L’Ascom accende i riflettori sull’abusivismo nel settore turistico

SedeAscom_x_GiornaliAscom indaga sull’abusivismo nel settore turistico con il convegno “Il sommerso turistico nella provincia di Bergamo. Il fenomeno degli affitti brevi ai turisti” in programma martedì 19 luglio, a partire dalle 15, nella Sala Conferenze dell’Associazione, in via Borgo Palazzo 137. La dimensione economica del fenomeno, almeno per quanto riguarda gli affitti turistici, è enorme anche nella nostra provincia. Parte di questa economia rappresenta una concorrenza sleale per le imprese e i privati che esercitano attività ricettive alberghiere ed extralberghiere in modo lineare e rispettoso della legge. Inoltre sottrae gettito fiscale per imposte dirette, indirette e tassa di soggiorno che non vengono pagate.

Per una visione più chiara del fenomeno Ascom ha organizzato il convegno durante il quale sarà presentata la ricerca sul sommerso turistico di Bergamo e provincia commissionata a Incipit Consulting di Perugia, società che si occupa di  ricerca, consulenza e formazione esclusivamente nel settore del turismo. Inoltre, con l’ausilio di esperti, verranno spiegate le novità della nuova legge regionale 27/2015, che ha visto l’Associazione in prima linea nel favorire il riequilibrio degli oneri a carico delle imprese e delle attività non imprenditoriali. Tra i relatori, oltre al presidente e al direttore dell’Ascom, Paolo Malvestiti e Oscar Fusini, figurano Alessandro Massimo Nucara, direttore generale Federalberghi; Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia; Maria Stella Minuti, socio fondatore di Incipit Consulting di Perugia; Giovanni Zambonelli, vicepresidente dell’Ascom Bergamo nonché presidente del Gruppo Albergatori Federalberghi Bergamo; Lorenzo Agazzi, presidente dell’Ente Bilaterale alberghiero e dei pubblici esercizi di Bergamo; Lorella Vavassori, responsabile Servizio Attività Produttive del Comune di Bergamo.

Il sommerso turistico nella Provincia di Bergamo – Il programma del convegno

 




Mercato immobiliare, nel primo semestre dell’anno transazioni in aumento. Ma i prezzi sono fermi

Condominio-Settore-immobiliare-Appartamenti-ImcAumenta il numero delle transazioni nel mercato immobiliare, mentre i prezzi restano fermi o addirittura calano. È questo quanto è emerso dal Comitato consultivo misto dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, a cui Fimaa Bergamo partecipa, che si è riunito questa mattina nella sede provinciale dell’Agenzia delle Entrate per analizzare l’andamento del mercato immobiliare bergamasco nel primo semestre 2016. «Le statistiche provinciali mostrano come i volumi di compravendita siano in aumento, anche del 20% – afferma Enzo Pizzigalli del direttivo Fimaa Bergamo e membro del Comitato consultivo misto dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare -. Restano invece fermi i valori immobiliari. In città il prezzo al mq non ha subito in media aumenti, mentre nelle periferie è calato dall’1 al 3%».

I dati dell’Osservatorio mostrano una sostanziale stasi nelle quotazioni immobiliari per il capoluogo. La variazione tra il primo semestre 2016 e il secondo semestre 2015 è dello 0,15%. Le rilevazioni fatte dall’Agenzia delle Entrate confermano un apprezzamento degli immobili situati nella zona del centralissimo di pregio e centrale della città (via Verdi, via Partigiani e via Tasso) per gli appartamenti con vista su città alta. Gradite anche le abitazioni in condomini con strade private o poco trafficate. I prezzi sono fermi, con eccezione per i piani alti o per nuove iniziative immobiliari.

Nelle zone centrali di via Papa Giovanni, via Paleocapa, San Bernardino, Moroni Alta, via Palazzolo (eccetto la parte alta di via Quarenghi) e via Angelo Mai le quotazioni medie sono in discesa a causa del degrado di alcune strade o per la presenza di immobili non ristrutturati o di uffici sfitti. Valori in calo anche nelle zone periferiche della città: Canovine, San Bernardino, Carnovali, Loreto, Longuelo, Monterosso. Rimane apprezzata la zona di Redona, dove la presenza di iniziative immobiliari di qualità energetica e abitativa fanno sì che i valori non diminuiscono. Anche le quotazione dei box sono in calo. «Il prezzo dei box è calato ed è arrivato a 14-16 mila euro, contro di 20-24 mila euro di 5 o 6 anni fa» spiega Pizzigalli In città anche le locazioni sono in diminuzione. Sul resto della provincia i valori delle locazioni e delle compravendite diminuiscono a Treviglio, soprattutto nella zona centrale. Il mercato delle seconde case vede una diminuzione delle transazioni e dei valori  in Valle Brembana, Valle Imagna e Seriana, in particolare ad Albino; mentre a Castione della Presolana, con Bratto e Dorga, si vede una ripresa del mercato. Prezzi fermi nella zona del lago, soprattutto Sarnico; mentre nei comuni dell’Isola la preferenza va agli immobili vicino ai servizi e alle principali arterie stradali che consentono un immediato collegamento con Milano (Bonate Sopra e Terno d’Isola).

Complessa è infine la situazione dei comuni limitrofi alla città, che da un lato conferma i valori delle locazioni ma dall’altro evidenzia diminuzioni delle quotazioni delle compravendite, soprattutto a Seriate, dove ci sono immobili costruiti tra il 2009 e il 2012 rimasti invenduti per anni, e a Dalmine. Aumentano invece le quotazioni a Treviolo, per le nuove costruzioni vicino all’Ospedale. Per quanto riguarda il mercato non residenziale le compravendite sono ferme, mentre per le locazioni si è riscontrato una diminuzione dei valori, che arriva a toccare il 20% in meno per gli uffici, soprattutto nella zona centralissima della città. «Lo spostamento nei prossimi mesi di alcune sedi importanti come Italcementi, Confindustria e Agenzia delle Entrare porterà un ulteriore diminuzione sulle quotazioni del terziario – spiega Pizzigalli -. Cercheremo di aprire un tavolo di confronto con il Comune di Bergamo per capire come riconverti gli immobili in questione». I dati analizzati tracciano il quadro di un mercato immobiliare in evoluzione. «Si prospetta un mercato immobiliare più normale che permette un maggior confronto e una maggior possibilità di scelta per chi vuole acquistare casa. I prezzi si stanno ridimensionando verso un valore reale sia nel nuovo che nell’usato – commenta Pizzigalli -. L’usato si prospetta come una buona soluzione per chi vuole acquistare casa, perché ha prezzi più abbordabili e ciò permette anche di investire sulla ristrutturazione. Questo comporta anche un minor sfruttamento del suolo e una svolta per il mercato dell’edilizia».




