Commercio, consumi in ripresa nell’ultimo trimestre del 2015

commessa_optLa produzione industriale di Bergamo, dopo l’anomala battuta d’arresto della scorsa rilevazione, mette a segno nell’ultimo trimestre dell’anno un risultato positivo sia su base trimestrale (+1%) che nel confronto tendenziale (+0,4%).  Sono dati convergenti con la tendenza moderatamente espansiva che prosegue e si consolida a livello dell’intera regione (+0,5 nel trimestre, +1,9 sull’anno). L’accidentata successione dei risultati provinciali delle ultime rilevazioni condiziona in negativo il profilo medio dell’intero 2015; in compenso il cambio di passo del trimestre finale alza la “velocità d’ingresso” nel nuovo anno. L’accentuarsi della fase positiva del ciclo è confermata dal continuo progresso dell’indicatore di diffusione della ripresa: più della metà delle industrie di Bergamo segnala incrementi della produzione tendenziale e il 37,3 per cento del totale del campione viaggia a tassi di crescita superiori ai 5 punti percentuali. Il fatturato cresce, in uno scenario di disinflazione dei prezzi, a buoni ritmi (+1,2% nel trimestre, +2,6% anno su anno), con variazioni ancora molto più brillanti per le vendite all’estero rispetto al mercato nazionale. Gli ordinativi sono promettenti: accelerano sul fronte interno e, nonostante qualche segnale di indebolimento che compare nel dato regionale (e nell’indagine sulla produzione industriale di Istat a livello nazionale), tengono anche sui mercati internazionali. L’occupazione, al netto della stagionalità, cresce nel trimestre finale e consente di chiudere il 2015 in pareggio, dopo tre anni consecutivi di contrazione degli addetti dell’industria.

Le previsioni delle imprese restano complessivamente improntate all’ottimismo, soprattutto per produzione e domanda estera, ma senza ulteriori progressi rispetto alla precedente rilevazione. Segni squillanti di risveglio del ciclo emergono dalle piccole imprese dell’artigianato di produzione con variazioni ampie del +3,3% nel trimestre e del +4,3% sull’anno. Netto il miglioramento del saldo tra variazioni in aumento e in diminuzione, con una quota del 44,3% di aziende in forte crescita. Gli irraggiungibili livelli della produzione pre-crisi (e dello stesso stock di imprese in attività) non sono più utilizzabili come termine di confronto, ma è degno di nota che per il secondo anno consecutivo la dinamica produttiva dell’artigianato manifatturiero (non ancora quella occupazionale) sia positiva e in accelerazione. Nel commercio prosegue, a Bergamo come in Lombardia, una moderata ripresa dei consumi interni. Nel commercio al dettaglio continua e si rafforza il recupero su base annua: il volume d’affari dell’intero commercio cresce del +2%. Le imprese commerciali che segnalano un aumento tendenziale delle vendite prevalgono su quelle in difficoltà con un saldo positivo di 12,7 punti percentuali. Nell’insieme del commercio l’occupazione al netto della stagionalità registra un incremento nell’ultimo trimestre dell’anno. Le vendite sono in crescita per il secondo trimestre consecutivo nel settore alimentare, (+1,6%) e nel non alimentare (+2,9%) si conferma una tendenza positiva in corso da tempo.  Nel commercio non specializzato il giro d’affari risultante dal campione è in crescita del +1,1%. In miglioramento anche il quadro congiunturale nei servizi. Il giro d’affari sale del +0,9% su base annua – con variazioni più ampiamente positive nel commercio all’ingrosso e nelle attività di alberghi, bar e ristoranti – e continua ad aumentare la quota delle imprese in espansione. Anche nei servizi l’indice destagionalizzato dell’occupazione è in aumento nell’ultimo trimestre. Infine, nelle costruzioni sembra proseguire a livello regionale un lento miglioramento, che appare più vivace nell’ultimo oscillante dato del campione provinciale.  Anche a Bergamo si delinea un maggior equilibrio tra aspettative positive e negative sull’evoluzione di fatturato e occupazione.

L’industria

Nel quarto trimestre del 2015 la produzione destagionalizzata è aumentata su base congiunturale (+1 %) portando l’indice a quota 96,4, in base 2005.  La variazione sul corrispondente periodo del 2014 è del +0,4 per cento. Il dato medio regionale – statisticamente più affidabile del risultato provinciale – conferma la fase positiva del ciclo: +0,5% nel trimestre, in accelerazione sul trimestre precedente, +1,9% su base annua. A Bergamo, nel quarto trimestre 2015, la variazione tendenziale grezza è del +0,7% nelle piccole imprese (fino a 49 addetti), di poco negativa (-0,2%) nella media dimensione (da 50 a 199 addetti) e del +1% tra le imprese maggiori (oltre i 200 addetti). Per quanto riguarda i settori merceologici, 7 sono in crescita tendenziale, mentre 6 sono in contrazione. Tra i settori più rilevanti e con sufficiente copertura campionaria, è positiva la performance dell’industria meccanica (+3,5%), della gomma-plastica (+2,3%), della siderurgia e del legno-mobili.

