Ubi Banca sbarca a Dubai e firma un memorandum d’intesa

Taglio del nastro dell'Ufficio di rappresentanza da parte di S.E. Liborio Stellino, Ambasciatore d'Italia negli UAE, alla presenza di Andrea Moltrasio, presidente Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca, di Rossella Leidi, Chief Business Officer UBI Banca, e di Luigi Landoni, responsabile dell'ufficio di Dubai
Taglio del nastro dell’Ufficio di rappresentanza da parte di Liborio Stellino, Ambasciatore d’Italia negli UAE. Con lui Andrea Moltrasio, Rossella Leidi e Luigi Landoni, responsabile dell’ufficio di Dubai

Con una missione ufficiale guidata dal presidente del Consiglio di Sorveglianza Andrea Moltrasio, UBI Banca ha inaugurato il proprio Ufficio di Rappresentanza a Dubai. Responsabile dell’Ufficio è Luigi Landoni, un manager esperto di attività bancaria internazionale, professionalmente attivo nell’area dal 2008. Quella negli Emirati Arabi Uniti, insieme agIi Stati Uniti d’America (New York) e al Marocco (Casablanca), rappresenta la terza apertura ufficiale del Gruppo nell’ultimo semestre, confermando l’importanza strategica che ha per UBI Banca la presenza internazionale a supporto dell’attività della propria clientela corporate. “In quanto rappresentati della seconda economia manifatturiera in Europa raccogliamo l’interesse di Paesi, come gli Emirati Arabi Uniti, impegnati in molteplici e grandi progetti, capaci di accogliere il contributo del sistema produttivo internazionale – afferma Moltrasio -. Il nostro Gruppo radicato nelle aree economicamente più dinamiche d’Italia, è il partner per la crescita all’estero delle imprese che ne costituiscono il tessuto produttivo”. Firma MoU

Nei giorni della missione è stato siglato, un Memorandum of Understanding per la collaborazione tra il Gruppo UBI Banca e la SuperESCO Etihad Energy Services, controllata al 100% da DEWA (Ente Pubblico controllato dal Dubai Council e monopolista del servizio di produzione di distribuzione di energia e acqua dell’Emirato di Dubai). Il memorandum è un accordo finalizzato a sensibilizzare e coinvolgere le imprese italiane nella partecipazione di appalti e forniture di tecnologia, relativamente al programma di retrofit, collegato al piano di Dubai Clean Energy Strategy 2050. Il programma di retrofit prevede la realizzazione, in una prima fase che si chiuderà entro il 2018, di investimenti pari almeno a circa 500mln di dollari per il risparmio energetico delle strutture operative del Servizio Pubblico (strade, uffici postali, free Zones, moschee, pubblica sicurezza).




Trentun anni in Ascom, «vi racconto come è cambiato il commercio»

Se c’è qualcuno che conosce da vicino e in profondità le vicende del commercio tradizionale bergamasco è certamente Francesco Cortinovis, 67 anni appena compiuti, nato a Clanezzo, funzionario Ascom, per più di trent’anni.
Si è occupato in particolare dei commercio al dettaglio alimentare, ossia salumieri, macellai e fruttivendoli, quelle attività che significano bottega, conduzione familiare nella quale anche i dipendenti vengono considerati tali, fidelizzazione del cliente tramite rapporto personale, in una parola il negozio di vicinato nella sua accezione più limpida e immediata, che continua a resistere. Per conto dell’Ascom si è anche occupato del collegamento con le associazioni presenti nei comuni della provincia, oltre a essere consulente dell’area tecnica amministrativa della sede e delle delegazioni di Albino e di Clusone.
A fine mese lascerà l’incarico e potrà godersi la pensione. Martedì 22 marzo nella sede dell’Ascom di via Borgo Palazzo ci sarà un incontro con il presidente Paolo Malvestiti, il direttore Oscar Fusini, Luigi Trigona past direttore e i colleghi per un saluto e un rinfresco.
Di grane e di ricorsi ne ha affrontati in questi anni, dagli scandali alimentari alle decisioni improvvide di alcune amministrazioni e ai lacci e laccioli della burocrazia. A proposito di burocrazia, ha dell’incredibile una sanzione pecuniaria comminata a una gelateria perché aveva omesso di denunciare la “pubblicità” fatta tramite un cestino portarifiuti, colpevole, il portarifiuti, di essere a forma di cono di gelato.
È lui stesso a raccontare i suoi anni trascorsi all’Ascom, pescando in un archivio denso di iniziative, incontri, scontri, viaggi, con il gusto della citazione letteraria che lo accompagna dagli studi classici e dal quel primo impiego da bibliotecario alla Caversazi.
Ci tiene a dire che non lascerà del tutto i suoi commercianti continuando a essere il responsabile fiscale del Caf in Ascom e il segretario nella Pia Unione San Lucio, sodalizio che dal 1938 promuove momenti di solidarietà, di spiritualità e di svago tra i dettaglianti alimentari della Bergamasca.

