Non confondiamo chi “cinguetta” per mestiere con una Bergamo felice

TweeterLa statistica, una volta, era inattendibile ma comprensibile: era quella dei polli trilussiani, per cui, se tu ne avevi due e io nemmeno uno, statisticamente, avevamo un pollo a testa. Oggi, oltre che inattendibile, la statistica sta diventando anche scema. Sarà che parte, come dire, da presupposti scemi: fatto si è che, più osservo i risultati di indagini demoscopiche e di classifiche basate sul rilevamento statistico e più mi convinco di vivere in un mondo di decerebrati. Un pochino, va messo in conto che questa sensazione non dipenda esclusivamente dalla statistica, ma semplicemente dal fatto che il mondo pullula, effettivamente, di decerebrati: gente che fa giorni di coda per comprare un telefono o che si spara addosso per una precedenza. Però, è innegabile che certe graduatorie stiano insieme con lo sputo, per dirla in francese. E, paradossalmente, più progrediamo (si fa per dire) sul versante tecnologico, più lo strumento di analisi è sofisticato e più il procedimento di rilevazione è desolatamente stupido: è come per certe automobili, talmente elaborate dal punto di vista dell’elettronica da incartarsi ogni tre per due per sovraccarico delle informazioni.

Prendiamo l’ultima classifica, in ordine di tempo, che ha visto protagonista la nostra ridente cittadina: quella dell’indice iHappy, secondo cui Bergamo è la decima città in Italia e la prima in Lombardia quanto a felicità personale. Si tratta di una particolare graduatoria che individua il grado di felicità di una comunità, partendo dall’accurata analisi dei cinguettii positivi degli utenti di Twitter. La peculiarità di questo elaborato sistema di rilevazione consiste nella catalogazione di centinaia di milioni di messaggini di gioia o di rabbia, indicandone il “sentiment” immediato: se l’Atalanta vince, se la morosa ti regala un Rolex o se vinci alla lotteria, il tuo “sentiment” sarà positivo, ed avrai ben 140 caratteri per esprimerlo. Se, viceversa, ti rigano la Porsche o se pesti una cacca di cane, il tuo “sentiment” sarà decisamente negativo, e avrai a disposizione i soliti 140 caratteri per cercare di tirare il maggior numero possibile di madonne. Sembra un giochino scemo, ma, in realtà, è un giochino scemo molto complicato: una serie di complessi algoritmi che servono, peraltro, soltanto a dare valutazioni sballate. Sballate perché, per solito, chi affida a Twitter l’espressione dei propri sentimenti, anziché utilizzare il normale repertorio relazionale, si configura più come un povero di spirito che come un cittadino medio: per capirci, come giudichereste quei poveracci che scaricano la fidanzata con un messaggino o che comunicano tramite Whatsapp le proprie sofferenze e le proprie intime felicità?

Ecco, appunto: la classifica di iHappy è basata solo ed esclusivamente su quell’aliquota di Bergamaschi che sono inclini a mettere in piazza i fatti loro per mezzo di un social network e che, appena succede loro qualcosa di bello o di brutto, si precipitano a postarlo twitteggiando, in modo che l’etere riceva il loro messaggio e lo disperda ai quattro angoli della terra. Ossia, lasciatemelo dire, dei Bergamaschi un tantino degeneri: visto che la nostra città è sempre stata nota per la sua riservatezza un po’ legnosa. Siccome io non credo che, du tac au tac, il Bergamasco tipo si sia trasformato in un simpatico caciarone, di quelli che strillano dal balcone i fatti loro alla piazza, ne concludo che la classifica sia un filo menzognera, perché si basa soltanto su alcune precise categorie di orobici, vale a dire quelli che, abitualmente, anziché parlare, cinguettano su Twitter. E credo si legga tra le righe che non è la fetta di popolazione bergamasca che sia più vicina al mio cuore. Perché quelli che, abitualmente, affidano a Twitter i propri sentimenti o, meglio, il proprio “sentiment”, sono, per solito, ragazzini un po’ lelotti, sciurette annoiate e parvenus in caccia di pubblico: la maggioranza dei Bergamaschi, che lavora o che si diverte, ha altro cui pensare.

