Chiesa passa al gruppo Cambielli Edilfriuli ed evita il fallimento

Chiesa_srlNei giorni scorsi è stato siglato, da Fisascat Cisl e Filcams Cgil, l’accordo con il gruppo Cambielli Edilfriuli per l’acquisizione dal 1° luglio delle attività della Chiesa srl in concordato preventivo. Oggi, il testo dell’intesa è stato presentato all’assemblea dei lavoratori. Il destino di Chiesa srl in concordato, senza questa acquisizione sarebbe segnato: è fallita anche la Fisar Holding controllante. Dal 1° luglio verranno assunti dalla “C.H.I.E.S.A. gruppo Cambielli” 27 lavoratori su circa 80 della Chiesa. L’attività continuerà nelle 4 filiali (Bergamo, Clusone, Romano e Cantù) in attesa della definitiva acquisizione che dovrebbe avvenire nella primavera del 2016. L’obiettivo – dicono i sindacati – è il rilancio della storica attività e marchio bergamaschi. Per i lavoratori esclusi rimane la cassa straordinaria fino a dicembre 2015 e si valuterà una proroga di 6 mesi, ma soprattutto l’accordo sancisce l’impegno della Cambielli Edilfriuli da adesso e per un anno dalla definitiva acquisizione (prevista per i primi mesi del 2016) alla ricollocazione in via prioritaria di questi lavoratori nelle filiali delle provincie di Bergamo e limitrofe.

“A fronte della gravissima situazione della Chiesa srl, prossima al fallimento ed alla cessazione delle attività – dice Alberto Citerio, della Fisascat -, aver raggiunto questo accordo consente la prosecuzione dell’attività anche se con un ridotto numero di dipendenti rispetto all’organico complessivo, ma comunque più che proporzionale a quello che è oggi il giro d’affari della storica azienda bergamasca. Importantissimo per noi aver tutelato i lavoratori esclusi con il diritto prioritario all’assunzione nel gruppo Cambielli per le provincie di Bergamo, Como, Lecco e Cremona: era necessario per non disperdere il patrimonio di professionalità raggiunto dai tanti lavoratori in anni di attività. Puntiamo al rilancio delle attività ed alla ricollocazione vera e concreta in una azienda solida e strutturata”.




Dopo Expo, la Regione stanzia 1,6 milioni per il turismo religioso

Regione Lombardia punta sul turismo religioso. Il Pirellone ha stanziato 1,6 milioni di euro per valorizzare luoghi di fede e itinerari religiosi in vista del Giubileo straordinario del prossimo dicembre, annunciato da Papa Francesco. Si tratta del primo passo compiuto dalla Regione nell’ambito del progetto “Dall’Expo al Giubileo”, nato nel mese di maggio e finalizzato a promuovere l’attrattività della regione e consolidare l’incoming turistico dopo l’Esposizione Universale.

Lo stanziamento è promosso nell’ambito dell’Accordo di Programma tra la Regione e le Camere di Commercio lombarde e rappresenta la prima azione di un piano complessivo di oltre 6 milioni di euro, che interesserà altri quattro settori tematici: turismo legato alla food and wine experience, turismo business, turismo culturale collegato alle città d’arte lombarde e cicloturismo.

«Si tratta di un’azione strategica – spiega l’assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini – che proietta da subito il nostro sistema turistico nel dopo Expo e che si prefigge di valorizzare le ricadute positive che questo evento sta già avendo sulla Lombardia, legandolo ad un altro grande appuntamento di carattere internazionale come il Giubileo straordinario, che partirà l’8 dicembre 2015 e che può certamente costituire un’ulteriore opportunità di richiamo di flussi turistici».

Il finanziamento è destinato a progetti di promo-commercializzazione dell’offerta turistica religiosa lombarda. Regione Lombardia co-finanzierà, con contributi a fondo perduto, proposte progettuali di partenariati obbligatoriamente composti da:  micro, piccole e medie imprese lombarde dei settori Turismo, Commercio e Ristorazione; consorzi e associazioni di promozione turistica; istituzioni sociali private (fondazioni e istituti religiosi). Pur senza essere beneficiari di contributo pubblico, potranno aderire al partenariato anche associazioni di categoria delle imprese del commercio e turismo e Camere di Commercio. Al finanziamento saranno ammessi progetti di creazione e promo-commercializzazione di pacchetti turistici religiosi;  iniziative di comunicazione e marketing dell’offerta turistica religiosa (anche attraverso tecnologie mobile e social) sul mercato nazionale e internazionale; iniziative interregionali per valorizzare percorsi e itinerari religiosi con ricadute in termini di incoming e flussi turistici.

