Musei civici, da sabato porte aperte fino a mezzanotte

museo CaffiCome è ormai tradizione estiva, i Musei Civici si apprestano ad aprire le porte al pubblico nei sabati sera dalle 21 fino a mezzanotte. Un appuntamento ormai tradizionale per Città Alta che ogni anno offre nuovi spunti di approfondimento per invitare i visitatori ad una fruizione più informale dei luoghi di cultura. La manifestazione “Musei notti aperte” quest’anno prenderà il via il prossimo sabato 27 giugno con una serata inaugurale che, oltre all’apertura straordinaria del Museo di Scienze Naturali, del Museo Archeologico e dell’Orto Botanico avrà una ricca programmazione. Nei sabati seguenti, fino al 5 settembre, ogni sabato rimarrà aperto un museo per consentire al pubblico la visita alle ricche collezioni civiche.

Presso il Museo di Scienze Naturali verrà inaugurata la mostra “Le Salamandre delle Alpi italiane” che offre spunti di approfondimento sulla biologia e salvaguardia di questi anfibi attualmente minacciati dai mutamenti ambientali. Il programma prevede, in collaborazione con l’Associazione Didattica Naturalistica, laboratori didattici “alla ricerca di dinosauri e orsi delle caverne” con la simulazione di scavo per giovani esploratori (4-12 anni).

Una speciale iniziativa “oro caprino” sarà specificamente dedicata ai prodotti caseari caprini e verrà realizzata grazie alla collaborazione con gli studenti dell’Istituto Alberghiero iSchool, lo chef Mario Cornali e la professoressa di cucina, Irina Cigolini. Una ghiotta occasione per visitare il museo e per scoprire da vicino l’eccellenza di prodotti che dalla natura arrivano al palato, in un fil rouge unico strettamente connesso al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Al Museo Archeologico è prevista la visita guidata alla mostra “FOOD. Archeologia del cibo dalla preistoria all’antichità”. A seguire: Assaggi di ricette romane.

Il percorso espositivo racconta la storia dei singoli cibi che hanno avuto un ruolo determinante per la vita dell’uomo, evidenziando le conquiste operate, le innovazioni introdotte, gli aspetti economici, sociali e rituali e ciò che lungo il cammino è stato acquisito, è andato perduto o si è modificato. Verrà spiegato come i sistemi alimentari abbiano scandito la storia dell’uomo, che nel corso del tempo ha risposto alle sollecitazioni ambientali non più con l’adattamento fisico, ma attraverso lo sviluppo culturale. Il cibo, infatti, non afferisce esclusivamente alla sfera biologica, ma anche a quella culturale, essendo parte integrante dell’universo simbolico che ci distingue non solo da tutti gli altri animali, ma anche all’interno della nostra specie. In ultima analisi, i cibi definiscono l’identità dei gruppi, in senso sia geografico sia sociale, e segnano il ritmo del vivere quotidiano e della ritualità.




Progetti territoriali, al via i seminari per aspiranti e neo imprenditori

Proseguono le attività formative organizzate da Bergamo Sviluppo nell’ambito dei “Progetti territoriali”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo per favorire lo sviluppo del sistema produttivo ed economico in 5 territori provinciali (Pianura Bergamasca, Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna e Laghi Bergamaschi). In particolare per i territori della Valle Imagna e Seriana, accanto alle attività di formazione dedicate alle imprese, nel mese di Luglio sono in programma anche due seminari orientativi dedicati agli aspiranti e neo imprenditori, dal titolo “MIP: Mettersi in proprio: una sfida possibile”. I due incontri, che hanno l’obiettivo di fornire ai partecipanti i primi strumenti e le informazioni necessarie alla comprensione del percorso di progettazione dell’idea imprenditoriale, si svolgeranno in orario 9-13 e 14-18 secondo il seguente calendario:

sabato 4 luglio a Sant’Omobono Terme, c/o la sede dell’Azienda Speciale Consortile Valle Imagna, via Valer 2;

sabato 18 luglio a Leffe, c/o la sede del Comune, via Papa Giovanni XIII 8

Gli incontri, della durata di 8 ore, sono articolati in due parti. Nella prima parte viene presentata la sezione descrittiva del Business Plan; nella seconda parte vengono invece affrontati gli aspetti economico-finanziari partendo e vengono inoltre presentate le diverse forme giuridiche e gli adempimenti civilistici e fiscali necessari per l’avvio dell’attività desiderata. La partecipazione agli incontri è gratuita, previa registrazione on line al sito www.bergamosviluppo.it




Progetto MBW, “Bergamo? Ora lanci un brand per attirare i turisti”

Una rete di comunicazione integrata che sia punto di riferimento per chi verrà a visitare Bergamo; un’App che risponda alla domanda di chi intende muoversi in modo eco-friendly, in città e provincia, utilizzando mezzi alternativi all’auto privata; una ‘matrice di orientamento’ per gli imprenditori che vorranno conseguire certificazioni green, di processo e/o di prodotto; un nuovo modello organizzativo aziendale (change management), attento al risvolto sociale; e, per concludere, cinque consigli per far nascere e sviluppare con successo una Rete d’impresa. In estrema sintesi, questi i principali elementi messi in luce dai cinque project works elaborati dai 39 studenti (fra neo dirigenti, quadri apicali e giovani imprenditori) che hanno frequentato la terza edizione del primo triennio del master Management Building Workshop (MBW), l’iniziativa-pilota a livello nazionale, di cui sono stati registi Federmanager Bergamo, Confindustria Bergamo e Fondirigenti. Le relazioni sui project works svolti nell’ultima fase della terza annualità del Progetto MBW sono stati illustrati, lo scorso 16 giugno, nell’aula magna di Tenaris University, a Dalmine. Ma entriamo ora un po’ più nel dettaglio delle cinque ‘tesine’.

