Code a Expo, il Codacons chiede nuove modalità d’ingresso e rimborsi

code expoIl Codacons ha inviato oggi una diffida urgente ad Expo 2015 S.pa, chiedendo la modifica immediata delle condizioni di accesso all’esposizione universale e il rimborso di quanto pagato in favore di chi è ancora in possesso di biglietti di ingresso non usufruiti.

Al centro della denuncia dell’associazione dei consumatori, le lunghe code che rappresentano oramai da settimane una costante per qualsiasi servizio fornito dall’area, in modo particolare per la fruizione dei padiglioni. Al punto che le file comportano una attesa media di 3 ore per riuscire a visitare i padiglioni, con punte di 7 ore per quello del Giappone e di 6 ore per il Palazzo Italia.

«I cittadini pagano un salato biglietto di ingresso ma non riescono a fruire di Expo – denuncia il Codacons –. Questo per evidenti carenze ed errori imputabili all’organizzazione dell’evento: la necessità di coprire le spese sostenute per Expo 2015 ha portato a consentire accessi quotidiani praticamente illimitati all’area. Ciò ha determinato nelle ultime settimane un sovraffollamento eccessivo, con conseguente formazione di code insostenibili ai padiglioni. In sostanza gli utenti comprano un servizio di cui oggi non possono usufruire, o che possono fruire solo in parte, poiché le lunghe file permettono materialmente di visitare un numero ristretto e limitato di padiglioni».

Per tale motivo il Codacons ha diffidato Expo 2015 S.pa a modificare con urgenza le condizioni di accesso all’area, «prevedendo da subito che gli ingressi siano a numero chiuso, gratuiti o a prezzo fortemente ridotto, e rendendo a pagamento i singoli padiglioni, così da eliminare le lunghe file che rendono impossibile la fruizione di Expo e permettere ai cittadini di pagare in base ai servizi realmente goduti. Expo dovrà inoltre restituire quanto pagato a chi è in possesso di biglietti di ingresso non ancora usufruiti. In caso di mancato accoglimento di tali richieste – conclude il Codacons – si potrebbe addirittura configurare una forma di inadempimento contrattuale nei confronti di Expo 2015 S.pa»




Abbigliamento, la maestra di stile Carla Gozzi dà lezioni anche ai negozianti

Carla GozziC’è grande attesa per il corso “Stile e stili: Carla Gozzi e il retail manager” organizzato da Ascom Formazione e dal Gruppo Abbigliamento Ascom e indirizzato agli imprenditori del settore moda.

L’appuntamento è in programma il 19 e il 26 ottobre ed ha registrato nel giro di poche ore grande interesse da parte degli operatori.

Carla Gozzi, famosa style coach e protagonista delle trasmissioni televisive “Ma come ti vesti?” e “Shopping nigth”, in 14 ore farà conoscere l’arte perfetta per essere unici nella vendita di capi di abbigliamento. A tema tutto quanto serve per la comprensione del cliente ed il giusto look: dalla perfetta accoglienza alla corretta postura e gestualità in negozio, fino al dresscode appropriato.

Oltre ad aver collaborato nel corso degli anni con stilisti di fama internazionale come Thierry Mugler, Mila Shon, Calvin Klein, Yohji Yamamoto, la specialista del buon gusto insegna presso aziende e accademie professionali di moda e nel 2010 ha inaugurato la Carla’s Academy, accademia di stile con corsi strutturati, dedicati a chi intende migliorare e arricchire le proprie conoscenze in materia di tendenze.

Il corso si tiene all’Accademia del Gusto di via don Gandossi 1 ad Osio Sotto lunedì 19 e lunedì 26 ottobre dalle 9.30 alle 17.

Le due lezioni, grazie alla collaborazione con il Gruppo abbigliamento, sono gratuite per i soci Ascom

Per informazioni: info@ascomformazione.it

 




Web e social network, dall’Ascom consigli su misura

web social networkNonostante tutte le analisi evidenzino una forte crescita nell’uso del web e dei social network per informarsi e acquistare beni e servizi, la realtà quotidiana di molte imprese rivela un’Italia è ancora molto arretrata nel pieno utilizzo delle potenzialità della comunicazione digitale.

