Agenti immobiliari, informazioni e servizi a portata di clic con il geoportale

 

geoportaleIl geoportale, uno strumento utile per il lavoro dei mediatori immobiliari. È un sito web che permette di consultare e conoscere comodamente da casa o dal proprio studio le mappe catastali di tutti i comuni della provincia di Bergamo e di verificare l’esistenza di documenti tecnici e atti edilizi: istanze, denunce, segnalazioni, comunicazioni che riguardano realizzazioni, trasformazioni, ristrutturazioni o riconversioni, ampliamenti o demolizioni.

Grazie al portale, insomma, si può fare una “preistruttoria” delle informazioni su un immobile necessarie per venderlo o acquistarlo. Per fare un esempio, l’agente immobiliare può dire al proprio cliente se un edificio può essere trasformato in ufficio oppure no.

«Il portale è stato attivato circa una decina di anni fa per le procedure telematiche, poi è stato integrato con i servizi che possono essere di interesse per le attività lavorative  – spiega Ettore Freri, responsabile dello Sportello Unico attività produttive, edilizia privata del Comune di Bergamo, che ha illustrato l’operatività in un seminario dedicato agli agenti immobiliari Ascom Fimaa-. È uno strumento utile per chi opera nel commercio, nell’edilizia e per gli operatori immobiliari».

All’interno del sito è raccolta una vastità di informazioni che possono essere consultate e utilizzate liberamente e che mappano tutta la Bergamasca: la carta tecnica, la carta storica, il piano di governo del territorio. Vi si possono trovare le agibilità dal 1954, i titoli edilizi dall’81 e i permessi di costruire dal 2011. E il flusso di dati è in continuo aggiornamento.

Per quanto riguarda il Comune di Bergamo, il geoportale consente la presentazione telematica delle pratiche edilizie e del commercio, la gestione dei pagamenti elettronici, la consultazione e lo scarico delle banche dati cartografiche e del database topografico, la certificazione urbanistica, il supporto alle gestione dello sportello unico e del MUDE. Per l’accesso ad alcuni servizi è richiesta la carta regionale dei servizi o la carta servizi nazionale.

Le aree tematiche sono diverse: si passa dall’edilizia privata alla pianificazione urbanistica e alle attività produttive, dall’ecologia al paesaggio, dalla mobilità ai trasporti, dalla storia architettonica all’arte decorativa dei principali edifici di Città Alta. Una sezione è dedicata all’Atlante Geografico, che contiene la cartografia tecnica aerofotogrammetrica, le ortofoto, le mappe e diversi studi presenti negli archivi comunali, le tavole dei piani urbanistici e numerose altre carte tematiche dedicate all’idrografia, ai parchi, alle piste ciclabili, alle aree di sosta. Infine, c’è una sezione con l’inventario dei beni culturali e ambientali. Il geoportale si trova all’indirizzo http://territorio.comune.bergamo.it/.




Innovazione nel commercio, un seminario spiega come si fa

innovazione - investimentiL’innovazione è una strada pressoché obbligata per ritagliarsi uno spazio in un mercato sempre più competitivo. Per offrire esempi e metodi per realizzarla in modo efficace, il Gruppo Giovani imprenditori dell’Ascom di Bergamo organizza mercoledì 18 maggio nella sede di via Borgo Palazzo 137 un incontro di formazione rivolto a tutti gli associati delle diverse categorie

“Processi di innovazione nel mondo del commercio: casi di successo e approcci” è il titolo dell’appuntamento in programma dalle 14.30 alle 17.30, condotto da Giorgio Ferrari, formatore di Quo-d srl.

Il focus sarà sull’innovazione di successo nell’ambito del commercio, del turismo e dei servizi. Saranno illustrate metodologie utili per migliorare la gestione della propria attività individuando i punti di forza e i punti di debolezza per poi creare nuovi meccanismi di innovazione. Verranno proposti casi di aziende nazionali ed internazionali e presentati gli strumenti innovativi che oggi permettono di rispondere rapidamente ai mutamenti del contesto ed aumentare il valore della propria realtà imprenditoriale.

