Ex Montelungo, sfida a cinque per la riqualificazione

Sono gli studi di architettura David Chipperfield srl (Londra-Milano), Nieto Sobejano arquitectos slp (Madrid- Berlino), Inês Varela Maia Lobo (Lisbona), Barozzi/Veiga (Barcellona-Coira) e Joaõ Maria Godinho de Paiva Ventura Trindade (Lisbona) i cinque finalisti del concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme Montelungo-Colleoni, bandito lo scorso 11 maggio da CDP Investimenti Sgr, società controllata dalla Cassa depositi e prestiti, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, per affrontare la riqualificazione e la messa a sistema di un’area strategica della città di Bergamo.

La partecipazione al concorso richiedeva agli architetti un curriculum e tre pagine che dimostrassero progetti esemplari inerenti al tema del bando: sono pervenute più di cento candidature, provenienti da sette paesi Europei e con una composizione estremamente internazionale.

Circa la metà delle candidature era formata da gruppi di progettisti quasi esclusivamente italiani, il resto da una molto significativa la collaborazione tra professionisti stranieri e italiani.

Trattandosi di un concorso di progettazione urbana è stato pressoché indispensabile il coinvolgimento di professionalità diverse, che ha dato vita a candidature di gruppi piuttosto numerosi in cui sono riconoscibili le competenze, oltre che degli architetti, di urbanisti, paesaggisti, esperti di restauro e recupero architettonico, società di ingegneria e di valutazione dei costi.

I candidati selezionati per la fase finale del concorso – evidenziano il Comune e CDP Investimenti – presentano approcci e competenze specifici per la trasformazione dell’area, permettendo dunque un confronto tra diversi atteggiamenti rispetto al recupero degli edifici preesistenti.

Nella seconda fase del concorso, che terminerà il 20 novembre 2015, questi diversi approcci saranno messi a confronto per scelta del vincitore del concorso internazionale.

«La qualità e il profilo internazionale degli studi d’architettura selezionati – dichiara il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – sono tali da rendere a tutti evidente l’importanza del progetto di riqualificazione promosso dal Comune e da Cassa Depositi e Prestiti. Studi di valore internazionale nei prossimi mesi lavoreranno per Bergamo. È il primo importante risultato di un percorso che torna finalmente a premiare la competenza e il merito».




FiloDiretto, Palafrizzoni apre alle segnalazioni via smartphone

Filo DirettoInoltrare segnalazioni, suggerimenti, richieste al Comune di Bergamo non è mai stato così semplice: arriva la app per smartphone di FiloDiretto, il servizio che permette ai cittadini di Bergamo di inoltrare richieste o suggerimenti a tutti gli uffici comunali.

Il Comune di Bergamo ha da qualche anno aderito al network nazionale delle Pubbliche Amministrazioni che adottano la App “CityUser”, prodotta dal Gruppo Gastone CRM Italia, che già fornisce il sistema di Ufficio di Relazioni con il Pubblico online e di Relationship Management a Palazzo Frizzoni. Al network CityUser hanno già aderito, oltre a Bergamo, decine di amministrazioni pubbliche di piccole e grandi dimensioni, come Venezia, Assisi, la Regione Val d’Aosta, Casale Monferrato, ma anche cittadine come Bastiglia e Soliera (in provincia di Modena), pesantemente colpite dalla tragica alluvione di inizio anno, che hanno impiegato l’App CityUser per governare la comunicazione alla popolazione per tutti gli avvisi di emergenza della Protezione Civile e coordinare la ripresa delle attività istituzionali. È anche la piattaforma scelta dal Ministero della Salute per veicolare avvisi e allarmi per la filiera alimentare e, prossimamente, anche per le campagne di prevenzione e profilassi.

Il servizio Filodiretto, attivo dall’aprile 2013, ha raccolto in due anni oltre 5.800 segnalazioni, inoltrate da 938 utenti attivi (su un totale di oltre 7.200 utenti registrati in piattaforma). Nel 2015 sono stati 1.244 i messaggi ricevuti tramite il servizio. A cui è collegata una applicazione, appunto CityUser, che fino ad oggi è servita a inoltrare messaggi e informazioni (lo scorso anno 170) da parte del Comune verso i 3.682 utenti che l’hanno scaricata sul proprio smartphone o tablet: a partire da oggi la comunicazione non sarà più unilaterale, ma sulla stessa applicazione sarà possibile inviare segnalazioni georeferenziate e immagini in modo semplice e intuitivo agli uffici comunali. L’App è scaricabile gratuitamente dagli utilizzatori della città, i city users appunto, ovvero lavoratori, studenti, visitatori, turisti e, ovviamente, residenti. Per accedere al servizio è necessario registrarsi. È inoltre disponibile al link https://a2018.gastonecrm.it/filo-diretto la web app gratuita di Filo Diretto: basta registrarsi, senza necessità di eseguire il download dell’applicazione.

