Caro Renzi, non faccia lo spiritoso ad oltranza

Di cosa abbiamo bisogno, noi Italiani? Cosa ci serve davvero, per trasformarci in un popolo normale? La risposta è semplice, anche se non risolve un bel nulla, come gli slogan sugli striscioni degli studenti. Ci servirebbero, partendo, come si dice, ab ovo, dei servizi e delle facilitazioni per le famiglie: tanto per quelle in prospettiva che per quelle che si sono già formate. Aiuti concreti per trovare una casa, per gli asili nido, per le maternità: in questo modo, magari, alla gente verrebbe voglia di sposarsi e di fare dei figli, e non ci toccherebbe gioire per una crescita demografica d’impulso esclusivamente extranazionale. Poi, bisognerebbe trasformare il mondo della scuola: evitare che si limiti a sfornare diplomi purchessia e ad assumere disoccupati, pure purchessia, ma far sì che prepari buoni cittadini, lavoratori capaci, uomini perbene. Lo stesso dicasi per l’università: servirebbero dottori preparati, a prescindere da corso, latitudine e parentele. Una classe dirigente che diriga: una classe subalterna che esegua con coscienza e merito. Avremmo tanto bisogno di leggi semplici e giuste e di magistrati che le applicassero senza filtri ideologici: senza rabbia né volontà di rivoluzionare la società, ma da bravi servitori dello Stato e del diritto. Ci occorrerebbe più ordine: che non vuol dire meno libertà, ma semplicemente meno casino. Ci servirebbe più sicurezza: per le strade, nelle case, sul lavoro. Avremmo bisogno di un mondo meno complicato, meno inquietante, più umano. E ci vorrebbe una politica che lavori per i cittadini e non per gli interessi di una categoria, di un gruppo familiare, di una congrega: gente normale che si adoperi per altra gente normale. Ecco, di normalità, soprattutto, avremmo bisogno: siamo stufi di sentirci ripetere che siamo dei fenomeni. Giorgio Armani, magari, sarà pure un fenomeno: la Juventus, la Ferrari, il Parmigiano Reggiano saranno anche strabilianti realtà che il mondo ci invidia: però, lo stipendio del ragionier Rossi, la pensione della sora Lella, le code agli sportelli, la sanità, la corruzioncella quotidiana, la vita normale di un cittadino italiano qualunque, state pur sicuri che non ce le invidia nessuno. E non ci consola sapere che Giorgio Armani veste le star del cinema, se non arriviamo a fine mese o se non troviamo da parcheggiare. Non abbiamo bisogno di ‘circenses’: ci accontenteremmo del pane.

Insomma, le cose che ci servirebbero per diventare grandi, per maturare come comunità e come cittadini d’Europa, non sono mica tanto difficili da indicare: sono lì, da vedere. Basta confrontarci con gli altri: con quelli che camminano spediti sulla strada della civiltà. Difficile immaginare Mafia Capitale a Stoccolma o gli esami passati per telefono alla Sorbonne. Certo, cose facili da individuare, ma difficilissime da realizzare. Però, ce n’è almeno una di cosa, di cui davvero non sentiamo la minima necessità e che, con un po’ di buona volontà e di impegno individuale, si potrebbe risolvere: le intollerabili pagliacciate di Matteo Renzi. Basterebbe che qualcuno gli spiegasse che, se dà il “cinque” ad un premier straniero in un incontro ufficiale, se sorride a vanvera facendo le smorfie sotto gli obiettivi della stampa internazionale, se fa la marionetta o il bambino svampito per posa e per fare lo spiritoso, gli altri lo prendono per un pirla. E lui non è soltanto lui: rappresenta anche noi. Siamo noi che passiamo tutti per dei pirla che non sanno l’inglese, che bofonchiano scemenze, che giocano col telefonino mentre gli altri parlano.

Così, tra le molte cose che il mondo non si sogna di invidiarci c’è anche questo farceur maleducato, che scambia la diplomazia per una festa di paese: prima, si limitavano a paragonarci a Pulcinella, mentre adesso c’è anche Stenterello a farci pubblicità. E vedere questo boy scout, esentato dalla leva, che parla ai miei alpini con addosso la mimetica personalizzata, la camicina bianca d’ordinanza e i bluejeans: vederlo fare il saluto militare con la sinistra, mentre fa più smorfie di Mr. Bean, quando sfilano le bandiere di guerra dei nostri reggimenti, mi fa capire quanto sia precipitato il senso della serietà, della semplice serietà, in questo benedetto Paese. A quando l’accoglienza della bara di un caduto in bermuda ed infradito, con Bob Marley nelle cuffiette?

