La fibra ottica raggiunge tutti i quartieri di Bergamo

fibra ottica internetTutti i quartieri di Bergamo sono finalmente connessi con la fibra ottica: con i lavori svolti nei giorni scorsi a Grumello del piano e Bergamo Alta, veri nodi critici del processo di cablaggio, si completa un lavoro importante che ora consente a tutta la città di Bergamo di navigare ad alta velocità. Un risultato reso possibile dagli interventi svolti da Telecom Italia, che in due anni ha connesso 413 “armadi” in tutto il territorio cittadino, da Fastweb, che ha cablato 308 armadi, e da Vodafone, 148 armadi. “La connettività in fibra si attesta ora all’armadio: – dichiara l’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – le società che lo hanno cablato assicurano la potenza di 100 mega in upload e in download. La vera sfida è quella sull’ultimo tratto, quella che dall’armadio va alle case dei nostri concittadini, ma tutte e tre le principali compagnie ci hanno assicurato che a partire dal primo gennaio 2016 commercializzeranno la fibra: Bergamo entra così finalmente in Europa. Abbiamo profuso tutto il nostro impegno affinché tutti i quartieri disponessero della fibra ottica: anche nella nostra città gli utenti della rete potranno avere prestazioni che negli altri paesi del nostro continente sono a disposizione da alcuni anni. Su queste tematiche il resto d’Italia è in forte ritardo”.

Mentre tutti i cablaggi di Bergamo Bassa sono passati attraverso i cavidotti della pubblica illuminazione e le polifore di A2A (consentendo di non fare interventi impattanti sulle strade cittadine, di sfruttare progetti già esistenti come il progetto Socrate ed evitare la duplicazione di fibra già posata, visto che i gestori possono cogestirla), in Città Alta il progetto si è rivelato completamente diverso: per connettere gli armadi, i cosiddetti “cabinet”, è stato necessario tirare i cavi parallelamente a quelli della pubblica illuminazione, sfruttando, grazie alla collaborazione di ATB, anche il sedime della Funicolare. Una parte del centro storico, in particolare la zona delle Mura, è stata cablata in fibra grazie ai fondi messi a disposizione dall’Amministrazione del Comune di Bergamo per realizzare il progetto del BergamoWifi.

La scorsa settimana l’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni ha incontrato tutti i gestori della connettività cittadina (Telecom Italia, Fastweb, Vodafone, Selene, A2A, Enel, BigTLC e Wind) per definire le strategie future riguardo questo ambito fondamentale nello sviluppo della città. Diversi gli elementi di interesse: nel 2016 è prevista una forte implementazione degli investimenti su Bergamo da parte di diverse società per portare la fibra direttamente a casa dei cittadini e superare il cosiddetto “ultimo miglio”, quello che separa il cabinet dalle abitazioni degli utenti, come auspicato dal Governo. In questo senso Bergamo fa parte di un numero ristretto di città, 24 in tutta Italia, su cui avrà inizio questo progetto.

“Un ringraziamento particolare alle società che hanno investito su Bergamo – sottolinea Angeloni – stiamo parlando di cifre importanti, superiori ai 15 milioni di euro, e che consentono alla città di fare un balzo in avanti sensibile, divenendo la terza città in Italia per capacità di connettività”. Il Comune di Bergamo prevede un sostanziale snellimento delle procedure di richiesta di intervento per quello che riguarda la posa dei cavi e delle infrastrutture necessarie al compimento dell’obiettivo: tutte le istanze saranno pertanto digitalizzate e presentabili attraverso lo sportello SUEAP del Comune. I moduli sono già disponibili, scaricabili e inviabili online sul Geoportale SIGI. A breve, inoltre, sarà pubblicata sul Geoportale SIGI la mappa georeferenziata dei cabinet presenti in tutta la città di Bergamo e una stima accurata dei percorsi e dei kilometri di fibra ottica attualmente già in uso nel capoluogo orobico.

Infine, l’Amministrazione e le società hanno deciso di rendere permanente il tavolo di confronto, allargando l’orizzonte anche alle altre direzioni del Comune di Bergamo, in modo da rendere più agevoli e semplici le procedure, i controlli e lo scambio di informazioni, garantendo così ai cittadini la massima attenzione e tempestività in caso di disservizi. Solo nel 2015 le istanze presentate sono state circa 6000 e solo grazie all’impegno degli uffici comunali è stato possibile evaderle in tempi brevi.

