Emozioni dal Mondo, ad Astino la degustazione dei vini premiati

emozioni-dal-mondoPrende il via giovedì 13 ottobre il 12esimo concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo – Merlot e Cabernet Insieme”, una kermesse tutta bergamasca che attrae sempre più l’attenzione del pubblico internazionale sul territorio orobico. Sì, perché nonostante il suo essere un concorso dedicato ai vini Merlot e Cabernet e ai loro tagli, “Emozioni dal Mondo” si caratterizza per il fatto di dare ampio spazio e rilevanza a quello che al vino fa da culla e contorno: il territorio con le sue peculiarità, le sue storie e le sue tipicità. Ancora una volta, quindi, “Emozioni dal Mondo” cambia location e offre la possibilità al territorio bergamasco di mostrarsi al mondo nella sua incredibile e variegata diversità. Le degustazioni di questa edizione si svolgeranno nel Palazzo Maestri di Cenate Sopra, una costruzione ricca di storia rinnovata e portata a nuova vita con un gusto decisamente moderno. Nell’ambito dell’evento, drande interesse avrà poi il convegno in programma per sabato 15 ottobre, alle 9.30, alla Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo dedicato al tema “Il futuro della viticoltura ed enologia dal punto di vista della sostenibilità ambientale”. In programma interventi di relatori internazionali che affronteranno il tema da diverse prospettive per un risultato che non mancherà di sorprendere e stupire il pubblico. Al termine del convegno saranno proclamati i vini vincitori del 12° Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” che saranno messi in degustazione presso il Refettorio dell’Ex-Convento di Astino nel pomeriggio di sabato 15 ottobre (15-19) e nella giornata di domenica 16 ottobre (11-19). emozioni-dal-mondo1

Vignaioli Bergamaschi e Consorzio Tutela Valcalepio hanno scelto di devolvere le offerte libere per l’accesso al banco d’assaggio al Progetto che il Comune di Bergamo sta sostenendo a favore della popolazione di Amatrice colpita dal recente sisma. Il weekend dell’enologia bergamasca si prospetta ricco di iniziative: negli stessi spazi occupati dal Banco d’Assaggio di “Emozioni dal Mondo” si svolgerà anche “Anteprima Valcalepio”: in occasione dei 40 anni del Consorzio Tutela Valcalepio, verrà offerta al pubblico l’opportunità di assaggiare in anteprima assoluta il nuovo Valcalepio commercializzabile a partire dal 1° novembre 2016. Per chi invece preferisse la visita alle aziende: domenica 16 ottobre torna Andar per Vigne in Valcalepio. Numerose le aziende aderenti, disseminate sul territorio della DOC orobica che apriranno le loro porte al pubblico con mostre, eventi e degustazioni.

 

 




Imparare a riordinare, anche a Bergamo il metodo della “guru” Marie Kondo

Passare ore selezionando abiti e scartoffie per rendersi conto, dopo qualche giorno, che tutto è tornato come prima e il caos regna di nuovo sovrano. Eppure imparare a riordinare si può, è una tecnica ben precisa, che spazza via ogni preconcetto, ogni “ma” e ogni “se”. La insegna Ascom Formazione con il corso “L’arte di eliminare il superfluo e vivere felici” in programma giovedì 13 ottobre dalle 19.30 alle 23 nella sede dell’Ascom di Osio Sotto (piazzetta don Gandossi, 1).

Il corso prende spunto dal best seller “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo, scrittrice giapponese e ideatrice del metodo KonMari, sistema studiato per organizzare al meglio gli spazi abitativi e aziendali con lo scopo di migliorare la qualità della propria vita.

La serata ha l’obiettivo di aiutare a prendere coscienza della correlazione tra spazio fisico e mentale, permettendo di individuare che cosa sia superfluo e liberarsene. I temi trattati nelle tre ore e mezza di lezione sono il legame tra spazio fisico e mentale, la differenza tra space clearing e decluttering, le tecniche giapponesi del metodo Konmari e quelle italiane del SRC – Semplifica e Riprendi il Controllo. Il tutto illustrato grazie all’aiuto di esercizi pratici e divertenti e di test e quiz interattivi e coinvolgenti.

Per informazioni: www.ascomformazione.it – info@ascomformazione.it – tel. 035 4185706.