Insomma, Renzi, lo faccia per noi, visto che, senza che nessuno l’abbia mai votata, bene o male rappresenta noi: si sforzi, stia composto, si faccia consigliare. Le parlo come parlerei ad uno scolaro un po’ discolo, ma non cattivo: solo, che debba ancora maturare un tantino. Non si fa. Lo so che non è un delitto scherzare su tutto, fare lo spiritoso ad oltranza: però, mi creda, non si fa. Siamo già abbastanza malvisti, bastonati e derisi per la mafia, la corruzione e i malcostumi nazionali, senza che ci si metta pure lei. Davvero: abbiamo bisogno di tante cose pressoché irrealizzabili. Però, almeno un presidente del Consiglio che si comporti ammodino è un obiettivo che possiamo raggiungere facilmente. Basta che lei ci metta un po’ di buona volontà.




Bergamo Balla, quattro appuntamenti con l’animazione serale

bergamo balla Dopo il successo delle precedenti edizioni, l’animazione serale del centro cittadino, frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale, il Distretto Unico del Commercio, le associazioni di categoria (Ascom, Confesercenti) e i negozianti e i commercianti del centro, prende il via dal 12 giugno. Bergamo Balla è il titolo del nuovo programma dei quattro appuntamenti previsti (oltre al 12 giugno sono in calendario appuntamenti il 4 luglio, il 28 agosto e l’11 settembre). Un programma di attività e proposte che è stato definito allo scopo di dare continuità ai grandi eventi di piazza e, al contempo, mettendo a frutto l’esperienza maturata nelle precedenti edizioni, accogliendo il gradimento espresso dalle migliaia di bergamaschi che considerano ormai questi appuntamenti tra quelli imperdibili della propria estate. Come di consueto la manifestazione si pone gli obiettivi di rivitalizzare la città, di offrire a tutti i bergamaschi un’opportunità di incontro e aggregazione, nonché di garantire a negozianti e commercianti un’occasione privilegiata di incontro con i concittadini e i turisti. L’attività prevede la pedonalizzazione della zona interessata, l’apertura straordinaria serale degli esercizi commerciali e l’organizzazione di attività di animazione e intrattenimento, facilitando a tale scopo la libera iniziativa degli esercenti. Il traffico verrà interrotto nelle aree di cui alla planimetria allegata, dalle ore 20.00 alle 00.30, e le attività avranno inizio orientativamente dalle ore 20.30. Le animazioni e gli intrattenimenti, coordinati dall’amministrazione comunale, saranno organizzati sia da singoli esercenti che da associazioni e gruppi. A tale scopo è stato pubblicato infatti anche un avviso pubblico di raccolta di proposte.

La proposta artistica

Per quattro serate estive, come annunciato, il centro cittadino si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto, per scoprire una Città danzante, da ammirare ma anche da cui lasciarsi coinvolgere. Un focus importate sulla Danza e sul Ballo, nelle loro diverse e variegate forme, per creare una proposta culturale di qualità e per avvicinare il pubblico a questa forma d’Arte, spesso considerata “inavvicinabile” e lontana. La nostra cultura ci indirizza ad un modello di espressione e di pensiero interamente basato sulla parola e sulla razionalità. Ciò ci fa spesso dimenticare le potenzialità espressive del nostro corpo. La danza e il movimento possono costituire un momento importante di crescita personale e di comunità, un mezzo per risvegliare il mondo emotivo, favorire la comunicazione e la capacità di esprimersi insieme. La danza non è una meta da raggiungere ma qualcosa che per natura appartiene a chiunque. Il piacere di muoversi è un piacere primitivo, l’importante non è imparare a danzare ma lasciare che il corpo in movimento ci racconti la sua storia e arrivare così ad utilizzare un linguaggio più ampio in relazione con l’altro.

Infatti la danza è una delle attività umane universali, è presente in tutte le culture come forma di espressione emotiva e sociale. Dall’alba della storia, le comunità umane hanno costruito e rappresentato se stesse e l’armonia del vivere con gli altri e con la natura attraverso danze collettive.

