Seminario sulla riforma delle Camere di Commercio

Mercoledì 7 ottobre , all’ex Borsa merci di Bergamo, dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17, si terrà un seminario informativo gratuito sulle novità di recente introduzione, sia a livello normativo sia negli strumenti utilizzati, relative all’invio delle pratiche al Registro imprese. Durante la prima parte del seminario, rivolto al personale che si occupa direttamente della compilazione e dell’invio delle pratiche, saranno presentati i seguenti argomenti: estensione dell’obbligo di firma digitale e amministrazioni tenute al rilascio delle CNS; presentazione delle novità negli applicativi e nella manualistica del Registro imprese (Ateco, Widget, nuove implementazioni Starweb); procedura per la richiesta di annullamento delle pratiche; forma dei documenti trasmessi al Registro imprese a seguito della piena attuazione del C.A.D; inibizione dell’attività a seguito della perdita dei requisiti professionali e morali (variazione della compagine sociale, cessazione del responsabile tecnico, ecc.); nuovi adempimenti (direttive MISE, fallimento per estensione, ecc.). La seconda parte della giornata sarà invece dedicata alla presentazione della scrivania utenti in Impresainungiorno (I1G), nonché alla dimostrazione delle modalità di predisposizione delle pratiche destinate anche ai S.U.A.P. in cui si sono rilevati errori ricorrenti. In particolare si tratteranno i seguenti argomenti: apertura/variazione di unità locali soggette a SCIA; inizio attività di commercio dell’usato; corrispondenza contenuti denuncia SUAP/RI/Agenzia delle Entrate; trasferimento sede effettuato senza SCIA obbligatoria. Iscrizioni – Le iscrizioni potranno essere effettuate esclusivamente online sul sito internet www.odcec.bg.it Area “iscrizione online corsi e convegni”, effettuando il login nell’Area Iscritti.




Negozi storici, a Bergamo quattro nuovi riconoscimenti

L’elenco dei negozi storici bergamaschi si arricchisce di quattro nuove insegne, riconosciute dal terzo provvedimento varato quest’anno dalla Regione Lombardia (decreto n. 7405 del 15 settembre 2015, pubblicato sul Burl Serie Ordinaria n. 39 del 21 settembre 2015).

Tutte e quattro hanno ottenuto la qualifica di “storica attività” per la quale sono richiesti almeno 50 anni di attività, anche non continuativa, la conservazione della medesima merceologia ed insegna e possibilmente la conservazione della stessa gestione nonché sede fisica.

ottica skandia - old - ritSi tratta del negozio di fotografia e ottica Skandia di via Borgo Palazzo 102 a Bergamo, attività fondata nel 1957 da Nicola Viscardi, che nel nome ha voluto rendere omaggio alla Svezia dove aveva vissuto e scoperto il mondo della fotografia. Del negozio di abbigliamento e accessori Rota Rosanna di Calusco d’Adda, aperto nel 1931, delle Confezioni Gregis di Osvaldo Gimondi di Sedrina (1954) e delle Confezioni Castelli di Zanica, fondate nel 1955 e da due generazioni specializzate nella vendita di pellicce, pelli e montoni.

Con queste nuove entrate salgono a 98 gli esercizi che in Bergamasca hanno ottenuto il riconoscimento regionale. In Lombardia i “nuovi” negozi storici approvati sono 42 e vanno ad aggiungersi ai 75 già riconosciuti nel corso di quest’anno, per un totale di 117. Ad oggi il Registro regionale dei luoghi storici del commercio in Lombardia comprende 1.341 aziende con più di 50 anni di attività documentata.

Il marchio vuole tutelare il patrimonio di tradizione rappresentato dalle attività commerciali più longeve e il loro valore storico e culturale all’interno delle comunità ed è affiancato da finanziamenti e agevolazioni specifiche da parte della Regione.

Proprio oggi si apre il bando “Innovare la tradizione” che mette a disposizione delle aziende iscritte nell’apposito registro un milione di euro per interventi nell’ambito dell’innovazione, della riconversione, dello sviluppo di impresa, del ricambio generazionale, trasmissione di impresa, rilancio occupazionale. Le domande di finanziamento possono essere presentate solo on line attraverso la piattaforma www.siage.regione.lombardia.it, a partire dalle ore 12 e fino alle ore 12 del 15 ottobre 2015, salvo esaurimento risorse. I contributi sono a fondo perduto e coprono il 70% dell’investimento fino ad un massimo di 20mila euro. La spesa minima è di 8mila euro.