 




Lavoro e progresso economico, in fiera premiati lavoratori e imprenditori

Sono 88 i lavoratori e gli imprenditori bergamaschi che domenica 13 dicembre alla Fiera di Bergamo hanno ricevuto il “Riconoscimento del lavoro e del progresso economico”, il premio annuale della Camera di Commercio, giunto alla 55esima edizione. Alla presenza della Giunta Camerale – rappresentata per l’occasione dal presidente Paolo Malvestiti, da Marco Giuseppe Amigoni, Gualtiero Baresi, Ottorino Bettineschi, Alberto Brivio, Alberto Capitanio, Angelo Carrara, Amerigo Cortinovis, Giuseppe Guerini e dal segretario generale Emanuele Prati – sono stati  assegnate anche le benemerenze al filosofo Mauro Ceruti, che annovera nel suo curriculum la presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bergamo, e all’imprenditore Benito Guerra, alla guida di Robur, azienda creativa e all’avanguardia in cui si coniugano tecnologia, etica, cultura ed economia.

I premiati sono stati suddivisi in quattro categorie: Lavoratrici e Lavoratori dipendenti o autonomi – (2 premi); Lavoratrici e Lavoratori dipendenti – Anzianità e fedeltà (70 premi); Coltivatori diretti (5 premi) e Imprese Industriali, Commerciali, Agricole e Artigiane (11 premi), tra queste, nel settore commerciale, quest’anno si premia una sola attività, la macelleria, salumerie e gastronomia Gastoldi Pierino di Bariano, iscritta al Registro delle imprese da 78 anni e 2 mesi.

Il premio, inizialmente destinato al riconoscimento della sola anzianità di servizio dei lavoratori dipendenti, fu istituito nel 1952 su specifica richiesta del ministero dell’Industria e del Commercio e accolto dall’allora presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giacinto Gambirasio. La manifestazione, tuttavia, non ha avuto sempre una vita facile: diverse sono state le vicissitudini che ne hanno segnato le edizioni, compromettendone talvolta la cadenza annuale. Ma proprio grazie a queste vicende, l’iniziativa si è rafforzata nei suoi tratti essenziali, acquisendo una propria identità, proponendo valori imprescindibili, come l’etica e l’integrità. Dal 1980 in poi l’appuntamento ha avuto luogo puntualmente ogni anno, fortemente voluto dalla Camera di Commercio, e dal 2006 ha assunto una nuova configurazione, riconoscendo anche quei profili professionali che, a prescindere dall’anzianità di servizio, quotidianamente contribuiscono ad uno sviluppo qualificato e talvolta eccellente dell’economia bergamasca.

Il messaggio dell’edizione 2015, dopo gli attentati di Parigi, è stato incentrato sull’importanza del lavoro nel processo di realizzazione del singolo individuo e, di conseguenza, dell’umanità intera. Attraverso i filmati, le immagini e le parole, la Camera di Commercio di Bergamo nelle parole del presidente Paolo Malvestiti ha inteso quest’anno dar valore al lavoro come strumento per la costruzione di una civiltà collaborativa e serena, che operi con convinzione in favore della pace.

Riconoscimento Lavoro e Progresso economico – i premiati 2015

 




Guida Michelin, calano i locali stellati di Bergamo

Michelin 2016Presentata la Guida Michelin 2016 e per Bergamo c’è un’ amara sorpresa. I locali stellati non sono più 9 ma sono scesi a 8. Nell’elenco infatti non figura più “Al Vigneto” di Grumello del Monte. Conferme invece per gli altri locali, dal tristellato Da Vittorio di Brusaporto, ai ristoranti con 1 stella, ovvero:  Frosio di Almé, Antica Osteria dei Camelì di Ambivere, Il Saraceno di Cavernago, l’A’anteprima di Chiuduno,  LoRo di Trescore Balneario, il San Martino di Treviglio e l’Osteria della Brughiera di Villa d’Almè.




