Val Brembana, quante specialità regala lo zafferano!

Dietro a un piccolo fiore c’è una grande ambizione: il rilancio della montagna e della collaborazione tra chi la vive. Accade con il progetto Zafferano Oltre la Goggia, parte di una più ampia azione, stimolata dal Vicariato di Alta Valle Brembana, per ricreare il tessuto sociale che man mano si è perso. È un’iniziativa relativamente giovane, l’idea risale infatti solo a un paio di anni fa. «Zafferano Oltre La Goggia – dice Maria Calegari, una delle coordinatrici – nasce all’interno del progetto “Buone prassi” che mira all’abitare la montagna in modo diverso, stimolando così un ritorno al territorio e alle sue forme di sussistenza».

Diverse sono le famiglie e le aziende agricole coinvolte nel progetto, dalla presenza femminile decisiva e vasta. Nell’ambito specifico della coltivazione dello zafferano, si è cercato con successo di dar vita a un processo che va oltre la semplice coltivazione, ma che con azioni su più versanti ha permesso di ricreare una piccola economia locale. Questa sfida è stata sostenuta dall’Associazione Gente di Montagna che, mettendo in campo la conoscenza e l’esperienza dei suoi soci, ha saputo concretizzare l’intuizione. «Circa due anni fa – spiega Davide Torri, responsabile dell’associazione – il Vicariato dell’Alta Valle Brembana ha chiesto alla nostra associazione di fare un convegno e trattare il tema. Dopo esserci incontrati con alcune persone del posto, siamo giunti alla conclusione che un’azione sarebbe stata meglio di un convegno». Ecco che la macchina organizzativa si è messa in moto e, dopo alcuni incontri e dopo la formazione dei futuri coltivatori, nel 2014 sono stati impiantati i primi bulbi che hanno dato il primo raccolto nell’autunno del 2014. Raccolto che è stato utilizzato poi da alcune piccole realtà artigianali locali per delle preparazioni uniche. Sono stati prodotti la birra allo zafferano dal Birrificio Via Priula di San Pellegrino, il pane allo zafferano dal panificio Midali di Branzi e, successivamente, sono stati elaborati alcuni dolci dall’Officina del Dolce di Bergamo della pasticciera Camilla Beltramelli, originaria della Valle Brembana.

Diverse sono quindi le famiglie che hanno potuto mettere in produzione terreni inutilizzati, con vantaggi che vanno dall’integrazione del reddito grazie alla vendita dello zafferano alla ricostruzione di relazioni sociali, nell’interesse comune.

Esiste solo una varietà botanica di Crocus sativus al mondo. «Le sue caratteristiche – sostiene Sara Boroni, una delle coltivatrici – dipendono dal territorio in cui viene coltivato e da come vengono essiccati i fiori. È una coltura che richiede molta fatica e pazienza, anche perché i bulbi vanno costantemente monitorati e protetti, ma è anche una coltivazione piacevole e imprevedibile». Ogni mattina all’alba non manca una supervisione nei terreni per raccogliere i fiori pronti. Da questi vengono poi sfilati i tre stigmi e, successivamente, fatti essiccare: questa è un’operazione delicata infatti il rischio di bruciarli o, viceversa, di non essiccarli abbastanza predisponendoli alla marcescenza è sempre in agguato.

La stagione del raccolto 2015 è arrivata e nei prossimi mesi saranno disponibili i nuovi stigmi. Obiettivi per il futuro? «L’autosufficienza nella produzione dei bulbi e l’aumento della quantità dello zafferano prodotto e delle persone coinvolte – afferma Maria Calegari -, sia per quanto riguarda i coltivatori che eventuali realtà che utilizzeranno questo interessante prodotto».

