Orio, all’aeroporto videoinstallazione con video e immagini di Papa Francesco

Bergoglio ha deciso, non vivrà nell'appartamento papale ma rimarrà a Santa Marta“Papa Francesco, un pastore in cammino” è il titolo della videoinstallazione allestita nell’area partenze del Terminal passeggeri dell’aeroporto di Orio, dove resterà fino al 31 ottobre, coprendo tutto il periodo di Expo, dopo essere stata ospitata nel mese di maggio in anteprima da Aeroporti di Roma allo scalo di Fiumicino. Sette monitor, posti sul fronte dei gates nel nuovo blocco dell’aerostazione che si affaccia sulla pista e sullo skyline di Bergamo Alta, propongono le immagini emblematiche dei momenti di vita pastorale di Papa Bergoglio. Un lavoro di forte espressività mediatica, realizzato dal Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Officina della Comunicazione, con il contributo dell’Ubi Banca, Varigrafica e Press Up e la partnership tecnologica di Sony Italia, che mette in luce il messaggio di cristianità e amore verso il prossimo costantemente rilanciato dal pontefice e che si ritrova in ogni sguardo, gesto, carezza e abbraccio. Il ricamo di video, intessuti con la tecnologia digitale, inanella sequenze pubbliche e private, riflettendo l’intensità della missione di Papa Francesco sulla via della pace e del dialogo con la forza della speranza e il cuore votato alla misericordia. I passeggeri in attesa di imbarcarsi dall’aeroporto di Milano Bergamo potranno così rivivere, attraverso le sequenze filmate, l’attesa del conclave e la gioia di vedere il nuovo successore di Pietro dalla Loggia della Basilica Vaticana, ripercorrere i tanti viaggi, le cerimonie; rimirare i grandi incontri che sono avvenuti dentro e fuori le mura leonine, così come la vita semplice e quotidiana del pontefice. “Siamo onorati di ospitare un allestimento di così grande forza comunicativa, che trasmette un messaggio universale frutto di un racconto per immagini fatto di momenti emozionanti e di prof onda umanità – dichiara Miro Radici, presidente di Sacbo -. Nella terra di Giovanni XXIII, Papa e santo, si è portati a cogliere l’intensità della parola che giunge dal Soglio pontificio. Questa sensibilità è aumentata da quando Papa Francesco richiama ogni giorno i valori della pace e solidarietà cristiana, la necessità di operare in aiuto ai deboli e bisognosi, il diritto al lavoro e al cibo, l’importanza di affermare l’etica dei comportamenti individuali, la solidità della famiglia. Nella civiltà delle immagini, lo scorrere nelle sequenze salienti del Pontificato di Francesco tra persone in movimento, come quelle in transito in aeroporto, rappresenta un invito alla riflessione e a ritrovare dentro di sé l’armonia con tutto ciò che ci circonda”.




Tra Astino e Città alta, visite guidate al sapore di montagna

foto Matteo Zanga

Camminare in città con il gusto dell’escursione in montagna. È la singolare accoppiata che offrono i percorsi turistico-gastronomici proposti da “Forme – Bergamo capitale europea dei formaggi”, il progetto patrocinato dalla Camera di Commercio e attuato dall’associazione San Matteo – Le Tre Signorie per valorizzare in occasione dell’Expo le produzioni casearie della provincia, tra cui si contano ben nove Dop.

Dal 21 di giugno al 25 ottobre sono proposte dieci uscite lungo un itinerario tra il monastero di Astino e Città alta, in compagnia non solo di guide turistiche che illustrano i luoghi storici e le bellezze artistiche, ma anche di istruttori di nordic walking, la salutare disciplina della camminata con i bastoncini. E per rifocillarsi è prevista la sosta in un ristorante (a rotazione) per la “Colazione dell’Alpeggiatore”, con la degustazione di uno dei formaggi Principi delle Orobie (Bitto Storico, Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana, Branzi FTB, Strachítunt Val Taleggio, Stracchino all’antica delle Valli orobiche, Agrì di Valtorta e Formaggi di capra orobica). L’iniziativa è infatti realizzata in collaborazione con la Comunità delle Botteghe di Città Alta, oltre che con il Gruppo Guide Turistiche Città di Bergamo e gli istruttori di Nordic Walking.