 

«Dagli scandali alimentari ai problemi con i Comuni, tante battaglie affrontate con la forza del gruppo»

di Francesco Cortinovis

 

L’anno 1984 – presidente della repubblica Sandro Pertini, Pontefice Papa Giovanni Paolo II, vescovo della diocesi di Bergamo Monsignor Giulio Oggioni e sindaco di Bergamo Giorgio Zaccarelli, giusto per inquadrare il periodo – è stato un anno importante, sabbatico, per la mia vita lavorativa e non solo.

A gennaio, a 35 anni, “nel mezzo del cammin di nostra vita”, ho perso il lavoro, sperimentando sulla mia pelle altri versi del Sommo poeta “Tu proverai sì come sa di sale/lo pane altrui, e com’ è duro calle/lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. A luglio ho conseguito il diploma di Ragioniere e Perito commerciale, oltre alla maturità classica. A settembre mi sono iscritto appena in tempo, al ruolo dei periti tributari della Camera di Commercio, iscrizione che mi ha permesso di essere per 16 anni responsabile fiscale del Caf in Ascom. Il 12 novembre è stato il primo giorno di lavoro presso l’Ascom, rapporto che dopo oltre trent’un anni si sta per concludere e precisamente il prossimo 31 marzo, con il pensionamento.

In precedenza ho lavorato per cinque anni alla Unione Autonoma Esercenti, questo impiego mi ha permesso di acquisire l’esperienza necessaria per presentarmi con le credenziali giuste per il nuovo incarico. Ma ricordo con molta nostalgia anche il mio primo lavoro, come bibliotecario presso la Biblioteca comunale Caversazi di Bergamo, durante la prima crisi energetica anni degli 1972/1974, un incarico annuale, con il compito di protrarre l’orario serale fin alle ore 22 e di aprire per la prima volta anche di domenica.

In Ascom dopo alcuni colloqui il direttore dottor Luigi Trigona mi assume ritenendomi una pedina funzionale al suo piano di rilancio della Associazione, il nostro rapporto è sempre stato buono. Le imprese aderenti all’Ascom erano suddivise in tantissime categorie merceologiche. A me fu affidato il comparto alimentare che comprendeva i salumieri, i macellai e i fruttivendoli. Ogni gruppo, geloso della propria autonomia e specificità, aveva un presidente e un consiglio direttivo eletti ogni tre anni; io sono diventato automaticamente segretario di tutti i tre gruppi, anche se mi sono sempre ritenuto un “animatore”.

Ben presto constatai, con piacere che i consiglieri e i presidenti erano persone volenterose, in gamba, sempre disponibili a sacrificare parte del loro tempo libero per dedicarlo alla Associazione. Per fortuna mia sono stato ben accolto; da loro ho imparato molto, soprattutto a comprendere quali fossero i problemi di ciascuna categoria, che si possono riassumere in: orari di vendita troppo estesi e poco compatibili con la vita privata e familiare; continua e incessante espansione della distribuzione organizzata; riqualificazione e professionalità; esigenza di avere più visibilità, valorizzazione dei negozi di vicinato e soprattutto riconquista della fiducia dei consumatori, sempre più disorientati da comportamenti criminogeni di una parte non secondaria della filiera alimentare, basta ricordare il vino al metanolo, mucca pazza ecc.

fiera - oldfiera - old 2fruttivendoli -in fiera - Billè macellai campionaria 2005A questi problemi si è cercato di dare alcune risposte positive. Per promuovere il contatto con i consumatori si è deciso di partecipare alla Fiera Campionaria di Bergamo, all’inizio con un piccolo stand di tre metri quadrati per ciascuno gruppo, fino ad arrivare alla terza partecipazione con uno stand comune di oltre cento metri quadrati, uno stand vivo, con rassegne di piatti di gastronomia, con esposizione di piatti pronti a cuocere a base di carni, con composizioni artistiche utilizzando prodotti ortofrutticoli e con dimostrazioni pratiche di come si taglia il grana padano, il prosciutto crudo e si “spolpa” la carne.

