Salone del Mobile, al via il “secondo tempo”

“Secondo tempo” del Salone del Mobile alla Fiera di Bergamo. Dopo il debutto lo scorso week end, l’evento di Promoberg dedicato al mobile e all’arredamento da oggi pomeriggio, alle 18, a domenica 22 novembre torna ad animare il polo fieristico di via Lunga (ma non solo), con tre giornate “dentro “ e “fuori” il Salone tutte da vivere, grazie anche agli immancabili appuntamenti collaterali. Grande interesse per gli show cooking: tra fornelli, forni, pentole e piatti vari, sono diversi gli espositori che stanno proponendo uno degli eventi più attesi. Il Salone riapre e l’occasione è giusta per sfruttare il Bonus mobili rinnovato anche per il 2016. Le prime tre giornate del Salone hanno in effetti confermato il forte interesse da parte dei visitatori per gli sgravi fiscali legati agli acquisti di mobili prorogato dalla legge di Stabilità per tutto il 2016.

Info: www.fieradelmobile-bergamo.it




Così Uber mette all’angolo anche i mitici black cab

Black_London_CabIl black cab sta a Londra quanto la regina sta a Buckingham Palace. Non stupisce che al lancio di Uber i taxisti abbiano protestato ferocemente, paralizzando la città a più riprese. Nonostante le critiche, il business invece fiorisce e prolifera. Con 500mila utenti, 7mila autisti impegnati quasi a tempo pieno, Uber, che ha appena raccolto investimenti per oltre 5 miliardi, fa rosee previsioni per il futuro, prospettando di arruolare fino a 4.2000 autisti nei prossimi 18 mesi. Si tratta di un affare serio, i numeri sono di peso, anche se gli utili non sono ancora maturati. Il successo di questo servizio è facile da spiegare: Uber è conveniente ed è semplice. Il consumatore guarda alle proprie tasche e alla praticità del servizio. Nonostante queste premesse, Uber gode di una fama non sempre brillante, e non solo tra i taxisti degli iconici taxi neri. I motivi vanno dal suo investitore, la banca d’affari più aggressiva al mondo Goldman Sachs, la sede fiscale in Olanda, le corse che a volte costano ben più del preventivo, il sospetto di sfruttamento dei guidatori, che vengono pagati il minimo salariale o anche meno, controlli non sempre accurati sulle abilità al volante dei propri impiegati.

Segue poi l’accusa di gestire in modo improprio i dati che raccoglie sui percorsi e i suoi utenti, ma lo stesso commento si potrebbe scagliare contro molte altre azienda, con Google e Facebook in pole position. Uber suscita domande scomode sul futuro della nostra economia, a cui non abbiamo ancora trovato risposte convincenti. Domande simili a quelle che nascono dall’ascesa di Amazon o I Tunes. Questi prodotti o servizi vengono chiamati in inglese disruptive, che a noi suona un po’ come distruttivi. E lo sono, perché minano come un terremoto lo status quo. Chi ha vissuto negli ultimi dieci anni nei quartieri residenziali e fuori dal centro benedice l’avvento di Uber, che ha reso la vita molto più facile a chi non può permettersi un appartamento in zona 1, o vivere particolarmente vicino a una fermata della metropolitana. Ai vecchi tempi, se si voleva prendere un taxi la notte per trasportare qualcosa di ingombrante, i famosi black cab spesso si rifiutavano, come declinavano la corse per i passeggeri diretti a Brixton, o più in generale a sud del Tamigi. Non è più cosi, visto che gli autisti di Uber sono ben disposti ad andare nei quartieri periferici, perché sanno che non gli sarà difficile trovare clienti per il viaggio di ritorno. Intanto i taxisti non si arrendono e si stanno organizzando con nuove app che faranno concorrenza a Uber. Stiamo a vedere che cosa accadrà nei prossimi mesi.




Cuochi bergamaschi riuniti per la cena degli auguri

A conclusione di un anno intenso – tra incontri di formazione, approfondimenti, degustazioni, appuntamenti pubblici e solidali, concorsi e persino sfide sportive – l’Associazione Cuochi bergamaschi celebra uno dei suoi momenti più importanti e sentiti, il “Natale del Cuoco”, occasione per la grande famiglia delle berrette bianche per incontrarsi, scambiarsi gli auguri, ma anche guardare ai nuovi programmi.

