Commercio, a Bergamo la giornata della legalità coinvolge le scuole

Legalità mi piace! È l’appuntamento annuale che Confcommercio Imprese per l’Italia promuove a livello nazionale sul tema della legalità. L’iniziativa si svolge mercoledì 25 novembre 2015 e interessa tutto il sistema confederale.

L’Ascom di Bergamo, aderendo all’invito, ha organizzato una giornata coinvolgendo il mondo scolastico. Per l’edizione 2015 è nata così una collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, il Centro di Promozione della Legalità, l’Istituto Superiore Natta e Lecito.org, portale che coinvolge una rete di soggetti, nelle scuole e sul territorio, attivi sui temi della cittadinanza attiva, della legalità, del contrasto alle mafie, della difesa e della pratica dei principi costituzionali.

L’appuntamento è all’Auditorium “Quirino e Bernardo Sestini” dell’Istituto Superiore Natta di Bergamo (via Europa 15), dalle 9.15 alle 12.15.

Durante la manifestazione saranno i ragazzi stessi a riflettere sulla legalità, attraverso spot e uno spettacolo teatrale. La Giornata si apre con i saluti istituzionali del viceprefetto vicario di Bergamo, Francesca Iacontini, del dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani, e del presidente di Camera di Commercio e di Ascom Bergamo, Paolo Malvestiti.

Alle 10.10 viene presentato il “Centro di Promozione della Legalità: Bergamo”, cui partecipano 60 istituzioni scolastiche e 20 organizzazioni di settore, che operano da molti anni nel campo dell’educazione alla cittadinanza, coniugando i temi educativi e la didattica disciplinare, in un’ottica di promozione delle competenze di cittadinanza e di innovazione metodologica. Capofila del progetto è l’Istituto Superiore Natta di Bergamo. La presentazione del Centro, che opera in linea con le proposte progettuali sull’educazione alla legalità attivate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, viene accompagnata dalla visione di spot realizzati dagli studenti degli istituti scolastici aderenti. Il Centro di Promozione della Legalità conta il maggior numero di docenti, studenti e classi rispetto ai Cpl istituiti nelle altre province lombarde, raccogliendo nel complesso circa l’85% della comunità scolastica bergamasca intesa come raccordo tra componente studentesca, dei docenti e di tutto il personale, delle famiglie.

Alle 10.30 è previsto un collegamento in diretta streaming con la sede romana di Confcommercio, per seguire gli interventi del presidente Carlo Sangalli, e dei ministri dell’interno e della Giustizia Angelino Alfano e Andrea Orlando.

Alle 11.15 Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, analizza i risultati dell’indagine di Confcommercio, svolta in collaborazione con GfK Eurisko, sui fenomeni illegali nel settore del terziario.

La mattinata si chiude con lo spettacolo teatrale “Processo alla cicala: dalle favole alla Costituzione”, i cui attori sono i ragazzi del Laboratorio di teatro del Liceo Scientifico “Mascheroni” di Bergamo.
Nel pomeriggio, nella sede cittadina di Ascom, si riunisce il Consiglio direttivo dell’Associazione, per analizzare i risultati dell’indagine di Confcommercio.




Treviglio, due incontri dedicati a Lea Garofalo

La-scelta-di-LeaIn occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, il Centro Antiviolenza Sportello Donna della cooperativa Sirio di Treviglio e il Presidio di Libera della Bassa Pianura Bergamasca – “Testimoni di Giustizia” si presentano sul territorio con un evento dedicato a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dai suoi familiari per aver osato trasgredire e ribellarsi ai codici delle ‘ndrine.