Sul versante della formazione professionale, abbiamo ritenuto utile la partecipazione ad alcune fiere di settore molto importanti e di richiamo internazionale, quali “Vinitaly” a Verona, “Cibus” a Parma oppure Cesena per i fruttivendoli e Udine per i macellai. Non ci siamo accontentati dell’Italia, siamo andati anche all’estero, a Parigi, in treno, per partecipare alla Fiera “Europain 92”, l’anno successivo a Vienna e nel 1994 a Barcellona per visitare “Alimentaria” , fiera di settore di importanza europea.

europain 92

Per trovare sostegno al consumo di carne, alimento molto bistrattato sia per il caso di “mucca pazza” sia perché sconsigliato da quasi tutti i dietologi, con il presidente dei macellai Giovanni Bresciani e il vice Franco Meloncelli siamo persino fiondati a Bologna per incontrare il professor Eugenio Del Toma, oggi famosissimo dietologo, ma allora poco conosciuto al grande pubblico, per assistere alla presentazione di un suo libro dal titolo “Diete “ nel quale sosteneva l’importanza del consumo delle carni rosse per una alimentazione corretta, oggi si direbbe equilibrata, soprattutto per giovani, sportivi e bambini; al termine della presentazione abbiamo scambiato quattro chiacchiere, per l’entusiasmo abbiamo anche acquistato una decina di copie del libro a nostre spese.

Ho preso in mano anche il collegamento con le realtà associative comunali e territoriali, alcune già esistenti e altre create da me come a Ponte San Pietro, a Cividate al Piano, a Grumello del Monte, a Verdellino, a Telgate e a Zogno. Di solito il contenzioso con i comuni e con i sindaci verteva sugli orari di apertura dei negozi e dei pubblici esercizi, sui parcheggi, invece di crearne di nuovi si eliminavano quei pochi esistenti nei centri storici per inaugurare piazze, isole pedonali, sensi unici e soprattutto sul contenuto dei piani del commercio. Ricordo invece con piacere il sindaco di Romano di Lombardia, signor Giuseppe Longhi, che prima di varare una vasta isola pedonale nel centro storico ha realizzato all’esterno delle mura, a corona, molti parcheggi comodi e facilmente raggiungibili.

Del mondo delle associazioni comunali o territoriali meritano una particolare menzione quella di Clusone, quella di Sarnico e il coordinamento della Media Val Seriana, da Torre Boldone a Gazzaniga. A Clusone, in particolare si sono svolte più manifestazioni lungo le vie del centro storico, con grande partecipazione di commercianti e di cittadini per protestare contro la modifica degli orari dell’isola pedonale e la scarsità dei parcheggi. L’associazione esercenti e commercianti di Sarnico era forte e rispettata dalla amministrazione comunale, anche se non sono mancati contrasti, con loro l’Ascom ha organizzato anche un corso di marketing. Il coordinamento delle associazioni della Media Valle Seriana (oggi lo chiameremmo Distretto diffuso del commercio) è stato una esperienza innovativa, gli esercenti e i commercianti avevano capito fin d’allora, quattro lustri fa, coordinatore Diego Pedrali, che l’unione fa la forza.

clusone - manifestazione commerciati
La manifestazione dei commercianti di Clusone

Per fortuna molte cose sono cambiate in positivo in questi trent’anni, tuttavia, come si è potuto vedere da questo excursus, i problemi e le aspettative delle piccole realtà economiche sono sempre gli stessi, anche se declinati in modo diverso. Forse oggi abbiamo uno strumento in più per affrontarli, che è quello di fare rete, di fare squadra, vale a dire del lavorare insieme, come ha ben evidenziato anche Papa Francesco, nel recente incontro con gli industriali.

Cortinovis San LucioLavorare insieme per una Associazione significa proprio questo, promuovere il confronto, la collaborazione, la ricerca di soluzioni comuni e soprattutto la consapevolezza che ognuno non solo è una pedina importante, ma anche indispensabile ( ricordiamoci dell’apologo del senatore romano Agrippa Menenio).

Una delle mie maggiori soddisfazioni professionali è l’aver istituito, promosso e organizzato i corsi Rec riconosciuti dalla Regione Lombardia a Clusone, due all’anno, fino al 1997 in collaborazione con Bergamo Sviluppo. Ma i ricordi più belli sono legati alle tante persone che ho incontrato, con la voglia di stare e fare insieme.

cortinovis con il corso per vetrinisti
Con il corso per vetrinisti

Halloween con i fruttivendoli
Halloween con i fruttivendoli




Una bergamasca a Londra / Lavoriamo troppo? Forse sì, ma rendersi indispensabili è decisivo