Categoria a parte sono, poi, i politici: a me, per esempio, arriva quotidianamente una batteria di tweet da politicanti del PD, a partire dall’amato premier, giù giù, fino ai consiglieri regionali, che mi informano delle trionfali iniziative del partitone. Il punto è che io non l’ho mai chiesto e, se devo dirvela tutta, delle fanfaronate di qualche politicante non so davvero che farmene. Ecco, se questo è il campionario degli utenti i cui messaggini hanno funzionato da banca dati per stabilire che Bergamo è una città felice, lasciatemene serenamente dubitare: questa, in larga parte, è gente che sorride per mestiere, perché il botox le dà degli spasmi facciali o perché è definitivamente ed irrimediabilmente disturbata. Non mi rappresenta e non ci rappresenta. Rappresenta solo se stessa: una fetta di umanità felice perché, evidentemente, inconsapevole, che, il giorno del crollo definitivo di questo povero Paese, si limiterà a commentare il disastro con un “sentiment” negativo. Tweet!

 




Dal Fondo sociale europeo finanziamenti per la formazione continua

corsi_ascomw13.jpgIl 15 marzo scorso è stato pubblicato l’avviso di Formazione Continua con risorse Fse che mette a disposizione 10 milioni di euro: 5 milioni per progetti aziendali, 3 milioni per progetti interaziendali che coinvolgano almeno tre aziende e un finanziamento pubblico di almeno 25.000 euro; e 2 milioni di euro per progetti strategici regionali che coinvolgano almeno tre aziende e un finanziamento pubblico sempre di almeno 25.000 euro.

In quest’ultima categoria rientrano: progetti riferiti agli Accordi; progetti di rete, distretti e altre aggregazioni di imprese elaborati da gruppi di imprese appartenenti a uno o più Distretti del commercio; progetti elaborati sulle esigenze formative delle imprese dei Distretti dell’Attrattività; progetti aziendali ed interaziendali riferiti ai cambiamenti organizzativi e produttivi indicati nell’Avviso dedicato allo sviluppo di prodotti e servizi integrati per la valorizzazione degli attrattori turistico-culturali e naturali (Decreto n. 10496/2015); infine, progetti integrati con i Fondi Paritetici Interprofessionali.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 12 aprile alle ore 12 fino al 14 aprile alle ore 17 per i progetti aziendali e interaziendali; e entro le ore 17 del 2 maggio 2016 per i progetti strategici regionali.

Ogni progetto aziendale, interaziendale o strategico dovrà essere accompagnato da un’Intesa sottoscritta dalla ciascuna azienda e dalle RSU/RSA (dove esistenti) oppure dalle organizzazioni sindacali che operano in sistemi di rappresentanza firmatari di CCNL.

I progetti saranno valutati sulla base della coerenza delle azioni formative con la descrizione dei fabbisogni delle aziende e gli obiettivi del progetto (massimo 50 punti); e della qualità progettuale in relazione alla chiarezza espositiva degli obiettivi e del progetto formativo (massimo 50 punti). Saranno ammesse le azioni formative che raggiungono un punteggio minimo pari a 60.




Dalla Camera di Commercio voucher per la formazione

camera di commercio - targaLe imprese non operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e con sede legale od operativa in provincia di Bergamo hanno a disposizione un fondo di 554.000 euro per realizzare interventi di formazione. L’obiettivo dell’iniziativa è aumentare la competitività delle imprese attraverso il rafforzamento professionale ed occupazionale dei lavoratori.

I contributi sono riconosciuti sotto forma di voucher. I corsi possono essere svolti da titolari, soci, amministratori unici, amministratori e consiglieri delegati, coadiuvanti e collaboratori familiari, ma anche dipendenti – a tempo indeterminato o determinato, lavoratori somministrati e lavoratori a chiamata -, collaboratori coordinati e continuativi, apprendisti, stagisti e tirocinanti, entro la fine del 2016.

Le imprese interessate possono presentare domanda a uno dei soggetti attuatori accreditati, tra cui l’Ascom, utilizzando una apposita scheda di adesione disponibile sul sito della Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo. Le domande saranno accolte nel limite dei fondi a disposizione. Il contributo verrà riconosciuto dopo verifica da parte dell’ente camerale della frequenza di almeno il 75% del monte ore complessivo. L’impresa dovrà pagare solo l’importo corrispondente alla differenza tra il corrispettivo fatturato Iva compresa e l’importo del voucher al netto delle ritenute fiscali. Sono esclusi i corsi abilitanti o obbligatori, regolati dalla vigente normativa. Sono inoltre esclusi i corsi relativi alla formazione per l’utilizzo di software gestionali.

