Educazione alimentare, finanziati i progetti di Comune e Università

cibo-bambini-coloriCi sono anche due progetti bergamaschi per l’educazione alimentare, uno del Comune di Bergamo e uno dell’Università, tra i 15 finanziati dal bando Ersaf per conto della direzione generale Agricoltura della Regione Lombardia. In particolare, il progetto del Comune, dal titolo “Educazione agro-alimentare sostenibile: percorsi educativo-formativi per alunni, insegnanti, genitori delle scuole primarie di Bergamo”, si è classificato al primo posto della graduatoria, ottenendo 85 punti. “Peculiarità locali per la definizione dell’identità locale” è invece la proposta dell’Università cittadina, che si è piazzata in undicesima posizione con 67 punti. Progetti sono stati presentati anche dal Comune di Sovere, Slow Food Valli Orobiche e Comunità del Mais Spinato di Gandino. Le azioni sono previste tra novembre 2015 e luglio 2016.

In totale la Commissione di valutazione ha esaminato 65 domande valide, ammettendo le 30 con punteggio pari o superiore a 60. In considerazione del budget complessivo disponibile, pari a 70.000 euro, saranno finanziati i primi 15 in elenco, con eventuale scorrimento della graduatoria in caso di rinuncia di uno o più dei soggetti.

I PROGETTI E IL FINANZIAMENTO AMMESSO

1) “Educazione agro-alimentare sostenibile: percorsi educativo-formativi per alunni, insegnanti, genitori delle scuole primarie di Bergamo”, Comune di Bergamo; finanziamento 5.000 euro

2) “Dalla terra un futuro verde: la nostra agricoltura bella da vedere e buona da mangiare”, Fondazione Minoprio, Vertemate con Minoprio (Co); finanziamento 5.000 euro

3) “AGRO-LAB Laboratorio di conservazione dell’agro- biodiversità del territorio lombardo”, Università di Pavia; finanziamento 5.000 euro

4) “Laboratori aperti sul cibo Open.Food.Lab”, Ambiente Parco impresa sociale Srl, Brescia; finanziamento 5.000 euro

5) “Sui sentieri dei sapori”, Parco regionale di Montevecchia; finanziamento 4.250 euro

6) “Il bello del cibo contadino è di essere buono. Percorsi di educazione agroalimentare e di lotta allo spreco”, Consorzio Agrituristico Mantovano; finanziamento 5.000 euro

7) “Adotta un prodotto. Dal campo al piatto: il cibo racconta la sua storia”, Cauto Coop., Brescia; finanziamento 5.000 euro

8) “Alimentazione in campo: dalla tradizione al consumo consapevole”, Associazione Battito d’ali di Senna Comasco (Co); finanziamento 3.675 euro

9) “Contadino, scuola, comunità: la geografia culturale del cibo”, Ecomuseo Planum Aquae; Borgo San Giacomo (Bs); finanziamento 5.000 euro

10) “Zona Umida Antico Mulino”, Ambiente Acqua Onlus Milano; finanziamento 3.000 euro

11) “Peculiarità locali per la definizione dell’identità locale”, Università degli studi di Bergamo; finanziamento 5.000 euro

12) “Caccia ai tesori: cibo, cultura, territorio”, Agriturist Lombardia Milano; finanziamento 5.000 euro

13) “Dalla terra alla scuola”, Demetra società cooperativa onlus, Besana Brianza (MB); finanziamento 4.400 euro

14) “Borgo Virgilio Aromatico”, Coop. Sociale Virgiliana Onlus, Borgo Virgilio (Mantova); finanziamento 5.000 euro

15) “Trame – Percorsi tra alimentazione, territorio e agricoltura”, Passi e crinali A.s.d.c. Rho e Arluno (Mi); finanziamento 5.000 euro.




Bergamo, centinaia di insegnanti precari senza stipendio

Teacher pointing to raised hands in classroom
Teacher pointing to raised hands in classroom

In provincia di Bergamo, centinaia di insegnanti precari incaricati di supplenze più o meno lunghe  non vengono pagati da settembre per intoppi burocratici e fondi insufficienti. In realtà, i pagamento avvengono a “macchia di leopardo”: a qualcuno è capitato di vedersi pagata una quota relativa a Ottobre, ma non ha ancora visto né Settembre, né Novembre, per non parlare di dicembre e della parte relativa alla tredicesima.

Lena Gissi, segretario generale nazionale CISL Scuola documenta: “Sappiamo di istituti dove i presidi o le segreterie anticipano di tasca propria i soldi perché insegnanti non arrivano a fine mese. C’è gente che si rivolge persino alla Caritas”. Proprio ieri il governo ha assicurato la “certezza della retribuzione”, ma con una circolare dei ministeri di Istruzione e Tesoro si prevede che le scuole mettano in pagamento quanto dovuto non prima della metà di gennaio. Anche alla vigilia delle feste, dunque, il quadro resta incandescente con i sindacati sul piede di guerra e il mondo della scuola in fibrillazione.

“Dopo i tanto declamati buoni propositi – dice Silvana Milione, reggente della CISL Scuola Bergamo – la notizia che per almeno 500 docenti supplenti del personale della scuola della nostra Provincia ci sarebbe stato un Natale “precario” è una dura realtà. Nonostante tutti i migliori auspici, infatti, la storia si ripete: anche quest’anno saranno in molti, non solo in Provincia di Bergamo, a trascorrere un Natale senza stipendio dopo aver lavorato magari anche in più scuole, abbandonato i luoghi di residenza e svolto le attività didattiche tamponando inefficienze e mancata visione di futuro.




Legge di Stabilità, ecco cosa cambia per cittadini e imprese

Casa, banche e sicurezza. Ma anche istruzione, agricoltura ed energia. Taglia il traguardo la legge di Stabilità 2016, con il via libera definitivo del parlamento a una manovra lievitata fino a circa 35 miliardi di euro. Per finanziare parte del provvedimento si farà ricorso all’aumento del deficit, che il prossimo anno arriverà al 2,4%. L’ ex finanziaria, che ha ottenuto due fiducie (entrambe al Senato in prima e terza lettura), nella sua ultima versione è composta di un articolo e circa mille commi. Al suo interno hanno trovato spazio due decreti legge (dl salva-banche e dl regioni), insieme al pacchetto sicurezza e cultura. Le colonne portanti della manovra sono l’abolizione delle tasse sulla prima casa, la cancellazione delle clausole di salvaguardia (che avrebbero fatto aumentare l’Iva e le accise di 16,8 miliardi), insieme all’introduzione del canone Rai nella bolletta elettrica. Per contrastare la povertà viene messo in campo un pacchetto di interventi, che puntano in particolare ad aiutare i minori e le famiglie numerose. Mentre per le imprese sono previste diverse misure, di carattere fiscale e contributivo, che interessano soprattutto il Mezzogiorno. Ecco di seguito le misure della legge di stabilità 2016.