“L’implementazione della app per il servizio di Filo Diretto – dichiara l’assessore alla Semplificazione e all’Innovazione del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni – consente di scrivere segnalazioni, come ad esempio luci pubbliche non funzionanti, buche sulle strade e problematiche in genere, ma anche di dare suggerimenti agli uffici comunali. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di rendere più efficiente la comunicazione con il cittadino e l’intento è di arrivare anche ai bergamaschi più giovani, che utilizzano lo smartphone come strumento d’informazione e soprattutto d’interazione”. “Filo diretto e l’applicazione per smartphone ci consentono la realizzazione di un Ufficio Relazioni con il Pubblico virtuale – prosegue Angeloni – ed educano i dipendenti del Comune a rispondere in tempi brevi e in modo chiaro a tutti i cittadini. Per questo motivo, e perché dietro le quinte del servizio vi è il lavoro di una piccola redazione formata ad hoc, per l’Amministrazione è molto importante che i cittadini privilegino questo canale di comunicazione”.

Nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con le Associazioni dei consumatori (Federconsumatori, Adiconsum e Adoc) il Comune si impegna a fornire alle Associazioni un’abilitazione di accesso alle funzioni di monitoraggio “Analizer” della piattaforma di Filodiretto in modo da poter verificare i tempi medi di risposta alle segnalazioni dei cittadini. Saranno inoltre programmati periodici confronti con assessorati e relativi uffici e servizi, nel tentativo di garantire un adeguato standard qualitativo dei servizi erogati.




Lutto nella moda. È morto Elio Fiorucci

elio fiorucciLa moda italiana e internazionale dice addio ad uno dei suoi innovatori. Il grande stilista e creativo Elio Fiorucci è stato trovato morto stamani nell’abitazione di viale Vittorio Veneto, a Milano. Aveva compiuto 80 anni lo scorso 10 giugno. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un malore. La salma è già stata messa a disposizione della famiglia.

Jeans attillati, maglie e scarpe colorate, oggetti in plastica e i celeberrimi angioletti. Sono tante le icone che ha disseminato nel costume con tocco gioioso e libero.

Nato a Milano, Fiorucci ha iniziato a occuparsi di moda insieme al padre. Ha aperto il suo primo – e memorabile – negozio, in Galleria Passarella, nel 1967, mentre la produzione di abiti è cominciata nel 1970. Ben presto il suo stile “pop” e rivoluzionario ha collezionato successi in tutto il mondo, con negozi negozi a Londra e New York. Dopo un’espansione trentennale, nel 1990 Fiorucci ha ceduto l’azienda alla società giapponese Edwin International, mantenendo a Milano il centro di design.

Nel 2003 ha fondato “Love Therapy”, una linea con dei nanetti colorati come logo. Ha collaborato anche con Ovs con la linea “Baby Angel”.

Da sempre animalista e vegetariano, nel 2011 è diventato garante del manifesto “La coscienza degli animali” promosso da Michela Brambilla e nel 2014 ha collaborato con il Wwf creando una t-shirt speciale contro la realizzazione delle pellicce d’angora.

«Con la sua scomparsa, Milano perde un imprenditore straordinario che ha contribuito a rendere la nostra città più globale e innovativa» è stato il pensiero di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Milano. «Fiorucci ha saputo parlare a generazioni di giovani attraverso stimoli e idee, non convenzionali, che arrivavano dall’estero, ma che riusciva a interpretare e proporre con grande sensibilità e intelligenza – ha ricordato -. Stilista tra i più creativi, resta ancora oggi un esempio e un punto di riferimento perché rappresenta quello spirito milanese pioneristico in grado di vedere lontano e che dobbiamo avere sempre presente».