La produttrice: «Una coltivazione che dà soddisfazioni»

Sara Boroni - zafferano Zogno«Mi sono trasferita in montagna circa 10 anni fa», inizia così la sua presentazione Sara Boroni, una delle giovani coltivatrici di zafferano. Classe 1981 e originaria di Bonate Sopra, abita con i suoi tre figli a Castegnone, una piccola frazione di Zogno, sopra Poscante. L’amore per la montagna l’ha portata ad allontanarsi dall’Isola bergamasca con il sogno di aprire un’azienda agricola, anche se la sua formazione è legata al mondo dell’arte, con un’esperienza di lavoro al fianco di un pittore. Le difficoltà in montagna sono tante, «una delle principali è stata  – racconta  – trovare dei terreni da coltivare, ma poi ho saputo che vendevano l’attuale mia abitazione, con dei terreni e ne ho subito approfittato». Due anni fa nasce quindi l’azienda agricola InCanto dove Sara coltiva ortaggi da specie antiche, di cui ha recuperato i semi grazie a scambi con altri contadini. La sua coltivazione si basa sull’autoproduzione dei semi e per il futuro programma di trasformare in loco i suoi prodotti e offrire ospitalità. Oltre che dalla frutta e dalla verdura, si è però lasciata coinvolgere dal progetto Zafferano OLG «perché è una specie che dà molta soddisfazione e poi, dal momento che mi trovo in montagna, non posso coltivare tutto quello che vorrei. Il mio obbiettivo è quello di arrivare ad autoprodurre i bulbi, capire come si potrebbero adattare a questa zona, anche se il rischio di perdita dei bulbi è molto alto, sino al 30-40% all’anno».

Una vera chicca, il pane allo zafferano di Midali

Baldovino Midali - pane zafferano ridBaldovino Midali tutte le mattine si alza e prepara il pane, è un panettiere. Un panettiere tuttofare perché nella sua vita coltiva tante passioni e attività. È anche fotografo naturalista e regista. «Un bel giorno – racconta – mi è arrivata una richiesta dai coltivatori di zafferano e ho aderito al progetto perché mi interessava far sapere che nella nostra valle si coltiva lo zafferano e che può essere utilizzato anche per fare il pane. Sono convinto che l’unità fa la forza». Midali ha presentato recentemente questo pane in occasione della giornata mondiale del pane a Expo Milano 2015. È un prodotto di nicchia nel vero senso del termine, perché non è il pane a cui siamo abituati, ma anche per il suo costo, non certo economico. «Per realizzarlo – spiega Baldovino – prendo gli stigmi, li pesto e li lascio in ammollo in acqua per circa 12 ore. Poi utilizzo l’acqua con lo zafferano per preparare l’impasto».

Il birrificio Via Priula ha creato “Safrà”

Anche nel piccolo birrificio artigianale Via Priula di San Pellegrino la coltivazione dello zafferano ha suscitato interesse. «Stavamo sperimentando per la produzione di una birra in stile saison, un tipo di birra che mi ha sempre interessato – spiega Giovanni Fumagalli, uno dei soci – e un giorno, frequentando il consorzio agrario, mi viene mostrato lo zafferano locale. Ecco l’idea». Lo zafferano è arrivato nel momento giusto ed è stato motivo di ulteriore sperimentazione. È nata quindi una birra in stile Saison belga con radici ben salde in Valle Brembana. «È il risultato di decine e decine di esperimenti – sottolinea Fumagalli – fatti per raggiungere un adeguato equilibrio sia in termini aromatici che di costo». Infatti il rischio era quello di ottenere una birra eccessivamente colorata, speziata e, da non sottovalutare al fine della sostenibilità economica, onerosa. Ma il risultato è stato raggiunto, si chiama Safrà.

Officina del Dolce, le proposte stagionali della pasticciera Camilla

Camilla Beltramelli - pasticciera - officina del dolceCamilla Beltramelli, originaria della Valle Brembana, è l’anima della pasticceria L’Officina del Dolce di Bergamo. Il suo percorso lavorativo vanta diverse e importanti collaborazioni, dallo chef patissier Ernst Knam alle cucine di alcuni dei più rinomati ristoranti bergamaschi e milanesi. Concorsi internazionali e collaborazioni televisive la portano del 2010 ad aprire il suo piccolo laboratorio di pasticceria in via San Tomaso.

