Dal risotto alla polenta, la cucina lombarda che piace all’estero

Non solo spaghetti con le polpette e fettuccine Alfredo. Complice il diffondersi della cultura gastronomica, della curiosità culinaria e dei viaggi, la cucina italiana all’estero oggi riesce anche ad esprimersi in maniera autentica, facendo spazio ai prodotti e ai piatti regionali.

La Camera di commercio di Milano ha scelto di verificare l’impronta della buona tavola lombarda sul portale Italian Quality Experience promosso insieme a Unioncamere e alle altre Camere di commercio (www.italianqualityexperience.it). È emerso che sono 123 i ristoranti italiani (tra singole attività e catene) che all’estero offrono cucina regionale di tradizione o ispirazione lombarda certificati dalle Camere di commercio e che sono presenti prevalentemente in Europa (28%), Asia (27%) e Centro e Sud America (21%).

Si scopre anche che il simbolo del mangiare lombardo nei ristoranti esteri è il risotto, protagonista in un menù su tre, seguito dalla costoletta alla milanese (15%), dalle zuppe e i minestroni (15%) e dal vitello tonnato (11%). Diffusi anche la polenta e l’ossobuco alla milanese (un menù su dieci li offre). Ci sono inoltre gnocco fritto alla polenta con funghi freschi o gorgonzola, ossobuco, risotto alla milanese con midollo, tagliere di formaggi tipici lombardi, casonsei e zuppa bresciani, costoletta alla milanese, cannelloni di zucca alla cremonese, pulaster, chips di polenta fritta.

Proposte rispettose della tradizione e degli ingredienti tipici si traducono in promozione dell’agroalimentare e in un marketing diffuso. I prodotti partono soprattutto da Milano (oltre un miliardo), Bergamo (470 milioni) e Mantova (420). Carne, frutta, formaggi e prodotti farinacei vanno sulle tavole francesi, il pesce in Grecia, gli oli e i vini negli Stati Uniti, le granaglie e gli amidi in Germania. In crescita il Regno Unito, soprattutto per pane e prodotti da forno (+22%) e per vini e bevande (+11%) così come gli Stati Uniti (+14%), il Giappone per gli oli (+29,5%) e la Svizzera per le carni (+9,8%) e i pesci (+7,6%), secondo quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi nove mesi del 2015 e 2014.




Cani e gatti, ora a Bergamo la sterilizzazione è scontata

sterilizzarlo è scontatoSono 8 i medici veterinari sul territorio bergamasco che hanno aderito al progetto “Sterilizzarlo è $contato – Contenimento del randagismo BG 2016”, promosso da LAV Onlus di Bergamo, che si prefigge di contribuire al ridimensionamento del fenomeno attraverso un servizio di interventi di sterilizzazione di cani e gatti di privati a tariffe agevolate a partire dal mese di gennaio fino al 30 di giugno.

Il progetto, che ha come testimonial la Dott.ssa Laura Adele Feltri, è stato presentato alla stampa alla presenza dei relatori Donato Ceci (Referente di sede per LAV), Avv. Paola Brambilla (Garante Tutela Diritti Animali del Comune di Bergamo), Mirella Bridda (responsabile di ENPA Bergamo), Daniela Ferrari (responsabile dell’associazione Onlus Anima Libera) e degli ospiti Maura Anastasia (attrice e fotomodella impegnata per cani e gatti dei rifugi bergamaschi), Paolo Bosatra (Dog Trainer e giornalista), Laura Barcella ed Eleonora Frattini del Rifugio del cane di Seriate e Cristina Malvestiti (resposanbile dell’assocaizione Amici per i baffi) per il Rifugio di Madone.

Si stima  che siano circa 600mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti che vagano per le strade in cerca di cibo, riparo e delle attenzioni di qualcuno. La maggior parte di essi, circa l’80%, muore di fame, sete o nel coinvolgimento in un incidente stradale. Solo una minoranza trova accoglienza nei rifugi e canili il cui costo di gestione pro-capite ammonta a circa 1.000-2.000 euro, per un spesa complessiva che supera i 200 milioni di euro e che grava sui comuni e, quindi, sulle tasche dei cittadini.

