Erbe di montagna e formaggi tipici, in Val Brembana nove giorni a tutto gusto

Erbe del CasaroLa settima edizione di Erbe del Casaro, che coinvolge 11 comuni dell’Altobrembo (Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta) torna da sabato 28 maggio a domenica 5 giugno. La rassegna, come ogni anno, mette in mostra le ricchezze della Valle, frutto di cultura, saperi e tradizioni delle sue genti attraverso un ricco programma di iniziative per adulti, bambini e famiglie con l’obiettivo di valorizzare erbe spontanee, formaggi brembani e vini della Bergamasca.

Il calendario prevede eventi per tutti i gusti: appuntamenti culinari, corsi di cucina, degustazioni, percorsi enogastronomici, esposizioni artistiche, escursioni, conferenze, visite in aziende agricole e molto altro ancora. Erbe del Casaro è un vero e proprio evento diffuso in quanto accompagna il turista alla scoperta del territorio e dei paesi in cui è organizzata, dando risalto a località e scorci di particolare interesse e fuori dalle solite rotte turistiche. Erbe del Casaro_1 Nel corso della rassegna i ristoranti locali propongono menù a prezzi convenzionati a base di erbe spontanee e formaggi brembani e i bar promuovono gli “Aperitivi del Casaro” abbinando all’aperitivo tre tipi di formaggi e stuzzichini a base di erbe in modo da portare sulla tavola i sapori della tradizione e della cultura della Valle Brembana. Primizie primaverili, prodotti caseari e iniziative di alta qualità: undici paesi, un unico grande territorio da scoprire!

Ecco gli appuntamenti della sesta edizione

– Sabato 28 maggio: “Le buone Erbe Spontanee”, le Donne di Montagna di Ornica e Slow Food Valli Orobiche guideranno un’escursione alla scoperta delle erbe spontanee nei prati del caratteristico borgo

– Domenica 29 maggio: “Dal Campo alla Tavola”, appuntamenti alla scoperta dei prodotti del territorio e dei loro sapori

– Giovedì 2 giugno: “Alla scoperta di Antichi Sapori”, un percorso che guiderà alla scoperta dei sapori tradizionali dell’Alta Val Brembana

– Sabato 4 giugno: “Formaggi di… vini”, un percorso gastronomico che accosterà le prelibatezze casearie della Valle Brembana ai Vini bergamaschi

– Domenica 5 giugno: “Benessere in Natura”: erbe spontanee e benessere, un accostamento perfetto a stretto contatto con la natura.

Info: www.erbedelcasaro.it




Agenti immobiliari, le novità 2016 e le opportunità per il mercato

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Da sinistra, il presidente provinciale della Fimaa, Luciano Patelli, ed i relatori Eugenio Magno e Daniele Mammani

 

Proseguono i momenti di aggiornamento professionale della Fimaa Ascom di Bergamo, l’associazione provinciale dei mediatori immobiliari. Martedì 8 marzo una sessantina di operatori si sono ritrovati nella sala Zaninoni dell’Associazione generale di mutuo soccorso a Bergamo per un convegno sulle novità 2016.

Sono stati illustrati, in particolare, sotto il profilo legale e fiscale nei contenuti pratici e operativi, i temi del leasing immobiliare abitativo – la cui disciplina è entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno e prevede incentivi fiscali sull’acquisto e la costruzione di immobili da adibire a prima casa – e del prestito vitalizio. Gli argomenti sono stati trattati da Daniele Mammani e Eugenio Magno, rispettivamente consulente legale e consulente della Fimaa. Un’occasione per conoscere nuovi strumenti e opportunità per essere competitivi ed operare con competenza sul mercato.

