Giovani, uno su dieci ha trovato lavoro con Internet

internet lavoroL’ufficio di collocamento del XXI secolo? È Internet, che ha permesso nel 2014 al 10% dei ragazzi con meno di 30 anni di trovare la propria occasione nel mercato del lavoro. E, in generale, la Rete, l’Export ed il Digitale rappresentano i tre elementi principali con cui, negli ultimi anni, «le Piccole e medie imprese italiane cercano di uscire dalla crisi economica e migliorare la loro produttività».

Lo si legge nel dossier presentato in occasione della ‘Summer school 2015’, evento promosso dalla Fondazione studi dei Consulenti del lavoro. I dati «testimoniano l’esistenza del cosiddetto sistema R.E.D. (Rete, Export, Digitale) che ha condizionato, soprattutto durante il triennio 2013-2015, le scelte operate dalle microimprese e dalle Pmi e permesso di comprendere quali saranno le leve future delle aziende», dalle quali i professionisti «dovranno ripartire per acquisire nuove competenze ed abilità da mettere a disposizione delle aziende».




Va a caccia di caprioli, scoperto dalla polizia provinciale

Gli agenti del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale di Bergamo, in collaborazione con la vigilanza venatoria volontaria, hanno scoperto e sventato un tentativo di bracconaggio nei confronti di ungulati. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in Val Cavallina, nel comune di Endine Gaiano; verso le 23 la pattuglia del Nucleo Ittico Venatorio, in servizio per la prevenzione di atti di bracconaggio, ha visto arrivare un’autovettura fuoristrada che si è fermata a bordo di un prato e, successivamente, la luce di una torcia che illuminava il prato, individuando un esemplare di capriolo intento a nutrirsi. Il bracconiere munito di arma da fuoco a questo punto si è diretto cautamente verso l’ungulato incamminandosi verso il bosco, illuminando ogni zona utile per la ricerca del capriolo; fermato dagli agenti della Polizia Provinciale l’uomo ha tentato una breve fuga ma si è fermato dopo che gli agenti, che lo hanno riconosciuto nell’identità, lo hanno chiamato per nome.

Una volta raggiunto l’uomo gli agenti hanno chiesto la consegna dell’arma, che risultava carica, e della torcia, contestando la violazione della legge 157/92 art.18 comma 2 per esercizio della caccia in periodo di divieto generale e dell’articolo 13 comma 5 uso di mezzi vietati. Il soggetto – un cinquantenne residente in Valcavallina – ha ammesso la responsabilità di quanto accertato negando però il suo interesse ad abbattere il capriolo, affermando di essere in cerca di una volpe in quanto specie ritenuta causa di danni – ma anch’essa, in questo periodo, specie protetta. Nello zaino rinvenuto all’interno dell’auto erano presenti attrezzature tipiche per caccia agli ungulati: un coltello per scuoiare e due corde di cui una fornita di carrucola, infine in una custodia era detenuto un visore notturno del tipo applicabile alla carabina. Si è proceduto pertanto al sequestro dell’arma, una carabina munita di ottica di precisione e di tutto quanto rinvenuto. Come noto la caccia agli ungulati si basa su regole precise tra cui l’assegnazione del capo al cacciatore e, ovviamente, non può essere esercitata nelle ore serali e notturne.




Albini: “Per il tessile scenario mondiale sempre più difficile”

