Accordo Telecom, a Bergamo la solidarietà salva 53 posti

telecom“La partita vera comincia adesso”. Luca Legramanti, segretario generale di Fistel Cisl Bergamo, delinea così il quadro della situazione, all’indomani della sottoscrizione dell’accordo quadro per la gestione degli esuberi Telecom. Nei giorni scorsi è stato infatti raggiunto l’accordo tra Telecom Italia e sindacati al ministero dello Sviluppo. Nessun lavoratore Telecom Italia sarà licenziato. Gli esuberi saranno gestiti con la solidarietà. “Le ricadute bergamasche dell’intesa sono assolutamente positive – dice Terry Gattoni, della segreteria Fistel Cisl Provinciale -, soprattutto se rapportate alle prime ipotesi di esternalizzazione del servizio del Caring, che a Bergamo occupa 53 persone. In questo caso, infatti, non si parla più di chiusura della sede, ma eventualmente di riprofessionalizzazione dei dipendenti”. “Certo – dice Legramanti – si dovrà  ricorrere ancora alla solidarietà  difensiva che, contrapposta alla societarizzazione è ben sopportata. Le ricadute territoriali rispetto agli esuberi annunciati ancora non sono quantificabili. Ora inizia la fase di incontri aziendali per definire il percorso e l’applicazione dell’accordo.

Ulteriore nota positiva è l’impegno dell’azienda ad aprire un confronto per rivedere il tema dei controlli a distanza e superare quindi quanto previsto nel Jobs Act”. Dopo il referendum che ha bocciato l’accordo del 18 dicembre 2014, dopo i decreti del Governo sul Jobs Act, che prevedono il superamento della normativa sull’art. 4 Legge 300 (controlli a distanza) con l’inasprimento della nuova norma che autorizza i provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori e l’indisponibilità della solidarietà espansiva per le 4000 assunzioni, la situazione era diventata estremamente complicata per i lavoratori di Telecom. L’intesa, spiega un comunicato delle sigle firmatarie dell’accordo, definisce il percorso con cui le parti intendono perseguire la finalità di migliore tutela dei lavoratori nel quadro di riorganizzazione ed efficientamento del Gruppo Telecom. “L’accordo recepisce significativamente le richieste avanzate nei precedenti incontri dalle organizzazioni sindacali e dallo stesso Ministero. Il confronto prosegue ora in sede aziendale per dare pratica implementazione alle indicazioni contenute nell’intesa”.




Plastilina e fantasia, che bravi i piccoli filmmaker della scuola Pascoli!

https://www.youtube.com/watch?v=NjslbFMLlac

Il cortometraggio d’animazione “4 fantastiche stagioni”, realizzato dagli alunni delle classi quarte della Scuola primaria Giovanni Pascoli di Bergamo nei mesi di aprile e maggio 2015, è stato selezionato al Festival Internacional Pequeno Cineasta di Rio de Janeiro e al Dubrovnik Film Festival.

Da ormai diversi anni la scuola cittadina ospita laboratori di cinema d’animazione e percorsi di linguaggio cinematografi­co, diventando una vera e propria fucina di giovani creativi. Alle prese con la tecnica stop motion, i ragazzi hanno creato quest’anno una storia in plastilina ispirata al tema del cibo e del tempo. Una produzione che ha richiesto tante ore di lavoro, cominciando dall’ideazione, passando per la creazione dello storyboard, fi­no alla costruzione dei materiali e alle riprese vere e proprie.

Presentato a giugno al Cineteatro Qoelet di Redona, il cortometraggio è stato ora selezionato, tra centinaia di candidature, nei due importanti festival internazionali. Intanto con il laboratorio di cinema d’animazione gli scolari hanno scoperto che fare un cartone animato non è facile ma può essere molto divertente. Anche le situazioni più assurde e irreali possono prendere forma perché nessun limite è dato alla fantasia. A partire da questa possibilità i piccoli animatori hanno dato vita alla frutta e alla verdura che caratterizza le 4 stagioni. Cosa succede quando una squadra di piselli fa una gara di corsa? Quando un cocco cade dalla palma? Quando un radicchio apre le sue foglie a 2 bruchetti? Quando una melanzana si adagia serena su un fianco?