Ciò che si mette in comunicazione è ciò che accomuna gli uomini, non ciò che li divide.  Ed ecco allora una Bergamo che balla: chi si recherà in città nelle date indicate troverà un luogo di incontro e di condivisione, di scambio per professionisti e appassionati di tutte le età. Il pubblico potrà assistere a momenti di spettacolo ma anche sperimentare in prima persona il piacere del ballo, scegliendo tra vari stili e linguaggi. A maggior ragione, quest’anno, anno di EXPO, la danza si presta ulteriormente ad una lettura chiara, immediata, paraverbale, e quindi è fruibile da qualsiasi spettatore, anche straniero. Una grande festa durante la quale le più importanti Scuole di Danza di Bergamo e provincia invaderanno la Città per mostrare il loro stile e coinvolgere i presenti in performances danzanti. Divertimento per tutti, un fitto programma dedicato alla danza per appassionare persone di ogni età ed esperienza, famiglie, ragazzi e neofiti incuriositi dal tema, ma anche un’occasione di promozione per le Scuole, oltre che un’opportunità per il pubblico di conoscere l’offerta culturale e formativa della Città.

Accanto alle attività proposte da bar e ristoratori del centro cittadino anche per il 2015 saranno attive delle somministrazioni a cura di associazioni di volontariato e Onlus con lo scopo di sostenere raccolte fondi in sostegno a fragilità sociali (disabilità, marginalità, bisogno sociale). Nel corso delle quattro date del cartellone sono previste delle aree dedicate a stili diversi di danza e di animazione

Info utili

Grazie all’accordo tra ATB, Ente Fiera Promoberg e Comune di Bergamo, dalle ore 19:30 alle ore 00.30, sarà possibile parcheggiare l’auto nei 2400 posti messi a disposizione da Bergamo Fiera Nuova al costo di 3 euro a posteggio e utilizzare gratuitamente la navetta per il centro di Bergamo.

Aggiornamenti costanti sul sito www.bergamoballa.it

 




Borgo San Leonardo, i locali si alleano e creano il distretto del gusto

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Dalle birre artigianali alle degustazioni in enoteca, dalla cucina tipica bergamasca al kebab e pollo fritto, dalla gastronomia boliviana alla bottega francese, dal fast food al churrasco sudamericano fino alla pasticceria. Passa dal cibo l’integrazione tra le diverse culture che compongono la comunità di Borgo San Lazzaro e insieme la promozione di negozi e locali, che superano lo scoglio – spesso invalicabile – di vedersi concorrenti per proporsi in maniera coordinata in quello che definiscono il primo “Distretto del gusto” in città.

via san bernardino ritBorgo San Leonardo’s Kitchens si presenta al pubblico nella serata di venerdì 12 giugno nell’ambito del primo dei quattro appuntamenti con la movida estiva in centro promossi dal Comune di Bergamo e dal Distretto del commercio. Realizzato dall’Associazione per il Borgo San Leonardo, in collaborazione con l’Associazione La Scatola delle Idee, interessa dalle 20.30 alle 23 le vie San Lazzaro, San Bernardino e Moroni, riunendo ristoranti, caffè ed enoteche nella proposta di una vera mappa del mondo in versione enogastronomica, grazie all’adesione e alla collaborazione di cittadini e migranti.

Il visitatore potrà così esplorare in punta di forchetta sapori e suggestioni di tutto il mondo attraverso prodotti, piatti e menu proposti dai locali del Borgo (da 5 a 50 euro), «perché la storia e l’identità di una comunità come quella del Borgo San Leonardo è fatta di incontri e di scambi proprio come la cucina», spiegano i promotori.

Insoliti “ingredienti” che accompagneranno le ricette di BSLK saranno, a partire dalle 20.30, la giocoleria, gli equilibrismi e la comicità dei due artisti di strada Nicola Carrara e Fausto Giori, che proporranno spettacoli in cui l’improvvisazione teatrale e la partecipazione del pubblico saranno fondamentali.

E per chi vuole cominciare la serata con un inedito aperocena, alle ore 18.30, la Bottega gastronomica francese Chez Richard Paris di via San Bernardino  propone l’art-aperitivo con lettura musicale “Une derniere fois la nuit”, a cura di Sébastien Berlendis e del musicista Jean-Sébastien Nouveau (gradita la prenotazione, tel. 338.1791 895).

