Santa Lucia sarà più generosa, in recupero le vendite di giocattoli

Santa Lucia è alle porte ed è ufficialmente scattata la corsa all’acquisto dei regali. Nei negozi di giocattoli si riscontra una maggior vivacità rispetto allo scorso anno.

«La ripresa dei consumi si fa sentire anche sui giocattoli – afferma Oscar Fusini, direttore dell’ Ascom Bergamo –. Da una indagine fatta tra i nostri commercianti risulta che rispetto allo scorso anno c’è maggior movimento e soprattutto c’è voglia di comprare, anche senza spendere cifre elevate. Sembra essere tornata tra i consumatori una certa fiducia».

Dall’indagine fatta da Ascom risulta che lo scontrino medio si aggira attorno ai 50/60 euro. «C’è sempre una grande attenzione al prezzo che va di pari passo con quella per la qualità – continua Fusini -. I giochi più gettonati sono quelli pubblicizzati e alcuni sono introvabili già da qualche giorno, a questi si aggiungono tutti i giochi classici, tra cui i Lego e i giochi educativi che rimangono sempre tra i preferiti».

Ai primi posti, tra i regali, ci sono i Lego, che da qualche anno restano i giochi preferiti dai bambini. Accanto ai classici mattoncini primeggiano i giochi educativi e creativi, i giochi in scatola, i droni, i treni, gli elicotteri e le auto radiocomandate. Alta la richiesta per i giochi da tavolo, tra cui Il Gioco della Vita e Chrono Bomb. Tra bambole e peluche, i Pisoloni e l’intramontabile Cicciobello Bua. A ruba Il laboratorio dei pennarelli.

Dai negozi alle bancarelle. Anche gli ambulanti presenti sul Sentierone fino a domenica per la festa di Santa Lucia sono ottimisti e, complici le belle giornate, sperano in un buon afflusso di gente desiderosa di fare acquisti.




Condomini, bonus ristrutturazione anche per chi non ha reddito. «Un successo targato Bergamo»

Ha fatto centro l’appello di Anaci Bergamo, l’associazione degli amministratori di condominio, e di tutta la filiera del condominio lanciato al mondo politico e, in particolare, al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, in occasione di Condominio Expo, il Salone nazionale dedicato alla riqualificazione e gestione del condominio andato in scena il 3 e 4 dicembre alla Fiera di Bergamo.

Un filo diretto e tutto bergamasco lega, infatti, il via libera all’emendamento 6.77 alla legge di Stabilità sul credito fiscale, approvato ieri dalla Commissione Ambiente della Camera, che apre le porte a nuovi meccanismi fiscali per facilitare interventi di efficientamento energetico nei condomini, uno dei punti chiave della Carta del Condominio, il documento condiviso da tutta la filiera e indirizzato al Governo per evidenziare la necessità di adeguate normative in grado di rilanciare il settore.

Agostino Manzoni, presidente di Anaci Bergamo«Grazie a questo articolo – commenta Agostino Manzoni, presidente di Anaci Bergamo – dal 2016 potrebbe essere possibile anche per chi è senza reddito di utilizzare gli sgravi dell’ecobonus al 65% in caso di riqualificazione energetica nei condomini. Un risultato importantissimo che aiuta ad usufruire di questo sgravio importante. Il meccanismo è semplice: nel 2016 i condomini che sosterranno spese per la riqualificazione energetica delle parti comuni potranno cedere il relativo credito fiscale ai fornitori che hanno effettuato gli interventi. Lo sgravio dà diritto a un credito fiscale che viene ceduto direttamente al fornitore per il quale il credito diventa un voucher da monetizzare. Così come scritto l’emendamento risulta debole e demanda, per la sua attuazione, a un decreto da scrivere in concerto con l’Agenzia delle Entrate ma la strada sembra quella giusta».




Shopping di Natale, domenica a piedi in centro e in Borgo Santa Caterina

In occasione di Santa Lucia, il Comune di Bergamo, in accordo con le associazioni di categoria e il Distretto Urbano del commercio ripropone, domenica 13 dicembre, la pedonalizzazione del centro cittadino, con la possibilità di passeggiare in tutta tranquillità nell’area di piazza Matteotti, del Sentierone e di viale Roma.