La denuncia / Il postino suona sempre due volte. A casa mia mai

Egregio Direttore,

le scrivo per denunciare un disservizio che da qualche tempo subisco da Poste Italiane. Sono un imprenditore e, per esigenze di lavoro, spesso ricevo gli originali cartacei dei miei contratti attraverso lettera raccomandata. Tutto nella norma. Peccato però che il postino anziché suonare il campanello ritenga più veloce e snello lasciarmi l’avviso di ritiro presso l’ufficio postale di Pedrengo. Non si degno neanche di suonare, dal momento che all’orario indicato nell’ultimo avviso eravamo tutti in casa e non abbiamo sentito nulla. L’avviso indicava che era possibile ritirare la busta dalle 11,30 del giorno successivo, sabato 19 settembre, etc etc. Ebbene, il lunedì successivo mi sono presentato all’ufficio postale per il ritiro della RR e dopo ben 45 minuti di paziente fila, alle 10, mi sono sentito dire che il sistema di stampa in dotazione ai portalettere “per l’avviso di mancato recapito” non riconosce le date dei giorni festivi e il postino avrebbe dovuto correggere a mano la prima data utile per il ritiro che non era quella stampata del 19 settembre. Il resto è commedia all’Italiana. Ho fatto reclamo diretto con la direttrice dell’ufficio postale di Pedrengo, la quale ha scaricato le colpe sull’ufficio di Seriate. Pertanto la stessa mattina mi sono presento all’ufficio di Seriate e l’addetto – un po’ indisponente, a dire il vero – mi ha ripetuto che il difetto è della macchinetta in dotazione e che se proprio devo reclamare lo devo fare attraverso un modulo precompilato, indicando con le crocette il disservizio. Il collega del mio interlocutore, che era seduto e che si stava mangiando un frutto, ridendo e con ironia mi dice che tanto non serve a nulla reclamare, il potere è in mano al postino. Che dire, siamo ostaggi di un sistema grottesco, in mano a gente che del prossimo se ne frega, che fa perdere tempo a chi lo stipendio se lo deve guadagnare tutto, minuto dopo minuto, tassa dopo tassa! Ma la rabbia più grande è constatare che non cambierà nulla, perchè le Poste sono un muro di gomma. Tutto rimbalza.

Un imprenditore arrabbiato




Spegniamo i riflettori su Calderoli: il paese non merita le sue burle

Roberto Caledroli
Roberto Caledroli

Roberto Calderoli lo conosciamo bene. Pur essendo persona dotata di intelligenza non comune, ha costruito la sua carriera politica sulle battute, sull’iperbole, sull’esagerazione elevata a condotta di vita. Calca i velluti del Parlamento ormai da più di vent’anni e non si può dire che non abbia saputo propinarci un cartellone di trovate quantomai variegato e variopinto. Gli 83 milioni (ma sono subito diventati 85 e oltre) di emendamenti alla riforma del Senato rappresentano solo l’ultimo exploit. Non il più clamoroso e, malgrado sia già partito il coro dei moralisti, nemmeno il più esecrabile. Inutile star qui a ricordarli tutti: dalle magliette anti-islam alle battutacce a sfondo razziale (i bingo bongo extracomunitari e la Kyenge derubricata a orango).

Stavolta ha tenuto la bocca chiusa preferendo affidarsi alle risorse dell’informatica, con quell’algoritmo che gli ha permesso di scaraventare addosso a Palazzo Madama decine di milioni di emendamenti. Roba che se fossero stampati comporterebbero lo spreco di tonnellate di carta. Davvero un curioso paradosso per chi una volta si è erto a novello Nerone dando letteralmente fuoco a migliaia di leggi inutili (che poi siano state effettivamente cancellate è tutto da dimostrare). Senza dire che già poche settimane fa, quando le proposte di modifica erano poco più di 500 mila, aveva pensato bene di utilizzarle come merce di scambio per la concessione della grazia ad Antonio Monella, l’imprenditore di Arzago d’Adda in carcere per aver ucciso un ladro albanese. Operazione abortita, salvo che poi è rientrata, grazie alla compiacenza dei senatori del Pd, per ottenere una autorizzazione a procedere mutilata dell’aggravante della discriminazione razziale per il greve insulto riservato all’ex ministro di colore.

