Epis (Autosalonisti): “Il digitale sempre più decisivo nel mercato dell’auto”

Loreno Epis con il presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino
Loreno Epis (a destra) con il presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino

Trend sempre positivo per il mercato dell’auto. Secondo gli operatori del settore, che si sono riuniti ieri a Roma, all’Internet Motors – Giornata Dealers, a fine 2016 saranno vendute circa 1.800.000 di auto nuove e più di 3 milioni di usate. «I dati emersi durante il convegno svoltosi ieri a Roma descrivono un settore in netta crescita rispetto al 2015 – afferma Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti di Ascom Confcommercio Bergamo e componente del consiglio di Federmotorizzazione -. Il convegno, che è uno degli eventi di Digital Automotive più significativi in Italia, è stata l’occasione per approfondire i dati e le evoluzioni del settore. Ormai il contatto online con il consumatore finale si sta consolidando:  si vendono online il 40% delle auto nuove e oltre il 60%. di quelle usate».

Internet Motors, di cui Federmotorizzazione è stata partner, riunisce i professionisti del settore automobilistico in un confronto sui cambiamenti dovuto all’avvento del digitale, sulle più efficaci strategie di mobile marketing ed è pensato per tutta la filiera automotive, dai concessionari alle case auto, dai fornitori di servizi agli editori ed ai player dell’industria. « Nel settore automotive il nuovo trend nazionale sarà la reputation applicata al web – spiega Epis -. Il maggiore portale di vendita in Italia, Autoscout24, da ottobre pubblicizzerà le “stelle” di gradimento per i venditori di autovetture, sia per le transazioni concluse che per i contatti per presa visione delle stesse, cosi come  già accade da molto tempo per ristoranti e alberghi. E’ un evento epocale per la reputazione dei venditori di autovetture, ma che ormai all’estero è già una realtà».




“La Cena sospesa”, anche i ristoratori dell’Ascom in campo per assicurare un pasto ai bisognosi

cena-sospesaCome avviene a Napoli con il caffè, una “cena sospesa” a Bergamo per le persone in difficoltà: è questa l’iniziativa organizzata dal Rotary Club Bergamo Città Alta che vuole raccogliere fondi a beneficio di Caritas per garantire un pasto a famiglie e persone bisognose. L’iniziativa è sostenuta da ASCOM Confcommercio Bergamo, UBI Banca Popolare di Bergamo e Confindustria Bergamo, con il patrocinio del Comune. I ristoratori aderenti (34) esporranno sui tavoli del locale un “porta-conto” in cui è spiegato il progetto. All’atto del pagamento della cena, il cliente potrà fare una donazione dentro una busta chiusa. Le donazioni raccolte saranno destinate alla Caritas di Bergamo e saranno convertite in ticket restaurant da distribuire a persone e famiglie in difficoltà economica individuate dalla stessa Caritas e Rotary Club Bergamo Città Alta. “Il senso del Rotary è quello di diffondere il valore del servizio nei confronti della collettività – dichiara Marco Bertoli, presidente del Rotary Club Bergamo Città Alta – e questa iniziativa ci consente di costruire una rete virtuosa di soggetti in grado di trasformare un piccolo gesto in una grande iniziativa di solidarietà.

cena-sospesa-1La nostra cena si tramuta così in un pasto per chi ha bisogno: è la dimostrazione di come un momento di convivialità semplice e abitudinario possa divenire un atto, fatto con la giusta discrezione, di attenzione nei confronti degli altri. Abbiamo pensato a Caritas perché ogni giorno è a contatto con situazioni di disagio e fragilità e si distingue da anni nella nostra città per il suo impegno verso i più bisognosi. Vorrei infine sottolineare la disponibilità e l’entusiasmo degli enti e delle persone che hanno raccolto l’invito del Rotary Club Bergamo Città Alta: non una sorpresa, ma l’ennesima conferma della solidarietà che caratterizza la città di Bergamo”.  “La città di Bergamo è una città solidale – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – e non manca occasione per dimostrarlo. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i partner del progetto, enti e persone che hanno dato vita a una doppia rete virtuosa intorno a questa iniziativa, con da una parte i promotori del progetto e dall’altra ben 30 ristoranti che hanno aderito con entusiasmo alla proposta del Rotary Club Bergamo Città Alta”.