DENTRO EXPO / Ascom e Bergamo Mercati scoprono il potenziale della Colombia

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“Nutrire il Paneta, Energia per la vita” è l’ormai celebre slogan di Expo2015 che, con i suoi infiniti significati sottesi, favorisce la riflessione attorno alla principale tematica della manifestazione universale: il cibo e tutto ciò ad esso collegato. È questo lo spirito di Expo che si concretizza proprio nella presenza di diversi paesi e realtà rappresentative di modelli imprenditoriali e case history sulle quali si basa il continuo confronto e scambio di opinioni, teso a rivisitare i propri modelli, trovarne di nuovi, approfondire i punti di forza e di debolezza e analizzare insieme le migliori strategie rivolte alla crescita. Sulla base di queste premesse prosegue il servizio di informazione e assistenza avviato da Ascom lo scorso anno a favore delle imprese intenzionate a realizzare progetti per e dopo Expo: un’iniziativa coordinata da Bergamo Sviluppo e finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo, con il fine generale di accrescere la competitività delle PMI bergamasche nelle rispettive aree di interesse. Nei mesi scorsi il lavoro di Ascom è stato guidato da un’importante premessa: quella secondo cui lo sviluppo è necessariamente legato all’incontro con la diversità imprenditoriale, dove specialmente il dinamismo dei mercati interni di alcuni paesi offre possibilità di valutazione favorevoli alle nuove sfide imprenditoriali che, oggi più che mai, le imprese sono chiamate a sperimentare. Ecco perché Ascom entra in Expo con grande spirito di conoscenza e ricerca di contatti internazionali considerati particolarmente interessanti dal punto di vista della storia economica e dei modelli di mercato. L’obiettivo è stato quello di attivare una serie di piattaforme di confronto transnazionale tra le piccole e medie imprese, che sono la linfa dell’economia dei rispettivi paesi. Un esempio è dato dal caso della Colombia – che oggi in Expo celebra il National Day – , che ha manifestato ad Ascom la volontà di incontrare realtà interessate alla commercializzazione dei loro prodotti per creare sinergie e business.

 LA COLOMBIA: I NUMERI DI UN PAESE IN CRESCITA

Tra i vari Paesi incontrati nel corso di questi mesi, ecco giungere tra i primi posti nella scala delle “buone pratiche” la Colombia, paese considerato estremamente ricco di possibilità di crescita e investimento. Ce lo dicono innanzi tutto gli indicatori economici, che descrivono il paese come la ventottesima economia del mondo, con un Pil Pro capite che dal 2000 ad oggi è quasi raddoppiato, disegnando un quadro di generale stabilità macroeconomica e performance dinamica nel lungo termine. Il basso tasso di inflazione, unito a quello di disoccupazione che nel corso degli ultimi anni ha registrato significativi cali, contribuiscono ad aumentare il livello di qualità della vita e il benessere della popolazione.

OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO

Grandi e numerose appaiono le opportunità di investimento e alquanto positive le prospettive dell’intero Paese, che è fortemente collegato con il resto del mondo grazie anche a un’infrastruttura tecnologica di altissimo livello e di portata mondiale. La Colombia è infatti al 1° posto in materia di amministrazione digitale nel contesto latino-americano ed è il 6° paese, su scala mondiale, in quanto a partecipazione digitale. Ma non solo: anche l’infrastruttura logistica appare assai sviluppata, consentendo un efficace sistema di collegamenti che favoriscono un facile accesso ai mercati globali. Sono oltre 2000 le rotte per l’export per voli cargo diretti e in transito operati da 32 compagnie aeree con accesso a oltre 470 città in tutto il mondo. Parliamo quindi di un trasporto aereo che nel 2013 ha registrato oltre 600.000 tonnellate di merci, che si uniscono ai 165 milioni di tonnellate che hanno caratterizzato import ed export via mare. In tutto ciò l’export sta registrando una crescita esponenziale che dal 2000 al 2013 ha segnalato un incremento del 400%.

IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

Il paese appare dunque fortemente attrattivo dal punto di vista degli investitori stranieri, che hanno già mostrato particolare interesse per il settore ortofrutticolo: con oltre 600.000 ettari e 8,5 milioni di tonnellate di produzione di frutta, la Colombia è il 3° paese dell’America Latina per superficie adibita ad alberi da frutto e il 4° paese per produzione nel contesto latino-americano (FAO). Inoltre l’ampia offerta di terreni e la grande varietà climatica offrono fertilità per la coltivazione di frutta e verdure. Le possibili opportunità commerciali sono state favorite dalla costruzione di impianti per la lavorazione di alimenti quali polpa di frutta, marmellate, salse e altri prodotti derivanti da frutta e verdura allo scopo di immetterli sul mercato interno e sondare le possibilità in termini di esportazione. A ciò si aggiungono impianti muniti di linee per realizzare prodotti surgelati e per il trattamento idrotermico che agevola i controlli sanitari.