In ambito bergamasco i progetti dovranno essere presentati alla Camera di Commercio che selezionerà le idee finanziabili.




Giovani Card, utilizzo scarso. E il Comune mette in cantiere la revisione

la giovani card 2015È tempo di tagliando per la Giovani Card, la carta che offre l’accesso agevolato (con sconti tra il 15 e il 25%) a numerose iniziative e servizi di tipo commerciale, culturale, sportivo e ricreativo. Il progetto ha mosso i primi passi nel 2002 e nell’edizione 2015 ha coinvolto 39 Comuni, oltre 52mila giovani e 200 esercenti. Nel tempo, va detto, gli esercizi convenzionati sono via via diminuiti, complice anche la crisi economica, e in molti casi s’è manifestato un crescente disinteresse a causa di un ritorno inferiore alle attese.

Di qui la scelta di Palazzo Frizzoni di correre ai ripari, di rivedere e ammodernare il progetto. Si comincia il 22 giugno, nel corso del Consiglio comunale, grazie a un Ordine del giorno presentato dai consiglieri della Commissione Giovani Niccolò Carretta (Lista Gori), Fabio Gregorelli (M5S), Marta Cassina (Pd), Roberto Bruni (Pd), Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia), Alberto Ribolla (Lega), Luciano Ongaro (Sel), Davide De Rosa (Lista Tentorio) e Stefano Benigni (Forza Italia).

Un fronte che s’è mosso sulla scorta di un sondaggio, effettuato dal Comune di Bergamo, che ha evidenziato un dato effettivamente scoraggiante: la percentuale di utilizzo della card non va oltre il 20%. A questo dato negativo si aggiungono ulteriori limiti emersi nel corso dell’indagine: informatizzazione assente, impossibilità di tracciare l’utilizzo della carta, scarsità di appeal verso il mondo giovanile e mancanza di sconti “esclusivi” davvero utili e vantaggiosi.

I consiglieri, nell’ordine del giorno, invitano pertanto Sindaco e Giunta a valutare la percorribilità di opzioni migliorative. Se economicamente sostenibile, la Commissione propone di trasformare la Giovani Card in tessera magnetica nominale dotata di micro chip che possa essere utilizzata sia come card prepagata (incentivando così l’uso del pagamento elettronico nelle fasce giovani della popolazione) sia come tessera per caricare gli abbonamenti ai servizi cittadini quali, ad esempio, l’ATS, il bike sharing o il Sistema bibliotecario urbano.

La Commissione propone anche di implementare un servizio di “raccolta punti” sulla base degli euro spesi negli esercizi convenzionati che permetta al superamento di soglie prestabilite di accedere a premialità aggiuntive nei settori comunali della cultura e dello sport.

In alternativa a questo primo suggerimento, i consiglieri suggeriscono di creare un’app gratuita per smartphone, in sostituzione del formato cartaceo attuale, che consenta la geolocalizzazione degli esercenti convenzionati, il pagamento elettronico NFC e un meccanismo di rating degli sconti da parte degli utenti che segnalano quelli più vantaggiosi e interessanti. Un’opzione, secondo la Commissione, con più vantaggi: investimento contenuto, maggior appeal rispetto al formato cartaceo, opportunità di monitoraggio informatico e possibilità di promuovere forme innovative di pagamento e di aggiornamento durante l’anno con eventuali nuovi sconti/promozioni.

La Commissione consiglia poi di allargare gli sconti anche ad ambiti più interessanti e vantaggiosi per il mondo giovanile, quali carburanti, compagnie aeree low cost, telefonia mobile, tecnologia, libri, istituzioni culturali, strutture sportive comunali e private e circuiti di vendita online di ticket per concerti e grandi manifestazioni. Per gli esercenti, infine, i consiglieri propongono di adottare, se possibile, strumenti di garanzia affinché quelli aderenti accettino sempre la card e pratichino gli sconti promossi.