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“Negozi di valore”, al via le candidature per partecipare al concorso regionale

Sono aperte fino al 15 aprile le candidature per il concorso “I negozi di valore”, promosso dalla Regione per premiare le attività che, grazie a iniziative di marketing, strategie di vendita innovative o grazie all’essere presenze “storiche” sul territorio, riescono a generare attrattività nei centri urbani. Il montepremi è di 80mila euro. In palio ci sono 22 premi da 2mila a 8mila. Il concorso è aperto a chi ha saputo fare rete e creare percorsi, itinerari di shopping, filiere di prodotto legate al territorio e iniziative promozionali, puntando sulla creatività, l’arte, l’attenzione alla bellezza, o sulla promozione di esperienze ecosostenibili e di valore sociale. Possono partecipare al concorso micro, piccole e medie imprese singole o associate, che operano nel settore del commercio e hanno sede operativa in Lombardia, inclusi negozi e locali storici, imprese artigiane e della ristorazione che si candidano in rete con un’impresa del commercio. Dieci le categorie di premio previste: Filiera di valore’: reti tra negozi, artigiani e produttori locali che operano nell’ambito di una filiera di prodotto specifica (per esempio, la filiera della carne, o quella del pane o della vendita al dettaglio); ‘Shopping di valore’: reti tra negozi che promuovono itinerari di shopping; ‘Distretti di valore’: reti tra negozi e artigiani situati negli stessi ambiti urbani (strade, piazze, borghi e quartieri storici o emblematici del commercio o distretto urbano del commercio); ‘Brand di valore’: iniziative di marketing e immagine coordinata di successo, offerta di servizi al cliente a elevato valore aggiunto, iniziative di promozione territoriale mediante la figura del negoziante testimone-narratore del territorio; ‘Innovazione di valore’: politiche e modalità di vendita che utilizzano tecnologie innovative (marketing digitale, anche mediante siti web, concept e spazi creativi, multicanalità, nuove tecnologie); ‘Legacy di valore’: capacità di operare con successo nella trasmissione d’impresa, garantendo la continuità, il passaggio generazionale, ma anche l’innovazione dell’attività commerciale; ‘Start up di valore’: livello e velocità di crescita di un’attività commerciale; ‘Impegno sociale di valore’: responsabilità sociale di impresa determinata da modalità e principi adottati nell’attività di vendita (per esempio, accoglienza e attenzione a categorie speciali di clienti come disabili, anziani, famiglie numerose e minori), partecipazione a iniziative di educazione al consumo o di recupero delle giacenze di prodotti per il riuso, partecipazione a reti sociali o di quartiere; ‘Ecosostenibilità di valore’: riduzione dei consumi energetici dei punti vendita, modalità di rapporto con produttori, fornitori e consumatori che valorizza il territorio lombardo, la sostenibilità ambientale e la vendita di prodotti biologici o ecocompatibili; ‘Arte di valore’: bellezza e originalità dei palinsesti, degli eventi, degli arredi, delle vetrine e degli allestimenti, anche in relazione al rapporto con la letteratura, lo spettacolo, il cinema, la musica, la cultura e l’arte in generale.
L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare le migliori idee di chi, attraverso la propria attività, contribuisce ad accrescere l’interesse turistico e la competitività del territorio in cui opera, grande città, singolo quartiere o piccolo centro urbano. Un modo per premiare l’originalità e la grande professionalità degli imprenditori del settore e per far emergere buone pratiche che possano essere un modello replicabile anche per altre realtà lombarde del commercio al dettaglio.
L’ufficio consulenza di Ascom Confcommercio Bergamo è a disposizione per dare maggiori informazioni e assistere nella presentazione delle candidature al numero 035.4120201 (Roberto Ghidotti).

 