 

Orio al Serio e i flussi turistici

OrioLa prima presentazione ha preso in esame i flussi turistici europei in transito dall’aeroporto di Orio al Serio per raggiungere Expo (nel semestre maggio-ottobre 2015 si stima che saranno 600mila in più rispetto allo stesso periodo del 2014 ndr) per poi concentrasi sul da farsi perché queste persone ritornino, stavolta con la precisa intenzione di visitare Bergamo. “L’analisi condotta secondo la logica della customer experience – hanno spiegato i portavoce del gruppo, succedutisi durante la presentazione – ha evidenziato che l’accessibilità del viaggiatore al nostro territorio è ben supportata sia a livello informativo sia logistico”. In altre parole, i siti che un turista consulta d’istinto sono, singolarmente, ben organizzati. L’attrattività del territorio, insomma, esiste ed è ben documentata in molti strumenti di comunicazione del settore turistico. Ciò che invece manca, ad avviso degli studenti del master, è “un forte messaggio connotativo delle qualità insite nel territorio di Bergamo, che possa generare nel visitatore quell’attrazione emozionale tipica della motivazione ad intraprendere un viaggio”. Quindi, l’invito rivolto “a tutti gli operatori coinvolti in questo ambito” è di lavorare per creare “una Unique Selling Proposition, ossia un brand per differenziare Bergamo da altre destinazioni simili e risultare attrattiva sul mercato”. La raccomandazione conclusiva del team è la seguente: visto che lo scalo di Orio si è confermato “punto strategico della filiera turistica” locale è opportuno “individuare una regia di coordinamento strategico tra l’aeroporto e la filiera ricettiva, supportata a sua volta da un’efficace Unique Selling Proposition istituzionale, per generare un volano produttore di ricchezza e qualità del vivere su tutto il territorio di Bergamo”.

 

Un app per il trasporto ideale

Fast La seconda relazione è stata invece incentrata su un tema che, da decenni, è un nodo irrisolto per città, hinterland e, più in generale, l’intera provincia: quello della mobilità di persone e mezzi. Il gruppo di lavoro si è concentrato su un traguardo: la costruzione di un’App (denominata Bergamo FAST) – che consenta l’aggregazione di dati, informazioni e funzioni già disponibili oltre che implementabili – finalizzata ad offrire una reale e completa alternativa alla mobilità tradizionale su gomma. “Non importa se tramite car-sharing, bike sharing o i mezzi di trasporto pubblici” hanno spiegato i relatori “perché Bergamo FAST troverà il tragitto migliore, senza dover confrontare diverse possibilità di trasporto”. L’utente potrà dunque avere sott’occhio varie opzioni e decidere di acquistare quella per lui ottimale, direttamente tramite l’App. “Sarà possibile vedere le stazioni auto, bici o treno più vicine dando una sola occhiata alla mappa grazie alle icone presenti e diventerà lo strumento indispensabile quando i fornitori di servizio di trasporto saranno un numero sempre maggiore in futuro”. Insomma: una sola schermata dirà da dove partire, quanto si impiegherà, quanto si dovrà pagare, se si sarà in orario, dove andare per raggiungere il punto di partenza, quale auto dovrà guidare. Non a caso, dunque, il pay off scelto a supporto dell’idea è: “Il tuo trasporto ideale, come lo vuoi tu, quando lo vuoi tu”.

 

I vantaggi del business green

green businessLa terza relazione esposta nel corso della giornata conclusiva della terza edizione del master è stata imperniata sulle imprese che hanno abbracciato business green e sui vantaggi (ovviamente anche di ordine economico) che hanno conseguito percorrendo questa strada. A fine 2014, le eco-imprese censite in Italia erano più di 340mila; il loro giro d’affari è stato superiore ai 100 miliardi e il numero degli addetti superava quota 3 milioni. Più della metà di queste eco-imprese risultava concentrata in due aree: nel Nord-Ovest (oltre 94mila aziende, pari al 27,5% del totale) e nel Sud e Isole (poco più di 93500 realtà, equivalenti al 27,4%). Per quanto riguarda i benefici, riscontrati a fine 2014 rispetto all’anno precedente, i principali sono stati: incremento del giro d’affari per il 19% del totale di queste eco-imprese; innovazione di prodotti e/o servizi per il 21% del totale; flussi di export consolidati per il 20% e nuove opportunità di lavoro offerte (dall’eco-brand manager al carpentiere specializzato nella costruzione di tetti iperisolati, dall’ingegnere ambientale al green copywriter) dal 23% di queste realtà. Nella classifica delle 10 province con la più alta concentrazione di imprese che investono nel green, Bergamo occupa la settima posizione, con più di 7mila realtà. In vetta alla graduatoria, la provincia di Roma (poco meno di 20mila imprese green censite), seguita da quelle di Milano (oltre 19mila) e Napoli (quasi 13mila). Fatte queste premesse, due i consigli dispensati dai componenti il team al mondo delle eco-imprese che vogliano avere vantaggi competitivi: “Il perseguimento di una certificazione Ecolabel, per esempio, è stata suggerita alle aziende il cui target sia rappresentato da consumatori finali, mentre l’ottenimento di una certificazione di sistema è stato caldamente consigliato ad industrie produttrici di semilavorati. Trovandosi infatti lungo il percorso della catena di fornitura, queste eco-imprese trarranno benefici se dimostreranno a monte e a valle che “la propria organizzazione è in grado di tenere sotto controllo gli impatti ambientali del proprio prodotto”.