CASA

Gli interventi di riduzione delle tasse sugli immobili valgono circa 4,5 miliardi. Per le abitazioni date in comodato d’uso ai figli o genitori si applica una riduzione del 50% della base imponibile Imu. È prevista l’esenzione Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati, nonché l’esenzione Tasi per la prima casa. Nel corso dell’esame parlamentare l’esenzione Imu è stata estesa alle unità immobiliari delle cooperative edilizie destinate a studenti universitari soci assegnatari. Per le abitazioni locate a canone concordato è prevista una riduzione del 25% dell’Imu e della Tasi. L’imposta di registro al 2% viene estesa anche a chi al momento del rogito possiede già un immobile, purché lo alieni entro un anno.

BANCHE

Nella manovra è confluito il contenuto del decreto legge salva banche, che prevede l’attuazione dei programmi di risoluzione della cassa di risparmio di Ferrara, della banca delle Marche, della banca popolare dell’Etruria e del Lazio e della cassa di risparmio della provincia di Chieti. Al fine di tutelare i risparmiatori coinvolti nella risoluzione, è istituito un Fondo di solidarietà, del valore massimo di 100 milioni di euro, per rimborsare i clienti che detenevano strumenti finanziari subordinati. Esso è alimentato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt). Nel 2017 si introduce una addizionale Ires del 3,5%, che in sostanza lascerà invariata l’imposta al 27,5% e diventano deducibili al 100% gli interessi passivi ai fini Ires e Irap.

DA IVA A IRES

Per effetto delle modifiche apportate durante l’esame parlamentare si sospende, per l’anno 2016, l’efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni comunali per la parte in cui aumentano i tributi e le addizionali attribuite ai medesimi enti territoriali, in luogo di vietare la deliberazione di tali aumenti. È istituita una nuova aliquota ridotta dell’Iva, al 5%, che viene applicata alle prestazioni socio-sanitarie ed educative rese da cooperative sociali e loro consorzi. Dal 2017 scatterà la riduzione dell’aliquota Ires (dal 27,5% al 24%). Si estende l’aliquota Iva al 4%, già prevista per gli  e-book, a giornali, notiziari e periodici online. Ulteriori agevolazioni riguardano il settore della cultura (art bonus) e dello spettacolo (tax credit cinema).

IMPRESE

Viene introdotto il super ammortamento del 140%, connessi agli investimenti in macchinari ed attrezzature. Viene migliorato il regime forfetario per i lavoratori autonomi e aumentano gli importi deducibili dall’Irap, in favore di alcuni soggetti di minori dimensioni. È prevista la proroga dello sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti di lavoro a tempo indeterminato effettuate nel 2016, che scende al 40% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite di 3.250 euro su base annua, per un massimo di 24 mesi.

CLAUSOLE SALVAGUARDIA

Vengono eliminati gli aumenti di imposta e riduzione delle agevolazioni fiscali, cioè le clausole di salvaguardia, che dovevano scattare dal 2016 (con un impatto di circa 16,8 miliardi).

FISCO E CONTRIBUENTI

Prorogate al 2016 le norme che consentono la compensazione delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti commerciali e professionali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti della pubblica amministrazione e certificati. Vengono riammessi al beneficio della rateazione i contribuenti decaduti. Si estendono i termini dell’accertamento delle imposte sui redditi e dell’Iva (al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione). Si elimina il raddoppio dei termini nel caso di violazione che comporta obbligo di denuncia per alcuni reati tributari. Vengono introdotte novità per semplificazione gli adempimenti relativi alla presentazione delle dichiarazioni fiscali, con particolare riferimento alla dichiarazione precompilata. È anticipata al 2016 l’entrata in vigore della riforma del sistema sanzionatorio amministrativo tributario, disposta in attuazione della legge di delega fiscale. Restano comunque ferme le sanzioni dovute in base alle norme relative alla procedura di collaborazione volontaria vigenti alla data di presentazione della relativa istanza. Viene cancellata la black list, dei paesi con regimi fiscali privilegiati.

PROTEZIONE CIVILE

Si introduce una disciplina, per la concessione di contributi con le modalità del finanziamento agevolato (nel limite massimo di 1,5 miliardi), ai soggetti danneggiati da eventi calamitosi. Vengono introdotte una serie di modifiche alle disposizioni relative al sisma del 2012 e si autorizza la spesa di 190 mln per il completamento delle attività connesse al processo di ricostruzione pubblica. Vengono rimborsati i familiari delle vittime di Sarno del 1998, a totale indennizzo della responsabilità civile a carico dello Stato. Nei territorio in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza l’Anas è autorizzata ad effettuare interventi di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali.

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE

Sono prorogate al prossimo anno le detrazioni Irpef al 50% per interventi di riqualificazione energetica (estese anche agli Iacp) e per le ristrutturazioni degli edifici. Le giovani coppie, anche di fatto, possono usufruire di una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili nel 2016 fino a 16.000 euro. I soggetti che si trovano nella no tax area (pensionati, dipendenti e autonomi) possono cedere la detrazione fiscale loro spettante per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali ai fornitori che hanno effettuato i lavori. È confermata la detrazione del 65% per interventi di efficienza energetica per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative.

AGRICOLTURA

Si interviene sul settore prevalentemente con disposizioni di carattere fiscale. Oltre all’esenzione dal pagamento dell’Imu dei terreni agricoli è prevista l’esenzione Irap per i soggetti che operano nel settore agricolo e per le cooperative di piccola pesca. Viene rivista la percentuale di compensazione Iva per la cessione di latte fresco (che passa dall’8,8% al 10%) e per la cessione di animali vivi. Una quota della cig in deroga viene destinata al settore della pesca, e si precisa che il credito d’ mposta al sud è valido anche per le imprese agricole e della pesca.