Gli interventi di formazione saranno realizzati con il coordinamento di Bergamo Sviluppo, a cui ci si può rivolgere per ulteriori informazioni (via S. Zilioli, 2 Bergamo, tel. 035.38.88.011).




“Insieme per Enasarco”, a Bergamo nasce la coalizione per l’elezione degli organi della Fondazione

agenti di commercio - Insieme per Enasarco - Bergamo
da sinistra: Giorgio Lazzari (Ascom Bergamo), Antonio Bellini (Usarci Bergamo), Pierluigi Signorelli (consigliere nazionale Usarci), Alberto Citerio (Fisascat Cisl Bergamo), Stefano Merisio (consigliere territoriale Anasf), Massimo Bottaro (Fnaarc – Ascom Bergamo), Pierluigi Boschini (Fiarc Confesercenti Bergamo)

Per la prima volta gli agenti di commercio e le ditte mandanti aderenti ad Enasarco possono eleggere l’assemblea dei delegati che procederà alla nomina del presidente. Un momento importante per la Fondazione che negli ultimi anni ha subito cambiamenti di indirizzo e di gestione. L’elezione dei nuovi organi avverrà dal 1 al 14 aprile e solo per via telematica. Nella nostra provincia sono interessati 3.775 Agenti rappresentanti e 1.504 case mandanti. Bergamo è la quarta provincia lombarda per numero di agenti, dopo Milano, Brescia e Monza Brianza; mentre è la terza per imprese mandanti, dopo Milano e Brescia. Per l’elezione degli organi della Federazione si è costituita la coalizione “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali rappresentanze degli agenti di Commercio con la lista “Agenti per Enasarco” e delle Imprese mandanti con la lista “Imprese per Enasarco”.

Anche a Bergamo il Comitato ha una sua sezione locale, sostenuta da Fiarc–Confesercenti Bergamo, Fisascat–Cisl Bergamo, Fnaarc-Ascom Confcommercio Bergamo, Usarci Bergamo, Confcooperative e Anasf. Compito del Comitato è quello di rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese. Questi stessi temi verranno illustrati il 29 marzo 2016 nel corso del convegno che si svolgerà Bergamo e che vedrà protagonisti il coordinatore della lista “Insieme per Enasarco”, Gianroberto Costa, e i rappresentati della coalizione: Mimma Cominci per Fiarc, Mirco Ceotto, per Fisascat Cisl, Simonetta Maffizzoli per Fnaarc, Giovanni Montato per Usarci e Stefano Merisio per Anasf. Nel corso dell’incontro sarà presentato il programma per il futuro della Fondazione e per la salvaguardia della pensione integrativa degli agenti di commercio. L’appuntamento è alle ore 17 nella sala convegni del Palazzo dei Contratti e delle manifestazioni in via Petrarca 10 a Bergamo.

Le votazioni

Dureranno quattordici giorni, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 nei giorni dal lunedì al venerdì e dalle ore 9.00 alle ore 20.00 nei giorni di sabato e domenica, secondo quanto previsto dal Regolamento elettorale. Per esprimere il proprio voto l’elettore dovrà essere presenti negli elenchi elettorali, avere a disposizione il proprio certificato elettorale, avere un cellulare a portata di mano e conoscere il proprio identificativo Enasarco (numero di matricola agente o posizione ditta); l’elettore sarà accompagnato al voto, passo dopo passo, da spiegazioni puntuali presenti in ogni schermata dell’urna elettorale. Nelle sedi delle Associazioni aderenti alla Coalizione “Insieme per Enasarco” è previsto un sistema di assistenza al voto. La Fondazione Enasarco ha attivato un numero verde gratuito dedicato alle elezioni: 800 901 451

Le modalità di voto

  1. L’elettore grazie al certificato elettorale apre l’urna elettorale.
  2. Nell’urna elettorale indica il proprio numero di cellulare.
  3. Sul cellulare riceve un codice PIN di sei cifre.
  4. Il PIN di sei cifre va riportato sull’urna in un apposito campo. In un altro campo della stessa schermata bisogna indicare il numero di matricola (per gli agenti) o di posizione (per le aziende).
  5. L’elettore deve confermare la propria identità con un’assunzione di responsabilità.
  6. Voto:ogni elettore può scegliere una sola lista.
  7. Per esprimere un voto bisogna cliccare sul simbolo o sul nome della lista e poi dare conferma con un click sul tasto “Vota”.
  8. Non è possibile votare scheda bianca.
  9. Non è possibile annullare la scheda.
  10. Dopo aver espresso il voto, l’elettore riceve un messaggio con una ricevuta dell’operazione appena conclusa.



