Expo, delegazione dell’Ascom all’assemblea annuale della Fipe

Da sinistra: Giorgio Beltrami, Oscar Fusini, Petronilla Frosio e Giorgio Lazzari
Da sinistra: Giorgio Beltrami, Oscar Fusini, Petronilla Frosio e Giorgio Lazzari

La ristorazione italiana è un’eccellenza mondiale. È la convinzione di Fipe che ha titolato in questo modo la sua assemblea annuale, che si è tenuta questa mattina a Expo Milano nel Parco della Biodiversità. Al tavolo sono intervenuti il presidente Lino Stoppani, Giuseppe Sala Commissario di Expo 2015, Gianni Fava assessore agricoltura regione Lombardia e Francesca Balzani vicesindaco di Milano. All’assemblea ha preso parte anche una delegazione dell’Ascom di Bergamo guidata dal direttore Oscar Fusini, da Petronilla Frosio, presidente del Gruppo ristoratori, da Giorgio Beltrami presidente del Gruppo Caffe bar gelaterie, Giorgio Lazzari segretario dei Pubblici esercizi dell’Associazione commercianti di Borgo Palazzo. Una cinquantina i ristoratori e baristi partiti da Bergamo in pullman grazie a una iniziativa coordinata dal servizio Expo dell’Ascom coordinato da Stefania Pendezza e Andrea Bonacina. La giornata ha celebrato anche il 70° anniversario dalla costituzione della Federazione.




Salumi e carne cancerogeni, macellai preoccupati dall’effetto allarmismo

carneSono state inserite nel gruppo 1, ossia quello dei fattori cancerogeni certi come l’amianto, il fumo di tabacco, il fumo passivo, le radiazioni ultraviolette e i virus dell’epatite B e C. Le carni rosse lavorate, ovvero quelle salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti per migliorarne il sapore o la conservazione, come salumi e wurstel ad esempio, sono legate all’insorgenza del tumore del colon e pure dello stomaco, secondo lo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Oncology realizzato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione, la più quotata autorità in materia.

L’affermazione scaturisce dalla revisione di oltre 800 studi epidemiologici sul rapporto fra carni rosse e insorgenza di cancro in tutto il mondo, sulla base della quale il team di esperti internazionali ha anche inserito il consumo di carne rossa (manzo, maiale, vitello, agnello, montone, cavallo o capra) nel gruppo 2, ossia in quello dei probabili carcinogeni, in particolare a carico del colon, ma anche di pancreas e prostata.

Gli stessi scienziati invitano a valutare i risultati con attenzione, evidenziando la necessità di non eliminare del tutto la carne, ma piuttosto di essere consapevoli dei rischi legati ad un consumo eccessivo, oltre che della qualità dei prodotti, dei tagli e delle modalità di cottura (griglia e frittura, ad esempio, possono sprigionare sostanze nocive). Eppure tra gli addetti ai lavori la preoccupazione c’è. Federcarni-Confcommercio, la Federazione nazionale macellai aderente a Confcommercio, denuncia le ricadute negative concrete sull’attività di migliaia di imprese della produzione e della distribuzione di qualità dovute all’effetto allarmismo.

«Non bisogna mai commentare d’istinto quando si tratta di indicazioni di carattere scientifico – rileva il presidente Maurizio Arosio – ma non si può sottacere il grave rischio allarmismo. Proprio in questo periodo, come Federcarni, abbiamo avviato la campagna delle borse della carne con messaggi importanti per i consumatori sulle qualità della carne rossa che, magra – secondo una ricerca americana (Penn State University) – fa bene alla salute; sul fatto che la carne sia oggi uno degli alimenti più controllati e sicuri, e su quanto sia importante il ruolo del macellaio nel saper consigliare». «I criteri generali di una sana alimentazione: qualità e moderatezza – conclude Arosio – sono le risposte giuste».