 

I processi di cambiamento nelle aziende

cambiamenti aziendaliLa quarta presentazione ha comportato, invece, una riflessione sull’inevitabilità dei processi di ‘cambiamento aziendale’, elemento preliminare all’elaborazione di un nuovo modello organizzativo per guidare le inevitabili fasi di trasformazione che continueranno a costellare le vite delle imprese. Sulla scorta delle testimonianze raccolte dai titolari (e/o loro stretti collaboratori) di quattro imprese bergamasche – Plastik (film plastico per il settore igienico sanitario), Fae (specializzata nel settore dell’elettronica), Feb31st (settore del fashion) e Pilomat (settore automazioni e dissuasori mobili) – i componenti di questo team sono arrivati alla conclusione che ogni processo di cambiamento “può essere costruito come se fosse un prodotto, bisognoso comunque di poggiare su un modello organizzativo, e veicolato attraverso le tecniche di comunicazione che sono già consolidate nei processi di costruzione della marca”. Secondo gli studenti, il primo passo consiste nell’individuare “i valori e i pilastri su cui poggia il progetto di cambiamento, tradurre questi in elementi visivi e metaforici a supporto di una narrazione e applicare il risultato di tale traduzione ai materiali di comunicazione”. Ed è proprio grazie a questo strumento – la tesi espressa – che il piano di engagement che sostiene un cambiamento reale dell’azienda riuscirà a soddisfare in modo più completo la premessa fondamentale: la comprensione del processo in atto e dei suoi obiettivi da parte di tutti. “In questo modo – la conclusione – il gruppo di protagonisti esterni e interni sarà in grado di dare un volto al cambiamento, interiorizzandolo con maggiore efficacia, ricordandolo con minore sforzo e riconoscendolo con maggiore prontezza quando si presenterà”. Insomma, i processi di cambiamento rappresentano un viaggio che aggiusta il tiro durante il percorso. E, come nelle metafore di ogni viaggio, è bene porsi alcune domande. Siamo sicuri che il nostro veicolo (struttura aziendale) sia in condizioni di partire? Le regole previste (sistemi operativi) sono pianificate per lo specifico itinerario? I compagni sono convinti di fare questo viaggio? E, soprattutto, che la meta scelta sia condivisa (processi sociali)?

 

I fattori vincenti delle reti d’impresa

rete aziendaleLa quinta ed ultima relazione illustrata ha riguardato invece il mondo delle Reti d’impresa. Che, in provincia di Bergamo conta 231 imprese organizzate in 71 contratti. Cinque i fattori individuati come ‘facilitanti’ perché una Rete d’impresa possa nascere e svilupparsi con successo: la conoscenza tra imprenditori, strategia e business plan, gestione manageriale, compatibilità organizzativa e knowledge sharing. La conoscenza diretta tra i partecipanti, declinata nelle forme di fiducia, intenti e obiettivi comuni, è il primo passo per verificare l’esistenza dei requisiti per la creazione della Rete. Il feeling imprenditoriale di mentalità e la condivisione di obiettivi completano il quadro affinché la conoscenza diretta possa tradursi in piani d’azione. La strategia e il business plan devono essere esplicitati e dettagliati sin dall’inizio. Gli obiettivi devono essere S.M.A.R.T. (specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e con tempo definito) e la loro definizione deve essere orientata a livello integrativo e non di singola organizzazione. Inizialmente la gestione strategica e manageriale è demandata ai diretti imprenditori interessati; successivamente è opportuno che venga affidata ad un solo manager di Rete, coordinare delle attività operative e amministrative della Rete e la comunicazione tra i partner, rappresentando la Rete nei confronti del territorio e della business community. Quarto fattore significativo, la compatibilità organizzativa tra i partner in campo; opportuno, in particolare, che l’azienda maggiormente strutturata si faccia tramite di tecniche di management e di cultura aziendale. Il coinvolgimento delle diverse strutture aziendali parte dalla condivisione delle conoscenze sulla base di un concetto di “porte aperte”, dove il “know how” e il “know who” diventano elementi distintivi di complementarietà, integrazione e interdipendenza. Detto ciò, la Rete può portare ad una stabilizzazione e ad un ampliamento del rapporto di partnership, al pari del raggiungimento degli obiettivi economici e dell’incremento delle attività produttive o di servizio a queste connesse. Ne consegue un incremento delle competenze operative e di know-how, lo sviluppo di capacità strategiche e l’indispensabile costruzione di vantaggi competitivi più forti.

Alle presentazioni delle relazioni, ha fatto seguito la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza agli studenti che hanno frequentato la terza edizione del master MBW  (servizio fotografico di Valentina Cozzi).