Confartigianato, aperitivo sui pro e contro dell’euro

euro1Nuovo appuntamento, giovedì 18 giugno alle 18, nella sala Agazzi della sede di Confartigianato Bergamo (via Torretta 12), con “SdArt 2.0 Talks”, ciclo di incontri-confronti inseriti nell’anno accademico della SdArt, la scuola per dirigenti artigiani ideata da Confartigianato Bergamo con la SdM – School of Management dell’Università di Bergamo.

L’incontro, una chiacchierata informale preceduta da un aperitivo, si intitola “Euro sì, euro no. E poi?” e verterà sul ruolo dell’Euro nella nostra economia. Un’eventuale uscita dall’Euro può essere considerata una soluzione auspicabile o sono invece altri gli interventi necessari? L’incontro avrà come relatore il docente dell’Università di Bergamo Riccardo Bellofiore e, in qualità di “discussant”, Nicole Perquis, già diplomata SdArt.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli interessati.

Per adesioni: Segreteria organizzativa (tel. 035.274.329 – 325; e-mail: elena.pandolfi@artigianibg.com; gabriella.fasulo@artigianibg.com).




Il volto della via, tra negozi storici e nuove aperture

Il negozio storico

Drogheria Mologni esternoDal 1921 la drogheria “Fratelli Mologni” di via Ghislandi, che si affaccia su piazza Sant’ Anna, rappresenta un punto di riferimento per l’acquisto di prodotti chimici, coloniali, spezie , specialità medicinali, articoli per la pulizia, prodotti dolciari ed altre specialità. La sensazione, varcata la soglia del negozio, è di fare un tuffo indietro nel tempo : gli scaffali in legno color panna a tutta altezza risalgono all’inizio del secolo scorso, barattoli di vetro trasparente contengono spezie e caramelle sfuse di ogni sorta e il bancone, interamente in noce, risale all’Ottocento. Un’atmosfera tale da meritarsi un reportage fotografico contenuto nel libro “Certi silenzi” di Nicoletta Prandi e in mostra all’ex ateneo in Città Alta. «Negli anni il Borgo si è spento – commenta Norberto Mologni, una vita dietro al bancone della storica drogheria aperta da papà Calisto – . Manca il passaggio che c’era un tempo e piazza Sant’Anna non è ben frequentata, specialmente la sera. Negli ultimi anni la crisi e una tassazione insostenibile ha portato diversi negozi alla chiusura. Non mancano iniziative per animare l’area, a partire dal tradizionale appuntamento con la festa del borgo. E ora stanno installando nuovi lampioni davanti alla banca e alla chiesa di Sant’Anna per migliorare illuminazione e arredo urbano».

Le nuove aperture

Roberto Ferraiuolo
Roberto Ferraiuolo

Se chiudono attività storiche non mancano nuove aperture. Roberto Ferraiuolo, dopo un’esperienza come addetto alle vendite in una grande catena di abbigliamento giovanile, ha deciso di aprire un’attività tutta sua a 21 anni. Il negozio, inaugurato da poco più di un mese, si distingue per la proposta di uno stile street-wear, con marchi esclusivi e una collezione tutta black & white. «Ho scelto di trasformare in professione la mia passione per questo stile, che mi ha sempre spinto a dover andare almeno fino a Milano per trovare capi e marchi da indossare. È una proposta di nicchia, che però non manca di dare risultati. Il riscontro è positivo e il passa parola avviene soprattutto attraverso i social». Quanto al Borgo, Ferraiuolo, saluta con favore l’apertura al distretto e alla movida: «Sarebbe bello vedere anche altre nuove attività giovani aprire nella via».