Tutti a mangiare fagiolini con le cotenne a Pizzighettone

scodella-Fasulin-de-l’òcDopo il record delle 25 mila presenze dell’edizione 2014 con turisti e buongustai di tutte le età e oltre 400 camperisti da tutta Italia, dopo la presentazione in grande stile dell’edizione 2015, Pizzighettone torna a diventare tra ottobre e novembre (solennità dei Defunti e Ognissanti) la capitale dei ‘Fasulin de l’òc cun le Cudeghe’ (Fagiolini dall’occhio con le cotenne), con l’omonima maratona gastronomica dentro le mura, riscaldate dai grandi camini d’epoca, che anche quest’anno va in scena nella versione del doppio week end: Sabato 31 Ottobre e domenica 1 novembre e di nuovo Sabato 7 e Domenica 8 Novembre. Durante la festa non c’è possibilità di prenotare i tavoli, per partecipare è sufficiente inviare mail a info@fasulin.com, precisando nome, cognome, mail e cellulare di riiferimento, serata prescelta e numero di commensali. Quest’anno si prevedono 16mila porzioni di Fasulin (62 quintali cucinati espresso con tre cotture al giorno, a partire dall’alba, serviti in fumanti scodelle in coccio), oltre 250 volontari pizzighettonesi di tutte le età al lavoro. E poi le materia prime, tutte di esclusiva provenienza locale e tutte a chilometro zero, compreso il fagiolino dall’occhio di Pizzighettone, da agricoltura locale, coltivato a circa 500 metri dalle mura, col recupero così oltre che di un antico piatto tipico anche di una antica coltura della tradizione contadina locale, in uso fino agli Anni Sessanta.




Fabbrica 4.0, dibattito all’Hotel Settecento di Presezzo

“Fabbrica 4.0. La rivoluzione digitale del manifatturiero, condizione per la crescita: scenari, prospettive, strumenti”. E’ questo il tema dell’evento gratuito e aperto a tutti gli imprenditori bergamaschi in programma il 28 ottobre, a partire dalle 18,30, all’ Hotel Settecento di Presezzo. Siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale, nel tempo in cui il confine fra il mondo fisico e digitale sparisce. Crescita e automazione accompagnati da adeguati strumenti finanziari, sono condizioni indispensabili per il futuro delle imprese. La Cdo di Bergamo ha pertanto deciso di mettere a confronto i modelli che hanno portato due imprese dell’isola a competere con successo sui mercati internazionali.

Interverranno Gianluigi Viscardi, presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, sul tema “Il futuro del manifatturiero in Italia”; Alessandro Marini, del Cluster Manager AFIL, sull’ Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia; Felix Wong del MD/CEO F.B.M. Hudson Italiana spa e Paolo Giuseppe Graziano della Direzione Regionale Lombardia – Intesa San Paolo sul tema ” La Banca per l’Innovazione”. Conclude Fabio Verzeri vicepresidente vicario della Cdo Bergamo.

info: www.cdobg.it




Santa Lucia, il quartiere chiede un grande parco nell’area del Campo di Marte

Santa LuciaL’amministrazione di Bergamo ha deciso di stanziare quattro milioni di euro per infrastrutture e servizi nei quartieri di Santa Lucia e Loreto. Tale somma deriva dall’accordo di programma che prevede l’insediamento dell’Accademia della Guardia di Finanza nell’area degli ex Ospedali Riuniti. Un gruppo di lavoro promosso dai Comitati di quartiere e dalle reti sociali, con la partecipazione di residenti dei quartieri, ha elaborato una serie di proposte per utilizzare al meglio la cifra stanziata dall’Amministrazione comunale. Il prossimo 30 ottobre, alle 20,45, al Salone di via Torino 12, il Comitato Santa Lucia e il Comitato di quartiere di Loreto con il Gruppo di lavoro sul tema della “Trasformazione ex OORR” presenteranno le proposte in un’assemblea pubblica.

Un’occasione unica per offrire ai cittadini la possibilità di offrire il proprio contributo al miglioramento e alla rivitalizzazione dei quartieri interessati. Tra le proposte emerse fino ad oggi (vedi immagine) figurano:

  1. la realizzazione di un grande parco che comprenda l’attuale Campo di Marte, via Grataroli e parte dell’area verde delle Piscine, con infrastrutture per lo sport e il tempo libero (panchine, giochi, campi sportivi, bar…);
  2. due piazze (la piazzetta di S. Lucia e piazza Risorgimento) per due quartieri, connesse da una pista ciclabile, per favorire l’aggregazione sociale, la mobilità dolce, il collegamento fra le scuole, lo sviluppo delle attività commerciali e la rivitalizzazione dei quartieri;
  3. un centro polifunzionale in via XXIV Maggio per giovani e anziani (spazio incontri, biblioteca…);
  4. la messa a norma della palestra della scuola primaria Diaz.