Ed è proprio qui il punto su cui occorrerebbe riflettere se non prevalesse l’istinto ad abbandonarsi ad un emotivo, seppur motivato, senso di vergogna per le sue gesta. Bisognerebbe infatti mettersi d’accordo una buona volta sull’atteggiamento da tenere nei confronti di Calderoli. Scusateci la brutale semplificazione: è un saltimbanco, un guitto che usa la politica come palcoscenico oppure è l’uomo che conosce alla perfezione i regolamenti parlamentari, che assolve al meglio la funzione di vice-presidente del Senato, che è considerato da molti un valido interlocutore su materie costituzionali? In questi anni ha dimostrato di saper essere l’uno e l’altro, una sorta di dottor Jekyll e mister Hide, con il quale di volta in volta abbracciarsi o litigare furiosamente. Ma si può continuare ancora così? Non sarebbe invece arrivato il momento di stabilire un discrimine, cioè il rispetto delle istituzioni (e magari pure del buon gusto), oltre il quale non si può andare?

In fondo, Calderoli vive e prospera fintanto che viene considerato dagli altri inquilini del palazzo. Se lo si lascia a divertirsi nel suo brodo, interrompendo qualsiasi forma di dialogo, forse lui per primo potrebbe chiedersi l’utilità di perseverare nel buttare in burla quanto di buono riesce ad elaborare. Spegniamo i riflettori e smontiamo il palcoscenico. Una buona dose di indifferenza può essere davvero l’unica arma letale.




La confessione choc di Pezzoni: «Io, prof senza laurea»

giuseppe-pezzoni ritIl contenuto del post su Facebook è subito diventato virale. Il sindaco di Treviglio Beppe Pezzoni, preside e insegnante di materie umanistiche al Centro Salesiano Don Bosco, ha confessato di non avere quella laurea in Lettere che compare anche nel curriculum (per la verità senza dettagli come anno, ateneo, titolo della tesi e voto) pubblicato in nome della trasparenza sul sito del suo Comune.

Un fardello, o come lui stesso lo definisce “scheletro nell’armadio”, che si porta dietro dal 2001 e di cui ha deciso di alleggerirsi solo alle 15.15 di oggi, mercoledì 23 settembre.

Non si tratta però di un pentimento così spontaneo come l’uso del social farebbe pensare, piuttosto il tentativo di limitare i danni e dare la propria versione prima che la bomba scoppiasse.

Che Pezzoni non avesse il titolo lo ha infatti verificato un giornalista del Corriere della Sera, fatto di fronte al quale il preside-sindaco non ha potuto che fare coming out. E non deve essere stata un’inchiesta sul mondo della scuola a far drizzare le antenne al cronista, piuttosto qualche dritta interessata.

Ecco cosa ha scritto sul social: «Io, Beppe Pezzoni, ho uno scheletro nell’armadio. Nel 2001, dopo un anno di riposo dovuto al sovraccarico di lavoro, ho raccontato una balla: ho dichiarato alla scuola di aver discusso la tesi di laurea quando così non è stato. La tesi è rimasta nel computer, così come il titolo di dottore. Ma ho fatto il prof con tutta la passione che già avevo iniziato a metterci quando mi chiesero di fare una supplenza e poi quando mi è stata data una possibilità di proseguire. Mi ci sono trovato dentro e bene, perché quella in cui sono stato è per me molto più di una scuola». «Oggi però non sono più nelle condizioni di continuare, credo sia necessario riconoscere un errore trascinato nel tempo e garantire alla scuola ogni azione perché possa avere un prof ed un coordinatore delle attività didattiche degno di questo nome e di questo titolo. Mi restano i ricordi dei tanti momenti passati, del cammino percorso con tante persone e dell’impegno che ci ho sempre messo, lì come in tutti i ruoli che ho ricoperto in questi anni. A tutti coloro che con me, nelle situazioni più diverse, hanno condiviso parte del cammino, vanno le mie scuse. Ma non posso permettere e permettermi di andare avanti così. Grazie a tutti e, di nuovo, scusatemi».




