Coldiretti Bergamo, Brivio confermato alla presidenza

ColdirettiAlberto Brivio, 48 anni, orticoltore di Bergamo è stato confermato all’unanimità presidente della Coldiretti bergamasca per il secondo mandato. L’elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea provinciale che si è tenuta domenica al Chiostro dell’Abbazia del Monastero Benedettino a San Paolo D’argon alla presenza di numerose autorità e dei presidenti di sezione arrivati da tutto il territorio in rappresentanza della base associativa.

Dopo il saluto del sindaco di San Paolo D’Argon, Stefano Cortinovis, nella sua relazione di fine mandato Brivio ha ripercorso le principali tappe dell’attività svolta nell’ultimo quadriennio, sottolineando soprattutto alcuni aspetti rilevanti per l’agricoltura bergamasca. In particolare ha spiegato l’azione sindacale che ha portato alla definizione del prezzo del latte, una sfida complessa che ha visto Coldiretti e i suoi associati in prima fila. Ha ricordato gli aspetti salienti della “guerra del latte”, dalla manifestazione davanti al polo logistico della Galbani a Ospedaletto Lodigiano al presidio organizzato davanti a un punto della GDO a Parabiago fino alla richiesta di intervento dell’Antitrust. “Dopo i tragici fatti di Parigi – ha detto –  con senso di responsabilità abbiamo accantonato le azioni di forza ma abbiamo comunque mantenuto aperto il negoziato ai massimi livelli che ha consentito nei giorni scorsi di raggiungere l’accordo del prezzo del latte stalla”. Brivio ha sottolineato che l’intesa raggiunta con la Lactalis non può certo essere considerata risolutiva, ma rappresenta comunque una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un momento di grave difficoltà e ha fatto venir meno il perverso meccanismo di indicizzazione del prezzo al latte tedesco. Brivio si è quindi soffermato sulla straordinaria esperienza di Expo. “Il protagonismo di Coldiretti – ha rilevato – è stato premiato dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori oltre che dalla convinzione che l’esposizione ha contribuito a restituire dignità e valore al lavoro nei campi. Il momento culminante di questa nostra partecipazione è stata la giornata dell’agricoltura italiana con la presenza del premier Matteo Renzi che ha annunciato ai 30.000 agricoltori presenti l’abolizione dell’IVA, dell’IMU e dell’Irap agricola. Provvedimenti questi che per le aziende agricole si tradurranno in risorse da investire”.

In conclusione Brivio ha sottolineato l’intenso lavoro svolto per creare alleanze e avviare sinergie con tutti gli attori che operano nella realtà bergamasca e ha ringraziato la sua squadra, dalla giunta al consiglio, per averlo sostenuto. Ha inoltre espresso sincera gratitudine alla direzione e a tutta la struttura per l’appoggio ricevuto.

Il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Paolo Malvestiti, ha invece ringraziato Coldiretti per la straordinaria azione che porta avanti sul territorio e per il prezioso lavoro che svolge con i suoi rappresentati nell’ambito della Giunta camerale.  Hanno voluto fare arrivare messaggi di auguri per un proficuo lavoro anche il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il consigliere provinciale delegato all’agricoltura Demis Todeschini.

Dopo gli interventi dei rappresentanti dei vari ambiti territoriali e produttivi, l’assemblea ha eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo provinciale, il Comitato dei Revisori dei Conti e il Comitato dei Probiviri concludendo così una fase di rinnovo generale che nei mesi scorsi ha coinvolto tutto il territorio. Questo percorso ha portato da 48 anni a 44 anni l’età media dei dirigenti impegnati ai vertici di Coldiretti Bergamo. Ai nuovi eletti spetta il compito di portare nuove idee, energie e risorse per la crescita del comparto agricolo, un impegno rilanciato anche dal presidente Alberto Brivio dopo la sua riconferma. Durante l’assemblea il presidente Alberto Brivio e il direttore Gianfranco Drigo hanno consegnato un riconoscimento alla neo pensionata Giovanna Berlendis per l’impegno e la dedizione che hanno caratterizzato i suoi 41 anni e 7 mesi di lavoro in Coldiretti.