«Bergamo è arte, cultura, natura e storia – dice Francesco Maroni, presidente dell’associazione San Matteo-Le Tre Signorie – ma vuol dire anche sapori d’eccellenza, quelli dei nostri formaggi. Con questi itinerari abbiamo voluto legare in un’unica esperienza tutti questi valori: il turista conoscerà la straordinaria ricchezza artistica di Astino e Città Alta, magari luoghi meno conosciuti ma di altrettanto fascino, e poi altri gioielli, quelli caseari delle nostre valli. Il tutto legato da una sana camminata lungo vicoli e percorsi antichi, accompagnati da guide esperte. In questo modo arte, cultura, sport e gastronomia si fondono con l’unico obiettivo di far vivere un’esperienza turistica a 360 gradi».

I percorsi proposti sono due, con partenza o dal Monastero vallombrosano di Astino o da piazza Vecchia in Città Alta, il primo più impegnativo perché prevede un cammino in salita, più facile il secondo perché in discesa. Durante la camminata si potranno conoscere in modo approfondito il monastero di Astino, porta Sant’Alessandro, piazza Mascheroni e il Fontanone. Queste le date delle uscite la maggior parte diurne, alcune serali nei mesi più caldi: 21 giugno, 5 e 19 luglio, 2 e 30 agosto, 13 e 27 settembre, 4, 18 e 25 ottobre.

Per prenotazioni è possibile inviare una mail a: lebotteghedibergamoalta@gmail.com entro le 18 del venerdì che precede l’appuntamento scelto.

La quota di partecipazione è di 8 euro, viene raccolta in loco prima della partenza e comprende: lezione introduttiva al nordic walking e noleggio dell’attrezzatura, visita guidata di Città Alta e Astino, degustazione dei Formaggi Principi delle Orobie. La durata è di circa tre ore.

Ecco i dettagli

orari- itinerari progetto forme




Grande distribuzione, più spazio ai prodotti Dop e Igp

carrello supermercatoA Expo 2015, durante gli Stati generali delle Indicazioni geografiche italiane, è stato siglato oggi tra il Ministero alle Politiche agricole e la Grande distribuzione per la promozione dei prodotti Dop e Igp e il rilancio dei consumi sul mercato italiano. In sintesi: aumento degli spazi dedicati nei punti vendita ai prodotti Dop e Igp; l’utilizzo sugli scaffali di segnaletica dedicata; campagne informative promozionali; esposizione e distribuzione presso i punti vendita di materiale informativo specifico dedicato ai prodotti a denominazione. “Abbiamo voluto questa giornata in Expo – ha detto il ministro Martina – per ribadire la nostra leadership nel settore delle indicazioni geografiche. Il nostro modello di brand geografico è forte, perché i prodotti a denominazione non hanno solo un grande valore economico, ma storico, culturale, identitario. L’accordo siglato con la Gdo darà una spinta al rilancio dei consumi dei prodotti a denominazione – ha aggiunto Martina – in uno dei mercati più importanti a livello nazionale come quello della grande distribuzione. Lo presentiamo in Expo proprio a ribadire che questo evento è una straordinaria occasione per le nostre filiere, per la grande qualità che tutti i nostri territori esprimono e che qui a Milano si presenta al mondo in tutta la sua forza”. Il protocollo è stato siglato dal ministero e dalle associazioni della Grande distribuzione organizzata, tra le altre Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad.

 