Lilliput, in fiera torna il villaggio creativo

cs Lilliput Piccolo Coro BarianoLilliput, il villaggio creativo-educativo di Promoberg, torna per la gioia dei più piccoli e delle loro famiglie da giovedì 17 a domenica 20 marzo 2016, alla Fiera di Bergamo. Il villaggio dedicato ai bambini dai 3 ai 12 anni si presenta in gran spolvero, forte di una storia che l’ha portato ad essere un evento unico nel suo genere in Italia, in grado di coinvolgere sino ad oggi oltre 550mila persone, metà delle quali bambini. Nel solco della tradizione e rafforzando un format apprezzato dalle tante realtà operanti nel mondo dell’infanzia, le prime due giornate di Lilliput saranno dedicate alle scuole e il week end al pubblico generico, famiglie in testa. Importante la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e l’Ufficio per la Pastorale Scolastica di Bergamo, che permette alle scolaresche un’uscita didattico-formativa di assoluta qualità. Oltre ai partner e main sponsor che storicamente affiancano Promoberg (Ubi Banca Popolare di Bergamo, Camera di Commercio, Banco Popolare Divisione Credito Bergamasco), anche quest’anno Lilliput è riuscito nel difficile compito di coinvolgere alcune tra le più significative realtà del settore  – musei, enti, associazioni, federazioni sportive e  aziende leader – provenienti da più parti dell’Italia. La presentazione dell’evento, stamane, si è aperta con l’esibizione dal vivo del Piccolo Coro Armonia di Bariano (era presente una rappresentanza) diretto da Luna Maggioni, che ha cantato la sigla/inno di Lilliput: una novità in musica per il villaggio più amato dai bambini, sottolineata da forti applausi! Applausi a scena aperta anche per la performance di Andrea De Simone, artista di Sabbie Luminose, che ha chiuso la conferenza. Due bellissime anteprime delle tante iniziative che si troveranno a Lilliput. Alla presentazione sono intervenuti Luigi Trigona, segretario generale dell’Ente Fiera Promoberg, Mauro Baio, responsabile per Promoberg del progetto Lilliput, Oreste Castagna, direttore artistico Lilliput; monsignor Vittorio Bonati dell’ Ufficio per la Pastorale scolastica Bergamo.




Caffè perfetto e stuzzichini da chef, due corsi per dare una marcia in più ai bar

bar - barista - caffèPer baristi e professionisti del settore wine, l’Accademia del Gusto di Osio Sotto propone due corsi per migliorare e meglio caratterizzare il proprio locale: il primo è in calendario giovedì 17 marzo con il titolo “Stuzzichini al bar: stupire con poco”. Il seminario dura 3 ore, dalle 15 alle 18, ed è pensato per i barman che non dispongono di un laboratorio di cucina e vogliono apprendere l’arte di progettare un menù aperitivo suggestivo, utilizzando solo una piastra a induzione e un microonde. Lo scopo di questo corso è trasmettere un metodo per sfruttare prodotti semplici rendendoli sfiziosi con l’aiuto di pochissima attrezzatura e tanta fantasia. In cattedra la chef Francesca Marsetti, che spiegherà come realizzare ricette semplici, ma di grande effetto.

Da lunedì 21 a giovedì 24 marzo (dalle ore 14 alle ore 19) la scuola di cucina di Ascom Confcommercio Bergamo firma invece “La caffetteria: dalla preparazione del caffè alle decorazioni”, un laboratorio tecnico-pratico per apprendere l’arte, i segreti, i profumi ed i sapori della caffetteria. In 20 ore – questa la durata complessiva del corso – si apprendono le tecniche di preparazione di caffè espresso, cappuccino e altre bevande a base di caffé. Il laboratorio è connotato in senso pratico, per favorire l’acquisizione di competenze tecniche e manualità, ma soprattutto per imparare a preparare prodotti di caffetteria di eccelsa qualità. Tra i temi trattati: cenni di botanica della pianta del caffè, la miscela, il macinadosatore, la gestione e l’uso della macchina, l’espresso e il cappuccino, la montatura del latte, le tecniche classiche di decorazione con il latte (latte art), le tecniche di decorazione con il caffè e con la cioccolata. In cattedra ci sono gli esperti di Cefos Bartender School.

Per informazioni: Accademia del Gusto – tel. 035 4185706-707 – info@ascomformazione.it – www.ascomformazione.it.