Variazioni negative hanno invece riguardato il tessile (-4,1%), l’abbigliamento, i minerali non metalliferi (in larga misura produzione destinata all’edilizia), carta-editoria  e, marginalmente, la chimica. Il risultato dell’ultimo trimestre dell’anno di Bergamo è migliore del dato medio della Lombardia e “corregge” l’anomala battuta d’arresto della precedente rilevazione; anche se in misura insufficiente a rialzare il dato medio dell’intero anno 2015 che per Bergamo risulterebbe in territorio negativo (-0,6%). Le vendite all’estero, che rappresentano nella media dell’intero 2015, il 37,1% del fatturato totale, crescono del 2,2% nel trimestre e del +5,3% su base annua. Positiva anche la dinamica del fatturato interno: +0,4% nel trimestre, +1,1% su base annua. Le aspettative delle imprese industriali sono prevalentemente positive ma in lieve attenuazione per la domanda estera (saldo al +15,3), la produzione (+10,8) e l’occupazione (+4,1). Marginalmente in territorio negativo (-0,4) per la domanda interna che si mantiene ben al di sopra dei livelli attesi un anno fa. Gli addetti delle imprese del campione sono sostanzialmente invariati nel trimestre (-0,08 per cento la variazione grezza) a saldo di un tasso d’ingresso di 1,98 e di un tasso di uscita di 2,06. Tuttavia, al netto della stagionalità – che vede tipicamente un aumento delle cessazioni verso la fine dell’anno – la variazione occupazionale nella nuova serie è significativamente positiva (+0,3%).  In termini di variazione grezza nei settori con sufficiente copertura campionaria, il saldo è positivo nella meccanica (+0,2%), nella gomma-plastica (+0,5%), nell’abbigliamento, nel legno-mobili e carta-stampa; negativo nel tessile (-0,3%) e nei restanti settori. La variazione è positiva nelle piccole imprese (fino a 49 addetti), e nelle medie (fino a 199 addetti), negativa nelle imprese oltre i 200 addetti.

Il commercio

Il volume d’affari nel quarto trimestre dell’anno è in crescita su base annua sia a Bergamo (+2%) che in Lombardia (+2,7%), in netto miglioramento rispetto alla precedente indagine. La variazione destagionalizzata nel trimestre è positiva a Bergamo (+0,2%) e ancora più nettamente in Lombardia (+1,3%). Le vendite nel settore alimentare tradizionale crescono su base annua del +1,6% a Bergamo e del +0,9% in Lombardia. Nel non alimentare si consolida il trend in crescita che raggiunge il +2,9% a Bergamo e il +3,4% in Lombardia. Il giro d’affari nel commercio al dettaglio non specializzato, corrispondente in linea di massima alla grande o media distribuzione, è in aumento sia a Bergamo (+1,1%) che in Lombardia (+2,1%). Il saldo percentuale tra variazioni di aumento e diminuzione su base annua delle vendite totali è in crescita e si consolida in positivo sia a Bergamo (+12,7) che in Lombardia (+15,1). I prezzi sono in aumento nel trimestre a Bergamo (+1,3%), più che in Lombardia (+1,1%). Gli addetti del commercio nel quarto trimestre del 2015, aumentano a Bergamo (+0,8% a saldo di un tasso d’ingresso grezzo del 3,9% e di un tasso di uscita del 3,1%) e in misura più contenuta in Lombardia (+0,2%). L’indice dell’occupazione, fatto 100 il livello medio del 2007, è a Bergamo a quota 88,8, mentre in Lombardia è al 93,8. Per quanto riguarda le prospettive per il trimestre successivo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto è stazionario e registra un sostanziale equilibrio tra attese di aumento e di diminuzione.

I servizi

Il volume d’affari nell’insieme dei servizi indagati è in crescita su base annua a Bergamo (+0,9%) e in Lombardia (+1,7%) La variazione congiunturale, destagionalizzata, è positiva a Bergamo (+0,7) e in Lombardia (+0,2). Il saldo percentuale tra segnalazioni di aumento e diminuzione migliora e si conferma in territorio positivo a Bergamo (+14,2 contro il precedente +6). Per quanto riguarda i comparti dei servizi, la variazione tendenziale grezza del volume d’affari è del 3 % nel commercio all’ingrosso (in Lombardia: +2,5%), del +2,5% per alberghi e ristoranti (in Lombardia: +5,2%), +1,1% nei servizi alle persone (in Lombardia: -1,3%) e – 0,2% nei servizi alle imprese (+1% in Lombardia). I prezzi dei servizi risultano sostanzialmente stazionari  nel trimestre sia a  Bergamo (-0,1%) che in Lombardia (+0,1%). L’occupazione nel complesso dei servizi è in crescita in termini destagionalizzati a Bergamo (+0,4%) come in Lombardia. Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo, dopo un prolungamento miglioramento, sono stazionarie in territorio, di poco, negativo.

 




Quella volta che Caravaggio quasi accoppò un garzone d’osteria

CARAVAGGIO-AUTORITRATTO“Faccio un salto al bar”. È nozione comune che tale pronunciamento di intenti, oggidì del tutto innocente, non manchi di essere accolto dalle più arcigne tra madri e consorti con almeno un’occhiataccia di riprovazione. Ciò di cui coniugi e genitrici non sono forse al corrente è che le ragioni dell’anacronistico biasimo sono ormai vecchie di un paio di millenni. Ancor ai nostri giorni i locali dove prendere un cicchetto o un caffè pagano infatti lo scotto della pessima fama che, invero non senza fondamento, all’epoca della Roma imperiale bollava le tabernae.

