Finanziare l’impresa, quattro incontri sugli strumenti più innovativi

fundingVenture capital e private equity, business angels, minibond e cambiali finanziarie, crowdfunding: questi i temi dei quattro incontri di approfondimento promossi dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Camera di commercio di Bergamo e realizzati da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo locale.

Rivolti in particolare agli imprenditori delle piccole e medie imprese, sia in fase di startup sia già attive sul mercato, i quattro incontri puntano a diffondere e ad approfondire la conoscenza e il funzionamento di alcuni strumenti di finanziamento presenti sul mercato finanziario ancora poco diffusi in Italia rispetto all’estero.

Dato che in tempi di crisi risulta più difficile ottenere prestiti sia per le imprese sia per le startup, ecco che conoscere nuove opportunità di finanziamento, che intervengono a sostenere sia il capitale di rischio (in particolare le attività di investimento di venture capital o di private equity, le operazioni effettuate dai businnes angels o ancora le modalità di finanziamento attraverso le varie tipologie di crowdfunding), sia quello di debito (è il caso della emissione di minibond e di cambiali finanziarie), può rappresentare un’occasione da cogliere per far decollare o far crescere la propria attività.

Tutti e quattro gli incontri, affidati ad esperti degli argomenti trattati, si terranno, in orario 14.30-17.30, nelle sale del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (in via Petrarca 10 a Bergamo), secondo il seguente calendario:

Mercoledì 21 ottobre

“CONDIVIDERE IL RISCHIO: IL VENTURE CAPITAL E IL PRIVATE EQUITY”
Valentina Lanfranchi, AIFI- Associazione italiana Venture Capital e Private Equity

Lunedì 2 novembre

“CAPITALE UMANO E CAPITALE FINANZIARIO: COME OPERANO I BUSINESS ANGELS”
Paolo Anselmo – Presidente IBAN, Associazione italiana Businnes Angels

Giovedì 5 novembre

“MINIBOND E CAMBIALI FINANZIARIE: OPPORTUNITÀ DA APPROFONDIRE”
Claudio Rossi – Esperto di finanza aziendale

Martedì 10 novembre

“QUANDO I CAPITALI ARRIVANO DAL WEB: L’EQUITY BASED E IL REWARD BASED CROWDFUNDING”
Giorgio Ferrari – Business Designer di Quo-D e Business Developer di Advicy Drive; Domenico Genovese – Portfolio Manager di SiamoSoci

La partecipazione agli incontri è gratuita; iscrizioni online sul sito www.bergamosviluppo.it

 




Bergamo, i lampioni Led arrivano in 78 strade

Led2Sono iniziati oggi i lavori di sostituzione delle luci dei lampioni cittadini, un cambiamento radicale che porterà oltre 15mila punti luce alla tecnologia Led, consentendo un efficientamento notevole per quel che riguarda la rete di luce pubblica cittadina. L’ordinanza che accompagna i lavori di sostituzione dei punti di luce è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Bergamo e rende note le prime 78 vie cittadine in cui verranno svolti i lavori da qui al 15 novembre 2015 (vedi tabella). L’intervento non istituisce nessun divieto di transito veicolare: i lavori potrebbero prevedere, ma solo laddove necessario, l’istituzione di divieti di sosta in corrispondenza dei pali interessati dalla sostituzione e di restringimento delle carreggiate stradali. Il provvedimento è stato deliberato dalla Giunta comunale lo scorso 3 settembre ed è poi stato approvato dal Consiglio Comunale del 15 settembre scorso. Dalla sostituzione è esclusa solo Città Alta dove, per il speciale contesto storico, è necessario uno studio particolare in accordo con la soprintendenza.