Confermato l’orario di chiusura ormai consueto, dalle 10 del mattino alle 19. L’Amminisrazione propone a partire dalle ore 14 fino alle ore 19.30 un servizio di navetta gratuito, in collaborazione con Atb, per tutti coloro che decideranno di parcheggiare, al costo di 3 euro, nei 2.400 posti disponibili presso il polo fieristico di via Lunga. Grazie all’accordo tra Atb ed Ente Fiera Promoberg, la navetta in partenza dalla Fiera Nuova con direzione centro città effettua le fermate in via Paglia, Porta Nuova (Farmacia di viale Papa Giovanni XXIII) e al ritorno alla Stazione Autolinee (fermata linea 8 in direzione Seriate). La frequenza del servizio di collegamento è di una corsa ogni 15 minuti, in partenza dall’interno del parcheggio della Fiera, mentre l’ultima corsa prevista dal centro città è alle ore 19.30.

Attivo dalle 14 alle 19.30 anche il collegamento, al costo di un normale biglietto da una zona, tra il parcheggio gratuito della Croce Rossa di via Broseta a Loreto e la Stazione Inferiore della Funicolare di Città, con frequenza di una corsa ogni 20 minuti. Il collegamento Atb in partenza dal parcheggio della Croce Rossa, prosegue in via XXIV Maggio, via Statuto – dove vengono effettuate due fermate in Largo Barozzi e alle piscine – continua in Galleria Conca d’Oro, viale Vittorio Emanuele e arriva alla Stazione Inferiore della Funicolare di Città.

Tantissime le iniziative in città, a partire delle tradizionali bancarelle di Santa Lucia sul Sentierone organizzate dalla Comap, la cooperativa degli ambulanti bergamaschi.

Durante il fine settimana il Comune di Bergamo offre poi un calendario di iniziative per i più piccoli, coinvolgendo alcune delle sue istituzioni culturali più importanti: sabato 12 dicembre sono ancora disponibili posti per “Un regalo per Santa Lucia”, laboratorio per bambini di 4 e 5 anni, a cura dei servizi Servizi Educativi dell’Accademia Carrara, per costruire una speciale scatola, dove custodire il regalo per Santa Lucia. Alle 16.15, nel cortile della Carrara, appuntamento con una Suite teatrale sulla luce a cura dell’associazione di promozione sociale “Isabelle il Capriolo”, un’azione teatrale elaborata durante un laboratorio di teatro partecipato dedicato ai temi del dono, della luce e dell’infanzia. Piazza Carrara sarà chiusa al traffico per una festa che si preannuncia di grande interesse.

Tutto esaurito invece alla Gamec per “Aspettando Santa Lucia” a cura di Clara Luiselli e Laura Mola: un percorso divertente e creativo per entrare in contatto con le opere di Maleviè.

Nel giorno di Santa Lucia, domenica 13 dicembre, alle ore 16.30, per la stagione del Teatro Sociale (sezione Giocarteatro) andrà in scena invece “Il tesoro dei pirati” a cura della compagnia “Teatro Pirata” di Jesi: spettacolo per tutti, dai 4 anni in su, a ingresso libero.

Dalle ore 15 alle 19 di domenica 13 chiusura al traffico anche in via Borgo Santa Caterina per la festa di Santa Lucia organizzata dai commercianti nell’ambito del calendario di eventi di Natale del Distretto Urbano del Commercio, con musica natalizia, animazione e balli di gruppo, esposizioni dei negozi sulla via, vin brulè e tante iniziative per i più piccini.

Il Distretto Urbano del Commercio propone poi domenica 13 dicembre iniziative anche in altre zone della città, in collaborazione con le associazioni dei commercianti: spiccano alle ore 10 in piazza Vecchia “Natale Walking Town”, camminata alla scoperta dei boschi di Città Alta con guide specializzate, alle ore 16 la castagnata di Borgo Palazzo.




Moneta elettronica, scatta il tetto alle commissioni. Ma Confcommercio chiede un monitoraggio

È entrata in vigore anche in Italia la normativa europea che impone il tetto unico alle commissioni interbancarie: 0,3% del valore dell’operazione per le transazioni con carta di credito e 0,2% per i pagamenti per le carte di debito (bancomat) e prepagate.

Il regolamento è stato adottato da Bruxelles nella convinzione che le commissioni interbancarie, la componente principale delle commissioni applicate agli esercenti da parte dei gestori di servizi di pagamento, determinano restrizioni della concorrenza in quanto gonfiano i costi di accettazione delle carte da parte dei dettaglianti senza generare benefici per i consumatori.