Gli approcci e gli strumenti presentati sono semplici, visuali ed applicabili a diversi contesti organizzativi. Nello specifico verranno condivise tutte le fasi del processo di generazione e messa in campo di nuove idee e soluzioni in modo veloce ed economico, partendo dalla singola situazione aziendale attuale e dal panorama in cui la realtà opera, grazie soprattutto alla continua interazione con i clienti attuali e potenziali.

 

La partecipazione è gratuita e riservata agli associati Ascom. QUI LA SCHEDA DI ACCREDITAMENTO




Debutta “Giacomo”, le Belle Arti in campo per il rilancio di via Quarenghi

via quarenghiGiovedì 19 maggio, alle 18.30, in via Quarenghi 33 a Bergamo, sarà inaugurato “Giacomo”, i nuovi spazi laboratorio di via Quarenghi  dell’Accademia di Belle arti G. Carrara. Interverranno Francesco Valesini, assessore comunale alla Riqualificazione urbana, Loredana Poli, assessore all’Istruzione e Alessandra Pioselli, direttrice dell’Accademia di belle arti G. Carrara. L’obiettivo di “Giacomo” è quello di intervenire in un ambito urbano troppo a lungo degradato attraverso un progetto di riqualificazione che ha nell’arte e l’alta formazione i suoi punti di forza. Il punto d’incontro tra l’Accademia di Belle arti G. Carrara e via Quarenghi avviene al piano terra del civico 33 e i locali dall’altra parte della strada divengono, grazie al Comune di Bergamo e a BergamoInfrastrutture, sede dell’arte e della cultura giovane, un modo per costruire un progetto importante di rivalutazione della via. La speranza è di fare diventare gli spazi di via Quarenghi un motore di attività culturali che coinvolgano il quartiere ma anche la città, attraverso collaborazioni con associazioni e istituzioni pubbliche e private del territorio. Non si tratta dunque di una presenza estemporanea, ma del completamento nella via di una forte presenza pubblica, una presenza che si riassume nel distaccamento di Polizia Locale e negli uffici dei Lavori Pubblici; sono inoltre in fase di assegnazione gli appartamenti dello stesso civico 33, di cui è proprietaria la società BergamoInfrastrutture. Un segnale forte di rinnovamento e di visione strategica da parte dell’Amministrazione comunale.




Bongiornowork lancia la prima Festa del Lavoro

BongiornoLa Bongiorno Antinfortunistica di Curno ha deciso di proporre la prima “Festa del Lavoro”, dedicata a tutti i datori di lavoro e ai loro dipendenti, con l’obiettivo di affrontare la crisi. La festa – dalle 9 alle 19 – si terrà sabato 18 giugno nell’area espositiva dello store della Bongiorno Antinfortunistica in via Fermi, a Curno, con una formula innovativa che rende interattivo e concreto il rapporto tra le aziende e i potenziali clienti. Durante la giornata, esporranno svariate realtà imprenditoriali del territorio, che promuoveranno i propri prodotti e servizi al fine di incrementare la loro visibilità. Durante l’evento sarà possibile toccare con mano le migliori e innovative soluzioni proposte dall’eccellenza dell’imprenditoria bergamasca, con un’area specificatamente dedicata alla sicurezza e salute dei lavoratori e alla loro formazione, finalizzate a favorire lo sviluppo delle competenze e aumentare l’efficienza e la competitività delle aziende. L’evento – sottolinea la Bongiorno Antinfortunistica – si pone più obiettivi:

  • facilitare l’incontro tra le aziende e i professionisti del territorio con potenziali nuovi clienti
  • presentare a 360° le novità, le tendenze, le soluzioni nel mondo del lavoro
  • promuovere il brand delle aziende che esporranno e le attività B2B e B2C
  • offrire una visione globale delle novità e dei trend innovativi nei vari settori del mondo del lavoro, della sicurezza sul lavoro e nella formazione ed incontrare i migliori operatori del nostro territorio in questi settori.



