Abiti che non si sporcano e superfici autopulenti, i segreti delle nanotecnologie raccontati alle imprese

superfici autopulentiNell’ambito delle attività destinate a promuovere lo sviluppo e l’innovazione, Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di commercio, organizza una serie di incontri rivolti alle imprese, che avranno la possibilità di dialogare con esperti del settore su tematiche specifiche.

Il primo appuntamento è giovedì 14 aprile ed ha per argomento le superfici autopulenti. La pulizia di facciate o vetrate di palazzi, di scafi di navi, di carrozzerie d’auto o di treni, di box doccia o addirittura di abiti e tovaglie comporta sempre dei costi ed è spesso complicata. Grazie allo sviluppo delle nanotecnologie, queste superfici possono essere protette contro polveri, sporco, pioggia e sostanze oleose, senza modificarne l’aspetto estetico.

L’incontro ha l’obiettivo di illustrare le caratteristiche di queste innovazioni tecnologiche esplorandone le potenziali applicazioni. Si terrà al Point di Dalmine, via Pasubio 5 (sala MaTech Point) alle ore 17.30.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul www.bergamosviluppo.it.

Il progetto MaTech Point 2016 è finanziato dalla Camera di commercio di Bergamo ed è realizzato da Bergamo Sviluppo in collaborazione tecnica con il Parco Scientifico Tecnologico Galileo di Padova e con il supporto del sistema associativo locale.




Treviglio, «che emozione la storia del commercio!»

“Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum”.  Ovvero “per guadagnare bisogna spendere”. Cita Erasmo da Rotterdam la mostra sul “commercio a Treviglio dai celti fino a domani”, ideata e curata dal trevigliese Lino Ronchi, salumiere in pensione, appassionato di storia locale, che ha aperto i battenti venerdì al Centro civico e rimarrà allestita fino a domenica primo maggio.

Un’iniziativa che ha conquistato commercianti anziani e giovani, ma anche decine di cittadini, accorsi in forze all’inaugurazione.

L’emozionante taglio del nastro è stato affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra.

All’evento ha collaborato, oltre all’amministrazione, l’Associazione commercianti, professionisti e  artigiani trevigliesi che ha curato l’addobbo floreale e l’allestimento del buffet. «Abbiamo voluto dare un segno di continuità tra l’associazione di una volta e quella che è oggi. Tante cose sono cambiate ma c’è piena sintonia – ha detto il presidente Gabriele Anghinoni -. È una mostra bellissima che ha riscosso tantissima attenzione. In esposizione ci sono fotografie inedite, mai viste neppure sui social network. Carlo Ronchi ha fatto un lavoro certosino e prezioso nel ricostruire la storia del nostro commercio. È un patrimonio che dobbiamo valorizzare e diffondere. Abbiamo usato tutti i canali social per farla conoscere. Ci aspettiamo attenzione anche nei giorni a venire».

La mostra ha avuto anche il plauso dell’Ascom: «L’esposizione contribuisce a rievocare il mondo delle attività commerciali che hanno operato e ancora operano a Treviglio ricreando le atmosfere delle vecchie botteghe e delle grandi famiglie di commercianti. È un’iniziativa lodevole – ha affermato il direttore Oscar Fusini – perché permette di salvare dall’oblio i negozi del passato e le loro storie ma anche perché permette di comprendere come il commercio sia cambiato e continui a farlo negli anni, il tramonto di alcune professioni e la nascita di nuovi bisogni e nuovi modi di fare commercio. In questo senso può essere anche un’occasione per stimolare la riflessione e l’incubazione di idee e progetti nuovi. Il titolo in latino dice che per guadagnare bisogna spendere. Con la crisi dei consumi questo va inteso come un invito non tanto ad aumentare i consumi interni quanto a tornare a investire. La storia del commercio è storia di un sistema di relazioni e di persone quindi di un tessuto sociale ancora prima che economico che rappresenta la ricchezza dei nostri centri storici».

L’esposizione è visitabile da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it.