I limiti massimi, entrati in vigore il 9 dicembre, si applicano esclusivamente alle carte consumer dei circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat (quelle utilizzate da titolari-consumatori, la parte preponderante delle carte in circolazione) e non alle carte commercial (quelle emesse per imprese, enti o liberi professionisti e che sono utilizzate per le spese inerenti l’attività commerciale o professionale). Sono escluse anche le carte American Express e Diners che continueranno ad applicare le proprie commissioni, generalmente più alte.

Sulla questione Confcommercio sottolinea «l’esigenza di monitorare in modo sistematico gli effetti dell’attuazione della nuova norma e di verificarne l’efficacia in termini di effettiva riduzione delle commissioni pagate dagli esercenti» e auspica «l’istituzione di un Tavolo di monitoraggio costituito da ministero dell’Economia e delle finanze, ministero dello Sviluppo economico, Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana, associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, Poste italiane S.p.a., Consorzio Bancomat, imprese che gestiscono circuiti di pagamento e associazioni delle imprese maggiormente rappresentative a livello nazionale».




“Grand’Ufficiale”, lunedì la consegna dell’onorificenza a Paleari

paleari inaugurazione anno accademico 2015Lunedì 14 dicembre, alle 11, nell’aula magna dell’Università di Bergamo, (ex chiesa di Sant’Agostino) si terrà la cerimonia di consegna  all’ex rettore Stefano Paleari dell’ onorificenza di Grand’Ufficiale dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Nel corso della manifestazione, il Prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino illustrerà la motivazione ufficiale del conferimento deciso lo scorso 2 giugno su proposta della Presidenza del Consiglio di ministri. L’intervento di Paleari sarà preceduto dagli indirizzi di saluto del rettore remo Morzenti Pellegrini e del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Istituito con la legge 3 marzo 1951, n. 178 (G.U. n. 73 del 30 marzo 1951), è il primo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.” L’Ordine è suddiviso nei seguenti gradi onorifici: Cavaliere di Gran Croce, Grand’ Ufficiale, Commendatore, Ufficiale, Cavaliere. Il Cavaliere di Gran Croce può essere insignito della dignità di Gran Cordone.




La lettera / Tra finti barboni e racket delle elemosine, ormai non riconosciamo più chi è povero davvero

Accattoni barboni clochardDa bambino ho imparato a riconoscere i “barboni” con i telefilm americani: emaciati, vestiti male e spesso con la bottiglia in mano e relegati ai margini della strada e della società. Poi sono arrivati i clochard dei film francesi: uomini con la barba incolta, gli abiti sporchi e sgualciti, che tenevano il loro mondo in un carrello del supermercato rubato chissà dove. E’ così che ho appreso il concetto di “senza tetto”, di persona “povera” o “caduta in disgrazia” e così è stato per molti miei coetanei, che oggi hanno superato i quarant’anni.

Poi, con il passare degli anni, ho conosciuto nella mia città la realtà, le zingare sempre pronte a leggere la mano per una manciata di monete, i lavavetri armati di spazzola e secchiello, gli indiani con le rose, i (finti) sordomuti con i gadget lasciati sul tavolo del bar insieme alla richiesta di un piccolo contributo e i venditori di strada che propinano un libro che quasi sempre racconta storie di Africa e di immigrazione; e nell’ultimo periodo ho scoperto l’esistenza di certi individui fermi ai semafori, distinti, non invadenti che aspettano con un cartello attorno al collo, che recita “ho fame”.

Di tutte le categorie appena citate, è quest’ultima quella che più mi ha colpito, forse perché aspetta in silenzio senza dire una parola con il rischio di non essere “vista” da nessuno. E lo dico con cognizione di causa perché sarà che ormai ho fatto il callo a queste incessanti richieste di denaro, ma io sono il primo a non vederli.

Qualche sera fa ero in coda in automobile, fermo ad un incrocio che sembrava un ingorgo senza fine, quando ho visto sul marciapiede alla mia sinistra un uomo che chiedeva la carità: con la mano destra teneva un bicchiere per le monete e con l’altra il cartello “sono senza lavoro, vi chiedo aiuto”. Sarò stato fermo con l’automobile almeno cinque minuti e mi sono accorto di quell’individuo solo all’ultimo secondo. Insieme a me c’era un’amica e quando le ho confidato il mio pensiero, mi ha risposto “ eri in buona compagnia, io non so se gli altri si sono accorti della sua presenza, ma nessuno gli ha dato un euro”.