La conclusione dei lavori è prevista entro giugno 2016. La sostituzione a Led di tutto il parco luci pubbliche consentirà al Comune un notevole efficientamento energetico, dal quale conseguono risparmi per 350 mila euro all’anno. Anche per questo motivo il Comune di Bergamo è stato premiato come uno dei 6 comuni più virtuosi in Italia per quello che riguarda le scelte sostenibili nell’illuminazione pubblica nell’ambito dell’Award Ecohitech, riconoscimento alle Pubbliche Amministrazioni «virtuose» che hanno sostenuto progetti di riqualificazione a led dei sistemi di illuminazione urbani e consegnato nei giorni scorsi a Padova.

Le prime 78 vie cittadine in cui verranno svolti i lavori fino al 15 novembre

 

 

 

 




Slot machine, definite le sanzioni per i locali

slotmachineLa lotta alla ludopatia in Lombardia può contare ora anche sulle sanzioni ai gestori che non rispettano il “Regolamento per l’accesso alle aree e ai locali per il gioco d’azzardo lecito” definito dalla legge regionale in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico.

Il dispositivo, proposto dall’assessore Mauro Parolini (Commercio, Turismo e Terziario) di concerto con l’assessore Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo), è stato approvato dalla Giunta e sarà trasmesso al Consiglio regionale per il parere della Commissione competente prima dell’approvazione definitiva.

«Con l’introduzione delle sanzioni si completa oggi – ha spiegato Parolini – l’ampio quadro normativo che abbiamo implementato con l’obiettivo di responsabilizzare i gestori, rendere consapevoli i giocatori e tutelare i minori».

Queste le sanzioni amministrative previste

  • da 1.500 a 5.000 euro

per la violazione degli articoli che prevedono l’individuazione negli esercizi di un’unica area dedicata all’installazione degli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito e il divieto d’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito all’esterno dei locali

  • da 1.000 a 3.000 euro

per la violazione dell’articolo che vieta l’oscuramento delle finestre e dispone l’istallazione degli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in posizione frontale l’uno rispetto all’altro

  • da 500 a 1.500 euro

per la violazione degli articoli che obbligano i gestori a consentire l’accesso agli operatori sociali e sociosanitari dei servizi ambulatoriali accreditati per le dipendenze, nonché ad altre figure professionali esistenti, debitamente autorizzate dalle Asl, al fine di fornire informazioni preventive e di offrire un sostegno di prossimità ai giocatori con possibile patologia del gioco d’azzardo, nonché
a invitare i giocatori ad effettuare il test di verifica per una rapida valutazione del rischio di dipendenza

  • da 500 a 2.000 euro

per la violazione dell’obbligo di esporre all’interno dei locali il decalogo delle azioni sul gioco sicuro e responsabile

I controlli

Le attività di vigilanza, accertamento e contestazione delle violazioni, nonché l’applicazione delle relative sanzioni, sono in capo alla Polizia locale




Lago d’Iseo, al via il bando per le imprese del commercio e del turismo

lovere1Per le imprese del commercio e del turismo del Lago d’Iseo arrivano nuovi contributi. Le imprese potranno fare domanda a partire dal primo novembre e ricevere fino a 3mila euro di finanziamento a fondo perduto per iniziative di sviluppo, promozione e comunicazione aggregata. L’iniziativa è firmata dal Distretto dell’Attrattività Iseo L@ke. Il Dat, che si è classificato al primo posto della graduatoria dei Distretti dell’Attrattività finanziati dalla Regione e ha ottenuto un contributo di 360mila euro, mette a disposizione di questo finanziamento 160mila euro.

Ai contributi possono accedere le imprese del commercio e del turismo comprese nell’ambito del Distretto, quindi di Lovere, Castro, Costa Volpino, Iseo, Marone, Monte Isola, Parzanica, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano e Tavernola Bergamasca. Saranno finanziate spese che riguardano lavori e opere edili per la sistemazione di facciate e fronti strada, organizzazione di iniziative di promozione, realizzazione di brochure e materiali editoriali, erogazione di servizi di interesse collettivo funzionali alla fruizione e all’accoglienza dei visitatori, formazione e acquisto di sistemi e tecnologie digitali.