Silvio AlbiniLa strategia di diversificare i rischi mercato/prodotto premia il Gruppo Albini che nei primi sette mesi del 2015 conferma un fatturato in linea con lo scorso anno, che si era chiuso con un aumento complessivo dell’11%. Risultato che il Gruppo auspica di consolidare a fine anno: obiettivo ambizioso alla luce del difficile andamento del tessile, in particolare quello cotoniero e delle incerte situazioni di mercato, causate dall’instabilità del contesto geopolitico internazionale. Il Gruppo Albini, maggior produttore europeo di tessuti per camiceria, esporta direttamente oltre il 70% del fatturato in più di 80 paesi nel mondo e da anni investe seguendo una strategia di internazionalizzazione perseguita con un approccio globale, ma con investimenti e attenzioni locali che anticipano e rispondono alle esigenze di ogni singolo mercato. “La situazione odierna fotografa un mondo molto diverso rispetto a quello di un anno fa – spiega il presidente Silvio Albini -. La crisi in Cina, la situazione dei mercati della Russia e dell’Ucraina, la svalutazione del rublo, gli scenari di guerra presenti in gran parte di Medio Oriente e Nord Africa si sommano alle condizioni sempre meno brillanti dei BRIC, alla svalutazione euro/dollaro e alla debolezza delle monete emergenti. Alla situazione estera profondamente incerta, si contrappongono aspetti positivi come l’andamento degli Stati Uniti e la tenuta del mercato europeo, da considerare nostro mercato domestico, che si sta mostrando un’area di grande stabilità. È necessario – continua Albini – abituarsi ad operare in una situazione turbolenta, difendendo le posizioni acquisite e mettendo in campo strategie che premiano una visione di lungo periodo. La recente apertura delle filiali commerciali estere sta premiando gli sforzi fatti dal Gruppo per raggiungere l’obiettivo di essere sempre più presenti localmente nei mercati più lontani, comprendendone in anticipo tendenze e dinamiche commerciali e culturali, strategia che i Clienti dimostrano di apprezzare. E’ sempre molto alta in tutti i mercati – continua Albini – la considerazione del Made in Italy che equivale a qualità, creatività, stile e autenticità. Ne abbiamo avuto un esempio durante la prima edizione di Milano Unica a New York, è stato evidente come conoscere in modo approfondito il mercato e pianificare bene gli appuntamenti, grazie alla nostra presenza locale, abbia reso efficace e molto positivo l’evento fieristico”. Importante anche la differenziazione che il Gruppo Albini ha intrapreso a livello di prodotto. “Sempre per dividere i rischi, – approfondisce il Presidente Silvio Albini – abbiamo ben segmentato la nostra proposta nei diversi brand con lo scopo di rivolgerci a mercati con esigenze diverse: uomo e donna; proposte che spaziano dal classico, allo sport, al mondo fashion, con tipologie di prodotti diversi: tinto filo, stampe, denim, jacquard, fil coupé”.

Sul piano degli investimenti, il Gruppo Albini ha concluso nel 2014 un ciclo triennale di oltre 27 milioni di euro di investimenti in ambito soprattutto industriale, che hanno consentito di modernizzare gli stabilimenti rendendoli più produttivi e flessibili in varie fasi, per assicurare ai Clienti il miglior servizio ed essere sempre più reattivi e veloci in un mercato che sempre più premia queste caratteristiche. Nel biennio 2015/2016, oltre che a consolidare i risultati di quanto fatto, il focus degli investimenti si concentrerà sulle aree del prodotto, del marketing e della comunicazione, dei sistemi informativi, dell’organizzazione e dell’ottimizzazione e razionalizzazione dei processi: un impegno altrettanto fondamentale per continuare a garantire gli standard di qualità e servizio a Clienti e Consumatori che si mostrano oggi sempre più consapevoli ed esigenti.




Reddito d’autonomia, per il 2015 stanziati 50 milioni

“Abbiamo reperito molte risorse, ben 250 milioni di euro dal Bilancio della Regione, e non è stato facile, per aiutare i cittadini lombardi in difficoltà. L’abbiamo chiamato Reddito di autonomia perché vogliamo che questi cittadini, che sono in stato di bisogno, possano rendersi autonomi e tornare in condizioni degne di chi vive, abita e lavora in Lombardia”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di TeleLombardia “Orario continuato”. “E’ un pacchetto di misure – ha aggiunto il governatore – che stiamo definendo in queste settimane, per l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e il reinserimento nel mondo del lavoro per chi ovviamente è ancora in età da lavoro. Saranno aiuti mirati in base alle situazione della persona in difficoltà, integrando politiche attive per il lavoro a politiche per il sociale. Voglio partire subito, entro ottobre, con una sperimentazione: mettiamo 50 milioni per il 2015 e poi altri 200 milioni per il 2016”.