 

 




CioccolanDossena, una domenica da leccarsi i baffi

Il Gruppo Giovani Dossena ci ha preso gusto e sforna un’altra iniziativa golosa per animare il proprio paese. Si chiama ‎CioccolanDossena‬, è organizzata in collaborazione con il Comune ed è la prima edizione di una giornata che ruota tutta attorno al cioccolato. Domenica 29 novembre, dalle ore 10 alle 19, sul sagrato della chiesa si concentreranno gli stand delle pasticcerie e caffetterie della Valle e delle città, pronte a far assaggiare le proprie creazioni e variazioni sul tema del cioccolato.

La manifestazione sarà accompagnata dai mercatini di Natale, aperti dalle 10, mentre la festa del cioccolato scatterà dalle 14 con cioccolatini, bicchierini di cioccolata, oggetti e creme al cioccolato, la presenza di uno scultore del cioccolato che realizzerà una scultura in giornata, laboratori per bambini, fontana di cioccolato e pure “Ciocco&Vinci”, giochi a base di cioccolato.

Ci sono anche aperitivi e cena a tema.

cioccoladossena

 




Zingonia e Dalmine, dopo i fatti di sangue più controlli e videosorveglianza

videosorveglianzaDopo i gravi fatti di sangue avvenuti a Verdellino l’11 novembre scorso e a Dalmine il 13 novembre, la situazione della sicurezza pubblica nell’area di Zingonia e Dalmine è stata la centro di una riunione tecnica delle Forze di Polizia, nella mattina del 27 settembre, presieduta dal prefetto Francesca Ferrandino con la partecipazione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo Francesco Dettori e del procuratore aggiunto Massimo Meroni.

Con i sindaci di Dalmine, Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdellino e Verdello è stato fatto il punto e le valutazioni dei primi cittadini sono risultate positive sia per i risultati immediati ottenuti dall’Arma dei Carabinieri in seguito ai fatti delittuosi sia per la qualificata e costante presenza del personale delle Forze di Polizia. Tuttavia, durante l’incontro è stata concordata all’unanimità la necessità di potenziare le reti di collaborazione per migliorare l’azione.

I rappresentanti delle Forze di Polizia e le Polizie Locali hanno così concordato ulteriori strategie mirate a prevenire e contrastare il fenomeno dello spaccio all’esterno delle scuole e nei luoghi di ritrovo dei ragazzi, oltre a quelle già delineate nella riunione di coordinamento delle Forze di Polizia svoltasi in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, ma anche il lavoro irregolare, la gestione occulta della manodopera e ogni forma di abusivismo.

A Verdellino, in piazza Affari (Zingonia), è stato disposto, in aggiunta alle attività di controllo del territorio, l’utilizzo di un’unità mobile dei Carabinieri, con modalità tarate in base alla specificità del territorio.

Nei prossimi giorni i sindaci svolgeranno un’analisi di fattibilità di un progetto comune di videosorveglianza da sottoporre alle Forze di Polizia sull’esempio del progetto Thor recentemente varato in Val Seriana.




Natale, shopping e festa in Borgo Santa Caterina

natale borgo santa caterinaTocca a Borgo Santa Caterina aprire le danze dello shopping in formato natalizio. Domenica 29 novembre è infatti in programma la prima delle due feste con la chiusura della strada alle auto (dalle 14 alle 20), negozi aperti, bancarelle, musica, animazione e canti natalizi, l’immancabile vin brulè accompagnato dalle caldarroste e una speciale attenzione ai bambini, tra gonfiabili, truccabimbi, baby dance e la possibilità di consegnare la propria letterina a Babbo Natale, fino all’accensione delle luminarie. Una proposta formato famiglia che sarà replicata domenica 13 dicembre.

