispetto agli anni scorsi. L’accoglienza ed il trattamento del cliente rappresentano fattori che determinano la qualità della prestazione e il grado di soddisfazione dell’utente. Per questo abbiamo puntato sulla ristrutturazione dell’ingresso, sullo sviluppo di un’area accoglienza e su un sistema che favorisca l’accompagnamento e la fidelizzazione degli associati, da un’area ad un’altra dell’Ascom senza compartimenti stagni».




Vini, al Concours Mondial de Bruxelles due argenti per Bergamo

Anche due vini bergamaschi sono andati a medaglia al Concours Mondial de Bruxelles 2015, maxi concorso che riunisce assaggiatori da tutto il mondo, svoltosi quest’anno a Jesolo e giunto alla 22esima edizione.

Si tratta del Moscato di Scanzo Docg Serafino 2011 dell’azienda agricola Il Cipresso e del Ripa di Luna Brut 2011 della Caminella di Cenate Sotto, entrambi premiati con l’argento.

Il concorso ha assegnato in tutto 2.361 medaglie. L’italia ne ha portate a casa 354 (contro le 285 del 2014) di cui 16 “Grand d’Or”, 104 d’oro e 234 d’argento. Il Paese con il maggior numero di “Grand d’Or”, il riconoscimento più ambito, è stato la Francia con 17. La giuria, composta da 300 tra i migliori degustatori al mondo, ha valutato più 8.000 i vini, provenienti da 49 Paesi.

In Lombardia la medaglia d’oro è stata vinta dal Garda Doc Fabio Contato Classico Rosso 2009 dell’Azienda Agricola Ca’ Maiol, l altre medaglie argento dal Valtellina superiore Docg San Domenico (Cavitira Casa Vinicola Triacca), dal Valtenèsi Doc Chiaretto Giovanni Avanzi 2014  (Avanzi Agricola), dal Garda Doc Meridiano 2013 (Soc. Agr. Ricchi), dal Capriano del Colle Doc San Michele Bianco Otten 2012 (San Michele Società Agricola), dal Lugana Doc Sorgente Bianco 2014 (Citari) e dal Lombardia Doc Tenuta il Bosco Oltrenero (Casa Vinicola Zonin Spa).

L’edizione 2016 del Concours si terrà in Bulgaria




Borgo Palazzo, un mercatino vintage per far vivere il quartiere

borgo palazzo piazzetta rossa - civico 100Quella di sabato 9 maggio sarà una sorta di prova generale. Dopo la quale potrebbe diventare un appuntamento a cadenza fissa.

Dalle 12 alle 18 nella piazzetta Rossa al numero 100 di via Borgo Palazzo debutta “Riviv!amo il Borgo”, mercatino dell’usato, vintage, collezionismo e hobby organizzato dalla Cooperativa La Terza Piuma in collaborazione con l’associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo. L’iniziativa ha una doppia finalità.

La prima è fare vivere e rivivere il quartiere, cercare di valorizzare il tessuto sociale creando un’occasione d’incontro. Ad aderire al mercatino sono infatti le famiglie del Borgo, ma anche persone che vengono da fuori Bergamo. La seconda finalità della manifestazione è ludico – educativa, in linea con le iniziative organizzate dalla Cooperativa La Terza Piuma, che si occupa di riciclo e riuso e nel punto vendita in via Divisione Tridentina 4/a offre una selezione di capi di abbigliamento e accessori ecologici.

La Cooperativa, in particolare, è impegnata nel creare una “cittadinanza sostenibile” tramite una sensibilizzazione al consumo consapevole e all’aumentare sempre più le reti e le relazioni tra cittadini, tra chi abita nello stesso territorio o chi condivide alcuni principi: «Accrescere insomma quelle relazioni di buon vicinato che portano ricchezza culturale e benessere reale – spiegano – e abituare anche le giovani generazioni a essere meno invidivualiste».




Camminata alla scoperta dei monti e dei sapori della Val Gandino

sapori di montagna - val gandinoDomenica 10 maggio fra i monti della Val Gandino è in programma la terza edizione della camminata gastronomica “Sapori di Montagna”. Il ritrovo è al santuario di San Gottardo a Cirano dalle 8.30 alle 9.30. Si percorrono sentieri e tratti asfaltati per arrivare in località Fontanei, si sale in Valle Piana e si prosegue fino alla Baita del Monte Alto, passando per Val di Fondi, direzione Monte di Sovere. Il rientro è previsto scendendo alla Foppa Cornaclì, proseguendo verso il Monte Corno, per raggiungere Cirano, passando in località Pradel e Clusven.

L’idea è far conoscere sentieri montani poco noti e per questo molto suggestivi, unendo la degustazione di prodotti tipici della Val Gandino. Oltre ai ristori alle tappe intermedie, è previsto il pranzo alla Baita con polenta di Mais Spinato, strinù (cotechini), formaggi e salumi nostrano, Spinette di Mais e Pane Garibalda.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 17 maggio.

Iscrizioni (a numero chiuso) entro l’8 maggio 2015  contattando via e-mail consulta.cirano@gmail o inviando un sms al numero 347 8417129. La partecipazione è gratuita per i bambini fino a 7 anni, costa 6 ero per i ragazzi fino alla terza media euro 6 mentre il prezzo intero è 12 euro. Il pagamento si effettua al ritrovo di partenza.




Ztl: mappe e varchi on line in formato “open”

open-dataSono da oggi on line i primi set di dati che il Comune di Bergamo ha scelto di condividere in formato “open” e riguardano le aree Ztl, la mappa e l’elenco dei varchi. L’iniziativa rientra nel progetto Opendata con il quale l’Amministrazione intende progressivamente rendere pubblico il patrimonio informativo che descrive il territorio comunale.

Il progetto si articola in due momenti: il primo prevede la pubblicazione dei dati sul sito della Regione Lombardia www.dati.lombardia.it, nella seconda fase sarà invece realizzato uno specifico portale opendata comunale che metterà a disposizione di tutti statistiche sul lavoro, giardini, musei, bilancio e tante altre informazioni, secondo una modalità che favorisce la trasparenza e permettere una partecipazione diretta al processo decisionale.

I dati rappresentano uno strumento per l’amministrazione, ma anche per gli altri soggetti che operano sul medesimo territorio (imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini, ecc.). Gli Open Data, infatti, non soddisfano solo l’esigenza di trasparenza e partecipazione, ma diventano un fattore chiave per lo sviluppo economico del territorio: si semplifica lo svolgimento dei procedimenti, si abbattono i costi della burocrazia, si creano le condizioni affinché le imprese possano realizzare nuovi servizi.

Il progetto si inserisce nel programma di snellimento e modernizzazione del Comune di Bergamo e segue gli accordi siglati con il Consiglio Notarile di Bergamo (per l’accesso semplificato ai dati anagrafici) e con Unioncamere (per l’utilizzo delle banche dati di pec delle imprese), alla trasparenza del database dei servizi cimiteriali e alla realizzazione dell’ambizioso progetto del wi-fi cittadino.

I primi dati pubblicati in formato open
La mappa delle Ztl 
La mappa dei varchi delle Ztl 
L’elenco dei varchi delle Ztl