Favini: “Quanto è difficile dimenticare l’Atalanta”

Mino Favini con il presidente del Panathlon di Bergamo  Attilio Belloli
Mino Favini con il presidente del Panathlon di Bergamo Attilio Belloli

“A Como sono ritornato a casa, ma è difficile dimenticare l’Atalanta. Perché l’Atalanta è una sola”. Mino Favini lascia trasparire così tutta l’emozione per aver riabbracciato la “sua” Bergamo e tanti dei protagonisti che, in 25 anni, hanno condiviso con lui un’irripetibile avventura in nerazzurro. Il Panathlon International Club di Bergamo, presieduto dall’avvocato Attilio Belloli, ha voluto ringraziare il Mago di Meda e lo ha fatto chiamando a raccolta atalantini di ieri e di oggi, tra amarcord e aneddoti, per una serata davvero speciale dal sapore tanto dolce quanto spolverata da quel pizzico d’innegabile nostalgia. Valter Bonacina, Daniele Filisetti, Giancarlo Finardi, Giorgio Magnocavallo, Luigino Pasciullo, Eugenio Perico, Giovanni Vavassori, ma anche Stefano Bonaccorso, Carlo Valenti, Baldassare Agnelli, Aldo Piceni, Marino Lazzarini, Roberto Selini (“per mia figlia è nonno Mino”) e Carla Marra, un’istituzione a Zingonia (“grazie papà”). “Quando si lascia un affetto così grande – ha detto Favini – è sempre dura. Non nascondo d’aver passato un momento non buono, poi però il Como mi aspettava e lì, tra l’altro, ho ritrovato molti di quei ragazzini che avevo lasciato e che oggi sono uomini che lavorano nel vivaio, come Galìa, Fontolan e Didoné”. Eugenio Perico ne ha elogiato il cuore d’oro ed è proprio quello che il Maestro ha mostrato, ancora una volta, in mezzo a tanti amici: “Sono sorpreso e commosso – ha ammesso – perché è naturale stringere dei legami forti lungo un cammino come questo, ma è bellissimo avere la possibilità di vivere ancora queste occasioni, perciò il mio ringraziamento va ad ognuno di voi”. Del resto, come disse un giorno Titta Pasinetti, “Se fossi un presidente e avessi i soldi, non comprerei un grande attaccante ma Mino Favini”.




Il risotto scende in piazza, a Milano dieci giorni di degustazioni

risotto-alla-milanese-ossobuco-e-gremolata-di-panettoneUna festa per celebrare il re indiscusso della cucina milanese: il risotto preparato secondo la tradizione meneghina, simbolo dell’eccellenza culinaria e dell’importanza del territorio agricolo metropolitano. È la manifestazione organizzata dal Distretto rurale “Riso e rane” e dal Distretto agricolo milanese (Dam), in collaborazione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia. Per promuovere e valorizzare il riso prodotto dai due distretti, nelle storiche varietà italiane Carnaroli ed Arborio, dal 1° al 6 ottobre saranno organizzate degustazioni di risotti in Piazza Argentina e in Piazza XXV Aprile: in questi luoghi – sia a mezzogiorno sia alla sera, dalle 12 alle 14 e dalle 19.30 alle 22 – saranno presenti gli chef di alcuni importanti ristoranti cittadini, che prepareranno le loro migliori ricette a tema. Inoltre, da venerdì 25 settembre, si svolgeranno incontri e convegni per favorire la conoscenza del riso e la sua importanza per lo sviluppo e la tutela ambientale del territorio milanese, presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele e la Sala del Grechetto alla Biblioteca Sormani. “Si tratta di un’occasione importante per raccontare e gustare un’eccellenza gastronomica che rappresenta il simbolo di Milano e della Milanesità in cucina, una ricchezza in grado non solo di attirare turisti e contribuire a rendere la città famosa nel mondo, ma anche di tutelarne il paesaggio e il territorio agricolo” ha affermato l’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso. “Organizzate dai Distretti milanesi, queste giornate dedicate ai convegni e alle risottate in piazza ci consentono di ricordare come il riso non sia solo l’ingrediente del più tipico piatto milanese, ma anche la coltivazione più diffusa nel nostro territorio che, grazie alle proprie peculiarità pedoclimatiche, produce un riso di rara eccellenza ed ha consentito di selezionarne una qualità molto pregiata come il Carnaroli” hanno sottolineato i presidenti del “Distretto Riso e rane”, Francesco Galimberti, e del Distretto Dam, Andrea Falappi. “Lo scopo di proporlo alla cittadinanza con questa iniziativa nasce dal desiderio di sottolineare la preziosità di questa tradizione culinaria anche in una città che sta diventando cosmopolita”.