Lavoro Working Hard .Dopo dieci anni o poco più di lavoro capisco mio padre e le sue lunghe ore trascorse in ufficio. Rare le occasioni in cui arrivava a casa prima delle 8.30 di sera. Adesso è il mio turno, con la differenza che le mie giornate finiscono ancor più tardi e il lavoro inizia quando bevo il primo caffè e controllo le mail arrivate durante la notte dall’Australia, Singapore o qualche altra parte dell’America. Lavoriamo tanto, troppo? Credo di no. Siamo sempre collegati? Sì. Ci piace? Direi di sì. Da poco più di un anno lavoro per un’azienda americana, dove mi confronto con colleghi stacanovisti e colleghe che prendono tre mesi di maternità, tra prima e dopo l’arrivo del bebè. Come loro, un terzo degli americani laureati lavora almeno 50 ore la settimana, e professionisti di élite, come gli avvocati d’ affari, ne lavorano 70 in media, con solo tre settimane di vacanze l’anno. Insomma, gli piace lavorare. Le statistiche su Cina e Giappone fanno tremare. I colleghi giapponesi e coreani sono spesso in ufficio alle 2-3 di notte. Cenano a casa, e poi tornano in ufficio. Si sta realizzando l’opposto di quanto aveva teorizzato poco meno di cento anni fa l’economista inglese John Maynard Keynes, che negli anni ’30 pensava che la società occidentale sarebbe stata così ricca da permettersi di lavorare solo 15 ore alla settimana. Certo, lo diceva in un momento storico in cui c’erano tutti gli indizi per pensarla così: le ore degli operai in fabbrica erano 60 alla settimana all’inizio del secolo, scese a 40 all’inizio degli anni ’50. Non era quindi strano pensare che, a breve, le proporzioni tra tempo libero e lavoro si sarebbero scambiate.

Questa tendenza ha continuato il suo corso negli anni ’60, per poi avere una brusca battuta d’arresto nei ’70 quando, con l’introduzione di tecnologie e macchinari, il contributo dei colletti blu non è più indispensabile come qualche anno prima.  I lavoratori, specialmente operai, si ritrovano a dover accettare salari più bassi, mentre i dirigenti si concentrano sul taglio dei costi. Il sogno delle 15 ore settimanali di Keynes svanisce, e si capovolge: oggi siamo sempre collegati, non siamo mai “out of the office”, nemmeno su un isola in mezzo all’oceano. Basta avere Iphone o BlackBerry, un caricatore e possibilmente una connessione wi-fi. La tecnologia, che tanto amo e da cui tanto dipendo, ha reso l’intero mercato del lavoro più competitivo. Un tempo la vita era quello che accadeva al di fuori del lavoro, mentre oggi è quello che accade sia tra le mura dell’ufficio e tutte le attività che vi ruotano intorno. Il senso di gratificazione viene da quello che facciamo, che sia disegnare e fabbricare un abito, scrivere un articolo, lanciare un app, o chiudere un affare. Il lavoro è come una nuvola, con dei confini non ben definiti, dove inevitabilmente ci capita di mescolare vita privata e professionale, esponendoci così a persone e idee interessanti. Costruire una carriera oggi significa diventare indispensabili. Esseri indispensabili significa immergersi nel proprio lavoro, nel proprio network, nel proprio gruppo di colleghi e clienti, trovando motivazione e un senso a quello che facciamo. Ecco perché capisco mio papà, e le sue lunghe ore da libero professionista passate in ufficio. Faceva già tutto quello che faccio io ora, solo non aveva l’Ipad.




Bergamo riapre al pubblico i tesori nascosti

Cannoniera San MicheleDal 26 marzo prossimo, riaprono al pubblico alcuni tesori nascosti più suggestivi di Città Alta. Parliamo delle Cannoniere di San Michele e di San Giovanni, utilizzate in passato come alloggiamento per l’artiglieria e le munizioni, e, della Fontana del Lantro. Dal 28 marzo, riaprirà anche l’accesso alla Torre di Gombito. Le cannoniere sono poste lungo il tracciato delle Mura veneziane, protagoniste dello scenario cittadino essendo capofila del sito seriale transnazionale “Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo” candidato alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Esperienza unica è anche la visita alla Fontana del Lantro, gioiello di notevole interesse un tempo adibito a usi domestici e civili, prima della costruzione del nuovo acquedotto. La Cannoniera di San Michele (visitabile la domenica ed i giorni festivi) è situata all’inizio di Viale delle Mura superata Porta S. Agostino, sul lato destro della strada. Percorrendo tutto il viale si può raggiungere la Cannoniera di San Giovanni, posta sotto l’omonimo baluardo prima dell’ultima curva in direzione di Colle Aperto. La Fontana del Lantro si trova in via Boccola accanto alla chiesa di San Lorenzo. A partire da sabato 26 marzo i siti saranno aperti per visite libere e gratuite con gli orari e le modalità sotto indicate:

Cannoniera di San Michele

Da domenica 27 marzo a domenica 25 settembre: 

Esclusivamente domenica e festivi:  10,00-12,00 / 14,00-18,00
Numero massimo di persone per visita: 15  Durata: 30 minuti
E’ obbligatorio indossare calzature con suola in gomma anti-scivolo.
E’ consentito l’ingresso ai bambini purché accompagnati da adulti che ne saranno responsabili. Non è consentito l’ingresso con animali.

Cannoniera di San Giovanni

 Da sabato 26 marzo a sabato 30 aprile:
Orari: lunedì:  14-18; sabato, domenica e festivi:  10-12 / 14-18
Da domenica 1° maggio a lunedì 26 settembre:
lunedì e venerdì:  14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18

Numero massimo di persone per visita: 50 – durata: 30 minuti
E’ obbligatorio indossare scarpe comode per pericolo di scivolamento dovuto al fondo bagnato. E’ consentito l’ingresso ai bambini purché accompagnati da adulti che ne saranno responsabili.