Conflitti d’impresa, i commercialisti fanno il punto sulla mediazione

camera di Commercio (2)Risolvere i conflitti d’impresa senza ricorrere al giudizio ordinario. L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo fa il punto su una procedura sempre più apprezzata dalle imprese: la mediazione. A occuparsene il convegno «Conflitti d’impresa: la mediazione e altri strumenti di soluzione» in programma mercoledì 16 marzo, dalle 14.30 alle 18, al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni in via Petrarca 10 a Bergamo. Un momento di riflessione curato da Andrea Pellizzari, presidente della Commissione Arbitrato e Conciliazione dell’Ordine di Bergamo, da Stefano Lania, responsabile area fiscale di Confindustria Bergamo, da Daniela D’Adamo, professore aggregato di diritto processuale civile avanzato dell’Università di Bergamo, da Enrico Ginevra, professore di Diritto commerciale all’Università di Bergamo, da Vincenza Gizzo, Responsabile dell’Organismo di mediazione della Camera di Commercio di Bergamo l’ente che tra i primi in Italia ha scelto di configurarsi come punto di riferimento per l’offerta dei servizi di soluzione alternativa dei conflitti. Interverrà anche Arik Strulovitz, docente nell’ambito del progetto ADR e tecniche di negoziazione dell’Università di Bergamo e coach della squadra di Unibg vincitrice della Competizione nazionale di mediazione che parteciperà all’incontro.

La mediazione, in particolare, è una procedura sempre più diffusa: secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia, nel primo trimestre del 2015 si è registrato il +22% nell’utilizzo dello strumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ancora più incoraggiante è il tasso di successo delle procedure di mediazione: ben il 43% delle mediazioni in cui sono state presenti le parti hanno visto il raggiungimento dell’accordo. Dato che conferma quanto la mediazione possa essere uno strumento tagliato su misura per le parti, la cui presenza agli incontri si rivela spesso determinante ai fini dell’esito. «Il settore commerciale e quello delle imprese, infatti, fortemente influenzati dalla crisi mondiale dei mercati che non lascia prevedere una risoluzione in tempi brevi, non possono permettersi di sostenere inutili e costosi sprechi di tempo e di risorse generati dalle criticità del sistema giudiziario. Di conseguenza, diventa imprescindibile il ricorso alle procedure stragiudiziali di composizione delle controversie, prima tra tutte la mediazione civile e commerciale» – ha anticipato il dott. Andrea Pellizzari, presidente della Commissione Arbitrato e Conciliazione Odcec Bergamo.

Nel corso del convegno saranno, dunque, passati in rassegna i motivi del successo di tale procedura: dalla brevità dei tempi, nettamente inferiore rispetto al giudizio ordinario, alla riservatezza, alla validità per la risoluzione di liti transnazionali. Il tutto a partire dall’ascolto, elemento centrale di uno strumento pensato non per ricercare spasmodicamente e giuridicamente il torto e la ragione, quanto piuttosto per coinvolgere le parti al raggiungimento di un accordo che le appaghi e che contemporaneamente metta fine alla controversia. A Bergamo l’Organismo di mediazione, già esistente presso la Camera di Commercio, ha colto con estremo favore la collaborazione degli Ordini e Collegi professionali giuridico contabili, la quale ha preso vita dalla condivisa consapevolezza delle opportunità create dalle sinergie tra gli ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, degli avvocati e dei notai, sulla scorta della positiva esperienza nel campo dell’arbitrato. “La nostra categoria – spiega Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei Commercialisti – si è messa a disposizione di questo progetto sin dal suo nascere, riconoscendolo sia un’occasione importante per la categoria sia un servizio prezioso per la comunità. 35 i commercialisti che operano per l’organismo di mediazione della Camera di Commercio, in grado di offrire un servizio dedicato a imprese e privati che possono contare su uno strumento di definizione rapida ed efficace delle controversie, a favore del sistema produttivo e dell’intera comunità”.