 

“Confindustria e Federmanager impegnate perché il Progetto MBW prosegua anche nel 2016”

Marco Bellini, Bambino Colombo  e Roberto Terranova
Marco Bellini, Bambino Colombo e Roberto Terranova

Soddisfatto per le relazioni presentate dai cinque gruppi, Roberto Terranova, presidente del Comitato scientifico MBW, che le ha definite “di livello simile, quindi molto buono, a quelle che hanno segnato la conclusione delle due precedenti edizioni di questo progetto”. Nell’anticipare che in autunno si organizzerà un evento conclusivo dell’intero ciclo triennale, Terranova ha espresso la volontà-auspicio che il Progetto MBW possa proseguire anche negli anni a venire. “Forse con nuove modalità – ha concluso – ma comunque facendo tesoro della straordinaria esperienza fin qui maturata, che non deve andare dispersa”. E che il Management Building Workshop sia stato un progetto di valore, lo ha confermato Renato Cuselli, presidente di Fondirigenti: “Il format adottato in questi tre anni – ha rivelato – ci è stato richiesto da altre territoriali di Confindustria e Federmanager, intenzionate a replicare nei rispettivi ambiti il modello sperimentato, con successo, a Bergamo”. Ai 39, tra giovani imprenditori, neo dirigenti e quadri apicali, che hanno frequentato la terza edizione del Progetto MBW si sono rivolti anche Bambina Colombo, presidente di Federmanager Bergamo e Marco Bellini, presidente Sistemi Formativi Aziendali nonché membro del Comitato di presidenza di Confindustria Bergamo con delega alla formazione. Dopo aver ricordato gli “oltre 40 anni trascorsi in Dalmine e le molte ore di formazione fatte proprio qui (nell’aula della Tenaris University ndr)”, la presidente Colombo ha esortato i partecipanti al master a “farsi ascoltare di più dai rispettivi senior aziendali”, aiutandoli inoltre “a comprendere che ognuno di voi può essere una risorsa importante all’interno delle realtà per cui lavorate”. “Se ambite a diventare i leader del cambiamento – le ha fatto eco il presidente Bellini – non interrompete, anzi proseguite i vostri percorsi di formazione. Perché il ‘peso’ dei manager nelle Pmi è destinato a crescere”.




Dalmine, via Cinquantenario in festa

DalmineUna valanga di eventi, da vedere, provare e gustare, in arrivo sabato 27 giugno per la 2^ edizione di “Via Cinquantenario in festa”. A partire dalle 16 si susseguiranno laboratori, attività sportive, assaggi culinari, musica e giochi che animeranno la via. Gli eventi sono stati pensati per accontentare tutte le fasce di età: si va dai gonfiabili per bambini al ping pong e calcetto per ragazzi alle immagini dell’archivio storico di TenarisDalmine. E poi ancora truccabimbi, bolle giganti, show di magia, esercitazioni con la protezione civile, giochi cinofili con il Labrador Palu e spiedini di frutta! In serata sarà possibile cenare a prezzi agevolati presso le attività di ristorazione della via. L’evento è organizzato dal Comune di Dalmine, dal Servizio Territorale Disabili e dal Centro Diurno Disabili con la collaborazione di attività commerciali e associazioni del territorio. Per info e contatti STD “La Bussola” tel. 035/373504.




La guida / “Carrara e Dintorni”, a spasso tra arte, cultura e storie

Guida CarraraIn occasione della riapertura dell’Accademia Carrara, gli assessorati alla Cultura e Turismo e Commercio hanno pensato di stilare una nuova guida Carrara e dintorni – a spasso tra arte, cultura e storie di una parte di Bergamo che ha il suo cuore nell’Accademia Carrara – dal taglio giovane per riscoprire un’area della città che ha il suo punto di riferimento nella pinacoteca. Uno sguardo curioso che va alla ricerca e promuove tutto ciò che rende moderna ed europea Bergamo, ma anche originale e unica perché ancorata a bellezze e saperi del passato non sempre conosciuti.

Una guida innovativa e attrattiva per il cittadino, ma anche e soprattutto per il turista, di un’area delimitata della città che integra quanto già altri lavori e altre guide della nostra città hanno già sapientemente narrato. Carrara e dintorni, racconta un “pezzo” di Bergamo, vivace e dinamica, riassunta in un’ipotetica giornata di 24 ore per le sue strade, a caccia di storia, arte, ma anche vecchie e nuove botteghe. Storie artigiane, proposte innovative. “Abbiamo voluto realizzare questa guida turistica per valorizzare un’area della città, quella attorno all’Accademia Carrara, vissuta solitamente come marginale rispetto a Città Alta e al centro. Un’area della città invece particolarmente vivace, culturalmente e commercialmente, dove antico e contemporaneo si intrecciano per dar vita a un centro alternativo di Bergamo – dice Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura, Turismo, Tempo libero, Marketing territoriale -. Questo agile lavoro vuole dare un contributo al rilancio turistico e commerciale degli antichi borghi che godranno della vicinanza della Carrara e, quindi, di una nuova identità e riconoscibilità culturale”. Il focus della guida è quindi esclusivamente sul territorio che ha il cuore nell’Accademia Carrara e che da lì si espande in via San Tomaso, via della Noca, via Pignolo, via Baioni, Borgo Santa Caterina, via Pitentino, via Battisti, via dei Celestini. Carrara e dintorni è stata realizzata da Tatiana Debelli e Fabiana Tinaglia, con il contributo fotografico di Renato De Pascale e la consulenza sulla Carrara e GAMeC di Doina Ene, guida turistica e storica dell’arte. La guida è stata commissionata dal Comune di Bergamo, in collaborazione con Cobe direzionale, realizzata grazie al contributo di Regione Lombardia attraverso il bando dei distretti dell’attrattività. Carrara e dintorni è composta da 96 pagine, in formato cartaceo ed è distribuita a pagamento (5 euro) attraverso il bookshop dell’Accademia Carrara, Turismo Bergamo (nelle sedi di via Santa Caterina e dell’aeroporto “Caravaggio” di Orio al Serio), oltre che presso diversi soggetti e esercizi commerciali dell’area in questione.