La presentazione della Cena sospesa nella sede dell'Ascom
La presentazione della Cena sospesa nella sede dell’Ascom

“Bergamo ancora una volta mostra la sua solidarietà nei confronti di chi ha più bisogno – dichiara Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Con questa iniziativa si sta intessendo una rete di ristoranti, che rappresenta tutti segmenti della ristorazione, da quello d’ eccellenza a quello più vocato ad accogliere famiglie e giovani. Siamo soddisfatti della risposta che si sta incrementando giorno dopo giorno. “Ancora una volta siamo orgogliosi di sostenere Caritas Diocesana Bergamasca in questa importante iniziativa, in linea con l’indirizzo etico della Banca, rivolto a sostenere progetti sociali, piccoli e grandi, con una forte connotazione sul territorio, proposti da Organismi e Associazioni che rappresentano punti di riferimento significativi nella nostra provincia” – afferma Osvaldo Ranica, Direttore Generale di UBI Banca Popolare di Bergamo -.“È noto che il nostro Paese deve ancora fronteggiare una situazione economica che fatica a riprendersi, nonostante le recenti evoluzioni positive, con il conseguente disagio che questo comporta per le famiglie; sono sempre più numerosi i casi di difficoltà nel sostenimento delle necessità quotidiane, prima fra tutte consumare un pasto caldo. Il nostro impegno è rivolgerci alla Comunità con un aiuto concreto, per questo motivo abbiamo deciso di condividere il progetto “Cena Sospesa” che vede il coinvolgimento ed il supporto delle maggiori realtà del nostro territorio”.

I LOCALI CHE PARTECIPANO

In città

  • Al Bacio
  • All’Ancora
  • Osteria Al Gigianca
  • Arlecchino
  • Byron
  • Il Circolino
  • Da Franco
  • Gennaro e Pia
  • Grotta Azzurra
  • Da Mimmo

In provincia

  • Tranquilla – Algua
  • Ristorante pizzeria Giardino – Almé
  • Frosio – Almé
  • Bellaria – Almenno San Salvatore
  • Caffè dell’Angolo – Azzano San Paolo
  • Villa Cavour – Bottanuco
  • La Vacherie – Brusaporto
  • Amalfitano – Calcinate
  • Dimora storica Tre Re – Caravaggio
  • Trattoria del Sole – Fiorano al Serio
  • Al Vigneto – Grumello del Monte
  • Trattoria Bolognini – Mapello
  • La Caprese – Mozzo
  • La Rotonda di Bacco – Roncola San Bernardo
  • Ristorante Posta – Sant’Omobono Terme
  • Il Giardinetto – Scanzorosciate
  • Franco – Seriate
  • Della Torre – Trescore Balneario
  • Al Santuario – Treviglio
  • Papillon – Torre Boldone
  • Al Santuario – Urgnano
  • Antica Osteria Il Forno – Valbrembilla
  • Trota – Valbrembilla
  • Cadei – Villongo



Olimpiadi, il no della Raggi e la malafede dei perdenti

Virginia Raggi
Virginia Raggi

Siamo un Paese con le pezze sul sedere ma vogliamo le Olimpiadi. Abbiamo una capitale sgovernata da decenni e sfregiata da un degrado inarrestabile ma vogliamo le Olimpiadi. Non abbiamo le risorse per mettere in sicurezza borghi e città che alla prima scossa o alla prima alluvione vengono spazzati via ma vogliamo le Olimpiadi. Anche per queste ragioni Mario Monti quattro anni fa disse no alla candidatura di Roma per l’edizione 2020. E nessuno, dicasi nessuno, obiettò. Anzi, la decisione fu lodata come “saggia e responsabile”. Oggi,a fronte di una situazione economica e del bilancio dello Stato ancora peggiore, i silenziosi di ieri urlano tutta la loro rabbia contro Virginia Raggi per il suo rifiuto di continuare l’iter avviato dal suo predecessore Ignazio Marino per la conquista dell’edizione 2024. Uno spettacolo davvero penoso e grondante malafede. I giornaloni son pieni di articolesse inzuppate di indignazione quasi che la giovane sindaca di Roma avesse inflitto un colpo mortale all’immagine, altrimenti splendente, del Paese. Quasi che dir di no alle Olimpiadi fra 8 anni impedisca a chi ci governa con vacue parolone e promesse da mercante in fiera di portare a casa i risultati di cui gli italiani hanno bisogno hic et nunc, qui ed ora.