Bergamo, raddoppiate in un anno le cooperative irregolari

Ben 62 cooperative irregolari, più del doppio rispetto all’anno precedente. Questo è il risultato più allarmante del rapporto fornito stamattina all’osservatorio provinciale permanente da Direzione territoriale del Lavoro, INPS e INAIL provinciali sulle ispezioni nel 2015 sul lavoro cooperativo. Le irregolarità più ricorrenti sono state il mancato pagamento delle retribuzioni, le violazioni contributive, gli “pseudo appalti”, la mancata fornitura di dati e documenti richiesti. Il 10% delle cooperative ispezionate ha lavoratori in nero, il 50% appartiene al settore logistica e trasporti. La DTL ha ispezionato in totale 68 cooperative. Di queste, solo 5 sono associate a centrali cooperative e sono risultate tutte regolari. Tra le “spurie”, solo 23 sono risultate “senza macchie”. L’ Inail ha ispezionato 12 cooperative dei settori autotrasporti e logistica, agricolo e servizi, mentre all’ Inps, su 26 accertamenti ben 22 hanno fatto emergere irregolarità ( ma gli accertamenti erano mirati).

Fuori dal campo cooperativo, le ispezioni della DTL hanno portato a 1974 controlli nelle aziende del territorio, dove sono stati trovati 834 lavoratori “irregolari” e 332 “in nero”. Infine, 611 lavoratori hanno fatto una richiesta d’intervento agli uffici della Direzione Provinciale: ne sono nate 382 conciliazioni, 230 concluse con esito positivo per il lavoratore, che a questi uffici, in alcuni casi, ci è arrivato dietro consiglio delle Organizzazioni Sindacali. La Cisl di Bergamo, tramite il segretario Giacomo Meloni, ha espresso “apprezzamento per il lavoro svolto dagli enti nel campo degli accertamenti del 2015 e per i risultati conseguiti, oltretutto in una fase di estrema difficoltà anche dovuta alla insufficienza del personale a disposizione per le ispezioni. Ci preme anche ribadire – ha continuato Meloni – la necessità di non abbassare mai la guardia sul versante della lotta alle irregolarità e al lavoro  nero di qualsiasi fonte o matrice, sia sul versante delle ispezioni che di un ruolo protagonista delle rappresentanze sindacali in azienda e della contrattazione”.




Renzi, il desolante spettacolo del Pd e il rischio di una Waterloo

Forse è davvero tempo che Matteo Renzi smetta di dare la caccia a gufi e cornacchie per dedicarsi a mettere ordine in casa propria. Lo spettacolo che sta dando il Partito democratico da Napoli a Roma, senza trascurare Milano e tante piccole situazioni locali (anche bergamasche, da Treviglio a Ponte S. Pietro passando per Cologno al Serio), è a dir poco incredibile. Tanto da premier fa sfoggio di muscolare vitalità a Palazzo Chigi quanto da segretario appare incapace di governare la creatura sulla quale, comunque, si regge la sua avventura politica.
Lo scorso anno sull’altare di questa clamorosa contraddizione è stata immolata la Liguria. Ora la posta in palio, anche solo sul piano simbolico, è ancora più elevata perché si disputa il governo delle più importanti città del Paese. Eppure, il Giovin Signore fiorentino tira dritto come se nulla fosse. Sembra un piccolo Napoleone (che già di suo non era un watusso…): io vado avanti, l’intendenza seguirà.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Ma deve stare attento perché la sua Waterloo potrebbe trovarla proprio in periferia. La spregiudicatezza con cui prima ha dato via libera all’elezione di Vincenzo De Luca (gravato di una condanna per abuso d’ufficio) alla presidenza della Regione Campania ed ora chiude gli occhi sul ricorso, presentato dal candidato a sindaco di Napoli Antonio Bassolino, per fare luce su alcune disinvolte manovre di pagamento del voto avvenute in alcuni seggi (come documentato da video del sito Fanpage.it), è disarmante. Lo stesso dicasi per il pasticcio sui conteggi delle schede bianche e nulle a Roma.
La stessa credibilità, e quindi anche validità, dello strumento delle elezioni primarie, su cui per primo Renzi ha costruito la sua affermazione, ne sta uscendo fortemente compromessa. A Milano abbiamo visto in coda file di cinesi incapaci di spiaccicare una parola di italiano ma desiderosissimi di votare per Beppe Sala (?). A Napoli è toccato sorbirci l’ennesimo remake del voto di scambio. In entrambi i casi, il vertice del Pd ha liquidato le polemiche che si sono levate come sciocchezze. Ma si può essere tanto machiavellici da illudersi che il fine (l’elezione del proprio candidato) giustifichi sempre i mezzi?. E soprattutto, possibile che non si voglia capire che, al di là dei singoli pur censurabili episodi, quel che manca veramente al Partito democratico a trazione renziana è il rapporto con il territorio. Il modello verticistico, costruito su leadership di cartapesta create per diretta emanazione del Giovin Signore (Raffaella Paita a Genova, Beppe Sala a Milano e, in parte, Roberto Giachetti a Roma), ha scavalcato e travolto il tradizionale confronto dialettico con la base. Le primarie, e più in generale le elezioni, servono solo a certificare cooptazioni già decise. Salvo poi scoprire che il giocattolino non tiene. In Liguria è stato Cofferati a chiamarsi fuori, a Milano il vicesindaco Balzani si è messa a fare la fronda, a Roma si profila una candidatura dell’ex ministro Bray (con la longa manus di D’Alema dietro) e a Napoli probabilmente Bassolino correrà da solo contro la candidata del Pd. Un vero trionfo, non c’è che dire. Dell’anarchia, però, non di un partito che aspira a mantenere la guida del Paese.
Renzi, almeno in apparenza, può continuare a fingere che governo e partito corrano su binari diversi. Ma la contraddizione è troppo marcata perché non si arrivi, prima o poi, ad un redde rationem. Lo saranno senz’altro le amministrative di giugno (specie se il centrosinistra dovesse perdere Milano, Roma e forse anche Torino). Ma ancor di più, specie se vi arriverà sulla scia di una sconfitta, il referendum costituzionale di ottobre.
Renzi ha solo un grande vantaggio, per ora: la drammatica crisi del centrodestra, incapace di congedare Silvio Berlusconi e di trovare una valida leadership alternativa. Non si illuda, però: con i cosiddetti uomini forti gli italiani sanno essere feroci. Prima li issano su un monumento, poi li riempiono di pomodori in faccia.