Ecco i locali che partecipano

VIA SAN LAZZARO
  • BORGO SAN LAZZARO – cucina tipica
  • PASTICCIONI – sweet & coffee
VIA SAN BERNARDINO
  • BAR PORTICI – birre artigianali
  • C’ERA UNA VOLTA – specialità di pesce
  • CHICKEN HUT KEBAB – kebab e pollo fritto
  • CHICKEN HOUSE – fast food
  • EL VALLUNO – churrasco sudamericano
  • TAVERNA DEL GALLO – cucina mediterranea
  • OSTERIA PANE E VINO – osteria
  • CHEZ RICHARD PARIS – bottega gastronomica francese
VIA MORONI
  • RED – caffé vino spirito
  • EL TUNARI – cucina sudamericana
  • EL CONQUISTADOR – pizzeria- gastronomia italo boliviana
  • PERBACCO – wine bar
  • PORTA OSIO – enoteca con cucina

Info:  Associazione La Scatole delle Idee, tel. 349.2632871 o www.lascatoladelleidee.it




Via libera del Demanio alla riqualificazione degli ex Ospedali Riuniti

foto pietro sparaco/ospedali riuniti/per colomboVia libera da parte dell’Agenzia del Demanio riguardo l’intervento di riqualificazione dell’area degli ex Ospedali Riuniti di Largo Barozzi: è pervenuto oggi al Comune di Bergamo il nulla osta firmato dal direttore dell’Agenzia, Roberto Reggi, che di fatto avvia la fase urbanistica e progettuale per quello che riguarda il grande comparto dismesso della zona ovest della città di Bergamo. La Commissione per la valutazione tecnico-economica del Demanio ha dato infatti parere positivo circa la congruità economica complessiva dell’operazione.

Il documento sancisce il valore dell’intervento di riqualificazione, al fine di renderlo idoneo alle esigenze della futura Accademia della Guardia di Finanza; ne stabilisce il canone di locazione, un affitto di 720mila euro all’anno per i primi due anni (ma solo per il primo lotto di lavori) e la conseguente sottoscrizione di un contratto di locazione di 12 anni a 12 milioni di euro l’anno, con ulteriore possibilità di rinnovo per altri 12 anni; infine viene stabilita l’opzione di riscatto del bene per la Guardia di Finanza al termine dei primi 12 anni di locazione.

“L’agenzia del demanio – spiega l’Assessore alla riqualificazione urbana Francesco Valesini – ha condiviso le valutazioni economiche di Cassa Depositi e Prestiti sulla riqualificazione dell’intero compendio: è stato fatto un altro passo avanti significativo verso l’intervento di riqualificazione, un passo di natura tecnica, ma determinante in vista degli sviluppi futuri. Il prossimo step riguarderà ora gli aspetti più propriamente urbanistici circa l’intervento di ristrutturazione e d’adeguamento degli ex Ospedali Riuniti, con la sottoscrizione dell’atto integrativo e la definizione della variante urbanistica”. “Il nulla osta trasmesso al Comune di Bergamo – spiega l’on. Elena Carnevali – sottolinea l’apprezzamento e la condivisione sul lavoro svolto finora da parte dell’Agenzia del Demanio e del suo direttore Roberto Reggi. Si conferma in questo modo l’impegno concreto dello Stato di voler garantire a Bergamo il trasferimento del quinquennio dell’Accademia della Guardia di Finanza nazionale, portando nella nostra città un polo di alta formazione, un risultato che va ben oltre la sola riqualificazione dell’area degli ex Ospedali Riuniti”.