Ora la Regione pensa anche agli over 50. Stanziati 30 milioni per le imprese innovative

Regione Lombardia“È questo il primo importante intervento del piano da 80 milioni di euro dedicato al sostegno delle start up, che mettiamo in campo con una attenzione particolare a quelle iniziative imprenditoriali intraprese da giovani e da over 50 usciti dal mondo del lavoro”. L’ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini, commentando l’approvazione, da parte della Giunta, su sua proposta ed in concerto con l’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, della delibera denominata ‘Intraprendo’ che stanzia 30 milioni di euro per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali e di autoimpiego. “Intraprendo non avrà solo l’obiettivo di valorizzare le migliori idee frutto della creatività degli under 35 e dei soggetti più maturi ed esperti, ma – ha spiegato l’assessore – sarà aperta anche ad imprese lombarde esistenti da non più di due anni per sostenere la realizzazione di progetti caratterizzati da elevata qualità, sostenibilità e potenzialità sulla base del business plan presentato”. “Negli ultimi anni – ha rimarcato Parolini – abbiamo assistito al proliferare di iniziative a sostegno delle start up e alla nascita di molte attività. Una buona parte di esse si è tuttavia spenta nel giro di poco per svariati motivi, dalla mancanza di fiducia, formazione e competenze, all’assenza di capitale di rischio esterni. Il nostro obiettivo è quello di accrescere l’efficacia delle misure in favore di questo tipo di business e introdurre interventi sussidiari ad hoc che riducano il tasso di mortalità e contribuiscano ad accrescere in modo significativo le opportunità di affermazione sul mercato. Su questo ambito – ha concluso – vogliamo creare una vera e propria catena della nuova impresa che leghi tutti gli elementi in grado di definire un ecosistema di sviluppo duraturo: incubatori e spin-off, università, sistema camerale, marketplace, business angels, crowdfunder e fondi di venture capital. In Lombardia ci sono i protagonisti di questo mondo, realtà con cui siamo entrati in contatto e con cui stiamo già per implementare e completare il nostro piano di interventi”.

LA SCHEDA

Di seguito i punti principali della misura ‘Intraprendo’ approvata oggi dalla Giunta.

Soggetti beneficiari

Possono presentare domanda MPMI e aspiranti imprenditori, liberi professionisti lombardi e aspiranti liberi professionisti.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria complessiva è pari ad euro 30 milioni di euro. La prima finestra sarà di 15 milioni di cui 13,500 a valere sul fondo Intraprendo per il finanziamento a tasso agevolato e 1 milione e mezzo per contributo fondo perduto. L’agevolazione viene concessa per il 90% attraverso un finanziamento a tasso zero e per il 10 % con un contributo a fondo perduto. Il contributo sarà sino ad un massimo dell’80% della spesa complessiva ammissibile, da un minimo di euro 25.000 fino ad un massimo di euro 65.000 per soggetto beneficiario.

Soggetto gestore

La gestione della Linea è affidata a Finlombarda, società finanziaria della Regione Lombardia, per la quota di finanziamento e a Regione Lombardia per la quota di fondo perduto.

Durata dei progetti

Fino a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione dell’agevolazione.

Spese ammissibili

Sono considerate ammissibili le spese sostenute dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda, per investimenti funzionali all’avvio delle attività imprenditoriali (imprese e liberi professionisti) quali personale, beni strumentali, beni immateriali, licenze software, affitto locali, servizi di consulenza, scorte, spese generali.




Master in Gestione della Manutenzione Industriale, «un rapporto virtuoso tra Università e territorio»

master-in-gestione-della-manutenzionedi Sergio Cavalieri*

Negli ultimi anni l’Università degli Studi di Bergamo ha dimostrato un interesse e un impegno crescente nel costruire con il territorio un dialogo permanente e un rapporto virtuoso. Un esempio di questa forte relazione è dato dalla presenza più che decennale del Master in Gestione della Manutenzione Industriale (MeGMI). Tale Master Executive, erogato congiuntamente dalla SdM School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo e dal MIP – Graduate School of Business del Politecnico di Milano, ha visto la partecipazione di più di 150 professionisti operanti nel settore della gestione degli asset industriali. Tenaris, Italcementi, Brembo, Siad, furono le prime aziende del territorio a sentire l’esigenza di creare dei percorsi formativi altamente professionalizzanti per il proprio personale e in risposta a questa necessità l’Università di Bergamo e il Politecnico di Milano hanno progettato un master che avesse contenuti formativi non solo strettamente legati al mondo accademico ma che prevedesse il coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo industriale, consulenziale e normativo.