Christo s’è fermato a Montisola. Ora tocca a noi

FloatingPearsAdesso che Christo ha smontato il suo originalissimo ponte levatoio, è tutta una corsa a far di conto. Dai panettieri che hanno dovuto aumentare le sfornate quotidiane agli albergatori che, malgrado un pesante ritocco dei prezzi all’insù, si sono visti costretti per la prima volta nella loro vita a rifiutare clienti causa il tutto esaurito, dai bar e gelaterie presi d’assalto come i forni di manzoniana memoria ai gestori dei battelli che han trasportato in un paio di settimane tanti passeggeri quanti se ne vedono di norma in un anno. Chi ha fatto i conti in tasca all’artista bulgaro ha calcolato guadagni per decine di milioni (chi dice trenta, chi quaranta), ma tutti, nessuno escluso, hanno portato a casa un piccolo-grande ritorno da un evento, “The floating piers”, destinato a rimanere scolpito nella storia del lago d’Iseo.

Proprio per questo, l’errore più grande che si potrebbe commettere ora è quello di limitarsi alla conta della serva. Di incamerare quattrini e metterli sotto chiave. Di archiviare le straordinarie giornate a cavallo tra fine giugno e inizio luglio come una incredibile, entusiasmante, fantastica parentesi. Niente di più sbagliato. Quei giorni devono al contrario rappresentare un punto di partenza per una nuova vita del lago d’Iseo, delle sue località, della sua gente. A dispetto dei professionisti del naso storto, degli improvvisati maitre a penser al sapor d’alborella che considerano il Sebino una sorta di presepe intoccabile, dei critici che usano l’arte solo per far parlare di sé, Christo ha offerto a tutti la possibilità di misurare come attorno ad un’ idea azzeccata (o vincente o suggestiva, ognuno la declini come meglio crede) si possa costruire un fenomeno di massa, senza devastazioni né’ terremoti, pacifico e autenticamente popolare. Il suo esempio deve diventare un investimento per il futuro. Non a chiacchiere ma con i soldi. Quelli incassati nei giorni scorsi, anzitutto.

C’è un dato di partenza che nessuno può negare. Grazie alle passerelle Montisola e il lago sono rimbalzati su giornali, televisioni, siti internet di tutto il mondo (qualcuno ha calcolato che solo su Twitter e Instagram sono stati raggiunti 148 milioni di persone!!!). A costo zero per le casse pubbliche, il Sebino ha goduto di una promozione pazzesca, i cui effetti si trascineranno per molto tempo. Ecco, vediamo di capitalizzarli e di farli fruttare. Perché chi tornerà in riva al lago la prossima volta non troverà la suggestione artistica ma la “semplice” bellezza dei luoghi, l’accoglienza delle strutture, l’enogastronomia, i servizi. Bisogna creare un circolo virtuoso, investire per investire, assecondando un moto di crescita che permetta al lago d’Iseo tout court (lasciamo perdere le distinzioni tra sponda bresciana e bergamasca) di uscire da quello sterile piagnisteo autolesionista, così consolatorio per i provinciali, che finora gli ha impedito di giocarsi le sue eccellenti carte al tavolo del turismo. Insomma, per dirla con uno slogan: Christo si è fermato a Montisola, ora tocca a noi. Un’altra occasione del genere non capiterà più nei secoli dei secoli.

 




Premio Qualità Italia 2016, ecco tutti i vini vincitori

concorso-enologicoSi sono concluse le degustazioni dei vini sottoposti al giudizio della commissione del Premio Qualità Italia 2016, il concorso enologico nazionale organizzato dalla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo di Città Sant’Angelo, in Abruzzo. Un lavoro accurato, quello dei giudici, che ha messo in evidenza anche quest’anno la migliore produzione enoica italiana. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 9 luglio, alle 11, al Teatro Comunale di Atri (Teramo), situato in uno dei centri storicamente ed artisticamente più significativi dell’Italia centro-meridionale. La Direzione, nel complimentarsi con i vincitori e nel ringraziare tutti i partecipanti, ha sottolineato come “anche quest’anno il concorso ha registrato un’ottima risposta dal mondo dei produttori a conferma della fiducia riposta sia nel concorso sia nella sua organizzazione”.
Le categorie contemplate dal Premio – che gode anche dell’approvazione del ministero delle Politiche Agricole – sono state così definite:

  • Igt (Indicazione Geografica Tipica: rossi, bianchi e rosati)
  • Doc (Denominazione di Origine Controllata: rossi annate 2015, 2014, 2013, 2012, 2011 e precedenti, bianchi annate 2015, 2014 e precedenti, rosati)
  • Docg (Denominazione di Origine Controllata Garantita: rossi, bianchi e rosati)
  • Vini Frizzanti (Rossi Doc e Igt, Bianchi Doc e Igt, Rosati Doc e Igt)

Per maggiori info  www.premioqualitaitalia.it

I vincitori del Premio Qualità Italia 2016 – Concorso Enologico

 

 

 

 