L’appuntamento è martedì 24 novembre – anniversario della morte della donna, avvenuta nel 2009 – alle ore 20.45 nell’auditorium del Centro civico di Treviglio, in Largo Marinai d’Italia, per la presentazione del libro “La scelta di Lea Garofalo. La ribellione di una donna della n’drangheta”. L’autrice, Maika De Maria, cronista che, per Narcomafie, il giornale dell’Associazione fondata da Don Luigi Ciotti, ha seguito i processi di primo e secondo grado per l’omicidio, ricorderà la figura di Lea Garofalo, il suo coraggio di scegliere di stare dalla parte della legalità e della giustizia discutendone con la giornalista Daniela Invernizzi.

Il giorno successivo, mercoledì 25 novembre, Marika De Maria parlerà di Lea Garfoalo agli studenti delle scuole superiori in un incontro dalle 9 alle 11 al Teatro TNT di Treviglio.

L’iniziativa è realizzata con il Patrocinio del Comune di Treviglio e della Provincia di Bergamo (settore Istruzione Formazione Lavoro e Politiche sociali), la collaborazione della Rete S:O.S., la Commissione Pari Opportunità di Treviglio, il Consiglio delle Donne del Comune di Treviglio, Contatto – Rete contro il maltrattamento alle donne – Territorio Cremasco.




Dettaglio alimentare, gli imprenditori vedono un po’ di luce

Il dettaglio alimentare comincia a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi? Sembrerebbe di sì, a giudicare dall’Osservatorio congiunturale realizzato da Fida-Confcommercio in collaborazione con Format Research e presentato a Roma nella sede nazionale di Confcommercio.

Le rilevazioni indicano una crescita della fiducia delle imprese nei primi sei mesi del 2015, sia con riferimento alla situazione economica del Paese, sia per quel che riguarda l’andamento della propria attività. Positivi sono anche i giudizi degli imprenditori circa il livello dei ricavi (aumentati per il 5,3% e invariati per il 48,9%) e il 6% delle imprese fa registrare anche un incremento dello scontrino medio in valore, condizione migliorata di oltre due punti percentuali rispetto a dodici mesi fa, oltre che l’aumento degli accessi nel punto vendita.

L’intero settore evidenzia performance leggermente migliori rispetto alla totalità delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, «anche se è necessario sottolineare come i principali indicatori mostrino ancora i segni della lunga crisi – precisa la ricerca -, attestandosi su risultati distanti dall’area di espansione economica. In sostanza, la strada della ripresa è stata imboccata ma potrebbe essere necessario attendere molto tempo prima di recuperare il terreno perduto in questi anni». A riprova di ciò, la presenza di una fetta di operatori che continuano a risentire delle conseguenze di questo lungo periodo, vedendosi costretti ad intervenire ancora sul personale (è stato così per l’11% dei dettaglianti nel primo semestre 2015) rinunciando ad assunzioni già previste o licenziando lavoratori a tempo determinato. Di contro oltre il 6% delle imprese che si dichiara intenzionato ad approfittare delle agevolazioni offerte dal Jobs Act in vista della seconda parte dell’anno. «Si tratta di una percentuale non piccola», evidenzia lo studio.

La scia della lunga crisi si fa ancora sentire pure sugli investimenti, rinviati dal 63% delle imprese, per non parlare del fatto che l’80% ha avvertito un aumento delle tasse sulla propria attività negli ultimi due anni. Sul fronte del credito, migliora la capacità delle imprese di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, anche se è ancora molto limitata la quota di imprese effettivamente finanziate.




Ecco perché sull’occupazione il mercato non sempre ha ragione

lavoroIl mercato non ha sempre ragione. Come si interviene con le norme Antitrust per difendere il supremo interesse per la concorrenza, dato che il mercato per sua natura tenderebbe ad eliminare per arrivare alle distorsioni del monopolio, qualcosa servirebbe anche a difesa dell’occupazione.