«Ho iniziato a sperimentare un dolce con lo zafferano prima dell’estate – ricorda Camilla –. Siamo abituati ad associare lo zafferano a dei prodotti caldi come i risotti, quindi non è stato semplice, ma l’idea è stata quella di preparare una mousse di yogurt con il frutto della passione e lo zafferano. Quest’ultimo è riconoscibile, ma molto delicato, l’importante è non sovrastarlo con altri aromi e sapori». Ma anche per l’autunno Camilla ha pensato ad un dolce particolare per celebrare lo zafferano prodotto nelle valli bergamasche, sperimentando un abbinamento con la pera, delicata e dolce, e creando un contrasto con il cioccolato al latte, più delicato di altri cioccolati.

«In futuro – racconta Camilla – gli abbinamenti e le proposte saranno sempre secondo stagionalità, uno dei cardini della mia pasticceria. Non è detto che proporremo ancora una mousse, ma ad esempio…perché non potrebbe essere una pralina?». Una pralina allo zafferano, che bontà. Via alle sperimentazioni!




Testimone dell’orrore a Parigi, ma anche dell’abisso tra Francia e Italia

parigiSei a Parigi per una breve vacanza e scoppia il finimondo. Mentre passeggi con la tua famiglia tra i mercatini natalizi degli Champs Elysées, in altri quartieri della città, ma nemmeno troppo lontani, lo scoppio delle bombe e il crepitio dei fucili irrompe con il suo straordinario carico di terrore e violenza nella vivace frenesia del venerdì sera. Lì per lì nemmeno ti rendi conto dell’enormità che sta succedendo e che solo per un disegno del destino (poche ore prima eri passato proprio dalle strade segnate dal sangue) ti ha risparmiato. Ma poi arriva l’onda emotiva degli sms e delle telefonate di parenti, amici e colleghi. Le immagini della TV, le parole dei testimoni, le lacrime per le vittime. E gli sguardi, quegli occhi persi nel vuoto, le teste rivolte al cielo. “C’est la guerre” sussurra guardando le immagini che scorrono sul televisore una addetta di un albergo la mattina dopo. È il primo segno di una Parigi smarrita ma consapevole di essere ormai diventata la nuova frontiera del terrorismo. C’è il dolore, la paura, la rabbia, certo. Ma anche la dignità, la determinazione a non farsi piegare dall’orrore, la forza di stringersi in un abbraccio collettivo per cercare di rispondere alla minaccia terroristica senza distinzioni ne’ divisioni. Si prova un profondo rispetto, un senso di ammirazione che trova ulteriore conforto nel vedere come tutte le forze politiche francesi, di governo come di opposizione, evitano qualsiasi commento, lasciando che parli solo lo Stato. Nelle stesse ore, lo vedi prima via satellite e poi dal salotto di casa, nei programmi televisivi italiani sulla strage parigina va in scena uno spettacolo fra il penoso e il vergognoso. In prima serata, sul canale principale, dallo studio del talk show più famoso rimbalzano le urla scomposte di un agitato segretario di partito contro il ministro dell’Interno che a sua volta non riesce ad andare al di là di una spocchiosa autodifesa del proprio operato. Seguono le dichiarazioni di questo e quell’altro leader, tutti impegnati a trattare il terrorismo alla stregua di una baruffa da cortile. E il giorno dopo, l’abbuffata è completa. C’è il conduttore invasato, reduce da un surreale e criticato viaggio in Iraq, che chiede ad un rappresentante di comunità islamica un’abiura in diretta. La collega esperta in sceneggiate che ripete compulsivamente “basta guerre, basta guerre” e poi spruzza benzina sugli ospiti scelti ad hoc per scatenare guerre (solo verbali, per carità). Il direttore di giornale che prende a capocchia un versetto del Corano, quello che gli è più funzionale per trasformare l’Islam in una ideologia della violenza (come se il cattolicesimo nei secoli avesse sempre solo dispensato ramoscelli d’ulivo…). Il presidente di una associazione umanitaria, un uomo coraggioso beninteso, che demolisce tutte le analisi degli interlocutori con un inappellabile “non avete capito niente”. E dalla strage non sono trascorse nemmeno 48 ore. L’abisso è profondissimo. È morale e culturale insieme, di costumi e usi politici ma anche giornalistici. Francia e Italia, così vicine e così lontane. Il cuore è a Parigi, la mente guarda a questo squallido spettacolo e non può respingere lo sconforto. Prima o poi, inutile illudersi, pagheremo il nostro tributo. Nessuno può dire dove, come e quando, ma va messo in conto. I francesi oggi in ginocchio ci stanno dando una grande lezione. Vogliamo provare a comprenderla, e se possibile a farla nostra, o dobbiamo per forza aspettare di contare i morti per mostrare un sussulto di dignità?