Under 35 e donne, finanziamenti a tasso zero per chi fa impresa

Per i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono creare nuove imprese arrivano incentivi a tasso zero. Si tratta di nuove agevolazioni (un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità, decreto legislativo 185/2000, Titolo I), che puntano a sostenere, in tutta Italia, la nascita e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

I finanziamenti sono senza interessi e sono rivolti a iniziative che prevedono programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro. I progetti possono riguardare la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli o la fornitura di servizi, in tutti i settori, compresi il commercio e il turismo. Particolare rilevanza è riservata alle attività di innovazione sociale e a quelle legate alla filiera turistico-culturale. Possono beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese: costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative;  composte,  per  oltre  la  metà  numerica  dei  soci  e  di  quote  di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne; costituite da non più di dodici mesi alla data  di presentazione della domanda di agevolazione.

Per accedere agli incentivi le imprese devono essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione.

Al finanziamento sono ammesse spese che riguardano l’acquisto di beni (materiali e immateriali) e servizi che rientrano nelle categorie: suolo aziendale, fabbricati, opere edili/murarie (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze e marchi, formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del progetto, consulenze specialistiche.

L’agevolazione è concessa ai sensi e nei limiti del regolamento de minimis e assume la forma di un finanziamento agevolato per gli investimenti, a un tasso pari  a zero, della durata massima di otto anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande, corredate dei piani di impresa dovranno potranno essere presentate al soggetto gestore Invitalia mediante apposita procedura informatica a partire dal 3 gennaio 2016.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 37 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).




Questa politica ha perso stile anche nelle capriole

gianfranco-finiLes temps changent et nous changeons avec eux: in altre parole, ci si adatta, ci si accomoda. Tempora mutantur et nos mutamur in illis, dicevano i latini: e circa la capacità di accomodarsi, diciamo così, molti di loro la sapevano lunga. Gli scartati alla leva, prevalentemente. Così e non altrimenti pare essersi espresso l’ineffabile Charles Maurice Talleyrand-Périgord, quando gli venne rimproverato il fatto che aveva servito, indifferentemente, Luigi XVI, il Direttorio, Napoleone, Luigi XVIII e Filippo d’Orleans: oggi, sarebbe una specie di eroe nazionale, dalle nostre parti, terra di Girella quant’altre mai. Però, cari lettori, vi voglio dire che c’è modo e modo di fare capriole: un conto sono le capovolte sul prato e altro il Cirque du Soleil. Talleyrand, in un certo senso, capriolava con molto stile e con molto stile capriolavano gli antichi.

Guardateli oggi, i piroettatori: con quale mancanza di eleganza si rotolano e si avvitano! Come dire, per metterla giù piatta, che un conto è la classe di un ladro internazionale che ti sfila il collier mentre balla impeccabilmente un valzer di Strauss e altro il grassatore col piede di porco, che ti svuota i cassetti: sempre delinquenti sono, ma che differenza! Insomma, ai nostri voltagabbana manca un filino di eleganza: vanno, vengono, a volte si fermano, come le Nuvole di De André. E ne escono sempre con le tasche piene di pasticcini, arraffati al buffet. Guardateli, dunque: un giorno sono di destra e quello dopo di sinistra, una settimana sono per le unioni civili e quella successiva sembrano il cavalier tentenna.

Vogliono la buona scuola, il che è legittimo avendone, evidentemente, frequentate di pessime: però con le varianti, altrimenti cambiano parrocchia. Ricattini, piccole meschinità poltronite: come definire la somma delle attività quotidiane di questa classe dirigente che non dirige un bel nulla e che pare ossessionata dall’unico obiettivo di rimanere in sella? Miserabili: ecco la parola. Si tratta di un’accolita di poveracci dediti ad iniziative miserabili, il cui solo scopo nell’esistenza è, appunto, esistere. Il mondo delle cose e degli uomini va avanti: la gente si incontra, si sposa, si lascia, fa dei figli; e loro continuano a rotolare sullo stesso scampolo di prato, indifferenti a tutto, insensibili a tutto. Sono disposti, con l’imperturbabile improntitudine dell’ignorante e del guappo, a sostenere qualunque insostenibile fregnaccia, senza muovere un sopracciglio: si parli di economia o di vaccinazioni, di costituzione o di videopoker, questi ossessi del potere e del soldo affrontano le telecamere senza vacillare, senza dubitare, con uno sprezzo del grottesco che la dice lunga, non tanto sul loro coraggio quanto sulla loro completa incoscienza di sé.

