Borgo Palazzo, le Botteghe rinnovano il direttivo. Marchesi lascia la presidenza

Roberto Marchesi
Roberto Marchesi

È tempo di elezioni per le Botteghe di Borgo Palazzo. Lunedì 22 febbraio l’associazione dei commercianti terrà l’assemblea per il rinnovo del Consiglio direttivo, giunto alla scadenza dei due anni di mandato. L’appuntamento è alle ore 20 all’Artilab, lo spazio al numero 93 riaperto e riempito di iniziative dai Giovani di Confartigianato.

La serata suggellerà il cambio alla guida dell’organizzazione. L’attuale presidente, Roberto Marchesi, dell’omonimo panificio, non intende infatti riproporsi per la carica, rimanendo a disposizione per un eventuale ruolo da consigliere. La decisione risponde ad una linea ben precisa. «Penso che una rotazione sia necessaria – afferma Marchesi -, in questi due anni le attività ed i programmi sono sempre stati gestiti all’insegna della condivisione e collaborazione, siamo riusciti a darci una struttura e a definire strategie tali per cui il precorso possa comunque andare avanti. È giusto fare spazio a qualcun altro».

Marchesi ha presieduto la squadra giovane e in gran parte rinnovata che ha messo in campo molte nuove sfide per l’associazione, che interessa un’arteria commerciale di quasi 2 chilometri e 200 negozi. «Il bilancio del mandato è senza dubbio positivo – dice –. Siamo riusciti a ricongiungere la via, che si stava spezzando in due “fazioni”, abbiamo dimostrato qualcosa che sembrava impossibile, ovvero riaprire le vetrine sfitte, facendo spazio a degli artisti, abbiamo portato la prima notte bianca, siamo entrati a far parte del Distretto del commercio della città, abbiamo avviato la collaborazione con il Gruppo Giovani di Confartigianato».

Un fermento che sembra abbia anche stimolato la partecipazione e la volontà di mettersi in gioco da parte degli operatori. «Prevediamo un’assemblea partecipata – evidenzia -, l’invito è a farsi avanti, per infoltire il direttivo e dare nuova linfa all’associazione. Il concetto di fondo è che si può essere incisivi, attirare interesse e proporsi come alternativa ai centri commerciali solo se si ragiona come un unico insieme, non certo singolarmente».




Negozi storici, riconoscimento alla “Gioielleria Rosaspina”

Via Borgo Palazzo e la Gioielleria Rosaspina in uno scatto del 1959

 

«Quello dei luoghi storici del commercio in Lombardia è un patrimonio che vogliamo continuare a valorizzare e sostenere, perché sono punti di riferimento ed elementi di attrattività per i centri urbani; e poi perché rappresentano un’identità e un modo di fare attività economica in grado di durare nel tempo, nonostante i morsi delle crisi e i rapidi cambiamenti imposti dal mercato».

Così Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, annunciando il riconoscimento e l’inserimento nel Registro regionale dei luoghi storici del commercio di 33 nuove attività, di cui 31 con la qualifica di “Storica attività”, una con quella di “Negozio storico” e una con il marchio di “Locale storico”.

Tra i riconoscimenti anche quello alla Gioielleria Rosaspina di via Borgo Palazzo, a Bergamo, la cui fondazione risale agli inizi del 1900 e dal 1939 occupa la sede attuale, recentemente ristrutturata, al numero 39 ab. Nella gestione del negozio si sono succedute tre generazioni, con la quarta pronta a raccogliere il testimone e a portare avanti la lunga esperienza nella selezione di gioielli, pietre preziose, perle, orologi, argenti e cristallerie.

A fondare la Gioielleria è stato Luigi Rosaspina, seguito dalla figlia Giulia e dal marito Angelo Marchesi. L’attuale proprietaria è Luisa Marchesi, figlia di Angelo e Giulia, affiancata dal marito Pierangelo Manzoni, con il figlio Stefano già occupato nella gestione del negozio pronto proseguire la tradizione.

All’interno del negozio si trovano, operativi, un laboratorio orafo ed un laboratorio orologiaio attrezzati con moderne apparecchiature affiancate anche da storici attrezzi tramandati di generazione in generazione.

Nell’ultimo decennio l’attività si è ingrandita e ammodernata, con l’acquisto dei  locali adiacenti alla sede storica, ma è stato mantenuto il nome originario Rosaspina, diventato un punto di riferimento nel settore di gioielli e orologi, in città e provincia. Gli arredi e la distribuzione degli spazi interni sono stati modificati per rendere gli ambienti moderni e luminosi mantenendo però  significativi particolari, come il recupero di una cassaforte originale e risalente ai primi del ‘900.