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Bergamo Film Meeting Onlus, Avisco – Audiovisivo Scolastisco e la Scuola primaria Giovanni Pascoli Bergamo, con il contributo dell’assessorato all’Istruzione, Università, Formazione, Sport del Comune di Bergamo, il supporto di Associazione Polo Civico di Redona, Innovacultura – Regione Lombardia, Camere di Commercio lombarde e Fondazione Cariplo e la collaborazione di Associazione Le Piane di Redona, Cineteatro Qoelet di Redona, Spazio Giovani Edoné Bergamo.




Commercio, il distretto Morus Alba gioca la carta musicale

organo orio al serio 2Dopo la prima edizione del Baracafestival, una rassegna internazionale di burattini alla scoperta di Gioppino e della cultura popolare bergamasca, il Distretto Morus Alba – che comprende i Comuni di Stezzano, Azzano San Paolo, Grassobbio, Orio al Serio e Zanica – inizia un’altra affascinate avventura con il nuovo Festival Terramusica.

L’itinerario musicale valorizza i luoghi, le istituzioni, i personaggi, gli artisti e i laboratori artigiani bergamaschi che nel corso dei secoli hanno lasciato tracce importanti nella storia della musica. Al centro, la figura e il genio musicale di padre Davide Maria da Bergamo (al secolo, Felice Moretti – Zanica, 21 Gennaio 1791 / Piacenza, 24 Luglio 1863). Allievo di Giovanni Simone Mayr (Johann Simon Mayr), condiscepolo di Gaetano Donizetti, amico degli organari fratelli Serassi, organista a Torre Boldone, a Zanica, a Gandino e – una volta vestito il saio dei frati minori riformati – a Piacenza, per 45 anni, presso il convento di Santa Maria in Campagna, padre Davide da Bergamo fu l’esponente più rappresentativo di un periodo musicale – l’Ottocento italiano – che, attraverso i colori e le sonorità dell’organo, si manifestò ad una platea immensa di ascoltatori.

Nei tre concerti d’organo (il 26 settembre, il 3 e il 10 ottobre), gli strumenti costruiti da Carlo Bossi e Casimiro Allieri (1832 e 1884) per la chiesa parrocchiale di Orio al Serio, da Adeodato Bossi (1869) per la prepositurale di Stezzano e sempre dai Bossi (1796) per la parrocchiale di Zanica ben rappresenteranno la vivacità e la cantabilità tipica del melodramma ottocentesco italiano. Nelle mani del maestro Giancarlo Parodi (a Orio al Serio) e di due giovani organisti specialisti in questo singolare repertorio – i maestri Paolo Bottini (a Stezzano) e Marco Ruggeri (a Zanica) – le composizioni di padre Davide da Bergamo e di altri importanti compositori del tempo (tra cui Giuseppe Verdi) rivivranno, testimoni di un valore autentico e genuino, in tutta la loro luminosa e, talvolta, disarmante semplicità. Altri due concerti – a Grassobbio (il 12 settembre) e ad Azzano San Paolo (il 19 settembre) – precederanno la terna di appuntamenti organistici. Ancora una volta, protagonista sarà l’Ottocento italiano, interpretato dal Gruppo Ottoni dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano Donizetti” di Bergamo diretto da Ermes Giussani e da un singolare duo strumentale: Simone Gramaglia (viola) e Luigi Attademo (chitarra). Il Gruppo Ottoni, composto da trentadue allievi del Conservatorio cittadino, eseguirà, accanto ad una Elevazione di padre Davide da Bergamo, trascrizioni di brani d’opera – e non solo – tra le più celebri di Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Singolare e di rarissimo ascolto la proposta del duo Gramaglia – Attademo che eseguirà, in particolare, la Sonata Concertata e la Sonata per la grand viola di Niccolò Paganini.

Ogni serata inoltre ospiterà una mostra fotografica a cura dell’associazione Fotoamatori di Azzano San Paolo dal titolo “Arredo sacro” e sarà possibile allietare il palato con degustazioni dolci e salate proposte dai commercianti del Distretto Morus Alba.