È per questo motivo che il Gruppo Giovani dell’Ascom di Bergamo, guidato da Luca Bonicelli, ha deciso di fare il bis del workshop proposto nel marzo scorso e risultato un’esperienza positiva.

L’incontro, gestito da esperti del settore, vuole fornire ai partecipanti spunti strategici e concreti per curare al meglio le proprie attività on-line, seguendo un progetto ed evitando gli errori più comuni. Una vera e propria full immersion per scoprire come impostare in chiave marketing strategica, e soprattutto business, la presenza on-line delle attività, focalizzare le tecnologie più adatte per gestire direttamente i contenuti digitali, posizionarsi nei motori di ricerca (e portare veramente visitatori unici sul proprio sito) e utilizzare i principali social media in modo avanzato.

La proposta si articola in due momenti: un workshop della durata di 3 ore, dalle 14 alle 17, di lunedì 19 ottobre (nella sala riunioni al 4° piano della sede provvisoria dell’Ascom, in via Borgo Palazzo, 154, a Bergamo) e sessioni di analisi individuali gratuite di 45 minuti per approfondire specifiche tematiche e rendere l’incontro estremamente concreto. Le sessioni si terranno al termine del workshop o nella giornata del 22 ottobre dalle 14 alle 17,30 secondo le esigenze dei partecipanti.

La partecipazione è gratuita. Il numero di partecipanti è limitato a 20 associati e, nel caso di superamento di tale soglia, verrà attivata un’ulteriore data.

L’iscrizione è obbligatoria sia al workshop sia alle sessioni individuali.




Le opposizioni: «Maroni si deve dimettere»

L’arresto del vicepresidente della Regione avviene nel giorno in cui la Lombardia organizza la “Giornata della Trasparenza”, con un forum e l’apertura al pubblico di Palazzo Pirelli, con lo scopo di «presentare un approccio alla Pubblica amministrazione, improntato ai principi di trasparenza, integrità e legalità».

Ed è proprio da qui che i rappresentanti delle opposizioni commentano il fatto e chiedono al presidente Maroni di farsi da parte. «Meglio di così la Lombardia non poteva festeggiare la giornata della trasparenza: il vicepresidente Mantovani è stato arrestato, Maroni andrà a processo e, al momento risulterebbe l’Assessore al bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore – afferma il bergamasco Dario Violi capogruppo del M5S Lombardia -. Stiamo predisponendo una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni che si deve dimettere immediatamente. Ci auguriamo che il Consiglio regionale faccia un atto di orgoglio e che converga sulla nostra richiesta». «L’arresto di oggi è la prova provata – aggiunge – che tante denunce che abbiamo sollevato negli ultimi anni sono fondate e che Maroni non è mai stato in grado di allontanare le lobby di affaristi e corruttori dalla cassaforte dei lombardi. È necessario tornare al voto subito e Maroni e i suoi assessori devono tornarsene a casa a cercarsi un lavoro per la prima volta nella loro vita».

«Non possiamo non notare che oggi abbiamo un presidente che a breve dovrà presentarsi davanti ai giudici e un vicepresidente agli arresti» rileva il capogruppo del Pd al Pirellone Enrico Brambilla. «La Giornata della Trasparenza non si può risolvere in un incontro formale ma bisogna aprire una riflessione su cosa sta accadendo nella maggioranza e se si può andare avanti». Oggi, spiega il capogruppo Pd, «non c’è Consiglio ma è opportuna una tempestiva conferenza dei presidenti dei gruppi e una discussione in aula martedì prossimo. Sono due passaggi necessari».




Corruzione e turbativa d’asta, arrestato il vicepresidente della Regione Mantovani

mario mantovani 2Arrestato questa mattina il vice presidente della Regione Lombardia ed ex assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, il suo collaboratore (e dipendente del Pirellone) Giacomo Di Capua, oltre a un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Le accuse per i tre sono: abuso di ufficio, turbativa d’asta, corruzione e concussione per appalti nella sanità in Lombardia.

L’inchiesta, denominata “operazione entourage”, è stata coordinata dal Pm Polizzi e conta altri 9 indagati, fra cui l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni. L’arresto di Mantovani è stato eseguito stamane all’alba ad Arconate, in provincia di Milano, dove il politico risiede.