Torna la Caccia al tesoro. In campo le Botteghe di Seriate

municipio seriateSiete pronti a risolvere enigmi e prove pratiche girando per le vie e i negozi di Seriate con in testa una bella bandana blu? Sabato ritorna l’attesa «Caccia al tesoro pasquale». Alla terza edizione presenta una grossa novità: raddoppia. Per venire incontro alle numerose richieste, l’Assessorato al Commercio e l’associazione Botteghe di Seriate hanno pensato a una gara in due manche per permettere a più gruppi di partecipare e soprattutto per prolungare il divertimento e il coinvolgimento della città. La sfida partirà sabato 12 e si chiuderà il 19 marzo con la premiazione delle 6 squadre migliori, ossia quelle che avranno superato correttamente tutte le prove nel minor tempo possibile. Cosa aspettate a iscrivervi entro venerdì 11 marzo nei 23 negozi aderenti all’iniziativa? E poi pronti, partenza, via … aguzzate l’ingegno e scaldate i muscoli!

«Quest’anno la gara sarà più articolata e strutturata pensata per coinvolgere più persone – afferma l’assessore al Commercio Paola Raimondi -. E sembra che si sia colpito nel segno. A partecipare non solo le famiglie seriatesi, ma anche le istituzioni civili. Tra le squadre sinora iscritte, una è formata da alcuni docenti, un collaboratore scolastico e 7 alunni dell’istituto Majorana. Inoltre il divertimento è raddoppiato, essendo una caccia al tesoro distribuita in due fine settimana in 23 negozi, che ringrazio per l’organizzazione, e dal premio davvero allettante: in palio 600 euro in voucher spesa da distribuire tra le 6 squadre vincenti. Non mi resta che sperare nel bel tempo e augurare a tutti un buon divertimento».