La festa rientra nel calendario degli eventi natalizi coordinato nell’ambito del Distretto urbano del commercio, recentemente allargato dal centro città ai borghi e a Città alta. «Il nostro è un gruppo di lavoro molto aperto e unito – ha avuto modo di sottolineare in occasione della presentazione Eleonora Piccinni, presidente dell’associazione Commercianti di Borgo Santa Caterina – e partecipare al distretto significa porre le basi per far crescere qualcosa di più grande». L’entusiasmo non manca. «La festa è stata organizzata in collaborazione con i residenti. È un po’ presto per dire se quest’anno ci sarà una ripresa delle vendite – commenta -, ciò che è certo è che via Borgo Santa Caterina ha un panorama effervescente dal punto di vista commerciale, c’è una grande varietà e ricchezza che ci fa pensare che potrà essere un buon Natale».

 




Nel lago di Garda torna a sguazzare il pregiato Carpione

 

pesce carpioneQualcuno l’ha definito il pesce di lago più pregiato al mondo. È il Carpione, un salmonide del peso di circa 1-2 chilogrammi che vive solo nel lago di Garda, a grande profondità. Una vera prelibatezza, tanto che alcuni storici della cucina fanno risalire proprio a questa specie il “pesce in carpione”, la tecnica tipica dei laghi lombardi di friggere e marinare con verdure e aceto il pesce, che sarebbe appunto nata per conservarne la freschezza nel viaggio verso Venezia.

Un tempo si pescava in quantità, ma negli anni la presenza è andata drasticamente calando, fino ad essere considerato “in pericolo critico”, secondo la classificazione Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Qualcosa però si sta muovendo. È di questi giorni l’immissione a Gargnano (Bs) di un primo lotto di 1.000 esemplari di 5/7 centimetri e 100 esemplari di 18/20 centimetri, realizzata alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, che ha sottolineato il valore dell’operazione, volta a recuperare un emblema del Garda. «Abbiamo circa 40mila esemplari pronti a essere immessi nel lago – ha detto -. Oggi abbiamo avviato questa sperimentazione per verificare il livello di accettabilità delle acque di questi pesci, sul carpione c’è un’antica tradizione che noi vogliamo torni ad essere tale».

Per la tutela e conservazione di questo endemismo, tra il 2011 e il 2013 si è svolto un progetto finanziato da Regione Lombardia per sostenere le prime attività sperimentali di allevamento presso il centro ittiogenico del Garda a Desenzano, e presso un incubatoio ittico di valle a Tremosine.

Anche Slow Food gli ha dedicato un Presidio, sostenuto dal Consorzio di Tutela del Lugana.




Turismo, a Bergamo l’Expo vale un balzo del 20%

Effetto Expo sì o no? A giudicare dai dati dell’Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo pare proprio che l’evento milanese una bella scossa alle presenze l’abbia data. Nei sei mesi della rassegna mondiale sono infatti aumenti del 19% gli arrivi in città e del 20% le presenze (ossia le notti trascorse), rispetto allo stesso periodo (primo maggio – 31 ottobre) del 2014.

Hanno quindi messo piede in città oltre 165mila visitatori, per 308mila pernottamenti. La maggior parte è rappresentata da stranieri, poco meno di 117mila, contro i 48mila italiani. È però il turismo domestico quello che è cresciuto di più in termini di arrivi, +22,7% contro il +17,5% dall’estero, dato in linea con il profilo dei visitatori Expo. Il valore si equilibra invece considerando le presenze, +18,8% di italiani e + 20,6% di stranieri.

La preferenza rimane per la sistemazione alberghiera, scelta da oltre 100mila visitatori contro i poco più di 60mila del sistema extralberghiero, dove però ci si ferma di più.

Anche nella Grande Bergamo, che comprende i comuni dell’hinterland, i dati sono positivi. Il totale degli arrivi è di poco superiore a quello della città: 165.567, ma le presenze sono inferiori 275.937, significa ci si ferma di meno rispetto al capoluogo, ma comunque più che in passato. L’incremento degli arrivi si attesta infatti al 10,5%, mentre quello delle presenze al 16,2%.

Al contrario di Bergamo, nella cintura urbana prevalgono i soggiorni degli italiani rispetto a quelli stranieri. Gli arrivi domestici nel semestre Expo sono stati quasi 94mila contro i 71mila dall’estero, le presenze italiane 162mila contro 113mila. Anche gli incrementi rispetto al 2014 sono più sostanziosi sul fronte interno: +12,4% gli arrivi e + 23,2% le presenze, mentre dall’estero la crescita è ad una cifra, +8,1% gli arrivi, +7,5% le presenze.     