AMBIENTE

Arriva il fondo per la terra dei fuochi, con una dotazione di 150 mln; una quota è destinata alla bonifica dell’ex area industriale “Isochimica”. Si introduce la garanzia statale, ai finanziamenti che il commissario dell’Ilva è autorizzato a contrarre, nel limite di 800 mln, per far fronte alle attività di tutela e risanamento ambientale. Sono previste misure che riguardano i parchi nazionali. Ulteriori provvedimenti interessano la ripartizione dei proventi derivanti dalle aste relative alle quote di emissione di gas serra: si prevede che le risorse non impegnate vengano destinate a rimborso dei crediti agli operatori “non entranti”‘

LAVORATORI

Per promuovere il welfare aziendale e l’incentivazione della contrattazione collettiva decentrata, è prevista un’imposta sostitutiva dell’Irpef al 10%, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi, per i benefit corrisposti per incrementi di produttività o sotto forma di partecipazione agli utili dell’ impresa. Viene disposto il rifinanziamento di 250 milioni di euro, degli ammortizzatori sociali in deroga. L’indennità di disoccupazione viene confermata per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione e dell’integrazione salariale per i contratti di solidarietà stipulati da aziende artigiane. Si introduce la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro. Viene prorogata la disciplina del congedo di paternità, elevando da uno a due giorni quello obbligatorio. Chi torna dall’estero potrà beneficiare anche nel 2017 della detassazione Irpef del reddito da lavoro del 70% o dell’80%. Relativamente al lavoro autonomo, viene confermata al 27%, anche per il 2016, l’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata e viene prevista la costituzione di un apposito Fondo per la tutela del lavoro autonomo.

SOLDI

Il limite all’utilizzo del contante passa da 1.000 a 3.000 euro. Per il servizio di rimessa (money transfer) la soglia resta di 1.000 euro, che vale anche per le pubbliche amministrazioni. Mentre viene introdotto l’ obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica.

POVERTÀ

È previsto un fondo sperimentale per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie, cui viene riconosciuto un credito d’imposta, pari al 75% di quanto versato. Un ulteriore credito di imposta è previsto per i finanziamenti agevolati ai soggetti privati e alle attività economiche e produttive danneggiati da eventi calamitosi.

FONDI UE

Sono previste misure volte all’accelerazione della spendibilità delle risorse destinate agli investimenti cofinanziati con le istituzioni europee, intervenendo sia sulla chiusura del ciclo di programmazione 2007-2013 che sul nuovo ciclo 2014-2020. L’utilizzo delle risorse è legato alla “clausola investimenti” che consente di incrementare il deficit dello 0,3%, per un importo di 5,15 miliardi (a cui si aggiungono 6,15 mld di cofinanziamenti). In totale l’ammontare dei progetti che il governo intende avviare è pari a 11,3 mld.

MEZZOGIORNO

È introdotto un credito d’imposta per l’ acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive nelle zone del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal primo gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell’agevolazione è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20% per le piccole imprese, 15% per le medie imprese, 10% per le grandi imprese. A tale intervento sono destinate risorse per complessivi 617 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019.

FAMIGLIA

Viene istituito presso il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, al quale sono assegnati 600 milioni di euro per il 2016 e un miliardo di euro a decorrere dal 2017. Le risorse sono destinate all’estensione su tutto il territorio nazionale della Sia (misura di sostegno all’ nclusione attiva) e l’ulteriore incremento dell’autorizzazione di spesa relativa all’assegno di disoccupazione. Tra gli interventi prioritari vengono collocati quelli diretti a nuclei familiari, in modo proporzionale al numero di figli minori o disabili e tenendo conto della presenza al loro interno di donne in stato di gravidanza accertata. È stata poi istituita la carta della famiglia, destinata, su richiesta, alle famiglie, con almeno 3 figli minori a carico. Inoltre viene istituito presso il ministero del Lavoro un fondo, con una dotazione di 90 mln, destinato al sostegno di persone con disabilità grave prive di legami familiari. Ed è incrementato di 150 mln il fondo per le non autosufficienze, anche ai fini del finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, che sale a 400 mln.

ESODATI

Arriva il settimo intervento di salvaguardia, che garantisce l’accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti ad un massimo di ulteriori 26.300 soggetti. Il numero massimo dei salvaguardati sale così 172.466 unità.

PREVIDENZA

Viene anticipato al 2016 l’innalzamento della no tax area dei pensionati da 7.500 a 8.000 euro. Si esclude che l’andamento negativo dell’inflazione incida sulla rivalutazione degli assegni pensionistici. Viene prorogata la sperimentazione della cosiddetta “opzione donna”, che consente alle lavoratrici di accedere al trattamento anticipato di pensione con calcolo esclusivamente contributivo, a chi matura i previsti requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2015. Inoltre, si introduce un sistema di monitoraggio che, in caso di spesa inferiore rispetto alle stime, consente l’utilizzo delle risorse residue per la prosecuzione della sperimentazione o per interventi con finalità analoghe. Viene inoltre introdotta una disciplina che consente di trasformare il rapporto di lavoro subordinato da tempo pieno a tempo parziale, con copertura pensionistica figurativa e corresponsione al dipendente, da parte del datore di lavoro, di una somma pari alla contribuzione pensionistica che sarebbe stata a carico di quest’ultimo.

PUBBLICO IMPIEGO

Vengono previste più stringenti limitazioni al turn over nelle pubbliche amministrazioni: l’assunzione del personale dovrà rispettare il limite di una spesa pari al 25%. Viene disposto uno stanziamento di 300 milioni di euro per i rinnovi contrattuali del personale delle pubbliche amministrazioni, di cui 74 mln sono destinati a personale delle forze armate e delle forze di polizia. I comuni istituiti dal 2011 per effetto di fusioni, nonché le unioni di comuni, sono autorizzati ad assumere personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente. Si prevedono poi disposizioni per la ricollocazione del personale delle province, a seguito del riordino; con un fondo di 60 milioni, per concorrere al trattamento economico dei dipendenti.

SALUTE

Si dispone la pubblicazione dei bilanci d’esercizio degli enti del Servizio sanitario nazionale sul proprio sito internet, e l’attivazione di un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità. Viene inoltre introdotto l’ obbligo di attuare un piano di rientro per le aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici che presentino un determinato disavanzo o un mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. L’istituto del piano di rientro, a partire dal 2017, sarà esteso alle aziende sanitarie locali.