A quei tempi, a dar retta a Giovenale, le frequentazioni delle bettole di cui traboccavano i bassifondi della Città Eterna erano tutto fuorché raccomandabili: malfattori, marinai, schiavi fuggitivi, boia e – sic – fabbricanti di catafalchi. Una siffatta ghenga di avventori finiva inevitabilmente per attirare anche qualche entraîneuse, spesso appartenente alla più stretta cerchia familiare del titolare della mescita. Alle lucciole della casa il diritto latino accordava peraltro singolari liberatorie professionali: ancora nel VII secolo, secondo i disposti della Lex Romana Curiensis, appartarsi con la moglie del tabernario non costituiva infatti adulterio. Non sorprende dunque che ai membri della casta senatoriale fosse elevato divieto di convolare a nozze con le figlie degli osti.

Se nelle bottiglierie più malfamate libagioni smodate e meretricio la facevano da padrone, non mancavano altresì locali di profilo meno ambiguo nei quali il vino era accompagnato da una più ortodossa offerta di cibo ed alloggio. Questa bipartizione tra taverne di equivoca nomea e più rispettabili hostarie venne di fatto mantenuta anche nel corso del medioevo, nel quadro di un generale impulso a regolamentare e moralizzare l’attività dei pubblici esercizi. Risale ad esempio al 1270 il bando con il quale la Repubblica di Venezia vietava ai locandieri di fornire ospitalità a donne di malaffare, inibendo inoltre la vendita di bevande che non fossero distribuite dai grossisti incaricati dall’amministrazione.

Le frodi alla mescita erano in effetti tutt’altro che inusuali, perpetrate soprattutto somministrando intrugli ottenuti dalla rifermentazione di vinacce esauste, o brode in via di acetificazione. A copertura dei raggiri, i gestori solevano confondere la bocca della clientela addolcendola con spicchi di finocchio offerti a guisa di amuse-guele. Da tale malvezzo è derivata la singolare voce “infinocchiare”, ancor oggi in uso per designare l’adozione di condotte levantine. Un ulteriore filone di imbroglio atteneva inevitabilmente ai quantitativi serviti. Ecco dunque che lo scarno corpo degli statuti cinquecenteschi della valle di Scalve, nel disciplinare il complesso dominio delle vettovaglie, aveva come unica previsione l’assoggettamento delle vinerie all’obbligo di avvalersi esclusivamente dei boccali bollati dalle autorità, per evitare che, nello spillare dalle botti, gli osti finissero per essere di mano troppo parca.

Che le libagioni propinate nelle bettole non potessero certo essere ascritte alla categoria dei grandi cru risulta evidente da innumerevoli testimonianze. Spicca in particolare il celebre sonetto di Cecco Angiolieri – amico di Dante Alighieri ed impenitente cantore degli ozi da taverna – nel quale il poeta giungeva ad affermare che persino la sua consorte in preda all’ira gli facesse meno uggia del vino servito nelle fiaschetterie. Emblematica è poi la sentenza di Alvise da Cà da Mosto, esploratore veneziano che verso la metà del quattrocento guidò un paio di spedizioni lungo le coste atlantiche dell’Africa: al succo delle patrie uve il pioniere della Serenissima dichiarava di preferire addirittura la linfa fermentata stillata dalle palme dai selvaggi del Senegal.

Se truffe e sofisticazioni erano all’ordine del giorno, non mancano comunque le attestazioni d’esistenza di locali condotti con perizia e probità. Colpisce in special modo quella di Jacques La Saige, mercante di seta della Fiandra francese che il 12 aprile del 1518, sulla via verso la Terrasanta, si trovava alle porte di Torino. Fermatosi per rifocillarsi all’Osteria della Croce Bianca di Rivoli, nei suoi appunti di viaggio il pellegrino riporta con stupore che, in abbinamento all’ottimo pasto, gli venne proposta una selezione di ben dieci diversi vini alla mescita, tutti di eccellente livello.

Un altro paio di aneddoti, stavolta di più chiaro marchio bergamasco, contribuisce infine a far luce sulle condizioni di lavoro nelle locande del XVI secolo. Del primo, invero a tinte piuttosto fosche, siamo debitori alla penna dell’infaticabile zibaldonista Donato Calvi. Nell’Effemeride si narra infatti di un cruento incidente consumatosi il 14 ottobre 1583 presso l’Osteria delle Due Ganasse, ubicata lungo l’attuale via XX Settembre. Nell’esercizio prestava opera un giovane garzone meneghino – all’epoca il nostro capoluogo era in assai più floride condizioni di Milano –  di nome Gasparo Gariboldi. L’inserviente, giunto prima dell’alba a riassettare i locali dal servizio della sera precedente, dopo aver compiuto le proprie incombenze si era appisolato su una sedia accanto al focolare. Per colmo della sventura, proprio sopra il suo capo erano appesi degli spiedi utilizzati per arrostire carni ed uccelletti. D’improvviso la fibbia che reggeva una delle acuminate aste si allentò, e quest’ultima nel cadere trafisse il collo del malcapitato trapassandolo da lato a lato. Richiamati dalle urla del poveretto – appunta laconicamente il cronista – i maldestri soccorritori, “volendoli strappare il ferro dalla gola, li strapparono in vero l’anima dal corpo”.