Ex centrale di via Daste e Spalenga, più vicino il recupero

Centrale_daste_SpalengaContinua il lavoro per riconsegnare a nuova vita l’ex centrale elettrica di via Daste e Spalenga a Celadina: si è tenuto in questo senso un confronto nella giornata di ieri a Roma nella sede dell’Inail, dove il direttore generale del patrimonio Carlo Gasperini ha incontrato l’on. Elena Carnevali e l’ssessore alla riqualificazione urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini. Un incontro molto positivo, che ha ancora una volta dimostrato la grande disponibilità di Inail sulla questione. L’intento dell’Amministrazione Comunale è infatti quello di avviare un progetto di rigenerazione socio culturale in quello che è forse lo spazio pubblico dismesso più grande di Bergamo, un edificio che Inail ha incluso in un bando che ne determinerebbe la riqualificazione. E’ stata confermata la volontà da parte dell’Amministrazione comunale di procedere tramite un bando di evidenza pubblica per l’individuazione di eventuali  gestori: un passaggio già anticipato in aula consiliare di Palazzo Frizzoni nelle settimane scorse. Sono inoltre stati definiti e presentati a Inail i prossimi passaggi, alla luce anche della scelta del Comune di inserire il progetto nel nuovo Bando Periferie, approvato durante l’ultimo Consiglio Comunale. Entro il 2016 sarà pubblicato il bando di appalto per avviare i lavori di sistemazione della ex centrale, lavori del valore di circa 4 milioni di euro, come indicato dal Piano delle Opere Pubbliche del Comune di Bergamo. Il cantiere sarà avviato quindi entro la primavera del 2017: successivamente scatterà il lavoro che dovrebbe condurre alla sottoscrizione di un contratto con Inail, documento che formalizzerà nel dettaglio i rapporti fra i soggetti coinvolti e definirà l’eventuale vendita dell’immobile all’Ente assicurativo.

“Un progetto – sottolinea Carnevali – le cui finalità socio culturali e di coinvolgimento di realtà giovanili possono portare a rivitalizzare un’area periferica della città. La disponibilità di ben 750 milioni di euro in tre anni da parte di Inail per la realizzazione di opere pubbliche con finalità sociali è l’ennesima dimostrazione dell’impegno di Governo e Parlamento in favore di importanti investimenti pubblici sui territori, un impegno già ampiamente evidenziato nella legge di stabilità 2016 con i 500 milioni di euro messi a disposizione per la riqualificazione delle periferie”. “Abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni da parte di Inail – spiega Valesini . Dichiarazioni che confermano la validità del progetto del Comune di Bergamo. Si avvicina così in modo concreto la riqualificazione dell’ex centrale, per la quale stiamo lavorando anche sul fronte del cosiddetto “bando delle periferie”, un ulteriore sforzo per rendere certo il recupero di un immobile decisivo per la crescita del quartiere.”




Nel 2015 vola il turismo lombardo (+11%). Expo, ricadute positive su Bergamo

Spazio Bergamo a Expo - Ingresso

 

Il turismo lombardo nel 2015 è cresciuto più che nel resto d’Italia, arrivi e presenze hanno fatto registrare un aumento complessivo dell’11% in tutta la regione: rispettivamente 15.639.134 e 37.857.140. A Bergamo gli aumenti sono stati del 6,8% e del, 5,4%. “La Lombardia è oggi più attraente e piace sempre più ai viaggiatori stranieri, che sono ormai più del 50% del nostro mercato – ha detto Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, presentando il report sul Turismo in Lombardia nel 2015 diffuso da Eupolis Lombardia, l’Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia.  “Expo ha rappresentato sicuramente il calcio d’inizio di una partita complessa. E i primi risultati positivi stanno arrivando. Con il presidente Maroni – ha spiegato Parolini – abbiamo infatti impresso una forte accelerazione al turismo durante questa legislatura: c’è una nuova legge, un impegno economico significativo per valorizzarlo, un nuovo modo di gestirlo e soprattutto una più moderna ed organica strategia di promozione della destinazione Lombardia grazie ad Explora, che è diventata a pieno titolo la nostra “Destination Management Organization”, dimostrandosi sempre più come quel soggetto operativo che mancava, che agisce con criteri federativi e sussidiari”.
“Il successo che ha ottenuto l’istallazione di Christo sul Lago d’Iseo – ha annunciato Parolini – ci ha spinto a muoverci con largo anticipo non solo nell’organizzazione dell’evento in sinergia con tutti i soggetti territoriali coinvolti, ma anche nel mettere subito in campo un piano d’azione di promozione di quest’area turistica, proiettata in tutto il mondo, grazie al Floating Piers, proprio con l’obiettivo di consolidare gli effetti positivi ottenuti e di aprire un’altra finestra su tutta l’offerta turistica lombarda e in particolare sul Lago d’Iseo, la Franciacorta, la Valcamonica e le valli bergamasche. Da regione notoriamente conosciuta in Italia e all’estero per il ruolo di leadership economica svolto nei settori della moda, del design, della metalmeccanica, dell’agroalimentare – si legge nel report di Eupolis Lombardia -, negli anni della crisi, la Lombardia ha sempre più rivelato anche una vocazione turistica, forte della sua capacità di attrarre oltre il 15% del turismo straniero che arriva in Italia”.