Tutto merito dell’Expo? Di certo anche di chi ha saputo promuovere il territorio e l’offerta nel periodo della manifestazione. Non a caso i dati sono stati forniti in occasione della presentazione dei risultati del primo semestre di attività di Visit Bergamo, il marchio unico con il quale Comune, Camera di Commercio e Provincia, con la regia di Turismo Bergamo, hanno rinnovano l’immagine e la comunicazione turistica.

tabella turismo - arrivi e presenze maggio ottobre 2015




Turismo, Bergamo sul web batte Verona, Mantova e Brescia

La comunicazione turistica fa un balzo in avanti grazie al progetto Visit Bergamo, che ha tirato le somme dopo i primi sei mesi di attività. Fulcro del sistema è il sito www.visitbergamo.net, che nel trimestre campione giugno-agosto ha visto triplicare gli utenti unici rispetto all’anno precedente. In media sono 3.617 i visitatori giornalieri (54% italiani, 46% dall’estero) , con una permanenza sulle pagine di oltre 3 minuti ciascuno, mentre sono oltre 80mila utenti gli iscritti spontaneamente al rinnovato servizio di newsletter.

E così la rete parla sempre più di Bergamo. Su TripAdvisor, ad esempio, la progressione del dato relativo ai commenti è notevole: nel gennaio 2013 erano 2.681 i commenti sul capoluogo orobico, nell’aprile 2015 5.260 (+96% in 28 mesi di tempo), mentre oggi sono 8.523, con una variazione percentuale in positivo del 62% in soli sei mesi. La media di post al mese sulla città passa così dai 92 dell’aprile scorso ai 544 attuali.

Parallelamente migliora il “sentiment” sulla città, a dimostrazione che Bergamo ha migliorato sensibilmente il suo modo di comunicare tutte le sue parti, riuscendo a trasmettere una migliorata percezione di sé verso il visitatore.

«La nostra città sta uscendo dal guscio e sta riuscendo ad affermarsi per quella che è davvero, una straordinaria città d’arte e di cultura – sottolinea Nadia Ghisalberti, assessore al Turismo del Comune di Bergamo –. Un esempio concreto: solo in questi giorni Bergamo si impone sul palcoscenico nazionale e internazionale grazie alla forza della sua offerta culturale, dalla prima nazionale di “Due donne che ballano” al Teatro Sociale, alla rappresentazione di questa sera di un’attesissima Anna Bolena di Gaetano Donizetti (che ha richiamato giornalisti da tutta Italia e dall’estero), al ritorno del capolavoro assoluto del Sarto di Giovan Battista Moroni e alla grande mostra dedicata a Malevic. Visit Bergamo ha consentito di attuare strategie in grado di comunicare verso l’esterno l’essenza della nostra città, un brand che dobbiamo saper sfruttare per imporre la nostra città all’attenzione internazionale».

«La prima fase del portale Visit Bergamo – spiega Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e consigliere delegato al Turismo della Provincia di Bergamo – ci ha permesso di affrontare la stagione di Expo con buoni risultati, testimoniati dai dati dell’Osservatorio Turistico della Provincia. Ora lanciamo una seconda fase del progetto Visit Bergamo, molto più strutturata e in grado di svolgere un ruolo di vera regia tra tutti gli operatori che lavorano nel settore turistico della nostra provincia. Si tratta infatti di un progetto a medio termine che prevede la partecipazione diretta degli operatori (albergatori, ristoratori, ma anche attività commerciali, ecc.) e una serie di servizi destinati ai territori».

Il sito www.visitbergamo.net si presenta già rinnovato nell’interfaccia e nei contenuti ai visitatori: una nuova veste grafica, che privilegia l’immagine, un menù meglio organizzato e più leggibile con uno speciale box per il lancio di eventi, servizi o advertising, foto aggiornate alla stagione invernale a cui si accompagna la conferma della scelta degli editoriali.