Da Siad a Sanpellegrino, l’industria del food si racconta

SIADIl 3 ottobre, alle 16.30,all’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo riprenderà il ciclo di incontri organizzati da Confindustria Bergamo nell’ambito del progetto: “La Food Industry si racconta: storie di tecnologie ed eccellenze”. Il programma degli appuntamenti autunnali si concentrerà sulle evoluzioni tecnologiche nel campo del gelato artigianale, dei gas per uso alimentare, del vending e dell’acqua minerale. Questo articolato progetto, che si sviluppa nell’ambito di “Expo Technologies for Food Industry”, prevede, nel complesso, un percorso di 5 giornate dedicate all’avvicinamento, incontro e approfondimento di altrettanti temi legati alle tecnologie per l’alimentazione. Promossa da Confindustria Bergamo, l’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare e far conoscere ad un pubblico vasto e di provenienza internazionale le innovazioni nelle tecnologie e nelle macchine della filiera agroalimentare bergamasca, eccellenza industriale e player di rilevanza riconosciuta nei mercati di tutto il mondo.

“Expo Technologies for Food Industry” è patrocinato Expo 2015 ed è organizzato con la collaborazione di Bergamo Scienza, della Camera di Commercio e di Kilometro Rosso e con il contributo di UBI – Banca Popolare di Bergamo. Ciascuna giornata vede la partecipazione di una madrina – partner industriale, che ha contribuito in modo significativo alla promozione del territorio bergamasco, attraverso una mission imprenditoriale votata al futuro e all’innovazione: Same Deutz-Fahr, ExpoGelato 2015, Siad, N&W, Sanpellegrino e Innowatio. In particolare, l’incontro del prossimo 3 ottobre intitolato “La filiera bergamasca del gelato artigianale, panna, fragola e algoritmi: la tecnologia del gelato italiano” sarà l’occasione per approfondire la conoscenza dell’alto livello di tecnologia è contenuto in un cono gelato, della filiera bergamasca del gelato, nonchè delle innovazioni che oggi caratterizzano questo tradizionale prodotto, anche attraverso la degustazione in sala di gelati vegani e di gelati estemporanei all’azoto liquido per assaporare dal vivo la bontà del gelato Campione del Mondo. Si tratterà di un viaggio alla scoperta della filiera bergamasca del gelato artigianale, alimento semplice e gustoso che piace a tutte le generazioni, sebbene non siano in molti a conoscerne la storia, la cultura e l’apparato tecnologico che supporta tutte le fasi di produzione. I successivi incontri saranno invece ospitati nella sede del Kilometro Rosso. Sono in programma il 9 ottobre, “Azoto, ossigeno, anidride carbonica: gli amici della filiera alimentare”, azienda madrina SIAD; il 13 ottobre “Non chiamatele “Macchinette”: il futuro high tech del vending” con N&W; il 16 ottobre “Acqua minerale una risorsa importante per la salute e per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Una risorsa da rispettare e proteggere”, aziende madrine Gruppo Sanpellegrino e Innowatio.

La partecipazione è gratuita e su prenotazione: www.expokilometrorosso.it




Il Creberg Teatro apre con il tris Ayane, Masini, Nek

La nuova stagione del Creberg Teatro Bergamo si apre all’insegna della musica. Toccherà infatti a Malika Ayane, l’artista che ha conquistato il Premio della Critica al 65esimo Festival di Sanremo, inaugurare il cartellone il prossimo 16 ottobre, con il concerto che insieme alle novità dell’ultimo lavoro discografico propone le sue canzoni più amate. Il 22 ottobre sarà la volta di Marco Masini che con “Cronologia tour” ripercorrerà 25 anni di carriera mentre il 10 novembre arriva Nek, reduce dall’enorme successo del singolo “Fatti Avanti Amore”. La colonna sonora prosegue con protagonisti della storia della musica del calibro dei Jethro Tull (1 dicembre) e Paolo Conte che tornerà al CrebergTeatro il 18 marzo 2016 dopo una assenza di quasi 10 anni.