“Bergamo è senza padri”, Zonca mette il dito nella piaga

Cesare Zonca
Cesare Zonca

“Bergamo è rimasta senza padri” dice in una lunga, e non priva di spunti (alcuni condivisibili e altri molto meno), intervista al sito Bergamopost.it l’avvocato Cesare Zonca. In occasione del suo ottantesimo compleanno, il legale d’affari più famoso e influente della città, colui che con l’ex presidente della Banca Popolare di Bergamo (poi Ubi) Emilio Zanetti ha rappresentato lo snodo obbligato di tante vicende, economiche ma anche dai risvolti politici, è chiamato a tracciare un quadro della situazione e ad offrire al lettore un punto di vista sulle condizioni dello scenario bergamasco. E spicca, pur nella ritrosia forse dettata da carità (il vero signore non infierisce mai), la constatazione di una terra rimasta orfana di padri, cioè di figure di riferimento.
E’ un’osservazione da condividere in pieno. La sua, anzi, è la certificazione di quanto da anni andiamo sostenendo a proposito della dilagante mediocrità che ha investito pressoché ogni ambito della vita bergamasca, da quello economico a quello politico non trascurando quello culturale come quello sociale. Certo è paradossale ritrovarsi in questa situazione di sostanziale assenza di leadership dopo aver sentito per anni auspicare da più parti la fine, fisiologica, della lunga stagione dei cosiddetti “grandi vecchi”.
Zonca, bontà sua, individua nel sindaco Giorgio Gori una “figura promettente”. In nuce, alcune caratteristiche ci sono: la visione di lungo periodo, la capacità di coltivare rapporti con i mondi che contano, le doti comunicative. Indubbie qualità che tuttavia forse non bastano per farne un vero leader se non addirittura un “padre”. La leadership è qualcosa di più e di più complesso che al momento, ma è ancora ai primi passi della sua esperienza politico-amministrativa, Gori lascia soltanto intravedere. Ma anche ammettendo che il sindaco abbia tutto per diventare una guida riconosciuta, o quantomeno stimata, anche da chi politicamente la pensa in modo diverso, resta che la realtà bergamasca ha bisogno come il pane di tante, e diverse per cultura e estrazione sociale, figure di riferimento.
Proviamo a volgere per un attimo lo sguardo all’indietro, così forse il discorso risulta più comprensibile. Fino a poco più di vent’anni fa la scena orobica era calcata da personaggi che oggi, al di là di come la si pensi, appaiono come autentici giganti: accanto a Zonca e Zanetti, ciascuno nel proprio ambito, c’erano Filippo Maria Pandolfi e Mirko Tremaglia, don Andrea Spada, Roberto Sestini e le famiglie Radici, Pesenti e Mazzoleni. Oggi che per le più disparate ragioni (chi si è ritirato, chi ha solo lasciato la prima linea, chi ha fatto scelte diverse, chi non c’è più) queste figure sono venute a mancare, è chiaro a tutti quanto Bergamo sia più povera.
Non si tratta di coltivare inguaribili nostalgie né di immaginare che possano esistere uomini per tutte le stagioni. Resta l’osservazione di Zonca: non ci sono più padri. E a partire dai padri, che per primi avrebbero potuto agevolare (ma forse ci hanno provato, non riuscendoci) la nascita di “figli” all’altezza, tutti sono chiamati ad una seria riflessione. Quel vuoto va riempito, quel quid in più va trovato. Assodato che i leader non nascono in provetta e tantomeno lo diventano per cooptazione, prima si creano le condizioni per la nascita e la crescita di una classe dirigente adeguata alle sfide meglio sarà per tutti. A partire dagli ignari nipotini.




Inquinamento, ordinanza del Comune: stop ai diesel Euro 3 e “stretta” sui riscaldamenti

Auto-pg7Visti gli elevati valori di Materiale Particolato (pm 10) e delle previsioni di accumulo degli inquinanti per i prossimi giorni, emesse dall’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente, il Comune di Bergamo ha deciso di correre ai ripari. Lo ha fatto con una ordinanza per il contenimento dell’inquinamento che ha validità sull’intero territorio comunale.

Palazzo Frizzoni ha deciso di:

– di estendere il fermo della circolazione, imposto con la Deliberazione della Giunta regionale della Lombardia n. 2578/14 anche ai giorni di sabato e festivi, dalle 7.30 alle 19.30, con l’inclusione dei veicoli privati “Euro 3” diesel, non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato allo scarico in grado di garantire un valore di emissione del particolato almeno pari al limite fissato per lo standard Euro 4.