Montichiari, inutile affidarsi alle scorciatoie politiche

Montichiari aeroportoPrima di dare per persa definitivamente la partita per la gestione dell’aeroporto di Montichiari devono essere fatti passi più concreti della sorprendente lettera di intenti con cui Venezia, Verona e Brescia hanno concordato di dare vita ad una partnership finalizzata alla gestione dello scalo. E tuttavia, sarà il caso di cominciare a preoccuparsi perché ostentare eccessive sicurezze di fronte ad interlocutori che non disdegnano la spregiudicatezza, in un Paese abituato a digerir di tutto, rischia di condurre ad amare delusioni. Stupisce, ad essere sinceri, che dalle parti di Sacbo ci sia chi ancora fa affidamento sul ruolo che potrebbe giocare l’Enac e in particolare il suo presidente Vito Riggio, un burosauro sopravvissuto alla Prima Repubblica la cui credibilità è già stata messa a dura prova più volte in passato. Affidarsi a quel che ha detto solo un paio di settimane fa, quando ha partecipato all’inaugurazione della nuova ala dello scalo orobico, e cioè che Bergamo e Verona (controllata da Venezia) devono tornare a trattare per trovare un accordo, era nulla più che un auspicio. Per nulla reso più forte dalla minaccia (da pistola ad acqua) di intervenire “legislativamente” (ma quando mai?). Quanto sia ascoltato Riggio lo vediamo ora, con l’arrembante presidente della Save veneziana, Enrico Marchi, che va avanti per la sua strada, sempre border line anche rispetto alle regole. Perché bisognerà pur ricordare – anche se la materia è complessa e non di semplice comprensione per i non addetti ai lavori – che il suddetto si è “impadronito” prima della società di gestione dell’aeroporto di Treviso e poi quella più importante di Verona (la famosa Catullo) facendo ricorso a spericolati aumenti di capitale che hanno eluso o aggirato, secondo autorevoli giuristi, la procedura che avrebbe dovuto essere adottata a garanzia di tutti: la gara europea. Su questo, per esempio, avrebbe dovuto vigilare l’Enac dell’ex andreottiano Riggio. Ma non c’era, e se c’era stava guardando altrove. Capite bene che dopo aver consentito a Venezia di mettere le mani su Verona (che, fino a diverso avviso del Consiglio di Stato, ha la concessione per gestire Montichiari) risulta risibile ora l’idea che possa in qualche modo limare le unghie a Marchi. Tantomeno ha senso invocare un ruolo da paciere o, peggio, da arbitro. Poiché si sta parlando di società per azioni, per quanto legate ad affidamenti che vengono dall’alto, forse converrà abbandonare illusorie scorciatoie affidate alla politica o a suoi succedanei. Bisogna tornare alle logiche del mercato, che del resto ai vertici di Sacbo conoscono molto bene. Orio ha mezzi, know how, potenzialità per giocarsi la partita a viso aperto. Magari anche ammettendo, come capita a chiunque, di aver commesso qualche errore tattico (anche solo verbale). Proprio perché Marchi ha uno spiccato senso degli affari, non gli sfugge che Montichiari può tentare davvero la via del decollo solo se si affida a mani esperte come quelle bergamasche e non certo ai bresciani che finora han solo combinato disastri. Fatto salvo che in ciascuno c’è un tasso di masochismo che a volte spinge a farsi del male per puro dispetto, una intesa tra Bergamo e Venezia sta scritta nelle cose. Ma, è il caso di dire, non scende dal cielo. Probabilmente va valutata una diversa strategia o altri, ma più credibili, interlocutori. Nella consapevolezza che Orio sta continuando a crescere a ritmi vertiginosi e di tempo per individuare sbocchi per lo sviluppo futuro non ce n’è più molto.




Addio a Gianni Quattri, benzinaio con il sindacato nel cuore

gianni quattriLutto tra i benzinai e in Ascom. È scomparso sabato 6 giugno per un malore improvviso Gianni Quattri, 74 anni, storico componente del gruppo sindacale dei Gestori Carburante dell’associazione. Quattri ha dedicato una vita al sindacato di categoria, prima come tesoriere e poi come presidente, dal 2001 al 2007, anno in cui ha ceduto l’incarico dopo aver passato la gestione della stazione di servizio Agip sulla circonvallazione Mugazzone. Un’attività durata quasi quarant’anni, che l’ha reso un volto familiare anche per tanti automobilisti.

«È stato un punto di riferimento per tutta la categoria e per me una vera e propria guida – ricorda affranto il presidente Giuseppe Milazzo, succeduto a Quattri -. Il mio pensiero va alla famiglia, alla moglie Bruna e ai figli Riccardo e Andrea, a cui l’intero Gruppo Gestori si sente particolarmente vicino». «Se il gruppo gestori provinciale è tra i sindacati più importanti a livello nazionale della Figisc è grazie anche alle tante battaglie che dalla fine degli anni Sessanta sono state portate avanti con grande entusiasmo da un uomo onesto e sempre impegnato come Gianni Quattri, un vero punto di riferimento in associazione» aggiunge con cordoglio Filippo Milazzo, per 18 anni al fianco del presidente Flaviano Zatti nel ruolo di vice nel direttivo Ascom.

Originario di Reggio Emilia (l’inflessione ha sempre continuato a rivelarne la provenienza anche dopo più di quarant’anni trascorsi in Lombardia), Quattri si definiva “uno che crede nel sindacato”. Arrivato a Bergamo nel 1965 seguendo il fratello che aveva aperto un negozio di pneumatici, ha rilevato nel 1970 l’impianto sulla circonvallazione già attivo da qualche anno. Dopo aver lavorato a Milano alla Michelin volle infatti lanciarsi in un’attività in proprio, scegliendo una professione che continuasse ad avere attinenza con il mondo delle auto. Nello stesso anno l’iscrizione all’associazione e nel 2001, come detto, l’elezione a presidente del Gruppo, succedendo a Zatti che aveva seguito per anni tra consigli provinciali e nazionali.

