Negozi “copiati”, la Kiko di Percassi vince la battaglia legale

Wjcon vs kikoQuanto può valere per un brand l’arredamento dei propri negozi? Tanto, se è vero che Kiko, il marchio di make up di Percassi, ha deciso di tutelarsi portando davanti a un giudice chi per lo stesso genere di prodotti ha giocato su forme, linee, colori e concezione degli spazi molto simili. Il risultato? I concorrenti della Wjcon devono pagare un risarcimento di oltre 700mila euro e hanno 60 giorni per modificare gli allestimenti per non vedere la cifra crescere ulteriormente. La sentenza è innovativa perché applica il concetto di diritto d’autore anche all’arredamento d’interni.

Ecco la vicenda ricostruita da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera del 19 ottobre 2015

 

Anche un negozio, nella concezione dei suoi interni, può meritare la protezione del diritto d’autore: al punto che la sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Milano, in una innovativa pronuncia a scioglimento del braccio di ferro legale tra due colossi dei cosmetici, impone un ultimatum a Wjcon srl e (oltre a un risarcimento di 716.000 euro) ordina a questa catena commerciale di smontare e cambiare entro due mesi gli interni di tutti i propri 120 negozi italiani «copiati» da quelli del concorrente Kiko srl, pena in caso di inadempienza una sanzione di 10.000 euro per ogni negozio che al 60esimo giorno non fosse ancora stato modificato.

Kiko, rappresentata dagli avvocati Giacomo Bonelli, Fabio Ghiretti e Giorgio Mondini, sosteneva che Wjcon dal 2009 avesse vampirizzato nei propri negozi il progetto di design di arredi di interni per monomarca stilato nel 2005 dallo studio Iosa Ghini Associati srl e replicato a partire dal 2006 in 299 negozi in Italia: tutti con le stesse simmetrie ed essenzialità nella combinazione di open space, grandi grafiche retroilluminate, prodotti inseriti in alloggi traforati in plexiglass su isole a bordo curvilineo, schermi tv incassati, colori bianco-nero-rosa-viola e luci a effetto discoteca.

Wjcon, difesa dall’avvocato Roberto Bocchini, opponeva invece i due provvedimenti del Tribunale di Milano nel 2009 e di Roma nel 2012 che le erano stati favorevoli in sede cautelare, e ribatteva che nei negozi non poteva parlarsi di confusione o copiatura, giacché negli allestimenti del settore esistono «elementi necessitati e diffusamente utilizzati». Ma è qui il punto centrale della decisione redatta dall’estensore Claudio Marangoni con la presidente Marina Tavassi e la giudice Letizia Ferrari Da Grado, e cioè che anche la concezione degli interni di un negozio può avere carattere creativo e originale meritevole della tutela del diritto d’autore: questo perché «il necessario (seppur minimo) atto creativo suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore non può essere escluso soltanto perché l’opera consiste in idee e nozioni semplici», e perché «la creatività non è costituita dall’idea in sé ma dalla forma della sua espressione».

Nel caso di specie, il Tribunale valuta appunto che nessun concorrente avesse prima «mai adottato nell’allestimento dei negozi una combinazione di tutti gli elementi in una chiave stilisticamente paragonabile a quella adottata nei negozi Kiko»; e che invece Wjcon si sia «appropriata del complesso di elementi che compongono il concept sviluppato da Kiko, con differenze del tutto irrilevanti rispetto alla ripresa pressoché integrale di tutti gli elementi». Per i giudici non merita invece tutela del diritto d’autore la pure ravvisata imitazione di sito web e campagne promozionali, in quanto non si può affermare con sicurezza che la percezione del consumatore medio li riconduca a un esclusivo marchio. Tuttavia ad avviso del Tribunale «questo comportamento di pedissequa imitazione del complesso delle attività commerciali e promozionali» rileva sotto un altro profilo: quello della «concorrenza sleale parassitaria», cioè dello «sfruttamento sistematico del lavoro e della creatività altrui in violazione dei principi di correttezza professionale».




