Unesco, al via il concorso fotografico sulle Mura

Mura Venete“Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori”: è questo il claim del concorso fotografico DentroFuori Le Mura, una delle proposte per coinvolgere i bergamaschi intorno alla candidatura a patrimonio Unesco delle “Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo” di cui Bergamo è capofila. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Bergamo, è realizzata dalle associazioni ArtHaus, InnovaBergamo e Terra di San Marco (nata proprio per supportare la candidatura Unesco) con il supporto della Fondazione Credito Bergamasco. Il concorso si divide in due aree tematiche distinte: la prima, “Relazione in Movimento”, si propone di raccogliere immagini e istantanee che racchiudano la relazione che esiste tra le Mura veneziane e la vita dei cittadini; la seconda, “Un altro punto di vista”, vuol raccogliere scatti particolari che permettano di scoprire o riscoprire le Mura attraverso punti di vista artistici e creativi. Sarà possibile inviare immagini e foto fino al 7 febbraio 2016. Seguirà una seconda fase, nella quale saranno valutate le fotografie pervenute, ne saranno selezionate almeno venti. Infine la premiazione dei tre migliori scatti nel mese di aprile. I vincitori riceveranno un compenso in denaro del valore di 800 euro per il primo, 400 per il secondo e 200 per il terzo. Inoltre sempre ad aprile, in Sant’Agostino, si terrà una mostra che ospiterà le migliori fotografie che hanno partecipato al concorso. Ogni partecipante può inviare un’unica immagine. Tutte le informazioni e le iscrizioni al concorso: www.arthaus.it/dentrofuorilemura e www.facebook.com/dentrofuorilemura “L’iniziativa – ha spiegato Diego Amaddeo detto Roberto, consigliere delegato al progetto Unesco del Comune di Bergamo – vuole coinvolgere la cittadinanza, in accordo con le prescrizioni di Unesco circa la partecipazione alla candidatura, in un progetto di grande importanza per la nostra città. Tutti i cittadini potranno dare un contributo a sostegno della candidatura attraverso una scatto fotografico che esprima la propria visione personale delle mura. Speriamo che anche le altre città che compongono la candidatura vogliano sposare l’iniziativa e realizzarla ponendo l’attenzione sulle proprie cinte murarie”.




Da Zogno a Taleggio eventi e menù dedicati alle castagne

Castegnone - Zogno - castagneLa settima edizione della rassegna zognese Sapori e Cultura si estende al Distretto dell’Attrattività Territoriale Vallinf@miglia, progetto di sviluppo locale che unisce 11 comuni tra le valli bergamasche e lecchesi (Sedrina, Ubiale-Clanezzo, Zogno, Valbrembilla, Blello, Vedeseta, Taleggio, Cremeno, Cassina, Moggio e Pasturo). Il risultato è un cartellone di eventi che sino alla fine di novembre mette al centro le tradizioni gastronomiche dell’autunno con una protagonista su tutti, la castagna. Si va dai concorsi alle degustazioni, dalle serate culturali ai laboratori fino alle iniziative per i più sportivi, come le escursioni e le passeggiate.

Per chi ama invece star seduto a tavola, sono 17 i ristoranti che per tutto il mese offrono un menù completo con ricette tradizionali legate dal filo conduttore delle castagne al prezzo fisso di 25 euro.

Per cominciare, domenica 8 ottobre è in programma la visita guidata a una selva di castagni accompagnati da un esperto, per conoscere il bosco e i colori autunnali, con tanto di caldarroste (ritrovo e arrivo all’Agriturismo Piazza Martina di Zogno, il percorso presente un dislivello minimo), mentre sabato 21 si andrà alla scoperta di luoghi e tradizioni dell’Ecomuseo Valtaleggio passeggiando con le racchette sotto la guida dell’istruttore di Nordic Walking, senza dimenticare la degustazione.

La Festa dei bilogòcc, in una delle patrie della castagna affumicata, il borgo di Castegnone di Poscante, è fissata domenica 15 ottobre. Farà visitare il borgo attraverso un itinerario tra gli antichi mestieri e gli essiccatoi recuperati. Ci saranno anche mercatini di prodotti locali e un punto ristoro.