Pagamenti in contanti, verso l’addio al tetto dei mille euro

Il tetto di 1.000 euro ai pagamenti in contanti potrebbe avere i mesi contati. Nei giorni scorsi è stata presentata dal senatore di Forza Italia Paolo Galimberti una proposta di disegno legge ad hoc che prevede l’innalzamento del limite all’uso di contante a 3.500 euro.

Oggi il limite è fissato a 1.000 euro, una delle soglie più basse d’Europa. Da questa cifra in su scatta l’obbligo di pagare utilizzando carte di credito, bonifici bancari, assegni non trasferibili o qualsiasi altro strumento che consenta di tracciare la spesa effettuata.

La misura è stata adottata nel 2011 allo scopo di combattere il riciclaggio e l’evasione, permettendo al Fisco di controllare meglio le uscite e le entrate dei contribuenti. Secondo il senatore Galimberti «è stata una scelta inutile, ma soprattutto dannosa per l’economia, ha creato non pochi problemi nella vita quotidiana degli italiani, tenuto conto che in Italia ci sono 15 milioni di persone che preferiscono non affidare i propri soldi a un istituto bancario. Inoltre, ha fatto mancare il giusto sostegno ai consumi, componente principale dell’economia, influenzando, così, negativamente anche la crescita del Paese». «Un limite così basso – dice – ha influito negativamente anche sulla nostra capacità di concorrenza in Europa, in quanto, a differenza dell’Italia, ben 11 Paesi, tra cui Germania e Olanda, non hanno alcuna limitazione all’uso del contante e in altri, invece, come Francia e Spagna, vige un limite ben più alto del nostro», sottolinea l’esponente azzurro. 

Il disegno di legge raccoglie la battaglia di Federpreziosi Confcommercio, la federazione nazionale di orafi e gioiellieri, che da tempo chiede il superamento di questa soglia, e segna un nuovo step nella questione: in estate i giornali avevano pubblicato la notizia di un accordo in via di conclusione tra Governo e Parlamento per riportare, in tempi stretti, sopra i 1.000 euro la soglia sull’uso del contante. La mozione aveva trovato l’accordo del gruppo Area popolare con il Pd. Oggi anche Forza Italia si stringe al cerchio.

La proposta ha il pieno sostegno dei commercianti. Secondo Confcommercio, «il tetto vigente non ha portato risultati e ha prodotto difficoltà operativa e perdita di opportunità economiche per tutte le aziende». «Dall’introduzione del limite restrittivo c’è stato un pesante contraccolpo negativo sugli acquisti. Le gioiellerie e le botteghe sono state fortemente penalizzate – spiega il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini –. Il fatto che le carte di credito e i bancomat siano soggetti a plafond giornalieri e mensili predeterminati ha spesso scoraggiato i consumatori dall’affrontare spese di importo elevato».




Università, ecco la squadra di Morzenti Pellegrini

Giancarlo Maccarini, già in corsa per la carica di rettore nonché prorettore delegato ai Rapporti col personale tecnico-amministrativo durante il mandato di Paleari, è stato nominato prorettore vicario dell’Università di Bergamo. Sono tutti nuovi ingressi, invece, gli otto prorettori delegati, nominati dal rettore Remo Morzenti Pellegrini per accompagnarlo nei sei anni del suo incarico. Al momento Morzenti mantiene la delega “Rapporti con le Imprese” e sul Personale tecnico amministrativo per ciò che concerne la “delegazione pubblica per la contrattazione decentrata”.

Nelle prossime settimane e in modo progressivo saranno assegnate ulteriori deleghe specifiche ad altri docenti su materie o compiti specifici.

GLI INCARICHI E I PROFILI

Prorettore Vicario

Prof. Giancarlo Maccarini

Giancarlo MaccariniDal 1999 è professore ordinario presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. È docente dei corsi di “Tecnologie di formatura” e di “Sistemi integrati di produzione”. Dal 2002 al 2009, ha ricoperto il ruolo di preside pro tempore della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. Dal dicembre 2006 al 2012 è stato Responsabile Scientifico del Consorzio IntelliMech. Dal 1 ottobre 2010 al 2012 è stato Direttore del Dipartimento di Progettazione e Tecnologie dell’Università degli Studi di Bergamo. Da ottobre 2009 al 2015 è stato Prorettore dell’Università di Bergamo con delega ai rapporti con il personale tecnico amministrativo. I temi di ricerca trattati, che hanno portato alla redazione di oltre 120 pubblicazioni su riviste o su atti di congressi nazionali ed internazionali, possono essere così sintetizzati: Sistemi produzione; Lavorazioni per deformazione plastica; Durate utensili, Macchine utensili. E’ stato responsabile scientifico dell’unita locale di diversi “Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale” cofinanziati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica.