Uno speciale sull’inaugurazione in onda su Bergamo Tv

bg tv a inaugurazione AscomSu Bergamo Tv va in onda uno speciale dedicato all’inaugurazione della nuova sede di Ascom Confcommercio Bergamo, con le immagini dell’evento che ha svelato il volto della nuova struttura e le interviste ai vertici dell’associazione e agli ospiti. Queste le date e gli orari: venerdì 13 maggio alle ore 13; sabato 14 maggio alle 19, domenica 15 maggio alle 20.20, venerdì 20 maggio alle 17. Lo speciale sarà in onda anche su BG24 il 14 maggio alle 21,30 (canale 198).




Tellurit, la sfida in cantina di “mister Innowatio”

Fabio Leoncini
Fabio Leoncini

Ha 50 anni, origini argentine e si dichiara innamorato della nostra terra. A Bergamo è approdato nel 1998, direttamente dal Sudamerica, con un ruolo alla TenarisDalmine. Da allora ne ha percorsa di strada Fabio Leoncini. Dagli uffici al Kilometro Rosso, oggi amministra ed è azionista di riferimento di Innowatio, un gruppo energetico paneuropeo di nuova generazione che vanta un fatturato di 1,5 miliardi di euro e più di 230 dipendenti dopo la recente acquisizione della tedesca Clens. È un economista, Leoncini, che a Bergamo ha scoperto anche il potenziale enogastronomico del territorio. E così, da cultore del mondo del vino, ha deciso di fare il grande salto: è diventato anche produttore. La svolta tre anni fa, quando gli è capitata l’occasione di rilevare, a Pontida, in Valmora, i vigneti del farmacista Losa. Quattro ettari e mezzo in tutto dove dimorano Merlot, Chardonnay e Riesling della Bergamasca, reimpiantati all’80%.

La cantina l’ha chiamata “Tellurit” (come il minerale) e oggi – con la collaborazione dell’enologo Angelo Divittini – produce circa 6mila bottiglie: 4.500 di Bergamasca Igt Merlot e 1.500 di Bergamasca Igt Riesling. Quest’ultimo, tra l’altro, ha ricevuto l’attestato di eccellenza all’ultima edizione di Gourmarte. «La sfida è solo alle fasi iniziali – spiega Leoncini -. C’è tanto lavoro ancora da fare, considerato che la produzione potenziale del vigneto è di 20mila bottiglie l’anno». TelluritNei programmi c’è la ristrutturazione della cascina annessa al vigneto per poter vinificare in proprio (oggi Tellurit si appoggia alla vicina Cantina sociale) e il consolidamento del canale commerciale affidato a un uomo d’esperienza come Emilio Baldoni.

“Passione per natura” c’è scritto s ulle etichette. E non è un caso. «Da sempre – ammette Leoncini – ho avuto un marcato interesse per il mondo del vino, per la sua storia. Nel tempo, l’interesse è cresciuto ed è infine sfociato nella decisione di scendere in campo. Mi affascina la nuova sfida, in questo caso con la natura, che ha i suoi ritmi e ti costringe ad affrontare un nuovo modo di misurarti con il tempo».