Moscato di Scanzo, nuova sede per il Consorzio

Moscato scanzNuova sede per il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo e per l’associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei Sapori Scanzesi. Sarà uno spazio d’incontro, di promozione, di racconto del territorio e della cultura vitivinicola delle Terre del Moscato di Scanzo. L’inaugurazione si terrà in data giovedì 25 giugno alle 18, in via Colleoni 38 a Scanzorosciate. La sala principale, denominata “il Salotto”, sarà dedicata all’avv. Paolo Bendinelli e all’arch. Corrado Fumagalli quale riconoscimento per la passione, l’impegno e la dedizione verso il Moscato di Scanzo; la sala di degustazioni sarà invece dedicata a Gino Veronelli quale ringraziamento per averci sempre sostenuto e spronato ad amare il nostro Moscato di Scanzo. La sede è una porta turistico-culturale di Bergamo, stazione ecomuseale del nascente eco-museo del vino e dei prodotti tipici delle Terre bergamasche. Il progetto è un nuovo concetto di wine design architecture. Un salotto esclusivo, realizzato su due piani all’interno di un palazzo antico nel cuore storico di Scanzorosciate dove potersi immergere nella cultura del vino attraverso la suggestione dei materiali, dei colori e degli allestimenti eco-friendly che giocano con contrasti tra antico e contemporaneo, caldo e freddo, morbido e ruvido creando uno spazio al tempo stesso lussuoso e informale attraverso scenari di luci e forme per un ambiente dall’ atmosfera rilassante quale ricordo del salotto di casa.




A Bergamo un panificio ogni 1.971 abitanti. Ma i consumi pro capite continuano a calare

Garibalda ExpoAnche se negli ultimi anni il suo consumo è cambiato e ha fatto segnare una contrazione, sostanzialmente il pane resiste alla crisi e si conferma come uno degli alimenti più presenti sulle tavole dei bergamaschi. Lo si evince non solo dalle abitudini raccontate dalle famiglie, ma anche dalla tenuta della “densità” di panifici presenti sul territorio: uno per ogni 1.971 abitanti (nel 2009 il rapporto era di uno ogni 1.896 abitanti). Lo sottolinea la Coldiretti provinciale in occasione della giornata ufficiale dedicata al pane da Expo, dove per l’occasione – nel Padiglione Coldiretti, sul Cardo – è stata allestita un’ampia rassegna dei pani tradizionali delle diverse regioni. Una mostra molto originale che racconta la tradizione del pane nel nostro Paese, con prodotti con alle spalle una storia antica e novità attente ad interpretare le esigenze dei consumatori senza perdere di vista il legame con il territorio.

“Nella tradizione contadina – spiega Coldiretti Bergamo – il pane non è solo un semplice alimento, ma anche un simbolo con un valore culturale e religioso fortemente radicato e quindi c’è la massima attenzione a non sprecarlo. Quando non ha più le caratteristiche per poter essere portato in tavola, viene riutilizzato come alimento per gli animali. Ancora oggi, prima di questo passaggio, molti coltivatori anziani hanno conservato l’usanza di baciarlo in segno di rispetto”.

Accanto alle specialità tradizionali censite dalle Regioni e quelle addirittura riconosciute e tutelate dall’Unione Europea nel padiglione di Coldiretti a Expo ha fatto bella mostra di sé anche la Garibalda (il nome richiama Bergamo Città dei Mille), il pane bergamasco dall’aspetto rustico e dal sapore piacevole, che deve la sua origine a un recente concorso indetto dalla Associazione Panificatori e dalla Camera di Commercio. La Garibalda è un prodotto realizzato in pezzature da circa 70 gr e da circa 600 gr utilizzando 4 tipi di farine: semola rimacinata di grano duro, integrale, gialla ”fumetto”, di grano saraceno integrale. Ciò che colpisce della Garibalda è il profumo, ricco di aromi, e la sorpresa di trovarla buonissima anche dopo due giorni, come i pani di una volta. Il segreto risiede nella lievitazione, cha ha tempi lenti del passato, ma che garantisce la freschezza a lungo.

“In questa vetrina dedicata al pane di tutta Italia – sottolinea Coldiretti Bergamo – abbiamo affidato alla Garibalda il compito di rappresentare non solo le consuetudini della nostra terra, ma anche un progetto significativo che lega panificatori, istituzioni e agricoltori. Nella nostra provincia attorno al mondo del pane ruotano 562 punti di vendita e produzione tradizionali, cui si affiancano gli agriturismi con i loro pani particolari e di nicchia che possono essere consumati sul posto”.

Secondo i dati diffusi da Coldiretti in occasione della Giornata del pane ad Expo, il consumo di pane degli italiani è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno. Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi – nel 1980 intorno ai 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013.

Per contrastare il calo dei consumi e riavvicinare i consumatori in provincia di Bergamo sono state introdotte delle novità, come appunto la Garibalda, oppure sono state reinterpretate e riproposte tipologie dimenticate, come la Busella, un pane tipico del territorio, che dopo un periodo di oblio, è ricomparso nelle ceste di alcuni panifici.