Fontana del Lantro

Da sabato 26 marzo a sabato 30 aprile:
Orari: lunedì: 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Da domenica 1° maggio a lunedì 26 settembre:
lunedì e venerdì: 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Numero massimo di persone per visita: 15 – durata 30 minuti
E’ obbligatorio indossare calzature con suola in gomma anti-scivolo.
E’ consentito l’ingresso ai bambini purché accompagnati da adulti che ne saranno responsabili. Non è consentito l’ingresso con animali.

Torre del Gombito

Ogni lunedì, a partire dal 28 marzo fino al 26 settembre, riapre la terrazza della Torre del Gombito, occasione unica di godere di una panoramica esclusiva a 360° del centro storico e del territorio circostante. Situata all’incrocio tra le vie S. Lorenzo – Mario Lupo e via Gombito e costruita in blocchi di pietra, la torre sovrasta la città e con la sua mole – 52 metri d’altezza – costituisce un riferimento di spicco nel panorama di Bergamo alta. La Torre del Gombito risale al XII secolo, ha mantenuto la propria funzione difensiva fino al ‘500, quando è stata adibita ad usi civili. Attualmente, al pianterreno, è sede dell’ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica I.A.T. comunale. E’ necessario percorrere tutti i 263 scalini per raggiungere la sommità della Torre e vivere un’esperienza indimenticabile.

Prenotazioni all’ufficio turistico IAT 035.242226.




La “rivincita” dei pedoni, a maggio la Castro-Riva chiusa al traffico per una domenica

strada riva-castro slrun

La strada rivierasca che collega Castro e Riva di Solto per un giorno diventerà pedonale. Le tre amministrazioni interessate – Castro, Riva di Solto e Solto Collina – hanno deciso di chiudere il transito alle auto per una domenica e di organizzare una manifestazione per far conoscere la bellezza della litoranea. Il progetto era nel cassetto delle amministrazioni da tempo: l’estate scorsa la giunta di Solto Collina aveva negato il suo consenso e l’idea era sfumata. Ora il progetto finalmente si avvia alla realizzazione. A distanza di un anno, si è raggiunta l’intesa e lunedì le amministrazioni incontreranno le tre pro loco locali e i due operatori turistici presenti sulla strada per definire i dettagli e organizzare la manifestazione. La data è decisa: domenica 29 maggio. «Ci sembra il periodo giusto per sperimentare la pedonalizzazione perché la strada si presenterà in tutta la sua bellezza e la stagione turistica non sarà ancora partita – spiega il sindaco di Castro Mariano Foresti -. In aprile la strada verrà già chiusa in occasione della Sarnico Lovere Run e della gara di Triathlon e non era il caso introdurre altre limitazioni alla viabilità». «L’obiettivo è valorizzare un tratto di strada di grande fascino, magari con una mostra di pittura itinerante» anticipa Foresti. «L’idea è nata da Castro e siamo stati felici di aderire – afferma Nadia Carrara, sindaco di Riva di Solto -. Le Pro loco hanno già dato la loro disponibilità ad aiutarci a organizzare la manifestazione. Non sarà il solito mercatino, ma qualcosa che può far conoscere il territorio e offrire ai visitatori la possibilità di passeggiare, bere un caffè e trascorrere una giornata bella e insolita nei nostri paesi. Facciamo questa prova, se il riscontro sarà positivo, a settembre riproporremo l’iniziativa».
L’idea è di chiudere la strada a auto, moto e si sta valutando anche l’ipotesi di inibire il passaggio alle biciclette visto che nei weekend di primavera la rivierasca è presa d’assalto dagli appassionati delle due ruote. Dopo l’incontro di lunedì, gli amministratori si muoveranno per avere l’assenso della Provincia e della Prefettura.




Sanità, “le liste d’attesa restano un nodo da sciogliere”