Passione, in Leoncini, fa rima anche con visione. “Mister Innowatio” è convinto che nella Bergamasca andrebbero create le condizioni per una valorizzazione decisa dei prodotti della terra. «Viviamo in una realtà che può offrire molte opportunità – afferma – con ricadute positive anche sul turismo enogastronomico. È essenziale, però, che si punti alla qualità senza compromessi». Convinzioni che hanno reso naturale l’adesione di Tellurit a Sette Terre. «La condivisione dei valori promossi dall’Associazione dei Viticoltori Indipendenti di Bergamo è totale – afferma Leoncini -. Credo nella scelta di esaltare il terroir. Perché solo così si può raggiungere l’eccellenza e fare la differenza».

www.tellurit.com – f.leoncini@yahoo.com




Lotta alle aflatossine, Bergamo in prima fila nella ricerca

Crea Bergamo - rit

Aflatossine. Il termine è tecnico, ma gli allarmi per la sicurezza alimentare che si sono via via succeduti negli anni – l’ultimo quello per il latte contaminato che ha portato al sequestro di migliaia di formaggi partendo dal Bresciano – lo hanno reso suo malgrado familiare ai consumatori. Si tratta di micotossine, sintetizzate cioè da funghi o muffe, che si sviluppano prevalentemente nei cereali e nella frutta secca, sia in fase di coltivazione sia durante il raccolto e l’immagazzinamento. Alcune di queste hanno alta potenzialità cancerogena e si ritrovano, trasformate ma ancora pericolose, nel latte degli animali alimentati con i cereali contaminati. Sono molto resistenti e, una volta sviluppate, non c’è modo di eliminarle. La strada per contrastarne l’arrivo in tavola è perciò quella dei controlli e della verifica che i prodotti agricoli e il latte rientrino nei limiti consentiti dall’Unione europea per l’immissione sul mercato.

Sabrina Locatelli
Sabrina Locatelli

La Bergamasca, terra di mais, vive il problema, ma può contare anche su una struttura specializzata come il Crea – Unità di ricerca per la Maiscoltura, con sede a Bergamo, che dedica una parte della propria attività alle micotossine, coordinando l’Osservatorio Territoriale della Qualità del Mais, la rete che in Italia tiene monitorato il problema e studia soluzioni. Ad occuparsene è Sabrina Locatelli, ricercatrice del Crea di Bergamo e responsabile della Rete di monitoraggio micotossine mais, ed è a lei che ci siamo rivolti per fare il punto sulla situazione e i passi avanti nella lotta alle contaminazioni.

Che ruolo ha il Crea di Bergamo nella ricerca sulle micotossine?

«Nel corso degli anni il Crea ha posto particolare attenzione alla valutazione della contaminazione delle principali micotossine nel mais. Al fine di ottenere risultati il più possibile aderenti alla realtà della produzione maidicola italiana, si è scelto di utilizzare gli impianti di essiccazione-stoccaggio quale sorgente dei campioni da analizzare: dal 1999, il Crea coordina il campionamento da una rete di 50-70 impianti, stabile negli anni di indagine. Da ciascun centro di stoccaggio vengono prelevati mediamente 8-12 campioni contrassegnati con un codice identificativo anche dell’anno e della zona agraria di provenienza. Le serie complete dei campioni relativi alle produzioni delle singole campagne maidicole sono stati analizzati con metodo Elisa, presso i laboratori del Crea per le principali micotossine».

Non vi occupate, quindi solo di aflatossine. Quali altre micotossine del mais vengono studiate?

«Il mais è una coltura fondamentale in Italia, dove svolge un ruolo importante per l’alimentazione animale, il consumo umano diretto e come fonte di molti prodotti commerciali. È soggetto all’attacco di funghi tossigeni, in grado cioè di produrre micotossine pericolose per la salute sia dell’uomo che degli animali. Fusarium graminearum, F. verticillioides e Aspergillus flavus sono i funghi responsabili della presenza delle tossine più diffuse, rispettivamente deossinivalenolo (DON) e zearalenone (ZEA), fumonisine (FBs) e aflatossine (AFs). La presenza dei diversi funghi e delle relative micotossine è variabile con gli ambienti e gli anni; infatti, il loro sviluppo e il conseguente accumulo di sostanze tossiche a carico delle cariossidi è fortemente condizionato da fattori climatici (temperatura, umidità); fattori biotici (attacchi di insetti, ad esempio la piralide); fattori abiotici (grandine, danni meccanici) e condizioni di stress della pianta in campo (siccità, carenze nutrizionali). I nostri studi sono quindi rivolti a monitorare le quattro micotossine principali».