Il report

I dati definitivi di fonte ufficiale relativi all’anno dell’Expo attestano per la Lombardia un incremento a due cifre rispetto al 2014: gli arrivi raggiungono quota 15.639.134 unità crescendo infatti dell’11% e le presenze risultano 37.857.140 pari a un aumento del 10,4%..Il risultato del 2015 conferma un’andamento decisamente più dinamico del turismo nella regione rispetto a quello registrato a livello nazionale in cui, secondo i dati provvisori, gli arrivi sono aumentati del 2,7% e le presenze dell’1,9%. Sono questi gli esiti della rilevazione censuaria relativa ai movimenti dei turisti nelle strutture ricettive che ISTAT realizza con il supporto delle Regioni e che diffonde a cadenza annuale e che vengono presentati per il territorio lombardo. Il balzo registrato nel corso dell’ultimo anno accelera la crescita del turismo nella regione: la tendenza di lungo periodo evidenzia un incremento continuo degli arrivi, ma anche delle presenze, se pur ad un tasso più contenuto. Nell’arco di 15 anni gli arrivi sono più che raddoppiati, mentre le presenze sono aumentate complessivamente del 65%. Indubbiamente a livello nazionale il trend è stato meno brillante. L’impulso maggiore alla crescita, in particolare negli anni della crisi, è stato dato soprattutto dal turismo internazionale: nel periodo 2008-2015 i pernottamenti sono aumentati complessivamente del 46,6% in Lombardia e del 17,6% a livello nazionale. Diversamente da quanto è accaduto a livello nazionale – in cui si è assistito, nello stesso periodo, ad una contrazione delle presenze dei turisti italiani dell’8,2% – in Lombardia anche la componente nazionale ha contribuito alla dinamica positiva con un aumento complessivo del 19,7%. Nel 2015, degli oltre 15,6 milioni di arrivi ben 8,1milioni sono stranieri pari al 52% del totale e con più di 21,7 milioni di pernottamenti raggiungono il 57,4% del totale. Se strutturalmente la componente straniera ha da sempre contribuito alle performance positive del turismo lombardo, l’Expo ha rappresentato uno stimolo a visitare la Lombardia non solamente per gli stranieri ma anche per gli italiani. Il tasso di crescita nell’ultimo anno è stato infatti solo di poco superiore per gli arrivi internazionali (11,4%) rispetto a quelli nazionali (10,5%), mentre è stato pressoché uguale per i pernottamenti. Se l’Expo pare aver dato un deciso impulso ai flussi turistici nella regione, non sembra tuttavia aver impattato sulla durata dei soggiorni che rimane pressoché invariata, continuando così ad essere inferiore a quella media nazionale: 2,42 giorni nel 2015 e 2,43 giorni nel 2014 in Lombardia; 3,52 giorni e 3,55 giorni in Italia rispettivamente nel 2015 e nel 2014. Le preferenze dei turisti si riversano per lo più verso le strutture alberghiere, che concentrano il 78% circa del totale delle presenze, anche se negli ultimi anni le strutture ricettive extralberghiere guadagnano terreno. Al riguardo, non bisogna trascurare di ricordare che la rilevazione ISTAT tende a sottostimare la presenza turistica in questa tipologia di strutture, in particolare nelle nuove forme di ricettività a carattere non imprenditoriale che sono emerse negli ultimi anni e che faticano ancora a trovare copertura nella rilevazione stessa.

Tedeschi al primo posto, in crescita i cinesi

tabella TurismoCon oltre 1,2 milioni di arrivi e 4,5 milioni di pernottamenti anche nel 2015 i tedeschi si confermano nettamente al primo posto nella graduatoria delle prime 10 nazionalità dei turisti stranieri per arrivi e per presenze in Lombardia. Relativamente agli arrivi, dopo i tedeschi si posizionano, con la metà dell’ammontare, i francesi e quindi i cinesi. Questi ultimi nel giro di pochi anni hanno scalato la classifica posizionandosi ora al terzo posto, mentre è da segnalare il rientro nelle prime 10 posizioni dei turisti giapponesi che al contrario negli ultimi anni hanno ridotto la loro presenza nella nostra regione. La corrispondente graduatoria sull’ammontare dei pernottamenti, ad eccezione dei tedeschi, evidenzia posizioni differenti per nazionalità: al secondo posto con circa1,5 milioni di presenze si posizionano gli inglesi, seguiti dai francesi e quindi dagli olandesi. Questi turisti si caratterizzano per una durata dei soggiorni in generale più elevata di quella media regionale. Al contrario i turisti asiatici perdono posizioni in quanto i loro soggiorni sono solitamente molto brevi. Da regione notoriamente conosciuta in Italia e all’estero per il ruolo di leadership economica svolto nei settori della moda, del design, della metalmeccanica, dell’agroalimentare, negli anni della crisi la Lombardia ha sempre più rivelato anche una vocazione turistica, forte della sua capacità di attrarre oltre il 15% del turismo straniero che arriva in Italia. Come era facile attendersi l’attenzione e l’interesse nei confronti del settore turistico è stato amplificato dall’Expo che come si è visto ha avuto sicuramente ricadute positive a livello regionale.

Ma a livello dei singoli territori chi ha beneficiato dell’evento? Anche in questo caso le aspettative sono confermate dai dati: l’area metropolitana milanese è di gran lunga l’area che ha goduto delle ricadute dell’evento con una crescita nel 2015 di poco più di 2milioni di pernottamenti e attestandosi al 47,3% del totale degli arrivi in regione e al 41,9% delle presenze. Nel bresciano si sono registrati oltre 411mila pernottamenti in più, confermandosi la seconda area turistica regionale con il 24,5% delle presenze totali ed il 15,9% degli arrivi, segno evidente di un turismo di tipo leisure che privilegia la vacanza di medio-lunga durata. In provincia di Varese i pernottamenti sono aumentati di quasi 248mila unità e di circa 231mila unità nell’area bergamasca, a testimonianza del dinamismo che ha caratterizzato questi territori che ormai da parecchi anni hanno saputo intercettare parte dei flussi generati dagli aeroporti di Malpensa e di Orio al Serio. Le province invece che risultano in controtendenza, con una riduzione dei flussi turistici sono Lodi (-9.300 presenze) e Mantova (-1.700 presenze) che concentrano rispettivamente l’1% e l’1,6% degli arrivi e lo 0,5% e l’1,4% delle presenze.