Fiori e lumini, così Bergamo testimonia il proprio dolore

Parigi fiori luminiUn lenzuolo bianco, il simbolo della pace disegnato e che richiama la torre Eiffel, fiori e tanti piccoli lumini a formare la scritta Paris. E’ così, davanti al Comune, che Bergamo ha voluto testimoniare il proprio dolore per i fatti tragici della capitale francese. In tanti si sono fermati ieri davanti a Palazzo Frizzoni per commemorare le vittime del sanguinario attacco terroristico che ha colpito al cuore Parigi, ma anche il mondo intero, scosso da tanta cieca e barbara violenza. Domani sarà lutto cittadino e l’invito del Comune è quello di partecipare numerosi alla ferma condanna del terrorismo.




Ance, assegnati il premio “G. Colleoni” e 20 borse di studio

Antonino Scianna, il premiato, con la Famiglia Colleoni
Antonino Scianna, il premiato, con la famiglia Colleoni

Giornata di festa, oggi, per la  46esima edizione della tradizionale cerimonia di consegna delle Borse di studio promosse da Ance Bergamo a favore dei figli dei dipendenti delle imprese associate e degli studenti degli Istituti tecnici che hanno frequentato uno stage estivo presso aziende associate. Nell’ambito della cerimonia anche quest’anno, per la quinta edizione consecutiva, è stato consegnato anche il premio di studio intitolato a Giuseppe Colleoni per la miglior tesi di laurea sulla sicurezza sul lavoro, in memoria dell’ex Presidente. La manifestazione, che riunisce intorno all’Associazione autorità, mondo della scuola e dell’università e famiglie, si è svolta come da tradizione alla Scuola Edile di Seriate. Venti sono state le Borse di studio assegnate al merito scolastico ai figli dei dipendenti delle imprese associate, suddivise tra Scuole Superiori e Università:

  • sette da 750 euro ciascuna per studenti delle Scuole Superiori: Alex Francesco Bolandrini, Stefano Brembilla, Valentina Doria, Maichael Esposito, Clelia Fumagalli, Marco Perrone ed Enrica Salvi
  • 6 da mille euro l’una per studenti frequentanti i corsi di lauree triennali: Jessica Bergametti, Greta Bonaita, Elena Bonaiti, Chiara Brembilla, Marco Cortinovis e Fabio Stabilini
  • sette da 1.300 euro ciascuna agli studenti frequentanti i corsi di laurea specialistica/magistrale: Roberta Belotti, Paolo Bianchessi, Annalisa Bonaiti, Arianna Faciocchi, Roberto Gualdi, Alessandro Sala e Lisa Salvi.