Il negozio oggi si compone di due vetrine e ingresso su via Borgo Palazzo, un’area espositiva di circa 80 metri quadri con salottino privato per le vendite, un locale separato adibito ad ufficio e ricevimento rappresentanti, più un ulteriore locale laboratorio, attrezzato per riparazioni di gioielleria-oreficeria-orologeria.

Insomma memoria, passione e competenze capaci di stare al passo con i tempi e guardare avanti.

 

gioielleria rosaspina -novembre_2015 rid

 

 




Elezioni Enasarco, a Bergamo nasce il Comitato unitario

Da sinistra: Giorgio Lazzari (Ascom), Pierluigi Boschini (Fiarc- Confesercenti), Antonio Bellini (Usarci), Massimo Bottaro (Fnaarc –Confcommercio), Pierluigi Signorelli (Usarci), Alberto Citerio (Cisl Bergamo), Filippo Caselli (Confesercenti)

 

Si è costituito anche a Bergamo il Comitato Unitario a sostegno della lista “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali organizzazioni di categoria di agenti e promotori (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e Fisascat-Cisl) e gode dell’appoggio di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative.

Per la prima volta, infatti, nella storia dell’Enasarco, gli iscritti sono chiamati a scegliere i nuovi organi di vertice dell’Ente, che ogni anno eroga oltre 100mila pensioni e 70mila liquidazioni.

L’elezioni si svolgeranno dall’1 al 14 aprile e gli elettori esprimeranno il proprio voto con la modalità elettronica on-line, attraverso credenziali personali ed altre misure idonee ad assicurare la personalità e segretezza del voto e la regolarità delle procedure elettorali. L’Assemblea dei delegati, una volta costituita, eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Unitario locale riunisce gli agenti di commercio e le imprese mandatarie associate a: Fiarc–Confesercenti Bergamo, Fisascat–Cisl Bergamo, Fnarc-Ascom Confcommercio Bergamo, Usarci Bergamo. Compito del comitato è quello di rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese.

Entro finelogo insieme per enasarco marzo il Comitato organizzerà un convegno di presentazione della lista e delle modalità di voto.

«Dopo 40 anni siamo riusciti ad ottenere una diretta partecipazione al controllo e alla gestione dell’Ente da parte degli agenti – afferma Pierluigi Boschini, presidente Fiarc Confesercenti Bergamo – È una grande conquista perché potremo decidere direttamente sui temi che riguardano la nostra attività presente e futura».

Per Massimo Bottaro, presidente Fnaarc Ascom Confcommercio Bergamo: «È l’occasione che ci permette di mettere al centro la figura dell’agente con i suoi diritti e doveri. Ci auguriamo, con questo nostro impegno pubblico, di riuscire a sensibilizzare anche i più giovani, che devono diventare elemento trainante per la nostra associazione».

«È un momento importante – aggiunge Pierluigi Signorelli, consigliere nazionale Usarci Bergamo e candidato nella lista “Insieme per Enasarco – perché è un’opportunità unica che ci permette di far parte della gestione dell’Ente, rappresentando la nostra categoria».

Del Comitato locale fa parte anche il sindacato. «Il Comitato che si è costituito ha il valore di mettere insieme i rappresentanti degli agenti con le case mandanti per gestire il patrimonio comune del Fondo di previdenze e assistenza – rileva Alberto Citerio, segretario Fisascat Cisl Bergamo-. È la strada giusta per valorizzare un settore così importante per la nostra economia».

Gli agenti iscritti all’Enasarco sono oltre 250 mila e le ditte mandanti 100.000. Le pensioni e le prestazioni erogate sono rispettivamente 112.000 e circa 12.00.

In provincia di Bergamo si contano 3.775 agenti rappresentanti e 1.504 case mandanti. Bergamo è la quarta provincia lombarda per numero di agenti, dopo Milano, Brescia e Monza Brianza; mentre è la terza per imprese mandanti, dopo Milano e Brescia.