Il secondo episodio, ancorché di ambientazione romana, ha come protagonista nientemeno che Michelangelo Merisi da Caravaggio. Lo stizzoso artista, già nelle peste con la giustizia papalina per innumerevoli precedenti, si ficcò vieppiù nei guai malmenando e tentando addirittura di uccidere un povero cameriere dell’Osteria del Moro, reo di non aver saputo rispondere se i carciofi che stava servendo al pittore fossero stati cucinati nell’olio anziché nel burro. Tra arnesi di cucina che si trasformavano in armi letali ed avventori pronti a sguainare la sciabola per delle quisquilie, è dunque arduo definire quanto dura potesse essere la vita di uno sguattero di cinque secoli fa.




Musica, massaggi, docce: la dolce vita delle mucche della cascina Guardiola

Azienda agricola Ciocca - Treviglio - Antonio Ciocca e la moglie Antonella ViolaNella Bassa bergamasca un’azienda agricola ha scoperto il “segreto” per produrre formaggio, burro e yogurt eccellenti: il latte di mucche coccolate da spazzolatrici, allevate con un’alimentazione naturale ascolta
ndo musica in sottofondo e senza stress da super mungitura. Il caseificio è nella cascina Guardiola alla Geromina, frazione di Treviglio, dove c’è anche uno spaccio con i prodotti di altri agricoltori a chilometro zero, gestito da marito e moglie, Antonio Ciocca e Antonella Viola.

Ma non si può considerare l’attività casearia senza aver prima visitato l’azienda agricola in via del Bosco, in aperta campagna, avviata nel 1965 dal padre di Luigi, Antonio. Fin da allora l’allevamento rispettava i cicli della natura e i bovini erano solo 25. Nel 1992 è avvenuto il passaggio al figlio. Oggi i capi sono 110 e continuano a vivere in una condizione di cura invidiabile con tanto spazio e comfort a loro disposizione. Le mucche hanno un loro nome e sono parte preziosa di un’attività a carattere familiare, come dimostra il loro trattamento: si pretende che producano “solo” 25 litri di latte in media al giorno, sono nutrite con erba e fieno, partoriscono fino a otto volte e quando invecchiano sono messe in un’area più tranquilla. Nella stalla c’è anche una grossa spazzolatrice verde elettrica: gli animali autonomamente ci mettono sotto la testa e si fanno massaggiare collo e orecchie. Se il macchinario non si aziona, richiamano l’attenzione dell’addetto. Le mucche si coricano su morbidi materassini in gomma. E, d’estate, sopra le mangiatoie, ci sono docce nebulizzatrici che grazie ai ventilatori rinfrescando l’aria e le invogliano a mangiare.

azienda ciocca mucca che si spazzola da sola«Vuole sapere quale sarà il mio prossimo passo? Vorrei creare il pascolo, lasciarle libere, ci ho già provato ma non è facile, sono animali intelligenti – è il afferma Ciocca -. Un giorno, mentre stavo rifacendo il pavimento della stalla, avevo messo le bovine in un’area recintata, ma due vacche hanno spinto contro una loro compagna, riuscendo così a scavalcare l’ostacolo».

Ci sono anche stati alti e bassi, superati con costanza e dedizione al lavoro. «Avevo 400 capi, di cui 180 da mungitura, ho investito, assunto dipendenti e iniziato a vendere latte alle industrie, entrando in un circolo vizioso – spiega Ciocca – perché poi sei costretto a produrre sempre di più dal momento che il prezzo viene abbassato e non riesci più a far fronte alle spese. Gli animali, negli allevamenti intensivi, sono portati a fornire fino a sessanta litri di latte al giorno e così sfiancati, dopo un paio di parti, finiscono al macello».

Nel 2001 una malattia contagiosa gli ha imposto l’abbattimento di tutti i capi. Ma il trevigliese si è rimboccato le maniche e ha ricomposto la mandria, aprendo nel 2008 i distributori di latte crudo a Cavenago, Capriate, Suisio e Bellusco. Tuttavia, dopo il successo iniziale, il progetto non ha suscitato più il forte interesse iniziale. «Se non fai altro, non campi», si è detto l’allevatore che ha cambiato rotta, decidendo di dedicarsi alla trasformazione del suo latte. Chi si reca in cascina è attratto dal gusto unico di due formaggi speciali che, già nel nome delle due frazioni, sono un omaggio al territorio: Cerreto, compatto e dolce, realizzato da latte intero, stagionato da un mese e mezzo a tre mesi, che può somigliare alla fontina, e Geromina, a pasta morbida, con almeno otto mesi di stagionatura, prodotto da latte spannato in forme che raggiungono i nove chili.