Si può pensare tutto il peggio possibile della Raggi e del Movimento 5 Stelle, e le prime settimane alla guida della capitale stanno dimostrando quanto dilettantismo e ideologia non aiutino a governare, ma ci vuole molta malafede per contestare una decisione semplicemente coerente. Che i grillini fossero contrari alle Olimpiadi non è mai stato un mistero, al di là di qualche tatticismo o di talune dichiarazioni sibilline. Il loro programma era chiarissimo. Tre mesi fa, non il secolo scorso, si sono presentati agli elettori e i romani hanno tributato a Virginia Raggi il 67 per cento dei voti, più del doppio di quanto conquistato dal suo avversario Roberto Giachetti. Chi oggi ciancia di referendum dovrebbe avere il buon gusto di avere rispetto della democrazia. I cittadini della capitale si sono pronunciati in modo netto, inequivocabile. Chi ha perso malamente le elezioni sta cercando di prendersi la rivincita. Il giochino è fin troppo scoperto. Ma proprio il “plebiscito” tributato a Virginia Raggi, al di là e quasi a prescindere dalle sue capacità (su cui è più che lecito nutrire seri dubbi), dice che chi ha governato Roma fino al giugno scorso ha perso ogni diritto di dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non è stato forse il Pd a buttar giù in malo modo il sindaco Marino che aveva avviato la candidatura per il 2024? E non è stata forse la gestione del sindaco di centrodestra Gianni Alemanno (per tacer di Mafia capitale) a sconquassare i conti del bilancio comunale?

Non si capisce davvero con quale credibilità parli e giudichi chi, compresi i tanti servi sciocchi che li fiancheggiano nelle redazioni dei giornali, porta sulla coscienza gli sconquassi e il malgoverno che hanno ridotto Roma nello stato penoso in cui versa. Qui non si tratta di non voler sporcarsi le mani né di aver paura di dimostrare di essere capaci di gestire un grande evento senza gli sprechi e le ruberie del passato. È una questione di elementare buon senso: Roma, come tutto il Paese, ha bisogno di ordinarietà, di pulizia, di risanamento, di un governo dei problemi quotidiani. A fronte di chi non ha lavoro o è costretto a vivere con una pensione da fame c’è una classe politica e giornalistca che butta via le sue giornate a parlare di Olimpiadi 2024 e di legge elettorale. Lo stridore non potrebbe essere più lacerante. E allora sia lodata chi, senza tacere tutti gli altri limiti che anzi vanno denunciati senza sconto alcuno, ha avuto la forza di dire stop. Chi non è d’accordo, se come dice ha rispetto della democrazia, se ne farà una ragione.




Gorle, da ottobre il mercato si sposta al Parco

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Il parco Caduti in Guerra dove da ottobre si terrà il mercato di Gorle

Il mercato di Gorle trasloca.  Da martedì 11 ottobre, le 22 bancarelle si sposteranno da via Turati al Parco Caduti in Guerra, sotto la tettoia dell’ex polveriera militare, una struttura coperta di 110 metri circa. Col trasloco, l’attuale area mercato sarà destinata a parcheggio.
E’ una novità per il comparto dei mercati della provincia che sono tutti all’aperto o, in pochi casi – come Calcio e Treviglio – coperti solo in parte. Lo spostamento è di soli 100 metri lineari ma «c’è un po’ di preoccupazione tra gli ambulanti che temono di subire un calo di affluenza e giro d’affari in quanto la struttura è un po’ “nascosta” e i piccoli mercati vivono nella misura in cui hanno visibilità. Ci sono però i presupposti per lavorare bene» sottolinea Mauro Dolci presidente di Fiva Ascom Bergamo.