Vicook Bistrot, al via la settimana del risotto

Nell’ambito dei viaggi nel gusto proposti da Vicook Bistrot, all’aeroporto di Orio, dal 19 al 24 ottobre si terrà la settimana gourmet dedicata a un grande classico della tradizione italiana: il risotto. Una triade di versioni creative tra cui sarà possibile scegliere, pensate dallo chef tristellato Chicco Cerea, per omaggiare un piatto della nostra tradizione: Risotto ai funghi porcini con crema di taleggio, Risotto al Valcalepio rosso e salsiccia, Risotto con gallinella di mare al profumo di arancia e timo. L’evento si terrà sia a pranzo che a cena. In quei giorni non sarà esclusa, comunque, la possibilità di ordinare alla carta.

Per info e prenotazioni: 035 330109.




Come trovare lavoro, seminario in Università

Oggi pomeriggio, alle 15, nella sede dell’Università degli Studi di Bergamo di Sant’Agostino, aula 1, si terrà il seminario “Mercato del lavoro, Jobs act e cambiamenti: come trovare lavoro oggi”. Interverranno Marco Lazzari, prorettore delegato all’Orientamento di Ateneo, Roberto Benaglia, segretario regionale della Cisl Lombardia e Giovanni Bocchieri, direttore generale in Regione Lombardia della direzione istruzione, Formazione e Lavoro, nonché docente a contratto di “Politiche del lavoro in Lombardia, in Italia e nella UE” presso il corso di laurea in Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Bergamo. L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze umane e sociali ed è parte delle iniziative che si intendono promuovere sperimentalmente in relazione all’occupabilità dei laureati.




Frutta nelle scuole, scontro tra Fava e Martina

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L’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava

“Sono stupito che nell’anno di Expo, dedicato al diritto all’alimentazione e a come affrontare i bisogni alimentari di una popolazione mondiale in crescita, il ministero delle Politiche agricole faccia deliberatamente saltare il programma europeo Frutta nelle scuole per tutto il 2015, per un errore così clamoroso che sembra quasi una barzelletta, se non fosse drammaticamente serio: l’assenza del timbro dell’ufficio postale del ministero sui plichi contenenti le offerte”. A dirlo è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che non entra nel merito del bando ministeriale, ma censura con forza “una gestione del ministero delle Politiche agricole che avanza a colpi di annunci, proclami, comunicati stampa e poi si perde nei labirinti della burocrazia, a danno degli studenti e dell’educazione alimentare tanto propagandata dal ministro Martina in questi mesi in cui ha preferito presenziare fra il jet-set di Expo che presidiare il Mipaaf, giocattolo come si continua a vedere del tutto inutile, ma che costa 1,3 miliardi l’anno”. “Grazie a uno sbandato ministero delle Politiche agricole – prosegue Fava – si apre uno scenario in cui a vincere sono l’incertezza sui tempi di realizzazione del programma Frutta nelle scuole, con inevitabili incertezze sulla programmazione scolastica dell’iniziativa; l’impossibilità di distribuire alcune specie di frutta, con ripercussioni negative in termini di educazione alimentare sulla stagionalità della frutta e danni per i produttori; il rischio, per non dire la certezza, di perdere i fondi messi a disposizione dall’Unione europea, come se non bastasse l’inefficienza di alcune Regioni del sud, per colpa delle quali abbiamo perso 1,4 miliardi di euro dalle risorse dello Sviluppo rurale”. L’assessore lombardo teme, inoltre, che un nuovo bando per la frutta nelle scuole non sarà pubblicato prima della prossima primavera. “Con buona pace per chi crede ancora nelle favole del Mipaaf, capace in questi mesi di far saltare persino l’anticipo della Pac che Regione Lombardia è sempre riuscita ad assicurare ai propri agricoltori”, conclude Fava.




BergamoScienza, più eventi ma le presenze sono in calo

BergamoScienza 2015BergamoScienza chiude con 145.413 presenze di pubblico registrate nei 17 giorni della XIII edizione, ricca di 191 eventi. Numeri di tutto rispetto, tuttavia in calo rispetto all’edizione dello scorso anno, che su 180 eventi aveva fatto registrare 152.069 presenze. Pure i collegamenti in streaming hanno segnato il passo, 10.990 contro i 15.282 del 2014.

Al di là della flessione, si conferma comunque il grande interesse per un festival capace di parlare di scienza ai non addetti ai lavori trattando temi talvolta complessi con un linguaggio comprensibile a tutti. Anche la gratuità degli eventi è finalizzata ad avvicinare la scienza soprattutto ai giovani e a renderla accessibile senza barriere culturali o sociali.