Come si stanno “combattendo”?

«Attualmente, il Crea di Bergamo coordina e opera nell’ambito del progetto triennale RQC-Mais (Rete Qualità Cereali plus – Mais), finanziato dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per individuare una linea strategica di intervento per regolamentare il mercato dei prodotti agroalimentari. Prerequisito indispensabile per la qualificazione e valorizzazione della filiera maidicola è la sicurezza igienico-sanitaria, con particolare attenzione alla contaminazione da micotossine. Obiettivo generale del progetto è la valutazione della qualità del mais a livello nazionale al fine di sviluppare un piano per il miglioramento della qualità igienico sanitaria della filiera mais, con conseguente recupero e accrescimento della competitività della zootecnia nazionale e dell’industria alimentare. Nell’ambito di questo progetto, oltre al Crea di Bergamo, operano i gruppi di ricerca del professor Amedeo Reyneri (Università di Torino – Disafa Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e della professoressa Paola Battilani (Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza – Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale).

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State monitorando i dati dal 1999, che evoluzione ha avuto la presenza di aflatossine?

«I dati relativi al contenuto di aflatossina B1 derivanti dai campioni di mais delle sperimentazioni condotte dal Crea confermano quanto riportato dagli operatori del settore (agricoltori, essiccatori, stoccatori, mangimisti): nel 2003, 2012 e 2015 circa il 20% dei campioni da noi analizzati risultano avere un livello di aflatossina B1 superiore ai 20 μg/kg (valore limite per il mais destinato a materia prima nei mangimi). Il problema di una maggiore contaminazione da aflatossine è sicuramente da attribuire alle elevate e prolungate alte temperature durante le fasi di sviluppo della pianta di mais, nonché alla mancanza di pioggia nelle zone non irrigue (Veneto, Emilia Romagna), condizioni climatiche che si sono verificate nel corso di quegli anni».

Negli anni sono state messe in atto misure efficaci in grado di contenere le contaminazioni? Quali?

«La sempre maggior consapevolezza della problematica “micotossine” da parte del mondo agricolo ha reso pratica consolidata la diffusione di tecniche agronomiche volte a ridurre o limitare le possibili condizioni favorevoli allo sviluppo di funghi micotossigeni. Anticipare le semine, controllare la piralide, evitare stress idrici, effettuare raccolte tempestive sono alcune delle pratiche che contribuiscono all’ottenimento di una granella di mais di qualità. Tenendo comunque sempre presente che le contaminazioni da micotossine sono fortemente influenzate dalle condizioni climatiche di temperatura e umidità della stagione vegetativa, non è possibile prescindere da percorsi agronomici attenti e mirati per ottenere produzioni di qualità. Peraltro, un valido supporto per valutare l’effettiva qualità “sanitaria” della granella rispetto alla presenza di micotossine rimane l’analisi chimica strumentale. A questo riguardo, sono di imminente uscita le Linee Guida per il controllo delle micotossine nei cereali, messe a punto dal Mipaaf assieme alle Regioni. Queste sono uno strumento pensato per i responsabili dell’attuazione delle politiche agricole e per gli operatori delle filiere. In sintesi, evidenziano le misure e i percorsi produttivi atti a ridurre la probabilità di incorrere in elevate contaminazioni da micotossine sia per il mais che per i cereali vernini, nelle fasi di campo e di post raccolta».

La ricerca sta però facendo passi avanti. Tra questi c’è anche il nuovo prodotto Af-X1, di cosa si tratta?