medico - sanità - salute- masecLe liste di attesa in sanità rimangono ad oggi uno dei problemi maggiori dell’organizzazione ospedaliera a tutte le latitudini, anche se con percentuali e impatti sociali assolutamente diversi. Da una recente inchiesta di “La Repubblica” esce un quadro negativo per la sanità pubblica, da Nord a Sud. E Bergamo? Alcune situazioni rasentano l’eccellenza, mentre altre non possono lasciarci tranquilli;  il Papa Giovanni ad esempio presenta alcune situazioni critiche. Per seguire gli esempi fatti a livello nazionale, la mammografia in terra bergamasca non richiede attese di un anno e mezzo come a Napoli o a Torino. Ma se in un mese viene evaso il 95% delle richieste all’ospedale di Alzano, l’82 di Piario e il 78 di Lovere, a Bergamo il 77 dei pazienti deve aspettare più di tre mesi almeno. Il panorama cambia poco per la risonanza magnetica alla colonna. A Romano di Lombardia l’81% delle prenotazioni viene programmata nel primo mese, a Treviglio nello stesso periodo se ne smaltisce il 75%, a Bergamo solo il 23 (e la maggioranza, 54%, aspetta più di 90 giorni). Un “successo”, rispetto ai 6 mesi di Genova e Palermo. Ecografia all’addome: qui i risultati “buoni” arrivano entro i 40 giorni, anche per Bergamo (80%), con Lovere (90), Piario (88), Treviglio (82), ma soprattutto Seriate (100%) comunque titolari di un servizio migliore. Inutile sottolineare che rivolgendosi a un privato (clinica o ambulatorio di analisi) ci si “sbriga” molto più velocemente, e nel 90 % dei casi. I dati (riferiti all’anno scorso e reperibili sul sito dell’ATS provinciale) testimoniano comunque di un buon lavoro svolto dall’amministrazione sanitaria di Bergamo, anche se proprio le liste di attesa e  il non rispetto dei tempi per le prestazioni urgenti (con la conseguenza di aumentare l’affollamento ai pronto soccorso) rappresentano comunque, sempre secondo l’ATS, gli elementi maggiori di ricorso e “scontro” con la Sanità Pubblica.  “È evidente che la situazione bergamasca non è drammatica come altrove – dice Francesco Corna, segretario CISL di Bergamo -. Non dobbiamo però nasconderci che qualche problema l’abbiamo anche qui. Sarebbe quindi opportuno che nel momento in cui si deve metter mano a una riorganizzazione complessiva della sanità bergamasca si cerchino e si adottino misure utili a lenire il disagio di molti utenti dovuti alle attese. Oltre all’intervento per la riduzione delle liste d’attesa – continua Corna -, serve un intervento per evitare la ripetizione di esami di laboratorio in  diverse strutture sanitarie, che non riconoscono esami elaborati da altri e che, invece, dovrebbero avere gli stessi standard qualitativi”.




L’illuminazione a Led arriva in centro. E il Comune risparmia 350mila euro all’anno

Bergaqmo LedLa tecnologia a Led dell’illuminazione pubblica approda nel centro di Bergamo: prosegue secondo il cronoprogramma il lavoro di sostituzione della stragrande maggioranza delle lampade nelle strade cittadine. Sono ormai oltre 11mila, quasi il 75% del totale, i punti luce già sostituiti dai Led in città: proprio nella giornata di oggi i tecnici incaricati da A2A e dal Comune di Bergamo hanno provveduto al cambio d’illuminazione nelle zone centrali della città, da Porta Nuova a via Camozzi a piazza Matteotti. Entro il prossimo luglio saranno sostituite tutte e 15mila le luci previste dal piano BergamoLed, approvato dalla Giunta Gori nel settembre dello scorso anno. Ne conseguono tangibili benefici per la città e i suoi abitanti: non solo il risparmio, come evidenziato dallo stesso bilancio di previsione del Comune di Bergamo, di 350mila euro all’anno, ma anche 1600 tonnellate di CO2 in meno vengono riversate ogni anno in atmosfera. “Un contributo importante per il rispetto degli obiettivi di Kyoto 2020” commenta l’Assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà. Non solo: ogni anno saranno prodotti 7 quintali in meno di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (per via della maggiore affidabilità e durata delle nuove lampade, con 5000 lampade in meno da sostituire) e l’azzeramento di mercurio e sostanze potenzialmente inquinante che tutt’ora possono essere presenti nelle precedenti lampade usate per l’illuminazione pubblica. “Questa è la dimostrazione di come si possa rendere più efficiente la città, gestendo al meglio il denaro dei contribuenti e migliorando le condizioni ambientali” sottolinea l’Assessore ai Lavori Pubblici e reti Marco Brembilla. “I nuovi sistemi permettono di migliorare anche la sicurezza dei luoghi pubblici, diminuendo le zone buie e concentrando meglio verso il basso il fascio di luce”. In estate sarà inoltre implementata l’illuminazione in dieci luoghi della città da parte del Comune di Bergamo. Si tratta del percorso pedonale via Galilei – da Vinci, della scaletta Santa Lucia, di via Muraschi, del percorso ciclopedonale della tram&bike via David – via Borgo Palazzo, dell’area verde di via Santa Croce, del tratto tra via Loreto – passaggio Filatoio, di via Ramera, del parco dell’Azzanella, di via Finazzi e del parco di via Mascagni.