Sono tornato a casa turbato con la certezza che ci siamo abituati alle sofferenze del mondo: non lo so come sia successo, ma davanti ad una persona che chiede aiuto, siamo caduti nell’indifferenza e nell’ abitudinarietà che anestetizza i sentimenti. Poi è vero che molti di quelli che chiedono soldi, non hanno voglia di cercarsi un lavoro o utilizzano il denaro per giocare alle macchinette e per acquistare “vino e sigarette”, come è altrettanto reale che molti di loro sono obbligati a farlo perché in mano al racket dei mendicanti, ma alla fine queste motivazioni, pur legittime, sono diventate degli alibi e degli escamotage per non vedere e per non pensare. Non fa onore a nessuno, ma si è perso l’empatia, la capacità e la voglia di mettersi nei panni degli altri o come direbbe Papa Francesco “la misericordia verso il prossimo”.

Religione a parte, ho proseguito la mia riflessione, arrivando alla conclusione che come esseri umani siamo tutti chiamati ad aprire gli occhi per guardare le miserie del mondo e le ferite delle persone quando sono private della dignità, stando attenti a non allenare l’arte dell’egoismo e dell’ipocrisia. Perché diciamolo chiaramente: non è normale non accorgersi di un uomo che chiede l’elemosina, che chiede aiuto e che si aspetta qualcosa da noi.

Considerato che ormai siamo prossimi alle feste e che sta cominciando la solita e consueta catena di e-mail e messaggi improntati su “auguri e proponimenti per il Natale”, quest’anno io auguro a me stesso e a tutti i miei concittadini la capacità di “vedere” e non solo di guardare chi ci sta di fronte, per fare propria una consapevolezza rinnovata, lontana mille anni luce dalla filosofia spiccia “morte tua vita mea”. Perché il concetto di sofferenza non può andare a braccetto con quello di indifferenza.

 

 

 




Seriate, scambio di auguri con la musica anni 60, 70 e 80

Baraonda RockabillyDifficile resistere di fronte ai grandi successi dei gruppi e dei cantautori degli anni 60, 70 e 80, musiche e parole conosciute pressoché da tutti, che riscaldano subito l’atmosfera. Ed è quanto auspicano l’Associazione Statale 42 e l’Avis di Seriate che per lo scambio degli auguri di Natale con gli associati e la città organizzano venerdì 11 dicembre al teatro Gavazzeni il concerto della Baraonda dei Rockabilly, formazione di nove elementi che annovera un nome storico, come il bassista Rudy Capitanio, ex Fedeli 44, autore del primo inno dell’Atalanta, la chitarra e voce di Alberto Micheletti, dal Tepa’Studio, e ancora Beppe Rovetta alla batteria, Roberto Zanchi al basso, Lino Righi tastiere, Alvaro Carboni all’Hammond, Carlo Gerelli chitarra solista, Bruno Finazzi chitarra e Angiolino Pedrini alla voce nonché ideatore di una serie di filmati per sorridere insieme.

La serata sarà aperta dalla compagnia teatrale La Leggera (nove donne, a controbilanciare equamente le quote maschili!), che proporrà delle letture sul Natale di Carlo Dal Lago, indimenticato protagonista della scena politica e sociale seriatese.

L’iniziativa si inserisce nel programma dell’Associazione Statale 42, nata poco più di un anno fa con l’obiettivo di ravvivare Seriate con iniziative che vanno dalla cultura all’informazione, all’intrattenimento e di sviluppare la collaborazione con le altre associazioni del paese.

Lo spettacolo inizia alle 20.45. L’ingresso è libero.