All’origine del randagismo c’è l’abbandono, comportamento ancora diffuso in Italia, con incidenza più marcata al sud. E alla base dell’abbandono, come spiega la LAV, ci sono generalmente un approccio frettoloso all’acquisto o all’adozione dei pets a causa disinformazione o per moda e incentivato dalla vasta disponibilità di cuccioli in rete che il più delle volte derivano da traffici illeciti dall’est Europa e cucciolate casalinghe programmate nella convinzione, priva di fondamento, per la quale la prima cucciolata preserverebbe la salute del cane o gatto quando non a scopo di lucro.

Per queste ragioni, molto spesso i piccoli animali da compagnia arrivano in mani inesperte che alle prime difficoltà di convivenza si sbarazzano del problema.

La sterilizzazione, accompagnata ad interventi di informazione e sensibilizzazione è di fondamentale importanza per combattere abbandono e randagismo, poiché ostacola questi fenomeni all’origine. Il contenimento del numero di animali che ne consegue regala indirettamente una chance in più agli ospiti dei rifugi di trovare una famiglia.

«L’iniziativa di LAV  parte da gennaio 2016 e si chiuderà a fine giugno 2016, salvo proroghe – dichiara Simona Semperboni, Campaigner per LAV Bergamo –  ed è rivolta a soci, sostenitori e simpatizzanti dell’Associazione residenti o domiciliati in provincia di Bergamo; con questa campagna intendiamo incentivare la sterilizzazione degli animali da compagnia, attraverso un tariffario ritoccato verso il basso applicato dai nostri veterinari di fiducia; quanti vorranno aderire riceveranno un omaggio informativo che li aiuterà nella gestione della convivenza con il proprio cane o gatto».

«In questo momento la sterilizzazione  è l’unico palliativo al dilagare del fenomeno randagismo – conclude Donato Ceci, responsabile di sede – almeno fino a quando non avremo compreso che gli animali sono esseri senzienti, con bisogni e necessità che vanno interpretati e gestiti e che, pertanto, la loro detenzione richiede tempo e dedizione».

LAV ricorda che l’iniziativa è aperta a tutti i soci, sostenitori e simpatizzanti dell’associazione e che per essere “riconosciuti”, è necessario contattare l’associazione.




Inquinamento, caldaie nel mirino. Saranno estratte 13.500 ispezioni

caldaia - riscaldamento - controlloLa Provincia di Bergamo ha dato il via alla campagna di ispezioni sugli impianti termici presenti in Bergamasca. In tutto il territorio, che è stato suddiviso funzionalmente in 7 zone, stanno arrivando le lettere ai cittadini proprietari delle caldaie che sono state estratte per l’ispezione, con indicazione del professionista abilitato che si occuperà dell’ispezione e del giorno e dell’ora prefissati.

Sono previste circa 13.500 ispezioni di cui 1.350 nel Comune capoluogo, 1.700 in Valle Brembana, 2.150 in Valle Seriana e Valle di Scalve, 2.150 in Valle Cavallina e zona laghi, 2.150 nella zona dell’Isola e 4.000 nella pianura.

«È un dovere di ciascuno tenere sotto controllo il funzionamento e i consumi della propria caldaia – commenta il presidente Matteo Rossi – sia sotto il profilo della sicurezza che del contenimento dell’inquinamento atmosferico. Nei giorni scorsi, quando le polveri sottili hanno raggiunto per diversi giorni livelli critici, ci siamo presi diversi impegni tra cui anche l’effettuazione di ulteriori controlli oltre a questi 13mila che abbiamo avviato; la Provincia farà la sua parte nel controllare il rispetto delle norme, supportare i Comuni e sensibilizzare i cittadini su ciò che tutti possiamo fare per ridurre le emissioni inquinanti».

Come avvengono le ispezioni

La grande maggioranza delle ispezioni riguardano impianti di potenza inferiore ai 35 kW alimentati a gas, vale a dire caldaie presenti nelle abitazioni private, ma verranno controllati anche gli impianti di potenza superiore (installati in condomini con riscaldamento centralizzato, imprese ecc.).

Il meccanismo di estrazione degli impianti selezionati, che si basa sui dati del Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (C.U.R.I.T.) e conta circa 400.000 impianti per la provincia bergamasca, non è casuale ma privilegia gli impianti per cui risulta qualche irregolarità nella manutenzione o nella sicurezza dell’impianto.