Incontro sulla figura di Oscar A. Romero

Monsignor Jesús Delgado, sacerdote salvadoregno, già segretario personale del beato Óscar A. Romero, l’arcivescovo martire del Salvador beatificato per decisione di papa Francesco lo scorso maggio, sarà nei prossimi giorni a Bergamo per una testimonianza sulla santità di Romero, il suo impegno per i poveri, il dono del suo martirio. L’evento si terrà giovedì 10 settembre alle 21 al Centro Congressi Giovanni XXIII. Ad organizzarlo è l’Editrice Missionaria Italiana nell’ambito di Bergamo Festival – Fare la Pace, in collaborazione con il Centro Congressi Giovanni XXIII e il Patronato S. Vincenzo. Modera l’incontro don Davide Rota, Superiore del Patronato San Vincenzo. Nel suo incontro a Bergamo, mons. Delgado racconterà Romero da testimone diretto del suo impegno come pastore in mezzo al popolo, in particolare i più poveri e disprezzati. Attraverso le parole di Delgado sarà possibile entrare nell’intimo della grande figura di Romero come uomo e credente, un vescovo consapevole che il suo impegno per la verità gli sarebbe potuto costare la vita: «La Chiesa è più grande e più santa quando è perseguitata» scrisse in una delle lettere pubblicate da Delgado. La partecipazione all’incontro è libera.




Al parco di Loreto i campionati mondiali di nascondino

nascondinoSembra pura fantasia ma ormai la fama del Nascondino World Championship ha superato lo stupore provocato per le scorse edizioni. I Campionati Mondiali di Nascondino giungono alla VI edizione e tornano nel cuore della città dove sono stati ideati. Il Comune di Bergamo ospita e patrocina Nascondino World Championship, evento organizzato dall’Associazione Enjoi, CTRL magazine e Woodoo Studio, che si terrà nei 33.000 metri quadrati del Parco Beata Cittadini (in città conosciuto come Parco di Loreto) dove verrà allestito il campo da gioco. Ad alberi, cespugli e radure di prato si aggiungono nascondigli artificiali opportunamente posizionati dagli organizzatori della competition, unendo elementi grezzi ed elementi artistici per dare alla location il look perfetto per un evento internazionale e allo stesso tempo ludico che incarna lo spirito del gioco con il quale tutti i popoli del mondo sono cresciuti.

Per due giorni il Parco di Loreto, nel cuore di Bergamo, sarà il teatro della manifestazione ludico-sportiva che raccoglie partecipanti da ogni dove. La componente sportiva è descritta nel paragrafo del regolamento. A fare da cornice alle gare di nascondino ci sarà il servizio food & beverage, gestito dal Birrificio Indipendente Elav, dedicato ai giocatori e al pubblico, caldamente invitato a individuare e tifare la propria squadra preferita. Il pubblico potrà disporsi attorno all’area di gioco e godere del sano e divertente spettacolo offerto dai partecipanti alla competizione. Il corso delle gare sarà accompagnato da una coinvolgente telecronaca e dalla selezione musicale offerta dal DJ nascosto. Col termine delle gare la protagonista diventa la musica. Sabato dalle 20 spazio a d-Tape, Viale Rossi Project e Bauhaus, tre realtà bergamasche che propongono da anni impegno e intraprendenza nell’ambito della musica elettronica. Domenica le premiazioni della squadra vincitrice della Foglia di Fico d’Oro sono previste per le 19 dopodiché non resterà altro che festeggiare con la musica di diversi musicisti itineranti per il parco, il Juke Box Umano e la Elav BeeRun Cup, la competizione che unisce luppolo e atletismo in un percorso ad ostacoli che metterà a dura prova l’equilibrio dei partecipanti e la resistenza alle risate del pubblico. Il programma della due giorni è schematizzato sul fondo.