– di ridurre di due ore la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, che, pertanto, non potrà superare le 12 (dodici) ore giornaliere, nonché di diminuire di 1 grado centigrado, da 20° a 19°, con 2 gradi centigradi di tolleranza, la temperatura dell’aria degli edifici ad esclusione degli edifici rientranti nelle categorie:
· edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
· edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili;
· edifici adibiti a scuole materne o asili nido;
· edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.

A sostegno dei provvedimenti adottati dal Comune di Bergamo, l’ATB, per contenere l’inquinamento atmosferico in città, ha disposto dal 10 dicembre (fino alla revoca dell’ordinanza comunale), l’utilizzo gratuito di autobus, funicolari e tram per i bambini con età inferiore agli 11 anni compiuti e un adulto che li accompagna a scuola.




Piazzale Marconi, a marzo il nuovo padiglione per i turisti

Il rendering del padiglione progettato da Ines Lobo
Il rendering del padiglione progettato da Ines Lobo

Sono iniziati questa mattina i lavori per la realizzazione del padiglione progettato da Ines Lobo per il completamento di Piazzale Marconi. La struttura circolare avrà diametro di 13 metri e sarà realizzata in calcestruzzo bianco simile a quello delle sedute che attualmente sono presenti sul piazzale. In mattinata gli operai e i tecnici della ditta B&B Costruzioni di Alessandria, aggiudicataria dei lavori, hanno iniziato a delimitare la zona e a eseguire i primi rilevamenti. Il cantiere prevede diverse fasi: nella prima, che durerà circa un mese, saranno eseguiti gli scavi, il consolidamento del terreno e le fondazioni della nuova struttura. Sarà poi eretto il padiglione vero e proprio, una struttura molto particolare, anche per via delle vetrate semicircolari, e che ospiterà dalla prossima primavera l’ufficio di informazioni turistiche ora all’interno dell’Urban Center, in coabitazione con BergamoScienza. La fine dei lavori è prevista per il 18 marzo 2016, con una spesa complessiva di 227mila euro+ Iva. “Con questo intervento si completa il progetto che Ines Lobo ha pensato per piazzale Marconi – dichiara Marco Brembilla, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bergamo – e mettiamo un altro tassello nel progetto di riqualificazione dell’area. Una volta completato il padiglione farà luce sul lato sinistro del piazzale, che ora rappresenta la vera zona d’ombra dell’area, contribuendo a migliorarne la percezione e anche la sicurezza”.




“Comitato Turistico InValcavallina”, sabato l’elezione del presidente

Il “Comitato Turistico InValcavallina” terrà la sua prima Assemblea generale sabato 12 dicembre a partire dalle 9.45 alla Casa del Pescatore a Monasterolo del Castello. La firma dell’atto costitutivo è prevista alle 11. Questo il programma dell’assemblea: alle 10 inizio dei lavori e saluto delle autorità presenti, alle 10,30 relazione finale del gruppo costituente e suo scioglimento, alle 11 l’Atto di costituzione del Comitato Turistico InValcavallina con le firme del Presidente CSVC e di Promoserio, un quarto d’ora più tardi l’approvazione del regolamento generale del Comitato. Alle 11.30 seguirà l’elezione del Direttivo turistico InValcavallina e alle 11.45 si terrà la prima seduta pubblica del Direttivo con all’ordine del giorno l’elezione del presidente del Comitato turistico In Val Cavallina e la ratifica del soggetto attuatore.




La polemica su Mussolini? Una banale e triste storia di provincia

mussoliniCerte notizie sono come il maiale: non si butta via niente. Le notizie che riguardano la figura di Benito Mussolini, poi, sono come il maiale al cubo: possono essere insaccate, affumicate, conservate per anni ed anni, e, quando le servi in tavola, fanno sempre la loro – è il caso di dirlo – porca figura.

