Bergamo, il nuovo commercio è giovane

Aumenta la natalità delle imprese del terziario bergamasche. Nel terzo trimestre 2015 nella nostra provincia sono state avviate 367 attività per un saldo tra aperture e chiusure di segno positivo (+172 imprese, essendo state 195 le attività cessate).

Il dato continua il trend positivo dei primi mesi del 2015. Al 30 settembre 2015 si sono registrare 810 nuove imprese, il 3,64% in più rispetto al 2014 e il 5,49% in più rispetto al 2010.

Secondo le proiezioni di Ascom entro fine anno le nuove attività del terziario potrebbero essere più di 1.500, con un incremento del 7% sul totale delle imprese del commercio, turismo e servizi.

Analizzando lo spaccato del terzo trimestre le nuove attività risultano così distribuite: 119 servizi alle imprese (32,4%), 94 imprese del commercio fisso non alimentare (25,6%), 69 bar e ristoranti (18,8%), 47 ambulanti (12,8%), 38 negozi alimentari (10,4%).

La maggior parte delle imprese nate ha sede nella bassa Bergamasca: il 24%. Ai comuni a Sud di Bergamo segue l’hinterland con il 18%, la città con il 16,9%, la Val Calepio e la Val Cavallina con 14,7%, l’Isola bergamasca con il 14,2% e le valli montane con il 12,3%.

Per quanto riguarda la forma societaria, si evidenzia un crescendo delle società di capitali (13,6%), anche se la percentuale più alta resta quella delle imprese individuali (81,5%), in calo le società di persone (4,6%). Questo dato evidenzia che la scelta degli imprenditori è quella di costituire o società di più grandi dimensioni oppure piccole società a forma semplificata con costi di costituzione più contenuti e che limitano il rischio d’impresa.

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Il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini

Il nuovo commercio è giovane. Gli imprenditori titolari di ditte individuali hanno un’età compresa tra i 31 e i 40 anni (32,4%), seguono quelli di età tra i 41 e i 50 (27,1%), tra i 21 e i 30 anni (23,7%), tra i 51 e i 60 anni (10,7%). Fanalino di coda quelli sopra i 61 anni (4%) e gli imprenditori non ancora ventenni (2%).

Un imprenditore su tre è di nazionalità straniera (32%). I principali Paesi di provenienza sono Marocco, Senegal, Nigeria, Pakistan, Cina e India. Gli stranieri aprono non solo attività di ambulantato, ma anche dettaglio non alimentare (tra cui esportatori di autovetture), negozi di alimentari, bar e attività di servizi.

«Dall’analisi fatta emerge che i nostri sono imprenditori giovani, che hanno un’età compresa tra i 21 e i 40 anni e vedono nel terziario un valido sbocco occupazionale con prospettive a lungo termine – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo -. Rimane ancora alto il turnover nel settore della somministrazione perché si attesa attorno al 6-8% l’anno. Nascono aziende più strutturate e di dimensioni più grandi come società di capitali che limitano il rischio d’impresa. Certo sono dati che evidenziano un chiaroscuro. Tra gli elementi positivi individuiamo un aumento delle imprese su tutta la provincia e una maggior integrazione degli stranieri. Mentre tra quelli più negativi una fragilità delle imprese e un mercato sempre ridotto. Evidenziamo comunque un forte bisogno di professionalità, legato alla nascita di nuovi imprenditori che hanno bisogno di formazione e assistenza, azioni che Associazioni come la nostra mettono in campo giornalmente».

 




Grumello del Monte, un fine settimana a tutto cioccolato

choco lab - Grummelo del Monte ritGli amanti del cioccolato e tutti coloro che non si accontentano di una semplice tavoletta possono trovare l’evento che fa per loro a Grumello del Monte, dove nel fine settimana del 14 e 15 novembre c’è ChocoLab, manifestazione dedicata al cioccolato in tutte le sue forme, rivolta a grandi e piccini.

L’appuntamento è al palafeste, in via Kennedy 70, con cioccolaterie provenienti da tutta Italia dove assaggiare ed acquistare i prodotti preferiti. Ma in programma ci sono anche degustazioni di diversi tipi di cioccolato con una gradazione crescente, abbinamenti a vini e birre, laboratori ed intrattenimenti, dimostrazioni di modellazione del cioccolato e perfino di massaggi al cioccolato.