Il rapporto tra benzinai e società petrolifere è stato uno dei punti centrali dell’attività. «Nel corso della mia presidenza – affermava Quattri nell’intervista alla Rassegna in cui annunciava le sue dimissioni – ho potuto contare su un gruppo molto unito, che ha aderito sempre compatto alle iniziative lanciate a livello nazionale o locale. È così che deve essere per cercare di riequilibrare un rapporto di forze altrimenti impari».




Sacbo rischia di rimanere a terra. “L’Enac intervenga”

Aeroporto_di_Brescia-MontichiariPoco più di due mesi fa erano volati gli stracci. Da una parte le società Catullo (aeroporti di Verona e Brescia) e Save (Venezia e Treviso, dall’altra la Sacbo. I primi netti nel rompere ogni trattativa su Montichiari e pronti ad accusare i bergamaschi – freschi di un rinnovato accordo con la DHL – di “non aver rispettato gli accordi assunti». I secondi, i soci Sacbo, altrettanto netti nel respingere le accuse e ribadire il rispetto tutti gli elementi contenuti nella lettera di intenti a suo tempo sottoscritta. Risultato: il gelo.

Che si è trascinato per settimane e settimane. Fino al colpo di scena che muta le prospettive e che rischia di mettere una pietra tombale sulle chance di Sacbo di entrare nella gestione dell’aeroporto di Montichiari. Una lettera d’intenti è stata infatti appena firmata tra Catullo, Aerogest, Save e ABeM (società partecipata da Camera di Commercio di Brescia, Associazione Industriale Bresciana, Comune di Brescia e altre istituzioni locali) allo scopo di realizzare, entro il 30 settembre, una partnership per la gestione dell’aeroporto di Brescia Montichiari.

La partnership sarà costituita per l’80% da Catullo e per il 20% da ABeM. Quest’ultima, con la sottoscrizione dell’ accordo, si è impegnata a rinunciare immediatamente alle azioni legali intraprese – ed allo stato pendenti avanti il Consiglio di Stato – per ottenere l’annullamento del decreto di affidamento in concessione alla Catullo, della gestione dell’aeroporto di Montichiari.

Con questa iniziativa – si legge in una nota – ABeM punta a tutelare l’interesse del territorio per la dotazione di una struttura aeroportuale funzionante con un programma condiviso. Il presidente di ABeM, Giuliano Campana, esprime quindi soddisfazione “per le prospettive che si stanno aprendo per l’opportunità derivante da tale iniziativa”, mentre il presidente della Catullo, Paolo Arena, ritiene che “l’accordo sia un risultato importante per lo sviluppo dell’aeroporto di Brescia, tracciando un solco netto rispetto al passato e consentendo alla società di concentrarsi solo su progetti di crescita”. Facendo leva anche sul ruolo che l’aeroporto di Brescia può svolgere all’interno del polo aeroportuale del Nord Est, Arena sottolinea come “l’accordo sottoscritto con ABeM dia forza alle prospettive di sviluppo condiviso, consentendo finalmente di guardare a progetti attuativi delle potenzialità che l’infrastruttura può esprimere, attraverso la collaborazione con i key player del territorio”. Per il presidente di Save, Enrico Marchi, la partnership con ABeM “favorirà lo sviluppo sia del traffico cargo che del traffico passeggeri all’aeroporto di Brescia, strategico all’interno del Polo Aeroportuale del Nord Est”. Marchi ritiene che quest’accordo, unitamente alla centralità di Brescia nel sistema produttivo dell’intero Nord Italia e alla disponibilità di infrastrutture strategiche anche al servizio dell’aeroporto,”possa finalmente dare concreto avvio all’attività di Montichiari”.

La reazione di Sacbo non si è fatta attendere. Nel prendere atto della lettera d’intenti, la società sottolinea come ” siano stati elusi i propositi espressi pubblicamente dal presidente di Enac, Vito Riggio, volti a creare le condizioni per una collaborazione che includesse la società di gestione dell’aeroporto di Bergamo nel progetto di sviluppo dello scalo di Montichiari”. Sacbo pertanto auspica che “Enac prenda posizione e proceda alla convocazione dei soggetti territorialmente interessati al futuro dello scalo bresciano, dei quali ritiene di fare parte”. Nel contempo, Sacbo “attende con fiducia il pronunciamento del Consiglio di Stato in merito al ricorso sul decreto di affidamento della concessione alla società Catullo della gestione dell’aeroporto di Montichiari”, e continua ad agire con “la chiarezza di intenti e programmi che rientrano nell’esclusivo interesse del territorio di riferimento e in quadro di visione omogenea dello sviluppo aeroportuale nell’area nord-est”.