Expo, solo alcune province ne hanno beneficiato

Quanto emerge dall’analisi per provincia dei dati annuali relativi agli arrivi e alle presenze, risulta ancora più evidente se si concentra l’attenzione al solo periodo in cui si è svolto l’EXPO. Il confronto tra i flussi registrati nelle 12 province lombarde nel periodo maggio – ottobre 2015 con il corrispondente periodo nel 2014 conferma una maggior ricaduta dell’Expo nelle province più vicine a Milano: Varese, Bergamo, Brescia e quindi Monza e Brianza, Como, Pavia hanno potuto intercettare una parte dei flussi turistici generati dall’evento. Al contrario è quasi del tutto irrilevante l’effetto a Mantova, Lodi ma anche a Cremona, Sondrio e Lecco. Infine un approfondimento di analisi sulle preferenze dei turisti nei confronti delle strutture ricettive nel periodo di Expo conferma quanto già evidenziato a livello complessivo annuale: oltre 18milioni di pernottamenti sono stati intercettati dalle strutture alberghiere, facendo registrare un incremento di 2,7 milioni di presenze. Le strutture extralberghiere hanno visto aumentare i pernottamenti di circa 550mila unità, attestandosi a quasi 6milioni 260mila presenze nello stesso periodo.

 

 

 

 

 

 

 




Letto per voi / L’Espresso, “Che succede nella Bergamo di Giorgio Gori”

Il settimanale L’Espresso, nella sezione “Città che cambiano”, ha puntato l’obiettivo su Bergamo. Riportiamo l’articolo firmato da Gianfrancesco Turano

 

Che succede nella Bergamo di Giorgio Gori

 

http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/01/news/che-succede-nella-bergamo-di-giorgio-gori-1.275696

di  GIANFRANCESCO TURANO 

Dal laminato piano al turismo culturale all inclusive il passo è lungo anche per gente che non si spaventa del lavoro in ogni sua declinazione, come i bergamaschi. In una città dove per decenni la crescita è stata affidata alle acciaierie della Dalmine e all’Italcementi, con effetti psicoeconomici su una popolazione rinomata per la sua chiusura al resto del mondo, tira un’aria di movida in stile Barcellona che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile. La soluzione è cinque chilometri a sud-est. L’aeroporto di Orio al Serio, terzo in Italia per numero di passeggeri (10,4 milioni nel 2015) continua a crescere in modo sfrenato. Nonostante la fine della kermesse di Expo 2015 nel primo trimestre 2016 sono sbarcati 2,4 milioni di passeggeri (+10,4 per cento).

Solo un quinto di questo traffico annuale (2 milioni) rimane in vacanza a Bergamo e provincia. Ma quando Bloomberg Business Week, la bibbia settimanale del capitalismo Usa, apre la sua rubrica dedicata a viaggi e vacanze per milionari con un servizio sul Lago d’Iseo, è segno che qualcosa si sta muovendo in fretta al di là della passerella piazzata da Christo sulla sponda bresciana del lago.
Che la città sia ben tenuta non è discutibile, né può dirsi una novità. Al non bergamasco, e anche a gran parte dei nativi, può sembrare lunare la querelle eterna sui vantaggi concessi alla Città Alta, dove vivono i patrimoni antichi e recenti. I commercianti della zona bassa e relativamente povera lamentano le troppe attenzioni dedicate dall’amministrazione comunale alla rocca medievale e sostengono di essere in difficoltà per la concorrenza del grande mall di Orio con i suoi satelliti. Ma lungo via San Bernardino, città di sotto, si incontrano locali eleganti e la giusta dinamica dei fluidi di passeggio che sempre più spesso risuonano di lingue dell’Europa, visto che Bergamo è in testa alle classifiche dell’ospitalità per gli studenti in Erasmus.

Continuando a salire per via Sant’Alessandro, il patrono, si entra in un mondo a parte che è città bassa ma quasi alta dove, in un tardo pomeriggio feriale, passa una macchina, poi tre minuti di uccellini, un’altra macchina e altri tre minuti di uccellini. In cima si apre porta San Giacomo, il varco nelle mura dove ancora campeggia il Leone di Venezia. La modernità riaffiora lungo la vasca di via Gombito-via Colleoni dove appaiono i cartelli che segnalano il wi-fi gratuito in tutta la città oltre a un quantitativo inquietante di defibrillatori.

Detto che c’è chi sta peggio, una defibrillazione del tessuto economico si è resa necessaria per trascinare la città fuori dal suo isolamento. L’apertura di Bergamo spetta alla scoperta di una fragilità molto poco bergamasca, in linea di principio. Senza andare troppo indietro al tempo della cessione della Dalmine alla Tenaris dei Rocca e del takeover sul Credito Bergamasco (Creberg) da parte dello scalatore di Garbagnate Ernesto Preatoni, la città si è trovata nel giro di un biennio ad assorbire i problemi dell’impero commerciale Lombardini, la crisi generale del settore edilizio e il trauma della cessione di Italcementi dalla famiglia Pesenti ai tedeschi di Heidelberg Cement con 430 esuberi.

A giugno del 2014, proprio mentre il sindaco Giorgio Gori metteva per la prima volta la fascia tricolore, il Creberg è stato assorbito dal Banco Popolare e, pochi giorni fa, i soci bergamaschi sono rimasti senza rappresentanza nella nuova formazione tra Banco Popolare e Bpm. L’ex Popolare di Bergamo, dominata a lungo da Emilio Zanetti, è finita dentro Ubi. Il nuovo istituto ha conservato la sede dietro viale Roma, in città bassa, e mantiene un bergamasco alla guida del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, ma non è più un affare riservato ai locali che lo scorso febbraio hanno voluto distinguere la loro voce dal coro riunendosi in un “patto dei mille” guidato da Zanetti in persona. Fra gli azionisti, che controllano il 2,3 per cento della banca, c’è il nocciolo duro dell’economia cittadina con l’industriale meccano-tessile Miro Radici, presidente di Sacbo, Alberto Barcella, numero uno della Mobili Barcella, i Pesenti, il patron dell’Atalanta Antonio Percassi, i Bosatelli della Gewiss, Gianfranco Andreoletti (materie plastiche), Matteo Tiraboschi di Brembo e, dulcis in fundo, la potente e ricca diocesi di Bergamo.