Ecco la mappa degli interventi previsti entro settembre: https://www.google.it/maps/@45.694895,9.6382297,13z/data=!3m1!4b1!4m2!6m1!1sztWmpyq8Uaxk.ksrRjRT_Oxyo




Bergamo Estate, al via il bando per la raccolta delle proposte

L’assessorato alla Cultura, turismo, tempo libero e marketing territoriale del Comune di Bergamo – attraverso il Servizio Tempo Libero – ha pubblicato l’avviso di raccolta progetti per partecipare a “Bergamo Estate 2016”, l’ormai tradizionale cartellone di eventi e iniziative a carattere animativo, culturale e di spettacolo pensato per animare la città di Bergamo dal 1 giugno al 30 settembre. L’obiettivo del cartellone è quello di creare un insieme di proposte e di attività che consentano di valorizzare nel periodo estivo la città sia in termini di potenziale attrattività turistica sia in termini di vivibilità e animazione di spazi e aree cittadine. Gli ambiti di proposta entro i quali tutti i soggetti interessati sono invitati a presentare i loro progetti sono otto: estate nei quartieri e feste di via; scoperta della città; animazione culturale e sportiva (anche con specifico riferimento a Bergamo Balla, cartellone di animazioni nell’ambito delle chiusure serali del centro cittadino); spettacoli e proposte culturali; l’estate dei bambini; l’estate dei giovani; l’estate per gli anziani; allestimenti per l’incontro sociale e lo spettacolo.

Bergamo EstateEntro questi ambiti i soggetti interessati potranno proporre una o più delle seguenti aree d’attività: Musica (concerti e intrattenimenti di musica classica, jazz, pop e acustica, concerti bandistici e corali), Teatro (spettacoli e rassegne teatrali, teatro per bambini, teatro di strada e teatro comico, teatro di burattini e di figura), Danza (spettacoli di danza, intrattenimenti e allestimenti per la pratica della danza), Cinema (rassegne cinematografiche, proiezioni nei quartieri e nei parchi), Arte e Cultura (mostre, seminari/incontri, rassegne di poesia, presentazioni di libri e letture), Animazione (animazioni per i bambini, per i giovani nei quartieri, per le famiglie e gli anziani, spettacoli di strada), Promozione del territorio (visite guidate, itinerari naturalistici, iniziative eno-gastronomiche) Sport (tornei sportivi, gare, esibizioni). L’avviso pubblico consente di raccogliere proposte che richiedono, per la loro realizzazione, il sostegno economico da parte del Comune di Bergamo (sia in termini di copertura parziale, sia in termini di prestazione professionale fornita all’ente e integralmente liquidata) ma intende anche offrire ad iniziative ritenute meritevoli la possibilità di essere inserite all’interno del calendario di “Bergamo Estate”, così che le stesse possano usufruire degli strumenti promozionali e comunicativi del cartellone comunale che raccoglie e promuove ogni estate oltre 600 eventi. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 18 aprile. Le proposte e la relativa documentazione vanno inoltrate all’Amministrazione comunale esclusivamente in via telematica, secondo le istruzioni presenti sul bando scaricabile dal sito www.comune.bergamo.it.




Botteghe di Seriate, gran finale della caccia al tesoro

caccia al tesoro seriate pasqua 2016 -ritSabato a Seriate ritorna l’attesa “Caccia al tesoro pasquale”, in versione extended. Per andare incontro alle numerose richieste, l’Assessorato al Commercio e l’associazione Botteghe di Seriate hanno infatti pensato a una gara in due manche per permettere a più gruppi di partecipare e soprattutto per prolungare il divertimento e il coinvolgimento della città. La sfida partita sabato 12 entra nel vivo questo fine settimana con la chiusura domani 19 marzo, giorno di premiazione delle 6 squadre migliori, ossia quelle che avranno superato correttamente tutte le prove nel minor tempo possibile.

«Quest’anno la gara è più articolata e strutturata, pensata per coinvolgere più persone – afferma l’assessore al Commercio Paola Raimondi -. E sembra che si sia colpito nel segno. A partecipare non solo le famiglie seriatesi, ma anche le istituzioni civili. Tra le squadre sinora iscritte, una è formata da alcuni docenti, un collaboratore scolastico e 7 alunni dell’istituto Majorana. Inoltre il divertimento è raddoppiato, essendo una caccia al tesoro distribuita in due fine settimana in 23 negozi, che ringrazio per l’organizzazione, e dal premio davvero allettante: in palio 600 euro in voucher spesa da distribuire tra le 6 squadre vincenti. Non mi resta che sperare nel bel tempo e augurare a tutti un buon divertimento».

Dal 12 al 18 marzo tutte le squadre iscritte, o anche alcuni componenti, hanno avuto il tempo di raggiungere le tappe del percorso, indicato nella prima Mappa del Tesoro, consegnata al momento dell’iscrizione. In ogni tappa la squadra ha svolto una facile e simpatica “prova” della durata di 10 minuti circa, con l’aiuto dei Pirati Pasqualini. Un esempio delle sfide? Preparare i colori base per un’acconciatura o dei biscotti, riassettare un letto, contare noci e mandorle in un contenitore, cucire un bottone, risolvere un sudoku, ricevendo al termine di ogni prova un pezzo del Tesoro Pasquale, che dovrà essere conservato e consegnato sabato 19 marzo, quando la Caccia al Tesoro vivrà il momento finale.