Quanto alle regole, saranno 45 le squadre, 3 i gironi e 15 le finaliste. Soltanto una squadra sarà la vincitrice della Foglia di Fico d’Oro. Ognuna delle 45 squadre deve essere composta da 5 giocatori, ciascuno dei quali parteciperà a una manche. A cercare i 15 giocatori che si nasconderanno durante i 60 secondi a disposizione ci sarà una squadra di cercatori fissa: anche quest’anno si sono meritati la riconferma di “seekers” i Lions di Bergamo, squadra di football americano che presenta le caratteristiche necessarie per adempire al meglio a questo ruolo (velocità, possenza, attenzione, predisposizione al divertimento). I giocatori hanno a disposizione 5 minuti (10 per le fasi finali) per uscire dal proprio nascondiglio e correre verso la tana. Il primo che si tana fa guadagnare 15 punti alla propria squadra, il secondo 14 e così via. Chi viene tanato dai Lions non si accaparra nessun punto. Lo stesso punteggio vale per chi non esce entro il tempo regolamentare e per chi viene sorpreso a commettere irregolarità. A garantire il perfetto funzionamento del gioco ci saranno due severissimi arbitri.




Bergamo, un camper per trovare nuovi donatori di midollo osseo

Camper midollo osseoUn camper per trovare nuovi aspiranti donatori di midollo osseo in tutta la provincia di Bergamo. È questo l’obiettivo principale dell’Unità Mobile dell’Associazione Federica Albergoni, Onlus nata nel dicembre 2010, un anno dopo la tragica morte della 19enne di Albino, stroncata da una leucemia fulminante. Grazie al “Camper di Federica” i volontari dell’Associazione possono portare la propria testimonianza direttamente nelle strade e nelle piazze delle comunità del territorio bergamasco, anche in quelle più lontane. Ma non solo. Nell’Unità Mobile sono state ricavate delle apposite aree dove gli aspiranti donatori di midollo osseo possono eseguire il prelievo venoso e compilare i questionari di idoneità, con l’assistenza dei medici e degli infermieri volontari dell’Associazione.

I campioni di sangue e la documentazione medica vengono poi inviati al Centro Donatori di Midollo Osseo del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, che ad oggi è l’unica realtà in provincia di Bergamo abilitata alla valutazione degli aspiranti donatori e alla loro iscrizione nel Registro Nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR, Italian Bone Marrow Donor Registry). L’IBMDR, che ha sede a Genova, raccoglie i candidati donatori di midollo osseo iscritti nei Registri Provinciali e Regionali, e, a sua volta, è collegato al Registro Internazionale che mette in rete i candidati di tutto il mondo. “Questo camper rappresenta uno straordinario strumento per aumentare il numero di potenziali donatori di midollo perché avvicina un pubblico potenzialmente vastissimo alla possibilità di iscriversi al Registro Donatori – ha spiegato Maurizio Albergoni, presidente dell’Associazione Federica Albergoni Onlus -. È una risposta concreta alla necessità di far sapere a sempre più persone che con un semplice prelievo di sangue possono salvare tante vite”.

Per poter trasformare un normale camper in una vera e propria Unità Mobile per il reclutamento di aspiranti donatori di midollo osseo è stato fondamentale l’intervento del Centro Donatori di Midollo Osseo di Bergamo, in stretta collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Bergamo. Per poter entrare nel Registro mondiale dei Donatori di Midollo Osseo bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 kg e godere di buona salute. Ai fini dell’iscrizione è sufficiente sottoporsi ad un semplice prelievo di sangue e ad una valutazione medica di idoneità. La donazione di midollo può essere fatta fino ad un’età massima di 55 anni. Solo una persona su 100 mila è compatibile con chi sta aspettando un trapianto di midollo ma si stima che in Italia circa 1000 persone ogni anno potrebbero trarre beneficio da questa terapia. Questo significa che potenzialmente tutti noi possiamo salvare una vita.

 

 