Videosorveglianza, protocollo d’intesa tra Prefettura e farmacie

telecamera 2Il tema della sicurezza nello svolgimento delle attività commerciali ed imprenditoriali è da tempo oggetto di un’attenzione particolare da parte delle Istituzioni chiamate a garantirla, in un contesto nel quale si è tuttavia sempre più sviluppato ed affermato un modello di “sicurezza partecipata” che vede protagonisti, accanto alle Forze dell’ordine, gli stessi titolari di dette attività. Strumento privilegiato di tale collaborazione sono i Protocolli d’intesa, che consentono di formalizzare impegni reciproci ed efficaci linee operative d’intervento, grazie anche all’installazione presso gli esercizi pubblici di impianti di videosorveglianza collegati con le sale operative delle Forze di polizia.

Si inserisce in tale percorso il “Protocollo d’intesa in materia di sicurezza e videosorveglianza” tra la Prefettura di Bergamo e l’Associazione provinciale dei titolari di Farmacia – Federfarma Bergamo, che sarà sottoscritto dal Prefetto Francesca Ferrandino e dal presidente dell’ Associazione, Giovanni Petrosillo, nel Palazzo del Governo (Piano 1° – Salone di Ulisse) mercoledì 17 giugno 2015.

Il Protocollo – che attua, a livello provinciale, i contenuti del Protocollo d’intesa stipulato il 12 ottobre 2010 tra il Ministero dell’Interno e la Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiani (Federfarma) – recepisce – spiega la Prefettura in una nota – le nuove esigenze derivanti anche dall’evoluzione tecnologica, in ambito di sicurezza, con specifico riferimento agli standard del servizio di videosorveglianza, definiti nell’apposito Disciplinare tecnico elaborato a livello ministeriale.




Confcommercio, il turismo cresce ma le vacanze restano brevi

turismo-guidaSecondo l’indice di fiducia del viaggiatore italiano di maggio, condotta da Confturismo-Istituo Piepoli, oltre 3 italiani su 10 sono ottimisti circa l’uscita dalla recessione. L’arrivo della ripresa economica spinge verso l’alto l’indice di fiducia, anche se permane lo stato di incertezza che si riversa anche sui comportamenti dei viaggiatori. Le politiche del Governo e l’azione decisa del Governatore della Banca Centrale Europea sono i principali fattori che stanno spingendo il Paese, secondo gli Italiani, fuori dalla recessione. Expo continua a rimanere una grande occasione, dato che quasi 2 italiani su 3 pensano che sia una grande opportunità in termini economici e di reputazione e può portare ottimismo e dare spunto alla ripresa per la maggioranza della popolazione. Rimane elevata la voglia degli Italiani di trascorrere le proprie vacanze nel Belpaese. Oltre 8 italiani su 10 preferiscono, infatti, viaggiare in Italia: le destinazioni domestiche preferite sono Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. La Francia è la prima destinazione a livello europeo, seguita dalla Spagna, mentre gli Stati Uniti continuano ad essere la meta più segnalata a livello extra-europeo. La propensione a viaggiare nel breve periodo è in forte crescita rispetto al mese scorso, più dieci per cento. Rimane invece stabile il saldo tra ottimisti e pessimisti sull’economia del Paese, ad un valore ancora leggermente negativo. L’arrivo delle vacanze estive permette di evidenziare la crescita del numero di pernottamenti medio per viaggio per i prossimi tre mesi, che passa da 4,2 notti registrato ad aprile fino a 5,3 notti a maggio. Il valore è inferiore a quello registrato dal nostri indice nel maggio del 2014, quando raggiungeva 6,3 notti per viaggio. Le vacanze sono sempre più brevi.