Mussolini, a settant’anni dalla sua morte, è ancora uno scoop: ogni tre per due, salta fuori qualcosa che riattizza l’interesse intorno al Duce. Una volta è la vera storia della sua morte, un’altra un reportage sull’oro di Dongo, un’altra ancora un epistolario che non vuole saltare fuori: in un modo o nell’altro, Mussolini fa ancora notizia. E vende. Qualunque direttore di giornale sa perfettamente che una copia in cui si parli di lui, in cui si offrano gadget del Ventennio, speciali sul fascismo, volumetti da due soldi su qualche carattere ducesco, vende cento volte più di una copia qualunque. E mi sento di dire che anche tutta questa polemica, all’apparenza vieta e fuori tempo massimo, sulla revoca della cittadinanza onoraria concessa dal comune di Bergamo a Mussolini, nel 1924, appartenga al medesimo filone degli speciali sul fascismo e degli inserti sul Duce: è una questione di vendite, in un certo senso.

Tant’è che, ultimamente, tutti quanti, e specialmente quelli che, altrimenti, non si filerebbe nessuno e che nessuno sa chi diavolo siano, cercano di appendere il cappello all’attaccapanni della revoca. Lo dico bello chiaro, a scanso di equivoci: per me, la cittadinanza onoraria a Mussolini potreste toglierla anche domani: in primo luogo, perché delle benemerenze in genere mi frega men che zero, in secondo luogo perché Mussolini mi pare tutto meno che un benemerente e, in terzo luogo, perché le onorificenze concesse dal Comune di Bergamo mi sembrano più o meno tutte quante prodotto di piaggerie e consorterie, non soltanto quella assegnata al Duce. Sicché, valgono quanto il due di coppe con la briscola a denari, a chiunque vengano appioppate: parenti, amici e benefattori.

Ma qui, in questo accanimento su di un tema che, evidentemente, alla stragrande maggioranza dei cittadini importa pochissimo, ci vedo qualcosa di diverso da una banale diatriba, di quelle che ci fanno sbadigliare da decenni, tra destra e sinistra, buoni e cattivi, ricciolini e crapepelate: mi pare di riconoscere i segnali di una precisa campagna di marketing. Marketing politico, ma pur sempre marketing. Rivediamo dall’inizio tutta la faccenda.

L’antefatto è che i temi della scorsa maturità hanno dimostrato che agli studenti italiani la Resistenza, coi suoi annessi e connessi, a furia di venir bombardati da celebrazioni e discorsi, è decisamente venuta in uggia. Ahia, devono essersi detti i professionisti della memoria partigiana: qui rischiamo di restare disoccupati! Di questo passo, a qualcuno di questi signori, che hanno costruito una salda fortuna ed una carriera sulla propria vocazione antifascista, avrebbe potuto toccare di andare a lavorare: e magari dover perfino esibire il proprio curriculum, anziché basarsi sulla fiducia. Ed ecco scattare l’operazione di marketing: Mussolini, orrore, ha ancora la cittadinanza onoraria! Quale miglior occasione per dimostrare al mondo la propria vitalità e la propria indiscussa competenza negli affari in cui storia e morale vanno a braccetto? Così, è partita la polemica, opportunamente amplificata dalla stampa locale, che, su cose come questa, va a nozze, sempre per ragioni di numeri: fare degli speciali sul Duce per aumentare la tiratura sarebbe politicamente scorretto, ma, se qualcuno ti offre la notizia su di un vassoio d’argento…ci siamo capiti.

Così, mentre i Bergamaschi se ne fregavano serenamente di tutta la questione, la polemica è rimbalzata sui muri della città: hanno detto la loro tutti i malati di protagonismo del comprensorio, ci si sono ficcati tutti i padrini della storiografia locale, hanno abbracciato la santa causa politichini di terza e quarta linea, sperando, probabilmente, di venir promossi in cavalleria. Questa, se ve la devo dire piatta, è la mia impressione sull’affaire Mussolini: una banale, tristissima, storia di provincia. Un siparietto tra gente culturalmente e politicamente sorpassata, che non vuole accettare la realtà del sorpasso e che cerca, in ogni modo, di restare sotto il riflettore, di tenere il palcoscenico un minuto di più. Una questione di caratteri e non di revisione della storia, insomma. E, allora, caro Gori, compi un atto di generosità verso questi protagonisti delle ribalte orobiche del tempo che fu: è un po’ come la legge Bacchelli, che soccorre gli artisti in disarmo. Revoca questa benedetta cittadinanza: sarà un’opera di bene. Per questi uomini che non sanno accettare la propria giubilazione politica e, forse, neppure l’incalzare del dato anagrafico; ma, soprattutto, per noi, gente normale, che non sa che farsene di riflettori e di ribalte e che, soprattutto, vorrebbe occuparsi dei cittadini vivi, non dei dittatori morti.