Con la concezione sempre più diffusa nelle aziende che quello del lavoro sia un costo da comprimere, esattamente come quello delle altre materie prime, e quindi, con un’estremizzazione, tendenzialmente da ridurre fino all’azzeramento, si mettono a rischio alcuni fondamenti del nostro sistema socioeconomico. La nostra società è basata sui consumi e, nell’impossibilità che tutti siano imprenditori, il costo del lavoro visto, dall’altra parte, rappresenta anche la capacità di acquisto. La difficoltà di avere un reddito fisso, sempre perché essere lavoratore autonomo non è per tutti, complica inoltre la possibilità dei giovani di essere indipendenti e magari crearsi una famiglia, per un più equilibrato demografico. E analogamente la tenuta del sistema previdenziale, ben lontano dall’essere contributivo, è messa a dura prova dal fatto che si riducono le entrate da parte dei lavoratori in attività, mentre aumentano le uscite per le pensioni.

Trovare una soluzione non è facile perché l’interesse collettivo verso la piena occupazione si scontra con la necessità delle singole aziende di essere maggiormente competitive sui costi, incluso quello del lavoro. Qualcosa da un punto di vista politico si può fare: ad esempio rendere sempre più neutra, se non agevolata (ma in maniera strutturale), dal punto di vista fiscale, la componente occupazionale. Ma prima di tutto sarebbe necessaria una condivisione sociale sul fatto che l’intervento sul personale sia considerato come l’ultima opzione, dopo che sono state tentate le altre strade. Cosa che invece non avviene, sia perché il mercato finanziario – nel caso delle aziende quotate in Borsa – generalmente apprezza queste operazioni, sia per la “facilità” di tagliare certi costi rispetto ad altri.

Emblematico è il caso del piano industriale delle Poste, che prevede una riduzione di 22.500 posti entro il 2019, parzialmente compensato da 1.600 assunzioni all’anno, che porterà in ogni caso a un organico in calo da 145 mila a 131 mila persone. Il risultato di tutto questo in realtà non è tanto una riduzione dei costi quanto un loro non aumento dato che alla fine gli oneri del personale, con 14 mila persone in meno, passerebbero dagli attuali 6,2 miliardi a 6,1 miliardi nel 2020. Ma ne vale la pena? Non c’erano altri strumenti per arrivare a questo risultato?




Il Gruppo Magnetti cede il ramo aziendale “Record”

Magnetti sedeMagnetti, a completamento di una complessa operazione, ha sottoscritto oggi un accordo in base al quale cede il ramo aziendale Record di Palazzago alla ditta Bagattini, società con sede a Zandobbio, fondata nel 1951 da Angelo Bagattini, attiva principalmente nel settore delle piastre per pavimentazioni esterne, sia in pietra naturale che ricostruita. Con questa operazione, Bagattini entra a pieno titolo nel settore delle pavimentazioni in masselli autobloccanti, delle murature in blocchi e dell’arredo urbano con l’obiettivo di completare la gamma prodotti, ampliare il mercato servito, creare sinergie commerciali e produttive, con una cura particolare nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni per vivere l’esterno. Questa operazione consentirà al marchio Record, che ha rappresentato fino ad oggi per Magnetti l’attività qualificante nelle pavimentazioni e murature – un mercato in cui il Gruppo opera da lungo tempo con una vasta gamma di prodotti ed una radicata presenza commerciale – di mantenere ed incrementare con la guida e la gestione della nuova proprietà le quote di mercato attualmente detenute, in una prospettiva non solo di continuità, ma di ulteriore miglioramento delle future performance dello stabilimento di Palazzago.

La decisione di lasciare un settore che ha visto Magnetti protagonista per moltissimi anni è stata difficile e sofferta, ma necessaria ai fini dell’obiettivo di assicurare lo sviluppo futuro all’azienda, nella certezza che Bagattini saprà gestire con successo l’unione con Record. L’impegno e le risorse Magnetti saranno da ora pienamente dedicati a Magnetti Building che, grazie alle azioni già intraprese, nell’anno in corso conseguirà una crescita importante dei ricavi accompagnata dal conseguente miglioramento dei risultati economici. Infatti, la piena attuazione delle strategie avviate ed i progetti in corso per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi mercati fanno prevedere una ulteriore crescita nei prossimi anni indipendentemente da una ripresa della domanda che oggi sembra comunque più vicina.