Date queste peculiarità, nel corso degli anni, la partecipazione è stata allargata non solo alle aziende del territorio ma anche a realtà come Reti Ferroviarie Italiane, Gruppo ENI, IVECO, CNH Italia, etc.. a garanzia della validità dei contenuti proposti e del valore aggiunto che una formazione di questo genere può apportare ai contesti produttivi e ai provider di servizi a rete. Proprio la forte sinergia del Master MeGMI con il mondo industriale ha permesso di aprire un tavolo di lavoro permanente che vede coinvolti docenti e ricercatori di atenei nazionali e internazionali e esponenti industriali sui temi riguardanti le nuove tecnologie e i paradigmi tipici dell’industria 4.0. Sensori intelligenti, internet delle cose e realtà aumentata sono solo alcuni dei termini che si stanno diffondendo nel linguaggio comune ma che rappresentano una sfida a cui entrambe le realtà, industriale e accademica, devono far fronte.

L’esigenza di una formazione specifica sulle tecnologie abilitanti è ulteriormente rimarcata dalla natura delle stesse, che richiedono soluzioni adattate ai contesti aziendali di interesse. Il fattore umano, di conseguenza, ha un ruolo fondamentale nel selezionare e nell’integrare la tecnologia secondo criteri di accessibilità, robustezza e funzionalità. Se gli oggetti e i processi diventano progressivamente sempre più “intelligenti” anche le persone dovranno modificare il modus operandi: da tecnici diverranno progettisti, da esecutori a co-decisori, lasciandosi alle spalle attività laboriose, rischiose e ripetitive a favore di una maggiore responsabilità decisionale. Di fronte a questo scenario la formazione di alte professionalità rappresenta un requisito essenziale per competere in un contesto sempre più dinamico e frammentato.

A conclusione della XI edizione del Master, si è tenuto su tali temi il Convegno “Innovare la Manutenzione nell’era dell’Industria 4.0: opportunità, criticità e soluzioni”. L’evento ha visto la presenza di personalità di spicco provenienti dal mondo industriale e accademico che hanno discusso di queste tematiche di rilevanza crescente nel contesto dell’asset management. Ed è da questa occasione che si può trarre una testimonianza sul valore del percorso: «Ho imparato che non esiste “Una Manutenzione” ma la scelta organizzativa che si privilegia per la propria realtà deve essere costruita e implementata avendo piena padronanza delle tecniche, delle innovazioni presenti e dei processi dell’intera azienda – sono le parole dell’ingegner Mario Guarino di Acciai Speciali Cogne -. Il Master ha rafforzato e ampliato il mio bagaglio tecnico-gestionale in campo manutentivo ma non solo e mi ha offerto continui e innumerevoli confronti con i miei colleghi di corso, permettendomi di costruire un network ancora oggi importante nella gestione del mio lavoro quotidiano».

*prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo e direttore del MeGMI



Accordo tra Provincia e Turismo Bergamo sulla nuova governance territoriale

La Provincia ha incontrato il presidente dell’Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della provincia di Bergamo (Turismo Bergamo), Luigi Trigona, i Consorzi turistici, come Promoisola e promoserio, e gli Iat del territorio bergamasco per la presentazione del protocollo d’intesa per la promozione e lo sviluppo turistico tra Provincia e Turismo Bergamo. Obiettivo del protocollo è l’individuazione delle competenze specifiche di ciascun attore e l’attuazione congiunta di azioni di sviluppo, valorizzazione e promozione turistica del territorio provinciale. La volontà è di fornire uno strumento per sviluppare una nuova governance che rappresenti l’intero territorio provinciale, proposito che prende le mosse dalla legge regionale 27/2015 in materia di turismo “Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo”.