Il Comune tosa gli automobilisti, ma intanto il centro resta senza “idee”

Sentierone_1La manovra sulla sosta in città è servita. Nessuna riflessione o consultazione, come pure aveva lasciato intendere in un’ intervista di qualche mese fa l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni. La strada è tracciata: aumento delle tariffe orarie, pagamento anche nei festivi, ticket annuo per i residenti. In soldoni, ecco altri 600 mila euro (in aggiunta ai tre milioni che vengono introitati oggi) sfilati dalle tasche dei cittadini. “Lo facciamo per disincentivare l’uso dell’auto privata” dicono da Palazzo Frizzoni. E già qui vien da storcere il naso. Perché se si vuole essere credibili, e quindi essere presi sul serio, non ci si può limitare solo agli interventi “punitivi” (ammesso che questi servano perché un aumento di 20 centesimi all’ora non scoraggia nessuno, è solo un’extragabella che sul singolo incide poco ma sul totale delle soste fa cassetta). Occorre mettere in campo misure che accompagnino le restrizioni offrendo alternative. Nell’annuncio dell’assessore Zenoni non ve n’è traccia. O meglio, si parla di soldi che andranno all’Atb per potenziare il bike sharing (utile, senz’altro, ma non può essere un’alternativa al mezzo privato, non solo l’auto, per tutti), l’infomobilità (come quegli assurdi cartelli dei parcheggi sotterranei?) e l’introduzione delle emettitrici automatiche sugli autobus (un servizio in più, certo, ma nessuno prende il mezzo pubblico solo perché può fare il biglietto a bordo, ci vuol altro…).

Pannicelli caldi, orpelli, fumo negli occhi, chiamateli come volete. Se il Comune vuole davvero spostare quote di traffico deve agire più in profondità. Come? C’è solo l’imbarazzo della scelta: agevolazioni tariffarie (oggi una famiglia di tre-quattro persone non ha nessunissima convenienza a salire a bordo di un bus), convenzioni con parcheggi (a Brescia con il biglietto emesso dal parcometro viaggi per lo stesso tempo pagato sul mezzo pubblico), potenziamento delle frequenze, nuovi collegamenti (perché non sperimentare, magari solo nelle ore serali-notturne, una circolare?), avviare finalmente, togliendolo dal cassetto nel quale giace da oltre un anno, il progetto del tram bus promesso in campagna elettorale (due anni e mezzo fa, non ieri l’altro…). Questo sarebbe il vero reinvestimento dei soldi incassati con gli aumenti.
E invece, more solito, si agisce solo sul lato della tosatura, regalando in cambio solo briciole. Quando non nulla del tutto, come rischia di succedere ai residenti che pagheranno la sosta senza avere alcuna certezza di poter lasciare l’auto nelle strisce gialle. Sarebbe più onesto chiamarla imposta (una delle tante, una in più), allora, più che tariffa perché non c’è alcun corrispettivo garantito. E va aggiunto, rispetto ad alcune informazioni fatte filtrare capziosamente da Palazzo Frizzoni con paragoni scelti ad hoc, che la sosta a pagamento nei festivi e quella per i residenti nelle strisce gialle si applicano in pochissime città (si contano sulle dita di una mano). Che siano tutti ritardati gli altri, magari perché schiavi del partito dell’auto, o i cervelloni stanno solo a Bergamo?

E’ bene chiederselo anche perché su questo tema della mobilità e sosta, lo diciamo da tempo, la Giunta Gori mostra lentezze e contraddizioni che su altri piani non denota. Tanto è lungimirante e attiva sul fronte urbanistico (Montelungo, ex Riuniti) quanto non pare aver ancora colto l’importanza di elaborare una strategia ad ampio spettro sul fronte del traffico. Una strategia di breve ma anche di medio-lungo periodo. Come quella che si rende necessaria alla luce dei cambiamenti che stanno intervenendo nel cuore della città. Si leggono sui giornali di progetti di trasformazione di grandi contenitori (gli uffici statali, l’ex cinema Nuovo) in punti di ristoro e di shopping e di abbandono di altri (Italcementi, Confindustria) per nuove soluzioni. Per non dire del recupero dell’ex Diurno. Bisognerà pur porsi la domanda di come arriveranno in città i fruitori di questi servizi, quali mezzi utilizzeranno e dove eventualmente lasceranno l’auto. Sono risposte necessarie ad un processo che va anticipato per meglio governarlo. Anche a questo sarebbe servito, e servirebbe come il pane, il famigerato concorso d’idee sul centro città che ad elezioni vinte il sindaco Gori aveva promesso. Mezzo mandato è passato ma di idee non se n’è vista mezza. Forse è il caso di darsi una mossa, di trasmettere ai cittadini qualche indicazione su quel che si pensa sarà la Bergamo dei prossimi dieci-quindici anni. Solo progetti chiari, trasparenti, condivisi con chi li deve “subire” possono rendere accettabili, anche se gravose, le misure che il Comune intende poi adottare. In assenza, è davvero difficile cancellare dalla mente il dubbio che si agisca per trovare risorse che altrove non affluiscono più. Un metodo che sa tanto di vecchia politica.