 




Green Company Award, ecco la competizione “verde” tra le imprese

Maurizio Vegini
Maurizio Vegini

Una competizione verde con protagoniste le aziende. Nasce a Bergamo, per volontà di Confindustria e di Arketipos, il Green Company Award: inedito concorso dedicato alla qualificazione intelligente del paesaggio. Una prima edizione che vede già diverse imprese pronte a contendersi lo scettro delle più smart & green, con progetti pensati per valorizzare la cultura del paesaggio e la sostenibilità verde del territorio. Il contest, presentato in occasione dell’incontro tenutosi nella sede di Confindustria Bergamo, è un’occasione unica per le aziende che vogliono testimoniare una cultura d’impresa che promuove, anche attraverso la sensibilità al verde, la sostenibilità e la qualità degli stili di vita, in cui il Paesaggio è valore aggiunto per l’individuo e la comunità. Il bando, consultabile dallo scorso 31 ottobre 2015 direttamente online su Confindustriabergamo.it, Arketipos.org e Abitare.it, si rivolge, oltre alle 1.200 imprese iscritte a Confindustria Bergamo, a tutte le aziende qualificate.

Obiettivo del concorso, nato nel solco culturale tracciato dall’iniziativa internazionale de “I Maestri del Paesaggio”, è valorizzare le opere e i progetti già realizzati, o in corso di realizzazione sul territorio bergamasco, stimolando così una nuova considerazione del verde, un’attenzione specifica al benessere della vita aziendale e della comunità in cui l’azienda opera. Un vero e proprio esercizio di brand & landscape, dunque, un investimento che genera risultati concreti in quanto migliora i luoghi di lavoro, aumenta il benessere dei dipendenti, gratifica la comunità che accoglie i poli produttivi, accresce l’attrattività del territorio, declinando concretamente il concetto di responsabilità sociale d’impresa e comunicando i valori dell’azienda o del brand di riferimento. «La capacità di fare e di intraprendere che caratterizza il tessuto economico e sociale della provincia di Bergamo è la cifra che ci qualifica nel mondo. Un grande sistema manifatturiero che fa di Bergamo la seconda provincia industriale d’Europa. Performance alle quali Bergamo è stata capace di unire, nell’ultimo periodo, l’applicazione di principi etici e imprenditoriali anche al patrimonio artistico e ambientale, con un impegno non solo sul fronte economico-produttivo ma anche valoriale, sociale ed estetico. Responsabilità sociale d’impresa, bilancio di sostenibilità, corretti stili di vita – promossi attraverso il programma WHP – sono tappe di un cammino virtuoso che vogliamo valorizzare anche con questo premio dedicato alla sensibilità per il paesaggio» – ha dichiarato l’imprenditore Marco Bellini, delegato di Confindustria Bergamo al progetto Green Company Award e Presidente di SFA, Sistemi Formativi Aziendali.

I progetti saranno valutati da una Giuria composta da 5 membri e presieduta dall’architetto paesaggista Stefan Tischer. Le opere, premiate in base all’originalità, alla coerenza e alla chiarezza, saranno inoltre esposte in una mostra dedicata che si terrà durante l’edizione 2016 de “I Maestri del Paesaggio”, organizzata come consuetudine nella suggestiva cornice di Città Alta. In aggiunta ai premi previsti dal bando, la Giuria potrà decidere all’unanimità di attribuire menzioni speciali o segnalazioni non onerose per valorizzare i diversi spunti provenienti dalle aziende riconoscendone creatività, ingegno e pragmatismo. «Parcheggi nel verde, spazi mensa o ricreativi all’aperto, orto aziendale…, i modi per declinare la sensibilità al verde sono diversi, rispondono a obiettivi e budget differenti, ma sono tutti testimoni di una cultura che vede nel paesaggio il punto di contatto tra uomo e natura, nodo di una relazione alla quale le imprese, che incidono sulla qualità del territorio e della vita degli individui, sanno dare valore. Insegnamento che I Maestri del Paesaggio ripetono di anno in anno e che siamo contenti siano stati percepiti così profondamente e con tale sensibilità anche dal tessuto produttivo locale» – ha commentato Maurizio Vegini, presidente di Arketipos. C’è tempo fino al prossimo 16 maggio per inviare gli elaborati all’indirizzo greencompanyaward@confindustriabergamo.it utilizzando il portale gratuito Wetransfer. Giovedì 30 giugno si concluderanno i lavori della giuria, sabato 10 settembre è prevista la conferenza stampa e la proclamazione del vincitore, in concomitanza con l’apertura della mostra che avrà luogo nell’ambito de “I Maestri del Paesaggio” e che proseguirà fino al 25 settembre 2016.