Prorettore con delega alle Attività di orientamento in entrata e in uscita, tutorato e alle politiche di raccordo con il mondo del lavoro

Prof. Marco Lazzari

Marco LazzariProfessore associato di Didattica e pedagogia speciale presso il Dipartimento di Scienze umane e sociali. Si è laureato a Pisa in Scienze dell’informazione. Dopo una lunga esperienza da progettista informatico e ricercatore nel sindacato e nel settore privato (CISL, Olivetti, ISMES) è approdato all’università di Bergamo, dove insegna Fondamenti di informatica, Tecnologie didattiche e Istituzioni di didattica. È presidente del corso di laurea in Scienze dell’educazione, del quale è referente per l’orientamento in ingresso e verso il mondo del lavoro, e vicario del Direttore del Centro per le tecnologie didattiche e la comunicazione. È stato direttore del Centro informatico umanistico, dove si è occupato principalmente di e-Learning e di applicazioni informatiche ai beni culturali. È autore di un manuale di informatica adottato in una trentina di corsi universitari.

Prorettrice con delega alle Politiche di equità e diversità

Prof.ssa Barbara Pezzini

BarbaraPezzini1Ordinaria di Diritto costituzionale, insegna Diritto costituzionale e Diritto costituzionale avanzato nell’Università di Bergamo; nel Dipartimento di giurisprudenza coordina il corso Analisi di genere e diritto antidiscriminatorio. È stata Direttrice del Dipartimento di giurisprudenza dell’università di Bergamo nel triennio 2012/15 (in precedenza, nel quadriennio 2008/12, Preside della Facoltà di giurisprudenza). Già Coordinatrice del Dottorato in Diritto pubblico e tributario nella dimensione europea, fa ora parte del collegio didattico del Dottorato “Business and Law – Istituzioni e impresa, valore, regole e responsabilità sociale”. Nel suo percorso di ricerca, è particolare l’attenzione all’ottica di genere nel trattare i temi del diritto pubblico, particolarmente l’accesso ai diritti fondamentali e l’uguaglianza costituzionale; è condirettrice di GenIUS, rivista on-line di studi giuridici sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.  Ha all’attivo numerosi incarichi ed esperienze di progettazione e direzione di corsi e progetti, anche di livello internazionale, sulle tematiche di genere, sia all’interno che all’esterno dell’Ateneo di Bergamo.

Prorettore con delega alla Ricerca scientifica di Ateneo

Prof. Paolo Buonanno

Dal 2012 è professore associato in Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi. Dopo la laurea a Bergamo, consegue nel 2001 il M.Sc. in Economics presso la London School of Economics e nel 2003 il Dottorato in Economia presso l’Università di Milano-Bicocca. Nel 2005 è stato Post-doctoral Scholar presso University of California, Berkeley. È stato visiting research scholar presso Inter-American Development Bank, IEB (Barcelona) e Collegio Carlo Alberto. Da ottobre 2012 è Presidente del Corso di Laurea Triennale in Economia. Ha partecipato, tra gli altri, a progetti di ricerca finanzianti da PRIN-MIUR e National Science Foundation. E’ autore di numerosi articoli su riviste internazionli tra cui: American Economic Review, Economic Journal, Journal of the European Economic Association, Economic Policy e Journal of Law & Economics. I suoi lavori sono stati citati da: Financial Times, Harvard Business Review, Il Sole 24 Ore, La Repubblica e Il Corriere della Sera.

Prorettore con delega alla Internazionalizzazione e alle Relazioni Internazionali

Prof. Matteo Kalchschmidt

MatteoKalchschmidt2Professore ordinario, Docente di Project and Innovation Management presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione. Svolge attività di ricerca sulla gestione delle filiere produttive globali e sulla sostenibilità nelle supply chain internazionali. E’ autore di più di 150 pubblicazioni di cui la maggior parte su prestigiose riviste internazionali. E’ presidente del corso di laurea in Ingegneria Gestionale, uno dei percorsi internazionalizzati presso l’Università di Bergamo. È responsabile del progetto REAL Cities | Bergamo 2.035 in collaborazione con la Graduate School of Design di Harvard University. È promotore e co-direttore del Master in Systems Engineering in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II e la Stevens Institute of Technology (New Jersey – USA).