Il “cugino” da eliminare per un fisco più equo e leggero

fiscoA Roma tutti abbiamo “un cugino”. Non nel senso di una parentela, né di una presenza reale, ma nello spirito di una rete di familiarità, tra il favoritismo e la complicità, un po’ “aumma aumma”, si direbbe a Napoli in maniera onomatopeica. Di fronte a un incidente o a un qualsiasi problema, i romani, intesi come categoria dello spirito, più che come abitanti di Roma, hanno sempre un “cugino” o in subordine un “amico mio” al quale rivolgersi per far sistemare le cose. Non importa se poi rivolgendosi al “cugino” la sistemazione viene male o risulta più cara rispetto a quanto potrebbe fare un perfetto estraneo, pagato per la prestazione professionale. Il valore aggiunto è quello di avere un apparente privilegio, quello, appunto, di un “cugino” a cui rivolgersi che, si presume, altri non hanno. Il “cugino” degli italiani è il governo. In materia fiscale, efficienza e pragmatismo, ma in fondo anche la Costituzione (“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”), vorrebbero che le tasse fossero pagate in maniera equa ed egualitaria. Ma se fosse veramente così, il “cugino” cosa ci starebbe a fare? Perderebbe il suo ruolo, perché se tutti fossimo uguali, non potrebbe far valere la sua strizzatina d’occhio e l’apparente vantaggio della familiarità. Lo sconto delle tasse, insomma, piace (anche) perché è esclusivo. Se fosse per tutti darebbe meno soddisfazioni.

Ci sono due grandi tipologie di benefici, quelli che danno qualcosa e quelli che permettono di non pagare. Nella prima categoria, c’è la regalia. L’ultima trovata è il bonus, come i 500 euro che saranno dati a quanti compiranno diciotto anni nel 2016 in modo che possano comprare cultura e in questo modo combattere l’avanzata del terrorismo. A parte il rapporto un po’ azzardato, c’è l’incertezza su cosa si intende con comprare cultura- Si parla di libri, ma chi valuta se sono sullo stesso piano “Guerra e Pace”, un romanzetto Harmony e le avventure di Peppa Pig? E’ sempre l’aleatorietà che ci rovina e qui ce n’è parecchia, accentuata dal fatto che il premier Renzi replica piccato che questa non è una “mancia, ma un dovere” e a chi sostiene che si tratta di una manovra elettorale ribatte che “gli italiani non sono stupidi”. La stessa risposta, peraltro,  che aveva dato quando si inventò il bonus degli 80 euro per i lavoratori dipendenti a basso reddito prima delle elezioni europee (vinte) nel 2015. Nel frattempo ci sono stati altri bonus: quello per i bebè, quello ancora da 80 euro per le forze dell’ordine e quello ancora da 500 euro (si vede che alcuni numeri gli portano buono) per gli insegnanti. Un po’ per uno, insomma, fa bene a quasi tutti, anche se forse sarebbe stato meglio provvedere in maniera più razionale e sistematica con una reale riduzione generale delle aliquote senza favoritismi.

Accanto alla regalia, c’è una seconda modalità di azione del “cugino” che quasi tutti, anche senza saperlo, hanno al Fisco. E’ quella dello sconto, dove il grande favore dell’eccezione è di lunga tradizione. In questo campo il governo aveva annunciato una grande azione moralizzatrice, ma l’impeto rottamatore si è infranto forse anche perché il “cugino”, si sa, è una potenza in chiave elettorale. Così non solo il governo ha accantonato i proclami  di voler disboscare la giungla di sconti e agevolazioni fiscali, ma ne ha aggiunto altri 15, portando il totale a quota 296.  “Le tax expenditures” introdotte valgono 634 milioni per il 2016, 1,3 miliardi per il 2017 e 1,2 miliardi per il 2018 e tra queste ci sono l’art bonus, per spingere gli investimenti in cultura o il bonus mobili per le giovani coppie che comprano casa. Tra i compiti costituzionali c’è la redistribuzione dei redditi, che passa anche attraverso la gestione del fisco. Per questo alcune detrazioni, come quelle per i carichi familiari, sono considerate intoccabili. Ma le agevolazioni fiscali valgono più di un terzo delle entrate tributarie complessive (161 miliardi contro 442) e alcune, come l’agevolazione per l’estrazione del sale dal magnesio, sembrano più che altro “sussidi impliciti”. Molto meglio recuperare queste risorse per procedere ad una generale riduzione delle imposte, seppure contenuta. Con buona pace del “cugino”.