ISTRUZIONE

In materia di università e ricerca si prevede l’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (47 mln), destinato: all’assunzione di ricercatori a tempo determinato e al conseguente passaggio a professore associato (commi 247-250), in parte; al piano straordinario per la chiamata di professori di prima fascia; all’incremento della quota premiale. Si istituisce il “Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta”, finalizzato ad un reclutamento straordinario di professori ordinari e associati per “chiamata diretta” per elevato merito scientifico. Si incrementano le risorse per la formazione specialistica dei medici, per il diritto allo studio universitario, per gli istituti superiori di studi musicali ex pareggiati e si autorizza, a regime, la spesa a favore delle Accademie non statali di belle arti. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali (Irap, Irpef) e contributive per le borse di studio erogate nel corso del programma Erasmus Plus; si dispone l’ esenzione Irpef per le borse di studio, per i corsi di perfezionamento e delle scuole di specializzazione, per i corsi di dottorato di ricerca, per attività di ricerca dopo il dottorato. È previsto un credito d’imposta, al fine di attribuire agli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati un contributo di 1.000 euro per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo. In materia di scuola, si prevede l’incremento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e delle risorse per le scuole paritarie. È posticipata di un anno l’entrata in vigore dello school bonus. Inoltre, si istituisce un fondo per supportare l’acquisto di libri di testo e altri contenuti didattici, per gli studenti che frequentano le scuole dell’ obbligo. È previsto anche un fondo sperimentale, per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Si riduce invece la spesa relativa al trattamento economico del personale supplente addetto alle istituzioni scolastiche all’estero.
Relativamente all’edilizia scolastica, si prevede la destinazione da parte dell’Inail di ulteriori risorse (50 mln) per la realizzazione di scuole innovative.

SICUREZZA E DIFESA

È previsto un contributo straordinario, di 960 euro l’ anno, per le forze dell’ordine. Sono istituiti diversi fondi tra cui: il fondo per il potenziamento degli interventi e delle dotazioni strumentali in materia di protezione cibernetica e sicurezza informatica nazionali, con una dotazione di 150 mln; il fondo per l’ammodernamento delle dotazioni strumentali e delle attrezzature anche di protezione personale in uso alle forze di polizia e al Corpo dei vigili del fuoco, con una dotazione di 50 mln; fondo per interventi straordinari per la difesa e la sicurezza nazionale in relazione alla minaccia terroristica, con una dotazione di 245 mln. Ulteriori 10 mln sono autorizzati per il rinnovo e l’adeguamento della dotazione dei giubbotti antiproiettile della Polizia di Stato. Viene anticipato al primo marzo 2016 il termine a partire dal quale possono essere effettuate le assunzioni straordinarie nella polizia di Stato, nell’arma dei carabinieri e nel corpo della guardia di finanza. Vengono stanziati 500 milioni, per il programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

GIOCHI

Aumento del preu sulle awp sale del 2,5%, che arriva al 17,5%; mentre ‎il payout passa dal 74% al 70%. La pubblicità potrà essere ‎trasmessa dalle 22.00 alle 7.00 sia in tv e radio.

IMPRESE

Si prevedono risorse aggiuntive, pari a 50 mln, per il piano straordinario per la promozione del made in Italy e si individuano risorse pari a 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018, per garantire l’accesso al credito, per le aziende oggetto di misure patrimoniali nell’ambito di procedimenti penali o di prevenzione. È stato introdotto un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 mln, destinato in particolare alle piccole e medie imprese in crisi a causa del mancato pagamento da parte di altre aziende debitrici. Quanto a specifici settori di intervento, si autorizza la spesa di 19 mln per il sostegno al settore aereospaziale e per la realizzazione di un piano nazionale per lo sviluppo dell’ industria nazionale nel settore dei piccoli satelliti ad alta tecnologia.

 




Quella nostra sicurezza ormai appesa a un filo

furto-dautoTo be thus is nothing, but to be safely thus. Così e non altramente scriveva il Bardo, nella più cupa delle sue tragedie britanniche. E così, a un dipresso, dovremmo ragionare noi pure, gente di cazzuola e di conto corrente, dieci secoli dopo il sire scozzese, dalle mani lorde di sangue. Ciò che importa è la sicurezza: sicurezza dell’oggi e del domani. Invece, pare che proprio sul versante della sicurezza, sia pure attraverso le trame, non sempre limpidamente realistiche, dell’algoritmo, noialtri lasciamo a desiderare. O, meglio, una parte di noialtri dia il patema all’altra parte.

Io, lo premetto, non mi dedico granchè a strologare sulle statistiche: la storia trilussiana del mezzo pollo ce l’ho sempre ben presente. Però, la visione della solita classifica delle città vivibili ed invivibili, stilata da Il Sole 24 ore da un quarto di secolo a questa parte, in questo caso mi pare piuttosto veritiera: collima, insomma, con le mie riflessioni, come, rade volte, il meteo collima con le mie ginocchia giacomette. Certo, si tratta di statistica: non di un fotogramma di vera vita: però, è verosimile come statistica e, d’altra parte, Renzo e Lucia mica parlano il dialetto secentesco di Calolzio, eppure il romanzetto funziona che è una meraviglia. Ciò detto, mi sembra che ci siano validi motivi per essere soddisfatti di questo 2015 all’insegna della goricrazia: lunga amicizia mi lega al sindaco, ma questo non mi ha mai impedito di mandarlo al diavolo, laddove ne sentissi la necessità. In alcuni campi, Gori e la sua squadretta di volonterosi mi pare abbia bene operato: nella cura dell’ambiente e del paesaggio urbano, nei servizi, fatti salvi anagrafe e stato civile, catastrofizzati dalla più demenziale delle riforme, e, in generale, negli aspetti gestionali ed amministrativi, voci per cui ci piazziamo abbastanza in alto nella classifica solare.

Come sapete, a me duole il dente per la straziante gestione della cultura, però, non esistendo una voce statistica per la ricaduta culturale, ma solo quella per le presenze alle mostre, le amene sembianze prevalgono, ed io mi arrendo. La nota più che dolente dell’analisi de Il Sole 24 ore, però, è quella legata alla sicurezza, per cui la classifica ci vede precipitare fino all’ottantesima posizione su 110 territori valutati. Ottantesimi, in effetti, non è che sia questo gran risultato: soprattutto se pensiamo che, a cinquanta chilometri da noi, c’è il Paese con meno criminalità al mondo. E poi dicono che le frontiere esistono solo nella mente degli uomini: sì, vaglielo a dire a quelli di Pontresina! Certo, anche questo dato va analizzato ed inserito in un quadro generale: non è che a Bergamo ci siano i mafiosi con la coppola e la lupara, come farnetica qualche rimbambito su Facebook. Però, la sensazione diffusa è quella di una sicurezza appesa ad un filo: furtarelli, magari, scippettini, piccoli ladrocinii tra amici. Però, quando la bicicletta la rubano a te, quando la casa svaligiata è la tua, il furtarello diventa una tragedia e tu diventi una belva.