«Il prodotto commerciale AF-X1, sviluppato dalla professoressa Paola Battilani e dal suo gruppo di ricerca dell’Università Cattolica di Piacenza, consiste in un vettore inerte (semi di sorgo devitalizzati) su cui è stato inoculato il fungo atossigeno. La distribuzione in campo di ceppi di Aspergillus flavus non tossigeni occupando la stessa nicchia ecologica dei ceppi di A. flavus tossigeni e competendo con essi, ne riduce la frequenza, limitando i livelli di aflatossine nella granella. La lotta biologica basata sulla competizione tra funghi della medesima specie ha dimostrato di essere efficace nel prevenire le contaminazioni da aflatossina nel mais. I risultati di una sperimentazione svolta al Nord Italia confermano questa ipotesi».

L’aumento delle temperature è una minaccia?

«I dati dei monitoraggi da noi condotti confermano il fatto che la granella di mais prodotta nella Pianura Padana è regolarmente contaminata da fumonisine in quantità variabile a seconda dell’andamento climatico stagionale; peraltro, a questa micotossina, nelle annate particolarmente calde e siccitose, come ad esempio il 2012 e 2015, si aggiungono le aflatossine mentre, nelle annate molto fresche e piovose, come il 2014, il deossinivalenolo e lo zearalenone. Per questo motivo, la possibile presenza di micotossine in mais non può più essere affrontata con una logica di emergenza ma deve essere compresa nei normali protocolli di produzione e lavorazione. La strategia migliore resta quindi la prevenzione, attuata mediante l’utilizzo di buone pratiche agronomiche e di condizioni ottimali per lo stoccaggio. In questo contesto, rimane comunque fondamentale l’attività di monitoraggio delle produzioni, che consente di verificare il livello di contaminazione nelle diverse annate ed eventualmente rivelare la presenza di nuove micotossine emergenti».




Polynt si aggrega con Reichhold. Nasce un colosso della chimica

PolyntPolynt  – uno dei più grandi produttori e fornitori mondiali di prodotti chimici specializzati, intermedi e compositi con sede a Scanzorosciate e siti produttivi tutto il mondo – e Reichhold hanno raggiunto un accordo che prevede l’aggregazione delle loro attività. L’unione con una delle più grandi aziende manifatturiere al mondo nel campo delle resine poliestere insature permetterà la nascita di un nuovo gruppo leader nel campo delle resine di rivestimento e composite con un fatturato di oltre 2,1 miliardi di euro. Polynt-Reichhold sarà partecipato paritariamente dai fondi gestiti da Investindustrial e da Black Diamond Capital Management L.L.C. L’operazione, il cui closing è previsto nella seconda metà del 2016, è soggetta alle consuete approvazioni da parte delle autorità di regolamentazione. L’aggregazione consolida ulteriormente la posizione del Gruppo quale player globale nel campo della chimica specializzata, integrato verticalmente e con una presenz  significativa in Europa e Nord America. Tale strategia, inaugurata da Polynt negli ultimi cinque anni con l’integrazione di PCCR e CCP, sarà ulteriormente rafforzata dalla dimensione globale, dall’ampio portfolio di prodotti e dalle competenze R&D di Reichhold. Il livello di eccellenza del Gruppo nel soddisfare i grandi clienti multinazionali è testimoniato dal rapporto ultradecennale che il Gruppo ha con i suoi 10 maggiori clienti. Andrea C. Bonomi, Managing Principal della società d’investimento indipendente  Investindustrial, ha dichiarato: “Siamo entusiasti del percorso fatto da Polynt e dal suo management di grande esperienza: la società è arrivata a generare ricavi per 1,3 miliardi di euro rispetto a un valore inferiore ai 600 milioni registrato al momento del nostro investimento iniziale e oggi va a formare un gruppo da 2 miliardi di euro di fatturato con una rilevante presenza globale”. Il finanziamento è fornito dal gestore di fondi di credito GSO Capital Partners.