Bergamo, i sindacati di polizia: “Vanno rafforzati uomini e mezzi”

polizia-macchineNei giorni scorsi i commissari provinciali di Forza Italia, l’onorevole Gregorio Fontana e il senatore Enrico Piccinelli, e il consigliere comunale di Forza Italia Stefano Benigni, hanno incontrato i rappresentanti sindacali di Polizia della provincia di Bergamo (Siulp, Sap, Ugl, Uil-Anip Italia Sicura, Silp-Cgil, Siap). Un momento di ascolto e confronto, al quale era presente anche l’incaricato alla sicurezza del coordinamento provinciale di Forza Italia Paolo Parise: “Abbiamo voluto fare questo incontro, prima di tutto, per avere un confronto con gli operatori del settore poiché come parlamentari ci troviamo ad affrontare provvedimenti legislativi che riguardano le forze di polizia. Inoltre è stato molto utile per avere puntuali indicazioni sulle esigenze e problemi della sicurezza specifici della provincia di Bergamo – sottolineano gli esponenti orobici di Forza Italia. Diversi i temi affrontati e le preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali. Prima fra tutte l’annoso problema della carenza d’organico che in Questura è fermo dal 1989 e fa sì che in Bergamasca ci sia solo un poliziotto ogni 20 mila abitanti. Questo deficit di personale rappresenta un rischio permanente per la possibilità di esistere del Commissariato di Treviglio, che deve al più presto essere rinforzato poiché la carenza di personale mette a dura prova la capacità operativa del presidio sul territorio. L’emergenza migranti è un’altra seria problematica emersa, dato che sta gravando la Questura di un lavoro straordinario legato alla necessità d’identificazione e foto segnalazione dei migranti destinati alla nostra provincia. Tutto questo si somma e distoglie risorse e attenzione alle consuete e quotidiane emergenze legate al contrasto della criminalità organizzata, alla gestione dell’ordine pubblico durante gli eventi sportivi e in generale al presidio del territorio. “I problemi che i rappresentanti dei sindacati di Polizia ci hanno esposto meritano attenzione da parti di tutti – concludono Fontana e Piccinelli – per questo chiederemo un impegno reale a tutte le forze politiche per mettere in campo iniziative certe che possano mettere in condizione le forze dell’ordine della nostra provincia di svolgere il loro lavoro con più serenità, risorse umane e mezzi adeguati”.




Summer School, gli aspiranti “scienziati” s’incontrano a San Pellegrino

Casinò San PellegrinoQuando ci si tuffa in numeri, geometrie, spazi e tempi c’è posto anche per la fantasia, la bellezza e l’eleganza. Dal 7 al 9 settembre novantasei giovani aspiranti “scienziati” di 23 istituti superiori lombardi (quarta e quinta superiore), con 28 loro docenti accompagnatori, s’incontrano a San Pellegrino Terme per il tradizionale e atteso appuntamento della Summer School, che quest’anno s’intitola “La matematica incontra l’arte e la tecnologia”. “Ogni anno si dà risalto ad un aspetto particolare della matematica, così in questa edizione si metteranno in evidenza i legami tra la matematica, l’arte e la tecnologia con modalità diverse e anche accattivanti per gli studenti partecipanti, protagonisti attivi di questo importante appuntamento scientifico che promuove anche il confronto e il dialogo tra la scienza, sempre presente nella vita quotidiana, e altri ambiti culturali”, dichiara Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo.