Ascom, il corso su misura è anche finanziato

Dal marketing all’alta tecnologia, dalla gestione dei collaboratori alle lingue e all’informatica, dalla formazione generale di base a quella più specialistica. Le imprese bergamasche, grazie ad Ascom Formazione, possono creare un corso su misura, anche a costo zero. Lo staff dell’Area formazione di Confcommercio Bergamo mette infatti a disposizione degli imprenditori una consulenza a 360 gradi per definire le strategie aziendali, costruire un corso personalizzato sulle proprie esigenze e caratteristiche e trovare i fondi per finanziarlo.

«Siamo a disposizione delle imprese per raccogliere i loro fabbisogni formativi, accompagnarli nella progettazione dei percorsi e facilitarli nell’individuare la forma di finanziamento più adatta alle loro esigenze, trovando il bando più mirato. Dal piccolo distributore di carburanti alla catena di alberghi, qualunque impresa potrà progettare e creare il proprio percorso di formazione, su misura – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Lo possiamo fare perché Ascom Formazione, ente accreditato in Regione Lombardia, è uno dei soggetti attuatori degli interventi formativi previsti dalla Camera di Commercio».

Le ricerca di fondi avviene attraverso bandi camerali, regionali od europei. «È il caso del bando pubblicato in questi giorni dalla Camera di Commercio di Bergamo che ha l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese e rafforzare i dipendenti dal punto di vista professionale e occupazionale – spiega Nezosi -. Sono a disposizione contributi sotto forma di voucher, che possono essere utilizzati per interventi di formazione da tutte le imprese del settore commercio, turismo e servizi. I corsi possono essere svolti da titolari, soci, amministratori unici, amministratori e consiglieri delegati, coadiuvanti e collaboratori familiari, ma anche dipendenti ( a tempo indeterminato o determinato, lavoratori somministrati e lavoratori a chiamata), collaboratori coordinati e continuativi, apprendisti, stagisti e tirocinanti».

Un altro fondo – di formazione continua – è europeo ed è stato pubblicato sul Burl il 15 marzo scorso. Mette a disposizione 10 milioni di euro: 5 milioni per progetti aziendali, 3 milioni per progetti interaziendali e 2 milioni di euro per progetti strategici regionali.

Per informazioni: Ascom Formazione tel. 035 41.85.706-707 – info@ascomformazione.it; www.ascomformazione.it.




Turismo e commercio, fondi per le attività del lago d’Iseo

Dal Distretto dell’attrattività Iseo L@ke arriva un nuovo bando per le attività turistiche e commerciali. Il valore è di circa 75mila euro e fa parte del fondo di 160mila euro stanziato dalla Regione Lombardia (in attuazione della d.g.r del 4 aprile 2014 n.1613 e successivi provvedimenti attuativi del bando “Distretti dell’attrattività”).

La Comunità Montana del Sebino Bresciano, ente capofila del distretto, tramite il precedente bando non ha esaurito i fondi ed ha quindi deciso di rimettere a disposizione i contributi regionali. I finanziamenti verranno concessi per interventi di innovazione dei sistemi di offerta commerciale e turistica, con particolare attenzione all’utilizzo di tecnologie digitali, a iniziative di messa in rete di imprese turistiche e commerciali, e al mantenimento dell’offerta commerciale nelle aree montane, urbane e periferiche e nei piccoli centri.

Interessate sono le attività presenti nei 15 comuni(della sponda bergamasca e bresciana) che partecipano al Distretto: Castro, Costa Volpino, Iseo, Marone, Monte Isola, Parzanica, Pisogne, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano, Tavernola bergamasca e Lovere.

Le domande di contributo vanno presentate all’ufficio protocollo della Comunità Montana del Sebino Bresciano tramite Pec (protocollo@pec.cmsebino.bs.it), dal primo aprile sino al 30 aprile. Per informazioni contattare la Comunità Montana del Sebino Bresciano (030/986314 int.6).