Da sinistra: Andrea Chiodi di Bergamo Mercati, Carlo Garletti della Garletti di Seriate e il governatore della Valle del Cauca
Da sinistra: Andrea Chiodi di Bergamo Mercati, Carlo Garletti della Garletti di Seriate e il governatore della Valle del Cauca

L’IMPEGNO DI ASCOM

Per tutte queste ragioni e in virtù della politica di scambio e confronto che Ascom sta perseguendo in particolare durante i mesi di Expo2015, è stato colto come opportunità di grande interesse l’invito che la Colombia ha rivolto all’associazione in occasione dell’incontro dal titolo “Valle del Cauca: turismo, paesaggio e gastronomia”, tenutosi venerdì 26 giugno presso il Padiglione Colombia. L’invito è stato prontamente condiviso da Ascom e Bergamo Mercati con le aziende dei comparti di riferimento: all’appello ha risposto, tra le altre, l’impresa Garletti di Seriate, grossista dell’ortofrutta che ha potuto presentare anche la sua esperienza nel settore. Una qualificata delegazione Ascom ha partecipato pertanto alla conferenza promossa dal “Sistema Colombia”, stabilendo rapporti diretti con il governatore della Valle del Cauca e con importanti Ceo della Regione: sono state così create le premesse per prossime trattative di carattere commerciale che auspichiamo possano generare concreti benefici a favore del tessuto imprenditoriale della nostra provincia. Nel frattempo continua il lavoro di Ascom per intercettare altre opportunità di business e crescita imprenditoriale.

Il Programma di consulenza e assistenza di Ascom in Expo è coordinato da Stefania Pendezza: expo2015@ascombg.it




Parcheggiare a Bergamo diventa un po’ più facile

Parcheggi displayDa oggi parcheggiare a Bergamo è più facile: sin dall’ingresso della città, via Autostrada – dove è stato simbolicamente inaugurato il nuovo sistema di infomobilità alla presenza del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, di Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, e del presidente e direttore generale di ATB, Alessandro Redondi e Gianni Scarfone – sarà possibile conoscere, in tempo reale, il livello di occupazione dei parcheggi in struttura più vicini e decidere dove orientarsi per lasciare la propria vettura. Meno traffico, meno smog, meno stress. Il nuovo sistema di display intelligenti – prodotti e installati da Aesys Spa, azienda bergamasca che si è aggiudicata la gara indetta da ATB Mobilità, presente per l’occasione con il direttore generale Giuseppe Biava – prevede l’indirizzamento ai principali parcheggi in struttura presenti a Bergamo per un totale di circa 4.000 posti auto.

I 40 pannelli installati sono stati collocati su 9 principali direttrici di ingresso in città: via Broseta, via G. Carducci, via San Bernardino, via Autostrada, via Don Bosco, viale Papa Giovanni XXIII, via Borgo Palazzo, via F. Corridoni, via N. Sauro. Ciascun impianto segnaletico è composto da un numero variabile tra i 3 e i 6 display (si allega schema sinottico dell’area di intervento). I pannelli, tutti retroilluminati, a LED, sono in grado di accendersi automaticamente quando la luce naturale si fa poco intensa. Come funziona? Un algoritmo calcola la disponibilità dei posti auto considerando la distanza dal pannello al parcheggio, in base al tempo di viaggio necessario a raggiungerlo e alla rotazione media registrata in diverse fasce orarie, così da disporre di informazioni affidabili e ponderate, per ridurre al minimo eventuali incoerenze tra quanto visualizzato sul pannello al momento del passaggio e la reale situazione al parcheggio.

Il sistema software centrale legge le informazioni relative allo stato di occupazione dei parcheggi, che ciascun titolare delle strutture provvede a mantenere aggiornate e immediatamente visualizzabili sulle postazioni remote in termini di numero di stalli disponibili. Con lo stesso approccio resta aggiornata anche l’APP “ATB Mobile”, già disponibile su Google Play e su Apple Store. Oltre a fornire informazioni relative allo stato di occupazione degli stalli, il sistema di controllo è in grado di rilevare e segnalare eventuali disfunzioni in modo da predisporre tempestivi interventi di manutenzione nonché acquisire dati statistici sull’utilizzo dei parcheggi stessi. L’architettura funzionale del sistema prevede un punto centrale in connessione con i singoli parcheggi attraverso un’interfaccia di sistema in grado di trasferire le informazioni relative allo stato di occupazione dei singoli stalli ai pannelli distribuiti sul territorio, su dispositivi smartphone, siti web, etc. La connessione con i parcheggi avviene via web attraverso connessioni di rete (es. Adsl o fibra) di proprietà dei gestori mentre via Gprs/Umts con le singole postazioni che ospitano i pannelli a messaggio variabile.