I prodotti sono finiti anche in vetrina per tutta la durata di Expo nel padiglione allestito vicino all’albero della vita. Le varietà casearie sono tante: c’è il mucchino, che piace ai bambini, simile al caprino, ma prodotto con latte vaccino, e i freschissimi come mozzarella, ricotta, crescenza e primo sale. Nelle formagelle, stagionate per due mesi, si spazia con i sapori: possono essere al peperoncino, al pistacchio, alla cannella, alle olive, all’erba cipollina, al finocchio e ai capperi. Il latte è conferito all’Associazione produttori latte della Pianura Padana e a Copagri per il progetto “Buono e onesto”, che consiste nel confezionamento diretto dagli allevatori. Il suo simbolo, presente sulle confezioni in tutta Europa, è la mucca Onestina colorata con la bandiera del Paese di origine. Con questo latte, i soci producono il Sovrano, un formaggio a pasta dura stagionato 25 mesi, con latte vaccino all’80% e di bufala al 20, Fattorie Bresciane con caglio vegetale e meno sale, stagionato 12 mesi, il Supremo, a 15 mesi, con solo latte vaccino. Ci sono anche la Guardiola, spalmabile, e il Pronto pentola, una miscela macinata perfetta per mantecare risotti o pasta. Lo yogurt è, oggi, solo bianco. «Non utilizzo nient’altro che prodotti di stagione, pertanto non essendoci fragole, more o mirtilli che mi rifornisce la Cascina Pelesa, preferisco non aggiungere frutta che non conosco», conclude Ciocca.

formagelle azienda ciocca




“Negozi di valore”, la Regione lancia un concorso

Mauro Parolini
Mauro Parolini

«Valore è la parola chiave di questo concorso, perché descrive in maniera sintetica ed efficace quello che rappresentano le attività commerciali per la vitalità dei centri urbani e quanto esse siano fattori fondamentali in grado di definire l’attrattività della nostra regione». Lo ha detto Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’apertura di “Negozi di Valore”, il concorso a premi promosso da Regione Lombardia, in collaborazione con Unioncamere Lombardia, rivolto ai negozi e alle reti di attività commerciali che si sono distinti per la capacità di generare attrattività con iniziative di marketing, strategie di vendita innovative o attraverso la storicità e la tipicità dell’attività.

«Con questa iniziativa – ha spiegato l’assessore – che mette in palio ben 22 premi da 2.000 a 8.000 euro, ci impegniamo a valorizzare le migliori idee di chi, nel silenzio, attraverso la propria attività, contribuisce ad accrescere l’interesse turistico e la competitività del territorio in cui opera, sia esso una grande città, un singolo quartiere oppure un picciolo centro urbano. È questo un modo per premiare l’originalità e la grande professionalità degli imprenditori del settore, ma anche per far emergere le best practice, in modo che esse possano costituire un modello replicabile anche per altre realtà lombarde del commercio al dettaglio».

«Questo concorso – ha aggiunto Parolini – è quindi aperto a chi ha saputo fare rete e creare percorsi, itinerari di shopping, filiere di prodotto legate al territorio e iniziative promozionali, puntando sulla creatività, l’arte, l’attenzione alla bellezza o anche attraverso la promozione di esperienze ecosostenibili e di valore sociale. Abbiamo individuato ben dieci categorie proprio per includere il maggior numero di soggetti e per sottolineare il valore dell’integrazione e dell’innovazione su cui Regione Lombardia sta puntando nelle proprie politiche legate al turismo, al commercio e al mondo delle imprese».

«Negozi di Valore – ha concluso l’assessore – è infatti inserito in un ampio contesto di iniziative e di incentivi economici che l’Assessorato allo Sviluppo economico ha messo in campo per il settore del commercio sul fronte della lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla desertificazione commerciale, per il sostegno di interventi specifici di riqualificazione egli esercizi commerciali e per la sicurezza dei negozi, che sono sempre più esposti alla microcriminalità, oppure per lo sviluppo del franchising e la valorizzazione dei negozi storici».

Le imprese commerciali, in forma singola o associata, possono presentare la propria candidatura dal 7 marzo al 15 aprile 2016, descrivendo e documentando esperienze, attività svolte, iniziative intraprese, impatti e risultati conseguiti. Per approfondire i contenuti del concorso e le modalità di partecipazione è possibile consultare il sito dedicato http://negozidivalore.in-lombardia.it.

Le categorie di premio

  • Filiera di valore: reti tra negozi, artigiani e produttori locali nell’ambito di specifiche filiere di prodotto (per esempio, filiera delle carni o filiera del pane: dall’allevamento o dalla coltivazione, alla vendita al dettaglio)
  • Shopping di valore: reti tra negozi finalizzate alla promozione di itinerari di shopping
  • Distretti di valore: reti tra negozi e artigiani appartenenti ai medesimi ambiti urbani (strade, piazze, borghi e quartieri storici o emblematici del commercio) o ai Distretti urbani del Commercio
  • Brand di valore: iniziative di marketing e immagine coordinata di successo, offerta di servizi al cliente a elevato valore aggiunto, iniziative di promozione territoriale mediante la figura del negoziante testimone-narratore del territorio
  • Innovazione di valore: politiche e modalità di vendita che utilizzano tecnologie innovative (marketing digitale, anche mediante siti web, concept e spazi creativi, multicanalità, nuove tecnologie)
  • Legacy di valore: capacità di operare con successo nella trasmissione d’impresa, garantendo la continuità, il passaggio generazionale, ma anche l’innovazione dell’attività commerciale
  • Start up di valore: livello e velocità di crescita di un’attività commerciale; Start up dinamiche e di successo
  • Impegno sociale di valore: responsabilità sociale di impresa determinata da modalità e principi adottati nell’attività di vendita (per esempio, accoglienza e attenzione a categorie speciali di clienti come disabili, anziani, famiglie numerose e minori), partecipazione a iniziative di educazione al consumo o di recupero delle giacenze di prodotti per il riuso, partecipazione a reti sociali o di quartiere
  • Ecosostenibilità di valore: Ecosostenibilità, riduzione dei consumi energetici dei punti vendita, modalità di rapporto con produttori, fornitori e consumatori che valorizza il territorio lombardo, la sostenibilità ambientale e la vendita di prodotti biologici o ecocompatibili
  • Arte di valore: Bellezza e originalità dei palinsesti, degli eventi, degli arredi, delle vetrine e degli allestimenti, anche in relazione al rapporto con la letteratura, lo spettacolo, il cinema, la musica, la cultura e l’arte in generale.