Quando ti spaccano il parabrize per rubarti una borsicina con dentro tre euro frusti e un cellulare vecchio, dentro di te si risveglia l’ispettore Callaghan che dorme in ognuno di noi: e stringi i pugni, con un ghigno bestiale, immaginando di avere tra le mani il ladruncolo, come a stritolarlo. Solo che, tra le mani, non ce l’hai e, con ogni probabilità, non ce l’avrai mai: perché è su quella che viene definita, stupidamente, microcriminalità, che il sistema fa più acqua. Contro i grandi racket, contro i più pericolosi boss, sovente si segnano vittorie: è contro la pletora di piccole violenze contro di noi ed i nostri beni che la polizia e, soprattutto, la magistratura sono pressochè inerti. E qui Gori c’entra poco.

Io, ad esempio, ho querelato due anni fa un pazzo scatenato, che mi aveva pesantissimamente insultato e minacciato su internet, diffondendo perfino il mio indirizzo ed additandomi al pubblico linciaggio: dopo due anni, nonostante la mia individuazione come parte offesa ed infiniti solleciti del mio avvocato, il magistrato bergamasco che ha in mano la faccenda non ha ancora ordinato di chiudere il blog incriminato. Due anni! Non oso pensare che ne sia dei vetri spaccati, delle serrande forzate, delle biciclette ablate dal loro palo lucchettato. Da questo deriva il dato sull’insicurezza: che non è panico, né sindrome da giustizieri della notte, ma è perdita di fiducia in chi dovrebbe proteggerci. E’ assenza dello Stato: per perdonismo cattocomunistoide, per strettezza di mezzi, per ignavia, per italianeria, se volete. Ma il dato vero è che, alla domenica, in giro per il centro non ci sono bergamaschi, ma solo stranieri, dall’aria torva e per nulla indomenicata: Aldous Huxley e non Shakespeare ci viene in soccorso, in clausola, con il suo Brave new world. E, come facilmente immaginerete, quello distopico non è un libro che finisca tanto bene, esattamente come la storia di Macbeth. Quello per cui la sicurezza era la cosa fondamentale. Dimenticavo: buon Natale.




Salute, per gli imprenditori del terziario Masec c’è

Masec, la mutua dell’Ascom per l’assistenza sanitaria dei commercianti bergamaschi, tiene fede al proprio ruolo di supporto agli associati nella tutela della salute e, nonostante l’aumento dei costi delle prestazioni, anche per il 2016 ha scelto di mantenere invariate le quote di iscrizione, agevolando l’accesso alla prevenzione e alla cura da parte dei piccoli imprenditori.

Il quadro lo ha tracciato il presidente Paolo Malvestiti nel corso della recente riunione del Consiglio direttivo. «Sebbene si intravveda qualche segnale di ripresa – ha evidenziato – l’economia delle nostre aziende continua ad essere in difficoltà e il carico fiscale non aiuta. Ma anche sul versante sanitario le difficoltà aumentano. Sebbene il Governo abbia annunciato che i fondi disponibili per la Sanità restano confermati (110 miliardi per il 2016 e 111 per il 2017) il sistema dell’assistenza sanitaria è stato già toccato dalla riduzione dei fondi, con tagli di oltre 2 miliardi di euro della spesa sanitaria pubblica attraverso il meccanismo dei minori trasferimenti alle regioni». «E le difficoltà – ha precisato – saranno evidenti, oltre che per le fasce più deboli dei cittadini anche e soprattutto per i nostri piccoli imprenditori e i loro familiari che, ricordiamo, non godono delle provvidenze dei fondi contrattuali dei dipendenti».

In questo contesto, la Masec contribuisce a sostenere le spese sanitarie degli associati senza gravare sulle quote di iscrizione, ma tiene anche d’occhio l’evoluzione del sistema delle mutue per offrire servizi sempre più vicini alle esigenze ed ai tempi. «L’assistenza sanitaria degli imprenditori – ha ricordato Malvestiti – è il tema che sta al centro del grande progetto di Confcommercio, rilanciato poche settimane fa dopo l’interruzione avvenuta ad inizio anno. La Confederazione vuole dare vita ad un sistema mutualistico ed è al lavoro per creare un’offerta che non solo sia interessante per i nostri associati, ma anche funzionale alle Ascom e integrata alle diverse mutue presenti nelle associazioni».

I numeri aggiornati a fine ottobre, intanto, dicono che l’ente ha rimborsato quest’anno quasi 1.500 prestazioni per visite e ricoveri, con una spesa complessiva di oltre 130.000 euro.




Via Quarenghi, «il Comune ha cominciato la riconquista»

L’Accademia Carrara di Belle Arti in via Quarenghi. È il progetto che prenderà avvio nei prossimi mesi negli spazi del civico 33, a completamento di quelli già attualmente realizzati con il distaccamento della Polizia Locale e gli uffici dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Spazi pensati per sviluppare l’attività formativa e culturale propria dell’Accademia, aprendosi alla città, con una presenza più diffusa e attenta al territorio, in grado di interagire con il quartiere, chiamando gli studenti e i giovani artisti ad essere parte attiva, al fine di contribuire sia ad una rigenerazione culturale e sensibile del contesto, sia all’ampliamento del progetto formativo proprio della Scuola.

L’obiettivo è quello di fare diventare gli spazi di via Quarenghi un motore di attività culturali che coinvolgano il quartiere ma anche la città, attraverso collaborazioni con associazioni e istituzioni pubbliche e private del territorio.

«La ricerca artistica – sottolinea l’assessore alla Riqualificazione urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini – può avere un ruolo civico nel contribuire a creare ponti tra generazioni, culture e comunità, divenendo un motore di inclusione sociale e un mezzo per fare emergere modi di vivere e di immaginare la città. La scelta di portare l’Accademia Carrara di Belle Arti vuole sfruttare la potenza inclusiva di una delle nostre scuole più importanti e riconosciute sul territorio. Sappiamo quanto sia  importante che la sicurezza e la cultura avanzino in parallelo; meglio se si intrecciano in un’unica politica urbana di aumento della biodiversità culturale nelle nostre città. Per farlo al meglio, andremo ad ampliare anche la nostra presenza “fisica”nella via, affittando spazi privati oggi in disuso».