Ma c’è spazio anche per il teatro comico, per i recital, i musical, la magia e gli spettacoli per tutta la famiglia, lungo quella che è ormai una linea consolidata che punta sull’intrattenimento pop di qualità. In tutto 26 spettacoli, fino al 23 aprile.

teatro creberg 2«Da cinque stagioni lavoriamo per creare una “bella abitudine”. Quella del CrebergTeatro – ha ricordato Luigi Trigona, segretario generale della Promoberg cui è affidata la gestione del teatro -. Che cosa significhi per Promoberg fare teatro, lo dicono i numeri, innanzitutto, e quelli della stagione, che abbiamo chiuso con l’ultimo spettacolo di Gigi Proietti, parlano di oltre 50 mila biglietti venduti; questo significa un 4% in più rispetto all’anno precedente, con una media di presenze di 1.343 spettatori e un incremento di oltre il 9% sulla passata stagione. Ciò rappresenta un grande risultato per la nostra gestione e, in generale, per le politiche culturali della città. Di stagione in stagione, matura in modo sempre più convinto la consapevolezza che questo teatro costituisca un ponte culturale con il territorio, una fucina di idee nuove per il futuro e che queste idee siano, a loro volta, frutto della mediazione di diversi punti di vista sulla realtà, oltre che di una politica sistematica che promuove la partecipazione».

Per la comicità si comincia con Sabina Guzzanti (il 13 novembre con il nuovo spettacolo “Come ne venimmo fuori”) e BAZ (21 novembre). mentre per la notte di capodanno Angelo Pintus ha creato un show ad hoc. Il 30 gennaio Giuseppe Giacobazzi sarà in scena con “Un po’ di me (genesi di un comico)”, il 26 febbraio torna Andrea Pucci con il divertente “C’è sempre e solo da ridere” e l’8 marzo non poteva che essere in rosa. Per la festa delle donne, Virginia Raffaele con “Performance” per la prima volta porta in palcoscenico le sue maschere più popolari: Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, il Ministro Boschi, la criminologa Bruzzone e tante altre ancora. Il 19 marzo l’atteso ritorno di Ale e Franz con “Tanti lati – Latitanti” fino alla chiusura del ciclo dei comici, il 2 aprile con Maurizio Battista in “Allegro ma non troppo”.

ale e franzPer il primo musical occorrerà attendere il 27 novembre. Ci sarà “Billy Elliot, il Musical”, invece l’8 e il 9 gennaio replica il successo della scorsa stagione “Jesus Christ Superstar” con la partecipazione straordinaria di Ted Neely (interprete originale nel ruolo di Gesù nello storico film di Norman Jewison). Il 12 febbraio in scena “Ghostbusters Live – The Eighties Rock Musical”, spettacolo nato in occasione del trentesimo anniversario dall’uscita nelle sale americane del film originale. A seguire il 15 e il 16 aprile il musical “Tutti insieme appassionatamente” con l’amata coppia Luca Ward e Vittoria Belvedere che completa il trittico voluto da Massimo Romeo Piparo, che firma la regia, per celebrare gli anniversari dei più grandi capolavori del cinema musicale: 40 anni di Jesus Christ Superstar, 50 di Tutti Insieme Appassionatamente e 60 di Sette Spose per Sette Fratelli. Il 22 e 23 aprile l’intera stagione del Creberg Teatro chiuderà con “Grease”.

Il cartellone dei recital inizierà il 19 dicembre con Federico Buffa in “Le Olimpiadi del 1936”, spettacolo che partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra. Il 29 gennaio tocca a Marco Travaglio con “Slurp”, il 6 febbraio a Beppe Severgnini in “La vita è un viaggio”, suo esordio come autore teatrale e attore, e il 13 febbraio chiuderà la serie Vittorio Sgarbi che presenterà “Caravaggio”, conducendo il pubblico attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi.

Per il teatro musicale il 23 e 24 gennaio Giuseppe Fiorello è protagonista di “Penso che un sogno così…”, un viaggio attraverso le canzoni di Domenico Modugno nel quale Fiorello fa rivivere la storia del padre della canzone italiana, mentre dall’11 al 13 marzo “Rapunzel il musical”, è  il family show con Lorella Cuccarini nel ruolo di Madre Ghotel

Anche la magia è un appuntamento consueto: per chi vuole lasciarsi incantare il 5 febbraio è in programma lo spettacolo The Magic of Erix Logan. E non potevano mancare nemmeno I Legnanesi, che affezionati al pubblico bergamasco saranno in scena dal 6 al 10 aprile con il nuovo spettacolo “La Famiglia Colombo”.