La summer school è inserita nelle attività del Piano nazionale lauree scientifiche e viene organizzata dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e dal Centro MatNet-CQIA dell’Università di Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo e Gruppo Scaglia, il Comitato per gli Istituti tecnici industriali “Paleocapa” e “Natta” di Bergamo, gli Istituti superiori “Turoldo” di Zogno e IPSSAR di San Pellegrino Terme, Mathesis di Bergamo, Comune di San Pellegrino. “La Summer School offre l’opportunità di partecipare ad un’esperienza orientativa in vista della futura scelta post-diploma, oltre che divulgare la scienza in modo nuovo – aggiunge la docente Gisella Persico, referente orientamento Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – Al mattino sono previste conferenze di docenti provenienti da vari ambiti universitari e scientifici su temi specifici e al pomeriggio laboratori sotto la guida di un tutor. Al pomeriggio sono inoltre previsti per i docenti incontri-dibattito con esperti su tematiche relative alla didattica”. Saranno tre giorni d’immersione totale: conferenze al mattino, al Casinò municipale di San Pellegrino, mentre al pomeriggio dalle 14.30 all’Istituto Alberghiero (Ipssar) di San Pellegrino, la grande novità degli incontri-dibattito per gli insegnanti (7, 8, 9 settembre) e i gettonatissimi laboratori interattivi per gli studenti (8 e 9 settembre), mentre il 7 sempre i ragazzi faranno visita alle aziende del Gruppo Scaglia in Val Brembilla, per sperimentare sul campo l’intreccio fra matematica e tecnologia.

Sono due gli eventi serali: il 7 settembre dalle 18.30 serata alle Terme di San Pellegrino e l’8 settembre dalle 20.30 incontro con Gianfranco Gambarelli (Università degli Studi di Bergamo) sul tema “La teoria dei giochi, John Nash e altri Nobel” al Teatro dell’Oratorio San Giovanni Bosco di San Pellegrino. Sono 23 le scuole partecipanti: 13 da Bergamo e provincia, 10 da altre province lombarde. Bergamo città: Mascheroni, Natta, Paleocapa, Sarpi  Bergamo provincia: Alberghiero di San Pellegrino Terme, Amaldi di Alzano Lombardo, Betty Ambiveri di Presezzo, Einaudi di Dalmine, Federici di Trescore Balneario, Marconi di Dalmine, Turoldo di Zogno, Valle Seriana di Gazzaniga, Zenale e Butinone di Treviglio.

 




“E’ un quadro difficile, ma i commercianti non mollano”

Sangalli 1La luce della ripresa comincia a mostrarsi in fondo al tunnel. Non è forte come ci si aspetterebbe ma sicuramente è il segnale che la congiuntura comincia a cambiare verso. L’ufficio studi di Confcommercio, tradizionalmente prudente, si lascia andare a qualche considerazione positiva. Parla di «indizi di vitalità nell’ambito dei servizi» e mette in luce il timido aumento della domanda interna, anche se la cautela sull’intensità della ripresa in atto è d’obbligo. Per spingere più in alto la congiuntura sarebbe necessario un deciso taglio delle tasse. Ma sarà possibile e a quali condizioni?

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – intervistato dal Giornale di Sicilia – invoca il taglio delle tasse.

Quali sono le vostre previsioni per l’anno in corso?

«L’ufficio Studi di Confcommercio prevede una crescita del Pil dell’1,1% e dei consumi dell’1,2%. Una previsione che credo possa essere rispettata perchè una serie di indicatori vanno in questa direzione: mi riferisco alla favorevole congiuntura internazionale, alla fiducia di famiglie e imprese ai massimi degli ultimi due anni, al positivo andamento dell’occupazione, al costo del petrolio a prezzo di “saldo” e, soprattutto, alla crescita del fatturato dei servizi che ha fatto registrare il miglioramento maggiore dal 2011».

Questo quadro vuol dire che siamo usciti definitivamente dalla crisi?

«Sicuramente dopo sette anni di recessione durissima che ha colpito tutti i settori e tutti i territori e in cui ogni italiano mediamente ha perso 2.100 euro di consumi, abbiamo finalmente abbandonato il segno meno. Ma da qui a dire che abbiamo rimesso il Paese sui binari di una crescita robusta e duratura ce ne corre».

Qual è la vostra ricetta?