Il mondo, intendiamoci, è sempre andato avanti così: la differenza è, per così dire, intrinseca. Un tempo, tra una capriola e l’altra, c’era chi si guardava intorno e capiva che era venuto il momento di fare qualcosa di serio, pena la giravolta definitiva, che è quella che si fa appesi ad un capestro: in altre parole, mancava, forse, l’onestà, ma c’era la stoffa. Il confronto, non si dice con un Talleyrand, ma perfino (Dio mi perdoni) con un De Michelis, per i nostri politici apparirebbe imbarazzante: una Pinotti, una Giannini, una Mogherini con quelle borsette fuori luogo, con quelle facce serie e comprese, con quella sesquipedale assenza di competenze e capacità, più che una quota rosa ricordano una quota bassa. Il Mar Morto. Ma sono lì: folgoranti in solio, incredibilmente. E ci stanno perché sono nelle grazie del capo: il quale capo appare come il capriolatore ottimo massimo.

Uno che ha fatto sempre e solo il contrario di quel che andava dicendo: quello che mai avrebbe governato senza il voto degli Italiani, che mai avrebbe scaricato il suo amico Enrico Letta, che mai sarebbe rimasto al governo un giorno più del necessario. Non insisto per non infierire, ma è chiaro che uno così non possa che circondarsi di gente come lui: sonnambuli della politica. E non è che sull’altra sponda si rida, con Fini che, nonostante rappresenti il più colossale catalizzatore d’odio della destra italiana, vaneggia in televisione (e non si capisce perché non lo invitino solo in programmi che parlino di fantasmi, stile “Mistero”) di possibili ritorni, con Berlusconi che confonde Palazzo Chigi con il palazzetto dello sport e fa le flessioni per dimostrare che è ancora politicamente in forma, con i convegni, le fondazioni, le assemblee costituenti in cui tutti si detestano e tutti si insultano, ma sono costretti ad unirsi per mettere le mani sul malloppo di Alleanza Nazionale. Capriole, soltanto capriole: scoordinate, scomposte, sguaiate capriole. E noi stiamo a guardare: sempre più schifati e sempre meno disposti a partecipare alla vita politica. Come un pubblico annoiato da un film squallido, come la curva quando la squadra del cuore schiera soltanto i panchinari in un’ultima di campionato, a risultato deciso. E il risultato di questa partita è la catastrofe, purtroppo.

 

 




Stagione di Prosa, al via la vendita degli abbonamenti

https://www.youtube.com/watch?v=fgiSzOszdHk

I nuovi abbonamenti alla stagione di prosa 2015-16 del Teatro Donizetti sono in vendita dal 27 ottobre (turni martedì-mercoledì-giovedì) e dal 3 novembre (turni venerdì-sabato-domenica).
Gli abbonamenti si possono acquistare alla biglietteria del Teatro in piazza Cavour, aperta dal martedì al sabato dalle ore 13 alle ore 20 (tel. 035 4160601/602/603).

Il costo va da 62 euro a 180 euro secondo varie formule e riduzioni fra cui senior (+65 anni), giovani (fino a 27 anni), titolari di Family card, gruppi di almeno 10 persone. I carnet e i singoli biglietti della Stagione di Prosa saranno in vendita dal 10 novembre 2015. I biglietti hanno un costo da 11 a 30 euro.

La Stagione si inaugurerà il prossimo 15 dicembre con “La verità” scritto e diretto dallo svizzero Daniele Finzi Pasca, uno spettacolo che promette di sorprendere e avvolgere lo spettatore in un’atmosfera surreale e onirica. Attorno al titolo inaugurale si snoderanno numerose attività collaterali fra prove aperte e incontri di approfondimento che segneranno tutti i titoli della Stagione, creando una programmazione articolata e composita che animerà la programmazione culturale cittadina.