Il punto di ritrovo sarà alle 14.30 in piazza Matteotti, vicino al corso Roma, per iniziare la seconda manche, da svolgersi a tutta velocità. Dopo la consegna dell’oggetto del tesoro a tutte le squadre sarà consegnato il kit gara, con la bandana e la seconda Mappa del Tesoro. Alle 15.30 si parte! Tutta la squadra (possibilmente dotata di mezzi di trasporto) potrà seguire le indicazioni della mappa e muoversi per le vie di Seriate, alla ricerca dei pezzi che completeranno il Tesoro Pasquale. Alle 18.30 ritrovo di nuovo in piazza Matteotti e premiazioni. A vincere saranno le 6 squadre che hanno completato correttamente tutte le tappe della prima e della seconda manche, totalizzando il miglior punteggio. In palio 6 voucher spesa del valore di 100 euro.

Questi i negozi che partecipano all’iiziativa
· 4 ZAMPE E 1 CODA – via Decò e Canetta, 8
· ANDREA SANA OTTICO – via Italia, 16/B
· ANGOLO NATURA 3 – via Tiepolo, 9
· ARKUS BAR PIZZERIA – via Dante, 2
· ARRICCIA SPICCIA HAIR STYLE – via S. Grisogono, 3
· CAFE’ DE PARIS – via S. Grisogono, 7
· CAFFE’ DEL PARCO – c.so Roma, 70/A
· CASA DELL’OROLOGIO – via Italia, 12
· CFB ARREDAMENTI – via Comonte, 14/H
· EREDI CONSOLI ORTOFRUTTA – via Italia, 77
· GELATERIA GINEVRA – via Nazionale, 53
· IL FORNAIO ECC… – via Paderno, 17
· INFO-SOLUTIONS – via Dante, 22
· MAGIE E COLORI – via Italia, 121
· MAGIK PIZZA – via C. Battisti, 37/A
· MARINO ORTOFRUTTA – c.so Roma, 70/B
· MINIMALUX – via Marconi, 29/B
· PESENTI L’ARREDAMENTO – via Brusaporto, 1
· PUNTO E LINEA – c.so Roma, 70/C
· STAR MARKET’S DUE – via Paderno, 25
· STUDIO CINQUE – via Paderno, 4
· SUSY ACCONCIATURE – via Madonna delle Nevi, 15
· 3 STORE – via Paderno, 38




Il rapporto – Nel 2016 Pil in salita dell’1,6%, trainato da consumi e investimenti

consumi - Copia«Lo 0,8 di crescita del Pil italiano a fine 2015 è troppo poco. Se lo scorso anno c’è finalmente stata una crescita del Pil e dell’occupazione, il minimo che si potesse raggiungere era infatti l’1% di previsione indicato da Confcommercio giusto un anno fa. Questo grazie al contesto internazionale favorevole e a una politica fiscale interna almeno “distensiva”». Parole del responsabile dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, nel commentare i dati contenuti nel “Rapporto sulle economie territoriali”, la cui presentazione ha inaugurato la tradizionale due giorni della Confederazione a Cernobbio, sul lago di Como.

Confcommercio per il 2016 prevede una crescita dell’1,6%, sostenuta dai consumi (+1,4%) e dagli investimenti (+1,6%), grazie a prospettive di breve periodo che restano favorevoli anche se sono crescenti i rischi al ribasso della previsione. Mentre la deflazione appare più un pericolo teorico che una reale minaccia. Una crescita affatto eccezionale, insomma, tanto più che anche proiettandosi al 2017 la situazione cambia davvero poco (Pil a +1,6%, consumi a +1,7%, investimenti a +3,7%). E allora – e qui è sta il fulcro del Rapporto del Centro Studi – bisogna domandarsi perché l’Italia è incapace di cogliere le opportunità del contesto economico favorevole e perché è così lenta nell’approfittare delle riforme così faticosamente approvate. La risposta è semplice: il Paese è schiacciato ancora da gravi difetti strutturali che non sembrano in via di aggiustamento. Si chiamano deficit di legalità e di accessibilità logistica, eccessi di carico fiscale e di burocrazia, scarsa qualità del capitale umano e agiscono in modo particolarmente sfavorevole in diverse regioni meridionali. Le cifre della crescita, dunque, alla fine sono una media tra il contributo di alcune regioni dinamiche – come la Lombardia e il Nord-ovest – e di regioni ancora in recessione, come la Calabria, o a crescita nulla, come diverse aree del Mezzogiorno.