 

 

 




Ragazzi, come vorreste le banconote? Disegnatele e partecipate al concorso della Banca d’Italia

Il bozzetto del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù di Bergamo, vincitore del concorso "Inventiamo una banconota" nell'edizione 2014-15
Il bozzetto del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù di Bergamo, vincitore del concorso “Inventiamo una banconota” nell’edizione 2014-15

Come disegnerebbero gli studenti una banconota? Quali colori e immagini utilizzerebbe e che messaggio trasmetterebbe passando di mano in mano?

È la stimolante sfida lanciata dal Premio per la scuola “Inventiamo una banconota”, ideato da Banca d’Italia e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e giunto alla quarta edizione.

Per l’anno scolastico 2016/2017 il tema del Premio è “Progettare il futuro; idee per un mondo che cambia”. Gli studenti e i loro insegnanti dovranno realizzare il bozzetto di una banconota in cui siano immaginati momenti della vita nel futuro. Conoscenza, formazione, lavoro, tecnologia, sensibilità ambientale e sociale, eredità del passato sono le variabili su cui investire affinché il futuro si trasformi in un posto migliore in cui vivere.

Possono partecipare le scuole primarie e secondarie in territorio nazionale e all’estero, statali e paritarie. Le iscrizioni devono essere effettuate entro il 1° febbraio 2017. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 1° marzo 2017. Il bando è disponibile su https://premioscuola.bancaditalia.it.

Come per le passate edizioni, le tre classi vincitrici (una per la scuola primaria, una per la scuola secondaria di primo grado e una per la scuola secondaria di secondo grado) saranno premiate presso la Fabbrica della Banca d’Italia in cui si producono le banconote e riceveranno la stampa della banconota da loro ideata e un assegno di 10.000 euro per il finanziamento della propria scuola.

Gli alunni visiteranno anche la Fabbrica, per vedere “dal vivo” come si stampano gli Euro. “Inventiamo una banconota” è parte del progetto “Educazione finanziaria nelle scuole” portato avanti dalla Banca d’Italia per elevare il livello di alfabetizzazione finanziaria dei ragazzi.




Voucher lavoro e obbligo di attivazione, supporto dell’Ascom sulle novità

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2016, il decreto legislativo n. 185 del 24 settembre 2016, correttivo del jobs Act. Le modifiche, entrate in vigore l’8 ottobre 2016, riguardano, tra l’altro, i voucher. In particolare, la norma prevede di comunicare, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, alla sede territoriale competente dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione. La comunicazione deve essere fatta, esclusivamente, via email alla Direzione del Lavoro di Bergamo all’indirizzo voucher.Bergamo@ispettorato.gov.it

Le email devono essere prive di qualsiasi allegato; il codice fiscale e la ragione sociale dell’imprenditore devono essere riportanti anche nell’oggetto dell’email. Dovranno essere comunicate, sempre 60 minuti prima, anche le eventuali modifiche ed integrazioni. La violazione dell’obbligo di comunicazione mporta una sanzione che va dai 400 ai 2.400 euro per ciascun lavoratore

Gli uffici Ascom sono a disposizione per ulteriori chiarimenti contattando il numero 035/4120307.