Otto invece gli studenti dell’Istituto “G. Quarenghi” di Bergamo che hanno partecipato agli stage estivi di 5 settimane presso imprese associate all’Ance: Vishal Dutt Bhargava (Cividini Ingegneria e Costruzioni S.r.l.); Monica Estabillo Fonacier (Ance Bergamo); Alice Kalafi Shotorbani e Alessandro Rota (Roncelli Costruzioni), Luca Pessina (Assolari spa), Fabio Porporato (Fratus Restauri), Daniela Ramirez Rojas Zorka (Impresa Edile Poloni), Simone Scarsi (Ecoricoperture).

Quanto al premio di studio “Giuseppe Colleoni”, del valore di 1500 euro e destinato alla migliore laurea sul tema della sicurezza del lavoro, quest’anno è andato ad Antonino Scianna, autore della tesi dal titolo “Tav e No Tav. E i lavoratori…..”, relatore il prof. Ivo Lizzola, nell’ambito del Master “Esperto in processi in formazione e sviluppo della sicurezza sul lavoro” conseguito presso l’Università degli Studi di Bergamo, anno accademico 2013-2014.

 

 




La rabbia dei sindacati: “Italcementi ci sta delegittimando”

Italcementi“Indicendo una assemblea generale di tutti i dipendenti delle società Italcementi e Cgt spa per lunedì 16 novembre alle 1.30 – con all’ordine del giorno il tema dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali – Italcementi delegittima sia i rappresentanti sindacali sia le Organizzazioni Sindacali”. La denuncia arriva dalle segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che aggiungono come “il lavoro volto dalle le Organizzazioni sindacali e dai delegati, sia stato sufficientemente chiaro nei confronti dei lavoratori, nell’illustrare quanto emerso dalla trattativa in atto e in particolare di quanto discusso nell’incontro del 2 novembre 2015”. “La direzione aziendale – sottolinea il sindacato – non paga di aver risposto solo al Vescovo di Bergamo (che ringraziamo per il suo diretto impegno in questa delicata vertenza) dopo lo sciopero del 30 ottobre scorso attraverso i giornali e di non essersi rivolta ai rappresentanti dei lavoratori e i lavoratori, non contenta di aver convocato negli ultimi giorni le assemblee di divisione nei vari ufficio, vuole sancire in modo definitivo che la depositaria della veridicità delle posizioni sia lei. Ci è noto che non possiamo formalmente impedire all’azienda di dialogare con i propri dipendenti, ma ci domandiamo pubblicamente quale motivo debba praticare questo atto di delegittimazione nel confronti della rappresentanza sindacale”.

“Ribadiamo alle lavoratrici e ai lavoratori – continua il sindacato – che è essenziale ottenere i 12 mesi di Cigs di cui all’articolo 42 del decreto 148 del settembre 2105, non possiamo permetterci lo smembramento del gruppo con ammortizzatori sociali diversi. Inoltre è fondamentale capire il futuro occupazionale e produttivo di Italcementi, oggi completamente assente dalle discussioni al tavolo. Nell’incontro previsto con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi al ministero del Lavoro, a Roma, il 19 novembre, alle 11.30, convocato dopo le pressioni sindacali e politiche, la delegazione sindacale ribadirà il pre-requisito dell’esigibilità dell’ammortizzatore sociale dei 12 mesi come elemento essenziale per continuare e confrontarsi nella gestione del difficile processo di riorganizzazione del gruppo in atto. Diversamente calerà un silenzio assordante sia nei forni dei cementifici che negli uffici del gruppo”.