Scienziati ed esperti di fama internazionale, tra cui tre Premi Nobel, hanno condiviso con il pubblico, come sempre partecipe e appassionato, le loro scoperte e conoscenze.

Nel dettaglio: la manifestazione ha registrato: 930 presenze all’apertura del festival; 13.615 alle conferenze; 10.332 agli spettacoli; 92.776 ai laboratori e alle mostre, 16.770 alle attività extrafestival. I collegamenti in streaming sono stati effettuati da 70 paesi: dall’Italia (94%), dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Germania, dalla Francia, dalla Croazia, dalla Svizzera, dalla Repubblica Ceca, dal Belgio, dalla Spagna, dal Brasile, dal Cile, dall’Albania e dall’Irlanda.

Alla riuscita del festival, fondamentale è stato il contributo dei 3.976 volontari: 3.317 studenti (713 nel ruolo di guide e 2.604 coinvolti nella ideazione e realizzazione di 84 mostre e laboratori); 420 insegnanti; 120 ragazzi (di cui 20 del comitato giovani); 80 ladies e 39 membri del comitato direttivo e  del comitato scientifico di BergamoScienza.

Per dare risposta ancora più ampia alla diffusa richiesta di conoscenza scientifica, BergamoScienza da quest’anno affianca all’appuntamento annuale del festival una nuova attività di divulgazione continuativa, che ruoterà attorno al BergamoScienceCenter, centro permanente di scienza sempre aperto a tutti con l’obiettivo di diventare un luogo d’incontro e aggregazione rivolto a studenti, scuole e cittadini. Una decisione che si inserisce pienamente nello spirito del motto scelto da BergamoScienza per la sua XIII edizione, che adotta le parole di Socrate “Vi è un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza”.




Gusto e salute, la ricetta firmata dagli chef e approvata dai dietologi

Un piatto sano ma anche gustoso? L’ha regalato l’Accademia del Gusto dell’Ascom a Bergamo Scienza 2015, nell’ambito della conferenza “Alimentazione, stili di vita e cancro” promossa da Humanitas Gavazzeni sabato 17 ottobre.

La scuola di cucina dell’Associazione commercianti ha fatto il suo debutto alla manifestazione cittadina con uno show cooking dei suoi docenti, gli chef Francesca Marsetti e Mirko Ronzoni, che hanno elaborato una ricetta coerente con il tema della giornata dedicata al rapporto tra abitudini alimentari, stili di vita e prevenzione, valutata dal Coordinamento del Servizio Dietologia dell’istituto.

La offriamo anche ai nostri lettori

Quinoa e piselli con bocconcini di salmone ripassato alla piastra e uvetta

  • Ingredienti per 4 personequinoa multicolore

g 200 QUINOA MULTICOLORE
g 100 PISELLI
g 600 SALMONE (FILETTO)
g 60 UVETTA SULTANINA
6 40 ZENZERO FRESCO
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
SALE E PEPE

  • Procedimento

Lavare la quinoa in un colino sotto acqua corrente e metterla in una pentola con acqua (una quantità di acqua pari al doppio del suo peso). Durante la cottura chiudere la pentola con il coperchio e
lasciare che, a fuoco medio, l’acqua si assorba (circa 15-20 minuti).

Nel frattempo tagliare a cubetti il salmone e metterlo a marinare con l’olio e lo zenzero grattugiato fresco. A parte lessare i piselli in abbondante acqua senza sale. In una padella con pochissimo olio far saltare la quinoa con i piselli e l’uvetta sultanina, aggiustare di sale se necessario. In una padella antiaderente, senza grassi,
cucinare il salmone scottandolo mezzo minuto per lato.

A questo punto montare il piatto: aiutandosi con un coppapasta, impiattare nel centro la quinoa con i piselli e l’uvetta ed adagiarvi sopra i bocconcini di salmone.

  • La quinoa

La quinoa ha avuto origine 7.000 anni fa nelle Ande intorno al lago Titicaca, in Perù e in Bolivia. Con l’arrivo dei conquistadores è stata sostituita da altri cereali come il frumento e l’orzo ma nel XX secolo si è riscoperto il suo valore nutrizionale passando da una coltura per consumo personale a una coltura a livello commerciale e industriale. Ancora oggi la quinoa rappresenta uno dei pilastri
su cui è basata l’alimentazione delle popolazione andine.