 




Tutela del marchio, seminario di Bergamo Sviluppo

Bergamo SviluppoSi terrà lunedì 14 dicembre, alle 14.30, all’ex Borsa merci di Bergamo, il seminario “Tutela del marchio e tutela della forma”. L’incontro è promosso nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle Mpmi bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. Il seminario, rivolto a tutte le micro, piccole e medie imprese locali, ma aperto anche a tutti gli interessati, mira a fornire informazioni e conoscenze utili per proteggere nel modo più efficace le proprie opere immateriali, attraverso gli strumenti di tutela offerti dal marchio. L’apertura dei mercati e le dinamiche della concorrenza impongono, o suggeriscono alle imprese, di registrare un proprio marchio quale segno idoneo a distinguere i propri prodotti o servizi da quelli di altre imprese operanti all’interno dello stesso mercato. La tutela del marchio garantisce, pertanto, la protezione delle creazioni aziendali, il cui valore aggiunto risiede nell’essere, appunto, distintive, non riproducibili, ovvero esclusive, sottratte all’imitazione di chiunque. Il marchio, assieme ad altri assets intangibili, consente inoltre la tutela della forma di un prodotto o della sua confezione. Diversi gli argomenti trattati nell’incontro; Introduzione alla Proprietà Intellettuale, I segni distintivi dell’impresa, La garanzia di provenienza e i marchi, La tutela della forma – cumulo delle tutele, Il marchio di forma, Il disegno o modello. La partecipazione al seminario è gratuita. Info: www.bergamosviluppo.it




Rinascimento urbano, Bergamo vara il “Tavolo per l’edilizia”

costruzioni - ediliziaUn progetto strutturato di rilancio del settore delle costruzioni nella Provincia di Bergamo per la creazione di un’edilizia innovativa: è questo l’obiettivo che muoverà i lavori del Tavolo per l’Edilizia, istituito dalla Camera di Commercio di Bergamo presentato questa mattina. Il Tavolo, coordinato da Ottorino Bettineschi, vicepresidente della Camera di Commercio e presidente dell’ Ance di Bergamo, raccoglie tutti i rappresentanti e gli interlocutori locali della filiera dell’edilizia, ovvero Ance Bergamo, Cna, , Compagnia delle Opere, Confartigianato Bergamo, LIA,  Ordini degli Architetti, degli Ingegneri di Bergamo e dei Geologi della Lombardia, Università di Bergamo, Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Bergamo e Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo. Ogni associazione vi partecipa con il rispettivo presidente e si riunisce periodicamente con cadenza settimanale: attualmente il gruppo dei Presidenti si è riunito già 7 volte da fine luglio. Nell’ambito della presentazione odierna, cui erano presenti tutti i componenti del Tavolo, sono intervenuti: Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo,  Ottorino Bettineschi, che ha illustrato il Manifesto del Rinascimento Urbano, il Professor Paolo Riva in rappresentanza dell’Università di Bergamo ed Emanuele Prati, segretario generale dell’ente camerale.

La filiera

La Provincia di Bergamo esprime numeri imponenti per quanto riguarda le costruzioni: la filiera conta infatti più di 20.000 imprese che sviluppano un fatturato di 3,5 miliardi di Euro e circa 8MILA professionisti, per un totale di quasi 30mila attività al netto dei rispettivi collaboratori. I temi chiave che verranno affrontati in termini di didattica, ricerca e sviluppo, saranno la rigenerazione urbana, la crescita della qualità e della sicurezza del territorio anche tramite il contrasto al dissesto idrogeologico, le prestazioni del costruito per una più alta vivibilità dei residenti ed attrattività turistica, così come l’efficientamento delle infrastrutture. Il raggiungimento di questi obiettivi sarà da perseguire mettendo al centro la tutela dell’ambiente, sia da parte della committenza pubblica che di quella privata, la riduzione delle emissioni di CO2 (ed altri gas serra), attraverso il risparmio, l’efficienza energetica, l’impiego di fonti rinnovabili e l’utilizzo di materiali sostenibili e di eco-innovazioni, la valorizzazione ed il recupero del patrimonio artistico, culturale e naturale e nuovi modelli di partenariato pubblico-privato. Per realizzare questo progetto una grande attenzione sarà rivolta all’innovazione e alla ricerca attraverso collaborazioni tra università, scuole, aziende e mondo delle professioni al fine di valorizzare e sviluppare le eccellenze già presenti sul territorio. Conseguenza dell’innovazione e della ricerca è la creazione di un sistema di formazione continuo su materiali, tecnologie e processi di filiera. Infine, ma non meno importante, è da sottolineare l’azione volta a favorire aggregazioni tra tutte le imprese della filiera per vincere le sfide di un mercato globale e competitivo.