La Stagione è composta dai consueti nove titoli, che andranno in scena fra metà dicembre e fine aprile, offrendo un ampio spaccato sulle migliori produzioni italiane dell’ultimo biennio, con un susseguirsi di interpreti di assoluto rilievo come Alessandro Haber e Alessio Boni, Angela Finocchiaro e Laura Curino, Umberto Orsini e Massimo Popolizio, Stefano Accorsi e Marco Baliani, Fausto Russo Alesi, Elio De Capitani, Marco Paolini.

Teatro di narrazione e impegno sociale, temi di riflessione proposti anche con l’humour di commedie surreali, il passato e il suo riflettersi sul presente, la guerra e la resistenza contro la violenza sono fra i temi ricorrenti proposti dalla programmazione 2015-2016 preparata da Maria Grazia Panigada, in cui un grande ruolo è affidato anche a momenti di riflessione e incontro con i protagonisti che completano una fra le stagioni più interessanti del teatro italiano.

La Stagione di Prosa 2015 si realizza grazie al contributo del Comune di Bergamo, della Camera di Commercio di Bergamo e della Fondazione Credito Bergamasco.

IL CARTELLONE

La verità di Daniele Finzi Pasca

15-20 dicembre 2015

La creatività dell’autore-attore-regista-clown svizzero – insieme alla moglie Julie Hamelin Finzi e alla Compagnia – si confronta con una presenza “ingombrante”: un fondale monumentale (9×15 metri) dipinto negli anni Quaranta da Salvador Dalì per il balletto “Tristan fou”, poi dimenticato, ritrovato in una cassa e messo a disposizione dalla Fondazione Dalì Figueras. È nato dalla suggestione di quest’opera d’arte – il cui montaggio in scena diventa un ulteriore momento di condivisione con il pubblico che può “assistere” a tale cerimonia – uno spettacolo che abbina acrobazia, teatro, danza e musica, in cui convivono corpi fluttuanti, contorsioni, acrobatici virtuosismi, costumi piumati e un’infinità di elementi simbolici legati all’universo onirico di Dalì e di Finzi Pasca.

Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi di Marco Martinelli

12-17 gennaio 2016

Una produzione del Teatro delle Ambe-Ravenna Teatro in collaborazione con ERT Emilia Romagna, omaggio al premio Nobel per la pace interpretata da Ermanna Montanari, per una drammaturgia costruita sulla letteratura che negli anni ha accompagnato le azioni e le parole della resistente birmana, uno spettacolo fortemente politico, di chiara derivazione brechtiana, improntato sulla forza di una donna che ha lottato contro la violenza e i soprusi. Anche questo spettacolo sarà spunto di incontri e approfondimenti (in collaborazione con la Cattedra dell’Unesco Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale dell’Università degli Studi di Bergamo).

Il visitatore di Éric-Emmanuel Schmitt

26-31 gennaio 2016

Con traduzione, adattamento e regia di Valerio Binasco e protagonisti Alessandro Haber e Alessio Boni (Goldenart Production) è un titolo fortemente legato al periodo in cui cadono le rappresentazioni, intorno al Giorno della Memoria (27 gennaio, giorno della liberazione del campo di Auschwitz) in cui – su indicazione delle Nazioni Unite – si commemorano le vittime della Shoa. L’intenso testo teatrale dello scrittore francese, vincitore nel 1993 di tre premi Molière, narra dell’incontro surreale, nella Vienna del 1938, tra Freud e un misterioso visitatore che dice di essere Dio (o forse lo è) e pone al razionale padre della psicanalisi una serie incalzante di domande, pensieri, concetti, che sollevano dubbi, per un corpo a corpo verbale, un duello di opinioni, sulla storia e il senso della vita che non perde mai il tono coinvolgente e l’humour di commedia brillante, intelligentemente leggera, a tratti commovente ed esilarante, nonostante tratti quesiti seri ed esistenziali, che riguardano tutti e che lasciano in ciascuno spettatore una domanda, una riflessione, un pensiero in azione.