L’obiettivo del bando è di incentivare gli interventi di innovazione dei sistemi di offerta commerciale e turistica, in particolare l’utilizzo di tecnologie digitali; promuovere la messa in rete delle imprese e favorire il mantenimento delle attività nelle aree montane, periferiche e nei piccoli centri.

Le spese ammesse al contributo devono essere state sostenute tra il 4 aprile 2014 e il 30 novembre 2015. Sono escluse dal finanziamento tutte le operazioni commerciali non legate alla promozione del distretto.

Il contributo regionale è pari al 50% della spesa sostenuta fino un massimo di 3mila euro. Le domande potranno essere inviate fino al 30 novembre solo via pec all’indirizzo protocollo@pec.cmsebino.bs.it. I contributi saranno assegnati fino a esaurimento risorse disponibili, in ordine cronologico di presentazione della domanda.

Per spiegare i contenuti del Bando e facilitare l’accesso ai contributi da parte dei commercianti la Comunità Montana del Sebino Bresciano ha organizzato degli incontri informativi: giovedì 22 ottobre a Sarnico all’Auditorium comunale alle ore 17, e a Lovere all’Auditorium di Villa Milesi alle 20; e per le imprese della sponda bresciana appuntamento unico a Sale Marasino martedì 20 ottobre ore 20.30 all’ex Chiesa dei Disciplini. Per informazioni: 030/986314 interno 6.




Sangalli: «Serviva più coraggio nei tagli alle spese improduttive»

Carlo Sangalli 1«Tre buone scelte, una nota dolente e una aspettativa mancata». È in sintesi il giudizio che la Confcommercio esprime sulla Legge di Stabilità varata dal Consiglio dei Ministri.

«Il Governo intrapreso la strada giusta – ha commentato il presidente Carlo Sangalli – che è quella della riduzione delle tasse, perché se non perdiamo quel triste primato della pressione fiscale tra le
più alte al mondo diventa impossibile qualsiasi prospettiva di crescita».  E spiega: «Tra le buone scelte, sicuramente la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, cioè per il 2016 non ci sarà l’aumento dell’Iva. La seconda è l’incremento della franchigia Irap e la terza è la proroga delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus».

«L’ aspettativa mancata – prosegue – è che secondo noi ci voleva più coraggio nella riduzione della spesa pubblica improduttiva per trovare quelle risorse necessarie per arrivare ad una generalizzata riduzione della aliquota Irpef».

LE MISURE

TASSE SULLA PRIMA CASA ADDIO

È la misura sulla quale punta maggiormente il governo. Sono circa 19 milioni gli italiani che saranno esentati dal pagamento della Tasi sulla prima casa (anche per gli inquilini). Una misura “per tutti”, ricorda Renzi, che spera di rilanciare i consumi vincendo le resistenze dell’Ue. Ha un valore di 3,7 miliardi.

L’IRES PIÙ BASSA D’EUROPA

L’obiettivo è ambizioso. Il governo intende portare l’ imposta sul reddito delle società dall’attuale 27,5% al 24% nel 2017 (3,8 miliardi). La novità è la possibilità che un primo calo possa esserci già nel 2016 se la Commissione Ue autorizzerà un margine di flessibilità dello 0,2% (3,1 miliardi) per l’ emergenza immigrati.

CARO IVA E BENZINA, PERICOLO SCAMPATO

Niente aumento dell’Iva, né delle accise sulla benzina. È la misura più corposa della legge finanziaria ma anche quella che veniva data per scontata. La sterilizzazione delle clausole previste dai governi precedenti vale 16,8 miliardi di euro.

CANONE RAI

Dal 2016 la tassa governativa per la tv pubblica si pagherà all’interno della bolletta elettrica e calerà dagli attuali 113,5 euro a 100 euro nel 2016 e 95 euro nel 2017. La nuova misura permetterà di “stanare” circa sei milioni di evasori.