I premi

In relazione al montepremi di 80.000 euro, saranno conferiti 22 premi, dal 1° al 22° classificato, in ordine di graduatoria. Il valore del premio potrà variare, in relazione al punteggio conseguito dai candidati, da un minimo di 2.000 euro a un importo massimo di 8.000, a cui deve essere applicata la ritenuta d’imposta del 25 per cento, ai sensi dell’art.30 del Dpr 600/1973.




Sicurezza, Upag punta l’attenzione su motoseghe e decespugliatori

motosegaProsegue l’impegno per la promozione della sicurezza in agricoltura da parte dell’Upag, l’Unione dei professionisti Agri Garden aderente all’Ascom di Bergamo che, in collaborazione con Confai, Coldiretti e Confagricoltura (con cui condivide la presenza al tavolo provinciale per la sicurezza in agricoltura, al quale siedono anche Regione, Asl, Inail e sindacati), propone l’annuale convegno di informazione, sensibilizzazione e approfondimento.

Quest’anno l’attenzione è puntata su “Utilizzo in sicurezza delle attrezzature manuali nel settore agricolo, forestale e della manutenzione del verde”, ossia strumenti come motoseghe, falciatrici e decespugliatori, che non sono solo in uso tra imprenditori agricoli e utilizzatori professionali, ma anche nel vasto panorama degli hobbysti.

L’appuntamento è a Treviglio giovedì 18 febbraio a partire dalle ore 8 nell’auditorium della Same Deutz-Fhar (via F. Cassani, 15). «Dopo aver trattato, nelle scorse edizioni, di trattori agricoli e di fitofarmaci – spiega Giuseppe Ogliari, segretario dell’Upag –, allarghiamo la platea degli interessati, andando a coinvolgere anche il mondo degli appassionati e dei gardenisti. Il tema, del resto, è cruciale perché le operazioni con le motoseghe sono la seconda causa di infortunio in agricoltura dopo gli incidenti dovuti al ribaltamento di trattori e moto agricole. Il convegno sarà quindi l’occasione per illustrare come queste attrezzature si usano in sicurezza, quali requisiti devono avere per essere a norma e come si effettua la corretta manutenzione».

Grazie a qualificati relatori, l’incontro farà anche il punto sulle normative in tema di patentino trattori e revisione delle macchine agricole, due capitoli annosi per aziende e addetti, rispetto ai quali si evidenzieranno le ultime evoluzioni. Saranno inoltre illustrati gli aggiornamenti sul versante della sorveglianza sanitaria in agricoltura e nella manutenzione del verde.

La partecipazione è libera, previa prenotazione. Segnalandolo al momento dell’iscrizione, sarà possibile partecipare, al termine dei lavori, alla visita guidata dello stabilimento Same Deutz-Fahr sino ad esaurimento dei posti.

  • Programma

ore 8

accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 8.45

saluti Same Deutz-Fahr e Camera di Commercio di Bergamo

ore 9

Giorgio Mura, “Protezioni attive e passive nell’utilizzo della motosega e del decespugliatore”

ore 9.45

Giorgio Mura, “Utilizzo in sicurezza e manutenzione della motosega e del decespugliatore”

ore 10.30

intervento a cura di Same Deutz-Fahr, “La tecnologia e la sicurezza Same Deutz-Fahr per il garden e per l’hobbistica”

ore 11

Renato Delmastro, “Novità in materia di sicurezza in agricoltura: evoluzione normativa, focus su patentino trattori e revisione macchine agricole”

ore 11.30

Giovanni Pietro Mosconi, “Aggiornamenti in tema di sorveglianza sanitaria in agricoltura e nella manutenzione del verde”

ore 12

dibattito, spazio per domande e chiusura lavori

ore 13

pranzo a buffet

ore 14

inizio visite guidate stabilimento Same Deutz-Fahr

  • Relatori

GiorgioMura, responsabile tecnico Andreas Stihl S.p.A

Giovanni Pietro Mosconi, dirigente responsabile della Struttura Complessa di Medicina del Lavoro dell’Ospedale di Bergamo

Renato Delmastro, Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra

  • Moderatore

Marco Limina, direttore MAD Macchine Agricole Domani

  • Direzione scientifica

Matteo Guerretti, dottore Agronomo, dottore di Ricerca in Genio Rurale

Per le adesioni: giuseppeogliari@libero.it; c.cisana@confaibergamo.it; giuseppe.paro@coldiretti.it; l.gusmini@confagricolturabergamo.it

 