 




Ubi Banca diventa sponsor ufficiale della Volley Bergamo Foppapedretti

ubibanca_foppapedretti_foto-gruppoIl Gruppo UBI Banca e Volley Bergamo Foppapedretti hanno siglato una partnership che prevede l’ingresso del Gruppo bancario, terzo in Italia per capitalizzazione di borsa fare l’ingresso tra gli sponsor ufficiali della prima squadra, oltre a prevedere il rilascio della carta prepagata Enjoy Volley Bergamo Foppapedretti, presto disponibile in tutte le filiali UBI Banca, e la realizzazione di campagne di promozione tramite attività di digital marketing. La partnership si inserisce nella più ampia strategia del Gruppo bancario di associare il brand UBI a marchi importanti e di richiamo internazionale nell’ambito dello sport. Negli ultimi mesi il Gruppo aveva annunciato l’assunzione del ruolo di Official Bank per Juventus F.C. e di Official Banking Partner di NBA (National Basket Association). “Uno degli aspetti meno evidenti del fare banca è l’importanza del ruolo che svolgiamo nel sostenere le attività di interesse sociale – afferma Andrea Moltrasio, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca -. Tra queste rientra certamente lo sport che in casi di eccellenza come Foppapedretti, rappresenta il punto di riferimento che anima anche le organizzazioni giovanili e amatoriali”. “Volley Bergamo Foppapedretti non è solo la pallavolo di serie A – spiega Luciano Bonetti, presidente del Volley Bergamo – non sono solo i trenta trofei conquistati in oltre vent’anni di storia. Volley Bergamo è la passione delle giovani atlete che crescono nel nostro Settore Giovanile, sono le migliaia di tifosi che ci seguono in Italia e nel mondo. E sentire la vicinanza di UBI Banca al nostro movimento mi rende ancor più orgoglioso di questo connubio”. Alla presentazione sono intervenuti, oltre a Moltrasio e Bonetti, anche Riccardo Tramezzani, responsabile Area Retail UBI Banca, Giovanni Panzetti, direttore Generale della Volley Bergamo Foppapedretti, Osvaldo Ranica, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo, Enrica Foppa Pedretti , vicepresidente della Volley Bergamo Foppapedretti. La squadra è stata rappresentata dalle atlete Eleonora Lo Bianco, Mina Popovic, Katarzyna Skowronska, Eva Mori, Suelen Pinto, Alessia Gennari, Martina Guiggi  e dall’allenatore Stefano Lavarini.

 




L’Università di Bergamo entra nella “Serie A” mondiale degli Atenei

Università EconomiaDa oggi, nella classifica delle migliori università al mondo c’è anche quella di Bergamo. Nella graduatoria del Times Higher Education World University Ranking, periodico britannico che ogni anno rileva gli Atenei più prestigiosi a livello mondiale, l’Università di Bergamo s’è piazzata a metà classifica, nella fascia tra il 401° e il 500° posto, su un totale di 980 università internazionali. Tra i 38 Atenei italiani inclusi nel ranking, UniBg si piazza al 18° posto, dietro la Scuola Normale di Pisa e la Superiore di Sant’Anna e il Politecnico di Milano. Presente in classifica anche l’Università degli Studi di Trento – il benchmark dell’Università di Bergamo -, che occupa una posizione migliore di quella di UniBg, data da una quota di personale docente pari al doppio dei docenti di Bergamo. Il posizionamento rispetto agli altri atenei italiani rappresenta un doppio risultato, dato che l’obiettivo dichiarato per Bergamo2020, “posizionarsi tra le 20 migliori università d’Italia “, è stato raggiunto con quattro anni di anticipo. Un risultato che assume ancora più valore se si considera che come Università pluritematica Bergamo non ha una facoltà di medicina.