«Serve una politica fiscale che non sia un ostacolo al miglioramento della domanda delle famiglie, ma sia, invece, “distensiva” e che abbia come obiettivo quello di una riduzione generalizzata, certa e sostenibile del carico fiscale. Per far questo la via maestra è quella di attuare una doppia sottrazione: meno tasse, meno spesa improduttiva. Un terreno, quest’ultimo, dove, senza tagli lineari e indiscriminati ma con interventi puntuali e mirati, si possono ridurre sprechi e inefficienze che, a livello territoriale, ammontano oggi a 23 miliardi di euro».

Qual è lo stato di salute delle vostre imprese?

«Le imprese, soprattutto quelle del terziario, che vivono prevalentemente di domanda interna, continuano a soffrire. Nei primi sei mesi del 2015, infatti, hanno già chiuso 35mila esercizi al dettaglio che vanno ad aggiungersi agli oltre 64mila che hanno abbassato definitivamente la saracinesca nel 2014. Nonostante queste difficoltà i nostri imprenditori, gli imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, non hanno perso la voglia e la determinazione di fare impresa. E oggi queste imprese rappresentano una parte essenziale del Paese che vale oltre il 40% del Pil e dell’occupazione».

E sul fronte del credito com’è la situazione?

«Il nostro Osservatorio congiunturale registra qualche segnale di miglioramento negli ultimi mesi: aumenta il numero di imprese in grado di far fronte autonomamente ai propri impegni finanziari e aumenta leggermente anche la quota di imprese a cui viene accordato il credito richiesto. Resta però ancora troppo basso il numero di imprese che accedono a nuovi finanziamenti: sono solo 7 su 100».

Un’ultima domanda: cosa ne pensa della promessa di Renzi di abbassare le tasse su famiglie e imprese nei prossimi tre anni?

«L’attuale pressione fiscale è incompatibile con qualsiasi prospettiva di ripresa e quindi mi pare che la scelta sia obbligata. E confidiamo nella piena realizzazione di questo annuncio».




Fiera di Sant’Alessandro, la carica dei 50mila

Fiera Sant'AlessandroLa Fiera di Sant’Alessandro porta il mondo contadino in città e il pubblico ricambia con entusiasmo. Dopo il positivo dato di pre-apertura riguardante l’incremento del numero di aziende espositrici (206, +2.5% rispetto all’anno scorso), la manifestazione organizzata da Bergamo Fiera Nuova ed Ente Fiera Promoberg ha chiuso i battenti conquistando infatti anche il gradimento del pubblico, sempre più numeroso. Al termine delle tre giornate dedicate ai protagonisti della filiera agroalimentare e zootecnica si è toccata infatti quota 50mila presenze, arrivate in gran parte dalla nostra provincia, ma molte anche dal resto della regione. Tra gli appuntamenti più seguiti, le premiazioni per la rassegna zootecnica (una delle più significative in Lombardia), la tappa bergamasca del campionato dei boscaioli, e la fase finale del concorso Purosangue Arabi a Bergamo.

I dati complessivi, uniti ai commenti di aziende, enti, istituzioni e realtà che completano la filiera agricola-zootecnica, consentono alla manifestazione di consolidare il proprio ruolo di evento di riferimento per il settore a livello regionale. Un ruolo sottolineato anche da Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole con delega all’Expo, in visita alla Fiera di Sant’Alessandro nella giornata di sabato. Martina, nato nel ’78 a Calcinate, l’appuntamento dedicato al mondo rurale l’ha frequentato (e amato) da sempre, essendo un profondo conoscitore del settore. “La Fiera di Sant’Alessandro è da sempre un’occasione unica per la nostra provincia per rappresentarsi al meglio – ha osservato il ministro Martina -. Non dobbiamo tuttavia esultare troppo, il settore agroalimentare vive un passaggio molto delicato e ci sono ancora molti problemi da risolvere. Credo però che sia uno dei settori del futuro, in particolare per la nostra provincia”.