Oggi lutto cittadino per commemorare le vittime di Parigi. Consiglio comunale in piazza Matteotti

Bandiere a mezz'asta a Palazzo Frizzoni. A destra la bandiera francese
Bandiere a mezz’asta a Palazzo Frizzoni. A destra la bandiera francese

Oggi Bergamo si stringe al popolo francese: il Comune di Bergamo ha infatti proclamato il lutto cittadino. La seduta del Consiglio comunale, prevista alle 18, si aprirà in piazza Matteotti, nello spazio antistante Palazzo Frizzoni, con un momento di raccoglimento e di solidarietà come risposta civica e di ferma condanna ai terribili atti di terrorismo di Parigi. La cittadinanza è invitata a partecipare e a portare un lume o una candela. Le bandiere sugli edifici comunali saranno issate a mezz’asta fino alla conclusione del Consiglio Comunale. In questo fine settimana teatri, attività commerciali e mondo dello sport sono invitati ad osservare momenti di raccoglimento ed esprimere gesti di vicinanza nei confronti del popolo francese. L’Amministrazione invita tutti i teatri, le sale da concerto, i luoghi di spettacolo ad aprire le proprie rappresentazioni al suono de La Marseillaise, l’inno nazionale di Francia.

monitor con bandiera Francia rit
Gli schermi informativi nella sede Ascom di Bergamo e nelle delegazioni in provincia oggi si presentano così

Il Comune di Bergamo, insieme ad Ascom e Confesercenti, invita anche le attività commerciali e i ristoranti della città ad esporre all’esterno del proprio esercizio la bandiera francese. Come evidenzia il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini, “siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo in un momento di gravità assoluta. E anche il commercio può fare tanto per manifestare vicinanza al popolo francese”. “Quello che è successo ieri a Parigi – dichiara il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – ci riguarda tutti, la tragedia che ha colpito la Francia colpisce ognuno di noi. Per questo motivo l’Amministrazione comunale di Bergamo si stringe al popolo francese, nuovamente sotto attacco, in questo drammatico momento. Continueremo a lavorare per costruire un mondo migliore e ad opporci a chi vuole seminare odio e terrore. I valori su cui Bergamo è fondata sono e rimarranno sempre quelli del dialogo, della libertà e della “fraternité”, anche e soprattutto tra persone di opinioni e fedi diverse. Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini all’apertura del Consiglio Comunale in Piazza Matteotti lunedì alla 18, per sconfiggere con una testimonianza civile la paura che il terrorismo sta cercando di seminare”.




L’11 settembre di Parigi. Ma ora i terroristi minacciano anche l’Italia

parigi_attacco8_afpE’ l’11 settembre della Francia. Ieri l’orrore ha assediato Parigi con un attacco terroristico senza precedenti in Europa. Il drammatico bilancio è  per ora di 132 morti (tra le vittime anche Valeria Solesin, ragazza veneziana che risultava dispersa dall’attacco di venerdì al Bataclan) e 352 feriti. Tra questi ultimi ce ne sono circa 80 in gravi condizioni. Due gli italiani feriti in modo lieve.  E intanto arriva un nuova minaccia dell”Isis, che ha pubblicato un video, senza data, in cui fa sapere alla Francia: “Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti. Dopo Parigi, ora tocca a Roma, Londra e Washington”.

Quella di ieri è stata una carneficina, con stragi in tutta la capitale francese, in azione anche i kamikaze: colpiti un teatro, altri punti della città e lo stadio dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Nella sala da concerti Bataclan – dove c’era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano Eagles of death metal – un gruppo di terroristi ha gridato “Allah è grande” e ha aggiunto frasi sulla Siria. Poi ha aperto il fuoco sul pubblico, dove si è verificata una carneficina con un centinaio di morti: pare che i terroristi abbiano ucciso le persone una a una.  Testimoni della presa di ostaggi alla sala da concerti Bataclan di Parigi ha parlato – in lacrime – di uno dei terroristi che gridava “Allah u Akbar”, “Allah è grande”.parigiapre.jpg

Una sparatoria a colpi di kalashnikov ha causato la morte di diverse persone in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi. Almeno sette le persone che sono rimaste ferite.  Una terza sparatoria ha avuto luogo sulla rue de Charonne, nell’XI arrondissement di Parigi.parigi_attacco26_afp Dodici persone sono rimaste a terra. Un’altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille. Il presidente francese François Hollande ha chiuso le frontiere: “Dobbiamo difenderci”, ha detto in diretta tv. Altri 1500 militari sono stati mobilitati a Parigi. La American Airlines ha per il momento sospeso i voli verso Parigi. Il Belgio ha ripristinato i controlli alla frontiera francese e rafforzato le misure di sicurezza anche negli aeroporti e nelle stazioni.