Prorettrice con delega alla Didattica e ai Servizi agli studenti

Prof.ssa Stefania Maci

Stefani Maci 2Professore Associato di Lingua e Traduzione Inglese presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia (1995), grazie alla quale perfeziona gli studi linguistici a UCL – University College London e a Warwick University. Sempre a Ca’ Foscari ottiene il Diploma di Perfezionamento in Linguistica e Filosofia del Linguaggio (1998) e l’abilitazione S.I.S.S. (2001). Dopo aver insegnato all’Università degli Studi de L’Aquila (2001), ricopre alcuni insegnamenti di Lingua Inglese all’Università di Bergamo a partire dall’a.a. 2002/2003. Diventa ricercatore di Lingua e Traduzione inglese presso l’Università degli Studi di Bergamo (2005). Ha pubblicato diverse monografie, curatele e molteplici articoli scientifici nell’ambito della lingua inglese come specialised discourse con particolare riferimento all’inglese medico, inglese del turismo, e inglese legale e dell’arbitrato commerciale. Svolge i seguenti incarichi gestionali di Ateneo: Membro del Comitato scientifico del Centro Competenze Lingue per la lingua inglese – Dipartimenti area umanistica (dalla sua istituzione ad oggi). È inoltre: docente delegato ai piani degli studi del Corso di Laurea in SCO (dal 2004 a oggi) e del Corso di Laurea Magistrale in PGST (2010-2013); docente delegato all’internazionalizzazione del Corso di Laurea Magistrale in PMTS (dal 2013 a oggi); membro della commissione per i colloqui di ammissione del Corso di Laurea Magistrale in PGST e PMTS (dal 2009 a oggi).

Prorettore con delega al Trasferimento Tecnologico, all’Innovazione e alla Valorizzazione della Ricerca

Prof. Sergio Cavalieri

SergioCavalieri2014Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Bergamo, responsabile del gruppo di ricerca CELS (Research Group on Industrial Engineering, Logistics and Service Operations) presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione. È docente titolare dei corsi di Gestione della Produzione Industriale, Progettazione degli Impianti e Operations Management. Fulbright Scholar presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, è autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche a livello nazionale e internazionale. È Presidente di AIDI (Associazione Nazionale Docenti Impiantistica Industriale), Direttore del Master MeGMI Executive in Gestione della Manutenzione Industriale, già Coordinatore dell’ASAP Service Management Forum e Membro del Consiglio Direttivo di AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombarda). È coordinatore scientifico del progetto di ricerca “Bergamo 2.035 – un’idea di città in un mondo nuovo – Le nuove possibilità degli sviluppi urbani” promosso dall’Università degli Studi di Bergamo con il supporto di Fondazione Italcementi. All’interno dell’Università degli Studi di Bergamo ha ricoperto la carica di membro del Consiglio di Amministrazione di Ateneo Bergamo, è Presidente della Commissione Paritetica interdipartimentale di Ingegneria, vice-coordinatore del Corso di Dottorato DREAMT (Economics and Management of Technology) e membro della Giunta di SDM – School of Management.

Prorettrice con delega al Fund raising e alla finanza di Ateneo

Prof.ssa Mara Bergamaschi

Professore Associato di Economia e gestione delle imprese presso il Dipartimento di Scienze Aziendali, Economiche e Metodi quantitativi. È inoltre Presidente del Corso di Laurea Specialistica Management, Finanza e International Business. Già Vicedirettore del Cergas – Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria – dell’Università L. Bocconi di Milano con delega sull’Area Manager & Professional e Vicedirettore Area Pubblica Amministrazione, Sanità e Non Profit della SDA Bocconi.  Ha svolto attività di ricerca e formazione sui temi della finanza, marketing e fund raising a supporto delle organizzazioni pubbliche e delle imprese e sui rapporti di collaborazione tra università e imprese con particolare riferimento al tema del trasferimento della conoscenza e allo sviluppo di dialogo tra il mondo del lavoro, la ricerca e i giovani.