Preciso obiettivo della rassegna è coinvolgere tutte le fasce d’età proponendo attività su misura, dai laboratori interattivi per i gruppi scolastici alle iniziative per i ragazzi, alle degustazioni per gli adulti. Chocolab è a cura della pro loco di Grumello del Monte con il patrocinio del Comune, l’organizzazione è stata affidata a 3MENDI Events. P

L’evento si aprirà sabato alle ore 10 con un buffet offerto ai visitatori dall’organizzazione, realizzato dagli alunni della scuola alberghiera Ikaros di Grumello del Monte.

Sarà possibile fermarsi per pranzare e cenare scegliendo tra i prodotti tipici bergamaschi e la cucina asiatica dei food truck presenti.




“Nati per leggere”, per i più piccoli tornano gli sconti in libreria

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Con il mese di novembre torna “Nati per leggere”, il calendario di incontri di lettura nelle biblioteche rivolti ai bambini da zero a sei anni. La rassegna, giunta alla quarta edizione, è promossa dai Sistemi bibliotecari orobici e coinvolge 130 biblioteche di Bergamo e provincia. Quest’anno il tema è “I luoghi dei bambini e delle bambine”, come casa, asilo, parco, spazio gioco, ma anche fantastici.

Anche quest’anno alla rassegna partecipa l’Ascom di Bergamo. Grazie all’iniziativa del Gruppo Librai, Cartolai e prodotti per l’ufficio di Ascom Bergamo, fino al 30 novembre sono previsti coupon con sconti del 10% per l’acquisto di libri per bambini. I coupon sono distribuiti nelle biblioteche e potranno essere spesi nelle nelle 15 librerie e cartolerie convenzionate fino al 30 novembre. «Abbiamo aderito fin dalla prima edizione a questa rassegna – dice Cristian Botti, presidente del Gruppo Ascom -. Si tratta di un’iniziativa importante non tanto per la ricaduta immediata in termini di vendite per le librerie ma soprattutto come investimento per il futuro, perché divulgare nei bambini il desiderio e il piacere di leggere significa crescere futuri lettori».

Il programma degli appuntamenti è disponibile sul sito www.natiperleggere.bergamo.it

Le librerie che partecipano all’iniziativa 

In città
Incrocio Quarenghi – via Quarenghi, 32
Libraccio – via San Bernardino, 34/C
Fantasia Il Circolo dei piccoli lettori – via Borgo Santa Caterina, 55

In provincia
Il Campanile – via SS Fermo e Rustico, 21 – Caravaggio
La Cartolibreria di Magda – via Papa Giovanni XXIII, 4 – Mozzanica –
Goodbook.it  – piazza Papa Giovanni XXIII, 13  – Osio Sotto
Libraccio – viale Europa, 45 – Curno
Libreria Mondadori – via Guzzanica, 62/64  -Stezzano
Mondadori Store – piazza XIII martiri, 3 – Lovere
Libreria Canova – via Nazzari, 15 – Clusone
Il Parnaso – via Ramera, 94 – Ponteranica
No problem – via Garibaldi,15 – Nembro
Punto e virgola – via Fantoni, 28 – Rovetta
La Pulce curiosa -via Oriano,13 – Treviglio
Umpalumpa – piazza della Rocca, 5 – Clusone

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Processo Yara, se il giornalismo diventa uno scontro tra tifoserie

Forse era inevitabile. Dopo quel che si è visto per i casi di Perugia e Avetrana, probabilmente era illusorio pensare che il teutonico contesto bergamasco potesse evitare, attorno al processo per l’omicidio di Yara, il ripetersi di protagonismi e di esibizionismi già ammannitoci in precedenza. E infatti, piano piano, insieme alla inevitabile spettacolarizzazione che innesca una vicenda così drammatica e così sentita dall’opinione pubblica, è arrivato il carico degenerato dello scontro tra opposte tifoserie giornalistiche. Una partita che non è nemmeno più, come pur sarebbe comprensibile, tra colpevolisti e innocentisti (tutti i grandi processi italiani sono stati fonte di vivaci contrapposizioni, è fisiologico), ma tra vendicatori della verità, o supposta tale, e moralisti, magari con qualche scheletro nell’armadio.