 




L’elenco degli aderenti al Sindacato azionisti UBI Banca

 

L’ELENCO DEGLI ADERENTI AL SINDACATO AZIONISTI UBI BANCA SPA

 




Sacbo aumenta i dividendi. Gori: “Giusto beneficiare anche i cittadini”

“Il Comune di Bergamo esprime soddisfazione per i risultati conseguiti da Sacbo nel corso del 2015″ ha commentato il sindaco Giorgio Gori. “La crescita estremamente significativa degli utili conferma l’efficienza della gestione dello scalo. La decisione di aumentare di circa il 30% la quota dell’utile destinata ai dividenti, scelta che porterà circa 200mila euro in più al Comune di Bergamo, allocando 6,5 milioni a riserva straordinaria, trova la nostra condivisione – aggiunge il primo cittadino -. Giusto infatti che i cittadini di Bergamo possano in parte beneficiare degli ottimi risultati del 2015, ma è altrettanto importante che la società disponga di risorse necessarie, oltre per le opere previste nel nuovo Piano di Sviluppo aeroportuale, per interventi finalizzati alla mitigazione ambientale e per contribuire a realizzare l’atteso collegamento dell’aeroporto alla rete ferroviaria”.




Spazi commerciali, rimane aperta la questione dell’ex Mirage

ex Mirage ClsuoneRimane aperta la questione “ex Mirage” a Clusone. L’Ammnistrazione non ha sciolto le riserve sul possibile aumento degli spazi commerciali della struttura. Il sindaco Paolo Olini, in un consiglio comunale molto partecipato dai cittadini, si è limitato a ribadire che «non è stata presa nessuna decisione in merito». In altre parole, i volumi rimarrebbero quelli concessi nel 2009 – 1.500 metri quadrati destinati a spazi commerciali e altrettanti dedicati a uffici – e non ne verrebbero aggiunti altri.

Le minoranze nelle scorse settimane avevano presentato un’interpellanza all’amministrazione perché prendesse una posizione chiara e definitiva sulla vicenda. In particolare, riguardo la destinazione d’uso degli spazi e gli aspetti architettonici della costruzione che presenterebbero delle difformità rispetto al progetto originale. Difformità che hanno causato la sospensione il 19 gennaio scorso di tutte le opere di rivestimento delle facciate esterne del fabbricato. A questo proposito, il primo cittadino ha spiegato che sarà la Commissione del paesaggio a pronunciarsi, rassicurando che con una variante la questione dovrebbe risolversi in tempi brevi.
Le risposte del sindaco non hanno soddisfatto i commercianti.

«Quello che fa specie – dice Franca Canova, titolare della libreria Canova di via Bartolomeo Nazzari – è che l’amministrazione abbia già richiesto in Regione un parere preliminare sul possibile aumento delle superfici commerciali. Non si capisce se ci siano già state richieste o no. Il piano integrato deve essere mantenuto come è stato approvato, devono essere previsti gli spazi direzionali come previsto dalla convenzione. Aumentare gli spazi commerciali nella nuova struttura, significherebbe spostare l’asse commerciale dal centro storico che già è in sofferenza».

Dice Luigi Percassi, presidente della neonata associazione “Clusone centro”: «Sentire un sindaco, che è il responsabile amministrativo e politico del suo territorio, dire che non sa ancora cosa deve fare ma si è portato avanti a chiedere un parere in regione è sconcertante. In una situazione di crisi generalizzata, non si può immaginare che i nuovi interventi possano dare beneficio alla cittadinanza e ai commercianti. Creare nuovi spazi commerciali con negozi di vicinato non favorisce nessuno e peggiora la situazione del centro storico che è già in condizioni di abbandono. Non si guarda al valore aggiunto offerto tradizionalmente dal centro storico, non si ha attenzione per quello che rappresenta Clusone. Il turista è ormai l’unica fonte economica. Pensare di avere maggiore utenze creando un centro commerciale significa non capire e non riconoscere la realtà di Clusone».

L’opera, lo ricordiamo, prevede la realizzazione di parcheggi interrati e aree commerciali e artigianali nello spazio all’ingresso di Clusone, dove sorgeva il cinema Mirage. La preoccupazione delle minoranze e dei commercianti è che i 1.500 metri quadrati (divisi su due piani) destinati nella convenzione ad uso terziario direzionale, piuttosto che alle attività di artigianato e servizi, vengano invece destinati ad attività di vendita al dettaglio penalizzando il centro storico e trasformando quella che deve essere la porta d’entrata di una cittadina turistica nell’ingresso di una zona industriale. “Clusone centro” ha già annunciato che la prima iniziativa dell’associazione sarà quella di promuovere un sondaggio tra i commercianti per conoscere la loro opinione sull’ipotizzata variazione al piano Ex Mirage.