La chiusura della rassegna sarà affidata invece alla manifestazione CastagnAMO, un’intera giornata, domenica 29 novembre dalle 10 alle 18 a Zogno, dedicata ai sapori autunnali con espositori del territorio che propongono prodotti a base di castagna e delle proprie aziende, caldarroste e vin brulè per tutti e merenda gratuita con torte alle castagne. Sarà l’occasione per premiare i vincitori dei due concorsi legati alla rassegna, quello fotografico e quello per le torte più buone.

I locali aderenti

Taleggio: Al palazz dol Miro, Da Marta, Liberty, Albergo; Ubiale Clanezzo: Le Terrazze; Valbrembilla: Antica trattoria Il forno, Belvedere, La Rua; Zogno: Antica Trattoria Breve Respiro, Casa Baggins, Casa Martina, Da Gianni, Del Maglio, La Baita dei Saperi e dei Sapori, La Caraffa Ambrata, La Staletta, Da Tranquillo, Tavernetta.

I menù e tutto il programma della rassegna su www.saporiecultura.org




Istituto Pesenti, restyling dei laboratori grazie alla Fondazione Banca Popolare

Pesenti Fondazione PopolareLa Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus ha erogato un contributo pari a centomila euro a favore dell’Istituto superiore “Cesare Pesenti” di Bergamo, per il completo restyling dei laboratori di meccanica, idraulica, elettrica, elettronica, e la riqualificazione della sala professori, più moderna e polifunzionale. La Fondazione ha così risposto in modo positivo all’appello lanciato dalla dirigenza scolastica, con grande soddisfazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo. Docenti e studenti potranno quindi fare lezione in ambienti innovativi ad alto contenuto tecnologico con attrezzature all’avanguardia, in sintonia con le esigenze del mondo del lavoro e in linea con la crescente professionalizzazione dei percorsi di studio in chiave occupazionale. L’offerta formativa dell’Istituto “Pesenti” spazia dal corso quinquennale dell’istruzione professionale in “Manutenzione e assistenza tecnica” a cinque indirizzi IeFP (Istruzione e Formazione Professionale): meccanico, termico, motoristico, elettrico, elettronico. “La correlazione sempre più stretta tra scuola, formazione e mondo del lavoro, rende quest’ultimo non solo sbocco inevitabile e ineluttabile del curricolo scolastico, ma percorso ad esso parallelo in grado di accompagnare la crescita e la maturazione degli studenti – sottolinea Emilio Zanetti, Presidente Fondazione -. Il significativo contributo che la Fondazione ha voluto concedere all’Istituto “Cesare Pesenti” ne è davvero concreta ed importante testimonianza. Un impegno educativo e pubblico, una responsabilità morale che è auspicabile trovi una sua opportuna integrazione con le competenze già presenti all’interno delle Istituzioni scolastiche”. “Ringrazio la Fondazione per il contributo. Questo rappresenta un modello di buona integrazione tra risorse pubbliche e private, che vengono finalizzate a costruire ulteriore progettualità e innovazione a vantaggio dei nostri studenti, nell’ottica di uno stretto rapporto fra scuola-mondo del lavoro come del rilancio dell’istruzione-formazione tecnica e professionale” –  dichiara Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo”. Per Marco Pacati, dirigente scolastico del Pesenti, “offrire ai nostri studenti ambienti più adeguati, stimolanti, coinvolgenti avrà una ricaduta molto positiva sulla didattica come sui metodi d’apprendimento, più legati alle tecnologie multimediali, e migliorerà l’efficacia dei vari progetti formativi, finalizzati soprattutto al futuro lavorativo e all’inserimento dignitoso dei nostri ragazzi nel tessuto sociale bergamasco”.




Guerra del latte, Brivio (Coldiretti Bergamo): “Aziende ormai al collasso”

latteI produttori di latte bergamaschi, circa 200, erano in prima fila, ieri , alla guerra del latte in programma presso il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis, che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore. “La situazione del comparto latte è ormai insostenibile –  ha sottolineato il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – e la produzione italiana di questo prezioso alimento è seriamente a rischio, con tutto ciò che questo può comportare: territori a rischio abbandono, aumento della disoccupazione, dipendenza dall’estero per  l’approvvigionamento di latte con l’incognita qualità. Abbiamo fatto sentire la nostra voce perché la remunerazione del latte alla stalla ha ormai raggiunto  valori che non consentono neppure di coprire i costi per l’alimentazione del bestiame, figurarsi il resto”.