Identikit della guida

Nell’introduzione sono illustrate la costruzione e le selezioni effettuate all’interno delle varie sezioni, che rispondono ai criteri di originalità, radicamento storico nell’area cittadina, qualità. In chiusura, informazioni generali (come arrivare a Bergamo, utility, la città e le informazioni turistiche), ad uso in particolare del turista non bergamasco. Questi gli itinerari: Accademia Carrara; San Tomaso, piazza Carrara, piazzetta del Delfino, via della Noca; – Via Pignolo, piazzetta Santo Spirito; Borgo Santa Caterina, via dei Celestini; Torre del Galgario, viale Muraine, via Battisti,via San Giovanni, via Pitentino; Via Baioni, viale Giulio Cesare, piazzale Goisis, piazzale Oberdan.

Ogni area è organizzata per categorie: arte e storia, oltre a focus da non perdere o curiosità; verde (parchi, orti storici, giardini), muoversi (autobus, bike sharing, parcheggi); sport e wellness – come sezione nelle aree (proposte di corsa nel verde runner, piste ciclabili); food&drink; ristoranti; per dormire; moda, accessori & design; socialità e servizi (bambini, studenti, anziani, biblioteche, sale in affitto, manicure, calzolaio).

Gli esercizi commerciali sono inseriti nelle varie sezioni in ordine alfabetico.




Contribuenti under 25, Bergamo ne ha persi 2.400 in due anni

giovani76868.jpgDal 2008 al 2013, i contribuenti tra i 15 e i 24 anni sono calati, a livello nazionale, di oltre 400mila unità. Il loro stipendio è sceso di circa 1.000 euro. È quanto si ricava da una ricerca di Datagiovani, elaborata dal MEF sugli anni di imposta 2011 e 2012 (dichiarazioni 2012 e 2013). Bergamo è ottava tra i territori per numero assoluto di contribuenti nella “fascia giovane” (sono 35.973) e prima tra le province italiane per reddito medio: nell’anno di imposta 2012 gli under 25 hanno denunciato 8.882 euro.

Dati assolutamente “onorevoli”, se non si conta che nella ricerca precedente, Bergamo annoverava 38.346 contribuenti under 25, e che la media di reddito era di 9.136 euro, quota che la poneva ancora al primo posto della graduatoria. Oggi la media nazionale per questi contribuenti è meno di 550 euro al mese, a Bergamo poco più di 740. Secondo il report, lo stipendio degli under 25 viaggia su medie di “pura sussistenza”. Al Nord, solo due ragazzi su dieci producono un reddito da indipendenza economica (sopra i 15.000 euro). I paragoni con il resto d’Europa sono difficili. Ma un neolaureato tedesco può avere contratti anche da 40mila euro annui. “Forse c’è qualcosa che non torna – dice Andrea Donegà, della segreteria bergamasca di Fim Cisl e responsabile nazionale dei Giovani Fim -. Il fatto che il numero di under 25 con un reddito, e quindi con un lavoro, sia calato sensibilmente evidenzia quanto il sistema scolastico non sia in grado di traghettare gli studenti nel mondo del lavoro, un passaggio fondamentale se vogliamo favorire l’accesso dei giovani dalla scuola alla “fabbrica” garantendo loro reddito e, soprattutto, l’adeguata preparazione e professionalità che il mercato del lavoro, con l’avvicinarsi dell’industria 4.0, richiederà sempre più. A ciò si aggiunga il fatto che sempre più giovani, in quella fascia di età, lasciano il nostro Paese in cerca di maggiori opportunità in altri paesi: i dati ci dicono che, quest’anno, potrebbero essere più di 4.500 persone a lasciare la provincia di Bergamo e, tra loro, molti giovani. L’altro tema riguarda i Neet, giovani che non studiano e non lavorano, presenti in maniera importante anche a Bergamo: certamente è preoccupante che a fronte di una diminuzione dei giovani al lavoro non sia cresciuta, almeno, la percentuale di giovani sui banchi di scuola mantenendo alta la percentuale di Neet e basso il tasso di scolarizzazione in provincia di Bergamo”.

“Non possiamo, infine – aggiunge Donegà – tralasciare l’aspetto previdenziale. Oggi si stanno costruendo le condizioni per innescare, tra qualche anno, un disastro sociale: il sistema contributivo terrà conto dei contributi versati in tutta la carriera lavorativa e, dunque, è chiaro che redditi bassi incideranno in maniera marginale sul calcolo degli assegni pensionistici. Ma non solo, risulta chiaro che i giovani, con redditi bassi, stiano pagando oggi le pensioni anche a chi guadagna molto di più rispetto a quanto versato per poi percepire, a loro volta, pensioni pari al 46% dell’ultima retribuzione raggiunti i 70 anni di età: non c’è dubbio che tutto ciò sia un’ingiustizia da contrastare e che il patto generazionale debba essere riscritto”.




Confartigianato, rinnovo cariche ed evento estivo per i Giovani

Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo si prepara ad eleggere il successore del presidente Daniele Lo Sasso, in carica dal 2011, che ha concluso il suo mandato quadriennale.