Dal 12 al 18 marzo tutte le squadre iscritte, o anche alcuni componenti, avranno una settimana di tempo per raggiungere le tappe del percorso, indicato nella prima Mappa del Tesoro, consegnata al momento dell’iscrizione. In ogni tappa la squadra potrà svolgere una facile e simpatica “prova” della durata di 10 minuti circa, con l’aiuto dei Pirati Pasqualini, presenti in ogni tappa. Per sapere cosa vi aspetta ogni giorno sulla pagina facebook dedicata si potranno avere delle anticipazioni. Un esempio? Preparare i colori base per un’acconciatura o dei biscotti, riassettare un letto, contare noci e mandorle in un contenitore, cucire un bottone, risolvere un sudoku. Al termine della prova sarà rilasciato un pezzo del Tesoro Pasquale, che dovrà essere conservato e consegnato sabato 19 marzo, al punto di ritrovo di piazza Matteotti, prima di iniziare la seconda manche, da svolgersi a tutta velocità. Il ritrovo sarà nel piazzale vicino al corso Roma alle 14.30. Dopo la consegna dell’oggetto del tesoro a tutte le squadre sarà consegnato il kit gara, con la bandana e la seconda Mappa del Tesoro. Alle 15.30 si parte! Tutta la squadra (possibilmente dotata di mezzi di trasporto) potrà seguire le indicazioni della mappa e muoversi per le vie di Seriate, alla ricerca dei pezzi che completeranno il Tesoro Pasquale. Alle 18.30 ritrovo di nuovo in piazza Matteotti e premiazioni. A vincere saranno le 6 squadre che hanno completato correttamente tutte le tappe della prima e della seconda manche, totalizzando il miglior punteggio. In palio 6 voucher spesa del valore di 100 euro. La quota di partecipazione è di 3 euro a persona. Le iscrizioni sono aperte sino a venerdì 11 marzo. Per iscrivere la squadra, composta da un minimo di 3 a un massimo di 10 partecipanti, con almeno 1 maggiorenne, è possibile rivolgersi ai seguenti commercianti:

  • 4 ZAMPE E 1 CODA – Via Decò e Canetta, 8
  • ANDREA SANA OTTICO – Via Italia, 16/B
  • ANGOLO NATURA 3 – Via Tiepolo, 9
  • ARKUS BAR PIZZERIA – Via Dante, 2
  • ARRICCIA SPICCIA HAIR STYLE – Via S. Grisogono, 3
  • CAFE’ DE PARIS – Via S. Grisogono, 7
  • CAFFE’ DEL PARCO – C.so Roma, 70/A
  • CASA DELL’OROLOGIO – Via Italia, 12
  • CFB ARREDAMENTI – Via Cominte, 14/H
  • EREDI CONSOLI ORTOFRUTTA – Via Italia, 77
  • GELATERIA GINEVRA – Via Nazionale, 53
  • IL FORNAIO ECC… – Via Paderno, 17
  • INFO-SOLUTIONS – Via Dante, 22
  • MAGIE E COLORI – Via Italia, 121
  • MAGIK PIZZA – Via C. Battisti, 37/A
  • MARINO ORTOFRUTTA – C.so Roma, 70/B
  • MINIMALUX – Via Marconi, 29/B
  • PESENTI L’ARREDAMENTO – Via Brusaporto, 1
  • PUNTO E LINEA – C.so Roma, 70/C
  • STAR MARKET’S DUE – Via Paderno, 25
  • STUDIO CINQUE – Via Paderno, 4
  • SUSY ACCONCIATURE – Via Madonna delle Nevi, 15
  • 3 STORE – Via Paderno, 38