Uganda, magliette dell’Atalanta a ruba tra i bambini

atalanta (2) - CopiaMaurizio Destro, direttore del Dipartimento Scienze Mediche dell’Ospedale di Treviglio, è rientrato nei giorni scorsi dalla missione in Uganda con l’Associazione di volontariato PACE (Prevention And Clinical Education). Ha scatto una serie di toccanti foto dove vengono ritratti i bimbi e le mamme ugandesi che hanno sposato il “Progetto Neonati Atalantini”. Destro è il cofondatore dell’Associazione, nata l’8 dicembre 2010 e presieduta da Francesca Cagnoni, che opera nell’ambito della cooperazione internazionale per lo sviluppo dei Paesi e delle popolazioni più disagiate, sostenendo queste ultime sia dal punto di vista strettamente sanitario, sia di educazione sanitaria. In particolare, i suoi attuali progetti mirano a promuovere e sostenere lo sviluppo della rete sanitaria locale tramite la costruzione e l’implementazione di Ospedali e Dispensari in Uganda e il supporto, anche attraverso momenti di scambio culturale, scientifico e materiale dei medici e degli operatori sanitari locali. L’Associazione si occupa anche di offrire sponsorizzazioni per bambini bisognosi presso le scuole locali, di offrire supporto medico – oggi praticamente assente – e dotare i dispensari di impianti e attrezzature indispensabili, come i frigoriferi per conservare i vaccini. Volontari, medici e studenti italiani si alternano così nelle missioni, vivendo e lavorando in questo Paese in cui, nonostante l’estrema povertà, la gente mostra un’incredibile e contagiosa voglia di vivere, come dimostra la reazione suscitata dall’arrivo al Dispensario di Kyatiri del “Progetto Neonati Atalantini”. Il “Progetto Neonati Atalantini”, nato il 13 luglio 2010 da un’idea del presidente Antonio Percassi, è molto semplice: a tutti i neonati che vengono al mondo negli ospedali di Bergamo e provincia viene regalata la maglietta nerazzurra dell’Atalanta; in questo caso, i beneficiari di tale regalo sono stati i bambini del Dispensario “Mary Mother of the Church”, struttura sanitaria che accoglie mamme e bambini a Kyatiri, villaggio rurale situato nel Distretto di Masindi, Uganda.

In Uganda le apprezzate divise nero-azzurre sono andate letteralmente a ruba, oltre che per i neonati a Kyatiri, anche per i bimbi un po’ più grandi: la voce, infatti, si è sparsa e le mamme accorrevano anche dai villaggi vicini per avere le magliette. Il dono è diventato, così, un potente mezzo “sanitario”: ogni bimbo che veniva a chiedere la maglietta, è stato visitato e vaccinato!




Negozi storici, al via il bando “Innovare la tradizione”

Confcommercio Lombardia ha organizzato per lunedì 14 settembre, alle 15, nella Sala Turismo di Palazzo Castiglioni, in Corso Venezia 47/49 a Milano l’incontro di presentazione del bando “Innovare la Tradizione” destinato ai negozi storici lombardi e che aprirà il prossimo 24 settembre. L’incontro vedrà la partecipazione dell’Assessore al Commercio Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini. Il testo del bando “Innovare la tradizione” è già stato pubblicato sito della Regione Lombardia e mette a disposizione un milione di euro per la valorizzazione dei negozi storici. Le domande di finanziamento potranno essere presentate solo on line attraverso la piattaforma www.siage.regione.lombardia.it,a partire dalle ore 12 del 24 settembre 2015 e fino alle ore 12 del 15 ottobre 2015, salvo esaurimento risorse. Beneficiari della misura sono gli esercizi commerciali iscritti nel Registro regionale dei luoghi storici lombardi, che hanno ottenuto il riconoscimento dalla Regione di “insegna storica e di tradizione” o di “negozio-locale storico” e di “storica attività”.

Tre gli ambiti di intervento:

  • Innovazione
  • Riconversione e sviluppo di impresa
  • Ricambio generazionale, trasmissione di impresa, rilancio occupazionale

I contributi sono a fondo perduto e coprono il 70% dell’investimento fino ad un massimo di 20mila euro. La spesa minima è di 8mila euro.