La lettera / Il parcheggio dell’Asl? Una vergogna per Bergamo

Asl-Borgo palazzoSpettabile redazione

anche noi commercianti, a volte, ci ammaliamo. E tra mille traversie, ci tocca fare tappa anche all’Asl di via Borgo Palazzo. A me è capitato lunedì 8 febbraio. Erano anni che non ci rimettevo piede. Con gran rammarico, ho visto che nulla è cambiato. Il parcheggio riservato agli utenti è rimasto come ricordavo: buche dappertutto, quasi voragini, fango e acqua in abbondanza alle prime piogge (allego foto). Ho posteggiato l’auto e per raggiungere gli uffici ho dovuto esercitarmi in una vera e propria gincana per non sporcare le scarpe e ed evitare di mettere i piedi in ammollo. Immagino gli anziani…

Asl Borgo palazzo

Mi spiace che i cittadini, in una città civile come Bergamo, debbano essere accolti in modo simile. E’ una vergogna. Nessuno si pone il problema? A qualcuno è venuto in mente che il piazzale si può anche asfaltare o sistemare con pavimentazioni drenanti? Anni fa, se non ricordo male, era scesa in campo anche un’ associazione di consumatori per denunciare la condizione disastrosa del parcheggio. In quella occasione fu evidenziato come all’origine vi fosse un rimpallo di responsabilità tra l’Asl e gli Ospedali Riuniti, questi ultimi proprietari dell’area. Non so se in questi anni qualcosa è cambiato nei rapporti tra i due enti. Quello che so è che siamo di fronte a una vera e propria mancanza di rispetto per gli utenti. Fino a quando dovremo tollerare una simile condizione?

cordiali saluti

un commerciante




Cannabis terapeutica, la Lombardia accoglie la proposta di legge

Con voto unanime, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, presieduto da Raffaele Cattaneo, nella seduta dell’8 febbraio ha dichiarato ammissibile la proposta di legge regionale di iniziativa popolare che mira a introdurre nuove disposizioni in materia di farmaci cannabinoidi (Testo Unico Sanità n.33 del 2009).

Riscontrata la sussistenza dei requisiti di legge, l’Ufficio di Presidenza ha assunto questa decisione a seguito del deposito formale della proposta di legge, avvenuto lo scorso 28 gennaio: la documentazione è corredata da 6.032 firme riconosciute valide. Entro dieci giorni il testo sarà trasmesso alla Commissione consiliare “Sanità e assistenza” perché possa essere esaminato e discusso: entro tre mesi la proposta di legge dovrà quindi essere iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale.

La proposta di legge si propone di estendere l’utilizzo della cannabis terapeutica, attualmente in Lombardia possibile solo in ambito ospedaliero, anche a livello domestico.




Smog, blocco del traffico dopo 20 giorni di emergenza Pm10

smogIl Coordinamento dei Sindaci della Fascia 1 e 2 di Bergamo ha approvato, ieri, a larga maggioranza, nell’incontro del tavolo convocato dalla Provincia nello spazio Viterbi, una serie di misure che verranno applicate in caso di raggiungimento del livello di emergenza 2, corrispondente a 20 giorni consecutivi di livelli di polveri sottili Pm10 superiori alla soglia consentita. “Le misure oggi condivise per fronteggiare il livello di emergenza 2 integrano il protocollo sperimentale che è stato condiviso settimana scorsa dal Tavolo di coordinamento – spiega il consigliere delegato all’Ambiente Fabio Terzi -. Abbiamo dato una risposta concreta al problema dell’emergenza e ora possiamo avviare il lavoro per predisporre il Piano sull’aria che conterrà misure strutturali”.

Ecco le azioni condivise: riduzione della velocità di 20 km/h sulle viabilità locali e provinciale; l’estensione nei weekend (sabato e domenica) delle limitazioni del traffico per i veicoli Euro 0 Benzina ed Euro 0, 1, 2 diesel dalle 7.30 alle 19.30 (come già previsto dai provvedimenti regionali in vigore da lunedì a venerdì). I due provvedimenti verranno adottati in modo automatico dai Comuni. Previsto anche il blocco domenicale per tutti i veicoli alla prima domenica successiva che sarà adottato a seguito dello svolgimento del tavolo di Coordinamento dei Sindaci Fascia 1 e Fascia 2 che ne definirà le concrete modalità operative. Il Comune di Bergamo potrà applicare ulteriori provvedimenti più restrittivi sul proprio territorio. La Provincia convocherà entro il diciottesimo giorno di superamento dei livelli Pm10 il Tavolo di coordinamento dei Sindaci Fascia 1 e Fascia 2 di Bergamo.




“Dimmi che pane scegli e ti dirò chi sei”. I fornai regalano il Paneoroscopo

pane-2.jpgIl tuo pane preferito è la ciabatta? Sappi allora che sei un tipo accogliente, un po’ abitudinario e una vera icona del relax domestico al quale gli astri consigliano di fare più sport e “camminare” molto. Se invece scegli l’arabo, ogni tanto ti piace “farcirti” con sapori forti e in amore sogni spesso ad occhi aperti, ma attenzione ai miraggi perché le oasi felici, del deserto, non sono poi molte!

Per San Valentino, nei panifici bergamaschi scatta il “Paneoroscopo”, un simpatico gioco grazie al quale chi, sabato 13 e domenica 14 febbraio, acquista panini e pagnotte riceverà un divertente profilo astrologico legato al prodotto scelto, ideale pensiero per gli eterni innamorati, sempre pronti a interrogare le stelle per saperne di più sulle inclinazioni del proprio carattere e la propria vita a due.