Alla guerra del latte hanno partecipato allevatori  provenienti da diverse regioni  con trattori e mucche al seguito  per difendere  il loro  lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni. “Questa mobilitazione è per noi una è stata una scelta obbligata – puntualizza Brivio-  perché il futuro dei nostri allevamenti  è ormai appeso a un filo e non possiamo continuare a lavorare in perdita. Abbiamo chiesto con tutte le nostre forze il rispetto della legge 91 del luglio 2015 che, in esecuzione dei principi comunitari, impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. Per sottolineare questo  aspetto  Coldiretti ha presentato il Dossier  “L’attacco al latte italiano, fatti e misfatti”. Il maxi assedio s’è tenuto in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto Lodigiano.




“in dispArte”, ecco il locale che mixa cibo e cultura

Il locale in dispArte (Foto Antonio Milesi)
Il locale in dispArte (Foto Antonio Milesi)

Inaugurato “in dispArte”, un luogo di incontro a Bergamo, in pieno centro. Un locale per fare arte e cultura, in via Madonna della Neve 3, promosso da Cristian Sonzogni e Natale Malena.

Vi si possono trovare mostre di pittura, fotografia, musica e teatro, ma anche una biblioteca con duemila volumi selezionati per portare alla luce titoli e autori che meritano di essere letti.

L’intenzione dei titolari è quella di far vedere che anche a Bergamo c’è un luogo dove poter trovare un gruppo di persone capace di esprimere talento ed emozione, senza l’assillo del business. “Sì perché in dispArte – affermano Malena e Sonzogni – nasce così: per dare modo a chi abbia qualcosa da dire di farlo notare attraverso la forma d’arte che meglio gli si confà. Per far sì che i nostri tesori non restino nascosti”.

In dispArte è però anche bar (già attivo) e ristorante (a partire dalla fine di novembre, affidato allo chef Stefano Asperti), con apertura dalle 7 alle 2 di notte, senza giorno di riposo.

Seicento metri quadrati divisi in due: da una parte, il ristorante che punta sulla semplicità e su prodotti di qualità, provenienti da tutta Italia e da altri Paesi, spiegati e raccontati ai clienti nei dettagli; dall’altra, un’area espositiva e un’area eventi per musica (ogni sabato), teatro (ogni venerdì), interviste e convegni (ogni domenica).

Poi, la rivista: un mensile già attivo da settembre, con arte e cultura in primo piano. E un obiettivo: portare a galla ciò che sta un po’ nascosto, ma che ha qualità importanti e nulla da invidiare a ciò che è più popolare. Musica, teatro, cinema, letteratura, e qualsiasi altra cosa possa essere classificata come arte o cultura.

http://indisparte.com/




Green Point, la Valle Imagna mette in mostra i suoi “gioielli”

green expo pointSabato 7 novembre la Valle Imagna sbarca a Orio Center. Nell’ambito della manifestazione “Orobie Show” in corso presso il Green Point del centro commerciale,  la Valle sarà presente con il proprio Infopoint turistico e con il locale Centro Studi. Alle ore 18 si terrà un appuntamento durante il quale verrà presentato il progetto di riqualificazione di Cà Berizzi di Corna Imagna ad opera del Centro Studi Valle Imagna stesso, associazione territoriale nata quasi vent’anni fa con lo scopo di promuovere e valorizzare la storia sociale e l’identità culturale delle comunità della Valle Imagna: progetto in cui la promozione della cultura va di pari passi con l’economia viva del territorio, come sostiene il direttore del Centro, Antonio Carminati. Seguiranno alcuni momenti riservati al “palato” con la libera degustazione di prodotti tipici offerti dai produttori locali, come la Cooperativa il “Tesoro della Bruna”; tra i formaggi offerti, sarà possibile assaggiare lo Stracchino prodotto secondo metodi tradizionali e che recentemente ha ricevuto il riconoscimento del marchio “Slow Food”. Durante la presentazione della Valle Imagna e delle sue eccellenze (dalle 17.30 alle 20), sarà presente anche il personale dell’Infopoint turistico di Valle che metterà a disposizione di tutti gli intervenuti il materiale promozionale recentemente redatto e dedicato al territorio della Valle e alla sua offerta turistica complessiva. “Proprio recentemente, i dati dell’Osservatorio turistico provinciale hanno sottolineato le buone performance del turismo nella nostra Valle” – afferma Roberto Facchinetti, presidente della Comunità Montana Valle Imagna e, in questi anni, “motore” di tutte le attività territoriali legate al turismo. Consapevoli di ciò, l’intera Valle, i suoi amministratori e tutti gli operatori stanno puntando molto sul turismo, dal momento che la piccola Valle ha molti carte da giocare : dalla natura alla buona cucina, dalla cultura al termalismo.