Panificatori, Capello chiede di “osare” di più

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L’Assemblea dell’Aspan, l’associazione dei panificatori bergamaschi, riunitasi, ieri ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo che resterà in carica fino al 2019. Sono stati confermati Giuseppe Bonadei (Clusone), Roberto Capello (Bergamo), Massimo Ferrandi (Treviglio), Elio Finardi (Curno), Marcello Ghirardi (Bergamo), Gianfranco Ghisalberti (Sarnico), Ettore Gipponi (Osio Sopra), Raffaele Mattavelli (Palazzago), Andrea Suardelli (Urgnano), Carlo Trionfini (Alzano Lombardo), Patrizio Zaninoni (Nembro), Mauro Zucca (Casnigo).

I nuovi ingressi sono quelli di Lorenzo Locatelli (Villongo), Matteo Testa (Treviglio) e Filippo Tresoldi (Bergamo). Revisori dei conti sono stati nominati Giorgio Gozzoli (presidente), Giovanni Paolo Rota (Almè) e Donathien Boschini (Stezzano).

Il Consiglio Direttivo si riunirà la prossima settimana per la nomina del presidente e dei due vicepresidenti. All’orizzonte si profila la conferma al vertice di Roberto Capello, che nel proprio intervento di bilancio sull’annata non ha mancato di sollecitare gli associati a guardare maggiormente fuori dal proprio forno e dal proprio negozio, indicando come imprescindibile una visione sostenibile del fare impresa.

assemblea Aspan 2015 ridPer far crescere l’attività, secondo l’associazione, è necessario infatti coniugare l’attenzione al business con quella ai valori riconosciuti dai consumatori, che possono fare la differenza in un mercato come quello del pane e dei prodotti da forno sempre più affollato e competitivo.

Alcune strade, in questo senso, sono state tracciate dall’Aspan. In primis con il progetto “Qui vicino” che ha creato una filiera locale del pane, riportando nei campi la coltivazione del grano tenero adatto alla panificazione: un’iniziativa che ha ormai assunto la dimensione regionale. In collaborazione con la Caritas è invece partito il “Pane ri-affermo” che recupera e distribuisce alle famiglie bisognose le eccedenze di produzione dei panifici bergamaschi grazie a una piattaforma informatica.




I mobili “datati” o fuori catalogo? Finiscono alle Onlus

mobiliEsposizione da rinnovare, arredi fuori catalogo e ormai anche decisamente out o fuori moda? La loro destinazione non è la discarica, ma possono godere di una seconda vita a costo zero per il produttore e/o distributore, anzi con un guadagno in responsabilità sociale. Grazie alla collaborazione tra Federmobili e BAnco BUilding onlus, associazione non profit che ha come mission quella di recuperare, da produttori e distributori, prodotti in eccedenza per donarli ad enti e associazioni non profit, gli associati possono utilizzare gratuitamente i servizi del Banco, all’insegna del riuso e della solidarietà . Peculiarità di BAnco BUilding è l’intervento nei settori edile, arredamento, tessile. Il servizio svolto da BUilding è trasparente: ricevute le offerte di beni da parte delle aziende, l’associazione seleziona, nel proprio database, gli enti beneficiari; creato l’abbinamento, l’azienda donante è messa direttamente in contatto con l’ente prescelto, in modo che possa essere certa della destinazione finale mentre i responsabili di BAnco BUilding garantiscono assistenza durante tutta l’operazione, dal momento dell’offerta al ritiro della merce. I beni donati devono essere nuovi o comunque in ottimo stato.
Grazie all’accordo le aziende ottimizzano i costi di magazzino e smaltimento usufruendo anche della particolare normativa fiscale in merito alla cessione di beni alle Onlus. Gli enti e le organizzazioni risparmiano i costi di acquisto dei beni e dei materiali ricevuti accollandosi solo i costi di trasporto; la collettività, con il recupero di beni e materiali, limita il consumo di risorse, attenua l’impatto ambientale e riduce i costi dei servizi.
L’accordo con BAnco BUilding onlus è solo uno tra i tanti siglati dalla Federazione, illustrati nel corso dell’assemblea del Gruppo Federmobili Bergamo, aderente ad Ascom Confcommercio, dal presidente Lorenzo Cereda. Tra le convenzioni, la polizza innovativa, la prima nel settore arredamento, creata per offrire al cliente dieci anni di assistenza gratuita su tutti gli interventi di manodopera finalizzati al ripristino della funzionalità del bene acquistato. Per agevolare gli acquisti tramite finanziamenti, i negozi di arredamento possono contare su tariffe agevolate grazie all’accordo con Agos Ducato. Per migliorare logistica, trasporto, montaggio e immagazzinamento, il Gruppo conta su una convenzione con Traslocabile, società attiva su tutto il territorio nazionale. Prosegue l’attenzione della categoria alla formazione, con percorsi a catalogo e su misura, unite alla possibilità di effettuare studi e ricerche, garantiti da Innova.com. L’associazione conferma l’impegno sul web:Federmobili realizza e gestisce campagne di comunicazione online per singole iniziative o eventi e cura la pianificazione e la gestione di campagne adwords su google, oltre ad inviare newsletter e campagne sui principali social network. Alla promozione si affianca, attraverso il motore di ricerca dell’arredamento leader in Italia per contenuti e numero di accessi- Webmobili- una vera e propria vetrina on-line oltre ad app del negozio, outlet design e angolo per le occasioni.
L’assemblea si è chiusa con la presentazione e la valutazione delle iniziative proposte per la seconda metà del 2015, tra cui il Salone del Mobile in programma a novembre al Polo fieristico di via Lunga e l’aggiornamento sul Bonus Mobili prorogato a tutto il 2015, grazie al grande impegno della Federazione. I recenti report del Ministro dell’Economia e delle Finanze confermano che l’incentivo ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare il crollo dei consumi registratosi nel settore dell’arredamento a seguito della grave recessione economica. La Lombardia è stata la regione dove si è perfezionato il maggior numero di acquisti con detrazione. Ne hanno beneficiato 38.500 persone per una spesa di oltre 192 milioni e una detrazione annuale di 9 milioni e 600mila euro. A seguire Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lazio.
In attesa dei dati sul 2014, che emergeranno dalle dichiarazioni in corso, la Federazione ha già fatto alcune proiezioni, stimando un raddoppio delle cifre. Il trend si è infatti mantenuto anche per tutto l’anno successivo al varo della misura, che nel 2013 aveva coinvolto solo i mesi finali.