Il portale presenta un miglioramento degli strumenti di ricerca, lo snellimento e una più efficace comunicazione degli eventi e delle possibilità di raggiungerli.

La parte più innovativa riguarda però, come detto, l’apertura agli operatori del settore. Ogni albergatore, ristoratore o struttura per il turismo che aderisce al progetto Visit Bergamo ha la possibilità di usufruire di una pagina dedicata, alla quale può accedere per caricare contenuti propri, organizzati e visualizzabili con lo stile accattivante proprio del sito. Ogni operatore potrà inserire le proprie offerte, ma anche i propri menu, i propri punti di forza, caricando anche contenuti multimediali di impatto e sfruttando le possibilità di visibilità che il portale offre.

Oggi il sito VisitBergamo è il 16millesimo sito più cliccato in Italia, più di mille posizioni sopra Visit Verona, 10mila meglio di Visit Mantova, 20mila meglio di Tourism Brescia, 14mila sopra Wonderful Expo e 25mila meglio di Visit Garda. Nel periodo maggio-ottobre 2015 il portale bergamasco è stato in media di gran lunga il più cercato e cliccato sul motore di Google, rispetto a città come Brescia, Mantova, Ravenna o Perugia, città medie o vicine che rappresentano buoni elementi di paragone sulla promozione turistica.

A partire da questi risultati si sviluppano le strategie per il futuro: si va verso un portale in grado di gestire prenotazioni, sia verso alberghi che ristoranti, abbreviando i tempi e tagliando i passaggi per coloro che desiderano visitare il nostro territorio.

«Siamo al lavoro anche per realizzare anche novità rispetto alla gestione stessa dell’Agenzia di promozione turistica bergamasca– annuncia Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo – . Turismo Bergamo deve divenire un’agenzia sempre più attenta all’innovazione e alle best practice del settore. I risultati ottenuti in questi sei mesi sono il frutto di un lavoro di squadra che ha visto collaborare in modo nuovo le principali istituzioni della città: Turismo Bergamo, Camera di Commercio, Comune e Provincia. Ciascuno ha fatto la sua parte e noi come Turismo Bergamo abbiamo messo a disposizione sia risorse economiche che personale in una misura consistente. Devo dire che sicuramente questo fare rete e lavorare insieme è una delle prime eredità che Expo ci lascia. Abbiamo imparato un metodo che rimarrà come patrimonio da far fruttare per il bene del nostro territorio».

 




Torre Boldone, l’edicola s’inventa la rassegna stampa. “È un tentativo di rilanciare la carta’

EdiNicolaLe edizioni cartacee dei giornali non seducono più come un tempo. Web, tablet e smartphone hanno drasticamente cambiato le abitudini dei lettori, più propensi a cercare informazioni sui canali digitali. Le edicole, pertanto, non se la passano proprio bene. C’è chi ha chiuso, chi ha ampliato l’offerta e chi si ingegna. Tra quest’ultime merita senz’altro una menzione “L’EDIniCOLA” di piazza Papa Giovanni XXIII, a Torre Boldone.

Edinicola Rassegna stampaLa titolare, Nicoletta Tombini, sta infatti provando a stimolare i lettori con un’insolita “rassegna stampa”. Accade nei giorni festivi quando, mutuando le “edicole” dei notiziari televisivi, espone fuori dal punto vendita le prime pagine dei principali quotidiani con i titoli ben evidenziati . “È un tentativo di rilanciare la carta – annota Tombini -. Siamo alle prime battute. Vedremo nel tempo se la formula potrà funzionare e se varrà la pena insistere”.

 




Dalle farine alternative alle bacche di goji, le novità dei creativi del pane

Per i nostri nonni il pane era un alimento importante, la michetta soffiata era immancabile sulle tavole. Oggi di pane se ne consuma molto meno e la clientela è diventata più esigente, chiede prodotti nuovi, dal gusto particolare, con un occhio alla salute e limitato nel contenuto calorico. Anche i panettieri della Bassa Bergamasca stanno rispondono alle nuove esigenze del mercato proponendo pani con ingredienti originali e farine alternative. Ecco qualche esempio.