Gori: “Il Comune di Bergamo è vicino ai lavoratori Italcementi”

“Il Comune di Bergamo è vicino ai lavoratori di Italcementi, impegnato con le altre istituzioni del territorio e con le rappresentanze parlamentari a promuovere un’efficace interlocuzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la nuova proprietà tedesca”. Così il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori dichiara a seguito dell’incontro di ieri con la rappresentanza dei lavoratori di Italcementi a Palazzo Frizzoni. “Consideriamo prioritaria – prosegue Gori – la tutela delle competenze presenti all’interno di Italcementi, nonché il patrimonio di ricerca e innovazione volto al costante miglioramento del prodotto. Riteniamo vada fatto ogni sforzo per limitare al massimo il numero dei possibili esuberi  e per accompagnare ogni lavoratore in uscita con misure di tutela e di riqualificazione. Su quest’ultimo fronte, il Comune – unitamente alla Provincia e alla Regione – è disponibile a studiare da subito i percorsi più efficaci, ricercando il coinvolgimento e la responsabilizzazione di Italcementi”.




Un’idea per Pasquetta? Il picnic con gli agricoltori al Castello di Malpaga

Dopo l’exploit del debutto, lo scorso anno con 7mila visitatori (guarda la gallery), al Castello di Malpaga (Cavernago – Bg) torna lo speciale picnic di pasquetta con i prodotti agricoli. “Picnic ed enogastronomia al Castello di Malpaga” è il titolo della manifestazione che Confagricoltura Bergamo e il Castello di Malpaga organizzano lunedì 28 marzo, con la partecipazione di aziende agricole provenienti dal nord Italia che metteranno in vetrina e venderanno le proprie eccellenze enogastronomiche.

L’intenzione è quella di valorizzare in modo congiunto il patrimonio storico,  culturale ed enogastronomico dell’area e soprattutto ripetere il grande successo della prima edizione, testimoniato dai lusinghieri riscontri registrati sia tra il pubblico sia tra gli operatori.

Confagricoltura - pasquetta Malpaga (7)Mangiare e bere bene sarà il vero valore aggiunto della gita di Pasquetta 2016. L’aia si animerà di aziende agricole dalle quali si potranno acquistare piatti e prodotti da gustare nel fossato della dimora che fu del condottiero Bartolomeo Colleoni, utilizzando come sedute e appoggi rustiche ma comode balle di fieno. Basterà portarsi il cestino e un plaid, passeggiare tra i ben 30 espositori e comporre il proprio pranzo, spuntino o merenda acquistando tra ciò che piace di più. La scelta sarà davvero ampia e comprenderà proposte di cucina come risotti e polenta o persino le lumache, in tema con l’atmosfera d’altri tempi, e poi formaggi vaccini e caprini, salumi, birra agricola artigianale, vino, e ancora miele, confetture, olio per riempire la dispensa di casa di tipicità.

Confagricoltura - pasquetta Malpaga (11)L’evento diventerà quindi il palcoscenico di tutto quanto c’è di bello, buono e soprattutto di qualità nel panorama enogastronomico. Sarà inoltre possibile ammirare un’esposizione di carrozze e addirittura salirci per un suggestivo giro per le vie del borgo. L’associazione Malus Pagu, contattata per animare la giornata, proporrà coreografie medievali finalizzate al coinvolgimento del pubblico e il tutto sarà accompagnato da musica del quattrocento; l’intervento poi di un simpatico e bravo giullare intratterrà la gente accorsa con iniziative goliardiche.

Saranno inoltre organizzati laboratori del cioccolato in collaborazione con Slow Food Bergamo e per i più piccoli, oltre ad aree didattiche e ludiche, ci sarà la possibilità di cimentarsi in una gincana tra balle di paglia alla guida di piccoli trattori a pedali.

Grazie alla recente convenzione fatta a livello nazionale con Confagricoltura saranno anche presenti alcuni asini dell’associazione “Asini si nasce… e io lo nakkui”. Sarà un piacevole momento per capire il modo corretto di accudirli e di curarli, i loro interessi e i loro desideri, le loro somiglianze e le loro differenze, il loro modo di comunicare e di collaborare, di giocare e di corteggiarsi.