 

 

 




Nasce “Clusone Centro”, commercianti in campo per tutelare e rilanciare il cuore cittadino

Luigi Percassi
Luigi Percassi

«Porre l’attenzione sul centro storico con uno sguardo diverso e creare un nuovo dialogo». Si presenta così “Clusone centro”, la nuova associazione che riunisce commercianti, professionisti e residenti, uniti dal desiderio di tutelare e promuovere il cuore della città. Il nuovo sodalizio nasce dopo la fine dell’esperienza delle Botteghe, la tradizionale associazione dei commercianti e si pone come una assoluta novità.

Spiega il neopresidente Luigi Percassi: «C’è l’alchimia di un ritrovato entusiasmo e il desiderio di proporci come interlocutori propositivi e di costruire basi solide per la crescita dell’intera comunità. Non vogliamo duplicare il passato, l’associazione nasce per salvaguardare le attività commerciali, ma insieme ai commercianti comprende i professionisti e i residenti perché vogliamo creare una nuova fase di dialogo sul centro storico, promuovere un dibattito costruttivo, scambiarci idee e condividerle anche all’esterno, con l’amministrazione, la Pro Loco e le altre associazioni del paese».

Per ora il nuovo sodalizio conta 24 associati ma il numero potrebbe salire a 130.  Accanto a Percassi, ingegnere di 64 anni, ci sono Franca Canova (vicepresidente), Alessandro Pellegrini (segretario), Roberto Fornoni (tesoriere) e i consiglieri: Cinzia Catania (titolare del negozio Ecobebè), Moira Bigoni (Bar latteria Bosio), Mario Giudici (Salumificio Giudici), Ivo Ferrario (Il Petalo) e Silvia Ferri (panificio Minuscoli).

«La prima iniziativa dell’associazione – anticipa Percassi – sarà di promuovere un sondaggio tra i commercianti per conoscere la loro opinione sull’ipotizzata variazione al piano Ex Mirage perché se la ritenessero inutile non si capirebbe la finalità di farla».

Ma il neonato sodalizio si propone di affrontare presto altre due tematiche strategiche: l’analisi dei parcheggi di servizio al centro storico e l’ipotesi di nuovi orari per le attività commerciali. «La liberalizzazione ha creato un po’ di confusione, non c’è coerenza nelle aperture – dice Percassi – senza voler imporre niente a nessuno vorremmo confrontarci per trovare una linea comune in merito».




Da Gandino a Montalcino. Le gallette di mais Spinato accompagnano l’anteprima del Brunello

Spinetta Mais Spinato (2)Il mais Spinato di Gandino sposa un emblema dell’enologia italiana come il Brunello di Montalcino. Dal 19 al 22 febbraio a Montalcino (Siena), l’antica varietà bergamasca, al centro di un’ampia attività di valorizzazione, sarà partner ufficiale di “Benvenuto Brunello”, il tradizionale appuntamento organizzato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino per presentare a stampa ed esperti del settore di tutto il mondo l’annata che sta per essere lanciata sul mercato e le anticipazioni su quella appena vendemmiata.

Benvenuto BrunelloQuest’anno l’anteprima avrà per protagonisti il Brunello 2011, il Brunello Riserva 2010, il Rosso di Montalcino 2014 e le altre due denominazioni del territorio, Moscadello e Sant’Antimo e tra una degustazione e l’altra saranno le “Spinette di Mais Spinato di Gandino”, gallette 100% mais, nella versione classica e in quella soft, a consentire la “pulizia della bocca” dei partecipanti.

«Per il Mais Spinato e per le eccellenze enogastronomiche della Valle Seriana – sottolinea Filippo Servalli, presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino – è un’opportunità di grande prestigio, a conferma del lavoro di relazione che in questi anni ha aperto scenari un tempo impensabili. Alla base di tutto c’è la storica, competente intraprendenza della gente della Val Gandino. Non è un caso che proprio a Montalcino l’impresa gandinese Edilmario (dei fratelli Roberto e Fabio Savoldelli) stia lavorando alla realizzazione della nuova sede del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, nel complesso di Sant’Agostino».

«L’abbinamento del Mais Spinato con il Brunello di Montalcino – sottolinea Antonio Rottigni, presidente della commissione De.C.O. del Comune di Gandino – è una novità di sicuro interesse per il contesto altamente specializzato cui si rivolge, ma al tempo stesso indica una via concreta e possibile per rendere sinergica e complementare la proposta al pubblico delle eccellenze dell’enogastronomia italiana».

L’edizione 2016 di Benvenuto Brunello sarà all’insegna dei festeggiamenti del cinquantenario del riconoscimento della Doc al Brunello, avvenuta il 28 marzo 1966. Come di consueto, oltre agli assaggi, sabato 20 febbraio presso la Chiesa di Sant’Agostino saranno assegnate le stelle alla vendemmia 2015 e i premi “Leccio d’Oro”, conferiti ogni anno dal Consorzio ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino.