SUPERAMMORTAMENTI PER LE AZIENDE

Chi investe in azienda potrà ammortizzare il 140% dei propri investimenti. È una misura, una tantum, che vuole spingere gli imprenditori a finanziare. La misura varrà per tutto il 2016 ma anche per chi anticipa ed investe a partire dal 15 ottobre 2015 (170 milioni solo per l’ultimo trimestre 2015, poi un miliardo per il 2016).

NO FLESSIBILITÀ PENSIONI MA OPZIONE PART-TIME

Nessun intervento sulle pensioni ma misure specifiche: opzione donna (esteso al 2016), settima salvaguardia degli esodati, innalzamento della no tax area per i pensionati over 75 e facilitazioni per chi si avvicina all’uscita dal mondo del lavoro. Gli over 63 anni, inoltre, potranno optare per il “part time” negli ultimi anni lavorativi con oneri minimi a carico dello Stato (100 milioni). Il sistema, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe favorire l’ingresso di nuovi assunti.

SGRAVI ASSUNZIONI, “MA AFFRETTARSI”

Anche nel 2016 le aziende che vorranno assumere potranno beneficiare delle agevolazioni concesse dal governo. La decontribuzione, però, calerà progressivamente: del 40% l’ anno prossimo (834 milioni) e ulteriormente nel 2017. Lo sgravio sarà valido in ogni caso sempre fino al 2018. “Affrettarsi”, ha consigliato il premier.

FONDO SANITÀ SALE, MENO DEL PREVISTO

Si passa dai 109 miliardi del 2014 ai 110 di oggi fino ai 111 del 2016. L’incremento c’è ma si tratta di 2 miliardi in meno rispetto a quanto inizialmente pattuito con le Regioni. Saranno salvaguardati, promette Beatrice Lorenzin, i livelli essenziali di assistenza.

VIA L’IMU AGLI IMBULLONATI

Non si conteggeranno più gli imbullonati per il calcolo delle imposte immobiliari (350 milioni).

ANCORA ECOBONUS E SCONTI MOBILI PER GIOVANI COPPIE

Confermato lo sgravio fiscale del 65% per i lavori di efficientamento energetico al quale si aggiunge un ulteriore misura a favore delle coppie under 35 che, pur senza ristrutturare casa, comprano mobili.

LOTTA ALLA POVERTÀ

Il Governo mette sul piatto 600 milioni per il 2016, 1 miliardi per il 2017 e altrettanti nel 2018. Le risorse dovrebbero essere destinate ai nuclei familiari in difficoltà economiche al cui interno c’è un minore. Ed aggiunge altri 90 milioni sono destinati a misure a favore di persone disabili che sopravvivono ai genitori. Finanziato per 400 milioni il fondo per la non-autosufficienza. Aumentano le risorse per il Servizio Civile.

OK ALL’USO DEI CONTANTI FINO A 3.000 EURO

“È una misura che vuole semplificare la vita agli italiani”. Così ha spiegato Renzi presentando l’ innalzamento del consenso all’uso del denaro contante dagli attuali 1.000 euro fino a 3mila. L’obiettivo è favorire i consumi.

NUOVA LINFA ALL’AGRICOLTURA

Fisco agevolato (405 milioni) ma soprattutto via l’Imu dai capannoni agricoli e l’Irap per agricoltura e pesca. Le misure nel loro insieme valgono, secondo le stime del ministero, almeno 800 milioni.

LA CULTURA PER IL RILANCIO

È uno dei “pallini” del premier che con la Legge di Stabilità destina 150 milioni in più nel 2016, 170 nel 2017 e 165 dal 2018. Avremo 500 cattedre d’eccellenza (40 mln nel 2016), l’assunzione di 1.000 nuovi ricercatori (45 milioni nel 2016) e 6.000 borse di medicina. Viene estesa anche ai quotidiani e ai periodici diffusi elettronicamente l’aliquota agevolata dell’Iva al 4%.