Bergamo, dall’inizio dell’anno vendute 3mila auto in più

Continua anche a Bergamo la crescita del mercato dell’auto che fa segnare a novembre 472 immatricolazioni in più rispetto allo stesso mese scorso anno per un totale di 2.140 e un incremento del 24,3%, superiore alla media nazionale attestatasi a +23,5% (con 134.021 auto nuove). È invece più basso di un punto percentuale l’incremento registrato in Bergamasca nei primi 11 mesi dell’anno. Complessivamente sono state vendute 24.784 auto contro le 21.642 del 2014, pari a +14,5%, mentre il totale nazionale è stato di 1.464.747 immatricolazioni pari ad un +15,5%.

In testa alla classifica dei marchi più venduti c’è Fiat con 259 immatricolazioni contro 247 del novembre 2014 (+4,8%), seguita da Volkswagen che nonostante lo scandalo sui test delle emissioni dei motori diesel piazza un incremento consistente (+42,7%) passando da 166 a 237 auto vendute a novembre. In crescita anche Ford (+56,6%), salita da 127 a 199 unità vendute, e Renault (+47,2%). In calo invece la performance Opel (-6,3%) e più contenuta quella di Toyota, 9 auto in più pari ad un +6,8%.

Auto e fuoristrada – immatricolazioni a Bergamo – le prime 30 posizioni

(fonte Unrae)

tabella auto - novembre

Il confronto sui primi 11 mesi del 2015 vede ancora in testa Fiat con 3.252 immatricolazioni totali (+507 rispetto al 2014, pari a +18%), seguita da Volkswagen con 2.387 vetture e un incremento del 6,9% rispetto al 2014. La terza posizione è per Opel (1.850 auto contro 1.657, +11,6%).

tabella auto - a novembre 2015

Rispetto ad ottobre invece Bergamo non ha fatto registrare alcuna variazione: 2.410 esatte le auto nuove vendute in entrambi i mesi.

Quanto alla lettura dei dati, se è vero che il recupero si è innescato, gli addetti ai lavori preferiscono ancora andare cauti. «Guardando al 2016 – ha commentato Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – abbiamo una diversa visione rispetto alle previsioni che si sono lette in questi giorni di un mercato che raggiunga 1.747.000 unità». «Mentre la fase di lenta ripresa congiunturale si è avviata – ha precisato – restano ancora gli strascichi della riorganizzazione strutturale che case automobilistiche e reti di vendita hanno affrontato negli ultimi 3 anni, vedendo sparire circa 500 imprese concessionarie, 900 punti di vendita e 9.000 occupati».

«Soprattutto – ha spiegato -, abbiamo assistito ad una crescita del noleggio per l’evento Expo, certamente irripetibile, ma è venuta a mancare la parte più importante della domanda spontanea, quella dei privati che è in ripresa solo da questa primavera, grazie alle poderose azioni commerciali delle case con le loro reti di vendita, e che ancora rappresenta solo il 63% delle vendite realizzate nelle nostre concessionarie. E tutti i dati settoriali ed economici che Unrae ha incrociato con Prometeia nell’ultimo Osservatorio previsionale confermano – ha ribadito Nordio – che in assenza di una spinta decisa al rinnovo del parco anziano la previsione più realistica e attendibile per il 2016 è di 1.640.000 unità».

L’analisi della struttura del mercato di novembre indica un andamento degli acquisti dei privati in linea con il mercato. La crescita del 25,1% dei volumi consente un incremento di quasi un punto di quota, che raggiunge il 65,1% nel mese, mentre nel cumulato le immatricolazioni aumentano del 17,9%, con una quota pari al 63,5% del totale mercato. Ancora molto forte la spinta del noleggio che in novembre segna un incremento del 35,7% ed una rappresentatività del 16,8%. Una forte spinta deriva sia dal breve sia dal lungo termine ma, mentre il rent a car raddoppia i propri volumi (+98,7%), il lungo termine cresce di un buon 19,7%. Negli 11 mesi l’incremento in volume è pari al 17,7% (con un andamento simile fra breve e lungo termine), giungendo a rappresentare 1/5 del totale mercato. Infine, anche il canale delle società torna a segnare una buona crescita: +10% in novembre, che porta il cumulato gennaio-novembre ad un +5%, con una quota sul totale pari al 16,4%.