Quel che è certo è che, limitandosi a mettere a confronto le cronache delle udienze che si stanno susseguendo dentro l’angusta aula di via Borfuro (il processo assolve ad una funzione pubblica e il presidente del Tribunale dovrebbe facilitare, anziché ostacolare, il lavoro degli operatori dell’informazione), sembra di assistere a film diversi. Ci sono risposte dei testimoni che qualcuno riporta ed altri no, atti che taluno giudica fondamentali e talaltro nemmeno considera, ricostruzioni che impegnano paginate intere e altrove non meritano nemmeno mezza riga. Da lettori, non avendo la possibilità di verificare direttamente quel che avviene nel dibattimento, si rimane straniti e spiazzati. E con il sospetto, o qualcosa di più conoscendo certe umane derive della professione (nessuno ne è immune), che alle diverse interpretazioni diano un fattivo contributo fattori che poco hanno a che vedere con le regole del mestiere.

Ci sono quelli che pensano di guadagnare spazio (copie o ascolti in tv) raccontando il contrario di quel che è la narrazione maggioritaria, magari mescolando elementi veri sottovalutati colpevolmente da altri e suggestioni oniriche. Ci sono quegli altri che, abituati a frequentare il palazzo che fornisce loro spunti di lavoro quotidianamente, magari anche in modo inconsapevole attribuiscono maggiore credibilità e peso all’interlocutore consueto piuttosto che a quello che viene da fuori (e magari, come l’avvocato di Bossetti, usa toni e modi censurabili). E quegli altri ancora che scoprono improvvisamente certi cattivi usi, soprattutto televisivi ma non estranei pure alla carta stampata come quelli di pagare le cosiddette interviste esclusive, e s’ergono ad implacabili vendicatori incuranti di confondere vittima e carnefici.

Sappiamo, così scrivendo, di andare a toccare il nervo scoperto della suscettibilità della corporazione a cui apparteniamo a pieno titolo, ma ciò detto, si può provare a interrogarsi sulla piega che ha preso questa vicenda? Ci si può chiedere se la passione, diciamo così, non abbia in qualche caso sconfitto la ragione e tirato i fatti e le situazioni per la giacchetta? Si può – se si è tutti d’accordo nel ritenere che vadano rispettate le persone (presunti colpevoli e familiari sicuramente incolpevoli compresi) – provare a ritornare alle vecchie e care cronache giudiziarie? Quelle magari un po’ barbose ma inchiodate ai fatti. Quelle che hanno fatto la storia del giornalismo italiano. Le opinioni, invece, anche le più fantasiose, sono sempre lecite. E sono pure utili spesso, perché aiutano a ragionare, al di là che le si condivida o no. Ma teniamole separate dal racconto. Alla ricerca della verità bastano e avanzano i giudici. Sempre ammesso che, almeno loro, ci riescano.




“Il lavoro a regola d’Arte”, tutte le aziende che vanno in finale

Premio MagisterSi è conclusa la fase di raccolta e selezione dei candidati partecipanti alla prima edizione del “Premio Magister – Il Lavoro a regola d’Arte”, il concorso per premiare e promuovere le imprese artigiane di eccellenza che Confartigianato Bergamo ha lanciato in occasione dei festeggiamenti per il 70° anniversario di fondazione. Tre le categorie in gara: “Innovazione e Green Economy”, “Internazionalizzazione” e “Welfare e Responsabilità sociale di impresa”. La commissione composta dai coordinatori dei Gruppi di lavoro Innovazione, Internazionalizzazione e Welfare, ha selezionato le 9 aziende finaliste i cui progetti sono ora al vaglio di una giuria di esperti che decreterà i vincitori finali. Le premiazioni si terranno venerdì 18 dicembre, alla Fiera di Bergamo, nel corso di una serata-evento. La giuria, presieduta dal presidente Angelo Carrara, sarà composta da Lucio Cassia, presidente Cyfe (Center for Young and Family Enterprise), Alberto Barzanò, senior advisor specializzato in EU affairs presso la società Kreab & Gavin Anderson di Bruxelles, e Mauro Ceruti, professore ordinario di logica e filosofia della Scienza all’Università Iulm.  

Innovazione e Green Economy

Sono 17 le imprese candidate. Tutte si sono distinte per lo sviluppo di prodotti e servizi incentrati sull’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, per l’implementazione e il miglioramento dei processi produttivi o per aver sviluppato nuovi modelli di gestione aziendale fortemente improntati alla qualità totale della propria impresa. I tre finalisti sono: B.C.L. srl di Cerete, che ha presentato la realizzazione di abitazioni efficienti e sostenibili in legno, Bertronic srl di Bertazza Marino (Stezzano), che ha sviluppato sistemi di illuminazione a basso consumo e brevettato un lampione fotovoltaico a led, e Galassia 3D di Balasso Emanuele (Bergamo) che distribuisce, commercializza e supporta stampanti 3d per utilizzo domestico, scolastico e industriale.