Ai 40 display dedicati ai parcheggi in struttura sono affiancati 3 ulteriori pannelli a messaggio variabile – dello stesso tipo di quelli da tempo attivi in città che forniscono informazioni utili alla circolazione – , collocati in via Autostrada, viale Papa Giovanni e via Don Bosco, che informano sul livello di occupazione delle strisce blu di Città Alta. Da oggi è dunque possibile conoscere il livello di occupazione dei circa 240 posti auto a pagamento bordo strada – “strisce blu” – collocati in Città Alta: un algoritmo collegato ai parcometri che regolano la sosta sulle strisce blu calcola, per differenza tra sosta pagata e sosta disponibile, la restante quota libera. L’informazione comunicata agli automobilisti attraverso i pannelli è “sosta disponibile” oppure “sosta esaurita”.

Il dato, pur approssimativo poiché deve tenere conto di una possibile evasione del pagamento della sosta, è un deterrente a salire in Città Alta con un’altissima probabilità di non trovare un posto auto disponibile quando si evidenzia “sosta esaurita”. A settembre 2015, il progetto fa un ulteriore passo in avanti verso la certezza dell’informazione. Nei 42 posti auto a strisce blu di viale delle Mura all’altezza dell’area cosiddetta “delle cento piante”, in via sperimentale, saranno installati sensori in grado di rilevare con assoluta certezza l’occupazione dei posti auto, restituendo all’automobilista un’informazione puntuale. Stefano Zenoni, assessore alla Pianificazione Territoriale e Mobilità del Comune di Bergamo: “L’installazione e l’accensione dei pannelli per l’infomobilità rappresentano un momento molto atteso per la città di Bergamo: da oggi sarà possibile non solo conoscere l’ubicazione dei principali parcheggi in struttura cittadini, ma anche la disponibilità di posti auto, con tutti i benefici che ne conseguono in termini di mobilità e di gestione del traffico cittadino. Vorrei soffermarmi sulla sperimentazione riguardante Bergamo Alta: speriamo che questo intervento rappresenti un primo passo verso un decongestionamento, soprattutto nel periodo estivo quando i chiringuiti attraggono migliaia di persone nel centro storico. Diverranno così ancor più decisivi gli interventi di potenziamento del trasporto pubblico urbano, si veda ad esempio quello della linea 3: una corretta informazione sui parcheggi potrà contribuire in modo virtuoso allo sviluppo di una mobilità più sostenibile”.

Alessandro Redondi, pesidente di ATB: “Indirizzando l’automobilista sin dall’ingresso in città, si eviteranno giri a vuoto, smog e rumore. Siamo contenti di poter offrire un servizio utile e funzionale ai nostri cittadini e anche a quanti raggiungono la nostra città da turisti. ATB Mobilità, che si è occupata della progettazione del sistema, di cui curerà anche il funzionamento, la manutenzione e l’eventuale sviluppo, anche questa volta dimostra di essere per la nostra città un punto di riferimento non solo nel sistema del trasporto collettivo di persone, ma anche nei sistemi di mobilità integrata e intelligente”.

Gianni Scarfone, direttore generale ATB: “Con questo progetto, diventa sempre più percettibile, anche da parte dei cittadini, cosa significa che ATB è anche Centrale della mobilità di Bergamo, chiamata a progettare e realizzare l’integrazione tra sistemi (già esistenti o di previsione) e tra servizi (attuali e futuri) utili alla raccolta, alla centralizzazione e alla diffusione mirata di informazioni rivolte a quanti si muovono in città, con l’obiettivo di favorire comportamenti virtuosi da parte dei cittadini, integrare i servizi di trasporto con la gestione del traffico privato e di governare i livelli di congestione da traffico limitando gli impatti ambientali. Il sistema di indirizzamento ai parcheggi inaugurato oggi è un ulteriore tassello di un progetto più ampio di “smart mobility” per migliorare e modernizzare il sistema della mobilità cittadina”.

L’investimento economico sostenuto da ATB Mobilità è di circa 200 mila euro.




Fimaa, Taverna nuovo presidente nazionale

Santino Taverna
Santino Taverna

L’assemblea della Fimaa-Confcommercio, la federazione che riunisce i mediatori e agenti d’affari, ha eletto per acclamazione Santino Taverna alla presidenza nazionale per il quinquennio 2015-2020. Taverna prende il posto di Valerio Angeletti che ha guidato la Fimaa dal 2009. Taverna, già vicepresidente vicario nazionale, coordinatore Fimaa Lombardia e presidente Fimaa Varese per il terzo mandato consecutivo, è agente immobiliare da oltre 35 anni, avendo iniziato nel 1978 la sua attività nel settore. Il nuovo numero uno di Fimaa ricopre incarichi di responsabilità presso società immobiliari in Lombardia.