Il rettore Remo Morzenti Pellegrini ha letto questo risultato come un’ulteriore occasione di rilancio dell’impegno continuativo dell’Ateneo nell’ambito della ricerca: “Questo risultato non mi coglie di sorpresa perché rientrava nei nostri obiettivi strategici su cui tutta la comunità accademica sta lavorando da tempo. A sorprendermi sono i tempi con cui li abbiamo raggiunti. L’ingresso nel ranking mondiale Times Higher Education premia la coerenza delle scelte politiche sulle quali oggi tutta l’Università è impegnata ai vari livelli, non vogliamo considerarlo tanto un punto di arrivo, quanto uno stimolo a impegnarci per raggiungere traguardi che possono sembrare impossibili, soprattutto per un’Università giovane come la nostra. Questo risultato inoltre è una notizia che accolgo con soddisfazione e che condivido con gli studenti e le famiglie che hanno riposto grande fiducia nell’Università di Bergamo. A noi ora spetta il compito di analizzare con accuratezza le ragioni di questo risultato, per individuare i margini di miglioramento, fermo restando che le classifiche fotografano sempre dei dati parziali. Fondamentale nel nostro percorso – aggiunge il rettore – sarà continuare a sostenere la ricerca, ambito in cui accanto al piano strategico ad essa dedicato, lancerò anche un piano speciale di potenziamento per consolidare gli ottimi risultati che l’Università sta ottenendo insieme a riconoscimenti internazionali come questo”. I parametri che costituiscono il punteggio del ranking sono: 30% didattica, 30% ricerca, 30% citazioni (ossia il numero di volte in cui una ricerca di un docente viene citata nelle pubblicazioni scientifiche), 7,5% apertura internazionale e 2,5% contributi dalle aziende. La condizione necessaria per poter far parte di Times Higher Education Ranking è quella di avere almeno 1000 pubblicazioni in Scopus (database di articoli, saggi e pubblicazioni scientifiche) in 5 anni, indipendentemente dal numero dei docent dell’Ateno. Un requisito che mette in primo piano la ricerca.

 

 

 




Nel borgo di Ogna di scena i piatti e le tradizioni di Romagna

villa-dogna-sapori-romagnoliSono i sapori della Romagna i protagonisti della nuova edizione della Festa della Natura di Villa d’Ogna, l’originale idea di sagra del C’entro parrocchiale di Ogna che, anziché replicare il clichè casoncelli-grigliata-liscio, va ogni anno alla scoperta di un territorio e seleziona con cura prodotti e ospiti che siano autentica espressione di tipicità.

L’appuntamento 2016 è nella bella piazza di Ogna il 24 e 25 settembre. Ci saranno le specialità gastronomiche, gruppi folkloristici e una nutrita schiera di artigiani che rappresenteranno lavori tradizionali e coinvolgeranno i visitatori con laboratori: il mosaico artistico con una scuola di Ravenna, le ceramiche dei maestri di Faenza, l’arte dimenticata degli intrecci d’erba palustre, il ricamo dell’ottocento di Savignano, fino al torniante che realizza le teglie terra di fuoco su cui in certe zone si cuoce ancora la piadina, ai piadinari e all’antica stampa su tela.

Il momento più atteso è quello del pranzo della domenica, con un menù interamente a base di prodotti e piatti della regione ospite. Si comincia con Capocollo e noce di prosciutto di rustichello, salame in filzetta di Mora romagnola (Presidio Slow Food), piadina, pecorino stagionato in foglia di noce e saranghina gratinata. I primi sono Risotto di Romagna con seppie e piselli e tortelli di patate al burro bianco, mentre per secondo sarà servito Coniglio in porchetta al Sangiovese con scalogno di Romagna Igp accompagnato da purè di marroni casolari e fagioli in giubba lunga. Per finire in dolcezza Mandorlato al cioccolato di Modigliana, biscotti di Romagna e pere in brodo di giuggiole.

Il rispetto delle provenienze è tale che anche acqua (Galvanina fonte antica) e pane arrivano dalla Romagna. Il costo è di 25 euro e comprende il caffè ma non i i vini che si possono acquistare allo stand espositivo in buona selezione, come Albana Docg Cantine Cadisopra consigliato per l’antipasto, Ceperano Docg Fattoria Zerbina indicato per i primi, Cadisopra Romagna Sangiovese Marzeno Cantina Cadisopra per il secondo e Arrocco Romagna Docg Albana passito Cantina Fattoria Zerbina per il dolce.

L’apertura della sala è alle ore 12.15. Info: centroparrocchialeogna@virgilio.it

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L’aperitivo Veg+ fa centro in Città alta

Uno scenario di assoluto fascino come il Relais San Lorenzo di Bergamo Alta, tra testimonianze archeologiche e design, e tanti snack e finger food insoliti. L’aperitivo Veg+ ha centrato l’obiettivo di far conoscere il gusto ed i valori della cucina vegana e i locali che la propongono in Bergamasca.