COMUNI VIRTUOSI

Con un allentamento del patto di stabilità interno, le amministrazioni con i conti in regola potranno finalmente investire il loro tesoretto di risorse per strade, scuole, marciapiedi e giardini. Si tratta di investimenti stimati in circa un miliardo di euro.

IL RILANCIO DAL SUD

Circa 450 milioni nel prossimo triennio per la Terra dei Fuochi ma soprattutto risorse per il Fondo di garanzia dell’ Ilva di Taranto e lo “stanziamento definitivo” per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

PARTITE IVA

“Una sorta di Jobs act per i lavoratori autonomi”, ha definito Renzi le norme per le nuove partite Iva che prevedono un’aliquota forfettaria del 5% sotto i 30.000 euro di reddito. Il costo, secondo le stime, si aggira sui 300 milioni.

 




Legge di Stabilità / Le tasse calano, ma resta il nodo delle coperture

renzio2.jpgSi può parlare male di una manovra che riduce le tasse in maniera trasversale un po’ a tutti gli italiani? Sì, se non si capisce da dove arrivano i soldi che permettono questo taglio. Perché per distribuire soldi presi a prestito non ci vogliono grandi statisti.

Il problema della legge di Stabilità presentata giovedì dal governo sta tutto in queste cifre. Come interventi siamo nell’ordine del perfettibile. Si possono preferire, come fa l’Europa, le imposte sui consumi e sui patrimoni (come la casa) a quelle sul lavoro e sui redditi che frenano la ripresa oppure si può ritenere più efficace, come fa il governo, l’abolizione di una tassa che in Italia tocca due terzi della famiglia, come Tasi e Imu, per alimentare i consumi piuttosto che fare interventi sulle pensioni. Sono valutazioni di priorità e di opportunità politica sulle quali è inevitabile che non ci sia l’unanimità. Qualcuno sarà anche scontento, perché avrebbe preferito puntare più su una voce che su un’altra, ma nel complesso, tenuto conto anche delle situazione generale delle finanze pubbliche, che non si possono permettere più di tanto, si può considerare che il governo si sia mosso nella direzione giusta di una riduzione delle tasse che dovrà necessariamente avere, come promesso, una nuova puntata l’anno prossimo per la riduzione delle imposte sui redditi.

Un altro risultato incontestabile della legge di Stabilità è che ha disinnescato un’altra trappola delle clausole di salvaguardia. Almeno per il 2016 gli aumenti automatici di imposte, come l’Iva, e accise, come quelle sui carburanti, per assicurare la tenuta dei conti non ci saranno: sono 16,8 miliardi di euro di tasse risparmiate. Formalmente non sono tributi tagliati, ma tributi non introdotti: c’è una certa differenza non solo semantica. Quando si sente parlare di riduzione di tasse si pensa che si dovranno pagare meno tributi, non che non si dovranno pagare gli aumenti. Quasi due terzi della manovra (il 63% circa) se ne vanno quindi per evitare uno svantaggio, più che per portare un vantaggio ai contribuenti. Può essere deludente, ma considerata la nostra situazione è già un risultato. Certo, adesso restano da trovare i 55 miliardi per il 2017 e il 2018 per chiudere definitivamente la tagliola delle clausole di salvaguardie, ma il primo ostacolo almeno è stato superato.

Il problema è su come è stato ottenuto ed è il tema sul quale si accentrano le perplessità concrete relative a questa manovra. Il premier Matteo Renzi si è divertito a presentare la manovra con 25 tweet, una versione sintetica delle slide, sicuramente più noiose, ma che avevano il vantaggio di far vedere meglio i numeri. Le cifre parlano di un’operazione complessiva da 26,5 miliardi che potrebbe salire a 29,5 con un anticipo del taglio dell’Ires e interventi per l’edilizia scolastica, nel caso che venga accettata la richiesta avanzata alla Ue di utilizzare uno 0,2% di spazio di patto in più per la clausola “migranti”. Tolti i 16,8 miliardi della eliminazione della clausola di salvaguardia, la legge di Stabilità si riduce a 9,7 miliardi (più gli eventuali 3 miliardi, se autorizzati dalla Ue) e metà di questi sono effettivamente legati a reali abolizioni di tasse sulla prima casa (3,7 miliardi), sull’Imu agricola (400 milioni) e sugli impianti imbullonati (500 milioni).