Il progetto si sviluppa sulla base di quattro ambiti di attività: didattico, progettuale, espositivo e culturale. L’Accademia Carrara di Belle Arti lavorerà per trasformare uno spazio in aula per la didattica, intesa come laboratorio di progettazione artistica. Non solo, si prevede di aprire uno studio con due postazioni da assegnare ciclicamente a studenti per fare ricerca e spazi per le mostre didattiche che si tengono a metà semestre e a fine anno, ma anche di studenti, neo-diplomati e giovani artisti di altre accademie. Infine il programma prevede lezioni, incontri, conferenze pubbliche, momenti di riflessione culturale aperta anche al quartiere e alla cittadinanza.

«Portando alcuni insegnamenti e seminari in questi spazi, – spiega Alessandra Pioselli, direttrice dell’Accademia Carrara di Belle Arti – sarà possibile ragionare con gli studenti su via Quarenghi, assorbendo spunti sull’esplorazione urbana, la migrazione, le differenze culturali, l’uso degli spazi urbani, la memoria del quartiere. Il progetto prevede un’attuazione a tappe. L’Accademia può garantire, innanzi tutto, una presenza fisica negli spazi, che è il punto di partenza per studiare come integrarsi nel quartiere secondo le linee indicate, per sviluppare successivamente progetti e relazioni più specifiche con il quartiere in base a un lavoro di studio e di ricerca sul posto».

Non solo Accademia di Belle Arti: il rilancio del civico 33 di via Quarenghi diviene anche occasione per un rilancio più ampio della via, tra recupero di negozi sfitti, corsi di lingua per favorire l’integrazione degli stranieri della via e l’avvio di un processo di sicurezza partecipata da parte della Polizia Locale del Comune di Bergamo.

«Per poter attuare un progetto così articolato ed ambizioso – sottolinea il sindaco Giorgio Gori – l’Amministrazione ha deciso di ampliare la sua presenza nella via, andando ad occupare spazi commerciali oggi in disuso, proprio di fronte a quelli del civico 33. Locali facenti parte di uno stabile in cui è già presente una galleria fotografica e una residenza d’artista, attualmente gestita dall’associazione “The blank”. La “riconquista” anche fisica dei luoghi è infatti una delle condizioni necessarie e non più procrastinabile per scardinare quella condizione di ghettizzazione che da troppi anni affligge un tratto significativo di quella strada».

«In tutto questo non si sottovaluta il tema centrale della sicurezza – spiega l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi – con un coinvolgimento più diretto degli stessi residenti, della rete sociale e del comitato di quartiere. Si parla infatti di “sicurezza partecipata”, con incontri a scadenza definita tra la polizia locale ed i cittadini per meglio coglierne attese e aspettative, e poter mettere in campo azioni ancora più incisive di tutela e prevenzione».

«Proprio cogliendo le opportunità date dalla presenza dell’Accademia – conclude l’assessore all’Istruzione Loredana Poli – si promuoveranno anche progetti didattici rivolti alle realtà scolastiche cittadine (era presente alla conferenza stampa il preside dell’Istituto Comprensivo Mazzi) oltre che a corsi di lingua volti a favorire processi di «integrazione con le comunità straniere presenti nel quartiere».

 




Anche per le Bcc è tempo di rivoluzioni

bcc1Forse neanche la fase di aggregazione che si è aperta nell’ultimo anno/anno e mezzo tra le banche di credito cooperativo, le ex casse rurali, non solo bergamasche sarà sufficiente per salvarle, almeno per come sono strutturate attualmente. Chi è riuscito a commentare le ultime trasformazioni solo con interpretazioni legate al superamento della logica del campanile, può iniziare a capire quanto sia miope anche la dimensione provinciale di fronte all’esplicita manifestazione del pensiero in merito alla riforma del credito cooperativo da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Vorrei che ci fosse un gruppo bancario delle Bcc sul modello del Credit Agricole che è la terza banca francese”.

Probabilmente non si arriverà, almeno inizialmente, a un’unificazione nazionale, ma quello che è certo è che il legislatore sta lavorando, e non dagli ultimi mesi, per arrivare a una concentrazione molto spinta. E’ una richiesta esplicita della vigilanza – Banca d’Italia e Banca centrale europea – che preferisce tenere sotto controllo un pugno di holding piuttosto che perdere tempo con 368 singoli istituti. Finora l’ha fatto in maniera implicita imponendo una mole di controlli difficili da sopportare per microbanche, adesso sta procedendo in maniera diretta “spingendo” per le aggregazioni formali o di sostanza.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha spiegato che la riforma delle banche di credito cooperativo a cui sta lavorando il Governo, e che dovrebbe essere presentata a breve, verrà attuata “affinché gli istituti più piccoli possano aggregarsi in una casa comune e facilitare efficienza ed economia di scala”.

Si va insomma verso la creazione di un gruppo in tempi rapidi, approfittando anche della sensibilità al problema creatasi sull’ondata mediatica provocata dal “salvataggio” delle quattro banche commissariate (di queste, nessuna Bcc, che però nell’infermeria di Bankitalia hanno altri istituti), per piegare le resistenze all’operazione. Come il sistema delle popolari è stato di fatto disarticolato e quindi indebolito con l’obbligo di trasformazione in spa per gli istituti principali, così anche il mondo del credito cooperativo, diviso al suo interno sulle modalità della riforma, incapace di procedere nell’autoriforma, vedrà alla fine prevalere una decisione presa dall’esterno. La replica che il comparto è solido è confortante, ma conta poco: alla fine, come sempre, per colpa di qualcuno, che magari non c’entra niente, si finisce per non fare credito a nessuno.

Il progetto del governo punta alla creazione di una holding capogruppo con forma di società per azioni, che faccia da “banca centrale” del sistema controllando e supportando le banche cooperative sottostanti, con la possibilità di approvvigionarsi di capitale sui mercati internazionali. Per evitare il proliferarsi di gruppi regionali o interregionali la soglia minima per la costituzione del gruppo dovrebbe essere fissata con requisiti abbastanza elevati, ma c’è anche la possibilità di un innalzamento dei requisiti patrimoniali necessari per il mantenimento dell’autonomia di un istituto, che ora può essere costituita con 5 milioni di capitale.