 




Al seminario vescovile concerto per sostenere “La casa di Leo”

L’associazione Eos Onlus organizza per il 12 dicembre, alle 21, al Seminario Vescovile di Bergamo, via Arena, in Città Alta, la 6a edizione del gospel che, come di consueto, anche quest’anno si svolge nel periodo prenatalizio. Dopo il concerto gospel dello scorso anno, finalizzato alla raccolta fondi del progetto “Cycling for Armenia” per la costruzione, presso l’ospedale di Yerevan, di un reparto con sale operatorie attrezzate e strumentazioni moderne per la chirurgia maxillofacciale infantile, questa volta lo scopo sarà diverso. Il concerto di quest’anno, al quale parteciperanno tre cori bergamaschi (Coro Shenandoah Gospel Singers, VoiSing – Chorus on the move, e Coro Effatà) avrà infatti come obiettivo la raccolta fondi da destinare alla costruzione della “Casa di Leo”, una casa di accoglienza riservata ai familiari dei bambini costretti a lunghi o frequenti ricoveri ospedalieri.

Finora è stato possibile definire il progetto ed individuare il terreno sul quale costruire la casa accoglienza, che sorgerà nei pressi dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.  Un progetto ambizioso, che ci si augura possa essere portato a termine grazie al grande cuore dei bergamaschi. «Il nostro sogno sta per diventare realtà – ha dichiarato don Andrea Pedretti, curato della Roncola S. Bernardo e motore di Eos -. La casa che accoglierà i genitori dei bambini malati sta prendendo forma e noi tutti siamo entusiasti. Porterà il nome di Leonardo, un piccolo angelo scomparso nel febbraio scorso a 10 anni a causa di una malattia che lo tormentava fin dalla nascita. Sono sicuro che lui sta vegliando dal cielo su di noi, per questo vogliamo che questa casa sia quanto più accogliente possibile per ogni genitore».

Eos Onlus è un associazione nata nel 2010 e operante sul territorio bergamasco. È coordinata da don Pedretti e coinvolge più di 30 volontari sempre pronti a mettere in gioco tutte le proprie energie e il proprio entusiasmo. Il costo del biglietto per assistere al concerto gospel natalizio è di 12 euro. Per info sulla prevendita è possibile telefonare al numero 347 3361654,  mandare una mail all’indirizzo info@eosonlus.org. Per chi lo volesse è disponibile anche una navetta gratuita a/r con partenza alle 20.15 sia dal parcheggio della Croce Rossa in via Croce Rossa, 2 a Bergamo sia dallo stadio di Bergamo, piazzale curva sud. Ritorno previsto a fine concerto.