Il vero nodo però è su come si intendono trovare le risorse a copertura. Dalla spending review si aspettano 5,8 miliardi. In pratica la riduzione delle spese riuscirà a finanziare poco più dell’abolizione delle tasse sulla casa, sull’Imu agricola e sugli impianti imbullonati. Per il resto ci si affida a 2 miliardi previsti dalla sanatoria una tantum del rientro dei capitali, la voluntary disclosure, a un miliardo che arriverà da imposte sui giochi e nuove gare e ad altri 3,1 miliardi legati ad ulteriori efficientamenti (tra i quali circa due miliardi del mancato aumento del fondo sanitario). In questo modo si riescono a finanziare tutti gli altri provvedimenti della manovra (pacchetto enti locali, contrasto povertà, interventi per sviluppo e sugli ammortamenti e sulla contrattazione aziendale, sgravi contributi sulle assunzioni e così via) e anche una parte dell’eliminazione delle clausole di salvaguardia. Ma solo una parte, perché restano fuori 14,6 miliardi di euro. Per questi ci si affida al buon cuore dell’Europa. Quella stessa Europa che ci aveva imposto la clausola di salvaguardia per contenere il deficit dovrebbe insomma concederci la flessibilità di aumentare il deficit per evitare che scatti la clausola di salvaguardia. Ci vuole una bella faccia tosta italiana solo per pensarlo, a è paradossale che alla fine i presunti cattivoni alfieri del rigore ce lo concederanno anche. E così, come sempre, la riduzione delle tasse e soprattutto la mancata riduzione della spesa, la faremo pagare a chi verrà dopo. Del resto in qualche modo il quinto maggiore rapporto tra debito e Pil a livello mondiale dobbiamo pure essercelo costruiti.




Via Angelo Maj, la festa di commercianti e residenti compie vent’anni

festa via angelo majÈ un’antesignana delle feste in strada. Da vent’anni, infatti, via Angelo Maj mostra come per un giorno un’area della città solitamente trafficata può cambiare aspetto, con la chiusura al traffico e dando spazio ai commercianti e alle associazioni solidali, sportive e agli appassionati di ogni età.

L’appuntamento, organizzato dall’associazione via Angelo Mai, è domenica 18 ottobre dalle 8 alle 19 con negozi aperti, bancarelle, musica, libri, artisti, giochi per i bambini, cibo, animali, rassegne ed esposizioni.

Ciò che non manca mai è la castagnata benefica. Quest’anno il ricavato sarà devoluto al potenziamento del Centro diurno per disabili di Botta di Sedrina.




Caso Mantovani, le avventurose teorie del presidente Maroni

Mario Mantovani e Roberto Maroni
Mario Mantovani e Roberto Maroni

Roberto Maroni non deve sottostimare la pur modesta intelligenza di noi poveri tapini. E’ lecito, anche se nient’affatto scontato, che il presidente della Regione voglia difendere il suo vice (nonché assessore alla Sanità fino ad agosto) Mario Mantovani, trasferito a San Vittore con pesanti accuse, dalla corruzione alla turbativa d’asta, ma gli argomenti che utilizza dovrebbe sceglierli meglio. Nell’immediatezza dell’arresto, colui che a colpi di scopa tolse la Lega dalle mani di Umberto Bossi, ha osservato che buona parte delle accuse rivolte all’esponente di Forza Italia non riguardavano “il suo ruolo istituzionale”. Come se uno potesse essere contemporaneamente un imprenditore corrotto e corruttore e uno specchiato amministratore pubblico. Ma con il passare delle ore è apparso evidente che i “magheggi” di Mantovani avvenivano in buona parte in forza dell’incarico rivestito al Pirellone. E quindi l’argomento è caduto. Così, Maroni si è lanciato in una difesa ancora più avventurosa. “Nella vicenda Mantovani non c’è un euro di tangenti» ha scritto su Twitter, del tutto incurante che le mazzette non s’usano più da lunga pezza, essendo state sostituite (come peraltro prevede il codice penale che parla non a caso di “denaro o altra utilità, anche di natura non patrimoniale”) da scambi di favori in diverse declinazioni. Quel che Antonio Di Pietro ha icasticamente definito “ingegnerizzazione della tangente”.