Internazionalizzazione

Venti i candidati che si sono qualificati non solo per la capacità di differenziare i loro mercati di sbocco ma soprattutto per la promozione dell’eccellenza delle imprese italiane e del Made in Italy a livello mondiale. I tre finalisti sono: Beltrami Linen srl di Cene, che produce prodotti tessili ad hoc per i suoi clienti, C.M.G. Quadri srl di Grassobbio, che progetta e realizza applicazioni speciali per quadri elettrici, condotti sbarre e interruttori, e J Pack srl di Val Brembilla, che si occupa di termo-sigillatura, termo-saldatura e confezionamento a vuoto.

Welfare e Responsabilità sociale di impresa

Sono 4 le candidature per la categoria Welfare. I classificati nella categoria welfare sono: Soltur srl di Dalmine, che ha attivato una serie di iniziative di valorizzazione del personale, tra cui uno sportello di ascolto interno e borse di studio per i figli dei collaboratori, ErreSei Srl di Vilmonore di Scalve, che ha ampliato il proprio organico in un territorio “difficile”, e Sidip World srl di Isso, che ha creato un gioco virtuale per mettere in competizione in modo divertente la meritocrazia dei collaboratori.




Un professore bergamasco vince il premio di ricerca dell’ERC

Matteo Maestri
Matteo Maestri

Matteo Maestri (maturità classica 1999 al Collegio Vescovile S. Alessandro), 35 anni, professore presso il Politecnico di Milano, ha vinto il premio di ricerca dell’ERC, European Research Council. 1.5 milioni di euro per finanziare il proprio team di 5 ricercatori per lo sviluppo di metodologie teoriche e sperimentali per lo studio dettagliato del legame tra struttura e reattività in processi catalitici eterogenei.

Il successo di questa ricerca avrebbe un forte impatto nello sviluppo di nuovi processi catalitici nell’ambito della chimica industriale, protezione dell’ambiente e in applicazioni energetiche. I finanziamenti dell’ERC rappresentano il più selettivo e prestigioso schema di finanziamento della Comunità Europea per la ricerca di base ad alto rischio e ad alto impatto tecnologico (meno del 10% delle proposte presentate vengono selezionate e finanziate) e mirano a sostenere i leader emergenti della ricerca sul punto di costituire e affermare un proprio gruppo di ricerca.

Questo schema di finanziamento riguarda ricercatori promettenti che hanno dimostrato di avere il potenziale per diventare leader internazionali e indipendenti. L’unico criterio di selezione è l’eccellenza scientifica del proponente e della proposta. Il proponente deve aver già dimostrato doti di eccellenza scientifica, indipendenza nella ricerca e forte visibilità e riconoscimento internazionali. La commissione europea attraverso l’ERC sfida le migliori menti d’Europa, auspicando in questo modo che i finanziamenti possano contribuire a realizzare nuove ed imprevedibili scoperte scientifiche e tecnologiche, che possano costituire la base di nuovi settori industriali, mercati e più ampie innovazioni sociali per il futuro. Per altre informazioni scrivere a: matteo.maestri@polimi.it




Ecco “Sit Down”, la cena che fa bene a tutti. Ai tavoli sei ragazzi disabili

Sit DownSembra di essere sul set di “Hotel a sei stelle”, la docu-fiction trasmessa da Rai 3 che racconta l’esperienza lavorativa di sei ragazzi speciali affetti dalla sindrome di Down e altre disabilità intellettive. La differenza è che, questa volta, l’opportunità professionale è offerta sul campo da Maté, il risto-market di Treviglio. L’iniziativa, che ha debuttato il 10 novembre ed è l’unica nel territorio bergamasco, si chiama “Sit Down”, la cena che fa bene a tutti. E, in effetti, fa riflettere i clienti del locale, abbatte luoghi comuni e pregiudizi sulla diversità, ponendo attraverso il cibo l’attenzione sulle tematiche sociali. E aiuta chi, essendo in condizioni svantaggiate, si scontra con un muro, l’impossibilità effettiva di entrare nel mondo del lavoro. I sei nuovi camerieri provengono dalle cooperative Insieme di Treviglio e Fili intrecciati FA di Brignano.  Per tutti è la prima esperienza in un luogo pubblico. Anche se all’apparenza appaiono sicuri, in realtà l’emozione è tanta.Sit Down 3