L’iniziativa è il secondo appuntamento del Calendario del Panificatore, un programma di eventi all’interno del progetto “Stagioni di pane” promosso dall’Aspan che, di mese in mese, coinvolge i fornai ed i loro clienti nella riscoperta di antiche usanze e tradizioni e nella valorizzazione del pane nella quotidianità.

Il percorso ha preso il via lo scorso 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei panificatori. In quella circostanza sono stati coinvolti gli over 65, chiamati a recarsi nei panifici aderenti e a scrivere frasi e ricordi sul mondo contadino dove il pane era protagonista. Per San Valentino, sono i fornai per primi a mostrare la propria passione, che dà origine ai tanti tipi di pane che accompagnano la vita di tutti i giorni. Scelte date per scontate e alle quali non si fa magari più caso e che l’originale Paneoroscopo, invece, rende speciali.

Ma c’è di più. Poiché l’evento vuole celebrare tutti coloro che vogliono bene e hanno delle passioni, i clienti che vorranno partecipare potranno scrivere il nome della loro grande passione nel “Pancuore” esposto nei panifici aderenti, oppure scattando un selfie e pubblicandolo sulla Pagina Facebook “Stagioni di Pane di Aspan”.

I negozi premieranno la partecipazione dei clienti con omaggi e con la consegna del Paneoroscopo a seconda del tipo di pane che hanno scelto di acquistare. Condividendo messaggi e iniziative creative il progetto punta a valorizzare il lavoro dei panificatori e i loro prodotti.

Non resta che scoprire cosa ci riserva il Paneoroscopo se amiamo la Garibalda, l’integrale, la michetta o la mantovana… I profili sono tratti da Ciboroscopo di Stefania Pendezza, referente dello sportello “Per e oltre Expo” dell’Ascom che supporta il progetto dell’Aspan.




Bergamo, decollano le pratiche online sul portale del Comune. Boom del commercio

frizzoni.jpgPiace lo Sportello Unico Edilizia e Attività Produttive promosso dal Comune di Bergamo. La realtà della digitalizzazione delle procedure, un percorso iniziato diversi anni fa e potenziato nell’ultimo anno e mezzo dall’Amministrazione Gori, in accordo con il piano di semplificazioni Bergamo città semplice e low tax, riscuote sempre più consensi. “Allo stato attuale – spiega l’assessore all’Innovazione e alla semplificazione, Giacomo Angeloni – tutte le procedure riguardanti edilizia e commercio, ad eccezione dell’autorizzazione paesaggistica (poiché coinvolge direttamente la Soprintendenza) e della richiesta di insegne per le attività commerciali, sono sbrigabili attraverso lo sportello telematico disponibile sul geoportale SIGI. La costruzione di un capannone, la sistemazione di un ufficio, di un negozio, ma anche il permesso di costruire, segnalazione di inizio attività e, infine, richieste di occupazione del suolo pubblico: praticamente tutte le pratiche possono essere sbrigate sullo sportello telematico del Comune di Bergamo”.

E i dati dimostrano la validità della scelta di Bergamo di puntare sulla digitalizzazione delle procedure per quello che riguarda l’edilizia: nel 2012 le pratiche telematiche rappresentavano il 3% del totale delle pratiche presentate, nel 2013 il 3.5%, nel 2014 il 4.5%, nel 2015 il 37.5% delle istanze è stato presentato senza utilizzo e spreco di carta, circa 919 su 2.458 pratiche. “Si tratta di un risultato importante – dichiara Angeloni -, l’inizio di un cambiamento di paradigma per quello che riguarda i rapporti tra l’istituzione comunale e i cittadini. Per quello che concerne le denunce di inizio attività in edilizia le pratiche online hanno superato quelle cartacee, per quello che riguarda i cementi armati le pratiche cartacee sono ormai zero”. Se le pratiche online per l’edilizia crescono esponenzialmente, quelle che riguardano il commercio mostrano progressi davvero senza precedenti: il 90% delle istanze viene compilato e consegnato in modo digitale, ma “nel 2016 pensiamo di poter migliorare ancora, grazie alla smaterializzazione delle richieste di occupazione di suolo pubblico. Presto nessuna pratica riguardo il commercio verrà più presentata in forma cartacea agli sportelli, con notevole risparmio non solo di tempo, ma anche di carta e denaro”.

Il Comune di Bergamo ha previsto incentivi per l’utilizzo del portale telematico, con la riduzione, in alcuni casi, dei diritti di segreteria da 300 a 70 euro. Non solo: nel 2015 è stato siglato un importante accordo attraverso il quale i versamenti si effettuano direttamente sul SUEAP del Comune di Bergamo, che provvederà poi alla ripartizione per competenze. Un esempio: i diritti dovuti ad ASL vengono comunque corrisposti al Comune di Bergamo, che si occuperà di recapitarli al destinatario, abbreviando i tempi e le procedure all’utenza. Anche i tempi di verifica delle istanze sono notevolmente ridotti rispetto al sistema di “Impresa in un giorno”: il sistema del Comune di Bergamo assiste passo passo l’utente nella compilazione delle pratiche e garantisce la correttezza formale della presentazione delle istanze (cosa non garantita dal modello scelto dal Comune di Milano, che invece richiede l’integrazione dei documenti nel 30% dei casi), con minor possibilità di frodi o irregolarità.