Tutte le accuse, naturalmente, vanno dimostrate, ma il tenero Maroni non può non provare un minimo di imbarazzo nel leggere con quale disinvoltura uno dei suoi principali collaboratori ha utilizzato i suoi molteplici ruoli (assessore, senatore, sottosegretario, sindaco) per una gestione del potere a fini di tornaconto personale che fa impallidire i ras di Mani Pulite. Adesso che Mantovani è finito nella melma è facile per molti tratteggiarne la figura come una sorta di “faraone”, compresi taluni cronisti che alle spregiudicatezze del forzaitaliota non hanno mai fatto nemmeno il solletico e che ora sfoderano articolesse al curaro. Eppure, il male ha radici antiche e anche il presidente della Regione ne deve rispondere, politicamente parlando. Perché era evidente a tutti che c’era un conflitto d’interessi gigantesco nell’affidare la delega alla sanità (che in Lombardia significa l’80 per cento delle spese correnti) ad una figura che contemporaneamente, da patron di case di cura e di centri di assistenza con un fatturato annuo di decine di milioni di euro, incassa soldi dalla Regione. Dicevano i nostri vecchi che chi va al mulino s’infarina… Non sarà il caso di Mantovani, certo, ma un minimo di cautela e di attenzione, al di là degli equilibri di coalizione, non avrebbe guastato.

Così come il moralizzatore Maroni s’è guardato dal modificare quel meccanismo che fa dipendere le nomine dei direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere dai voleri dell’assessore (e tutt’al più dello stesso presidente). Il contenuto di taluni sms e di certe telefonate tra Mantovani e alcuni dirigenti mostra senza alcun bisogno di commento come la doverosa cortina di distacco tra i diversi ruoli è stata più e più volte spazzata via. Passare dalla familiarità al servilismo (sempre ben retribuito, naturalmente) fino allo scambio di utilità è un giochetto che può comprendere anche il candido presidente della Regione rimasto senza scope di ricambio.

Alla luce di tutto ciò, parlare di giustizia ad orologeria, di complotti, di tentativo di nascondere gli scandali romani significa semplicemente rinchiudersi in un fortino, nella speranza che il temporale passi e tutto possa scorrere come prima. Pia illusione, i conti alla fine dovrà farli anche Maroni e la sua mancanza di coraggio, pena capitale per chi fa politica, gli costerà cara. Certo più degli strilli e delle agitazioni delle minoranze che ora cercano di prendersi la rivincita dopo la sonora sconfitta di due anni fa. Bisogna conservare un minimo di memoria. La Regione a guida formigoniana crollò, proprio per mano della Lega, tra gli scandali. Il centrodestra in Lombardia toccò il punto più basso. C’erano tutte le condizioni per conquistare il Pirellone. A condizione di schierare un candidato all’altezza. Ma i vertici del Pd, a partire dall’allora segretario regionale Maurizio Martina con la testa già rivolta a Roma (dove adesso sta facendo molto bene), decisero di suicidarsi affidandosi al tenero Umberto Ambrosoli. Una figura tanto perbene quanto priva di carisma e di personalità. E così Maroni ha vinto la partita. Oggi che se ne criticano giustamente le scelte occorre avere l’onestà intellettuale di ricordare che scelte più adeguate e lungimiranti avrebbero potuto togliere la terra sotto i piedi, senza aspettare ancora una volta l’intervento della magistratura, a chi ha usato e usa il Pirellone per i propri comodi.