Borgo Palazzo, Raffaella Tavani
Raffaella Tavani

Fresco di inaugurazione anche il negozio di abbigliamento per bambini Amemì, a due passi da piazza Sant’Anna, aperto da Raffaella Tavani che, dopo un’esperienza di responsabile delle vendite, ha deciso di aprire nel Borgo una bottega dove scovare abiti per i più piccoli dallo stile riconoscibile, con tanti tessuti naturali e qualche pezzo artigianale. «È presto per fare bilanci, ma il mio commento sul Borgo non può che essere positivo. Sono sempre più contenta della scelta fatta di aprire qui: il passaggio non manca e questa è un’area vitale, un quartiere vissuto e con diverse scuole».

 




I problemi? Strada rattoppata, multe e parcheggi

borgo palazzo fondo stradale toppeL’area storica del Borgo è in attesa da anni del rifacimento del fondo stradale. Al porfido si sovrappone l’asfalto con un impatto esteticamente devastante. «È da anni che si trascina la questione e quella che doveva essere una soluzione d’emergenza sembra essere diventata definitiva. Speriamo che la nuova amministrazione affronti il problema, non è certo il modo di presentarsi agli occhi dei turisti e di chi passeggia nella via», commenta Paolo Rigoli, titolare di Abitex, negozio storico specializzato dal 1941 nella moda maschile, che saluta anche con favore l’allargamento al Borgo della movida del distretto. «Per agevolare la gente a vivere il borgo servirebbe un parcheggio più grande – continua -, magari dove il vecchio ponticello evidenzia ancora il passaggio del Morla. È vero che esiste il parcheggio gratuito di via Serassi, ma è utilizzato soprattutto per le soste di tutto il giorno».

E in questi giorni davanti a Le Canarie le righe da bianche sono diventate blu: «Il parcheggio da gratuito passa a pagamento – afferma Nicola Viscardi – ma almeno permette a chi si ferma a fare acquisti di posteggiare l’auto, dato che il parcheggio era occupato anche tutto il giorno dalle stesse macchine».

Marco Catoia
Marco Catoia

Borgo Palazzo, cartoleria Bonfanti

Anche per la Cartoleria del borgo, la cui storia risale alla fine dell’Ottocento, al 1896, quando il borgo era percorso da carrozze, il problema resta quello del parcheggio e dell’intolleranza di chi firma sanzioni: «I vigili passano anche tre volte al giorno a dare le multe – scuote la testa Marco Catoia -. E noi commercianti abbiamo ormai inserito le multe tra le spese da sostenere. Non c’è alcuna tolleranza nemmeno per le procedure di carico e scarico e sembra impossibile trovare una soluzione. Basterebbe un permesso che garantisca, previo pagamento, un posteggio nei pressi del negozio, anche solo per un’auto. Abbiamo inoltrato la richiesta, ma non abbiamo avuto alcuna risposta».

Piera Brivio
Piera Brivio

Piera Brivio, che gestisce da 50 anni, ora affiancata anche dalla figlia Milena, il negozio di ortofrutta e risiede da una vita nel Borgo, ne sottolinea alcuni problemi e cambiamenti: «Da anni la sfida è rappresentata dall’integrazione con attività straniere e l’invito che non manco mai di dare è quello di non smettere mai di confrontarsi e di non chiudersi nel proprio orticello. Sarebbe bello vedere aprire attività da giovani: devono buttarsi perché c’è ancora spazio per portare avanti un mestiere, basta averlo imparato bene, perché studiare non basta». Tra le note dolenti, si aggiunge alle lamentele dei colleghi, parcheggi e arredo urbano: «È sempre dura trovare parcheggio e i marciapiedi vanno sistemati, perché sono in alcuni punti un vero e proprio percorso ad ostacoli». Ma per la movida, la signora Brivio, instancabile nella cura della preparazione delle caldarroste per la Festa del Borgo di settembre, è già pronta ad entrare in pista il 4 luglio: «Mi piacerebbe portare in Piazza Sant’Anna l’anguria per salutare nel migliore dei modi l’estate».




Via Borgo Palazzo «troppe vetrine sfitte, servono affitti agevolati»

Roberto Marchesi
Roberto Marchesi

Pronta ad entrare a far parte del distretto urbano del commercio, via Borgo Palazzo, con i suoi quasi 200 negozi, è alla ricerca di un’identità commerciale forte. È questa la sfida che ha in mente il presidente dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo, Roberto Marchesi, che guida il gruppo di esercenti da novembre 2013: «La via è in cerca di un equilibrio tra nuove attività ed insegne aperte negli anni Settanta – racconta -. Purtroppo, percorrendo la via più lunga di Bergamo, le vetrine sfitte non mancano e negli ultimi mesi abbiamo assistito a chiusure storiche, dal negozio di casalinghi Caldara, a due passi dall’incrocio con via Camozzi, alla Gioielleria Marchesi, al Fiorista Bonacina».