Bergamo, nasce un colosso nella cooperazione sociale

Giacomo Viscardi (a sinistra) e Cesarino Ravasio
Giacomo Viscardi (a sinistra) e Cesarino Ravasio

Nasce un nuovo “colosso” della cooperazione bergamasca. Nei giorni scorsi, infatti, la “Servizi Isola Onlus”, cooperativa attiva da oltre 30 anni nel campo dell’assistenza sociale e titolare di una serie di servizi di alto livello qualitativo, ha firmato l’accordo di “fusione per incorporazione” nella Lavorare Insieme, altra coop sociale tra le più attive nel panorama provinciale. Queste due realtà danno vita a una società che fatturerà nel corso del 2015 più di 10 milioni di euro, avrà 340 dipendenti e gestirà 2 residenze sanitarie, 6 centro diurni, 5 centri socio educativi, 6 servizi territoriali e garantirà l’assistenza educativa scolastica in 21 comuni, il tutto a favore di oltre 550 disabili residenti nel territorio che copre una buona fetta della provincia di Bergamo (città e hinterland, Isola, Valle Seriana, valle Brembana, Valle Imagna, Dalmine e Seriate). I presidenti delle due coop, Giacomo Viscardi, della Lavorare Insieme, che resterà presidente della coop, e Cesarino Ravasio, che farà parte del rinnovato CdA,  hanno presentato nei giorni scorsi la nuova società.

Tra gli obiettivi della nuova “Lavorare Insieme” c’è, oltre al naturale mantenimento dell’occupazione attuale con la possibilità di crescita umana e professionale, l’ampliamento della filiera dei servizi per le persone con disabilità che permette di dare risposte articolate e adeguate al progetto di vita dall’infanzia alla anzianità”. “La nuova società – ammettono i due presidenti – non sarà certo la più grossa cooperativa di Bergamo. C’è chi ci supera per numero di addetti e per fatturato, ma riteniamo senza dubbio di aver dato vita a una realtà di primaria importanza in provincia nel settore della disabilità, titolare del maggior numero di servizi accreditati dalla Regione Lombardia. Aver creato una rete unica di questi servizi non potrà che migliorare la qualità del nostro lavoro di rete”.

Per arrivare a questo risultato, è stata importante la disponibilità di tutti i lavoratori, ottenuta anche grazie al lavoro del sindacato.  “Questa soluzione ha impedito che si potesse arrivare a scelte più drastiche che riguardassero la perdita di occupazione – sostiene Alessandro Locatelli, della Fisascat Cisl. Le cooperative hanno capito che per abbattere costi generali è meglio affrontare una fusione che un taglio di personale addetto ai servizi. Così facendo mantieni la professionalità e i costi li tagli dall’amministrazione e dalla gestione delle strutture sociali, non colpendo in alcun modo l’utenza”. Per Leopoldo Chiummo, di Fp Cgil, “tale scelta va nella direzione di una continuità non soltanto in termini occupazionali ma anche in quella di una continuità educativa e di qualità del servizio. Va sottolineata peraltro l’importanza di aver mantenuto legata al territorio bergamasco la gestione di tali servizi così delicati Auspichiamo ovviamente che tutta questa importante operazione porti i benefici previsti per tutti, e che in un futuro, non troppo lontano, si possa tornare ad una contrattazione che tenga conto di incentivi premianti per tutti i lavoratori della cooperativa in un settore che, troppo spesso, soffre per i continui tagli che vengono operati “dall’alto””.

La attuale “Lavorare Insieme” è dunque l’unione di due coop attive dal oltre 30 anni, e nate per rispondere in modo adeguato e strutturato ai bisogni dei disabili e delle loro famiglie, per costruire una comunità che consideri la disabilità e la fragilità non un mondo a parte ma una parte del mondo.