Ciascun ispettore è munito di tesserino con fotografia rilasciato dalla Provincia; il suo compito è quello di controllare la documentazione relativa all’impianto (installazione e manutenzione periodica) e misurare “sul posto” il rendimento di combustione, il contenuto di monossido di carbonio e la fumosità (solo per i combustibili liquidi). Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale che sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto viene consegnato al responsabile dell’impianto e trasmesso alla Provincia. In caso di riscontro di irregolarità si rischiano sanzioni che vanno, a seconda del tipo di violazione, da un minimo di 50 a un massimo di 3mila euro.

I cittadini che ricevono la lettera possano verificare che il nome dell’ispettore sia effettivamente uno de professionisti abilitati da questo elenco.

In caso di dubbi o problemi è comunque possibile contattare l’Ufficio Impianti Termici all’indirizzo: impianti.termici@provincia.bergamo.it

Da sapere

I possessori di caldaie hanno l’obbligo di fare la manutenzione periodica (a seconda del tipo di impianto e comunque almeno ogni due anni per gli impianti di potenza inferiore ai 35 Kw) rivolgendosi a un manutentore qualificato e abilitato, il quale provvede a tutti gli adempimenti connessi al C.U.R.I.T.(inserimento di un impianto nuovo, aggiornamento delle informazioni ecc.). Sul sito www.curit.it, oltre a trovare tutte le informazioni utili, ciascun cittadino può verificare personalmente che il proprio impianto sia accatastato correttamente e se risulta in regola coi pagamenti dovuti. Per consultare il C.U.R.I.T. occorre utilizzare la Carta regionale dei servizi con lettore smart card o in alternativa il proprio codice fiscale e il numero di matricola dell’impianto.




Aziende e web, come costruirsi una buona reputazione

seo

Avere una buona reputazione sul web è diventato un fattore cruciale per le aziende. Con il diffondersi dei sociali network, i commenti degli utenti sono ormai un parametro obbligatorio da tenere in conto se si vuole offrire un’immagine professionale e affidabile della propria azienda e del proprio brand. Lunedì 25 gennaio Ascom Formazione propone “Verifica la tua reputazione sul web”, un minicorso di tre ore che spiega come migliorare la propria reputazione sul web e come monitorare e gestire le opinioni che i clienti esprimono on line.

Il metodo utilizzato si chiama SEO (Search Engine Optimization) e si basa su più applicazioni concrete: l’analisi empirica dei ritorni dei clienti e l’utilizzo delle parole chiave, passando attraverso la pubblicazione di contenuti di qualità e la creazione di connessioni virtuose con i clienti grazie ai commenti.

«La web reputation – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione – se studiata bene, serve a crearsi un portfolio di credenziali che il possibile cliente può consultare ancora prima di contattare l’azienda. Il corso permette di scoprire se parlano bene di te nel web e, in ogni caso, a fare in modo che ne parlino».

Il corso è in programma dalle 15 alle 18 alla sede Ascom di Osio Sotto. Nelle tre ore si imparerà a creare una digital division interna, a organizzare una rete editoriale, a creare un sistema di monitoraggio e una comunicazione efficace sui media attraverso gli influencer online.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione, tel. 035 4185706/707 o info@ascomformazione.it   (www.ascomformazione.it).




Centri storici, «per il rilancio cedolare secca sugli immobili commerciali»

affittasi-negozio rit ritIl rischio della desertificazione commerciale dei centri storici è sotto gli occhi di tutti, recentemente rilanciato dallo studio di Confcommercio che ha analizzato l’evoluzione delle attività nei principali capoluoghi di media dimensione negli ultimi sette anni, tornando ad avanzare, contemporaneamente, una proposta concreta, quella di introdurre la cedolare secca sulle locazioni commerciali per calmierare il prezzo degli affitti.