 

 

 




Gori svetta nei sondaggi? Allora vi dico cosa penso di lui

Giorgio Gori
Giorgio Gori

 Index Research ha espresso il proprio giudizio. Detto così, e considerato che praticamente nessuno sa cosa diavolo sia Index Research, immagino penserete ad una di quelle agenzie di rating che, di tanto in tanto, ci riempiono di AAA, BBB, CCC, e delle quali, nella vita reale, non importa nulla a nessuno. Niente di più sbagliato: dietro il nome esotico, si nasconde un istituto di ricerche demoscopiche, utilizzato da La 7 per inchieste, sondaggi e simili passatempi televisivi. Questa volta, la materia d’indagine era, per noialtri, tutt’altro che peregrina, perché riguardava in prima persona il nostro sindaco, che, alla luce dei risultati di Index Research è risultato essere il più amato dagli Italiani, o, perlomeno, dai propri concittadini, con un portentoso 62,6% di gradimento. Ora, vi confesso di non essere esattamente edotto sul funzionamento di questi sondaggi e di non sentirmela di importunare il caro Nando Pagnoncelli per domandargli lumi in proposito: presumo, tuttavia, che si basino su delle telefonate ad un campione significativo di popolazione.

A me, personalmente o a qualcuno dei miei conoscenti, nessuno ha chiesto nulla, ma non ho ragione di dubitare che un congruo manipolo di bergamaschi sia stato contattato ed abbia espresso un parere positivo su Gori e sul suo operato. Io, se permettete, sfruttando l’indubbio vantaggio di detenere una rubrichetta su di un vetusto ed onorevole giornale, il mio parere l’esprimo qui. Per cominciare, devo premettere, per onestà, che, nonostante una disparità ideologica che rasenta l’antipodo, Gori, a suo tempo, l’ho votato: anche per questo mi sento autorizzato a commentarne il successo demoscopico. Distinguerei almeno tre voci, dovendo analizzare il suo operato da sindaco: valore, idee ed azioni.  Sul valore non ho dubbi: lo conosco bene e so che è persona che vale parecchio. Anzi, vi dirò che, secondo me, è uno che vale più di quel che appare, anche se sono sicuro che molti di voi penseranno: ma come, se è uno che ha costruito sull’apparire la sua fortuna? Gori è tutt’altro che un fesso vanesio, costruito ad arte da uno spin doctor e da un tecnico dell’immagine: è persona, semmai, contraddittoria, diviso com’è tra la lotta per la vittoria ed un fondo di umanitarismo utopico ottocentesco. Immaginatevi un Proudhon che diriga la Chase Manhattan Bank: ecco, ho in mente qualcosa del genere. Ma, quanto a valore, credetemi, non si discute.

Magari, possiamo discutere sulle idee: alcune sono sue, altre nascono da una sintesi di molteplici sistemi ed altre, infine, sono altrui. Molte di queste idee, come quella dell’identità turistica di Bergamo, dello Stimmung orobico, di una visione un tantino millenaristica ma suggestiva della nostra città, mi trovano d’accordo. Altre le avrei addirittura esasperate: l’operazione piste ciclabili, ad esempio, è una bella incompiuta. Altre, come l’invenzione di happenings un po’ fighetti in Città Alta o come certe sbrodolate iniziali su accoglienza ed immigrazione (che, per fortuna, sulla scorta della dura realtà, ha ben bene corretto al ribasso), mi hanno decisamente lasciato perplesso. Ma ognuno ha le sue, di idee: mica posso bocciare un sindaco perché la pensa diversamente da me sul vagabondaggio panchinaro. O forse sì, ma non è questo il punto. Il punto, nel caso specifico di Gori e della sua amministrazione, sono le azioni. Anche qui, machiavellicamente, distinguerei tra azioni compiute, incompiute ed annunciate, oltre che tra azioni direttamente ascrivibili al sindaco o farina del sacco di suoi assessori, che lui abbia semplicemente avallato. Le azioni compiute sono abbastanza limitate, ma questo trova giustificazione anche nel poco tempo a disposizione per mettere in campo certi progetti di più ampio respiro: per quel poco che si è visto, il mio giudizio è, tutto sommato, positivo.