Nel corso di questi trent’anni, avendo particolare attenzione all’innovazione, sono stati progettati, realizzati e gestiti diversi servizi, che  accompagnano la persona con disabilità in tutto l’arco della vita. Particolare cura è stata data da sempre ai rapporti istituzionali con i Comuni, gli Ambiti Territoriali e l’ASL soprattutto nel partecipare in modo proposito e costruttivo all’evoluzione delle politiche sociali e del nuovo welfare che avanza. Per l’innovazione dei servizi la Lavorare Insieme, oltre a investire in risorse umane proprie,  ha intessuto nel tempo proficue collaborazioni partecipando attivamente alle progettazioni del Consorzio Ribes come ad esempio l’elaborazione di progetti dedicati al “Dopo di noi”, ovvero della cura, gestione e assistenza dei disabili anche dopo la morte dei familiari. La “Lavorare Insieme” gestisce altri servizi: domiciliari, socio occupazionali, sollievo, avvicinamento alla residenzialità, osservazione e orientamento, sportello di consulenza pedagogica e di supporto psicologico. La nuova realtà della cooperazione sociale bergamasca dispone di potenzialità capaci di dare in futuro nuovi e ulteriori servizi alle persone.

Con questa operazione, di rilevante importanza strategica, la “Lavorare Insieme” vuole affrontare la complessità delle sfide future mantenendo fede ai valori fondativi in stretto rapporto con le istituzioni, le famiglie e le realtà presenti sul territorio”.




Mura, anche gli alunni a sostegno della candidatura Unesco

Mura VenetePromuovere e accrescere conoscenza e consapevolezza attorno al patrimonio delle Mura della città di Bergamo, candidata nella Tentative List come sito UNESCO, con specifiche azioni concepite per i più piccoli. E’ questo l’obiettivo principale del Progetto “Le Mura di Bergamo verso l’Unesco. Unesco raccontato ai bambini, i bambini raccontano le Mura”, promosso dall’Università di Bergamo, all’interno delle attività del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani”, e diretto dalla Prof. Rossana Bonadei, che vede lo sviluppo di attività laboratoriali e creative partecipate dagli allievi della Scuola Primaria Ghisleni di Bergamo. Parte integrante e qualificante del progetto è la messa a punto di strumenti per applicazioni innovative a carattere multimediale, pensate con lo Studio Bozzetto in stretto dialogo con maestre e bambini, e con la guida esperta di ricercatori dell’Università di Bergamo, per creare sensibilità verso il bene storico e culturale quale elemento di civiltà e identità, e per favorirne la più ampia e partecipata fruizione.

Il Progetto risponde all’invito rivolto da Regione Lombardia alle Università lombarde a presentare progetti per la conoscenza e salvaguardia del patrimonio storico e artistico della Regione, con l’obiettivo anche di sviluppare capitale umano d’eccellenza, attraverso la definizione di percorsi di ricerca di alto livello che consolidino e rafforzino i nessi tra ambito accademico, ambito territoriale e istituti e luoghi di cultura. Bene oggetto dell’azione progettuale sono le “Mura di Bergamo verso l’Unesco”, come sito di rilevante interesse culturale, storico e architettonico all’interno del patrimonio regionale e nazionale. Il Comune di Bergamo, che presiede alla conservazione, tutela, valorizzazione del bene (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio Parte I art.6), ha potuto iscrivere il bene nella Tentative List dell’Unesco (2014) come parte del sito seriale transazionale “Le Opere di Difesa Veneziane tra XV e XVII secolo”, ammesso nel 2015 a candidatura per l’Italia.

Partner del progetto, oltre al Comune di Bergamo (con le sue articolazioni, tra cui l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”), l’Associazione Terra di San Marco e la Scuola Primaria Ghisleni (Istituto Comprensivo Donadoni), il Parco Regionale dei Colli di Bergamo e la Cooperativa Sociale L’Impronta, fortemente e fisicamente integrati nel complesso paesaggistico delle Mura e coinvolti con le loro specifiche expertise scientifico-didattiche. L’azione progettuale consiste in varie sessioni di attività, che hanno preso avvio in estate, volte alla preparazione di prodotti didattici per la divulgazione delle idee e dei valori Unesco riferiti alle Mura di Bergamo nel contesto del patrimonio transnazionale delle Fortificazioni Veneziane: da laboratori, concepiti con le maestre della scuola Ghisleni e vari esperti convocati ad hoc, a visite didattiche e percorsi ludici ed esperienziali che hanno visto il coinvolgimento di 6 classi della scuola (seconde, terze e quarte), per un totale di circa 120 bambini. Sono inoltre in corso di realizzazione: un video con animazione della durata di 5 minuti circa riferito alle Mura e mirato a conoscere Unesco e le sue prerogative, pensato con lo Studio Bozzetto, una brochure specificamente rivolta e l’organizzazione di eventi di restituzione finale sia a carattere scientifico-divulgativo che di ampia partecipazione pubblica, che avranno luogo nel mese di dicembre.