Agenti immobiliari, depenalizzate le sanzioni antiriciclaggio

agenti immobiliari - burocrazia - antiriciclaggio
Novità per gli agenti immobiliari in tema di antiriciclaggio. Tra le depenalizzazioni del decreto legislativo 15 gennaio 2016 n. 8 (dall’ingiuria alla coltivazione di cannabis per uso terapeutico, alla guida senza patente, per citare quelle che hanno avuto maggiore risalto nella cronaca) c’è anche quella che ha convertito le sanzioni antiriciclaggio penali, relative alle violazioni in materia di adeguata verifica della clientela e di registrazione, in sanzioni antiriciclaggio amministrative.

Dal 6 febbraio 2016, data di entrata in vigore del provvedimento, tali violazioni, perciò, non costituiscono più un reato, che era punito solo con una pena pecuniaria, ma sono soggette al pagamento di una sanzione amministrativa, sempre pecuniaria, che però viene in pratica raddoppiata.

Per gli agenti immobiliari sono due, fondamentalmente, le condotte che vengono depenalizzate: le violazioni in tema di identificazione della clientela (era prevista la pena della multa da 2.600 a 13.000 euro, ora la sanzione amministrativa è compresa tra 5.000 e 30.000 euro) e l’omissione degli obblighi di registrazione della documentazione che è servita per la verifica e l’identificazione (anche in questo caso la multa andava 2.600 a 13.000 euro, mentre la sanzione sarà compresa tra 5.000 e 30.000 euro).

La depenalizzazione si applica anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto, purché il procedimento penale non sia stato definito con sentenza o con decreto divenuti irrevocabili.

A seguito della depenalizzazione sarà, inoltre, consentito, ai sensi dell’art. 16 della Legge 689/81, il pagamento in forma ridotta della sanzione antiriciclaggio versando l’importo entro 60 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione.

«Da sottolineare che nulla cambia per gli agenti immobiliari riguardo agli obblighi antiriciclaggio – avverte il presidente della Fimaa-Ascom Bergamo Luciano Patelli -. Il provvedimento li solleva dalle implicazioni penali, snellisce e semplifica il procedimento sanzionatorio, ma accentua il peso economico delle sanzioni, confermando la necessità di trattare con estrema attenzione tutte le procedure in materia».




Sciopero all’ex Centax. “Poca chiarezza sul futuro di 90 persone”

Sciopero alla ex Centax. Lo hanno deciso lavoratori e sindacati per protestare sulla situazione della Cofidis,  gruppo che ha assorbito il vecchio marchio nel servizio del credito al consumo e bancario. Oggi, dunque, dopo 11 mesi di trattative con la nuova proprietà, i 90 lavoratori della sede di via Pignolo incroceranno le braccia per tutto il giorno. Centax spa è attiva sul territorio bergamasco dal 1988. A marzo 2015, la famiglia Maffeis decide di vendere la società al gruppo francese Cofidis che punta con l’operazione a rafforzare la propria presenza sul mercato italiano.

“Dopo una serie di incontri iniziali – dichiarano Mario Colleoni e Diego Lorenzi, che per Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno seguito la vertenza, “l’azienda ci comunica la volontà di mantenere un’unica sede a Milano e ci conferma di voler rinforzare la società, garantendoci che ogni passaggio sarebbe stato fatto con l’obiettivo di far crescere l’attuale struttura e rassicurandoci del fatto che sarebbe di fatto stato reso sostenibile il passaggio dei lavoratori bergamaschi nella nuova sede di Lambrate. Questo – stando ai sindacati – a oggi non è ancor accaduto. Per mesi lavoratori e sindacati hanno discusso cercando di trovare un accordo, “ma troppi sono i punti poco chiari, soprattutto relativamente agli orari di lavoro. La società – spiegano ancora  i sindacati – chiede ai lavoratori del call center di recarsi presso la sede milanese con un orario che prevede una copertura su 24 ore senza alcuna flessibilità, mentre ai lavoratori degli uffici viene chiesto di ampliare la fascia oraria di disponibilità. Considerando l’incidenza della spesa legata allo spostamento e la parziale copertura che l’azienda sarebbe disponibile a riconoscere e considerando il fatto che molti sono i part time e molte le mamme , ci risulta evidente che l’operazione che Cofidis sta attuando è finalizzata a un obiettivo diverso da quello dichiarato”.