Dare un nuovo futuro ai negozi sfitti è il grande progetto dell’associazione per la via, che di vetrina in vetrina vuole ricostruire, pezzo per pezzo, l’identità di Borgo Palazzo, a colpi di design e moda: «Sono molte le decisioni da prendere per rendere il borgo più vivibile e confidiamo nell’amministrazione, con cui abbiamo sin dall’inizio avviato un confronto, per valutare progetti di rilancio del Borgo – continua Marchesi -. Avere una connotazione chiara da un punto di vista strettamente commerciale è prioritario per l’intera via, così come governare lo sviluppo delle attività nel Borgo. Per questo abbiamo messo a punto da tempo un progetto per rioccupare le vetrine sfitte e dare allo stesso tempo a nuove attività la possibilità di affacciarsi sul mercato, con canoni di affitto agevolati. In questi anni le aree della città hanno saputo trovare la loro vocazione commerciale: Borgo Santa Caterina, ad esempio, ha impostato la sua offerta sui locali e sulla movida, piazza Pontida ha creato un distretto gastronomico. Il centro continua a concentrare i grandi marchi dell’abbigliamento, Città Alta ha una proposta più tradizionale. Credo che Borgo Palazzo potrebbe concentrare negozi che valorizzano l’artigianalità, il design e la moda, con una proposta di nicchia pronta ad attrarre gente nel Borgo».

L’adesione al distretto urbano del commercio, cui manca solo la formalizzazione, riporta via Borgo Palazzo al centro delle politiche cittadine: «Il distretto rappresenta una grande opportunità per ogni area commerciale. Abbiamo fissato un tavolo ad ottobre e contiamo entro la fine dell’anno di fare parte del distretto, con un nostro rappresentante di via».

Nicola Viscardi
Nicola Viscardi

L’associazione è nel frattempo impegnata a censire negozi da riqualificare e raccogliere proposte tra i commercianti: «Per creare un sistema virtuoso ed attrarre giovani imprese – spiega il vicepresidente dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo, Nicola Viscardi dell’Ottica Skandia – servono affitti a tasso agevolato. Con canoni calmierati diventa più facile investire in eventi, di cui beneficia l’intero Borgo. Il turn-over nella via resta elevato e sono una ventina le attività che si sono viste costrette a gettare la spugna. Fare parte del distretto comporta la messa in collegamento e rete con le altre aree, da Borgo Santa Caterina a Città Alta, a beneficio del commercio di vicinato cittadino».

Il primo segno tangibile della partecipazione di Borgo Palazzo al distretto è l’organizzazione della prima serata nella via della movida allargata, fissata per il 4 luglio, data di avvio dei saldi estivi. I preparativi fervono, ma è ancora tutto in fase di definizione: «La nostra via ha la particolarità di essere davvero chilometrica e, con più di 180 negozi può essere considerata un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. Sarebbe bello abbellire la via con fioriere pensili e scegliere delle cornici a led per illuminare la via anche la sera. Vetrine ben illuminate rappresentano un eccezionale biglietto da visita per chi è di passaggio, di corsa, o bloccato nel traffico – evidenzia una tra le commercianti più attive per l’organizzazione della serata, Cecilia Pelizzoli della Pasticceria Sessantini, storico negozio di cui ha ritirato la gestione cinque anni fa -. Quanto alla via, i negozi non mancano, ma si sente l’esigenza di incentivi per l’apertura di nuove attività, con particolare attenzione ai giovani. Per rendere più bella Borgo Palazzo bisogna partire dall’abc e tenere tutti al decoro e alla pulizia nella via, iniziando a mantenere in ordine l’area adiacente ad ogni negozio».