La cena si tiene lunedì 23 novembre al ristorante Papillon di Torre Boldone (via Gaito, 36) a partire dalle 19.30.

menù Natale del Cuoco

Con la manifestazione si apre anche la campagna tesseramenti 2016. Grazie al contributo dello sponsor, i cuochi potranno partecipare alla cena e sottoscrivere l’iscrizione all’Associazione al costo promozionale di 50 euro. Per gli accompagnatori il costo è di 50 euro, di 25 euro quello per gli allievi.

Info: www.cuochibergamo.it  




Carrefour restituisce i supermercati, preoccupazione per i 52 dipendenti di Dalmine

LombardiniEnnesima tegola nella vicenda Lombardini che, manco a dirlo, cade sulla testa dei lavoratori, dei 52 dipendenti del Gros Market di Dalmine che poco più di due anni fa, insieme ai 128 colleghi dei punti vendita Lombardini in tutta la regione, passarono, tra il 14 e il 25 gennaio 2013, con la formula del contratto di affitto di azienda a GS Spa, canale all’ingrosso del gruppo Carrefour. Il colosso francese della grande distribuzione in questi giorni ha annunciato l’intenzione di recedere dallo stesso contratto, “aprendo una situazione – denuncia Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl Bergamo – che non lascia presagire positivi orizzonti per i lavoratori”. Nella lettera che annuncia la scelta, GS scrive che “ha esercitato recesso unilaterale dei contratti di affitto e conseguentemente intende retrocedere gli esercizi commerciali a Gros Market. Il trasferimento dei suddetti esercizi commerciali è previsto entro il prossimo 31 marzo”.

Se si concretizzasse il recesso, e non avendo più il Gruppo Lombardini alcuna attività commerciale in essere, la data del prossimo 31 marzo potrebbe far presagire che questi stessi punti vendita potrebbero essere chiusi, e tutti i dipendenti lasciati senza lavoro. “I negozi devono proseguire la loro attività – dice Citerio – . Dalmine deve proseguire la sua attività, anche solo per quello che il Gros Market rappresenta, dal punto di vista sociale e “storico” per la città che lo ospita. E anche e soprattutto per le 52 famiglie che su di esso fanno conto per il proprio sostentamento. Sarà importante, ora, capire il perché di questa scelta gravissima. Abbiamo già contattato l’amministrazione comunale, che ci ha dato ampia disponibilità a trovare una soluzione. Soluzione, però, che in un primo tempo deve ricadere sulla responsabilità di Carrefour e di Lombardini. O i primi recedono dalla loro intenzione, e proseguono l’attività, oppure i vecchi proprietari si dovranno attivare per trovare un nuovo operatore che rilevi la Gros Market, garantendo la continuità occupazionale prevista dall’accordo che Fisascat firmò meno di due anni fa”.




I marchi del franchising nei negozi sfitti, il Comune pensa a dei contributi

A guardare l’elenco, ce n’è di insegne che potrebbero vivacizzare il commercio cittadino. Dalla ristorazione tematica (sushi, etnico, persino Mr Cotoletta) ai locali che puntano su prodotti selezionati, come tè e caffè, passando per il biologico, i giocattoli e i servizi per i bambini, l’estetica e la cosmesi, le riparazioni informatiche, senza dimenticare l’abbigliamento. Tutti in franchising perché è su questa formula commerciale – forte di know how, politiche promozionali e innovazione – che si sviluppa il progetto della Regione Lombardia per favorire l’apertura di nuove attività nelle vetrine sfitte dei centri storici, in particolare le aree dei Distretti urbani del commercio.

Un’iniziativa alla quale partecipa anche il Comune di Bergamo, nella veste di “facilitatore” nella ricerca degli spazi e prevedendo anche dei contributi.

Il percorso “Fare impresa in franchising in Lombardia” procederà per tappe. La Regione ha incaricato una società esterna per individuare i franchisor interessati ad aprire punti vendita o distribuzione nel territorio regionale. Alla chiamata hanno risposto oltre cento soggetti, che hanno corredato le proprie manifestazioni di interesse con le caratteristiche richieste per l’apertura di un negozio a marchio: numero di vetrine, piani, metri quadrati, insegne e altro ancora, fornendo un quadro preciso per eventuali investitori.

A fine mese il bando sarà online sul sito della Regione Lombardia. Le Camere di Commercio hanno messo a disposizione una piattaforma telematica per raccogliere le manifestazioni di interesse di eventuali franchisee (i soggetti che intendono aprire una nuova attività commerciale utilizzando un determinato marchio o che si assicurano i diritti di utilizzo di un marchio per la propria attività commerciale).