Grande interesse, sia degli operatori professionali che degli appassionati del settore, per quello che molti ritengono l’appuntamento più tradizionale della Fiera di Sant’Alessandro: la rassegna zootecnica, tra le più attese a livello regionale. Oltre 350 i capi per il commercio in Fiera, definiti dalla commissione esaminatrice “tutti di ottima qualità, dovuta a una attenta selezione portata avanti nei decenni dai nostri allevatori”. Nella giornata di domenica l’incoronazione delle regine delle tre diverse razze bovine: Frisona, Bruna, e Red Holstein. La commissione esaminatrice, coordinata da Gianni Simoni, e composta da Giuseppe Oberti, vicepresidente gruppo Macellai Ascom; Giulio Campana, settore agricoltura di Provincia Bergamo; Giuseppe Rubini e Sergio Borella, rappresentanti dell’Associazione provinciale allevatori (Apa), dopo aver valutato ogni minimo particolare dei capi per individuare quelle più meritevoli, ha alla fine decretato le Regine di razza della Fiera di Sant’Alessandro 2015: per la Frisona è Magnolia (allevamento Oliviero Rusconi  – Valmadrera, Lecco), per la Bruna è Globus e per la razza Red Holstein è Fara (entrambe dell’allevamento Angelo Giupponi, San Pellegrino Terme).




Al Carroponte spegne la prima candelina. Il 15 settembre grande evento aperto a tutti

Al carroponteE’ festa Al Carroponte! Il ristorante eno-bistrot di via De Amicis 4, a Bergamo, spegne la prima candelina e annuncia un grande evento, aperto a tutti. L’appuntamento è per il prossimo 15 settembre. “Quella che dodici mesi fa era per noi un’ambiziosa scommessa – ammette il sommelier Oscar Mazzoleni, ideatore e guida del locale – oggi è una splendida realtà che ci regala infinite soddisfazioni. Il merito di questo successo lo devo ai clienti, allo staff e anche alla famiglia. Ecco perché ho voluto condividere con tutti questo primo traguardo”.

Martedì, dalle 19, porte aperte quindi, con l’occasione di degustare i vini di grandi produttori come Berlucchi, Ferghettina, Derbusco Cives, Colline di Sopra, Feudi San Gregorio, Conte Vistarino, Castello delle Regine e Tenuta Vinea. Tutti i produttori saranno presenti e disponibili a raccontare i loro grandi vini. Spazio anche agli amanti della birra, con lo storico birrificio Angelo Poretti. Non mancheranno inoltre i patanegra de La Fenice di Grassobbio, fedele fornitore fin dall’apertura, oltre agli ormai famosi finger food, simboli dell’anima bistrot di Al Carroponte. Infine, per concludere i festeggiamenti, alle 21.30 verrà spenta la prima candelina con relativo taglio della torta e brindisi collettivo. “Sarà l’occasione – annota Mazzoleni – per rivederci, per stare insieme, per fare festa e per ringraziare tutti del consenso ricevuto in questo primo anno”.




Maroni: “Pronto a una grande alleanza per l’autonomia”

Maroni Gori e Rossi“Sulla maggiore autonomia della Regione sono disponibile a discutere con chiunque e fare iniziative comuni con chiunque, a prescindere dal colore politico, se sono nell’interesse della Regione Lombardia e dei cittadini lombardi”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell’incontro con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, e Matteo Rossi presidente della Provincia di Bergamo, presso il Palazzo di Via Tasso sul tema della maggiore autonomia. “Accolgo con favore questa iniziativa del sindaco di Bergamo e del presidente della Provincia di Bergamo. Io non voglio fare il referendum a prescindere, come prova muscolare, voglio fare il referendum perché’ sono convinto che sia la strada più efficace per ottenere il risultato, ma se si segue un’altra strada, che è quella della grande alleanza di tutte le autonomie, va bene lo stesso. Finora questa strada era preclusa per motivi politici, ma se si apre sono pronto ad esplorarla: abbiamo cominciato oggi a discuterne e vedremo in tempi rapidi se e cosa si potrà fare”.