Tra Bergamo e Brescia nell’ultimo anno sono maturate diverse operazioni per cercare di prepararsi per ogni evenienza. Sono nate così la Bcc dell’Oglio e del Serio (dall’unione della Ghisalba con la Calcio e Covo), la Bcc Bergamasca e Orobica (dalla fusione dei due omonimi istituti), la Bcc Bergamo e valli (dall’aggregazione della Valle Seriana con la Sorisole e Lepreno), la Bcc di Brescia ha incorporato quella di Verolavecchia, mentre si stanno preparando l’unione della Bcc di Caravaggio con la consorella dell’Adda e del Cremasco e la nascita della Banca del territorio lombardo che dalla somma della Bcc di Pompiano Franciacorta e della Bcc di Bedizzole-Turano-Valvestino porterà al terzo istituto nazionale per dimensione nella categoria. Fuori dai valzer restano a questo punto, nella Bergamasca solo la Cassa rurale di Treviglio (dove il cda ha bloccato una fusione con la Caravaggio che appariva ormai fatta) e la Mozzanica, e, nel Bresciano, la Cassa Padana (che però tra il 2010 e il 2012 ha incorporato BCC Camuna, Banca Veneta 1896 e Bcc Valtrompia), la Borgo San Giacomo, la Garda, l’Agrobresciano e la Basso Sebino (che ha rinviato a dopo la riforma l’esame di un’unione con la Banca dell’Oglio e del Serio). In ogni caso in pochi anni la ventina di istituti orobico-bresciani si è praticamente dimezzata. Ma non sembra finita e soprattutto potrebbe non bastare.




Qualità della vita, Bergamo scala la classifica. Ma va male l’ordine pubblico

BergamoBolzano sale ancora una volta sul podio nell’edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita nelle province italiane”, accompagnata da Trento che si colloca in terza posizione. Ma la sorpresa di quest’anno è il secondo posto di una grande provincia, Milano, che sale di ben 6 posizioni rispetto allo scorso anno.

Bergamo scala la classifica e raggiunge il 24esimo posto, con un balzo in avanti di ben 17 posizioni. Anche quest’anno l’indagine ha toccato sei aree tematiche (tenore di vita, affari & lavoro, servizi/ambiente/salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero) per un totale di 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali. Tra le novità metodologiche il fatto che le province considerate siano salite da 107 a 110, vista la disponibilità di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza Brianza.

Più nel dettaglio, Bergamo si piazza 31esima per la qualità della vita, 12esima per i servizi e l’ambiente, 30esima per affari & lavoro; 80esima per l’ordine pubblico, 63esima per la popolazione e 25esima per il tempo libero. Nelle ultime edizioni alcuni grandi centri, pur non arrivando al primo posto, hanno recuperato posizioni, a dimostrazione di una migliore capacità di reazione alla crisi. Molta parte del Sud, invece, resta spesso nelle parti inferiori della rilevazione, a conferma delle difficoltà segnalate da ultimo anche sul Sole 24 Ore di lunedì 14 dicembre, dove sono stati presentati i numeri dell’emergenza-Sud, quanto a capacità produttiva, occupazione, andamento dei consumi.




Zambonelli: «Per le Feste Bergamo attira turisti del Nord Europa»

Bergamo si prepara ad accogliere i turisti per le feste di Natale e Capodanno e in generale un nuovo anno che vedrà appuntamenti importanti in provincia. Abbiamo chiesto a Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom, in che direzione sta andando l’ospitalità orobica e quali sono le tendenze e le criticità del settore. Ci ha parlato di segnali positivi e grandi opportunità, ma anche del grosso limite della viabilità e di un mercato che sta evolvendo in modo confuso.

Che momento è per il turismo a Bergamo?

«Siamo in una situazione stazionaria. I movimenti si stanno riconfermando sui valori dello scorso anno. Sembrerebbe che grazie al nuovo volo che collega Mosca con Orio al Serio ci sia una ripresa degli arrivi dalla Russia. È una sensazione che speriamo si concretizzi in positivo».

Come vanno le prenotazioni per le festività?

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

«Al momento sono più o meno quelle registrate in questo periodo nel 2014. Le prenotazioni sono per due-tre giorni al massimo e provengono in netta prevalenza dall’estero, in particolare dal Nord Europa. Lo scorso anno è stato penalizzato dall’assenza della clientela russa, a fronte del boom di due anni fa. Quest’anno ci auguriamo che il nuovo volo, appunto, ci permetta di recuperare questa fetta di turisti, che è molto importante sia a livello di numeri sia di spesa. Siamo in attesa di nuove prenotazioni, tantissimi si muovono sotto data, in base alle condizioni meteorologiche».

Quali sono le destinazioni preferite per il Natale e il Capodanno?

«La città ha sempre il suo appeal. Per quanto riguarda le località di montagna si è in trepidante attesa della neve. Gli alberghi che si sono strutturati con aree benessere stanno lavorano e invitano i turisti a prendere giorni di vacanza. Se anche mancasse la neve, c’è l’opportunità di fare belle camminate nella natura. Sul lago ormai il turismo c’è tutti i 365 giorni dell’anno. Anche qui, come in città, si aspettano le prenotazioni dell’ultimo minuto».

Quali sono le criticità del comparto oggi?

«Come associazione stiamo cercando di capire come la politica regolamenterà la sharing economy, che ha pieno titolo di stare sul mercato ma che chiediamo abbia le stesse regole e gli stessi oneri. Siamo in attesa delle norme applicative della legge sul turismo che speriamo metteranno ordine nel settore dell’ospitalità. In questo momento il comparto è in continua evoluzione, bisogna capire dove stiamo andando».

Un problema, ormai annoso, per il turismo locale è la viabilità…

«È senza dubbio il fattore che in questo momento penalizza ancora le nostre valli. La galleria di Zogno sarà un grande aiuto. Ormai ci si è resi tutti conto che il turismo può essere un’attività importante, complementare all’industria, ma in determinate situazioni sconta questa problematicità. L’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità è bergamasco e si spende in prima persona per cercare delle soluzioni, ma tanti ritardi accumulati negli anni restano».

Come è l’offerta alberghiera del territorio?