Ballottaggi, ora Renzi provi a scendere dal piedistallo

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Che legnata per Matteo Renzi. Inutile girarci intorno e rifugiarsi dietro l’alibi stantio “erano elezioni locali”. Chi per un anno ci ha riempito le orecchie, per tacer del resto, con il ritornello “ho preso il 40%, devo cambiare l’Italia” ora, dopo la botta della Liguria e le sonanti sconfitte di Venezia e Arezzo (ma su sette capoluoghi al ballottaggio il centrosinistra ne ha conquistati solo due…), sarà bene prenda atto che gli italiani sono tanti bravi ad innamorarsi follemente del fenomeno, vero o presunto, del momento, salvo scaricarlo non appena avuto il modo di verificare se ai proclami sa far seguire i fatti. Altro che sparare a salve contro gufi e civette, altro che piagnucolare per i dispetti dell’opposizione interna (masochista di suo ma obbligata in qualche modo a reagire alle frequenti smargiassate del Giovin signore di Firenze).

Le dinamiche locali hanno un peso, negarlo sarebbe ingiusto oltre che disonesto. E tuttavia il chiaro segnale dell’edizione 2015 delle amministrative (antipasto di un menù che di qui ad un anno metterà nel piatto città del calibro di Milano, Torino e Napoli) e’ duplice. Da un lato, indica che il metodo da one man show di Renzi mostra la corda. La sua corsa forsennata da battistrada isolato, auto investito del ruolo di salvatore della Patria, attira sempre meno sostenitori. Pensare di risollevare un Paese mettendosi sistematicamente contro tutto e tutti (ora i partiti, ora i sindacati, ora i giornali) può forse vellicare l’istinto solipsistico di chi, ricordate l’unto del Signore?, ha una visione della società da marchese del Grillo (“io so’ io, voi non siete un c…”), ma non aiuta a mettere in circolo tutte le energie di cui ci sarebbe bisogno. Tanto più in un momento di così gravi difficoltà.

E qui si passa all’altro segnale. Se dal metodo si passa al merito, beh il leader del Pd ha evidenziato parecchi limiti. Sulla gestione dell’ondata immigratoria, che tocca nella carne viva gli italiani e chiama in prima linea proprio i sindaci e i presidenti delle regioni, Renzi ha passato giorni a lanciare messaggi buonisti (mentre francesi e tedeschi, senza parlare degli inglesi, chiudevano le frontiere) senza prendere alcuna iniziativa. Pensava forse che gli elettori lo avrebbero premiato? Che nel centrodestra ci sia chi soffia beceramente sul fuoco e’ innegabile, e purtuttavia alle desolanti scene che arrivano dalle stazioni di Milano e Roma, oltre che dalle spiagge di Ventimiglia, non si può replicare con fervorini da boy scout. Anche l’accoglienza ha dei limiti e, soprattutto, delle regole. Ma Renzi ha di che rimproverarsi anche sul piano delle scelte dei candidati per le Regionali e le Comunali. Lo si è visto chiaramente: non è in grado di controllare il partito in sede locale. Di più: come dimostrano i casi Emiliano in Puglia e Rossi in Toscana, vincenti sono solo le figure provenienti dalle aree che il segretario Pd avversa. Si capisce che tutto votato com’è alla dimensione planetaria faccia fatica ad occuparsi dei cortili, ma non era lui che fino a poco fa si vantava di essere il “sindaco d’Italia”?

E infine, che dire dell’atteggiamento vagamente ondivago sulle tante inchieste che coinvolgono uomini del Pd, da Mafia Capitale in giù, o di altri partiti di governo? A seconda dei casi e delle convenienze Renzi fa il garantista o il giustizialista. Nella singola circostanza magari riesce anche ad arrivare dove vuole (per esempio, far fuori Lupi che pure non ha mai ricevuto un avviso di garanzia), ma alla lunga non riesca a gabbare gli italiani stanchi di vedersi investiti, ogni giorno che passa, da sempre nuove inchieste sul malaffare di chi campa su e attorno alla politica. Ci pensi bene, il premier, la vera sfida per lui inizia forse adesso. Metta da parte le ribalderie, si apra al confronto vero, si scelga collaboratori in grado di dargli un supporto più consistente della mera fedeltà sempre e comunque. Proprio dalle elezioni amministrative rimbalzano tante storie di italiani, spesso giovani, che hanno voglia di impegnarsi per cambiare le loro città e, quindi, il Paese. Le energie ci sono. Se Renzi scende dal piedistallo magari se ne accorge pure lui.