Il sindaco democrat, il molto mediatico Gori, non vuole sentire parlare di deindustrializzazione, di debanchizzazione, di demaguttizzazione (magut è l’inarrestabile muratore di Bergamo). Ma in fondo non gli dispiace amministrare da due anni una città che si sta trasformando in qualcosa di completamente diverso dopo un quinquennio di amministrazione di destra con l’ex missino Franco Tentorio. Gori ha una biografia molto da self made Bergamo man. Figlio di un dipendente della Montedison, ha frequentato le scuole medie nella Mestre avvelenata dal petrolchimico, ma ha saputo costruirsi una strada fino a una delle dimore più lussuose della Città Alta, in via Porta Dipinta.
Cattolico praticante ed ex di “Azione e libertà” al liceo classico Paolo Sarpi, un movimento che si riuniva nella sede del partito liberale dove, negli anni Settanta, c’erano solo lui, Andrea Moltrasio e alcune ginnasiali innamorate, Gori è ospite fisso dei rotocalchi grazie al matrimonio con l’anchorwoman Mediaset Cristina Parodi. È un ex manager Mediaset lui stesso e inventore di format tv con Magnolia, che ha fondato nel 2001. Oggi Gori ha 56 anni e nessuna intenzione di essere un po’ meno ambizioso di quanto sia stato per tutta la vita.

È stato fra i primi, su imbeccata dell’amico Luca Sofri, a capire il potenziale di Matteo Renzi, tanto da essere il regista delle 100 proposte alla Leopolda dell’ottobre 2011. Renzi è forse troppo simile al suo ex consulente in comunicazione per amarlo davvero, e inoltre meno bello e meno ricco. Così lo ha sedotto, messo a bagno nell’umiltà delle delibere di consiglio comunale e solo da poco riavvicinato scegliendo Bergamo per avviare la sua campagna per il sì al referendum, con Gori ospite felice e primo fra i pasdaran della riforma costituzionale.
Per adesso gli tocca vantare la cifra record di 9 formaggi con marchio dop presenti nella provincia, parlare di “brand Donizetti” da lanciare in un festival prossimo venturo con l’amichevole collaborazione del finanziere melomane Francesco Micheli, consigliere della Scala. Ma in primo piano resta la fierezza di Bergamo seconda provincia europea per valore aggiunto (9,7 miliardi di euro contro i 10 della prima, la poco amata Brescia). Il sindaco, che non ha perso la narrativa da imprenditore e manager, giura sul modello industriale 4.0 quando molti profani ancora si chiedono che cosa sia il 2.0. Cita le eccellenze di Innovatio (1 miliardo di euro di ricavi in sei anni di vita) e della Brembo di Alberto Bombassei, ex vicepresidente di Confindustria con un passaggio fra i montiani di Scelta Civica prima di diventare riformista di rito goriano.

La boa dell’industria rassicura anche perché la locomotiva economica dell’aeroporto presenta aspetti problematici. Il principale è la dipendenza da Ryanair, che trasporta l’80 per cento dei passeggeri. Bisogna pregare che san Micheal O’ Leary, il pittoresco fondatore della compagnia low-cost, non si faccia tentare da altri scali e che la Brexit non guasti la festa. Il concorrente più pericoloso è Malpensa. È un concorrente interno perché la Sea, che gestisce Malpensa e Linate, è azionista di Sacbo, la società di gestione di Orio, partecipata anche dal Comune bergamasco e dalla Provincia. La fusione Sacbo-Sea, delineata dal business plan dell’influente ex rettore dell’università di Bergamo, Stefano Paleari, è data per fatta ed è slittata soltanto per aspettare l’elezione del nuovo sindaco di Milano. Beppe Sala è già d’accordo con le linee generali del programma (Sea al 60-65 per cento e Sacbo al 35-40 per cento della newco).

Anche la Lega e Forza Italia, o quel poco della Lega e di Forza Italia che rimangono nei dintorni di Pontida, spingono sullo sviluppo di Orio con proposte a volte fantasiose, come quella dell’assessore regionale Alessandro Sorte, bergamasco di Treviglio. Per risolvere il collegamento problematico fra lo scalo e Bergamo, Sorte ha ipotizzato una funivia. Quando gli hanno fatto notare che una funivia con i suoi cavi sospesi in mezzo agli aerei è pittoresca ma poco pratica, Sorte ha rilanciato con una funivia dotata di partenza sotterranea. Si troverà qualcos’altro per preservare la sicurezza dei voli e un flusso turistico maggiore perché Orio vuole crescere ancora, nonostante l’impatto ambientale già molto forte sul quartiere di Colognola. L’idea della Sacbo di prendersi lo scalo bresciano di Montichiari, acquisito dalla veneziana Save e poi svuotato di voli, sembra tramontata ma non si esclude un ritorno di fiamma.

Resta il nodo dei collegamenti via terra verso ovest. Delrio ha stanziato 7 milioni di euro per il progetto esecutivo di una nuova linea ferroviaria tra Milano e Bergamo che migliori i tempi di percorrenza dei 50 chilometri (48 minuti, a una media da convoglio borbonico). Anche qualche treno più presentabile aiuterebbe. Poi bisogna vedere se Bergamo è pronta a diventare un’altra delle città italiane devastate dal turismo e se il sindaco, con i suoi amici della Città Alta, è disposto a consentirlo. Il suo futuro politico è allineato al cronoprogramma renziano. Lo delinea Gori stesso, senza turbamenti per le sconfitte a Roma, Napoli e Torino: «Adesso si vince il referendum. Poi si va a votare alle politiche del 2018». Lì il fondatore di Magnolia può giocarsi una chance di governo, che non esclude, mentre esclude di correre da governatore nel febbraio 2018.