Ottima crescita a doppia cifra in novembre per le motorizzazioni a benzina, diesel e ibride a fronte, invece, di un calo del 20,8% del Gpl e del 31,8% del metano. Anche nel cumulato, alla crescita di tutte le altre motorizzazioni si contrappone una leggera flessione del Gpl e una forte contrazione del metano (-11%). Sotto il profilo dei segmenti, in novembre si registrano buoni incrementi a due cifre per tutti, con performance leggermente inferiori all’andamento del mercato totale per city car, medie e superiori.

Sul fronte dell’usato, anche i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (le intestazioni temporanee a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno segnato una buona crescita: +14,6% in novembre, con 427.507 unità rispetto alle 372.943 dello stesso mese del 2014. Gli 11 mesi dell’anno evidenziano una crescita del 7,8% a 4.171.278 vetture trasferite (3.869.104 nel gennaio-novembre 2014).




Il turismo e l’enogastronomia, giornata di studio in Università

food cibo enogastronomia

“Il turismo culturale europeo” sarà protagonista l’11 dicembre nella sala conferenze della sede universitaria di Sant’Agostino, in Città Alta: una giornata per approfondire le tematiche legate al turismo enogastronomico, una riflessione dal titolo “Food and Wine come motivazioni di viaggio: opportunità e sfide”, particolarmente significativo dopo l’ufficializzazione di Bergamo e della Lombardia orientale come Regione Gastronomica Europea 2017. Il convegno è organizzato dall’Università e dal Comune di Bergamo e dal Circuito delle Città d’Arte della pianura padana.

Sotto questo punto di vista, l’appuntamento di venerdì rappresenta un’altra importante tappa nel percorso di consacrazione di Bergamo come meta turistica: nel 2015 la città ha ospitato un importante convegno sul turismo italiano nell’ambito della kermesse NF, ospitando il ministro del MIBACT Dario Franceschini, ha rivoluzionato gli strumenti di promozione turistica grazie al nuovo brand VisitBergamo e registrato un nuovo record di presenze nel semestre di Expo, con oltre il 20percento in più di presenze sul territorio rispetto al 2014. “La cultura del cibo e la gastronomia – spiega Roberta Garibaldi dell’Università di Bergamo – stanno diventando fattori sempre più rilevanti nelle aspettative e nelle motivazioni dei viaggiatori; il prodotto alimentare è divenuto punto di incontro tra l’autenticità di un territorio e il turista desideroso di proposte genuine, partecipative e strettamente collegate alle specificità del territorio che visita e della sua cultura. I dati di oggi confermano che le nuove tendenze del turismo non prescindono da esperienze gastronomiche e da nuovi prodotti turistici che valorizzano culture e tradizioni locali, stile di vita sano, incontri ed esperienze autentiche, sostenibilità, itinerari creativi. Il convegno offre l’opportunità di un confronto sulla situazione attuale e sulle sfide di questo segmento turistico emergente quanto a conoscenza, tendenze dei consumatori, gestione dello sviluppo degli eventi e comunicazione”. Rappresenterà un momento di grande interesse la tavola rotonda su “turismo e food” prevista all’interno dei lavori del mattino e che vedrà intervenire tutti gli assessori al turismo delle città del Circuito Città d’Arte della Pianura Padana, tra i quali Nadia Ghisalberti per Bergamo, Laura Castelletti per Brescia e Barbara Manfredini per Cremona. Nel pomeriggio, intorno alle ore 15, il confronto con le esperienze internazionali, con i casi studio dell’Agenzia Catalana per il Turismo, di Failte Ireland e dell’Istituto Nazionale Olandese sul Turismo: Bergamo, dopo il convegno “Centralità dei Territori”, torna punto di riferimento di esperienze in Europa, confermando la tendenza di internazionalizzazione delle proprie proposte.