Anche Bergamo si fa affascinare dal cibo su ruote

fase area foodL’acquolina arriva al solo scorrere l’elenco dei partecipanti: una sfilza di specialità regionali in versione street food, ossia con mezzi e packaging originali che rendono ancora più festoso l’assaggio.

È The Big Food Festival, prima edizione di un grande evento bergamasco dedicato al cibo di strada, diventato una vera e propria tendenza gastronomica. L’appuntamento è sabato 17 e domenica 18 ottobre allo Spazio Fase di Alzano Lombardo con l’organizzazione di Coffee N television, la squadra che sempre nello speciale contesto post industriale dell’ex Cartiera Pigna realizza già con successo il Factory Market, rassegna di artigiani e designer creativi.

Le due giornate (si mangia tutto il giorno, dalle 11 alle 23) vedono la presenza di una ventina tra i più interessanti food truck italiani, dalla Puglia di “Pantura – storie di cibo”, bici-cargo carica di pane di Altamura Dop, stracciatella e mozzarella fresca, pomodoro regina di Torre Canne Presidio Slow Food) e olio extravergine di oliva, alle carni di Chianina dei toscanacci di BBQ Valdichiana, agli arancini e ai dolci siciliani di LùBar. Dalla romana Pizza e Mortazza alle golosità romagnole di Beerstrò (piada con sardoncini fritti, fishburger di tonno, hamburger di mora di Romagna, ad esempio) alle tigelle e allo gnocco fritto di Mozao, passando per i prodotti tipici di Bra (a bordo di Brambù), le olive ascolane, i piatti vegani di “Cucinando su ruote” (quelle della roulotte vagabonda “Gigetta”) e persino la cucina asiatica creativa di Imperial Asian Crossover da Milano.

Non poteva mancare una rappresentanza di Bergamo, con l’Appe-Titoso, l’ape rosso con il quale la Vineria Cozzi di Città alta porta a spasso le proprie proposte gourmet e due debutti, quello dei fratelli Gavazzeni che su Be Typical fanno conoscere polenta, formaggi, casoncelli, loanghina bergamasca e molto altro e quello di “Ma prima un caffè”, caffetteria su tre ruote.

Il furgone di Be Typical
Il furgone di Be Typical

Simona Vineria Cozzi Ape
e l’ape della Vineria Cozzi

Durante la manifestazione sarà possibile anche acquistare prodotti di stagione a km zero dai produttori locali, in collaborazione con il Mercato agricolo e non solo di Alzano Lombardo, bere birre artigianali, far divertire i bambini con workshop e giochi a cura di Mothem. In programma anche musica live e djset e la proiezione di film e documentari sul cibo in collaborazione con il Food Film Fest di Bergamo.

L’ingresso è gratuito. Il motto degli organizzatori è “venite affamati”. E non c’è nemmeno da preoccuparsi per le condizioni meteo, visto che a disposizione ci sono ben 2mila metri quadrati coperti con tavoli, zone bar, mercato e spazio proiezioni.




Accademia Carrara, sono 32 i candidati alla direzione

Sono 32 i candidati ufficiali all’incarico di direttore dell’Accadamia Carrara. Tante sono state infatti le domande arrivate entro il termine della fase preliminare del bando di gara (fissato per le ore 12 del 15 ottobre), tra le quali sarà effettuata la scelta del nuovo dirigente del museo cittadino.

Ora la decisione spetta al Cda della Fondazione Accademia Carrara che, anche in considerazione del lavoro della commissione tecnica che a breve si riunirà per selezionare i 5 nomi tra i quali scegliere, individuerà il direttore del Museo che assumerà le sue funzioni dal 1° gennaio 2016.

L’incarico avrà durata quadriennale. La retribuzione lorda annua prevista è di 80mila euro, più un’eventuale retribuzione di risultato per un importo massimo di 15mila euro.