Luigi Trigona
Luigi Trigona

La norma riconosce un ruolo d’intermediazione e di coordinamento alle Province e, nello specifico, individua ulteriori funzioni di vigilanza e controllo sulle attività delle associazioni Pro-loco, di raccolta e redazione di informazioni turistiche locali ai fini dell’implementazione del portale turistico regionale e connesso sviluppo delle attività on line, e di collaborazione e sostegno alle reti di informazione e accoglienza Tourist Point. Le Province dovranno quindi modificare in parte il proprio ruolo: facilitare le nuove norme, coordinare gli Iat, facilitare i partenariati tra pubblico/privato. Come spiegato dal funzionario del servizio Turismo della Provincia, Franco Colacello, “quello della Provincia sarà un ruolo di coordinamento e di forte collaborazione con Regione e con il territorio che partirà dalla base, dagli Uffici Iat (futuri “Tourist point”) che verranno potenziati per diventare un network operativo che si avvarrà della collaborazione delle Pro loco”. In funzione delle competenze assegnate dalla legge regionale e nel ruolo di ente di area vasta, il protocollo oggi presentato raccoglie l’impegno della Provincia di garantire interventi di governance territoriale in virtù dei quali verranno promosse e coordinate lo sviluppo di aggregazioni territoriali di aree turistiche omogenee, il potenziamento della rete IAT territoriale e dello IAT aeroportuale di Orio al Serio e il potenziamento dell’Osservatorio turistico provinciale. Il presidente Matteo Rossi ha annunciato l’istituzione della consulta provinciale del turismo, tavolo deliberativo permanente nel quale saranno rappresentate tutte le realtà territoriali e che concorrerà a dettare le linee operative dello sviluppo turistico territoriale sulla base delle istanze delle aree turisticamente omogenee: “L’aggregazione territoriale, fortemente sostenuta dalla Provincia, è la carta vincente per raggiungere risultati sempre migliori, grazie anche all’impegno dei vari attori turistici nell’implementare il ruolo strategico degli Uffici IAT presenti sul territorio”.




Orio, l’aeroporto si conferma nella top ten di Skytrax

L’Aeroporto di Orio si conferma nella Top Ten dei migliori aeroporti del mondo dove operano in prevalenza compagnie aeree low cost. La classifica annuale, redatta dalla società specializzata Skytrax nel quadro del rapporto World Airport Awards, premia nel 2016 il terminal di Tokyo Narita, che precede Il T2 di Kansai e Londra Stansted. Ai piedi del podio Bruxelles Charleroi e Belino Schönefeld. A seguire, Kuala Lumpur, Londra Luton, East Midlands, Francoforte Hahn e Milano Bergamo. Il rapporto di Skytrax si basa su oltre 13 milioni di questionari compilati da passeggeri di 106 diverse nazionalità, da giugno 2015 a febbraio 2016, e prende in esame 550 aeroporti selezionati in tutto il mondo. La presenza dell’aeroporto bergamascao è da considerarsi altamente gratificante, in quanto le rilevazioni sono iniziate all’indomani della inaugurazione della nuova ala del terminal passeggeri, avvenuta a fine maggio 2015. La prossima inaugurazione dell’area dedicata alle eccellenze enogastronomiche, in parte già aperta con alcuni dei marchi italiani più prestigiosi che offrono degustazioni e vendita, a diretto contatto con i gate di imbarco in area Schengen, non potrà che accrescere il livello di apprezzamento dei servizi rivolti ai passeggeri.




Manutenzione industriale, il futuro passa anche dall’Università

Nove master e 12 diplomi executive sono quelli assegnati al termine dell’undicesima edizione del Master universitario in Gestione della Manutenzione Industriale, percorso promosso dal MIP – Politecnico di Milano Graduate School of Business e da SdM – School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo, che ha già formato più di 150 professionisti, provenienti da oltre 60 aziende di tutta Italia, sui temi legati alla manutenzione e, in generale, alla gestione degli impianti industriali.