Il team di lavoro dell’Università di Bergamo si incaricherà di redigere un dossier di rendicontazione del complesso delle attività (documenti, mappe, fotografie, riprese, video-interviste) che andrà ad arricchire il dossiér per Unesco in preparazione a cura del Comune di Bergamo. “Il progetto – sottolinea Anna M. Testaverde, Direttore del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” e vicepresidente dell’Associazione Terra di San Marco – integra una serie di proposte che già nel 2014 ha visto coinvolto il Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università di Bergamo, membro fondatore dell’Associazione Terra di San Marco. Nel segno di continuità con le esperienze passate e in atto, il progetto rivolto alle scuole elementari, sarà prossimamente affiancato da ulteriori proposte, presentate da alcune scuole medie inferiori e superiori che attiveranno con il Comune convenzioni di collaborazione e di attiva partecipazione”.

“Spiegare cos’è e cosa fa Unesco non è semplicissimo spiega Rossana Bonadei, residente del Corso di Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici dell’ Università di Bergamo e referente di progetto -. Personalmente lo spiego agli studenti della nostra laurea magistrale di turismo con l’ausilio di alcune parole chiave come “memoria”, “patrimonio culturale”, “conservazione”, “valorizzazione”, ma anche “attrazione turistica”, essendo il marchio Unesco sovente un’utile guida per orientarci verso le eccellenze e le peculiarità di un territorio. Concetti non proprio facili da trasmettere ai bambini. Questo è un progetto pilota che prova a farlo con attività e strumenti che – crediamo – potranno raggiungere l’intelligenza e l’immaginazione dei piccoli fruitori di patrimoni che Unesco aiuta a conservare”. “La conoscenza dei beni materiali e immateriali oggetto di tutela da parte dell’Unesco è il primo requisito che l’Organizzazione richiede alle comunità locali coinvolte, atteso che la tutela stessa non deve essere un intervento di musealizzazione deciso altrove, ma una scelta consapevole di chi quotidianamente vive i beni medesimi – conclude Giovanni Cappelluzzo, Dirigente Ufficio Unesco Comune di Bergamo -. Per il pieno raggiungimento di tali scopi è indispensabile iniziare l’azione educativa e formativa presso i giovani fin dai primi anni della loro istruzione scolastica. E’, quindi, perfettamente coerente con tali obbiettivi il progetto che viene oggi illustrato, anche in considerazione del fatto che, fino ad oggi, la storia cosiddetta “locale”, ivi comprese le sue testimonianze materiali, non è oggetto di alcuna considerazione nei programmi scolastici ministeriali”).




Turismo, fino a 200mila euro a fondo perduto per le reti d’impresa

turisti cartinaIl Ministero dei Beni Culturali ha pubblicato un bando destinato alla concessione di contributi a favore delle reti d’impresa operanti nel settore del turismo.

Potranno essere presentati progetti che prevedano una spesa complessivamente non inferiore a 400.000 euro. I progetti di rete ammessi a finanziamento riceveranno un contributo di 200.000 euro a fondo perduto.

Prima di presentare la domanda di contributo, a partire dalle ore 10 del 14 dicembre 2015 l’azienda capofila dovrà registrarsi sulla piattaforma telematica che sarà messa a disposizione dal MIBACT nelle prossime settimane. La domanda, firmata digitalmente dal rappresentante legale del capofila, dovrà essere presentata con modalità telematica entro e non oltre le ore 16 del 15 gennaio 2016.