Prorettore delegato ai Rapporti con Enti e Istituzioni pubbliche del territorio

Prof. Fulvio Adobati

Fulvio AdobatiÈ Professore aggregato, ricercatore di Urbanistica nel Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate; è docente di Composizione Architettonica nella Scuola di Ingegneria/Corso di Laurea Ingegneria Edile. È Direttore Vicario del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani”, dove svolge attività di ricerca applicata in prevalenza per istituzioni ed enti pubblici (Regione Lombardia, Éupolis Lombardia, Province, Parchi, Comuni) su temi di analisi e pianificazione territoriale, infrastrutturale e paesaggistica. Dal 2014 è membro della Commissione Urbanistica del Comune di Bergamo; è stato membro di commissioni tecniche di Regione Lombardia (entro Accordi di Programma regionali AQST Dalmine-Zingonia, Autostrada Pedemontana Lombarda, Raccordo autostradale “Brebemi”), e di diversi enti locali.

 

 




Punto Innovazione / Cave Canem, pettorine e collari per cani diventano oggetti di lusso

Cristina Mosconi
Cristina Mosconi

Se vi imbattete nella scritta “Cave canem” non siate certi che si tratti di un avviso di attenzione all’amico a quattro zampe di guardia al perimetro di una proprietà privata, come recitava il celeberrimo mosaico posto all’ingresso della Casa del Poeta Tragico nell’antica Pompei.

Emanuela Bosio
Emanuela Bosio

Da qualche tempo la scritta si accompagna all’iniziativa intrapresa da due bergamasche, Emanuela Bosio e Cristina Mosconi, che hanno fondato Cave Canem Italy con l’idea di proporre al mercato degli amanti dei felini domestici una serie di collari e pettorine con materiali e soluzioni innovative. Emanuela Bosio, pittrice italoamericana nata a Milano e residente a Nembro (sede del laboratorio di creazioni in cuoio naturale di lavorazione artigianali destinati a cani e gatti), e Cristina Mosconi, per vent’anni hostess di terra all’Aeroporto di Bergamo, hanno profuso la loro creatività in una nuova linea di prodotti artigianali, pensati in primo luogo e per la maggior parte per i cani ma disponibili anche per i gatti, che si distinguono per originalità, accuratezza e forme di personalizzazione. IMG_2086

“Sono lavorati a mano impiegando una vecchia macchina da cucina Singer, la più adatta alla cucitura a mano sul cuoio – spiega Cristina Mosconi –. Produciamo su ordinazione e su misura. Sia per i cani che per i gatti vale la differenziazione fra genere maschile e femminile. Il collare in cuoio non viene a contatto con il pelo perché viene adottato un cuscinetto di pelle molto morbido. Ciò per evitare la sudorazione e la possibile comparsa di allergie, abbastanza frequenti quando si usano prodotti che contengono nichel e non sono anallergici”. “Studiamo disegni che richiamino la moda attuale per ottenere prodotti unici che accompagnano la passeggiata con il cane, mentre il collare per gatti rappresenta un vezzo molto richiesto sul mercato americano – aggiunge Emanuela Bosio, anima artistica dell’iniziativa -. Si tratta di un prodotto made in Italy in tutti i sensi che guarda al mercato internazionale, in particolare quello americano. Abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse da New York, Miami, San Francisco e Baltimora”. cave canem

Non è un caso che il sito www.cavecanemitaly.com venga proposto solo in lingua inglese. Il valore d’acquisto di un collare varia da 150 a 400 euro circa. La stessa pettorina per cane viene proposta a prezzi analoghi. Queste lavorazioni artigianali possono valere molto di più se il cliente richiede, insieme al cuoio, materiali più pregiati. Si tratta sempre di prodotti esclusivi, non disponibile sul mercato. I collari per cani vengono proposti in tre misure: taglia piccola (30-40 cm di lunghezza), media (40-55) e larga 45-63. Misura unica (31 cm lunghezza) per il collare destinato ai gatti. Chi fa da sé fa per tre – recita il proverbio, ma Emanuela e Cristina sono andate ben oltre e ricevono l’apprezzamento e la simpatia degli amanti degli amici a quattro zampe. La loro è già una storia di successo.