Calendar Girls, primo adattamento italiano dell’omonimo film di Tim Firth con la regia di Cristina Pezzoli

9-14 febbraio 2016

Porta in scena un gruppo di celebri attrici, fra le quali Angela Finocchiaro e Laura Curino, che ricostruiscono in un fatto realmente accaduto in Inghilterra: alcune mature componenti del Women’s Institute si impegnano in una raccolta fondi destinati a salvare un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro; l’idea è quella di fare un calendario diverso da tutti gli altri, un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche ma con un particolare non convenzionale: senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra, ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show. L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, mette a dura prova le protagoniste. La produzione di questa commedia di culto è di Agidi ed Enfi Teatro.

Il prezzo, di Arthur Miller

23-28 febbraio 2016

Con Umberto Orsini e Massimo Popolizio, nuova produzione della Compagnia Orsini che debutterà nella prossima stagione per ricordare il decennale della scomparsa del grande drammaturgo con un testo poco rappresentato, in cui si affronta il dramma della recessione ma anche il “prezzo” da pagare per raggiungere i propri obiettivi: una toccante riflessione sul tema della responsabilità.

Decamerone vizi, virtù, passioni, tratto dalla raccolta di novelle di Boccaccio

1-6 marzo 2016

Rientra in un ampio progetto di Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo di portare in teatro la lingua di tre grandi italiani, Ariosto, Boccaccio e Machiavelli, sfidando la complessità delle loro opere per scoprire quanto ancora siano “nutrienti” le loro invenzioni, i loro azzardi, le loro intuizioni. Sette novelle del Decameron servono a riconoscere e combattere la peste di oggi, quella del vivere civile, la corruzione, l’inquinamento, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. Affinché le storie che sembrano buffe, gli “amorazzi triviali”, il riso e lo sberleffo, aiutino a riscoprire il mistero della vita o quell’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza: è necessario ripartire dalle fragilità e dalle debolezze, riconoscerle e riderci sopra, grazie anche alla nuova drammaturgia scritta da Maria Maglietta. Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze – Teatro della Toscana.

Natale in Casa Cupiello, di Eduardo De Filippo

8-13 marzo 2016

Nella regia e interpretazione di Fausto Russo Alesi (produzione del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa), è l’esaltazione della incomunicabilità evidente fra i vari personaggi del capolavoro del teatro di Edoardo: con l’approvazione di Luca De Filippo, l’attore e interprete palermitano ha creato un assolo intensissimo in cui convivono tutti i personaggi originali, lanciando una sfida di grandi dimensioni. L’effetto è talvolta straniante, con un unico interprete che, posseduto da tutte le voci, aiuta il pubblico a vivisezionare le tematiche della commedia: i personaggi appaiono così comunque in scena, in tutta la loro umanità, facendo ritrovare i profondi intrecci umani e sociali, familiari e metaforici, del testo di Eduardo.

Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller

29 marzo – 3 aprile 2016

L’omaggio a Miller nel decennale della morte si completa con il suo testo più famoso, in scena – anche in questo caso – nella traduzione di Masolino D’Amico. Elio De Capitani, regista e protagonista, ha conquistato con questa sua interpretazione di Willy Loman – figura tragica di uomo comune nel quale potrebbe riconoscersi chiunque – il premio Hystrio, il premio Flaiano e il premio dell’Associazione Nazionale dei Critici. Il teatro di Miller presenta molte coincidenze con il momento storico attuale: il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale. Il tema di fondo è l’apparenza, quel “far finta” che non è altro che la perenne costruzione di noi stessi per come vogliamo apparire, l’uomo ha bisogno di simulazione e al tempo stesso può rimanerne schiavo. uno spettacolo importante in cui si mescolano armoniosamente il piano del presente a quello del passato, in un andare e venire fra realtà e sogno (produzione del Teatro Elfo Puccini).

Amleto a Gerusalemme / Palestinian kids want to see the sea, di Gabriele Vacis e Marco Paolini

19-24 aprile 2016

La stagione si chiude con uno dei progetti più importanti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, che arriverà a Bergamo subito dopo il debutto. Due protagonisti del teatro di narrazione, uniti da profonda amicizia e collaborazione artistica, lavorano con dieci giovani attori palestinesi: un’idea nata nel 2008 a Gerusalemme, al Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri Italiano e della Cooperazione per lo Sviluppo: una scuola di recitazione per ragazzi palestinesi, allievi la cui voglia di lavorare in teatro è più forte delle difficoltà di attraversare ogni giorno check point e pregiudizi sociali. Nell’Amleto di Shakespeare si scorgono tutte le sfaccettature della vita, complicate dalle esperienze di chi vive in Palestina: i riti di passaggio, il rapporto uomo/donna, il conflitto con la famiglia, le generazioni a confronto, la rabbia, la pazzia, l’amore… Il testo migliore per realizzare un percorso teatrale non facile ma molto affascinante.