Noto una certa tensione al fare e al voler affrontare alcuni snodi, come la Montelungo o Astino, che potrebbero influenzare non poco il benessere dei cittadini di domani. Le azioni incompiute riguardano operazioni strutturali, e anche qui darei tempo al tempo: Roma non è stata fatta in un giorno e anche per Bergamo ventiquattr’ore mi sembrano pochine. Quanto alle azioni annunciate, mi aspetto una ben più decisa svolta verso la vivibilità di questa povera città: il traffico, i trasporti, la logistica sono temi di assoluta priorità e si legano un po’ con tutte le problematiche essenziali per un cittadino, dalla salute al tempo libero. Le note veramente dolenti vengono dalle azioni altrui, che Gori, di riffa o di raffa, ha vidimato col suo sigillo: la ristrutturazione dei servizi demografici e di stato civile, compresa la beffa dei totem che nessuno usa, pare che si stia trasformando in un’emiparesi burocratica. Le attività culturali ed educative, se escludiamo un’idea un po’ provinciale di cultura intesa come pubblico alle mostre, sono abbastanza desolanti. La gestione di Città Alta mi pare, talvolta, à la Billionaire, e così via. Ecco, questa voce, la scelta della squadra di governo, l’avrei inserita in un’indagine demoscopica, così, per curiosità: ottimo pranzo, peccato per i contorni, insomma. Ma, si sa, io sono per gli uomini soli al comando….

 




Movimento Donne Impresa, Rita Messina Moretti nuovo presidente

Rita Moretti Messina
Rita Moretti Messina

Cambio della guardia al “Movimento Donne Impresa” di Confartigianato Imprese Bergamo. Rita Messina Moretti, imprenditrice nel settore della conservazione e restauro di beni culturali, che col marito Antonio gestisce l’azienda “Moretti Restauri” di Torre Boldone, è stata eletta nuova presidente del gruppo associativo che si occupa di promuovere e sostenere l’imprenditoria femminile. L’elezione del nuovo direttivo, che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni, è avvenuta nell’Auditorium Calegari lo scorso lunedì 10 ottobre. Ad avere diritto di voto sono state tutte le donne d’impresa associate, titolari e socie. Messina Moretti, già vicepresidente del gruppo, nonché consigliera dell’Area Costruzioni di Confartigianato Imprese Bergamo e membro del tavolo tecnico del gruppo “Arte &’ Artigianato”, succede a Ida Rocca che ha guidato il Movimento per un lungo periodo.

Il Movimento Donne Impresa
Il Movimento Donne Impresa

Nuova vicepresidente è stata eletta Andreina Facchinetti, rappresentante dell’Area Arte, Immagine e Comunicazione. Gli altri componenti entrati a far parte della Giunta Esecutiva del movimento sono: Valentina Trevaini, componente del comitato di presidenza di Confartigianato Imprese Bergamo con delega alla Formazione e alla Comunicazione, Nadia Palazzi, delegata del Polo di Bergamo e coordinatrice del Gruppo di lavoro Welfare dell’Organizzazione di via Torretta, Carmela Altomare, Gloria Bertoli, Federica Cavalli, Alba Chiodelli, Elena Gamberoni, Ilaria Picozzi, Cristina Porrati, Rosa Rita Salerno e Caterina Ventura. Alcune di esse sono inoltre impegnate anche nelle rispettive Aree di mestiere. Il presidente Angelo Carrara, con il Comitato di Presidenza e la Direzione di Confartigianato Imprese Bergamo, ringraziando per l’impegno che le donne imprenditrici offrono in un contesto sociale ed economico sempre più complesso e in evoluzione, augurano al nuovo direttivo un proficuo lavoro.

 

 




Tempo di mele, fruttivendoli in Trentino a tu per tu con i produttori

Il direttore dell'Ascom Oscar Fusini (a sinistra) e il presidente del Gruppo Dettaglianti ortofrutticoli. Livio Bresciani
Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini (a sinistra) e il presidente del Gruppo Dettaglianti ortofrutticoli. Livio Bresciani

I fruttivendoli dell’Ascom di Bergamo in trasferta in Trentino per conoscere da vicino i territori e i produttori delle mele più famose d’Italia. Lo hanno fatto in occasione di Pomaria, la grande festa del raccolto in Val di Non e in Val di Sole, organizzata nei bei borghi di Livo e Rumo tra stand di mele e prodotti tipici, itinerari storici e culturali, sapori d’autunno e tante iniziative per tutte le età.