Pmi Day, Losma agli studenti: “Importante lavorare divertendosi”

Giancarlo Losma
Giancarlo Losma

Losma, l’azienda di Curno leader a nel settore dei sistemi di filtrazione per aria e liquidi per macchine utensili, ha partecipato per il terzo anno all’iniziativa Pmi Day, appuntamento promosso dalla Piccola Industria di Confindustria per far conoscere ai ragazzi delle scuole medie inferiori il mondo delle imprese. Scopo dell’iniziativa è introdurre i giovani al mondo del lavoro, illustrando i processi produttivi e le figure che ne sono protagoniste. Un’iniziativa che vuole avvicinare due mondi distanti e aiutare i ragazzi nella scelta delle scuole secondarie. Questo lo spirito con cui Losma ha accolto questa mattina gli studenti dell’Istituto Comprensivo Osio Sopra – sezione di Levate -, per illustrare loro una realtà imprenditoriale e fornire un’occasione di confronto con i protagonisti che ogni giorno contribuiscono a fare dell’azienda un’impresa di successo.

Il discorso di benvenuto è stato tenuto dal fondatore Giancarlo Losma, che riveste il doppio ruolo di presidente dell’azienda e della Piccola Industria di Confindustria Bergamo, nel corso del quale ha ribadito più volte l’importanza del concetto di “lavorare divertendosi”, cioè assecondare le proprie aspirazioni e sfruttare le proprie capacità per scegliere un percorso professionale che soddisfi il lavoratore in prima persona. Attenzione puntata anche sulle lingue straniere, la tradizionale apertura in lingua inglese quest’anno è stata affiancata anche da russo, tedesco, francese, spagnolo e cinese, lasciando gli studenti a bocca aperta. Una soluzione d’impatto volta a sottolineare come l’internazionalizzazione del mercato coinvolga tutte le posizioni aziendali.

Dopo avLosmaer brevemente spiegato la tipologia di prodotti e il mercato a cui si rivolge la Losma e la sua forte vocazione ecologica, gli studenti hanno iniziato un tour che li ha portati dall’ufficio tecnico ai reparti di produzione. Appuntamento rinnovato dall’azienda per il prossimo venerdì 20 novembre con l’Istituto Maria Consolatrice – Opera Sant’Alessandro di Sant’Omobono.




Sala: “Green Expo Point ha dato impulso al territorio”

Green Expo PoinCerimonia di chiusura con il vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle Imprese Fabrizio Sala, oltre ai sindaci di Gate (primo Distretto lombardo dell’Attrattività sulle tematiche dell’Esposizione Universale) e a diverse altre autorità per il “Green Expo Point” di Oriocenter. Missione compiuta quindi per l’innovativa lounge/casa sede per Expo del distretto Gate – “Green Attractivity Territory for Expo” – nata per la promozione della qualità e di nuovi stili di vita ecofriendly in un’ottica di sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione dei prodotti a Km zero, delle identità locali, turistiche e culturali del territorio bergamasco, in particolare delle attività del Commercio, dell’Artigianato e dell’Innovazione in riferimento all’esposizione universale di Milano.