La Bergamasca sarà ben rappresentata, con un buon gruppo di aziende agricole molto attivo e ormai ben collaudato. «Ben vengano iniziative di questo tipo e fa molto piacere che un settore come quello agricolo sia ancora molto attivo e dinamico», commenta il presidente di Confagricoltura Bergamo Renato Giavazzi. «Come Confagricoltura Bergamo stiamo investendo molto sulla vendita diretta. Il nostro impegno ad alcune fiere di settore e il successo del mercato agricolo alla Cascina Carlinga di Curno ne sono le testimonianza. Sono i nostri associati e le nuove realtà agricole che lo richiedono con determinazione».

L’ingresso alla manifestazione è gratuito. All’interno del Castello ci sarà la possibilità di effettuare visite guidate a pagamento tutto il giorno, dalle 10 alle 18. I visitatori avranno l’occasione di scoprire i segreti del Castello con i racconti delle guide vestite in abiti d’epeoca e ammirare i bellissimi affreschi presenti all’interno delle Sale.

Per maggiori informazioni: www.castellomalpaga.it




Buonanno: “Purtroppo la ricerca non è una priorità di questo Paese”

L’intervento del Prorettore delegato alla Ricerca Scientifica dell’Università degli Studi di Bergamo alla conferenza stampa della Primavera dell’Università CRUI del 21 marzo a Palazzo Marino, a Milano.

di Paolo Buonanno*

“L’uomo per sua natura vuole conoscere, esplorare, creare, inventare, spinto dalla curiosità e dal desiderio di migliorare le proprie condizioni spirituali e materiali. La curiosità scaturisce dalla voglia di comprendere le infinite dimensioni dell’universo, mentre le necessità quotidiane spingono l’uomo a fare cose che non poteva fare in precedenza per introdurre innovazioni che gli consentano di dominare la natura e di aumentare il livello di benessere. E la scienza si è dimostrata uno strumento potente in questa continua ricerca”. L’obiettivo principale della ricerca è l’avanzamento della conoscenza e di conseguenza il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e delle condizioni della società. Molto spesso quando si parla di ricerca si affronta la discussione pieni di pregiudizi sull’utilità della ricerca e sulla percentuale di successo che le attività di ricerca hanno. Il primo punto è il punto più controverso, soprattutto nel contesto italiano, in cui la distinzione tra ricerca di base e ricerca finalizzata viene affrontata sulla maggiore o minore utilità di queste due “tipologie” di ricerca. Nella realtà affinché la ricerca applicata (o industriale o finalizzata) possa esistere è necessaria la ricerca fondamentale o di base. La ricerca di base ha l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze, comprendere processi complessi e per quanto possa molto spesso non portare ad alcun risultato o dare l’impressione di non avere ricadute pratiche concrete nel breve periodo è il reale motore dello sviluppo e consente alla ricerca finalizzata di risolvere le problematiche concrete e specifiche.

univ6723542.jpgSe pensiamo alle più importanti scoperte nella storia moderna: la penicillina e i raggi X, è evidente come queste scoperte siano state determinate solo ed esclusivamente dalla curiosità e dall’interesse dei ricercatori. Nessuno all’epoca della scoperta si sarebbe immaginato l’importanza di tali scoperte sia per il benessere sociale sia per lo sviluppo industriale. Purtroppo la ricerca non sembra essere una priorità per il nostro Paese. I dati più recenti mostrano come l’Italia investa in ricerca solo l’1,2% del PIL, a fronte di una media europea del 2%. Uno dei principali obiettivi della strategia di sviluppo dell’Unione Europea, declinata nel programma Horizon 2020, è l’aumento della spesa per ricerca e sviluppo al 3%.  L’anomalia italiana non è solo di responsabilità del settore pubblico. Infatti, decomponendo l’1,2% di investimenti in ricerca tra spesa pubblica e spesa privata emerge che lo 0,65% di spesa in R&S è sostenuta dal settore pubblico mentre solo lo 0,55% dal settore privato a fronte di una media OECD pari all’1,5%. E’ evidente che il peso attribuito alla ricerca nel nostro Paese è il frutto di una mancata consapevolezza collettiva dell’importanza della ricerca per il futuro del Paese stesso. Lo scarso investimento pubblico in R&S e lo scarso investimento privato in R&S sono due facce della stessa medaglia. L’investimento pubblico attrae investimento privato, come dimostrano i dati internazionali, e quindi intensificare l’investimento pubblico in R&S dovrebbe essere prioritario.