Zim, l’albanese che abbatte le frontiere con la cucina

Quando una deliziosa e ricca crudité di pesce abbatte i confini e unisce i popoli. Dall’Albania post comunista in gommone, 36 ore in balia delle onde del mare per approdare nel “Bel Paese”. Era il 1997, il viaggio di Gezim Prekaj è stato un’odissea dal lieto fine. Dal 2004 gestisce, con  successo, il ristorante pizzeria “Al Vecchio Pozzo”, in Piazza Camozzi al numero 6, nel centro storico di Grumello del Monte, dove i primi suoi sostenitori sono stati, ironia della sorte, i leghisti del paese.

Vecchio Pozzo - Gezim Prekaj«Come dite voi, lo ho presi per la gola – sorride Zim –, ma non è stato per nulla facile, ho iniziato come classico ristorante specializzato nel pesce, ma solo dopo aver inserito la pizza qualcosa se è mosso. Poi, dopo aver partecipato alla prima festa della Lega Nord, il locale ha cominciato a riempirsi e ora mi posso ritenere soddisfatto del mio lavoro».

La realizzazione di un sogno? «Ho imparato un pochino d’italiano guardando le vostre televisioni in Albania. Quando sono arrivato i pregiudizi verso di noi erano forti, ma devo dire che questo non l’ho riscontrato a Grumello: io ho pensato solo a lavorare con professionalità e passione, sapendo che prima o poi la clientela avrebbe apprezzato la mia cucina».

Nel menù propone tantissime tipologie di pizza – la scuola è quella del fratello Pashko, pizzaiolo che ora gestite un avviato locale ad Albano Sant’Alessandro -, ma la soddisfazione maggiore proviene da coloro che arrivano per concedersi una vera abbuffata di piatti di pesce. «Il mio piacere è vedere un amico, un cliente, che si dice entusiasta dopo aver assaggiato una spaghettata al granchio reale, dei medaglioni di tonno in crosta di semi di papavero, sesamo e pepe nero con carciofi trifolati oppure una millefoglie di orata con spinaci – sottolinea Zim –. Vogliamo dare il massimo della qualità, pesce fresco ad un prezzo giusto».

Il ristoratore è pure diventato un tifosissimo della Grumellese, che quest’anno ha esaudito il suo desiderio espresso in uno striscione esposto allo stadio, quello della promozione (in serie D). «Posso dire di essere stato adottato da questo paese che mi ha accolto con affetto – afferma -, oggi festeggio non solo il successo della squadra di calcio ma anche il mio, brindando con un profumato pinot nero, che consiglio sempre anche a coloro che mangiano pesce. Un abbinamento vincente che condivido con tutto il mio staff, a partire dal fondamentale contributo dello chef Giambattista Oldrati, senza dimenticare il tocco di dolcezza di mia mamma File, maestra nei dolci». Intanto Zim ha portato la sua formula anche fuori dal locale di Grumello, sviluppando l’attività di catering.

Ristorante pizzeria “Al Vecchio Pozzo”
piazza Camozzi, 6
Grumello del Monte
tel. 035 833619
chiuso il martedì sera
www.vecchiopozzo.com



Criminalità, la Lombardia approva il patrocinio per chi si difende

La Lombardia ha una nuova legge per la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata e per la cultura della legalità. Il Consiglio regionale ha infatti approvato oggi all’unanimità il testo che le Commissioni Antimafia e Affari istituzionali avevano avvallato unificando tre distinti progetti (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Giunta regionale). Per il 2015 sono previsti interventi per 3,8 milioni di euro.

Il nuovo testo prevede lo stanziamento di 1 milione di euro per contrastare la criminalità e diffondere la cultura della legalità. E poi, novità assoluta, il patrocinio della Regione, a proprie spese, nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini vittime di reati contro il patrimonio o la persona che a decorrere dall’1 gennaio 2015 vengono accusati di delitti per eccesso colposo di legittima difesa.

In particolare, la legge incoraggia le attività di sensibilizzazione della società civile e delle istituzioni pubbliche sul tema dell’educazione alla legalità (anche in tema di bullismo e devianze giovanili), in collaborazione con associazioni di categoria, scuole e università, comunità di recupero e organizzazioni di volontariato.