«Bisogna mettere in condizione i centri storici di produrre ricchezza» la sintesi del presidente Carlo Sangalli, la cui posizione è stata subito sposata da Santino Taverna, presidente della Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari. «Condividiamo in toto la proposta d’introdurre la cedolare secca per le locazioni commerciali per dare nuovo slancio al mercato e calmierare il prezzo degli affitti – ha detto -. Una soluzione propositiva per il mercato immobiliare, che potrebbe giovarsi del recupero edilizio dei tanti locali commerciali in disuso o peggio ancora abbandonati, a vantaggio del decoro delle città. È un modo efficace per combattere la desertificazione aiutando nel contempo la ripresa immobiliare».«Oggi, paradossalmente, proprio a causa della chiusura dei locali commerciali nei centri storici- ha aggiunto -, gli stessi cittadini sono costretti a lunghe maratone in mezzo al traffico per raggiungere i centri commerciali ubicati nelle periferie. Inoltre, la desertificazione dei centri storici riguarda anche il tema della sicurezza. Le vetrine spente e le saracinesche abbassate dei negozi dei centri storici delle piccole e medie città sono spesso l’anticamera della criminalità, che alimenta l’insicurezza dei cittadini. Favorire il recupero attraverso la riqualificazione energetica del già edificato, permetterebbe molteplici vantaggi per la comunità, contribuendo nel contempo alla ripresa del mercato immobiliare».

E pure Confedilizia si è unita alla richiesta. «L’allarme di Confcommercio sulla desertificazione dei centri storici a causa della crisi del commercio coglie nel segno – ha rilanciato il presidente dell’associazione Giorgio Spaziani Testa -, così come la ricetta proposta, quella di estendere agli immobili non abitativi la cedolare secca sugli affitti». «Il fatto che gli operatori del commercio individuino nell’eccesso di tassazione sugli immobili locati la causa della crisi, è illuminante della gravità della situazione. Attendiamo dal Governo un segnale di risposta. La cedolare secca su negozi e uffici affittati sarebbe la mossa giusta per far sì che il 2016 sia, come evocato dal presidente Renzi, l’anno del rilancio dell’immobiliare».

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Carlo Baretti

Anche a Bergamo l’intervento è visto con favore. Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini lo ha inserito tra i punti del “Patto per la città” per la rigenerazione urbana e pure gli agenti immobiliari valutano positivamente la proposta. «In teoria, l’ostacolo potrebbe essere il fatto che con contratti 6+6 anni i proprietari rinuncerebbero alla rivalutazione dei canoni – afferma il consigliere della Fimaa provinciale Carlo Baretti -, ma con le difficoltà del mercato dei tempi attuali credo che sia una valutazione che passa in secondo piano rispetto alla possibilità di trovare affittuari con più facilità. Una minore tassazione permetterebbe infatti di contenere i prezzi degli affitti, agevolando chi vuole aprire un’attività commerciale e rilanciando il mercato». A confermare la bontà della misura il fatto che «la cedolare secca sugli immobili residenziali funziona», chiude Baretti.




Parmigiano Reggiano e Grana Padano, una serata tra forme preziose

grana padano azienda Berneri - LallioPer chi vuole scoprire i segreti di due campioni dell’arte casearia made in Italy, la delegazione di Bergamo dell’Onaf – Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio, organizza martedì 26 gennaio a partire dalle ore 20 una visita all’azienda Berneri di Lallio, che da oltre cent’anni stagiona e commercializza Parmigiano Reggiano Dop e Gran Padano Dop.

L’appuntamento permetterà di approfondire la conoscenza dei due formaggi, le caratteristiche che li differenziano, le modalità di stagionatura, il loro mercato, ma soprattutto di cogliere le peculiarità sensoriali di prodotti in diversi stadi di maturazione e l’importanza dell’udito per valutare la qualità e lo stato di maturazione delle forme. Un esperto battitore dell’azienda Berneri illustrerà infatti l’agatura e la battitura di un paio di forme, facendo percepire le differenze di suono tra una forma di prima scelta e una con difetti di struttura. Si imparerà anche quali coltelli utilizzare per il taglio dei formaggi duri e sarà data dimostrazione di taglio di una rara e preziosa forma di Parmigiano Reggiano, solo Bruna (matr. 2111 9/2013).

Durante la serata si degusteranno inoltre quattro formaggi appositamente selezionati: due Grana Padano Dop, con stagionatura di circa 16 mesi e oltre 20 mesi (Riserva), e due Parmigiano Reggiano Dop, oltre 22 mesi (Maturo) e oltre 30 mesi (Stravecchio).

Sarà anche l’occasione per conoscere la storica azienda, dotata di un magazzino di stagionatura per circa 35.000 forme, con dispositivi di condizionamento dell’aria tra i più moderni d’Europa e il controllo delle forme realizzato da un esperto battitore.