Ecco perché il Ducato di Piazza Pontida è meglio di tanti intellettuali

Il Rasgamento della vecchia
Il Rasgamento della vecchia

Ogni tanto, mi capita di riflettere sul mondo, sul mio mondo: mi guardo in giro ed esploro, più con gli occhi della nostalgia, se devo essere sincero, che con quelli dell’entomologo, la mia strada, il mio quartiere, la mia città. Probabilmente, uno, invecchiando, tende a rimpiangere le cose dei suoi anni giovanili, semplicemente perché non vuole accettare l’idea della decrepitezza e della morte. Oppure, più semplicemente, tutto ciò che è legato alla giovinezza, quando si è vecchi, appare bello: in un certo senso, vi è una sorta di eclissi della memoria eidetica, per cui i brufoli, le vergogne e i fiaschi vengono cancellati e restano solo le glorie, vere o presunte. Sarà anche così, però, quando percorro le mie strade di sempre, incontro i miei conoscenti di sempre, saluto, sorrido, proseguo, non posso fare a meno di notare, un crescente deficit di felicità: leggo nelle cose e nelle persone una preoccupante carenza di gioia e di serenità. A forza di ripetere che viviamo tempi cupi, questa cupezza pare esserci calata sul cuore: sembriamo quegli uomini dell’alto Medioevo, che si raccoglievano in minuscoli villaggi, circondati dalla foresta e minacciati dai lupi, dai Goti e dalle pestilenze.

Eppure, abbiamo un disperato bisogno di tranquillità e di momenti felici: ognuno di noi persegue una sua piccola felicità individuale e ne ha un assoluto diritto. Cose da poco: semplici, minime, legittime soddisfazioni quotidiane, che ci permettono di guardare al domani con meno patemi e con meno annoiata stanchezza. La ragione di queste mie considerazioni è determinata dall’osservazione del crescente successo che riscuotono i festeggiamenti di mezza Quaresima e, in particolare, la sfilata dei carri allegorici e il “rasgamento della Egia”. E’ una festa semplice, addirittura elementare, da un punto di vista simbolico: un modo tradizionale e un tantino goliardicamente pagano di buttarsi alle spalle l’inverno e di mettere alla berlina o esorcizzare i problemi, grandi e piccoli, della nostra comunità. E la gente partecipa in massa: non so dire se per autentica adesione o, semplicemente, per passare qualche ora diversa dal solito. Fatto sta che, ogni anno, le strade sono più piene: la festa è più sentita, più pubblicizzata e, mercè gli strumenti della tecnologia, documentata. E, dunque, io ne concludo che si senta il bisogno di essere un pochino più felici: magari con sistemi rudimentali, mangiando una frittella o guardando semplici allegorie e leggerissime satire di cartapesta. Perché la gente mi pare stufa di star male: stufa di aver paura, di essere costretta alla tetraggine da una serietà obbligatoria, da un malinteso senso di responsabilità, dall’idea malsana e controproducente che solo ciò che è utile, corretto, consapevole, possa essere piacevole, appagante, realizzante.

L’homo seriosus, di prodiana memoria è diventato un modello troppo ingombrante e greve: e, lasciatemelo dire, ha anche un tantino rotto le balle. Dopo le orge di raziocinio e di rigore, gli esseri umani cercano sempre un’evasione nei verdi pascoli dell’irrazionale, del faceto o dell’eroico. E c’è perfino un faceto eroismo in certe epopee bergamasche d’antan: da Francesco Nullo a Nino Calvi, i nostri eroi facevano spesso un discreto casino. Si divertivano, insomma: non erano busti di marmo che andavano a spasso. Certo, oggi chiunque si senta investito di una briciola d’autorità o di un minimo di potere, va in giro impettito con un’espressione da “su di dosso” da fare disamorare Cupido: ma credo dipenda proprio da quell’equivochetto di cui sopra. Dal confondere la serietà con la tristezza. Vorrei che ritrovassimo il buon vecchio spirito di una volta: sebbene assediati, minacciati, avvelenati. Moriremmo lo stesso, giacché morire bisogna, ma almeno moriremmo dopo aver vissuto, e un pochino contenti, un filo più sorridenti di quanto non siamo, adesso, ancora vivi. La morte ci ha da trovà vivi, si dice a Livorno. Insomma, il mio vuole essere solo un invito a tornare un pochino a divertirsi, godendo anche di qualche scemata, se è una scemata divertente. E vuole anche essere una lode al mio caro, vecchio Ducato di Piazza Pontida, che, almeno per un paio di giorni all’anno, riempie le piazze di Bergamaschi che fanno i Bergamaschi. E che, senza troppe cerimonie e senza metterla giù tanto dura, fa quello che gli intellettuali con alloro e tocco vorrebbero fare, ma non ne sono quasi mai capaci: castigat ridendo mores. Corregge i costumi con un sorriso.