Passerella di Christo, gli operatori del Sebino a lezione per accogliere al meglio i turisti

corsi dat sebino

In vista dell'”evento Christo”, la passerella-installazione che il prossimo giugno unirà le due sponde del lago a Monte Isola richiamando visitatori da tutto il mondo, il Distretto “Iseo L@ke” mette in campo corsi mirati per qualificare ulteriormente gli operatori dell’ospitalità e i commercianti sebini e prepararli all’imperdibile appuntamento.

I corsi saranno attivati a metà novembre dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano, capofila del progetto, e dai comuni del “G16”, l’organismo che raggruppa i paesi rivieraschi.

Per i titolari e manager di strutture turistiche sono proposte 20 ore di lezioni di web marketing che permetteranno di conoscere le più avanzate tecniche di promozione turistica online (Comunità di Sale Marasino, lunedì 23 e 30 novembre e 14 e 21 dicembre dalle ore 14 alle 19); per i commercianti di qualunque settore e per gli addetti a contatto con la clientela, 18 ore di lezione di inglese per aumentare la padronanza e autonomia nell’uso della lingua per comunicare con clienti e visitatori (martedì 17, 19, 24 e 26 novembre e 1, 3, 10 e 15 dicembre alla Comunità Montana di Sale Marasino dalle ore 20 alle 22.30 oppure a Lovere, al Centro Civico Culturale, dalle ore 13 alle 15.30).

Il progetto del Dat sebino prevede altre iniziative. In contemporanea ai corsi, gli Iat, gli uffici turistici sebini e l’Agt Iseo e Franciacorta avranno una preparazione professionale per la gestione dell’incoming e nei primi mesi del 2016 saranno organizzati corsi sull’accoglienza e la comunicazione orientata al cliente e incontri informativi in tema di sicurezza e alle opportunità di accesso al credito. Per maggiori informazioni: Comunità Montana del Sebino Bresciano tel. 030 986314 int. 6 oppure info@cmsebino.bs.it.




Terzi, l’imbarazzante teatrino di chi non sa accettare la sconfitta

Claudia Maria Terzi, assessore regionale all'Ambiente
Claudia Maria Terzi, assessore regionale all’Ambiente

Se vuole davvero essere originale Claudia Maria Terzi deve fare una bella proposta. Semplice quanto secca: “Aboliamo il Consiglio regionale”. Sicuramente guadagnerebbe consensi a secchiate. E altrettanto certamente, indicando a chiare lettere quale è il suo obiettivo, l’assessore regionale all’Ambiente in quota Lega eviterebbe lo sgradevole teatrino di cui è stata protagonista nei giorni scorsi.
Meglio parlar chiaro e affrontare a viso aperto le battaglie piuttosto che calpestare, come è stato fatto, le più elementari regole della democrazia rappresentativa. L’ex sindaco di Dalmine, infatti, ha reagito in modo perlomeno sgraziato al voto con cui l’aula del Pirellone, a voto segreto certo (34 a 28), ha bocciato il provvedimento con aveva deciso di tagliare i fondi al Parco dei Colli, reo di aver accolto la richiesta della Prefettura di dare ospitalità temporanea ad un gruppo di profughi a Cà della Matta. Anziché prendere atto che nemmeno la sua maggioranza condivide una misura stupidamente ritorsiva nei confronti di un ente caro ai bergamaschi, l’assessora ha subito rovesciato il tavolo. “Non arretreremo di un millimetro – ha esclamato con il turgore dei giorni migliori -. Siamo pronti a ripresentare immediatamente un altro provvedimento di pari contenuto”. Come a dire: del Consiglio regionale non so che farmene e le sue votazioni sono esercitazioni fini a se stesse. Salvo aggiungere una postilla che ha lasciato di stucco: “Perché ci sono delle regole ben precise, e non si possono rispettare solo quando fa comodo”.