Nuova sede Ascom, «segnale positivo per l’economia di Bergamo»

C’erano tutte le istituzioni e alcuni tra i protagonisti del mondo della finanza e dell’economia locale al taglio del nastro delle nuova sede di Ascom Bergamo. Amministratori, politici locali e nazionali, rappresentanti nazionali e regionali del sistema Confcommercio, ovvio, e poi Università, Sacbo, Questura, Prefettura, imprenditori, istituti bancari. L’inaugurazione della nuova struttura di via Borgo Palazzo è stata salutata da tutti come un segno importante di vitalità per l’economia bergamasca, in un clima di sintonia e di collaborazione.

«Che a Bergamo ci sia ancora chi ha coraggio di investire e di intraprendere un progetto tanto importante è un segno molto positivo – ha detto Miro Radici, presidente di Sacbo -. Ascom fa un servizio indispensabile per il territorio, svolge un grande lavoro e mette a disposizione dei soci il suo know how». Anche per il questore di Bergamo Girolamo Fabiano «la nuova sede è una cosa magnifica, un gesto di grande speranza che dovrebbero fare tutti. Complimenti al presidente e a tutto il suo staff per avere avuto il coraggio di buttarsi». Per il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, «non si inaugura solo un luogo, ma soprattutto una comunione di intenti. Ascom è un’associazione che ha un forte impatto sulla comunità e svolge un lavoro importante per il commercio e l’economia bergamasca. L’Università è vicina al suo lavoro e impegno». Anche Giorgio Frigeri, presidente della Banca Popolare di Bergamo, ha sottolineato la stima per l’associazione dei commercianti: «La nostra presenza oggi suggella il rapporto di collaborazione con le persone che è iniziato molti anni fa e che si è rafforzato e consolidato nel tempo – ha dichiarato -. Come banca abbiamo dato attenzione al commercio, è un settore cruciale per l’economia che ci auguriamo riprenda vitalità».

Secondo Renato Borghi vice presidente di Confcommercio nazionale e presidente di Federmoda Italia «l’inaugurazione della nuova sede è la conferma della volontà di una delle Ascom più efficienti del sistema lombardo di essere ancora più vicina e al servizio delle imprese, in questo momento ancora non facile». «Siamo entusiasti di questa inaugurazione – ha aggiunto Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia -. È un momento di svolta rispetto a questa crisi che ancora continua a mordere in Lombardia. Ma i segni si sono fatti importanti, offrono uno sguardo sul futuro. La nuova sede di Ascom permette ancora di più di sentirsi parte di una associazione e di non sentirsi soli come imprenditori e offre agli associati e ai collaboratori un luogo di lavoro più tecnologicamente avanzato e con un design al passo con i tempi».

Anche i politici hanno espresso apprezzamento ed entusiasmo per il nuovo “progetto” di Ascom. «Si prova un sentimento di gratitudine ad essere qui oggi, per Bergamo e per l’economia bergamasca è una salto importante. Il fatto che Ascom Confcommercio abbia scelto di investire su una struttura particolarmente elegante e funzionale è segno che c’è consapevolezza di una vitalità del territorio» ha affermato la deputata bergamasca Elena Carnevali. Per il collega Giovanni Sanga «quando le associazioni riescono a svolgere nel migliore dei modi il loro compito è sempre una ricchezza per la comunità. La società di oggi, così complessa, ha bisogno sempre più di punti di riferimento e di aggregazione. L’Ascom consente alle imprese di mantenere un legame».
«Per la comunità bergamasca è un momento bellissimo – ha commentato l’onorevole Antonio Misiani -. L’Ascom è una realtà molto solida e rappresenta un settore cruciale per la nostra economia. È il segno di una realtà radicata sul territorio. Non è un caso che siano presenti oggi tutte le istituzioni. Non posso che augurare buon lavoro. La sede è bellissima. In uno spazio così moderno e funzionale credo che Ascom saprà portare avanti ancora meglio il lavoro che svolge per il sistema produttivo bergamasco». Anche il deputato Giuseppe Guerini ha evidenziato il ruolo di Ascom come «attore fondamentale dell’economia della provincia». «Vedendola in maniera ottimistica – ha proseguito – se è vero che l’economia ha ripreso, sono occasioni come questa che dimostrano la vicinanza delle associazioni di categoria al sistema produttivo economico bergamasco».