La quota di partecipazione è di 15 euro. L’incontro didattico è valido per accedere al corso Onaf di secondo livello (per l’iscrizione è richiesta la partecipazione ad almeno quattro incontri didattici). Le prenotazioni si ricevono entro il 22 gennaio a bergamo@onaf.it o al numero 339 2334029




Panificatori, messa e omaggi agli over 65 per la festa del patrono

Domenica 17 gennaio nella chiesa del Monastero Matris Domini a Bergamo, in via Locatelli, l’Associazione Panificatori ha celebrato il patrono della categoria, Sant’Antonio Abate, con una Messa officiata da Don Fausto Resmini.

Alla cerimonia erano presenti il presidente dell’Associazione Panificatori, Roberto Capello, il vicepresidente Andrea Suardelli con diversi associati e familiari.

Tra gli invitati, l’onorevole Antonio Misiani, il consigliere regionale Mario Barboni, Francesca Iacontini, vicario del prefetto, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità bergamasca, Paola Crippa dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Oscar Fusini, direttore dell’Ascom di Bergamo, Valentino Rottigni della Flai Cgil, Giovanni Locatelli della Fai Cisl.

La ricorrenza del Santo patrono ha anche dato il la al primo evento del Calendario del Panificatore, un pacchetto di iniziative che, di mese in mese, coinvolge i fornai ed i loro clienti nella riscoperta di antiche usanze e tradizioni e nella valorizzazione del pane nella quotidianità. Nelle giornate del 16 e 17 gennaio gli over 65 sono stati così invitati nei panifici per scrivere una frase sul mondo contadino o sul pane, ricevendo in cambio un omaggio.




Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro, riprendono i corsi Ascom

tagliere cucinaSi apre il calendario Ascom 2016 dei corsi obbligatori di prima formazione e di aggiornamento in tema di igiene degli alimenti. I corsi sono rivolti agli operatori del settore alimentare. I corsi di prima formazione, della durata di 3 ore (dalle 14.30 alle 17.30), saranno proposti nella sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137;  i corsi di aggiornamento, della durata di 2 ore (dalle 14.30 alle 16.30), si svolgeranno nella sede di Bergamo e nelle sedi periferiche di Osio Sotto, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio, Zogno.

In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ripartono poi i corsi obbligatori per tutti i settori di attività sia privati che pubblici, per tutte le tipologie di rischio e per tutti i lavoratori, con o senza retribuzione, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati (soci lavoratori di cooperativa o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto della società e dell’ente stesso; associati in partecipazione; lavoratori a progetto; collaboratori coordinati e continuativi; lavoratori a domicilio; lavoratori a distanza – telelavoro -, tirocinanti, buoni lavoro – o voucher-, e via di seguito). Sono in calendario i corsi e relativi aggiornamenti per “Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp) e aggiornamento” rivolto ai datori di lavoro, e “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls)”. In materia di antincendio e primo soccorso, partiranno i corsi: addetto antincendio basso rischio, addetto antincendio medio rischio, addetto al primo soccorso, aggiornamento addetto al primo soccorso).

Rispondendo inoltre agli obblighi previsti dall’Accordo Stato Regioni, siglato il 21 dicembre 2011, che impongono la formazione generica e specifica dei lavoratori (esclusi preposti e dirigenti), l’Ascom organizza corsi di Formazione Generale (della durata di 4 ore, con acquisizione di credito formativo permanente) e di Formazione Specifica rivolti ai lavoratori: 4 ore di lezione se si svolge una mansione a basso rischio e 8 ore se si svolge un mansione a medio rischio.

Infine, Ascom organizza il corso per addetti all’utilizzo dei carrelli elevatori semoventi (mulettisti), per tutti i lavoratori, compreso il datore di lavoro, che conducono tali mezzi. Il corso prevede 12 ore di formazione, suddivise tra 8 ore di teoria e 4 di pratica.

I corsi si terranno per lo più alla nuova sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137.

Il calendario completo di tutti i corsi è disponibile sul sito www.ascomqsa.it. Per tutti i corsi, ad esclusione di quelli di formazione generale e specifica e mulettisti, è previsto un contributo fino a esaurimento dei fondi rivolto alle aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e Turismo. Per usufruire dei sussidi, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa dell’area Gestionale (tel. 035 4120181/ 035 4120129, gestionale@ascombg.it).