Treviglio

Amaranto e quinoa, ecco il mix vincente del Panificio Testa

Matteo Testa - panificio - TreviglioIl Panificio Testa, in via Zara, a Treviglio produce un nuovo tipo di pane a base di quinoa e amaranto. I due componenti, chiamati impropriamente grano, sono in realtà due piante. La quinoa contiene acido linoleico ed è una buona fonte di minerali e vitamine, è molto consumata dalle popolazioni andine in Perù e il suo nome significa “madre di tutti i semi”. L’amaranto è invece una pianta del centro America, ricca di proteine (ne possiede fino al 16 per cento). I due vegetali, simili a cereali, sono difficili da panificare poiché lievitano a fatica, ma in macinazione si comportano come il frumento. Ad avere l’intuizione sul nuovo prodotto è stato Matteo Testa, artigiano con la voglia di sperimentare, contitolare del laboratorio di famiglia insieme al fratello Andrea e a mamma Lucia.

Il risultato finale si ottiene mescolando le due farine a lupino e soia spezzati, semi di lino, semi di girasole, farina di segale tostata, semola di grano duro, sale marino e lievito madre. Il trevigliese attinge a un mulino di Merano, in Alto Adige, che macina farine scure come segale, kamut in purezza e frumento della Val Venosta. La peculiarità è un pane molto digeribile, che evita gonfiori dovuti a sfarinati di grano tenero e ha una durata – se ben conservato nel suo sacchetto senza metterlo nel frigorifero né nel freezer – di tre/quattro giorni. Il contenuto calorico limitato, gli zuccheri praticamente inesistenti, la ricchezza di fibra, rendono il pane di quinoa e amaranto molto richiesto da chi è attento alla linea. Il costo è di 8,5 euro al chilogrammo e il panificio trevigliese ne sforna ogni giorno quaranta pagnotte da mezzo chilo ciascuna, per un fabbisogno di 20 chili quotidiani.

Caravaggio

Al Forno di Nino il grano è coltivato in proprio. Ma il segreto sono le patate

Silvia Stuani
Silvia Stuani

Al Forno di Nino, a Caravaggio, in via Bietti, di proprietà della famiglia Stuani fin dagli anni Sessanta, si prepara un pane integrale che arriva direttamente dal campo. A farlo è Luca Anderloni, che macina il grano che ha seminato nei suoi terreni a Vedeseta, a mille metri d’altezza, nella Val Taleggio. Il procedimento consente di  mantenere intatto il germe, l’elemento nutritivo più prezioso del chicco che di solito viene separato, nella produzione, perché farebbe andare a male la farina. Al fornaio bergamasco non accade poiché macina ogni settimana. Prima avviene la semina, poi la raccolta del frumento tenero. Il sabato si ritira in montagna, dove pulisce e immagazzina fino a quaranta chilogrammi di grano che viene frantumato nei suoi tre mulini. Uno di questo, piccolino, dietro il negozio, serve per le dimostrazioni ai bambini.

Il fornaio agricoltore coltiva anche goji, frumento, segale e patate e si è informato studiando i ricettari di una volta. Libri e farina sono una peculiarità della panetteria che ospita anche un’area adibita a biblioteca, dove si può sfogliare un romanzo gustando il pane. Leggendo, Anderloni ha scoperto che proprio il tubero si presta a essere l’ingrediente che sostituisce lo strutto, come accadeva nella tradizione contadina che imponeva di usare per fare il pane in casa le verdure avanzate come zucca e patata. La quantità di patata da aggiungere è da condimento, il 3 per cento. Il procedimento è la biga, che si usa per le preparazioni casalinghe: si parte dall’impasto omogeneo preparato con farina, acqua e lievito, si lascia riposare per 18 ore e si riprende aggiungendo lievito e acqua man mano che cresce la forma.

Il costo è contenuto, 3,90 euro al chilo, per una produzione di 15 chili al giorno su un totale di due quintali. Anche il sapore è più genuino e l’aroma è quello del pane fatto in casa. Il contenuto elevato di fibre lo rende, invece, più salutare. L’abbinamento è con ogni piatto, anche se l’integrale si presta alla preparazione di bruschette a base di pancetta e grana, pomodoro e mozzarella di bufala, gorgonzola e miele, meglio se accompagnato da un bicchiere di buon vino bianco.