Negli ultimi anni purtroppo non è stato così. Esempio ne è l’ammontare di risorse destinato al PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) che è lo strumento con cui il MIUR finanzia la ricerca di base. Nel 2012 il MIUR ha finanziato i PRIN con poco più di 35 mln di euro, nel 2013 e nel 2014 non sono stati finanziati bandi PRIN e solo a distanza di 3 anni nel 2015 il MIUR ha finanziato con 90 mln di euro la ricerca di base. Questi numeri dicono poco se non contestualizzati rispetto al contesto internazionale e alla politica del governo. Prendiamo ad esempio la Spagna e volutamente non Paesi come gli USA o il Giappone, con cui il confronto sarebbe impietoso. Nel marzo 2016, pochi giorni fa, il ministero dell’istruzione e dell’università spagnolo ha finanziato con oltre 370 mln di euro la ricerca di base. Per dare un’importanza (relativa) del finanziamento italiano alla ricerca di base è utile considerare che il bonus di 500 euro per i diciottenni costerà allo Stato italiano oltre 280 milioni di euro (stime della Ragioneria dello Stato) e che il gettito complessivo generato dal bollo auto nell’anno 2014 è stato pari a 6,6 miliardi di euro e in questi mesi si sta parlando di una sua abolizione. Le priorità di un Paese sono molte ed eterogenee, ma sicuramente si può affermare che senza ricerca non c’è sviluppo e senza sviluppo non c’è futuro.

* Prorettore delegato alla Ricerca Scientifica dell’Università degli Studi di Bergamo




Indice della felicità, Bergamo nella top ten

Bergamo è la decima provincia più felice d’Italia e la più felice della Lombardia: lo ha stabilito iHappy2015, la graduatoria basata sull’universo del social network Twitter che analizza nel corso dell’anno il cosiddetto “Sentiment”, ovvero il grado di positività o negatività dei post che gli utenti condividono. È realizzata grazie a Voices from the Blogs, spin-off & start-up dell’Università degli Studi di Milano, osservatorio permanente di quello che si dice e si discute in rete, attraverso l’utilizzo di avanzate metodologie statistiche e tecniche informatiche disegnate appositamente, e resa nota in occasione della Giornata mondiale della Felicità indetta dall’Onu da quattro anni a questa parte e fissata per il 20 marzo.

«Ciò che rende unico l’indice iHappy – si legge sul report di quest’anno – è il suo essere basato interamente sulle reazioni istantanee dei singoli individui agli avvenimenti che accadono nella vita di ciascuno e che possono incidere positivamente o meno sul proprio livello di felicità. Questi avvenimenti possono essere i più disparati: la nascita di un figlio, il litigio con la fidanzata, un compleanno da festeggiare, una bella giornata di sole, la vittoria della propria squadra del cuore, un furto subito, una passeggiata nel centro città. Per urlare la propria gioia o rabbia, 140 caratteri sono più che sufficienti!»

Sono stati analizzati quasi 49,5 milioni di tweet, circa 135mila al giorno: Bergamo si piazza al decimo posto complessivo, con un 55,5% di tweet positivi, oltre il 2% sopra la media nazionale. Davanti a Bergamo ci sono Novara (57,2%), Genova, Lucca, Perugia, Firenze, Cagliari, Bari, Trento e Barletta/Andria/Trani. Milano è 27esima, Torino 36esima, Roma al 41° posto. La provincia più triste per il 2015 è quella di Cuneo, poco sotto quelle di Olbia/Tempio, Belluno, Pavia e Aosta.

La nostra città sale di 43 posizioni rispetto all’anno precedente ed è terza provincia più felice se si restringe il campo a quelle più popolose del nostro Paese: tra i territori che contano più di 900mila abitanti, il capoluogo orobico è infatti battuto solo da Firenze e Bari.

Bergamo è anche la città più felice della Lombardia, davanti a Milano e a Cremona. Nella graduatoria regionale sono Pavia e Lecco i fanalini di coda, rispettivamente con il 49,1% e il 48,1% di post positivi su twitter. Il giorno più felice per la Lombardia è stato il 29 giugno scorso, avvenuto proprio a Bergamo: a far schizzare verso l’alto il numero di cinguettii positivi furono l’inizio dei lavori di allestimento della grande mostra dedicata a Kazimir Malevic all’interno degli spazi della GAMeC di via San Tomaso.