L’appuntamento è stato organizzato dall’Ascom e dalla Lav che insieme hanno dato vita al progetto di cucina certificata “Veg+”. Si tratta di un percorso formativo – sviluppato all’Accademia del Gusto di Osio Sotto con Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, punto di rifermento della cucina naturale e vegana – che ha portato chef e ristoratori a mettere a punto piatti e menù che rispondono ai principi della dieta vegana, senza cioè l’utilizzo di ingredienti di origine animale ma al contempo attenta al corretto apporto nutrizionale e alla qualità delle preparazioni.

La prima edizione risale al 2014, quest’anno i locali certificati solo saliti a 19 e sono riconoscibili da una vetrofania con la scritta verde “Veg +. Qui mangi anche vegano 2016″. «L’iniziativa Veg+ è giunta al suo terzo anno consecutivo – ha ricordato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – e sta ottenendo buoni risultati. Anche nella nostra provincia la cultura del vegano si sta diffondendo e c’è una proposta di qualità e di livello anche per questo segmento di preferenza. Integrare il circuito vegano con la cucina tradizionale ci sembra una strada giusta per la ristorazione bergamasca».

«La proposta che abbiamo fatto è stata colta positivamente – ha aggiunto la presidente dei Ristoratori Ascom, Petronilla Frosio -. Anche se non tutti i ristoratori negli anni hanno confermato la loro adesione, è stata comunque per tutti l’occasione di conoscere il pensiero e la cultura vegana e dare ai nostri ristoratori la possibilità di soddisfare la richiesta della clientela, che è per noi è la cosa più importante. Così come è importante conoscere il pensiero che sta dietro una proposta come quella vegana e noi come Associazione abbiamo cercato di farlo nel migliore dei modi».

Per gli chef si tratta anche di uno stimolo. «È una cucina nella quale ci si può sbizzarrire e divertisti, proponendo piatti buoni e di qualità – ha sottolineato Antonio Cuomo del ristorante Hostaria del San Lorenzo, che ha curato la proposta dell’apertivo -. Sono contento di aver potuto dimostrare attraverso la mia cucina un percorso iniziato alcuni anni fa». Mentre Donato Ceci della Lav, ringraziando i 19 ristoranti che hanno aderito al circuito ha rilanciato la sfida: «Posso dire che è possibile cambiare abitudini, anche alimentari, e trovare prodotti gustosi. La cucina vegana è salutistica ed è un esempio di rispetto della diversità».




Il ministro Calenda all’assemblea degli Industriali bergamaschi

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Lunedì 3 ottobre, alle 9.30, al Teatro Donizetti a Bergamo, è convocata l’Assemblea Generale di Confindustria Bergamo, aperta al pubblico, intitolata “Confindustria Bergamo evolve, lavori in corso”. Il programma prevede in apertura la premiazione delle aziende finaliste che hanno partecipato al concorso “Odysseus, navigare nelle idee”, giunto alla quinta edizione, un riconoscimento ai progetti innovativi realizzati dalle piccole e medie imprese associate. Seguirà la consegna del premio (opera unica realizzata da una studentessa della Scuola d’Arte dell’Accademia Carrara di Bergamo) all’azienda vincitrice della prima edizione del concorso Green Company Award, premio alle buone prassi nell’utilizzo del verde.
Alle 10.30 verrà dato l’avvio ai lavori con gli indirizzi di saluto da parte del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni; del presidente della Provincia, Matteo Rossi e del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Quindi, a seguire, la relazione del presidente di Confindustria Bergamo, Ercole Galizzi. Al termine, sono programmati gli interventi del vicepresidente e direttore dell’ISPI, Paolo Magri e del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Alle 12.30 il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, concluderà i lavori.