«Qualcuno ha desistito, oppure ha dilazionato i tempi degli investimenti, si risente anche delle nuove forme di ricettività che erodono fette di mercato. Ma il comparto è sicuramente vivace e offre standard qualitativi elevati. Siamo sul mercato con un buon prodotto».

La tassa di soggiorno è ormai una realtà per tante città e località. Cosa ne pensa?

«L’imposta di soggiorno va inquadrata sotto diversi aspetti. Il primo è l’importo. Non è pensabile che possa raggiungere il 10% del costo di un soggiorno a coppia in una camera. È uno sproposito. Inoltre dovrebbe essere una tassa di scopo, quindi andrebbe investita nel turismo, ma ad oggi manca una rendicontazione di come queste tasse vanno investite, con ogni probabilità finiscono nel calderone delle spese dei Comuni. A Stezzano abbiamo intrapreso una battaglia simbolo criticando proprio la sperequazione tra la tassa e il costo delle camere. Le nostre istanze sono rimaste inascoltate. Non c’è stato verso di spiegare che l’introduzione di questa tassa a questi valori avrebbe impattato sul turismo e così è stato».

La paura di attentati ha scoraggiato i turisti dal venire a Bergamo?

«Direi di no, l’aumento dei controlli ci ha reso più sicuri di prima. Il pericolo latente sembra incidere di più in alte città che non a Bergamo».

Che anno sarà il 2016 per il turismo bergamasco?

«Si vedono tenui segnali positivi di ripresa, ma arrivano dopo anni di dati negativi pesanti. La strada per ritornare a determinati valori è ancora lunghissima. In ogni caso l’inversione di tendenza va vista con positività. Un aspetto che preoccupa è il mercato business: o riprende l’economia in modo importante o sarà un mercato in declino. E purtroppo il turismo del tempo libero non sarà mai in grado di sostituire questa componente».

Il prossimo anno per il lago sarà particolarmente importante. Crede che il comparto dell’ospitalità sarà in grado di  accogliere il flusso di visitatori straordinario richiamati dalla passerella sul lago dell’arista Christo?

«Gli amministratori e gli enti sono stati bravissimi a favorire questa idea. È una cosa grandiosa che mi auguro abbia possibilità di essere prolungata. Le prenotazioni arrivano già da tempo. Credo che riempita la ricettività della zona, i turisti si rivolgeranno agli alberghi e alle strutture ricettive del resto della provincia. Il trasporto sarà un fattore cruciale. Al momento non è un punto forte ma ci sono sei mesi per lavorare».




Bollicine, dopo 7 anni i consumi tornano a crescere

Dicembre e le feste sono un barometro dei consumi nazionali. “Per le bollicine italiane – dice Giampietro Comolli fondatore di Ovse e di Ceves nel 1991 – dopo 7 anni di decrescita, stimiamo, nei canonici 25 giorni di festa, una ripresa molto significativa, segno di un ritorno d’innamoramento verso le bollicine. Purtroppo non è così per tutto l’alimentare. La strada del recupero è lunga per tutti”. Al botto della festa non si rinuncia e ciò fa registrare una crescita prevista del 3,9%, passando da 54 a 56,1 milioni di bottiglie vendute. Di queste, circa il 30% è consumato fuori casa, non ancora in grado di attaccare il mitico record del 48% degli anni boom. Valori quasi stabili all’origine (+0,4%), valori in crescita al consumo. Il giro d’affari dovrebbe attestarsi per queste feste a 445 milioni di euro, in crescita del 2,2% rispetto al 2014.

Giampietro Comolli
Giampietro Comolli

Meno tappi per i metodi tradizioni leader, da Trento a Franciacorta: i topbrand  Ferrari, Berlucchi, Bellavista insieme superano i 5 milioni di bottiglie stappate. Regressione o conferma dati ultimi anni per Asti, Brachetto d’Acqui, Oltrepò Pavese. “Non hanno una motivazione prioritaria di scelta” questa la causa dei cali per certe bollicine. In horeca i segnali sono ancora molto stazionari, niente grandi numeri: segni positivi solo per le etichette leader e per il Prosecco doc. Anche per le feste 2015-2016 il fenomeno Prosecco spumante veneto si conferma il più richiesto. Valdobbiadene docg e Prosecco doc, particolarmente richiesti in cenoni e catering, segnano al consumo un prezzo, fra 3,60 e 6,90 euro/bott, confermati o in calo i prezzi di altre denominazioni. A ruba, il primo giro di offerte nella Gdo per Trento e Franciacorta, fra 5,70 e 8,75 euro/bott. Il Cartizze tiene il prezzo fra 9,50 e 14 euro, dimostrandosi il metodo italiano più caro in assoluto. Buoni segnali di crescita vengono anche dai piccoli brand locali, regionali, come Gavi e Lambrusco. Segnano ancora un calo il Cava spagnolo e altri di importazione, mentre lo Champagne cresce ma solo per i grandi brand e riserve; calo invece delle etichette francesi di primo prezzo e mass market.

Dall’estero segnali molto positivi, anzi è un record dei record: in tutto il mondo saranno stappate (solo durante le feste e in 84 paesi) 165.000.000 di bottiglie (+24% sui consumi delle feste 2014). “Azzardando, ma basandoci su 25 anni di esperienza – annota Comolli – questo volume può rappresentare il 47% del totale esportato nell’anno 2015 che rappresenterà anche un nuovo record. Già nel 2013 e poi nel 2014 l’Italia è diventato il primo paese al mondo per esportazione di vini spumanti e bollicine (escluso i frizzanti) e già durante le festività 2014 le bollicine effervescenti made in Italy erano le più stappate al mondo. “Ma attenzione a non sparare dati falsi o presunti per solo effetto mediatico” perché si droga il mercato.  Nel 2015 il superamento dei numeri di Champagne, Cava ed altri da parte del fenomeno Valdobbiadene docg e Prosecco doc è ancora più evidente all’estero. Piace a tutti: tecnologia e qualità, alta beva e ampia scala abbinamenti, oltre a morbidezza e prezzo giusto, sono i punti di forza del Prosecco (docg-doc) per un consumatore sempre più attento e sempre più votato a scelte autonome e non guidate. Saranno gli Inglesi ancora una volta a superare gli Americani per il numero di calici bevuti durante queste feste di fine anno. I Tedeschi riagguantano la terza posizione a danni dei Russi, in fase molto critica e un po’ meno propensi a bere internazionale.