Saldi anticipati al 2 gennaio, l’Ascom dice no

Martedì 27 ottobre  si terrà un’audizione presso la Conferenza delle Regioni richiesta da Federdistribuzione per anticipare a livello nazionale i saldi dal 5 gennaio (data già da qualche anno condivisa dalla maggioranza delle Regioni per l’avvio allo shopping scontato) a sabato 2 gennaio 2016.

La ragione è nel calendario poco favorevole. Il 5 gennaio è infatti un martedì, giorno lavorativo, per quanto prefestivo, che farebbe partire in modo fiacco la stagione dei ribassi, sottraendo per di più flussi e spesa nel fine settimana precedente.

Federazione Moda Italia è contraria alla proposta di anticipare le vendite di fine stagione al sabato 2 gennaio. Il direttore di Ascom Bergamo, Oscar Fusini, di concerto con il presidente dell’Associazione Paolo Malvestiti e con il presidente di categoria Diego Pedrali, intende sostenere la linea di FedermodaItalia.

Secondo Fusini «l’anticipazione estrema dei saldi al 2 gennaio, in pieno periodo feriale, colpirebbe l’effetto Natale che auspichiamo possa essere positivo, consolidando così i primi tiepidi effetti positivi delle vendite di fine stagione estive in un settore che, lo ricordiamo, resta comunque stremato». Tanto più che «per ragioni climatiche il rischio che oggi registriamo è che la stagione invernale possa partire molto tardi. Inoltre, in aree a vocazione turistica come quella bergamasca, l’anticipazione dei saldi produrrebbe un calo delle presenze dannoso per le Orobie e il lago d’Iseo, che perderebbero turisti anziché guadagnarne, a tutto vantaggio della permanenza in città o comunque a casa per la visita di outlet e centro commerciali». «Nulla vieta di raccogliere l’effetto positivo dei saldi anche posticipandoli», è la considerazione finale.




Moda, in un volume lo slang del Made in Italy

Slang della Moda

Mille termini e neologismi creati e legati al mondo della moda, che racchiudono il meglio del made in Italy, tutti racchiusi in un piccolo dizionario illustrato e tradotti in italiano, inglese, francese e russo. L’idea è di Federazione Moda Italia che ha realizzato un volume, di 192 pagine in formato 13×19; l’obiettivo è diffondere la cultura del bello. Il dizionario è destinato agli operatori del dettaglio moda, come indispensabile strumento per leggere le pubblicazioni di moda e di marketing; agli addetti alle vendite che approcciano clienti stranieri, per favorire il dialogo e la migliore relazione con la clientela mondiale; e ai turisti stranieri che potranno usare un libretto con lo slang tipico della moda “Made in Italy”.  Nella sezione italiana si va da abbigliamento a zoccolo passando per il fazzoletto da taschino; in quella inglese il primo termine è  abdomen (addome) e l’ultimo zip (cerniera); in francese si parte sempre da abdomen (addome) e si arriva a zibeline (zibellino); mentre chi sceglie il russo si trova come prima parola АВТОМАТИЧЕСКИЙ (accessorio) e come ultima  ПРЯМАЯ ЮБКА (gonna tubo) passando per КОФТА С ВОРОТНИКОМ ПОД ГОРЛЫШКО (maglia a girocollo). Oltre all’opuscolo è stato creato anche un sito web www.slangdellamoda.it dove è possibile consultare e tradurre i vocaboli non solo in italiano, inglese, francese e russo, ma anche in cinese (mandarino). Gli operatori, gli addetti alle vendite e i turisti che desiderano avere una copia di “Lo Slang della Moda” possono contattare gli Uffici di Ascom Bergamo allo 035 4120304 o inviare un’email a info@ascombg.it.