Bando Innovare la Tradizione




Chi se ne importa di padania o fanfaluche identitarie. Voglio strade senza buche!

buche-cartelli-rovinati-e-strade-dissestate_18La politica si nutre di uno striminzito vocabolario: qualche slogan da quattro soldi, due o tre ipotiposi che evochino, a seconda, serenità o rabbia, e un mazzetto di concetti buoni per tutte le stagioni. Salvini, oggi, usa un linguaggio “aderenziale”: gli hanno spiegato che enumerare le cose, contando sulla punta delle dita, fa molto pragmatico (e anche un tantino sensale di bestiame, il che non guasta), e lui conta, anche quando non c’è nulla da contare. Renzi e tutta la sua congrega, giù giù, fino agli assessori comunali, applica sistematicamente l’otomercanzia, ossia il fare orecchie da mercante quando gli si sottopone una questione: il loro vocabolario si fonda su termini anfibolici, mimetici, insomma insaponati al punto da essere inafferrabili. Vero è, però, che i preoccupanti scricchiolii della cadrega hanno indotto perfino i più mielosi ed imbelli a mettersi l’elmetto e scendere in battaglia: Marino, che è uno cui potresti fregare l’automobile mentre la sta guidando, ha riscoperto gli slogan grevi dell’antifascismo militante, mentre Renzi sintetizza le sottili differenze ideologiche tra PD e Lega paragonandole a quelle che separano gli uomini dalle bestie. Ma sono saldi di fine stagione: vedrete che le omelie ritorneranno, insieme alle rondini, a primavera. Ogni politica ha le sue parolette magiche: ogni politico ha un suo sistema, ed uno soltanto, per affrontare quella partita di briscola chiamata, che è l’amministrazione dell’Italia. Poi, c’è la gente. Alla gente non importa nulla delle parole che usi, se, alla fine, non combini una cippa.

Che tu sia un disutile che declama martelliani o che tace come un ghiozzo, per il popolo non cambia nulla: è la disutilità il dato sensibile, se rendo l’idea. Così, la gente ascolta e guarda: e, quasi mai, ciò che ci dicono le nostre orecchie coincide con ciò che ci mostrano i nostri occhi. Prendiamo, ad esempio, il problema dei problemi: il federalismo. Oggi, i più improbabili tiratori a campare hanno riscoperto le autonomie, mentre di federalismo non parla più nessuno: ieri, sembrava il pensiero dominante di tutti quanti. Cosa voglia dire federalismo si può scoprire in due modi diversi: il primo, che è il meno efficace e il più complicato, è quello di prendere un dizionario e cercarsi il lemma. Il secondo, enormemente più semplice ed istruttivo, consiste nel prendere l’automobile e andare a farsi un giretto. Percorrete la Valsugana, per esempio: a Caldonazzo, seguite le indicazioni per gli altipiani e godetevi serenamente il bel panorama. Ad un certo punto, la vostra attenzione sarà attirata da due diversi e contemporanei fenomeni: il primo sarà la comparsa di un cartello, che vi comunica che state lasciando il Trentino per entrare in Veneto; il secondo sarà un progressivo aumento del rollio e del beccheggio della vostra vettura. Perché, incredibile ma vero, un metro dopo il cartello confinario, cominceranno le buche: la strada sarà una specie di groviera.

Ripetete l’operazione a Ponte Caffaro, in Vallagarina, nel Primiero: il fenomeno si ripeterà con spaventosa esattezza. Ecco, questa è l’autonomia: questo sarebbe il federalismo, se a qualcuno venisse in mente di federarci. Di là, una strada liscia come un biliardo: di qui, un percorso di guerra. Ovviamente, il dato si potrebbe estendere a quasi tutti gli aspetti della vita pubblica: dai marciapiedi ai gerani sui balconi, dai finanziamenti per chi ristruttura agli investimenti nell’istruzione. Se si trattasse di fare un paragone tra Sudtirolesi e Siciliani, capirei qualche remora di ordine antropologico: regioni autonome, stessi vantaggi, due mondi contrapposti. Merano e Messina si somigliano come Lucerna e Katmandu. Ma qui stiamo parlando di una società del tutto affine: di popolazioni provenienti da una cultura affatto identica. La differenza sta nei soldi: nell’autonomia, appunto. Quell’autonomia che crea una sperequazione talmente clamorosa da saltare all’occhio, appena, in macchina, varchi quella linea immaginaria che separa la PAT dalla provincia di Belluno, di Verona o di Brescia.