Bene i nuovi parcheggi in stazione, ma ora pensiamo al resto della città

strisceA nessuno piace fare la figura del pirla: a quelli che scrivono sui giornali e che, anche se pubblicano i propri borborigmi sul bollettino parrocchiale, si credono latori di una verità rivelata, piace ancor meno. Invece, io vi confesso che, una volta tanto, sono contento di avere fatto la figura del fesso: di avere scritto, denunciato, pontificato, e di essere stato clamorosamente smentito dai fatti. Avevo scritto un pezzullo sulla faccenda delle multe ai motorini, fuori dalla stazione ferroviaria: uno dei soliti anatemi cimmineschi, in cui argomentavo, accusavo, giustificavo, concludendo l’epifonema con l’augurio che, anziché i vigili, l’amministrazione mandasse i pittori a dipingere le strisce di nuovi parcheggi (sottintendendo che ciò non sarebbe mai avvenuto). Invece, proprio mentre io, tutto tronfio e soddisfatto del mio capolavoro, lo stavo inviando al mio direttore, gli imbianchini comunali stavano dipingendo dei nuovi posti per le moto, accanto alla stazione. Come dire: l’era mei fa sito!

Che aggiungere? Mi sono sbagliato e faccio pubblica ammenda. Avevo la convinzione che quella dei giorni scorsi fosse stata un’operazione di bassa macelleria, per fare cassa a spese dei pendolari e, invece, si trattava di una manovra orchestrata, per rimettere un po’ le cose a posto: da una parte ti bastono se sgarri e, dall’altra, ti do l’occasione di non sgarrare. Almeno, spero che sia così, e che questa lettura, tardiva e penitenziale, non sia un altro clamoroso errore d’interpretazione: ossia che tutta la faccenda non sia solo fumo negli occhi. Gori uno Cimmino zero, comme d’habitude. Intendiamoci, alcune delle considerazioni che avevo scritto nell’articoletto incriminato le riscriverei seduta stante: un po’ perché sono un rompiballe recidivo e un po’ perché il problema rimane, nonostante la lodevole operazione pittorica.

I tifosi dell’Atalanta, i frettolosi di via Nullo e le sciurette della Montessori continuano a parcheggiare dove, come e quando non dovrebbero, sanzionati poco o nulla. E l’organico dei vigili rimane troppo basso per una città come Bergamo, specie quando c’è la calata dalle valli: troppo basso e male organizzato, certe volte. Insomma, la questione dei parcheggi è una di quelle sistemiche, centrali, enormi, per la nostra ridente cittadina: però, non si può pretendere che la si risolva in un colpo, come per la solerte pingitura dei nuovi spazi per i motorini alla stazione. Ci vuole un impegno costante e faticoso, nel trovare nuovi metodi e nuovi strumenti, nel potenziare ciclabili e navette: le prime, oggi come oggi, hanno un andamento psichiatrico e le seconde sono un tantino sottodimensionate per le reali esigenze. Ma, se, soltanto qualche ora fa, avrei concluso dicendo: ecco, quella delle multe ai pendolari è solo la punta di un iceberg che si chiama disinteresse nei confronti dei bergamaschi alle prese coi parcheggi, oggi mi viene, piuttosto da dire che è un primo, sia pur esile, segnale di attenzione.

In fondo, da qualche parte si deve cominciare. Così, rinuncio serenamente al mio amor proprio di articolista da operetta, vulnerato dall’incalzare degli eventi e dalla smentita del mondo fenomenico nei confronti delle mie proprie e personalissime accidie, per applaudire, serenamente, ad un atto di civiltà e di premura, nei confronti di una delle categorie più bastonate del, pur bastonatissimo, panorama orobico. Adesso, non rimane che proseguire con la stessa solerzia nei confronti dei moltissimi snodi critici del parcheggio cittadino: organizzare meglio e potenziare la polizia locale, multare salatissimamente chi contravviene con dolo e clamorosamente, soprattutto i recidivi, cui non basta una multa per decidere che non conviene contravvenire, ma ce ne vuole una bella batteria. E, poi, un passino alla volta, creare le cerniere tra i vari monconi di ciclabili, acquistare navette elettriche, distribuirle oculatamente sul territorio, stabilire orari ragionevoli.