La cerimonia finale, nell’aula magna di Sant’Agostino dell’ateneo cittadino, è stata l’occasione per rilanciare il dialogo tra mondo accademico, aziende e territorio attraverso il convegno “Innovare la manutenzione nell’era dell’industria 4.0” che ha approfondito il ruolo delle applicazioni di automazione e di information technology volte a rendere maggiormente efficienti i processi industriali e manutentivi, per garantire una maggiore sicurezza, una miglior efficienza energetica e un minor impatto ambientale delle attività produttive. Grazie alla presenza di esponenti di rilievo del mondo universitario e di alcune importanti realtà industriali e di servizi a rete – tra cui ABB, Balluff Automation, Cosberg, Italcementi, Tenaris e Uniacque – si è potuto inoltre aprire un tavolo di discussione su temi caldi per l’intero settore produttivo bergamasco e lombardo, che storicamente rappresentano un motore trainante per l’azienda Italiana.

Il Master Executive MeGMI ha durata biennale e si rivolge a responsabili e professionisti già operanti nell’area della manutenzione degli impianti industriali, dei sistemi infrastrutturali e di servizio, fornitori di servizi collegati.Per garantire una piena compatibilità tra attività lavorativa e frequenza alle lezioni, viene erogato con particolari modalità part-time ed è organizzato secondo una struttura modulare che permette alla fine del primo anno di conseguire il Diploma Executive di Gestore della Manutenzione Industriale e, al termine dell’intero percorso formativo, il titolo di Master Universitario in Gestione della Manutenzione Industriale. Il Master può inoltre contare sulla collaborazione da parte dell’Associazione Alumni del Master MeGMI, associazione che riunisce allievi ed ex-allievi del corso fornisce un supporto organizzativo e di docenza. In collaborazione con AICQ-SICEV a partire dal 2015 è stato attivato uno schema di certificazione per il personale di manutenzione in accordo con le linee guida espresse dalla recente norma UNI 11420.

I diplomati dell’11esima edizione

  • II anno

Stefano Baccani, SIAD; Cristiano Belotti, AB Service; Antonio Cascelli, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Alessandro Cazzago, ASO Siderurgica; Domenico Coletta, Ferrero; Gabriele Rino Gusberti,Vettabbia; Marco Maccarinelli, Feralpi Siderurgica; Matteo Rinaldi, ISS Facility Services; Federico Rizza,TenarisDalmine.

  • I anno

Enrico Bonaldi,Tecno Project Industriale; Marco Camarda,Cogne Acciai Speciali; Massimo Cher, Rete Ferroviaria Italiana; Fabio Donati,TenarisDalmine; Nicholas Martello, Cogne Acciai Speciali; Marco Martinelli, Vehicle Engineering and Design; Samuele Mattioli, Cogne Acciai Speciali; Paolo Pedersoli,TenarisDalmine; Salvatore Tassone, Rete Ferroviaria Italiana; Graziano Tresoldi, TenarisDalmine; Margherita Tronca, F.I.S. Fabbrica Italiana Sintetici; Alessandro Villa, Makino Italia.




Turismo, Bergamo archivia un 2015 da record

Il 2015 entra di diritto nell’albo dei record per il turismo in terra bergamasca: superati, per la prima volta, i due milioni di pernottamenti e il milione di arrivi. Boom di stranieri. L’elaborazione dei dati sul turismo bergamasco nel 2015 redatto a cura dell’Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo evidenzia come lo scorso anno si sia registrata la migliore performance in termini di flussi turistici riscontrata negli ultimi decenni. Con i 2.060.564 di presenze (numero di pernottamenti) e il 1.056.563 di arrivi (numero di soggiorni indipendentemente dalla loro durata), sono superate soglie numeriche importanti. La variazione rispetto al 2014 è rispettivamente del 12,7% e del 12,0%: il turismo orobico sta crescendo in modo costante e a ritmi invidiabili.