Mercoledì 24 giugno alle ore 20, nell’Auditorium della sede di via Torretta, è convocata l’Assemblea generale chiamata ad eleggere i membri del consiglio direttivo, con i nuovi presidente e vicepresidente, che guideranno il Gruppo degli imprenditori “under 40” fino al 2019.

Hanno diritto al voto i Giovani imprenditori iscritti a Confartigianato Bergamo con età compresa tra i 18 e i 40 anni, che sono titolari d’azienda, soci o collaboratori familiari.

La nuova squadra sarà poi presentata nel corso di un evento estivo, che si terrà venerdì 26 giugno, a partire dalle ore 19, al castello di Ubiale Clanezzo. Titolo della serata è “Io sono Clark Kent” e sarà caratterizzata da street buffet, musica con DJ set e makers show.

Durante l’evento ci sarà anche spazio per il confronto e la riflessione attorno a tre binomi che caratterizzano il mondo degli artigiani: ruolo-persona, tradizione-innovazione e arte-professione.

Per informazioni e iscrizioni: Segreteria Gruppo Giovani Imprenditori (tel. 035 274340; e-mail: giovani.imprenditori@artigianibg.com).




Grani antichi, anche a Bergamo è partita la riscoperta

Soppiantati da varietà più moderne, sacrificati sull’altare dell’aumento della produttività per le esigenze dell’agro-industria e per la ricerca delle migliori caratteristiche reologiche per l’industria del pane e della pasta, i grani antichi tornano nei campi italiani, che dagli anni Settanta ad oggi hanno perso oltre duecento popolazioni di frumento tradizionali.

Anche in Bergamasca si stanno ripiantando i grani dei nostri nonni, dal farro monococco alle varietà create, in piena battaglia autarchica del grano, dal grande genetista marchigiano Nazareno Strampelli negli anni Trenta e Quaranta.

Ad Astino

Nella Valle della Biodiversità, sezione di Astino dell’Orto Botanico di Bergamo, sono spuntate le prime spighe. In campo 22 varietà fornite dal Cra di Sant’Angelo Lodigiano raccontano la storia dell’addomesticazione del frumento: dall’Aegilops Tauschi, varietà selvatica progenitrice del frumento tenero e del farro grande, al Triticum Turgidum, al progenitore selvatico del Triticum monococcum, con spiga lunga e che si rompe a maturità, per citarne alcune.

In campo anche il Grano Khorasan originario dell’Iran, il Triticum Timopheevii, sottospecie selvatica tuttora esistente in Turchia, Iran e Iraq, lo Zhukovskyi, ancora presente nelle regioni del Caucaso. Al farro medio più coltivato in Italia, si affiancano il farro grande spelta e il farro piccolo monococco, nelle varietà Monlis e Monarca. In due passi sarà possibile ripercorrere ad Astino la storia millenaria del frumento, oltre a quella del mais con oltre cento varietà, e vedere crescere in campo circa 300 specie e oltre 1.000 varietà agricole.

In Val Seriana

Nella Valle dal paesaggio ormai “giacimento” di archeologia industriale e cattedrale del lavoro in rovina, con troppi capannoni deserti, tornano le spighe antiche nei campi, dopo più di mezzo secolo di assenza. Andrea Messa, manager per oltre trent’anni presso multinazionali, conquistata la pensione, ha deciso tornare alle origini, riportando, con zappa e aratro, i cereali minori in montagna. L’idea è nata nel 2012 recuperando in soffitta sacchi di sementi di San Pastore di nonno Antonio (per tutti “i segretare”, dato che veniva da una famiglia di notai, direttori di banca e segretari comunali) che nel 1934 vinse la medaglia d’oro della battaglia del grano di mussoliniana memoria.

Richiesti i semi all’Istituto di Cerealicoltura di Sant’Angelo Lodigiano, non senza aver prima consultato i saggi cerealicoltori dell’alta Valle – tutti over 80 – con la creazione dell’associazione culturale “Grani Asta del Serio”, Messa ha deciso di ripiantare Farro Monococco, Frumento Spada, Ardito, Mentana e Orzo, in contrada Beccarelli a Nasolino e alla Valzella di Ardesio. Il progetto di sperimentazione prevede, una volta raggiunto il regime delle colture, come evidenzia il logo dell’associazione, la produzione di farine, pane e pasta a chilometro zero.

Le antiche spighe richiedono il più antico e insuperabile metodo di trasformazione, con la macinatura a pietra nel fiabesco mulino ad acqua Giudici di Cerete. «È bello veder ondeggiare le spighe mature dopo oltre sessant’anni dal definitivo abbandono delle coltivazioni in quota – spiega Messa che dell’associazione “Grani Asta del Serio” è presidente oltre che fondatore -. Le nostre vallate sono state  sempre autosufficienti nella produzione di grano per il loro sostentamento. Erano tempi in cui il grano si faceva per il consumo familiare e non per la “grana”. Lo scopo dell’associazione è quello di riscoprire e valorizzare elementi culturali e colturali delle nostre vallate, di cui ogni famiglia almeno fino agli anni Cinquanta era depositaria».

Il progetto è al terzo anno dalle prime semine: «Nel 2012 abbiamo avviato le prime prove in campo con frumento Mentana e San Pastore, unitamente ad altri due tipi di grani creati dal genetista Nazareno Strampelli: l’Ardito e il Tiriamo diritto. Da Piario a Fiumenero oggi contiamo venti siti di sperimentazione in atto. Le prime semine hanno dato ottimi risultati, tanto che il grano è cresciuto bene fino a 1.050 metri. Tra poco, a luglio, abbiamo in programma la prima mietitura, nei due ettari complessivi coltivati nelle nostre valli. Ci aspettiamo di cogliere 100 quintali di grano, di ottenere quindi 80 quintali di farina e ricavare circa 160 quintali di prodotti da forno».