“Oggi per l’edilizia a Bergamo si chiude un mondo e se ne riapre un altro – ha dichiarato Bettineschi, coordinatore del Tavolo per l’Edilizia -. Dopo otto anni di crisi, il comparto delle costruzioni c’è, non si arrende e dimostra di saper reagire mettendo in campo tutte le sue forze facendo rete. La filiera oggi rappresentata lavorerà affinchè a partire dalle linee guida del Manifesto del Rinascimento Urbano, si realizzi un Progetto che a cascata “costruirà nuovi progetti”. “La ripresa che stanno riscontrando altri settori merceologici non ha ancora coinvolto le costruzioni che per la nostra provincia hanno un impatto determinante sull’intera economia – ha dichiarato Malvestiti -. Auspico che il Tavolo per l’Edilizia possa portare frutti, collocandosi in un momento in cui, cogliendo questi primi segnali congiunturali positivi, si possa ripartire con azioni ragionate e mirate. La Camera di Commercio sarà in prima linea nell’appoggiare tutti quei progetti volti a portare fuori dalla crisi il nostro territorio affinché l’economia riparta nella sua complessità”. In una riflessione inviata dal Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini si evidenzia che il Tavolo per l’Edilizia avrà anche il compito di pensare “Un modello per una città vivibile: sicura, confortevole, attrattiva; che sia un vivace polo con patrimoni culturali e artistici da tutelare, una Bergamo attenta all’ambiente e alla sostenibilità, centro di relazioni virtuose tra cittadini, pubblico e privato. Una Bergamo virtuosa, che cresce grazie all’impegno di tutte le persone che ogni giorno si prendono cura di un bene comune, la propria città”.

Il progetto

Per identificare le azioni a supporto di questa politica di sviluppo sono stati creati 6 Gruppi di lavoro che con funzioni e obiettivi specifici: Marchio e comunicazione, Analisi ricognitiva del territorio, Innovazione, ricerca e formazione, Credito e reperimento risorse finanziarie, Norme e Imprese e Lavoro. Il primo obiettivo in ordine di tempo sarà l’ideazione di un Marchio della filiera dell’edilizia bergamasca che identificherà le imprese e le attività economiche che nell’ambito di questo percorso aderiranno ai requisiti per farne parte. Il lavoro dei Gruppi servirà a formulare proposte che a seconda della loro natura verranno sottoposte alle diverse Istituzioni di governo locale ed è previsto che il Tavolo si faccia promotore anche di iniziative pubbliche, quali convegni ed eventi di interesse del settore, tra cui anche manifestazioni fieristiche. Questo percorso nel suo complesso, anche tramite il lavoro dei Gruppi, permetterà una ricognizione del settore a 360°: questo per permettere che le proposte formulate siano realmente corrispondenti alle esigenze del territorio e che abbiano ricadute concrete e dagli effetti misurabili, anche in ragione della diffusa consapevolezza che l’edilizia è un traino irrinunciabile per la Provincia oltre che per l’intera economia.  Un’azione che fonda quindi le sue radici nel presente con lo sguardo rivolto al futuro: gli odierni processi di riqualificazione delle città richiedono nuovi modelli finanziari e di business in discontinuità con il passato e che possano agevolare sia il settore pubblico che quello privato, come l’innovazione e la ricerca dovranno agire di concerto con i processi di formazione che dovranno necessariamente essere ottimizzati e condivisi con tutto il sistema-filiera. Una filiera che dovrà a sua volta vedere valorizzate imprese e professionisti eccellenti in grado di cogliere opportunità di crescita e di sviluppo. Tutto quello che a livello normativo potrà essere migliorato verrà suggerito agli Enti di riferimento sia a livello locale che centrale, con particolare attenzione a forme di sburocratizzazione ostative rispetto ai tempi che oggi richiedono l’economia di mercato e gli investitori. Cruciale sarà infatti il capitolo sulle risorse finanziarie e sul loro reperimento, puntando tra gli altri strumenti anche ai Fondi Europei. Con questo corposo progetto, il Tavolo per l’Edilizia della Camera di Commercio di Bergamo si candida a diventare una best practice a livello nazionale e a rendere effettivo il passaggio da “Capitale dell’edilizia” a “Capitale dell’innovazione nell’edilizia”.

 

Il Manifesto del Rinascimento Urbano