Aumenta quindi la domanda e di conseguenza l’offerta, con i posti letto che su base provinciale sono arrivati a 25.998, circa la metà dei quali situati in strutture extralberghiere, in particolare case e appartameMura Venetenti per vacanza e affittacamere che hanno entrambi avuto un incremento di circa il 250% tra il 2010 e il 2015.
“Siamo di fronte a numeri importanti che identificano il settore turistico come una parte essenziale della nuova economia bergamasca– commenta il presidente della Provincia Matteo Rossi -. Ciò è il risultato di un grande lavoro che ha visto il territorio fortemente impegnato durante la stagione di Expo e che ora va messo a sistema. Accanto al progressivo miglioramento della qualità delle strutture ricettive e del continuo sviluppo dell’aeroporto di Orio al Serio, un ruolo fondamentale è svolto dalla crescente consapevolezza che l’aggregazione territoriale sia la carta vincente per ottenere risultati sempre migliori Questa linea operativa, fortemente sostenuta dalla Provincia di Bergamo, si sta rivelando una strategia vincente, grazie anche all’impegno dei vari attori turistici nell’implementare il ruolo cruciale degli Uffici IAT presenti sul territorio. Il nuovo tavolo provinciale sul lavoro, il lavoro per lo sviluppo delle zone omogenee e il protocollo tra Provincia e Turismo Bergamo che abbiamo presentato stamattina s’inseriscono perfettamente dentro questa strategia”.

Le bellezze orobiche conquistano sempre più anche gli stranieri le cui presenze hanno sfiorato il traguardo di 800.000, dato significativo se affiancato alla percentuale in continua crescita di turisti stranieri rispetto a quelli italiani: nel 2015 sul totale delle presenze il 39% è composto da stranieri e per gli arrivi il dato sale 40,5%. In alcune aree come la Città e la Grande Bergamo il dato risulta ancor più incisivo: le presenze straniere hanno ormai da anni superato quelle italiane fino ad attestarsi attorno al 66% in Città ed al 62% nella Grande Bergamo. Tra gli stranieri attratti dalla bergamasca spiccano le stesse nazionalità da ormai parecchi anni. Nel 2015 sono stati i tedeschi ad soggiornare maggiormente (73.402 presenze), seguiti dai francesi (61.578), dagli spagnoli (54.104) e dai britannici (50.167). Tra le “nuove” aree di provenienza spiccano la Polonia (45.568), gli Stati Uniti ( 28.158) e la Cina ( 20.344). Un’analisi sommaria dei fattori che possono aver contribuito al raggiungimento di risultati così soddisfacenti non può non contemplare l’Esposizione Universale svoltasi Milano tra maggio e ottobre 2015. A conferma dell’incidenza dell’evento sul turismo bergamasco va segnalato che i mesi di settembre e ottobre hanno registrato picchi positivi in termini di presenze soprattutto straniere. Al verificarsi di tale positivo e insolito fenomeno può aver inciso anche il prolungarsi del bel tempo. I dati dell’elaborato provinciale sono stati suddivisi anche per ambito territoriale di competenza di ciascuno IAT in modo da poter permettere a ciascun territorio un’analisi più approfondita in merito alla bontà delle strategie perseguite.




Il Comune scrive a Delrio: “Si dia attuazione ai semafori intelligenti”

L’Assessore alla mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni scrive al ministero dei Trasporti e al ministro Graziano Delrio per chiedere celerità nel rendere effettive alcune delle previsioni tecniche contenute nella riforma del Codice della Strada del 2010 e migliorare così la sicurezza stradale. Sono passati ormai sei anni dalla stesura e approvazione del Codice riformato, un documento che “pareva aprire – sottolinea Zenoni – la possibilità per i Comuni di installare alcuni dispositivi tecnologici pensati per migliorare la sicurezza stradale per gli utenti più deboli e per limitare la velocità degli autoveicoli, specialmente in ambito urbano”. Zenoni ha deciso di prendere carta e penna anche in seguito a un ordine del giorno approvato tempo fa in Consiglio Comunale a prima firma Simone Paganoni. L’assessore spiega di riferirsi “ai contasecondi per i semafori pedonali; oppure ai semafori in grado passare dal giallo lampeggiante al colore (verde, giallo e rosso) nel caso di avvicinamento di un autoveicolo marciante con velocità superiore ai limiti imposti; o ancora, ai pannelli che segnalano all’automobilista, in tempo reale, la velocità di transito con lo scopo di indurlo a rallentare.”