La quinoa è una pianta erbacea, della famiglia delle chenopodiaceae (come gli spinaci e la barbabietola) . Sviluppa delle grosse spighe costituite da numerosissimi semi piccoli e rotondi. Ce ne sono di diverse varietà che conferiscono ai semi colori diversi. Ha ottime proprietà nutritive: contiene fibre, vitamine (come quelle del gruppo B e la vitamina E) e minerali, come calcio, fosforo, magnesio, ferro e zinco. Contiene grassi prevalentemente insaturi, comparabili a quelli della soia ed è particolarmente indicata per i celiaci, in quanto totalmente priva di glutine.

Cucinare la quinoa è semplicissimo, l’unico accorgimento importante è quello di porre i semi in un colino e sciacquarli bene con abbondante acqua fredda, per eliminare eventuali residui di saponina, una sostanza presente nella pianta che può conferire al seme un sapore amaro. Il modo più semplice di cucinarla è mettere la quinoa in una pentola e aggiungere dell’acqua (in quantità doppia rispetto alla quinoa, quindi, ad esempio, 1 tazza di quinoa e 2 tazze d’acqua), coprire la pentola con un coperchio e cuocere a fuoco medio fino a che l’acqua non si sarà completamente riassorbita (circa 15-20 minuti). La quinoa è pronta quando tutti i semi diventeranno trasparenti. Spegnete dunque il fuoco e lasciate riposare con il coperchio per 5 minuti circa, affinché tutta l’umidità venga assorbita dai semi. Togliete il coperchio e con una forchetta separate un po’ i grani di quinoa con una forchetta. Per quanto riguarda le dosi, sono sufficienti circa 50/70g di quinoa a persona, considerando che, da cotta, aumenta di 2,5 volte il suo volume.




Start Cup Bergamo, ecco le migliori idee imprenditoriali

Nell’ambito della XIII edizione di BergamoScienza, venerdì nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo Campus Sant’Agostino di Bergamo s’è tenuto l’evento finale di “Start Cup. Idee d’impresa in gara”, la business plan competition che premia le migliori proposte di imprenditoria giovanile, giunta quest’anno alla 6° edizione.

La Giuria tecnica ha decretato i progetti vincitori di questa edizione.

start cup_ottobre_ph Laura Pietra-0043_PRIMO CLASSIFICATO (1)Primo classificato: Exaudi.it di Stefano Vismara, un portale che intende diventare il punto di riferimento, in Italia e nel mondo, per il turismo religioso offrendo servizi e strumenti di marketing per pubblicizzare le disponibilità di accoglienza delle strutture partner (strutture extra – alberghiere di proprietà di ordini religiosi quali case di accoglienza religiosa, case per ferie, istituti religiosi, monasteri, eremi, conventi).

start cup_ottobre_ph Laura Pietra-0052_SECONDO CLASSIFICATOSecondo classificato: U.Go! di Andrea Fustinoni, una applicazione web per fornire un servizio di carpooling rivolto esclusivamente agli studenti universitari.

Terzo classificato: Welkdom di Simone Iaconis, un sistema di domotica low-cost e plug-n-play, in praticastart cup Bergamo 2015 diversi moduli wireless tramite sensori e interruttori che permettono il controllo di illuminazione, sicurezza, riscaldamento e altro.

I premi consistono, rispettivamente, in un periodo di permanenza per lo sviluppo dell’idea di business presso un cluster tecnologico internazionale (come ad esempio San Francisco, Boston, Cambridge, Tel Aviv o più in generale tra quelli che collaborano con l’Università degli Studi di Bergamo; la scelta ricadrà sul polo più rilevante per l’idea vincente; un’opportunità di consulenza formativa presso Confindustria Bergamo; un voucher che dà diritto ad uno sconto sull’acquisto dei servizi presso Bergamo Sviluppo. La Banca Popolare di Bergamo rafforza con l’Università degli Studi di Bergamo la sinergia in tema di start up, offrendo alle migliori idee in gara l’accesso ad un finanziamento pensato appositamente per sostenere i primi passi delle nuove imprese.