E, dunque? Dunque, credo che, se la Lombardia o il Veneto godessero degli stessi privilegi di autonomia del Trentino, le strade venete e lombarde sarebbero come quelle trentine: non ci vedo grosse difficoltà. E i gerani, i marciapiedi, le scuole e le ristrutturazioni andrebbero di pari passo. Le regioni autonome, a mio modesto parere, sono un’ingiustizia intollerabile: non perché sia contrario all’autonomia, quanto perché sono favorevole all’autonomia di tutti e non solo di qualche privilegiato: id est il federalismo. Così, per me, che politico non sono, la parola ‘federalismo’ significa, essenzialmente, strade senza buche, e via discorrendo: non mi importa nulla di fanfaluche identitarie, di celthia, di padania o di brembania. Tanto, ormai, siamo una pasta e fagioli globale: che identità dovremmo difendere? Io parlo di privilegi, che, una volta estesi anche a noialtri, figli della serva, cesserebbero di essere tali. E si convertirebbero in denaro sonante. Quando Cappelluzzo propose un referendum per rendere Bergamo provincia autonoma, noi versavamo allo Stato, ogni anno, 1.900 miliardi di lire, e ce ne tornavano 90: provate a fare un paio di conticini. Con 1 miliardo di euro all’anno, immagino che qualche buca si potrebbe riempire: perfino se la si riempisse di banconote…




“Trofeo Salera”, vince il risotto della Locanda della Corte di Alzano

mirko miraglia«Quello della famiglia Salera è un esempio molto positivo di imprenditoria lombarda, che ha spinto un uomo già forte nel settore dei cereali della Bergamasca a investire su un cereale d’acqua e a provare una formula di valorizzazione del prodotto che si vende direttamente con un mercato di riferimento medio alto che è quello della ristorazione e dell’alta gastronomia». Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, che, oggi, a Garlasco (Pavia), è intervenuto alla quarta edizione del ‘Trofeo Salera, 15 cuochi si sfidano per il miglior risotto’.

trofeo salera 2Teatro della manifestazione la Cascina la Reale, località di coltivazione del riso dell’azienda agricola Giancarlo Salera. Sessantasei anni, bergamasco, con il figlio Pierluigi conduce l’azienda nel segno della genuinità e della tradizione. La produzione agricola dell’azienda Salera comprende anche cereali e farine coltivate nei terreni di Martinengo, in provincia di Bergamo. «La giornata di oggi celebra questa felice intuizione – ha aggiunto l’assessore Fava -. Auguro a questa famiglia il massimo dei risultati, che è quello che si merita. Ma oggi un grande risultato già c’è stato, la presenza di pubblico, che dimostra quanto questa sia già una realtà consolidata nell’ambito delle grande aziende del gusto del made in Italy».

«L’idea è partita dai cuochi, nostri interlocutori per eccellenza – ha spiegato Giancarlo Salera – e ora siamo arrivati alla quarta edizione. È stata voluta dai cuochi, perché loro sanno di essere il primo veicolo di promozione e sanno che qui c’è la qualità. Cuochi e ristoratori oggi hanno assaggiato le migliori proposte di risotto senza limiti. Poi, essendoci anche i clienti dei ristoratori, abbiamo fatto assaggiare i migliori fornitori di salumi, formaggi, dolci e anche altre proposte. In totale abbiamo riunito in una sorta di grande festa circa 150 persone».

Vincitore di questa edizione è stato il giovane Mirko Miraglia, della Locanda della Corte di Alzano Lombardo, che ha presentato “Risotto mantecato alle bollicine franciacorta con Carbonada di Bue al Barolo e Crema di Strachitunt”, ricetta dello chef e patron Flavio Manzilli.

Mirko Miraglia 3«Siamo nati maiscoltori – ha ricordato Salera – e non avevamo mai visto una piantina di riso. Un giorno abbiamo visto questa azienda, d’inverno, a novembre. Pioveva, ho fatto un giro veloce e non ne volevo sapere. Poi verso marzo, mentre eravamo in giro a vedere altre aziende, mi è tornata in mente e ci ho mandato mio figlio a dare un’occhiata. Era cambiato tutto, se cercavi un’azienda era quella giusta. Poi abbiamo scoperto che è il terreno a fare il prodotto, e quello della cascina La Reale è il migliore. Noi non siamo più bravi di altri. Oggi produciamo tutte le qualità che  il mercato ci chiede. Il terreno è stata la nostra fortuna».