In alternativa al Pirellone e a Roma, c’è sempre un secondo mandato da sindaco e da consigliere-ombra del premier. Il suo protettore ai tempi di Canale 5, Enrico Mentana, gli ha attribuito un ruolo decisivo nelle nomine Rai, riempita di ex partner di Gori come Ilaria Dallatana, sua socia alla fondazione di Magnolia, Antonio Campo Dell’Orto, suo vice a Canale 5, Daria Bignardi, presentatrice di format Magnolia e moglie dell’amico Sofri. Anche se ha una bella moglie, tre figli, una dimora faraonica, Gori non dimentica l’umiltà nella fede e nella politica. Visita la camera ardente del cardinale centenario Loris Capovilla, memoria storica del papa buono, e bergamasco, Giovanni XXIII. Ordina al suo capo di gabinetto Christophe Sanchez, ieri autore dei programmi tv Camera Cafè e Scherzi a parte, di imporre restrizioni orarie alla ludopatia bergamasca (2 mila euro di spesa media pro capite annuale). In modalità laica si prende la briga di inaugurare il Pd Point di Gallarate (Varese) «perché me l’hanno chiesto» a costo di accollarsi i sarcasmi varesotti: «il Pd Point di Gallarate sembra la nuova sede di Prada», scrive sul web un militante-gufo. Gori non se ne cura. L’ex giovane liberale che diventò socialista, berlusconiano, antiberlusconiano, poi renziano, continua a puntare su se stesso. Se lui aiuta Bergamo, Bergamo aiuterà lui.

 




Ponte San Pietro, Notte Bianca tra shopping, musica e radio

Dopo la festa del patrono, a Ponte San Pietro continuano gli eventi di richiamo che la rilanciano nel ruolo di capoluogo dell’Isola bergamasca. Sabato 9 luglio è in programma infatti la Notte Bianca organizzata dal Comune con i negozi del centro storico aperti per i saldi dalle 20 a mezzanotte, così come i ristoranti e i bar.

Daydream - tribue band U2
I Daydream

Ricco il programma di spettacoli e animazione, per tutti i gusti e le età. In piazza della Libertà il concerto del gruppo U2 Tribute “DayDream” con i migliori successi della famosa band irlandese di Bono Vox, in via Roma (altezza Chiesa Vecchia) ci sarà invece “Foto di Gruppo” con cover anni 60-70-80 della musica italiana. In via Vittorio Emanuele spazio a “Facciamo Radio” con Teo Mangione, conduttore del programma “Colazione con Radio Alta”, e alla musica funky del dj Luciano Berry.

E ancora esibizione itinerante del Corpo Bandistico Comunale a inizio manifestazione, concerto jazz di Francesco Chebat allo Stal Lonc, balli zumba e fitness con La Quarenga in piazza SS. Pietro e Paolo, “Città dei bambini” in piazza Moiana (truccambimbi, balli, gonfiabili, spettacolo di burattini di Virginio Baccanelli); mostra fotografica “Su il Sipario!” di Antonio Gotti nella Sala Civica di via Garibaldi; apertura straordinaria del rifugio antiaereo nei pressi del Famedio; esposizione di artisti dell’associazione culturale “Un fiume d’arte”; finale del torneo Notturno di Ponte in Oratorio; sagra FestAlpina a cura dell’Ass. Naz. Alpini – Gruppo Ponte San Pietro nel parco del “Centro femminile” con cucina e serata con fisarmonica; senza dimenticare punti ristoro, banchetti e tanto altro per vivere il paese e trascorrere una bella serata insieme.




Commercianti, artigiani e aziende agricole si alleano, così Vedeseta rilancia il territorio

Claudio Arrigoni, presidente di Vedesetattiva
Claudio Arrigoni, presidente di Vedesetattiva

Lo scorso 29 giugno è stata costituita l’Associazione Vedesetattiva, composta da operatori economici che operano sul territorio di Vedeseta allo scopo di promuovere il territorio, le attività ed i prodotti tipici locali. Ne fanno parte esponenti delle aziende che operano in loco, tra le quali: la Cooperativa Agricola S. Antonio e l’Azienda Agricola Locatelli, che oltre a produrre Taleggio ed altri formaggi sono le due uniche produttrici di Strachitunt DOP; l’Azienda Agricola Manterga (coltivazioni di frutta, verdura, ricerca di erbe spontanee, reinserimento di specie vegetali in estinzione, marmellate, succhi); l’Azienda Agricola Fabio Arrigoni (latte), il Panificio Anselmo Arrigoni;  l’Albergo Ristorante Dell’Angelo (locale storico, aperto tutto l’anno); l’Impiantistica elettrica Michele Arrigoni e tre imprese edili artigiane operanti nel Comune e particolarmente attive nel recupero e nella ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente: Andrea Locatelli, Massimo Arrigoni e Valerio Arrigoni. La particolarità dell’Associazione vedesetattiva, è proprio quella di essere composta esclusivamente da operatori economici locali, i quali si sono ritrovati uniti dal comune desiderio di promuovere il proprio territorio, e con questo le loro attività. Questo desiderio vuole trovare concretezza tramite un impegno attivo che trasformi un’esigenza in un’opportunità di mutua collaborazione e sostegno nell’ambito di una realtà che è economicamente e demograficamente marginale, lontana dalla città, dai centri economici importanti, dai traffici, dal movimento turistico di massa e dalle opportunità che altri luoghi possono offrire.

Guglielmo Locatelli
Guglielmo Locatelli

“Lo scopo dell’Associazione – precisa il presidente Claudio Arrigoni – è quindi quello di “mettere in gioco” le diversità e le caratteristiche locali, per proporre e valorizzare un’offerta diversa, priva di clamore ma fondata sullo scorrere di un tempo “più lento”, di un ambiente “più sincero” e pulito, di prodotti “più genuini” e originali e, perché no, di relazioni “più vere”. E allora ecco la proposta di quei valori forti che hanno sempre caratterizzato le genti di Vedeseta: l’associazionismo in primis, la passione per la cultura locale, l’attenzione e l’orgoglio per il proprio territorio, la riscoperta di cibi antichi mai dimenticati, le tradizioni di una terra difficile, di confine”. Vedesetattiva si propone quindi di far scoprire tutto questo a chi vorrà visitare il suo territorio ma anche a chi ancora non lo conosce. Lo Statuto dell’Associazione recita infatti che essa “non ha scopo di lucro ed intende promuovere la conoscenza della cultura, dei luoghi delle tradizioni locali, favorire lo sviluppo delle attività economiche locali in genere e diffondere la conoscenza dei prodotti locali. A questo fine potrà promuovere e organizzare manifestazioni naturalistiche, culturali, ricreative, di animazione ed artistiche. Inoltre promuove ed organizza passeggiate, soggiorni, pranzi e cene itineranti, corsi di cucina e di preparazione e lavorazione dei prodotti tipici locali. Al fine di raggiungere questi obiettivi, l’Associazione potrà avviare iniziative d’animazione e d’educazione, ricreative, culturali, artistiche, musicali, con riunioni, spettacoli, ritrovi, feste e via a seguire.