L’ex primo cittadino oggi consigliere del Comune di Bergamo Franco Tentorio ringrazia il presidente Malvestiti e i suoi collaboratori per aver reso possibile la realizzazione della struttura: «La provincia di Bergamo è la provincia delle 100mila imprese, di queste molte sono del commercio – ha ricordato -. Il lavoro dell’associazione di categoria è importantissimo e ha una funzione sociale».




Borgo Santa Caterina, arrivano i sabato dello shopping

I lavori stradali accendono la voglia di fare in Borgo Santa Caterina. E il disagio rappresentato dal rifacimento del pavè diventa l’occasione per organizzare qualcosa di nuovo per tenere accesi i riflettori sull’area.

Oltre ai tradizionali Venerdì del Borgo, che saranno quattro anche nel 2016 (tutti i venerdì tra il 19 agosto e il 9 settembre), arrivano i Sabati del Borgo, un’iniziativa che coinvolge la via dalle 15 alle 21 con sconti, promozioni, eventi, laboratori nella strada pedonalizzata per l’occasione. Si tratta di sei sabati, a partire dal 28 maggio, ma Comune, residenti e commercianti hanno già immaginato di arrivare a 12 se la proposta funziona: «Crediamo si tratti di un lavoro molto positivo – sottolineano il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il consigliere comunale Niccolò Carretta, che ha seguito da vicino la questione – soprattutto per l’avvio e il consolidamento di un dialogo tra le componenti che vivono e lavorano in Borgo Santa Caterina. Grazie anche alla mediazione della Rete Sociale, si sono condivisi obiettivi e strategie per il rilancio condiviso della via: si tratta di un percorso lungo, ma l’individuazione di un punto di equilibrio intorno ai tradizionali venerdì del borgo e l’istituzione di nuove iniziative al sabato rappresentano un elemento positivo per la costruzione di un modello di gestione del Borgo».

Eleonora Piccinni - commercianti Borgo Santa Caterina
Eleonora Piccinni

«Il sabato nel Borgo – sottolinea Eleonora Piccinni, presidente dell’Associazione Commercianti del Borgo – è un’opportunità per far conoscere tutte le sue attività commerciali e le bellezze di una via ricca di storia. La pedonalizzazione della via al sabato è elemento di grande importanza che va sottolineato, soprattutto perché permette alle persone di riappropriarsi dello spazio pubblico, non solo in termini di “movida”, ma anche come luogo di passeggio. Il Borgo può divenire il contraltare di via XX Settembre per quello che riguarda le attività artigiane».

«Siamo arrivati a un compromesso accettabile per i residenti – commenta Tullia Valsecchi, presidente del Comitato residenti della via –, che nonostante il disagio capiscono le esigenze dei commercianti e quindi si adeguano alle chiusure diurne dei sabati. Stiamo lavorando con commercianti e Comune di Bergamo per arrivare a una organizzazione condivisa anche dei venerdì del Borgo, in modo che abbiano regole chiare e che non siano disagevoli, come avvenuto in passato, per coloro che abitano nella via».

In cantiere c’è anche una campagna di sensibilizzazione dell’utenza, in collaborazione con i gestori dei bar e il progetto dell’ATS “Safe Driver”, affinché si attutiscano il più possibile i disagi verso i residenti durante gli appuntamenti dei venerdì del Borgo.

«Il fatto che i venerdì del Borgo nascano quest’anno da una organizzazione condivisa con residenti e Comune di Bergamo – spiega Luca Rebuzzi, gestore di uno dei bar più frequentati della via – ci fa sperare che le serate risultino ancora più piacevoli, ben fatte e apprezzate anche dai residenti».