Fruttivendoli e dettaglianti alimentari piangono Abbascià. Bresciani: «Un esempio per tutti noi»

OLYMPUS DIGITAL CAMERAEra una figura conosciuta anche a Bergamo Dino Abbascià. Dal 1984 presidente nazionale dei fruttivendoli Confcommercio, carica oggi ricoperta dal bergamasco Livio Breciani, e dal 2006 di tutto il dettaglio alimentare rappresentato dalla Fida, senza dimenticare l’impegno nel sindacato milanese e gli altri incarichi a livello confederale.

Dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo è deceduto a Milano nella notte tra sabato e domenica, all’età di 73 anni. A testimonianza del grande ruolo svolto per l’associazione, la camera ardente è stata allestita nella sede della Confcommercio di Milano, dove è stato salutato da una folla di colleghi e autorità. Il funerale è in programma domani (16 giugno) alle 14.30.

Proveniente dalla Puglia, ha iniziato la sua lunga carriera professionale nel 1955 come apprendista in un negozio di frutta e verdura a Milano, fino a diventare il re delle primizie nel negozio in Corso di Porta Nuova e nel servizio all’ingrosso per il mondo della ristorazione con la società per azioni “Fratelli Abbascià” fondata nel 1988 con i fratelli Donato, Nicola e Pietro.

A Bergamo era ospite “fisso” della Festa di primavera”, il ritrovo annuale dei fruttivendoli promosso dal Gruppo Ascom, nel corso del quale non mancava di inviare segnali di fiducia e incoraggiamento al settore, riconoscendo lo speciale valore dei negozi di vicinato, in termini di selezione dei prodotti, conoscenza e servizio al cliente e presidio sociale.

«Uomo di rara umanità – è il pensiero dei vertici e dei dirigenti della Fida -, ha saputo coniugare con successo gli impegni aziendali con l’attività sindacale, diventando un punto di riferimento per le aziende della piccola e media distribuzione alimentare, che hanno riconosciuto in lui il leader carismatico, apprezzandone la competenza, la disponibilità e la passione con le quali ha sempre affrontato i tanti problemi che affliggono la categoria, anche quando la malattia ha cominciato a minarne le forze». «Profondamente addolorati per la perdita del collega, ma soprattutto dell’amico di tante “battaglie”, i vice presidenti, i consiglieri, il segretario generale e tutti i dirigenti della Federazione partecipano al lutto che ha colpito la famiglia e la Federazione. Nel suo ricordo la Fida continuerà con rinnovato impegno il percorso tracciato dal presidente».

Con «profondo dolore» lo ha ricorda anche il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli:«Un grande imprenditore – ha detto – capace di costruire dal nulla un’importante realtà aziendale che produce ancora oggi lavoro e benessere». «È stato soprattutto un esempio per le sue qualità umane che non gli hanno mai fatto dimenticare chi è in difficoltà. Anche in terre lontane Proprio per questo Dino Abbascià, pur nel dolore profondo, lascia un ricordo bellissimo nei tanti che hanno avuto la fortuna di essere stati suoi compagni di strada».




ExpoGelato, oggi incontro con la nutrizionista della Fondazione Veronesi

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Appuntamento con la salute a ExpoGelato. Lunedì 15 giugno a partire dalle 17.30 Elena Dogliotti, medico nutrizionista della Fondazione Umberto Veronesi, sarà a Bergamo al Chiostro di Santa Maria in Piazza Vittorio Veneto 8 per tenere una lezione sulla corretta alimentazione.
L’incontro si concentrerà in particolare sul ruolo benefico delle antociane, presenti negli ingredienti di alcuni gusti di gelato. Elena Dogliotti illustrerà uno studio condotto dalla Fondazione Umberto Veronesi, in collaborazione con i principali attori della filiera del gelato artigianale, sul rapporto tra consumo di antocianine e prevenzione di malattie cardiovascolari, tumori, obesità e diabete. Verrà illustrato il ruolo benefico dei frutti rossi – mirtilli, fragole, more, lamponi – e della frutta secca: nocciole, noci, mandorle, pinoli, anacardi, ossia tra i gusti più ghiotti nei banchi delle gelaterie artigianali. L’iniziativa è promossa dal Comitato  Gelatieri Bergamaschi ed è aperta a tutti.