Il Comune di Bergamo, in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio, Ascom e Confesercenti, ha invece coinvolto le associazioni dei proprietari di immobili perché intende raccogliere l’interesse dei proprietari di negozi sfitti a partecipare al progetto. Una volta raccolti i dati relativi ai negozi disponibili, gli uffici potranno incrociarli con le manifestazioni di interesse di franchisor e franchisee e favorire l’apertura di nuove attività commerciali nel perimetro del Duc.

«Si tratta di un’iniziativa molto importante – spiega il sindaco con delega al Commercio Giorgio Gori – che punta a rivitalizzare le vetrine sfitte nelle aree del Distretto. Il Comune di Bergamo punta a rammendare il tessuto commerciale cittadino e contemporaneamente a favorire l’impresa privata: stiamo anche pensando a dei contributi una tantum per favorire gli insediamenti di nuove attività, rinforzando ulteriormente l’attrattività di questa iniziativa».




Formazione, accordo tra Confimi e Inail

InailVerrà presentato ufficialmente martedì 24 novembre, alle 11.30, alla sede di Confimi Apindustria Bergamo, il progetto “CTRL Macchine”, nato dall’accordo sottoscritto il lo scorso 6 novembre 2015 dal direttore della sede territoriale Inail di Bergamo Santa Picone e dal presidente di Confimi Apindustria Paolo Agnelli. L’esigenza è nata per colmare le lacune, riscontrate nelle piccole e medie imprese, nella gestione della manutenzione delle attrezzature, attraverso interventi formativi/informativi ed anche proponendo uno strumento operativo di facile utilizzo. Il progetto si propone l’obiettivo di divulgare le procedure corrette per costruire e attuare un piano di controllo e manutenzione aziendale attraverso la realizzazione di incontri informativi che saranno tenuti nel corso del 2016 da professionisti dell’Inail e di Confimi. L’iniziativa prevede inoltre lo sviluppo di un software gestionale per l’organizzazione del piano di manutenzione delle attrezzature da lavoro e la sua distribuzione gratuita a tutte le imprese del territorio. Il software sarà uno strumento estremamente semplice che permetterà di facilitare l’organizzazione di un aspetto molto delicato previsto dalla normativa prevenzionistica, con diretti effetti positivi per le imprese, primo tra tutti, la riduzione del rischio di incidenti e infortuni sul lavoro.




Nel 2015 un consumatore su 4 ha acquistato un falso

Un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta nel 2015 un prodotto o servizio illegale. In aumento rispetto allo scorso anno sono agli acquisti illegali di abbigliamento (+11,3%), calzature (+5,9%) e pelletteria (+2,8%), mentre diminuiscono quelli di prodotti contraffatti appartenenti alle categorie potenzialmente più pericolose per la salute, come alimentari, cosmetici e profumi (-5,4%).

Sono questi alcuni dei dati principali dell’indagine sulla contraffazione e l’abusivismo realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia, in collaborazione con Format Research, in vista della Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio “Legalità, mi piace!” che si terrà il 25 novembre prossimo.

Dallo studio emerge anche che per oltre il 70% dei consumatori l’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica ed è piuttosto normale, mentre cresce la consapevolezza sui rischi per la salute (80% contro il 71% del 2014, con un aumento del 9%).

Un consumatore su tre afferma che l’acquisto illegale è effettuato in modo consapevole e sette su dieci sono informati sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative per l’acquisto di prodotti o servizi illegali. Un intervistato su due ha inoltre letto, visto o ascoltato campagne di sensibilizzazione contro la contraffazione.

Il consumatore di prodotti e servizi illegali è in prevalenza donna (nel 59,5% dei casi), dai 35 anni in su (per il 79,2%), appartenente ad un nucleo familiare di almeno due persone. Risiede principalmente al Sud (per il 43,5%), ha un livello d’istruzione medio-basso (per il 72,9%), è casalinga, pensionato, impiegato o operaio (per l’86,1%).