Terzi si riferiva allo statuto del Parco dei Colli che non prevede, tra i compiti dell’ente, l’accoglienza dei profughi. Ma anche le regole delle istituzioni, forse, son degne di analoga attenzione. E allora, se l’assemblea del Pirellone, che fino a prova del contrario è composta dagli eletti dal popolo (a differenza degli assessori come la Nostra che sono nominati dal presidente), decide di cassare un provvedimento, prenderne atto dovrebbe essere il minimo. Tutt’al più ci si può scagliare contro gli assenti e i consiglieri di maggioranza che nel segreto dell’urna hanno votato contro (salvo chiedersi, con un pizzico di umiltà, le ragioni del gesto), ma il verdetto non dovrebbe essere messo in discussione. Altro che annunciare la volontà di riproporre il taglio cassato, utilizzando in modo improprio un emendamento al bilancio.

La disinvoltura con cui anche il più banale galateo istituzionale viene calpestato è imbarazzante. Succede quando, dimentichi che si è al governo della cosa pubblica, cioè di tutti (di chi ti ha votato e di chi no), si procede a colpi di ideologia.  Claudia Maria Terzi ha alle sue spalle un’esperienza amministrativa a Dalmine che non è stata esaltante e che è finita tra le macerie. L’anagrafe è dalla sua parte, l’intraprendenza non le manca. Perché buttarsi via così? Perché intestardirsi in una battaglia propagandistica che non serve a nessuno se non a gonfiare le vele del Carroccio? Davvero crede che adottare provvedimenti faziosi sia il modo migliore di fare l’interesse dei lombardi? Ma soprattutto, non pensa che non considerare il voto del Consiglio sia un pessimo modo per delegittimare un organo istituzionale? In politica, come nella vita, ci sono le vittorie ma anche le sconfitte. E’ segno di intelligenza saper trarre lezione dalle battute d’arresto. L’assessora ne ha l’occasione. Non la butti via per il gusto di sventolare una bandierina.

 

 

 

 




Per cinque notti chiusa per lavori la galleria Montenegrone

La Galleria Montenegrone, sulla ex Statale 671 della Valle Seriana, nel tratto Seriate – Cene, resterà chiusa per cinque giorni nelle ore notturne per lavori di somma urgenza riguardanti la messa in sicurezza dell’impianto antincendio della galleria. La chiusura riguarda l’intero tratto di 5,5 chilometri dallo svincolo Pedrengo/Torre de’ Roveri allo svincolo di Nembro e sarà in vigore dalle 21 di lunedì 9 novembre alle 5 di sabato 14 novembre, sempre nella fascia oraria dalle 21 alle 5. Nelle ore di chiusura il traffico sarà deviato in direzione nord all’altezza dello svincolo di Pedrengo/Torre de’ Roveri sulle strade provinciali 69, 70 e 65, e in direzione sud allo svincolo di Nembro lungo la strada provinciale 35.