Viene istituita la “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime”, celebrata in Lombardia il 21 marzo, per coinvolgere gli studenti delle scuole lombarde.

Vengono creati due nuovi organismi: il Comitato tecnico-scientifico a supporto degli organismi consiliari per la conoscenza della materia, che avrà sede presso il Consiglio regionale, e il Comitato regionale per la legalità e la trasparenza dei contratti pubblici, presso la Giunta regionale. In entrambi i casi il Consiglio regionale sarà significativamente rappresentato.

Altra novità è il codice di autoregolamentazione per i consiglieri, con riferimento alle migliori pratiche in materia di legalità, trasparenza, prevenzione e contrasto alla corruzione.

Le nuove norme prevedono l’erogazione di contributi agli enti locali per sostenere progetti di contrasto alla criminalità organizzata e ai reati di stampo mafioso elaborati anche in collaborazione con uffici giudiziari, forze dell’ordine e organizzazioni che si occupano di assistenza legale e supporto psicologico per le vittime residenti in Lombardia che hanno subito soprusi sul territorio regionale.

Per quanto riguarda i beni confiscati alle mafie, Regione Lombardi istituirà un Fondo a favore degli enti locali per il recupero e l’utilizzo a fini sociali o istituzionali degli stessi. Viene istituito anche il Fondo regionale di prevenzione dell’usura e dell’estorsione e di solidarietà alle vittime del reato di usura o di estorsione.

«Oggi abbiamo approvato una legge importante per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio lombardo e nelle imprese. Siamo la prima Regione a farlo e ho voluto essere personalmente presente in Consiglio regionale, per testimoniare l’impegno che la Regione sta mettendo per garantire a chi vive e lavora in Lombardia di poterlo fare secondo le regole del mercato e non in base alle distorsioni che genera la criminalità», ha dichiarato il presidente Roberto Maroni.

Ecco come vengono suddivisi i fondi a disposizione:

– 200.000 euro per le spese di assistenza e aiuto alle vittime dei reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità comune e per il contrasto delle truffe ai danni della popolazione anziani;

– 300.000 euro per le spese per le iniziative per la diffusione della cultura della legalità, tramite corsi di formazione e/o attività didattiche per studenti e di ricerca docenti;

– 100.000 euro per gli interventi di assistenza e aiuto ai familiari delle vittime della criminalità;

– 50.000 euro per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa;

– 350.000 euro per il finanziamento del fondo per il recupero sociale dei beni confiscati alla mafia;

– 48.000 euro per il funzionamento della Commissione di esperti.

Il testo contiene inoltre la disposizione con la quale il Presidente della Giunta regionale stabilisce l’erogazione di 1,5 milioni a favore dei soggetti che hanno subito notevoli danni in seguito agli atti vandalici avvenuti durante le manifestazioni degli scorsi mesi.




Vacanze alternative e solidali, le opportunità raccolte in una guida

Si chiama Nonsolorimini ed è chiaro che propone un altro modo di intendere l’estate. È la guida alle vacanze solidali realizzata dalleAcli di Bergamo, che ha il pregio di riunire diverse opportunità con le quali i giovani possono fare esperienze e mettersi in gioco.  Dai campi di lavoro alla tutela dell’ambiente, dalla legalità alla spiritualita, in tutt’Italia e anche all’estero: le occasioni per viaggiare, conoscere persone che vengono da altre parti del mondo e dare una mano a chi ne ha bisogno sono tante e capaci di rispondere ai diversi interessi e inclinazioni.

Qualche esempio? Il campo estivo del WWF a Palizzi in provincia di Reggio Calabria per lo studio e la tutela delle tartarughe marine oppure la settimana in barca a vela nell’arcipelago toscano per promuovere la tutela del territorio, passando per l’assistenza ai disabili o alle persone con disagio, i lavori agricoli, i progetti culturali, lo slow tourism o il volontariato nel corso di festival.

Per chi ha un budget limitato ma tanta energia e voglia di conoscere.

A chi parte con Nonsolorimini 2015 viene chiesto di raccontare come è andata; l’esperienza sarà messa sul sito e «farà da incoraggiamento per chi vuole partire ma ancora non osa!»

Nonsolorimini 2015 – tutte le proposte