Urgnano

Suardelli, qui la differenza la fanno le bacche di Goji

Andrea Suardelli - fornaio - UrgnanoAma innovare, cercare ingredienti inconsueti che scopre nei suoi viaggi Andrea Suardelli, titolare con i genitori dell’omonimo forno e negozio in via Locatelli, a Urgnano. Ad avviare il laboratorio è stato il nonno paterno fin dagli anni Sessanta, mentre dal ramo materno si è arrivati alla quinta generazione di panettieri. Andrea continua il mestiere di famiglia nel segno dell’innovazione che parte dalla colazione.

Sempre più spesso si consumano frutti rossi, ricchi di antiossidanti e vitamine, i più preziosi sono le bacche di Goji che il giovane panettiere ha deciso di sostituire al cioccolato dei panini dolci. L’immaginario attinge al sofficissimo pan gocciole, prodotto da una nota multinazionale, solo che a dare il sapore sono i frutti orientali dalla forma allungata che crescono in modo spontaneo nelle valli dell’Himalaya e oggi sono coltivati anche da noi. La tecnica è la biga, con l’impasto lasciato riposare per 24 ore. Solo verso la fine si aggiungono lo zucchero di canna e le bacche. Non mancano il burro e il sale per esaltare i sapori e rafforzare i legami dell’impasto. Le bacche rappresentano il 5 per cento del prodotto. Una parte viene amalgamata, altre rimangono intere come guarnizione. Essendo disidratate, sono lasciate a bagno tutta la notte per ammorbidirsi. La loro acqua è poi usata per realizzare il pane. Lo stesso pan gocciole si può produrre con ogni tipo di frutto, dall’uvetta ai mirtilli rossi del Canada, purché non fresco dal momento che in cottura si sgretolerebbe. Le tartine profumatissime sono perfette per spalmarci sopra miele o marmellate. Il costo è di 60-70 centesimi a tartina (circa 7 euro al chilo).

Romano di Lombardia

Finazzi Alcide & Giovanni, la baguette è reinterpretata alla moda pugliese

Originalità anche a Romano di Lombardia, dove un panificio artigianale realizza una baguette francese, rivisitata secondo la tradizione contadina pugliese.  La novità proviene dal laboratorio di Giovanni Finazzi, fondato insieme al fratello Alcide cinquant’anni fa in vicolo San Giorgio, che ha mantenuto una conduzione che si è tramandata di generazione in generazione. Il forno ha scelto di puntare sulla farina di grano duro, la stessa che si usa per produrre la pasta, ma anche per pizze, focacce e altri lievitati, perché meno raffinata e più genuina. A fornire la materia prima sono proprio i mulini dell’Italia meridionale, dove cresce la varietà che necessita di molto sole. Con la semola viene impastato il filoncino di pane e non la classica pagnotta rotondeggiante. La forma allungata e l’impasto, di colore giallognolo e più granuloso, permettono di avere una maggiore croccantezza all’esterno, mentre l’interno resta soffice.

La farina di grano duro, a differenza della 00, vanta una ricchezza nutritiva per la maggiore quantità di proteine contenuta ed è più facile da digerire. La baguette di grano duro si abbina a tutti i piatti, anche se è irresistibile da sola appena sfornata oppure, svuotata della mollica, farcita a piacere con dolce o salato. Il costo è 3 euro al chilo. Un pezzo, lungo circa 60 centimetri, pesa sui 250 grammi e il panificio romanese ne sforna due quintali al giorno su una produzione complessiva pari a 800 chilogrammi.