“Medichesse”, presentato il libro sulle donne curatrici

Medichesse libroSe nel corso della storia gli uomini hanno dominato l’universo delle parole, le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose. Dagli intrugli più oscuri delle dee mitologiche alle erbe benefiche di sacerdotesse guaritrici, la lista di personaggi femminili che in epoche passate hanno custodito i segreti di medicine e piante officinali è assai lunga. Ed è proprio partendo da questi antefatti che la scrittrice Erika Maderna ha tratto ispirazione per la stesura del suo saggio “Medichesse. La vocazione femminile alla cura”. Pubblicato dal centro studi di Aboca Museum, il libro è stato presentato per la prima volta a Bergamo il 4 novembre scorso al Centro congressi Giovanni XXIII in occasione di un evento culturale realizzato in collaborazione con “EDN for Culture”, Associazione culturale “Orbiter” e Lions Club “Colleoni”. È stato un momento in cui il pubblico presente in sala Alabastro è rimasto rapito da queste pagine avvincenti. Il testo, infatti, non è una semplice opera didascalica dedicata agli appassionati di medicina naturale ma un viaggio affascinante nel variegato mondo delle dee madri, delle sciamane, delle levatrici, delle maghe. Durante l’incontro alcuni stralci del libro sono stati letti con enfasi dall’attrice Silvia Barbieri e commentati dai giornalisti Antonella di Tommaso, Roberto Messina e Eugenio Sorrentino, da Catia Giorni del centro studi di Aboca Museum e da alcune medichesse moderne come Laura Baldini, odontoiatra della Clinica EDN di Bergamo, e Annapaola Callegaro, presidente del Lions Club “Colleoni” di Bergamo.

“Nei secoli l’universo femminile ha sempre assunto un ruolo prioritario nella terapia dei malati – ha spiegato l’autrice Erika Maderna, laureata in Etruscologia e Archeologia italica all’Università degli Studi di Pavia –. Le donne avevano un approccio empirico, fatto di conoscenze tramandate e tradizioni popolari, in contrapposizione con i metodi scientifici e accademici utilizzati invece dagli uomini depositari di cultura”.

La forza curativa femminile si sprigionava nei filtri amorosi delle fattucchiere, nelle manovre proibite dell’aborto applicate dalle ostetriche, nei medicamenti curativi che diventavano panacea di ogni male. Ma la cura, in epoche passate, era anche un mezzo di emancipazione. Basti pensare alla maga Circe e alla sua bella nipotina Medea, due simboli della cultura ellenica che lo stesso Omero aveva definito polifarmacos proprio perché cresciute a pane e pozioni magiche per sciogliere i cuori impavidi di eroici guerrieri. Per non parlare dell’ostetrica bizantina Metrodora che, nel suo trattato Sulle malattie delle donne, risolse non solo i delicati problemi dell’apparato riproduttivo femminile, ma anche disturbi legati a stomaco, malaria, traumi, reumatismi e cosmetica.

“Nel mio libro ho tradotto anche antiche ricette legate alla cosmesi – ha precisato la scrittrice che è anche esperta di archeologia classica e cosmesi nelle civiltà mediterranee antiche – Igea, per esempio, ci parla di una salute che passa attraverso igiene e pratica cosmetica. Sua sorella Panacea era colei che guariva tutti i mali. Le medichesse sapevano anche praticare l’aborto, conoscevano le erbe contraccettive. Le donne per tradizione dovevano essere assistite da altre donne per non morire di parto. Insomma, si occupavano di una sfera che, per tradizione, era inaccessibile all’uomo e le loro esperienze venivano poi tramandate alle sacerdotesse”.

In bilico tra pratica infermieristica e medica, anche  Radegonda, che scelse di dedicarsi alla vita monastica per emanciparsi da un matrimonio imposto, non esitava a sporcarsi le mani pur di rifocillare i poveri e curare le piaghe dei malati. Stessa cosa dicasi per Santa Fabiola: “Erano due donne benestanti che presero i voti, rinunciando alla vita familiare di moglie e madre e, per questo, godevano di grande rispetto nella comunità – racconta Maderna -. Nel primo cristianesimo la malattia era raffigurata come uno spirito del male che Radegonda riusciva a debellare con le erbe, la preghiera e l’esorcismo. La magia era un elemento forte che affondava le proprie radici nel sacro. Se non fossero state monache, Radegonda e Santa Fabiola sarebbero probabilmente finite bruciate al rogo. C’era poi Santa Ildegarda, la medichessa mistica e visionaria, che già in passato parlava del male oscuro, della malinconia, della depressione. Secondo lei era necessario creare equilibrio tra salute fisica, psichica e spirituale. E infine ho riportato le ricette di Caterina Sforza. A partire dal 1700 è cominciato un lungo processo, molto complesso e difficile, che ha portato le medichesse del passato a diventare le donne medico di oggi. Ma questa è un’altra storia che sicuramente merita di essere approfondita. Magari nel mio prossimo libro…”.