Flaminio Locatelli
Flaminio Locatelli

Il primo evento proposto da Vedesetattiva si terrà domenica 10 luglio, e consiste in una originale proposta: la ricerca delle erbe spontanee di montagna. Curato dall’ Azienda Agricola Manterga, il programma prevede il ritrovo alle 9.30 a Vedeseta, in piazza del Comune. Da lì ci si muoverà in direzione dei prati dove, grazie a una guida, si potranno conoscere e raccogliere le erbe che la stagione propone. Si potrà poi pranzare in compagnia degli Alpini di Vedeseta e, nel pomeriggio, si potrà assistere ad un breve momento didattico dedicato alla conoscenza delle erbe raccolte ed al loro impiego. Concluderà il pomeriggio il “bandino” di Vedeseta per un momento in musica e relax. Lungo l’estate, l’Associazione proporrà altri eventi a Vedeseta, mentre è in preparazione l’attività autunnale, che si svilupperà anche fuori dal territorio, con la partecipazione a momenti ed eventi divulgativi.

L’ELENCO DELLE PROSSIME ATTIVITA’

10/7 – Alla ricerca delle erbe spontanee di montagna

30/7 – Apericena con prodotti locali e Concerto Tributo VASCOMBRICCOLA

12/8 – La Festa Country

14/8 – La Festa del Fe’

20/8 – Dolci Ricordi

04/9 – I triangoli delle Delizie

18/9 – Dire Fare Gustare

Per informazioni: info@vedesetattiva.eu




Dichiarazione precompilata, Bergamo all’ottavo posto in Lombardia

La Lombardia si classifica al primo posto per numero di dichiarazioni precompilate trasmesse in modalità “self”. Sono infatti più di 380mila i cittadini lombardi che hanno già inviato autonomamente la propria dichiarazione precompilata direttamente online dal sito dell’Agenzia delle Entrate e che hanno contribuito a raggiungere il record a livello nazionale, con il 10,5% di modelli già spediti. Record che conferma l’apprezzamento da parte dei lombardi per la modalità telematica, semplice e veloce, di trasmissione della dichiarazione dei redditi.  In particolare, i modelli arrivati nei server dell’Agenzia, tra 730 e Unicoweb, dai contribuenti lombardi sono 381.631. Il dato al 30 giugno 2016, a ventidue giorni dalla scadenza, supera già quello registrato a fine campagna 2015 e per inviare in maniera semplice e direttamente online la propria dichiarazione dei redditi c’è tempo fino al 22 luglio. La “geografia”, pur provvisoria, della precompilata 2016, come emerge dagli stessi dati al 30 giugno, mostra che nelle province della Lombardia l’utilizzo della procedura online è diffuso. Due province lombarde si guadagnano il podio per percentuale di modelli già spediti: al primo posto troviamo la provincia di Monza e della Brianza, (13,4 % di modelli già spediti), seguita dalla provincia di Lecco (12,9%). Quasi a pari merito Como (11,6 %) e Varese (11,5%). Seguono Milano (11%), Lodi (10,6%), Sondrio (9,9%) e Bergamo con 9,4%, pari 38.070 dichiarazioni trasmesse.

fiscoA livello nazionale quasi 10 milioni gli accessi alla piattaforma web da parte di circa 3 milioni di contribuenti. Le modalità di accesso preferite sono  finora per lo più le credenziali Fisconline (1,8 milioni di cittadini) e INPS (1 milione), mentre in circa 15mila hanno optato per SPID, il nuovo Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere con credenziali uniche a tutti i servizi online delle pubbliche amministrazioni e delle imprese aderenti. In linea con l’apprezzamento per il telematico, si è registrato un aumento delle nuove abilitazioni ai servizi online dell’Agenzia (Fisconline): al 30 giugno gli utenti sono 5,3 milioni, contro i 4,5 milioni abilitati al 28 luglio 2015. A questi si aggiungono altre 269 mila utenze Entratel, canale dedicato agli intermediari. Segno che, anche grazie alla spinta della dichiarazione precompilata, cresce la consapevolezza delle opportunità offerte dal Fisco a portata di mouse.

Per questo secondo anno, sono circa 30 milioni i potenziali beneficiari dell’innovazione. La precompilata 2016 non si rivolge infatti solo ai circa 20 milioni di contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente, assimilati, o di pensione, come nel 2015, ma anche a circa 10 milioni di soggetti che utilizzano il modello Unico persone fisiche. Una platea ampia che quest’anno ha trovato già precompilate anche le spese sanitarie, le spese funebri e quelle universitarie, che si aggiungono ad altri oneri già disponibili come gli interessi passivi sui mutui, i premi assicurativi e i contributi per la previdenza complementare. Una semplificazione che porta con sé altri vantaggi: l’Agenzia infatti non effettuerà ulteriori controlli sul modello precompilato se il contribuente lo accetta, dopo aver verificato la correttezza dei dati. Beneficio che si estende anche a coloro che delegano CAF e professionisti: solo a questi ultimi, infatti, si rivolgerà il Fisco in caso di controlli sulla documentazione. I vantaggi sui controlli si applicano solo ai cittadini che presentano il 730 e non anche a coloro che utilizzano il modello Unico precompilato, per i quali non è prevista la possibilità di delegare soggetti terzi allo scarico dei dati dell’Agenzia.