Nella sua relazione all’assemblea, Taverna ha evidenziato l’avvio di un importante processo di riorganizzazione, riqualificazione e rinnovamento della Federazione, con l’obiettivo di rendere la Fimaa-Confcommercio ancora più moderna, agile ed efficace a tutti i livelli.

“Un processo – ha commentato Taverna – la cui completa realizzazione rappresenta uno degli obiettivi centrali della Fimaa nei prossimi anni, insieme al rafforzamento del suo ruolo di rappresentanza nei confronti delle istituzioni e della politica per la tutela delle categorie che rappresenta e al potenziamento delle relazioni sinergiche sia con i territori sia con il sistema Confcommercio”. Nel corso dell’assemblea elettiva sono stati anche rinnovati i componenti del Consiglio nazionale, del Collegio dei revisori dei conti e del Collegio dei pobiviri.




Piatti “Maestri del Paesaggio”, cinque finalisiti per una cena

 

La manifestazione I Maestri del Paesaggio, che dal 5 al 20 settembre prossimi vestirà Bergamo di verde declinando il tema conduttore della quinta edizione, ovvero  “Feeling Landscape – Le colture agrarie fanno paesaggio” da tre anni a questa parte offre anche lo spunto per una selezione gastronomica “Green food e gli Chef del paesaggio”, ideata dall’associazione culturale Arketipos in collaborazione con il Gruppo Editoriale l’Espresso e Le Tavole di Bergamo Alta.

L’iniziativa coinvolge i cuochi amatoriali che dal 28 maggio al 5 luglio scorso hanno postato sul sito D Cucina e sulle pagine social le loro migliori creazioni gastronomiche ispirate al tema della manifestazione, piatti che, come previsto dal regolamento, dovevano nascere dall’incontro tra prodotti naturali, italiani, facilmente reperibili e di stagione.

Le cinque proposte arrivate in finale, mercoledì 22 luglio si contenderanno la vittoria in una serata al ristorante Il Gourmet di Bergamo Alta alla presenza di una Giuria tecnica e una Giuria popolare.

Oltre ad essere rigorosamente espressione di sostenibilità, benessere, genuinità degli ingredienti e delle preparazioni, le ricette erano vincolate ad utilizzare la mora (frutto del rovo – Rubus ulmifolius) con particolare attenzione ai prodotti d’orto e di giardino. Non erano ammessi dolci e dessert.

Ecco la cinquina finalista

I cinque piatti finalisti

  • Cupcake salati mandorle, formaggio e more
  • L’insalata era nell’orto
  • Tartara di zucchine e gelatina more
  • Farfalle nel rovo
  • Il filetto… e le quattro more

Le prime quattro sono state selezionate da una giuria composta dai ristoratori delle Tavole di Bergamo Alta, mentre l’ultima è stata scelta direttamente dai lettori con 620 voti/mi piace.

Nel corso della serata conclusiva gli Chef delle Tavole di Bergamo Alta prepareranno i piatti e gli ospiti degusteranno e voteranno le ricette.

Una serata davvero particolare per la quale è ancora possibile prenotare un posto a tavola come giurato (www.arketipos.org/programma/green-food-e-gli-chef-del-paesaggio-2015/).

Solo una ricetta si aggiudicherà il titolo di “Patrimonio de I Maestri del Paesaggio 2015”, per la capacità di esprimere l’unione tra territorio, gusto e naturalità. La sola che avrà l’onore di essere reinterpretata e inserita nei menù dei ristoranti partner (www.arketipos.org/edizione-2015/luoghi-dellevento/) nei sedici giorni della manifestazione.

Durante la cena le cinque ricette finaliste saranno accompagnate da una selezione di prosecco delle cantine Bisol.

Info: info@arketipos.org




I quattro italiani che sfideranno i migliori pasticceri del mondo

Da sinistra Antonino Bondì, Paul Occhipinti e Diego Mascia
Da sinistra Antonino Bondì, Paul Occhipinti e Diego Mascia

Quattro giovanissimi pasticceri si allenano assiduamente in vista di una sfida tanto dolce quanto ardua: vincere i Campionati Mondiali di Pasticceria Gelateria Cioccolateria e quelli di Cake Design, organizzati dalla Federazione Internazionale Pasticceria che si terranno dal 24 al 27 ottobre all’Host di Milano. I pasticceri che si cimenteranno nelle due specialità (ovvero da una parte la “Pasticceria, cioccolateria e gelateria”, e dall’altra il “Cake Design”) sono giovani e agguerriti, hanno storie molto diverse tra loro ma sono accomunati da un’unica grande passione e da un forte e ambizioso obiettivo: conquistare il titolo di campioni del mondo.