 




Expo, sull’economia lombarda un impatto da 12,6 miliardi

“L’impatto economico prodotto dai visitatori di Expo in Lombardia è quantificabile in 12.6 miliardi di euro, dei quali 5,3 nei settori core della ricettività e della ristorazione, 4,1 nei settori del commercio e delle diverse forme di intrattenimento e tempo libero, 3,2 nel settore dei trasporti, con aumento complessivo sull’occupazione pari a circa 87.000 nuove unità di lavoro”. 1.ExpoA fornire le cifre l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Mauro Parolini presentando i dati che emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio regionale sul turismo T.R.A.V.E.L. coordinato dal CeRST (Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio) della LIUC – Università Cattaneo, in collaborazione Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.

“A questi numeri – ha continuato Parolini – si aggiungono anche quelli altrettanto positivi relativi ad arrivi e presenze truistiche, che attestano un aumento a doppia cifra rispetto all’anno precedente in tutto il territorio regionale, con picchi vicini al 30% sulla città Milano”. “Questi dati – ha sottolineato Parolini – documentano anche l’efficacia delle misure che la Regione Lombardia ha messo in campo per permettere ai territori e a tutta la filiera legata al turismo, ma in modo integrato anche quella del commercio e dell’impresa, di cogliere al meglio le opportunità legate ad Expo e ci spingono a pigiare nuovamente sull’acceleratore per consolidare questi numeri in modo strutturale e far fruttare questa grande eredità”.

“Expo ha contribuito a rilanciare il turismo come asset strategico prioritario per la nostra regione. L’Esposizione universale è stata un banco di prova che il nostro sistema turistico ha saputo superare con successo, ma anche un’occasione per proiettarlo nel futuro e per mettere le basi per compiere quel salto di qualità che merita. Gli oltre 20 milioni di visitatori – ha rimarcato Parolini – rappresentano infatti un volano naturale di promozione che offre già da ora opportunità di crescita”. “Per il turismo in Lombardia è cambiato il vento: c’è una nuova legge, un nuovo modo di gestirlo e c’è un grande e rinnovato spirito di collaborazione tra gli operatori e con le istituzioni. Nei prossimi due anni – ha concluso Parolini – investiremo 60 milioni di euro per fare compiere alla Lombardia un salto di qualità come destinazione turistica, partendo già da subito con un piano da 20 milioni di euro che andrà a sostenere progetti di promozione e valorizzazione di tutti quegli ambiti meno maturi e più promettenti della nostra offerta come il turismo religioso, quello enogastronomico, quello culturale legato alle città d’arte e il cicloturismo”.




Birrai emergenti, terzo posto per l’Hop Skin di Curno

Fabio Brocca del birrificio Lambrate è il birraio dell’Anno 2015. Nella categoria emergenti, il successo è per il duo Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del marchigiano Mc 77, mentre i bergamaschi Paolo Algeri e Gioia Ravasio del Birrificio Hop Skin di Curno chiudono al terzo posto.

Questi i verdetti della settima edizione del premio dedicato agli artigiani della birra italiana, ideato da Fermento Birra, che ha vissuto le fasi finali a Firenze in una tre giorni che ha portato alla ribalta 25 birrifici, 100 birre, le cucine di strada, senza dimenticare incontri e degustazioni guidate.

Il riconoscimento al birrificio Lambrate arriva dopo un 2015 ricco di successi e novità produttive in un momento anche simbolico perché è quello dei vent’anni dell’attività (aperta nel 1996 nel quartiere milanese da cui prende il nome) e del movimento artigianale stesso.

In precedenza il titolo di birraio dell’anno se lo sono aggiudicato Simone Dal Cortivo (birrificio Birrone – 2014), Luigi D’Amelio (Extraomnes – 2013), Riccardo Franzosi (Montegioco – 2012), Gino Perissutti (Foglie d’Erba – 2011), Valter Loverier (Lovebeer – 2010) e Nicola Perra (Barely – 2009).

I giovanissimi titolari dell’Hop Skin hanno dato il via alla produzione nel dicembre 2013 e dopo qualche mese hanno aperto il pub annesso al laboratorio, dove le loro birre si accompagnano ad una cucina veloce. Si trovano in via Lega Lombarda, nei pressi del cinema Uci. In Borgo Santa Caterina hanno invece aperto il locale specializzato Beer Garage, che stasera dedica l’aperitivo proprio alla loro medaglia di bronzo.