L’iniziativa, che ha coinvolto ventidue team di aspiranti imprenditori, la maggior parte dei quali under 30, ha scelto i migliori progetti d’impresa volti a valorizzare lo sviluppo economico e culturale della società. Start Cup Bergamo è la business plan competition dell’Università degli Studi di Bergamo, giunta alla 6° edizione, che supporta gli aspiranti imprenditori bergamaschi nel rendere concreta la loro idea di impresa. Il progetto è promosso dal Center for Young and Family Enterprise (CYFE) dell’Università degli Studi di Bergamo, in collaborazione coi Centri Universitari GITT, SdM, ELab e CCSE, e dai partner: Banca Popolare di Bergamo, Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, Bergamo Sviluppo, Associazione BergamoScienza, Jacobacci & Partners, Talent Garden Bergamo.  Dal 2015, il progetto è stato avvicinato anche da importanti soggetti industriali, che mettono a disposizione le proprie risorse a supporto della creazione di impresa. Essi sono: Startup Revolutionary Road (di Microsoft Italia e Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete), RES srl e UNICA Point.




Senior e Family card, negozi aderenti cercansi

Il Comune di Bergamo scrive a tutti gli esercizi commerciali cittadini, alla ricerca di partner per il progetto della Senior e Family Card 2016, l’iniziativa che prevede agevolazioni e sconti nei negozi aderenti rispettivamente per cittadini over70 e nuclei familiari con almeno tre figli a carico. L’iniziativa è ormai consolidata nella città di Bergamo e compie un decennio nel 2015: si tratta di una tessera in grado di garantire per tutto l’anno molte opportunità di sconto sulle spese quotidiane attraverso un ampio ventaglio di opportunità in negozi di alimentari, macellai, fruttivendoli, panifici, supermercati, ma anche ottici, dentisti, farmacie, impianti sportivi comunali, librerie per narrativa e libri di testo, teatri e iniziative culturali, attività ricreative, pizzerie da asporto, lavanderie e pasticcerie. Quest’anno la Senior Card entrerà nelle case di oltre 22mila persone over70 e in quelle di oltre 2000 famiglie. L’iniziativa ha riscosso successo anche nell’anno 2015: la maggior parte delle attività commerciali aderenti hanno dichiarato di aver ricevuto un riscontro positivo dall’adesione all’iniziativa, avendo ottenuto contatti con diversi nuovi clienti e fidelizzato quelli vecchi. Per quello che riguarda invece gli utenti, i risultati migliori sono stati giudicati quelli dei mercati rionali: su tutti quello del piazzale dello stadio, dove hanno aderito all’iniziativa del Comune di Bergamo quasi tutti gli ambulanti e i cittadini sono soddisfatti. Novità per il 2016: le due card diventano biennali e saranno quindi valide anche per il 2017: seguirà un aggiornamento bimestrale di eventuali nuovi titolari. Il Comune di Bergamo ringrazia tutti gli esercenti che negli anni hanno saputo rendere la Senior e la Family Card degli strumenti credibili aderendo al progetto e confida nella partecipazione all’iniziativa da parte degli esercenti dei quartieri periferici, in modo da migliorare il più possibile la capillarità dell’iniziativa e garantire, soprattutto alle persone anziane, una sempre maggiore prossimità dei negozi che propongono sconti e agevolazioni.

 




Mele, ora la Val Brembana rilancia una varietà autoctona

È un bel progetto di recupero territoriale che cresce e si consolida di anno in anno. Quello della coltivazione delle mele in Val Brembana, che ha uno dei suoi momenti clou nella Sagra organizzata a Piazza Brembana dall’Associazione Frutticoltori Agricoltori Val Brembana (Afavb) in collaborazione con Altobrembo, Comune e Pro Loco Piazza Brembana.

L’appuntamento è sabato 17 e domenica 18 ottobre con un ricco programma che unisce alla promozione dei frutti e alla vendita del nuovo raccolto la valorizzazione del territorio e dell’enogastronomia, coinvolgendo numerosi ristoranti della Valle con menù a tema a prezzo convenzionato.

Le mele sono coltivate da centinaia di appassionati che nel 2007 hanno costituito l’Afavb. «Chi coltiva un albero da frutto – sottolinea il presidente Davide Calvi – segnala la volontà di restare in Valle, dimostra di crederci. Il nostro impegno ha reso possibile il recupero di molti terreni, altrimenti abbandonati. La consulenza di tecnici esperti ci ha consentito di selezionare una qualità di alto livello, ottimizzando la resa dei frutteti e valorizzando al meglio le proprietà dei terreni. Le analisi hanno confermato che la Valle Brembana ha ottime peculiarità, addirittura superiori a quelle di zone più rinomate».