Oscar del Vino, la migliore enoteca è ancora Al Ponte

luca castelletti - oscar del vino 2015Brinda ad un altro successo l’Enoteca al Ponte di Ponte San Pietro. E trovare la bottiglia giusta per farlo non è certo un problema vista l’ampiezza delle etichette e le chicche storiche alle quali attingere. Lo scorso sabato 6 giugno ha ottenuto il suo secondo Oscar del Vino, il premio promosso da Bibenda e dalla Fondazione italiana sommelier guidata da Franco Maria Ricci che elegge i migliori rappresentanti di numerose categorie del mondo vino, tra prodotti, aziende, professionisti, ristoranti ed enoteche.

Al teatro dell’hotel Rome Cavalieri, la cerimonia in smoking e abito da sera – ripresa dalla Rai, che la trasmetterà il primo luglio – ha consegnato al patron Luca Castelletti il riconoscimento per la migliore enoteca, che bissa quello ottenuto nel 2012 e fa dell’insegna bergamasca l’unica enoteca ad aver ottenuto per due volte il premio. «La valutazione prende in considerazione la storicità, l’offerta dei prodotti, la professionalità – ricorda Castelletti -. Ricevere il premio per la seconda volta è un traguardo prestigioso e soprattutto una preziosa conferma».

A dare un significato in più alla premiazione la coincidenza con il giorno in cui papà Italo avrebbe festeggiato il compleanno. Tra i primi sommelier d’Italia, è stato infatti lui ad aprire l’enoteca nel 1959 trasformando la drogheria di famiglia, attiva dal 1937, e a promuovere con passione e competenza la conoscenza del vino a Bergamo, fondando negli anni Settanta delegazione dell’Ais, Associazione italiana sommelier, e organizzando iniziative quando degustazioni e corsi non erano certo “di moda”.

Su quell’impronta Luca prosegue nella ricerca di aziende in grado di produrre vini e distillati di grande qualità e nell’impegno per la diffusione della cultura enologica. Forte di un altro pezzo importante della sommellerie orobica, Nives Cesari, già presidente provinciale dell’Ais, l’Enoteca al Ponte si conferma quindi un punto di riferimento a livello nazionale per la selezione di vini provenienti da tutto il mondo, distillati italiani e francesi mentre nella cantina storica vengono custoditi vini antichi, alcuni dei quali sono vere e proprie rarità.

L’enoteca Al Ponte è in via Roma 9 a Ponte San Pietro (Bg) – tel. 035 611428