Insomma, fare quello che si fa nei paesi civili. Siccome una sola scottatura a me, a differenza dei superuomini del parcheggio selvaggio, basta ed avanza, per capire l’antifona, mi asterrò da critiche sataniche e da corsivi avvelenati: darò tempo al tempo e fiducia a questa amministrazione, sul versante dei parcheggi. Aspetterò di vedere se questa rondinella pellegrina avrà fatto o meno primavera. E, mi sento di dire che, insieme a me aspetteranno, con la meravigliosa pazienza che li contraddistingue, anche i Bergamaschi. Ocio, però, che pazienza non vuol dire letargo: adesso che i pittori ci hanno fatto la mano, vediamo di farli trottare a dipingere righe bianche qua e là. Bianche eh, mica azzurre o gialle. Bianche. Perché va bene fare la figura da pirla una volta, e chiedere scusa ai lettori: ma non è che mi sia completamente pecorizzato. Iterum rudit leo…




Cimitero, abolita la tassa di ingressso. Tornano a pagamento le luci votive

Bergamo_cimiteroI bollettini per il pagamento del servizio delle luci votive dei cimiteri comunali sono saranno recapitati in settimana nelle case dei cittadini di Bergamo.

Il Comune ha avviato una collaborazione con Poste Italiane, che si occuperà dell’invio della comunicazione a casa degli utenti e delle forme di pagamento: sono previste infatti modalità diverse che vadano incontro alle esigenze di ognuno. Nessuno degli utenti dovrà infatti presentarsi agli sportelli comunali di Palazzo Uffici in piazza Matteotti: si potrà effettuare il versamento negli uffici postali, nei chioschi predisposti di Poste Italiane, tramite il portale dell’ente o, ancora, tramite le applicazioni smartphone o tablet e tramite postepayit.

«Per coloro che scelgono il servizio del Comune di Bergamo – spiega l’Assessore ai Servizi Cimiteriali Giacomo Angeloni -, sarà possibile effettuare il pagamento di anno in anno versando quei 20,49 euro ogni volta, oppure si possono pagare 81,96 euro ogni cinque anni, risparmiando così un’annualità circa. Quanto alle modalità di versamento, chi dovrà pagare riceverà un bollettino postale con una lettera di spiegazione del Comune circa questa scelta entro fine anno. Una volta ricevuta la notifica ci sarà un mese di tempo per effettuare il pagamento».

Al pagamento del servizio seguirà la ripresa dei lavori di sostituzione delle luci votive con la tecnologia led. «La metà delle luci – continua Angeloni – è già a led, grazie a un intervento avviato tra il 2008 e il 2009 dalla giunta Bruni. L’amministrazione Tentorio aveva sospeso l’operazione e l’aveva cancellata dal piano delle opere pubbliche. Abbiamo deciso di proseguire su questa strada, che consente di risparmiare energia, e contiamo di sostituire il resto delle luci nei prossimi mesi».

La decisione di reintrodurre il pagamento del servizio segue la cancellazione della tassa («semplicemente odiosa» secondo Angeloni) di 120 euro per ogni salma in ingresso nei cimiteri cittadini. «Basti pensare – continua Angeloni – che l’ingresso al cimitero anche solo per avvalersi del servizio di cremazione corrispondeva al pagamento assurdo di 120 euro. Crediamo che debbano essere a pagamento i servizi, soprattutto se di qualità, e non questo tipo di operazioni, che non fanno che gravare inutilmente sui parenti dei defunti».

Altra novità per quello che riguarda gli Uffici di Concessione Cimiterale: dal 15 ottobre il servizio si trasferisce all’interno di Palazzo degli Uffici in piazza Matteotti, unificando tutti i servizi cimiteriali del Comune di Bergamo. «In questo modo – conclude Angeloni – riteniamo di favorire i nostri cittadini che così potranno svolgere le pratiche necessarie presso sportelli molto vicini tra di loro».

Gli orari di apertura al pubblico:

Da lunedì a venerdì al mattino dalle ore 8.30 alle ore 12.45 e al pomeriggio dalle ore 14 alle ore 15.45. Il sabato e nei giorni prefestivi dalle ore 8.30 alle ore 12.15 il servizio è aperto esclusivamente alle onoranze funebri per il disbrigo delle pratiche di servizi funebri.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero 035 399275, fax 035 399379, email servizicimiteriali@comune.bg.it.