Oltre ai cereali propriamente detti, in Valle si torna a coltivare il formèt negher o grano saraceno: «Da sempre si coltiva in montagna, dall’Alto Adige alla Valtellina – continua Messa -. Non a caso la distanza tra Teglio, patria del grano saraceno, e Valbondione è inferiore a quella che separa l’Alta Val Seriana da Bergamo. È una coltivazione interessante tutta da recuperare: oggi l’85% del grano saraceno viene importato da Turchia e Marocco. Se dovessimo produrre anche solo il 5% in Italia avremmo fatto la felicità dei cerealicoltori».




Rivive l’ex monastero di Sant’Agata del Carmine

carmineL’ex Monastero di Sant’Agata nel Carmine ritorna alla vita: riaperto oggi un antico passaggio che conduce nel cuore del grande complesso di Bergamo Alta, in quel chiostro centrale che solo i frequentatori del Teatro Tascabile di Bergamo hanno avuto il privilegio di ammirare negli ultimi decenni.

L’ex monastero è infatti chiuso da tempo: ne sono stati messi in sicurezza tetto e facciate (una scelta dell’amministrazione Bruni, i lavori svolti dall’amministrazione Tentorio), ma il suo uso pubblico era fino ad oggi rimasto limitato agli appassionati del Teatro Tascabile o a sporadiche visite guidate.

Il Comune di Bergamo, in collaborazione con la parrocchia della Cattedrale di Bergamo, ha potuto riaprire un passaggio che negli ultimi anni è stato semplicemente sede di saltuarie pesche di beneficenza. Un progetto che ha visto il fondamentale contributo di Suntrading spa, azienda bergamasca che opera nel campo della fornitura e dell’efficientamento energetico, in qualità di sponsor dei lavori di adeguamento e di parte delle iniziative che si svolgeranno al suo interno, oltre che della società Arditi per il nuovo impianto di illuminazione.

“Si tratta di un accordo importante – sottolinea l’Assessore alla riqualificazione urbana Francesco Valesini – che consente di far rivivere e rendere meglio fruibile uno dei contenitori dismessi più significativi di Bergamo Alta. Un’ex convento, incastonato nel cuore del suo tessuto storico, il cui accesso avveniva, fino ad oggi, da un ingresso seminascosto su via Boccola. L’Amministrazione, dopo il bando per la valorizzazione dello spazio, chiusosi senza risultati qualche mese fa, ha voluto invece renderlo più facilmente accessibile, riaprendo un passaggio di particolare fascino e suggestione, grazie alla disponibilità di don Fabio Zucchelli e con la collaborazione del collega Brembilla e dei Lavori Pubblici, consentendo per la prima volta in diversi decenni, l’ingresso dalla frequentatissima via Colleoni,. Tutto ciò attraverso un modello virtuoso di collaborazione con la Parrocchia di Sant’Agata in Carmine e la società Suntrading che permetterà non solo di godere ed apprezzare la qualità di quegli spazi ma anche il ricco programma culturale che si offrirà all’interno in questi mesi”

“Gli spazi dell’ex monastero – sottolinea Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – potranno rivivere durante i mesi estivi e fino alla conclusione dell’Expo 2015 Milano grazie all’impegno del TTB, che sarà affiancato nelle prime settimane dall’associazione culturale Contemporary Locus, che riporterà arte e cultura all’interno di alcuni spazi del primo piano. Anche la Fondazione Donizetti ha dato il suo contributo alla valorizzazione di questo straordinario spazio proponendo 2 appuntamenti della Donizetti Night: un quintetto del Conservatorio Donizetti e l’opera raccontata “Rita” di Gaetano Donizetti produzione Matè teatro. In questo modo, l’Amministrazione comunale restituisce alla città, all’insegna della cultura, uno dei suoi luoghi di maggior valore storico e architettonico.”

“Abbiamo aderito, da subito, con entusiasmo alla proposta dell’Amministrazione di sponsorizzare la valorizzazione dell’ex Monastero di Sant’Agata del Carmine; – spiega Nicola Scandella, amministratore delegato di Suntrading – sappiamo bene quanto arte e cultura siano una risorsa fondamentale per il territorio e come Bergamo stia lavorando per costruire una nuova identità intorno a questi valori e che tutto ciò necessita di un forte impegno da parte di soggetti privati. Questo progetto – prosegue Scandella – è decisamente adatto a noi, affine alle logiche di lavoro di pianificazione ed efficientamento proprie di Suntrading e Sunsaving. Ci è piaciuto da subito il modello di un lavoro a più voci, con l’Amministrazione comunale e la Parrocchia a fare da traino a quello che oggi è un team con competenze e ruoli precisi e che, per questo motivo, ci consente non solo di riaprire un passaggio chiuso da decenni, ma anche di permettere ai cittadini di Bergamo e ai visitatori di riabbracciare uno dei luoghi più suggestivi di Bergamo Alta. L’intenzione è quella di proseguire questo percorso anche in futuro.”

Mai come quest’anno forse il TTB Teatro Tascabile di Bergamo ha realizzato una manifestazione che potesse valorizzare e animare gli spazi del Carmine: si tratta di “Teatro Vivo 2015”, che per tutta l’estate attirerà appassionati di teatro e musica tra le arcate del chiostro dell’ex monastero.