Canonica d’Adda

Ricuperati, a ruba il pane agli 8 cereali. E l’Albero della vita lo fa primeggiare

Gianni Ricuperati - fornaio - Canonica d'AddaA Canonica d’Adda fare il pane è un’arte, come dimostra l’attività di Gianni Ricuperati, titolare dal 1990 di un laboratorio in via Matteotti e della rivendita in piazza del Comune. Le prime creazioni risalgono a quando aveva nove anni. La passione da allora non è cambiata. Basta dare uno sguardo alla vetrina della sua panetteria, con l’Albero della Vita, attrazione principale di Expo, ricostruito in pasta di pane e illuminato giorno e notte, per capire che non è un semplice artigiano. Grazie all’idea, ha vinto il concorso per la miglior vetrina. Le varietà di prodotto sono diverse decine, cambiate ogni giorno per non annoiare il palato. Il fiore all’occhiello è il pane scuro e integrale, in particolare agli otto cereali: per quest’ultimo la richiesta, ogni sabato, è di quindici chilogrammi.

Ricuperati, come facevano i panificatori una volta, compila un diario settimanale, dove sono annotate le preferenze della clientela e talvolta anche riguardo alla forma che varia dalle rose ai bastoncini, dalle baguette alle pagnotte. E l’otto cereali ha superato la classica michetta soffiata. L’impasto comprende farina integrale di grano tenero, farina di grano tenero, di segale, orzo, avena, granoturco, soia, semi interi di sesamo e lino. Il successo è dovuto alle sue proprietà, che lo elevano a “medicina naturale”: il pane scuro è più digeribile, meno calorico, ha un buon sapore e si accompagna a qualunque piatto. Essendo grezzo, mantiene maggiormente l’umidità, rimanendo croccante all’esterno e morbido all’interno. Il prezzo è 5 euro al chilo.




Bergamo, opere pubbliche per 41 milioni nel 2016

L'ex gasometro
L’ex gasometro

Un Piano delle Opere Pubbliche ambizioso, da oltre 41 milioni di euro sul 2016, ma realistico: la Giunta comunale di Bergamo ha adottato il documento che disciplina e schematizza le opere che in programma nel prossimo triennio sulla città di Bergamo. Molte le novità, alcune le conferme: la parte del leone la interpretano i restauri del Teatro Donizetti, l’inizio dei lavori di recupero della ex Caserma Montelungo e la messa in sicurezza e la realizzazione del parcheggio sull’area dell’ex gasometro, tre interventi di grande importanza attesi da molti anni in città. Ma non solo: il piano prevede per il 2016 la sistemazione e la rifunzionalizzazione di Piazza Carrara e delle aree verdi interne alla pinacoteca, il rifacimento di via Borgo Palazzo nel tratto tra Piazza Sant’Anna e via Camozzi, il restauro del foyer del Teatro Sociale, il restauro della Torre del Galgario e del primo lotto del Convento del Galgario. Confermati i fondi per le manutenzioni delle scalette e dei percorsi dei Colli di Bergamo (una cifra di 400mila euro all’anno) e a beneficio degli interventi sulla ciclabilità cittadina (una pianificazione di 500mila euro annui). Più soldi alle asfaltature, che passano da 600mila a 800mila euro all’anno di investimento, alla manutenzione dei giochi nei parchi e alle manutenzioni cimiteriali. 550mila euro sono previsti per la manutenzione straordinaria dei parapetti delle Mura Venete. Previste per il 2016 due importanti ciclopedonali cittadine, con la realizzazione del collegamento tra la Gamec e il Parco Suardi e quello tra Grumello al Piano e la Madonna dei Campi nell’area del parco agricolo. “Un Piano delle Opere pubbliche che conferma l’impostazione realistica dello scorso anno – spiega Marco Brembilla – ma che raddoppia nelle cifre, grazie anche alla strategia di coinvolgimento dei privati che contraddistingue soprattutto i restauri del Teatro Donizetti, della ex Caserma Montelungo e del Chiostro Piccolo di Sant’Agostino. Entro il 19 di dicembre saranno banditi progetti per un totale di 19 milioni di euro, a dimostrazione che l’impostazione del POP 2015 ha corrisposto a precisi impegni dell’Amministrazione comunale. Siamo al lavoro per la realizzazione dell’adeguamento idraulico di via delle Valli, ma non ci soffermiamo solo sulle opere. Grande attenzione per le manutenzioni: Bergamo è una città che necessita di essere ben tenuta, una città che chiede attenzione anche sui più piccoli, ma significativi dettagli”.