C’è Simone, il più grande con i suoi 33 anni, da Misano. “Mi sono sempre dato da fare con lavori di meccanica, ma ora mi diverto, sono in compagnia e sto bene”, dice sorridente. Ylenia, 22 anni, vive a Treviglio. “Paura di sbagliare? Certo ce l’ho, ma può capitare a chiunque – dice -. Qui non si scherza, facciamo sul serio”. I loro compagni sono Paolo, 28 anni, di Cascine San Pietro, Roberta, 30 anni, di Treviglio, Alice, 27, di Ghisalba. E Marco, 21, di Romano, che nella sala affollata ha letto il discorso che aveva preparato: “So portare i bicchieri e le portate, so apparecchiare, sistemare coltelli e forchette, disfare la tavola. Sono contento, ma non mi basta perché voglio  migliorarmi – afferma commosso -. Prometto che farò del mio meglio, ci impegneremo tutti”.Sit Down 2

I ragazzi non improvvisano: si sono preparati seguendo per due mesi il corso di operatore di sala  all’Abf di Treviglio. Al loro primo giorno in un vero ristorante, si sono presentati in modo professionale con indosso la divisa, alcuni servendo dietro al bancone riso, affettati, focacce, antipasti, cous cous, altri dandosi da fare soddisfacendo i clienti ai tavoli. L’appuntamento continua ogni martedì, dalle 18.30 a mezzanotte, e vedrà impegnati a turno un paio di ragazzi, che saranno pagati per le ore di servizio prestate grazie a un contratto come tirocinanti. Importante la collaborazione con le due cooperative, dal momento che i neo camerieri saranno seguiti passo a passo dagli educatori. “Il nostro gruppo è nato nel 1979. Da allora ci sono stati tanti progressi grazie a iniziative fuori dall’ordinario che usano diversi linguaggi, come il coro, il teatro. Siamo stati scelti anche come maestri di giardinaggio a Cervia, ora abbiamo colto con entusiasmo questa nuova opportunità che accresce l’autostima dei nostri ragazzi” – commenta Armando Ambivero, che presiede la cooperativa trevigliese. L’attività sarà impegnativa e gratificante. “Daranno una lezione di efficienza e caparbietà perché il cibo è portatore sano di convivialità”, commenta Giuliano Mattavelli, socio di Matè.

 




Patelli (Fimaa) avverte: “Attenti a non creare città fantasma”

Luciano Patelli
Luciano Patelli

L’Expo ha rappresentato il trampolino di lancio per la ricettività in appartamento. Sul totale delle strutture ricettive milanesi, oltre la metà è legata a formule alternative, con 13mila cittadini che si sono trasformati in host, ovvero che affittano a turisti stanze e case private. Indietro, probabilmente, non si torna, anche ora che l’Expo è terminato. E’ questa, in sintesi, la trasformazione della ricettività milanese portata dal’esposizione Universale ed illustrata all’Unione Confcommercio di Milano nel corso del convegno “E non chiamatelo più extralberghiero”, promosso da Rescasa Lombardia in collaborazione con Associazione Nazionale B&B. Il focus ha messo a confronto istituzioni e operatori e ha fatto il punto su un comparto in crescita, di cui ha evidenziato potenzialità e pericoli. All’estero l’ospitalità in case private, stanze e b&b piace a 1 turista su 4, in Italia il fenomeno è emerso solo negli ultimi tempi, creando una competizione rispetto ad alberghi e residence che, senza regolamentazione, rischia di diventare sleale, oltre a creare problemi di sicurezza a operatori e utenti.

La Regione è intervenuta con la nuova legge 87/2015 sulle “Politiche regionali in materia di turismo ed attrattività del territorio lombardo”, ma si attendono ancora i decreti attuativi, che definiranno regole, adempimenti e obblighi dei vari operatori della ricettività turistica. Al tavolo di confronto è intervenuto anche il bergamasco Luciano Patelli, coordinatore di Fimaa Lombardia nonché presidente di Fimaa Bergamo: “L’affitto temporaneo è un fenomeno che non si può arrestare e che offre grandi opportunità – ha detto Patelli -. Come operatori siamo coinvolti e presenti in questo processo. In previsione di Expo abbiamo stipulato con il Comune di Milano un protocollo, condiviso con le associazioni albergatori e con Rescasa. Il contratto ha dato la possibilità ai proprietari di appartamenti con vocazione e servizi di accoglienza di derogare sui contratti di affitto in tema di durata e di canone per tutto il 2015, in occasione di Expo e altri grandi eventi, cercando di garantire il giusto valore di mercato. La novità è che questi appartamenti possono essere affidati solo a mandatari a titolo oneroso, a operatori che rappresentano cioè un solo proprietario”.