Completa il quadro l’ottava edizione di Contemporary Locus, la manifestazione che punta a far rivivere luoghi dimenticati o chiusi, che pochi mesi fa ha attirato migliaia di bergamaschi nella grande sala sopra la Porta S.Alessandro in Colle Aperto e che nel 2014 ha fatto riscoprire la ex Chiesa di San Rocco tra via Rocca e Piazza Mercato delle Scarpe. Orari di apertura del passaggio: venerdì dalle 15 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 13; dalle 15 alle 19. L’inaugurazione si terrà invece giovedì 25 alle 19.

 

 

 




Il distretto Gate cattura visitatori a Oriocenter

Per attrarre turisti e promuovere qualità e stili di vita eco-friendly, 31 comuni della Bergamasca hanno preso casa a Oricenter. Lo hanno fatto attraverso Gate “Green Attractivity Territory for Expo”, il Distretto dell’Attrattività che li aggrega nella promozione e nelle iniziative in chiave Expo.

La struttura si chiama “Green Expo Point”, è una lounge/casa con vista aeroporto al primo piano dello shopping center e vuole essere una vetrina delle eccellenze del territorio, delle filiere innovative e green nei diversi settori: industria, artigianato, design e architettura, moda e lusso, prodotti a km zero e agricoltura sostenibile.

È stata inaugurata lunedì 22 giugno con i sindaci dei comuni coinvolti, i rappresentanti delle associazioni, i politici e i vertici di Oriocenter. Nel pomeriggio, invece, una delegazione del Distretto è stata ospite all’Expo incontrando l’assessore regionale all’Expo Fabrizio Sala nel Padiglione Lombardia, mentre a Cascina Triulza è stata la volta della promozione delle singole produzioni e aziende dei territori coinvolti.

Il progetto “Green Expo Point” è stato ideato e curato dall’architetto Massimiliano Mandarini e da Marchingenio Workshop, società specializzata nella diffusione della cultura green e di progetti innovativi per la valorizzazione sostenibile culturale, turistica ed ambientale del territorio.

Lo spazio, di circa 40 mq, è realizzato e declinato con le migliori tecnologie e prodotti green nell’ambito del design e dell’architettura, materiali naturali, emozionali ed ergonomici. Servirà a promuovere eventi tematici per la diffusione della cultura sostenibile e slow attraverso percorsi, laboratori informativi e creativi, workshop, presentazioni, show cooking e degustazioni.

È inoltre la “porta” di Expo 2015 in Oriocenter con la possibilità di accedere a tutte le informazioni nonché di acquistare biglietti e transfert per l’Esposizione Universale.

Si configura come un open space con area living comprensiva di lounge con divani, sedute e spazi per incontri ed eventi. Materiali di origine naturale dialogano con tecnologie di ultima generazione, tra cui l’utilizzo di sistemi costruttivi a secco in legno, integrati a una gestione domotica, sistemi di illuminazione a bassissimo consumo led e materiali nella struttura ed arredi ecocompatibile e da filiere e lavorazioni delle filiere del territorio.

La struttura è rivestita con un intonaco autopulente che la protegge e la mantiene pulita, mentre all’esterno è stato realizzato un giardino tecnologico di 25 mq con la presenza di un prototipo “albero verde” – tree energy point. Una struttura metallica con foglie fotovoltaiche con funzione di illuminazione, caricamento e stoccaggio di energia e hub di connessione per dispositivi mobili quali smartphone, tablet e anche biciclette a caricamento elettrico.

“Green Expo Point” da Oriocenter ad ExpoI brand selezionati dal “Green Expo Point”

  • Marchingenio Design Center, centro di ricerca e di stile specializzato nella filiera del design, dell’architettura e delle green technology;
  • BCL, azienda specializzata nella costruzione di case in legno;
  • Comelit, specializzata nelle tecnologie per la qualità della vita;
  • CMG, costruzioni e finiture metalliche su misura;
  • Consorzio Tinteggiatori Orobici rivestimenti e finiture tecnologiche;
  • Essenzialed, sistemi di illuminazione led su misura;
  • Neoncolor, specializzata nella produzione e lavorazione di materie acriliche;
  • SEA, finiture di gesso rivestito e controsoffittature;
  • Vetraria Imagna, cristalli su misura per interior;
  • Vezzoli pietre, specializzata nella produzione di manufatti e rivestimenti  in pietra;
  • Vibieffe specializzata nella produzione di complementi d’arredo sartoriali d’alta qualità.

Il Distretto Gate

Nasce dall’aggregazione di 31 Comuni dell’area pedecollinare e della media e bassa Valle Seriana (Seriate – capofila, Albano Sant’Alessandro, Albino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Colzate, Costa di Mezzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Montello, Nembro, Orio al Serio, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate, Trescore Balneario, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Vertova, Villa di Serio) e vede tra i fondatori e partner la Provincia di Bergamo, Confcommercio, Confesercenti, Camera di Commercio, l’aeroporto, Oriocenter, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Consorzi di produzione del Vino, Promoserio e molti altri ancora.

Alla base dell’aggregazione vi è la collaborazione tra più territori accomunati da numerose attrazioni paesaggistiche, ambientali e turistiche legate all’arte, alla cultura, alla storia e ai prodotti enogastronomici, incastonati in un contesto naturale di elevata qualità, ad un passo dall’aerea metropolitana di Milano.