Diego Mascia

31 anni, piemontese, vanta di preziose collaborazioni in Europa e in India, ed è parte integrante dello Staff della Cioccolateria e Gelateria di Cristian Beduschi al mercato centrale di Firenze. Si avvicina al mondo della pasticceria quasi per caso: finita la scuola dell’obbligo inizia la scuola professionale di panetteria e pasticceria, e da questa prima esperienza nasce quella passione che lo porta a intraprendere la sua professione. “Una volta decisa la linea giusta da seguire solo una cosa si può fare: provare, provare e riprovare ancora – spiega Diego – perché la parte più complicata della gara non è il giorno della competizione, ma sono gli allenamenti”.

Paul Occhipinti

classe 1992, nato a Marsiglia da genitori italiani e italiano nello spirito e nella sua arte. L’amore per la pasticceria è nato guardando la nonna alle prese con il tiramisù, così, a soli 15 anni già si destreggiava tra spatole, raschie, creme e impasti. Dal momento in cui si è avvicinato al mondo della pâtisserie non ha più potuto farne a meno e ora, a soli 23 anni, è consulente per scuole di alto livello in tutta Europa e ha già vinto numerosi premi in Francia. Specializzato nel creare dolcissimi cioccolatini, si allena quotidianamente: “Per ora sto lavorando sulla degustazione, poi passerò al lato artistico – dice Paul – l’importante è avere una visione di gruppo e un collegamento forte tra i nostri lavori”.

 Antonino Bondì

è il più giovane di tutto il team: siciliano, ha soli 21 anni ma già una grandissima esperienza maturata tra Palermo e New York. “La mia passione per la pasticceria nasce fin da piccolo nel laboratorio di famiglia, dove ho iniziato a imparare la base della pasticceria”, dice Antonino, che ora si allena con grande grinta per la degustazione della monoporzione di gelato. Il suo punto di forza è quello di rinnovare ricette classiche, come per esempio la torta al pistacchio, dando loro strutture e sapori differenti. Il suo asso nella manica è però la parte artistica e decorativa dei dolci.

Serena Sardone

27 anni, orgoglio femminile della Nazionale Italiana al Campionato Mondiale di Cake Design. Originaria di Cassano Murge, in provincia di Bari, vive nel mondo della pasticceria da sempre. Porta avanti infatti la pasticceria di famiglia, insieme a sua sorella gemella. Dai semifreddi alle torte strutturate per ogni occasione, Serena trasforma ogni dolce in una vera e propria opera d’arte. Ogni giorno si cimenta in ricette sempre diverse pensando al progetto ideale da presentare al mondiale e stupire così la giuria: “Ai mondiali avrò il supporto del mio coach e dell’intera Federazione – commenta Serena – il mio punto forte è il modelling, che unito ad altre tecniche e tanta fantasia mi permetterà di fare un bel lavoro”.

 

La nazionale di pasticceria, cioccolateria e gelateria è guidata dai team manager Cristian Beduschi e Rossano Vinciarelli, pasticcieri affermati e riconosciuti a livello internazionale. Il team di cake design avrà come mentore Christian Giardina, uno dei maggiori professionisti del settore.




Marcelle, la pioniera delle patatine fritte a Bergamo

Marcelle Gibert
Marcelle Gibert

«In Italia non vengo perché non ci sono le patatine fritte», aveva detto a mo’ di provocazione 47 anni fa la giovane Marcelle Gibert al marito che progettava di rientrare in patria dal Belgio, dove – lei belga, lui figlio di emigranti bergamaschi – si erano conosciuti e sposati.

Invece in Italia ci è venuta, ma ci ha portato anche le patatine fritte dalla sua terra, che si vuole (la disputa con i francesi è aperta) abbia dato i natali ai famosi bastoncini, oggi il più abituale dei contorni o degli snack ma una cinquantina di anni fa pressoché sconosciuti all’ombra delle Orobie.