Quanto alle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, il 62,1% si ritiene danneggiato dall’azione dell’illegalità (+1% rispetto al 2014) e che è in aumento la concorrenza sleale (62,5%, +1,7% in confronto al 2014), l’effetto illegale ritenuto più dannoso dalle imprese. Per oltre l’80%, infine, il mercato dei prodotti illegali e dell’esercizio abusivo delle professioni è in continua crescita.

tabella acquisti prodotti contraffatti 2015




Da Credaro ad Amici, la voce di Federica alla conquista di un posto nello show

federica mussinelli a amiciC’è anche una giovane cantante bergamasca in lizza per “conquistare la sedia” della prossima edizione di Amici, la trasmissione-scuola condotta da Maria de Filippi e dedicata ai giovani talenti.

È Federica Mussinelli di Credaro, classe 1997, già concorrente nel 2011, a soli 14 anni, del talent show Star Accademy.

Federica si definisce introversa ma grintosa. Suona la tromba nella banda del paese da quando ha nove anni e dice di cantare praticamente da sempre. Appassionata di musica cantautorale italiana, ha superato tutti gli step della selezione conquistando l’apprezzamento della giuria, in particolare di Grazia Di Michele che ha definito la sua interpretazione di “Mi sono innamorata di te” di Luigi Tenco ricca di sensibilità.

Sabato 21 novembre alle ore 14.10 su Canale 5 nel corso della prima puntata del talent verrà formata la classe e si saprà se Federica sarà una concorrente di questa edizione. Su Facebook sono già più di mille i fan che fanno il tifo per lei.




Alto Sebino, oggi in Provincia la firma dell’accordo territoriale

Provincia-BergamoOggi, alle 17, nella sala consiliare della Provincia di Bergamo, in via Tasso 8, si terrà la sottoscrizione dell’accordo territoriale per il lavoro nell’ambito Alto Sebino. I comuni coinvolti sono Bossico, Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina e Sovere. Obiettivo dell’accordo territoriale è quello di attivare un confronto mirato a ricercare strategie utili a costruire percorsi di sviluppo dell’occupazione. Si tratta del primo atto concreto relativo alle aree omogenee previste dal nuovo Statuto della Provincia di Bergamo. Alla firma saranno presenti il presidente della Provincia Matteo Rossi, quello della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi Alessandro Bigoni, il presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’Alto Sebino (nonché sindaco di Lovere) Giovanni Guizzetti e i sindaci di Sovere Filippini e di Costa Volpino, Mauro Bonomelli. Al tavolo anche Amerigo Cortinovis (Uil), Giacomo Meloni (Cisl Sebino), Giacomo Bonomelli (Cgil), Armelloni (Enaip), Luigi Bettoli del Patronato San Vincenzo, Stefano Malandrini di Confindustria Bergamo e Giorgio Ambrosioni di Imprese & Territorio.




Soggiorni in case private, obbligatorio comunicare le generalità degli alloggiati

foto bed & breakfastAnche per i soggiorni brevi in case private è necessario identificare e comunicare alla polizia le generalità chi vi alloggia.

Il Ministero dell’Interno, sollecitato da Federalberghi, chiarisce, con una nota, l’obbligo di trasmettere alle questure l’identificazione di chi passa anche solo qualche giorno di vacanza presso privati che affittano immobili o stanze per periodi brevi. La notizia è stata accolta con favore da Ascom Bergamo.

«La nota del Ministero è per noi importante, perché definisce con chiarezza un obbligo fondamentale per la sicurezza – commenta Giovanni Zambonelli, presidente degli Albergatori di Ascom Bergamo -. Come Associazione siamo favorevoli allo sviluppo di nuove forme di ospitalità, ma vorremmo che avessero regole chiare e condivise. Il libero mercato è un mercato in cui tutti possono partecipare, ma a parità di condizioni, e questo ora non sempre avviene. Auspichiamo che lo stesso criterio di uguaglianza  venga esteso anche alla parte fiscale oggi ancora avvolta nell’incertezza».

La nota del Ministero nasce in risposta ad una richiesta di chiarimento di Federalberghi che da tempo richiama l’attenzione delle istituzioni sui rischi indotti dalla proliferazione di attività di accoglienza, che, sotto la definizione di “sharing economy”, ha generato di fatto un mercato parallelo che si sottrae a qualunque obbligo, a partire da quelli basilari in materia di sicurezza. Ora la risposta del Ministero introduce una maggiore chiarezza, ponendo l’obbligo di segnalazione per tutti coloro che svolgono attività ricettiva in modo non episodico e occasionale e con finalità di lucro e quindi anche per chi affitta il proprio immobile per periodi brevi.