Fimaa ha espresso anche preoccupazione rispetto alla crescita di queste forme di ricettività alternative. “Il timore – ha spiegato Patelli – è che ci sia una rincorsa a questo tipo di attività e che molti proprietari possano decidere di sfrattare gli affittuari per cercare profitti maggiori e minimizzare il rischio di non riscuotere gli affitti. Questo porterebbe alla perdita dei residenti, soprattutto nelle aree più belle della città e dei paesi, con il conseguente problema di desertificazione, come sta avvenendo, per esempio, a Barcellona e come è avvenuto anche in città con l’arrivo delle banche in centro”. “E’ necessario – ha proposto Patelli – che ci sia un nuovo tavolo di confronto. Vanno inseriti dei vincoli per fare in modo che l’ospitalità in appartamenti, case e b&b non si concentri nel centro città o nelle località più belle e turistiche, ma che si spalmi in tutta la città, in tutta la provincia.  Dobbiamo raccogliere questa occasione ma senza lasciarci alla spalle città fantasma. Il rischio è di replicare la grande speculazione edilizia che ha portato a tante case vuote. Si fa tanta propaganda sull’arrivo di nuovi turisti, l’opportunità c’è ma non dobbiamo distruggere quello che ha contribuito a rendere belle e di atmosfera la nostra città e le nostre località, cioè i residenti”.




Ubi Banca, il 4% delle azioni oggetto del diritto di recesso

ubi_b3.jpgUBI Banca ha reso noto che il diritto di recesso conseguente alla trasformazione dell’Istituto di credito in Spa  – deliberata dall’assemblea straordinaria dei soci lo scorso 10 ottobre – è stato esercitato con validità entro il termine del 27 ottobre 2015 per un numero pari a 35.409.477 azioni. Il controvalore complessivo è di  258.064.268 euro, determinato dal valore di liquidazione fissato a 7,2880 euro per azione. Le azioni oggetto di recesso rappresentano in sostanza il 3,927% circa dell’attuale capitale sociale sottoscritto e versato. Queste saranno offerte in opzione al prezzo di 7,2880 euro per azione e nel rapporto di 1 azione ogni 24,4259 diritti posseduti.

Il periodo della cosiddetta “Offerta in Opzione” inizierà il 12 novembre e si concluderà il 12 gennaio 2016 e tutti gli azionisti che eserciteranno il diritto di opzione in tale contesto avranno un diritto di prelazione nell’acquisto delle azioni rimaste inoptate. Gli eventuali titoli non acquistati all’esito dell’esercizio dei Diritti d’opzione e di prelazione potranno essere offerti sul mercato telematico azionario.




Paccanelli alla guida della Piattaforma Tecnologica Italiana

Alberto Paccanelli
Alberto Paccanelli

Nasce la Piattaforma Tecnologica Italiana per il Tessile e l’Abbigliamento. E’ stata presentata oggi da Sistema Moda Italia (Smi), dall’associazione di categoria delle imprese industriali del settore Tessile/Abbigliamento Italiano e da TexclubTec (Tct). La nuova piattaforma promuoverà lo sviluppo e la diffusione della ricerca e dell’innovazione nel settore.

Partecipano 26 associazioni territoriali e i distretti più significativi del settore. Un comitato direttivo è costituito da imprenditori ed esperti. Il presidente è Alberto Paccanelli, il vice Massimo Marchi. Gli obiettivi sono molteplici: l’incremento dell’utilizzo di materiali tessili e l’individuazione di nuove applicazioni; orientare le produzioni verso una maggiore personalizzazione e verso prodotti ad alto valore aggiunto realizzati con processi tecnologici innovativi; indirizzare l’innovazione verso una maggior razionalizzazione delle risorse, tecnologie a minor impatto ambientale, e prodotti finalizzati alla salute e sicurezza dei consumatori. Per il raggiungimento degli obiettivi strategici e’ stato avviato un programma di iniziative che comprendono la costruzione di un network nazionale di esperti, la definizione di un’agenda strategica per la ricerca e la sua implementazione con iniziative, progetti, finanziamenti, insieme alla promozione di una nuova immagine del tessile abbigliamento italiano, innovativo e tecnologicamente avanzato.