Info e biglietti su www.crebergteatrobergamo.it e www.ticketone.it

IL CARTELLONE 2015-2016

16 ottobre

MALIKA AYANE in Naif Tour 2015

22 ottobre

MARCO MASINI in Cronologia Tour

10 novembre

NEK in Prima di parlare Live Tour 2015

13 novembre

SABINA GUZZANTI in Come ne venimmo fuori

21 novembre

BAZ in Il ritorno

27 – 28 – 29 novembre

BILLY ELLIOT il Musical

1 dicembre

JETHRO TULL in The rock opera performed by Ian Anderson

19 dicembre

FEDERICO BUFFA in Le Olimpiadi del 1936

31 dicembre

PINTUS @ CAPODANNO

8 – 9 gennaio

JESUS CHRIST SUPERSTAR il Musical

23 – 24 gennaio

GIUSEPPE FIORELLO in Penso che un sogno così…

29 gennaio

MARCO TRAVAGLIO in Slurp

30 gennaio

GIUSEPPE GIACOBAZZI in Un po’ di me (genesi di un comico)

5 febbraio

ERIX LOGAN in The Magic of Erix Logan featuring Sara Maya

6 febbraio

BEPPE SEVERGNINI in La vita è un viaggio

12 febbraio

GHOSTBUSTERS LIVE – The Eighties Rock Musical

13 febbraio

VITTORIO SGARBI presenta Caravaggio

26 febbraio

ANDREA PUCCI in C’è sempre e solo da ridere

8 marzo

VIRGINIA RAFFAELE in Performance

Dall’11 al 13 marzo

RAPUNZEL il Musical

18 marzo

PAOLO CONTE in Concerto

19 marzo

ALE E FRANZ in Tanti lati – Latitanti

2 aprile

MAURIZIO BATTISTA in Allegro ma non troppo

Dal 6 al 10 aprile

I LEGNANESI in La famiglia Colombo

15 – 16 aprile

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

22 – 23 aprile

GREASE – È SEMPRE GREASEMANIA!




“Onda verde” fa il bis, in città il traffico sarà più fluido

ATB_ Centrale della Mobilità (3)ATB ha presentato il secondo sistema Trambus in città da via Autostrada a viale Vittorio Emanuele; una seconda direttrice di “semafori intelligenti” che regolano dinamicamente la durata del rosso e del verde in base alle condizioni di traffico rilevate allo scopo di migliorare la viabilità e ridurre code e smog. Il nuovo Trambus si aggiunge e integra quello già esistente sull’asse Est – Ovest della città, da via Corridoni a via Broseta, attivo dal 2006. Gli 11 semafori che danno vita alla cosiddetta “onda verde” sono disposti lungo la direttrice che dall’incrocio tra via Autostrada e via Carnovali si sviluppa fino a viale Vittorio Emanuele passando da via Bonomelli e viale Papa Giovanni XXIII. La centralizzazione semaforica è gestita dal sistema “Utopia” sviluppato da SWARCO Mizar di Torino; mentre l’upgrade tecnologico dei semafori è stato realizzato dalla SCAE. “Utopia” ha alla base un algoritmo capace di ottimizzare la durata dei tempi del rosso e del verde in base alle condizioni del traffico. Sul percorso del Trambus sono stati installati anche sei semafori “spia” che, pur non avendo una regolazione dinamica della durata dei tempi di rosso e di verde, sono integrati nel sistema e utili ad inviare ad alcuni degli undici impianti “intelligenti” informazioni relative ai flussi di traffico rilevati dai sensori (spire) installati sulla strada.

Il sistema, gestito dalla Centrale della Mobilità di ATB, permette sia di effettuare una verifica in remoto sullo stato di funzionamento degli impianti, sia di monitorare puntualmente i volumi di traffico veicolare presenti in città. L’investimento per realizzare la seconda tratta del Trambus è stato di circa 117 mila euro finanziati dal Comune di Bergamo, attraverso un bando comunale (approvato nel 2005) per l’upgrade tecnologico degli impianti semaforici, e di circa 80 mila euro a carico di ATB, che si è occupata della configurazione degli impianti da integrare nella centrale di via Gleno.