Da quella battuta l’idea del lavoro che insieme avrebbero potuto fare nel nuovo paese. «Avevo 24 anni ed avevo studiato da cuoca, mio marito era perito meccanico – ricorda –, abbiamo intuito che poteva essere un’opportunità e ci siamo costruiti da soli il mestiere». Gli esordi sono stati su un furgone al Ponte del Costone in Val Seriana e, in Val Brembana, a Zogno ad intercettare il flusso di gitanti di ritorno dalla montagna la domenica (come non ricordare l’acquolina e la tentazione di una sosta?). Poi sono arrivati i mercati e la proposta si è ampliata con polli allo spiedo, wurstel e spiedini. Oggi Marcelle, la pioniera delle patatine, ha 71 anni e dirige con piglio deciso e la parlantina schietta di chi è abituato a vivere la piazza la rosticceria ambulante La Casalinga, con sede a Torre Boldone, che arriva ad impiegare anche sette persone, tra cui la figlia Fulvia Colombi, il genero e il socio Mario. Mentre il marito ha preso la via della Spagna portando anche lì le patatine on the road.

«Ora le domeniche non lavoriamo più – spiega -. Siamo presenti in sei mercati settimanali (nell’ordine da lunedì a sabato: Bergamo, Calolziocorte, Alzano, Nembro, Ponte San Pietro e Gazzaniga) e l’offerta si è moltiplicata. Abbiamo ben 56 prodotti diversi, tra polleria arrosto e fritti». Davanti al bancone c’è l’imbarazzo della scelta, tra polli, arrotolati di vario genere, cosce, spiedini, ali, anche piccanti alla messicana, quaglie. E sul versante dei fritti, accanto alle classiche patatine e crocchette, ogni sorta di verdura pastellata, bocconcini, fagottini, panzerotti. L’evoluzione del gusto e dei tempi ha portato anche le carni certificate halal, per rispondere ai dettami religiosi dei clienti musulmani.

«Si tratta di prodotti già pronti per la cottura, fresche le carni, surgelate le fritture, che poi cuociamo direttamente sul furgone e facciamo trovare sempre caldi – racconta -. La gamma si è ampliata grazie a ditte specializzate che offrono grande scelta e, per certi versi, semplificato il lavoro». Gli inizi, infatti, sono stati tutt’altra cosa. «Utilizzavamo patate fresche – ricorda Marcelle -. Siccome sul furgone non c’era l’acqua le pelavamo in sede, prima a mano, poi è arrivata una macchina, e le trasportavano in contenitori appositi immerse nell’acqua. Una volta sul posto le tagliavamo e le friggevamo». La tecnica è quella belga: una prima frittura, si levano dall’olio, si lasciano asciugare e si ributtano per alcuni minuti al momento di consumarle per ottenere lo speciale mix tra esterno croccante e interno morbido. Un procedimento che la signora consiglia a chi vuole prepararle in casa. «Nella ristorazione invece – evidenzia – non c’è più nessuno che parte dal fresco, le patatine surgelate hanno avuto la meglio. Sono una comodità ed è inutile negarlo. Tutto sta nello scegliere prodotti di qualità e nel friggerle al meglio».




Castione, inaugurata la nuova pista ciclabile

Pista ciclabile CastioneUn percorso ciclo pedonale nuovo di zecca e un Parco degli Alpini fresco di restyling. Sabato scorso, il sindaco di Castione della Presolana, Mauro Pezzoli, alla presenza del parroco, don Stefano Pellegrini e del progettista Maurizio Vegini, presidente dell’associazione culturale Arketipos, ha inaugurato la pista ciclabile che collega il Centro Sportivo Comunale e l’abitato di Dorga al Parco degli Alpini, per l’occasione completamente riqualificato. L’operazione, che ha visto un investimento totale di 150mila euro, di cui 66mila euro di contributo dalla Comunità Montana della Valle Seriana, nasce con l’intento di ampliare la rete di collegamenti ciclabili nel territorio per incoraggiare la mobilità sostenibile e favorire il recupero del rapporto diretto con la natura. Tagliato il nastro, le autorità sono salite in sella a 10 bici elettriche per percorrere gli 800 metri della nuova pista, interamente realizzata con materiali ecosostenibili in modo da ricreare un sentiero pedonale rilassante e funzionale dal quale godere del magnifico paesaggio di Castione della Presolana. «Abbiamo creduto fortemente in questo progetto e auspico che a breve si possa pensare anche alla progettazione di un tragitto ciclabile che colleghi ufficialmente Rovetta e Castione, utilizzando percorsi agro-silvo pastorali già esistenti sul nostro territorio e che sarebbe importante riqualificare – ha dichiarato il sindaco Pezzoli -. Visto il favore con cui è stata accolto questo progetto, ci piacerebbe proseguire in un orizzonte green creando un anello interno alla nostra cittadina, così da valorizzare la pista ciclo pedonale della valle Seriana, prevalentemente adatta alle mountain bike o al passeggio, e arrivare, a percorso ultimato, a 45 km di pista dedicata”.