Mela Val Brembana (3)I soci Afavb partecipano ogni anno a viaggi di studio in zone dove sono operative aziende frutticole. Per segnalare la qualità e la genuinità delle Mele della Val Brembana, è nato uno specifico marchio di tutela, che mette in evidenza i colori della natura e quelli delle varietà coltivate: Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz. «Sono anche i colori – sottolinea il vicepresidente Pinuccio Gianati – della maschera di Arlecchino, biglietto da visita della Val Brembana e del territorio bergamasco. Stiamo anche lavorando alla selezione di una varietà autoctona, rintracciata a San Giovanni Bianco, che mostra particolari doti di qualità e resistenza».

A livello didattico l’Afavb promuove attività specifiche presso il Campo Scuola “Arcobaleno delle Mele”, attivo dal 2012 a Moio de’ Calvi e per la campagna 2016 annuncia la creazione di un campo biologico certificato. Dallo scorso agosto l’associazione ha una nuova sede a Moio de’ Calvi ed il 4 ottobre ha ufficialmente presentato il proprio progetto nell’ambito di Expo Milano 2015, occasione nella quale hanno debuttato anche due nuovi dolci a base di mele e Mais Nostrano Orobico, un’ulteriore riscoperta del territorio.

La Sagra darà naturalmente l’opportunità di assaggiare e comprare le mele, ma anche prodotti del territorio, gastronomici e d’artigianato locale. Sabato alle 9 è in programma l’apertura ufficiale dell’area espositiva nel centro di Piazza Brembana, mentre alle 10 si aprirà il laboratorio didattico “La merenda sana: mele e sapori del territorio”, dedicato alle scuole locali. Alle 10.30 verrà inaugurato il “Tour gastronomico” che offre ai visitatori la possibilità di assaggi guidati alle eccellenze in mostra.

Alle 11.30 lo chef Andrea Midali presenterà preparazione e degustazione di risotto con le mele. Nel pomeriggio, alle 15.30, il tecnico Adriano Gadaldi illustrerà per i neofiti la possibilità di avviare un frutteto, mentre alle 16.30 degustazione di dolci di mele direttamente da Expo. Alle 17 il biologo nutrizionista Paolo Paganelli guiderà un incontro sul tema “Le Mele della Val Brembana, frutti della salute”.

Domenica 18 ottobre sarà interamente dedicata alla mostra-mercato delle Mele e dei prodotti tipici, con decine di stand. Alle 10 i tecnici Afavb proporranno una dimostrazione pratica di coltivazione, mentre alle 11 grazie alla collaborazione con Slow Food Valli Orobiche verrà proposto un Laboratorio del Gusto per abbinare mele e formaggi. Alle 14.30 partiranno le attività di animazione per bambini nell’area MeLaGIOCO, mentre alle 15 le torte in gara per lo specifico concorso verranno proposte all’assaggio del pubblico dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme. Alle 16 la premiazione dei migliori frutti e dei dolci più gustosi chiuderà la due giorni di festa.




Lunedì nuovo interrogatorio. L’avvocato: “E’ provato, temo possa crollare”

Sarà interrogato dal pm Giovanni Polizzi nel pomeriggio di lunedì prossimo Mario Mantovani, l’ex vice presidente della giunta regionale della Lombardia, arrestato martedì scorso assieme ad altre due persone con le accuse di concussione, corruzione e turbativa d’asta. E’ stato il suo difensore, l’avvocato Roberto Lassini, a sollecitare un nuovo interrogatorio davanti al magistrato titolare del nuovo filone di indagine sulla sanità lombardo. La speranza del legale è che questo nuovo confronto (il secondo dopo l’interrogatorio di ieri durato più di 5 ore) serva a dimostrare l’insussistenza della custodia cautelare il carcere. “Mantovani è molto provato, temo che inizi a crollare”, ha detto il legale che ieri ha presentato istanza di scarcerazione al gip Stefania Pepe e che questa mattina ha presentato allo stesso giudice tutta la documentazione necessaria per dimostrare che Mantovani non ha più le deleghe di vicepresidente della giunta (si è autosospeso dall’incarico subito dopo essere stato arrestato) e che dunque, in un’ottica difensiva, non c’è più il rischio di reiterazione del reato, uno dei presupposti che giustifica la detenzione in carcere. La decisione del giudice è attesa a breve.