semaforiAlla riforma del 2010 non è seguito il previsto decreto attuativo che avrebbe potuto e dovuto fissare le norme tecniche specifiche da rispettare per la produzione dei dispositivi sopra descritti. I Comuni si sono mossi in ordine sparso, generando una forte frammentarietà delle soluzioni utilizzate, e molti di questi dispositivi, pur in assenza del decreto attuativo sopra richiamato, sono già attivi in diversi Comuni italiani. “Il Comune di Bergamo sta sperimentando da anni, – prosegue Zenoni – con autorizzazione del ministero che Lei amministra (Prot. 78344 del 29/9/2010 e Prot. 7414 del 17/12/2013), alcune di queste soluzioni in punti specifici della città. Abbiamo infatti installato in alcuni semafori pedonali del centro i contasecondi pedonali (…). Il gradimento di questi dispositivi, la chiarezza di informazione che garantiscono e l’aumento di sicurezza per i pedoni sono evidenti e manifesti. Cambiando tecnologia, il nostro Comune ha installato alcuni semafori in grado di passare dal giallo lampeggiante al colore (verde, giallo e rosso) nel caso di superamento dei limiti, ma tali dispositivi, benché utili a consentire un rallentamento dei veicoli in alternativa all’installazione di dossi o rialzi di carreggiata (spesso costosi e talvolta pericolosi) sono stati spenti o nemmeno accesi in assenza di normativa specifica che ne decretasse la conformità all’utilizzo.”

Zenoni auspica quindi una pronta attuazione delle soluzioni tecniche previste nel Codice della Strada, in modo da offrire ai Comuni nuove possibilità per potenziare la sicurezza stradale, in un quadro di chiarezza e omogeneità a livello nazionale. I Lavori Pubblici del Comune di Bergamo hanno avviato un piano per la messa in sicurezza di alcuni passaggi pedonali e strade cittadine, tra le quali vi sono il viadotto di Borgo Palazzo o i nuovi marciapiede di via Zanica e via King. Poter contare su nuovi strumenti anche per quello che riguarda la mobilità e i dispositivi tecnici del Codice della strada consentirebbero un ulteriore e sensibile miglioramento della sicurezza stradale.




Soap Box Rally, il 24 aprile il trofeo sulle Mura

Soap Box rallyDal 1955 è la corsa più pazza di macchine di legno al mondo. Stravaganti “veicoli”, costruiti con un regolamento storico, sfrecciano a tutta velocità lungo le Mura di Città Alta: pozzanghere di schiuma, vasche d’acqua, dossi, dune di sabbia… intrepidi piloti affrontano difficoltà di ogni sorta lungo il percorso, mentre gli spettatori osservano col fiato sospeso. Al traguardo, il classico bagno di folla. Entrata già da tempo nel cuore degli spettatori, il Soap Box Rally – Trofeo Avis, giunto alla sua 44° edizione, si terrà quest’anno il prossimo 24 aprile. Nella “Prova velocità” i bolidi di legno scenderanno a folle velocità lungo le Antiche Mura Venete di Città Alta con partenza da Colle Aperto per arrivare, dopo un percorso di 1.490 metri nei pressi di Porta San Agostino. Seguirà la “Prova ad ostacoli”, il momento più atteso e spettacolare della manifestazione. Ostacoli che sono rappresentati da: sabbia, chicane, vasca acqua, salto, vasca schiuma, passerella, scaletta, fumo e freno. I Premi assegnati sono tre: “Gran Combinata”, “Velocità” e “Originalità”.