Efficienza energetica, Fusini: “Ecco come l’Ascom può aiutare le imprese del terziario”

fusiniL’idea di efficienza sta al centro dello sviluppo del sistema produttivo, dei servizi del prossimo futuro e dei cambiamenti globali in atto a cui le imprese dovranno dare risposte. Essere efficienti significa infatti saper arrivare a una produzione sempre più precisa, flessibile, dinamica e qualitativamente alta. Significa ridurre i cicli innovativi e i margini di errore, abbattere il time to market, rispondere alle esigenze dei clienti con soluzioni di massa personalizzate. Dell’efficienza assoluta propria della Rivoluzione 4.0, quella energetica è l’elemento primo, fondante. Di questo e altro s’è parlato a “Energy Efficiency 2.0 On Tour”, l’incontro che si è tenuto oggi nella sala Giunta di Confindustria Bergamo con l’obiettivo di affrontare, con il supporto di esperti del settore, una serie di tematiche in grado di trasferire la conoscenza e formare in modo diretto gli organi decisionali delle imprese italiane. Creando, al tempo stesso, occasioni di networking per i soggetti del territorio che potranno, a valle dell’incontro, trovare motivi concreti di collaborazione.

Tra i relatori anche Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, che, nell’ambito del Focus Pmi, ha acceso i riflettori su “La ‘partita’ della distribuzione commerciale”. Una riflessione ad ampio raggio sull’efficienza energetica e il terziario, anticipata dalla fotografia sullo stato attuale. “Molto – ha esordito Fusini – è stato fatto, ma il più dev’essere ancora affrontato. Se è vero, infatti, che in alcuni settori gli imprenditori del terziario hanno già investito nell’efficienza energetica, sia nei nuovi insediamenti sia nelle ristrutturazioni, è altrettanto vero che risulta assente quasi tutto il tessuto dei piccoli esercizi dei centri storici. Oggi, pertanto, la sfida è superare molte barriere culturali. E per ottenere risultati servono comunicazione, sensibilizzazione, formazione di competenze e incentivazione fiscale e finanziaria”. I limiti ad una larga e generale diffusione di soluzioni di efficienza – ha evidenziato il direttore dell’Ascom – sono diversi: si va dall’alibi dell’immobile non di proprietà agli scarsi consumi che non stimolano maggiori sforzi; dalla scarsa cultura dell’efficienza alla prospettiva di breve raggio; dalla mentalità secondo cui “si cambia quando si ristruttura (tutto cioè mai!) fino allo scoglio del credito e del merito creditizio. Limiti che determinano anche nel settore del terziario maggiori costi energetici e inefficienze, spesso fortemente penalizzanti. “L’inefficienza – ha puntualizzato Fusini – è un fattore non neutrale, che incide sulla concorrenza fra strutture più o meno efficienti, alimenta maggiore attenzione della clientela verso gli esercizi green e può generare costi energetici troppo elevati rispetto ai margini commerciali”.

convegno-energia-fusiniNel terziario energia vuol dire freddo per i settori alimentari e dei pubblici esercizi, caldo per i settori dell’accoglienza e dello shopping, luce per tutti i settori del retail. Luce che vuol dire visibilità, attrazione, comunicazione, ambientazione, creazione di effetti, intrattenimento e valorizzazione dei prodotti. Tutti aspetti centrali, specie nell’era sempre più dominata dal digitale. “L’approccio vincente per valorizzare al meglio il fattore luce – ha evidenziato ancora Fusini – è quello di passare da una logica di prodotto (corpi illuminanti) ad una logica di soluzione. Con la grande rivoluzione del LED si possono in effetti ottenere vantaggi qualitativi, esperienziali, quantitativi (durata di vita dei corpi e consumi) e di sostenibilità ambientale”. Già, ma cosa fa l’Ascom per aiutare le imprese? “Ebbene – ha rimarcato Fusini -, noi con lo Sportello del credito informiamo e assistiamo nella redazione delle istanze di finanziamento agevolato. Con la Fogalco prestiamo invece la garanzia per gli investimenti delle imprese che vogliano investire nell’ambito dell’efficientamento energetico e non solo, mentre con il Centro di Assistenza Tecnica CAT Ascom Bergamo eroghiamo servizi di analisi e monitoraggio dell’efficienza e offriamo soluzioni per l’illuminazione, il riscaldamento e il raffrescamento ed altre eventuali esigenze”. A valle entrano poi in gioco lo studio di soluzioni in grado di associare in chiave marketing il concetto di risparmio energetico a progetti di illuminotecnica. “Le azioni – ha concluso Fusini – si possono sintetizzare nei supporti specifici al business plan, nella quantificazione dell’efficienza, nell’assistenza per il piano degli investimenti e del fabbisogno finanziario fino al calcolo dei tempi di rientro”.