All’evento di chiusura sono intervenuti, oltre al vicepresidente della Regione, il presidente di Oriocenter Giancarlo Bassi, il primo cittadino di Orio al Serio Alessandro Colletta, i sindaci di Seriate Cristian Vezzoli (capofila di Gate) e di Scanzorosciate Davide Casati. Hanno preso la parola anche il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Paolo Malvestiti in rappresentanza anche di Ascom e  Confeserscenti (presente per l’Ascom anche Guirgio Puppi), il responsabile Expo 2015 di Confindustria Bergamo Luca Pezzini e il presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara insieme al manager di Gate e del “Green Expo Point” Massimiliano Mandarini. Il punto di riferimento e porta di EXPO in Oriocenter, oltre a dare la possibilità di accesso a tutte le informazioni, compresi l’acquisto di biglietti e transfer dedicati per l’evento milanese, ha mostrato le eccellenze della Bergamasca a oltre 4 milioni di visitatori che, durante i mesi dell’Esposizione Universale, sono transitati nello shopping center situato di fronte all’aeroporto di Orio. Sala, che aveva già avuto modo di visitare la struttura e incontrare la delegazione di Gate nel corso di Expo presso Pianeta Lombardia, ha plaudito l’iniziativa definendo il “Green Expo Point vetrina e impulso per il territorio” esortando le varie istituzioni e realtà coinvolte ad “agire sempre più in squadra nell’ottica di una internazionalizzazione delle imprese e delle attività di marketing territoriale”. Il vicepresidente della Regione ha invitato a “mettere a frutto il trend positivo di Expo e le opportunità offerte da Oriocenter e dai flussi generati dalla zona aeroportuale”. Gli ha fatto eco il presidente Bassi affermando che “Oriocenter, a suo modo, è un Expo permanente per la città e la provincia di Bergamo”.

Nei sei mesi di Expo “il salotto del territorio” presso lo speciale punto informativo – dove sono stati “staccati” più di 10 mila biglietti d’accesso all’evento milanese dei 35 mila totali legati al progetto “Pani e Pesci” della Caritas diocesana con prezzi convenzionati per i cittadini residenti nel Distretto Gate – si sono tenute molte attività, esperienze, eventi e momenti d’incontro e di promozione ed educazione anche agli stili di vita: dai temi della sostenibilità alla valorizzazione della filiera a km zero fino alle innovazioni “made” in Bergamasca e in particolare del Distretto stesso coinvolgendo Comuni, associazioni e realtà. Il Distretto Gate nasce dall’aggregazione di 31 Comuni dell’area pedecollinare e della media e bassa Valle Seriana (Albano Sant’Alessandro, Albino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Colzate, Costa di Mezzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Montello, Nembro, Orio al Serio, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, San Paolo d’Argon, Seriate, Scanzorosciate, Trescore Balneario, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Vertova, Villa di Serio) e vede tra i fondatori e partner la Provincia di Bergamo, Confcommercio, Confesercenti, Camera di Commercio, l’Aeroporto Il Caravaggio, Oriocenter, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Consorzi di Tutela e Produzione del vino Valcalepio e Moscato di Scanzo, Promoserio e molti altri ancora coinvolti, a vario titolo, nel “Green Expo Point” in una quindicina di eventi, workshop, seminari, degustazioni, laboratori, manifestazioni e spettacoli culturali. Alla base dell’aggregazione vi è la collaborazione tra più territori accomunati da numerose attrazioni paesaggistiche, ambientali e turistiche legate all’arte, alla cultura, alla storia e ai prodotti enogastronomici, incastonati in un contesto naturale di elevata qualità, ad un passo dall’aerea metropolitana di Milano.




Zanica, con dieci timbri la merenda è gratuita

In occasione dei Mercatini di Natale del prossimo 29 novembre, l’Associazione commercianti & artigiani di Zanica promuove un’iniziativa destinata ai bambini (e non solo). Raccogliendo 10 timbri presso gli esercizi associati del paese (che espongono il logo giallo dell’Associazione), il 29 novembre si potrà gustare gratuitamente una merenda offerta dall’Associazione presso lo stand in Piazza Papa Giovanni XXIII. Nei prossimi giorni in tutti i negozi saranno disponibili i dépliant e le schede di “raccolta timbri” e tale iniziativa sarà promossa anche all’interno della scuola primaria. Maggiori info sul sito dell’Associazione www.zanicacommerciantiartigiani.it