Una cinquantina i dettaglianti e familiari che, ospiti del consorzio Melinda, rappresentato da direttore marketing Andrea Fedrizzi, hanno visitato le distese di meleti carichi di preziosi frutti e partecipato alla manifestazione, che quest’anno aveva anche un fine solidale. È stata infatti organizzata una vendita di mele il cui ricavato sarà interamente devoluto ai colleghi commercianti del Centro Italia colpiti dal terremoto lo scorso agosto. «Pomaria è un appuntamento ormai tradizionale per il nostro Gruppo – ricorda il presidente Livio Bresciani -, un’occasione importante per conoscere la produzione, l’andamento dell’annata, le nuove varietà, ma soprattutto un momento che rinsalda il rapporto tra produttori e commercianti. In un’epoca in cui i farmer’s market e la vendita diretta sembrano le strade preferite per dare sbocchi alla nostra agricoltura, il grande consorzio trentino ribadisce il ruolo dei negozi specializzati e la loro capacità di valorizzare al meglio i prodotti, sottolineata anche dal progetto “Gli specialisti di Melinda”». «La logica vincente per il nostro sistema agroalimentare è quella della collaborazione – sintetizza Bresciani -, non certo della competizione».

Ma la giornata non è stata solo di approfondimento professionale. Condividere l’esperienza e trascorrere del tempo insieme, compresa la piacevole sosta a tavola, ha permesso ai fruttivendoli di confrontarsi sull’attività e le tematiche di più stretta attualità per la categoria, rinnovando la coesione e la volontà di collaborazione. Non è mancato un pizzico di avventura, rappresentato dai sette commercianti che hanno scelto di raggiungere l’evento in moto, sfidando persino la neva scesa al passo del Tonale nel ritorno.




Bergamo, parcheggiare sulle strisce blu costerà di più

STRISCE BLUEntro la fine di quest’anno, la sosta sulle strisce blu in città, a pagamento anche nei giorni festivi nella zona “rossa”, ovvero il centro e Città Alta, subirà un rincaro dai 10 ai 20 centesimi l’ora. E’ quanto ha deciso Palazzo Frizzoni dando seguito al piano di riorganizzazione della sosta cittadina e della mobilità. La rimodulazione delle tariffe è stata modulata su tre zone: gialla a 1 euro l’ora, arancio a 1,50 e rossa a 2 euro. L’obiettivo? Disincentivare l’uso dei mezzi privati , rilanciare quelli pubblici e combattere l’inquinamento atmosferico.

Anche sul fronte dei residenti non mancano novità. La sosta sulle strisce gialle sarà a pagamento sulla base di tre aree: la zona gialla costerà 60 euro l’anno (per esempio quartieri come la Malpensata o San Tomaso e quelli che confinano con l’hinterland), la zona arancio toccherà quota 90 euro (quartieri tra periferia e centro) e la zona rossa sarà fissata a 120 euro all’anno. La zona gialla vedrà quindi l’arrivo delle strisce gialle dall’inizio del 2017. Con il piano di riorganizzazione, il Comune vuole garantire più parcheggi ai residenti: si passa infatti da 14 aree ridotte a 8 zone estese con i posteggi dedicati ai residenti. Quanto al bollo per il permesso, la validità sale da 5 a 10 anni, con un costo di 32 euro.

Il piano della sosta

 




Creattiva, ecco gli stilisti emergenti premiati alla Fashion Marathon

creattiva-abito-vincenteLa 17esima edizione di Creattiva conferma Bergamo quale capitale italiana delle arti manuali. La kermesse di Promoberg in versione autunnale, dopo il nuovo record di imprese (300 espositori distribuiti su 17mila metri quadrati al coperto del polo fieristico), al termine delle quattro giornate alla Fiera mette in bacheca anche il maggior numero di ingressi di sempre, abbattendo il muro delle 60mila presenze. A oggi, sommando le edizioni allestite anche a Napoli e Bari, sono oltre 800mila le appassionate che hanno fatto festa con Creattiva, all’insegna della fantasia, della condivisione e del confronto multigenerazionale. Dal debutto nel 2008, la fiera ha macinato un successo dietro l’altro, grazie al format che unisce alla ricca parte espositiva un calendario composto da migliaia di eventi collaterali: corsi, laboratori, work shop, e concorsi per far indossare al pubblico i panni dell’indiscusso protagonista della manifestazione. Una formula che piace sempre di più, e che ha trasformato Creattiva da fiera “classica” a imperdibile happening nazionalpopolare per un pubblico composto in stragrande maggioranza da donne, provenienti, così come gli espositori,  da tutta Italia e in parte dall’estero. Grande successo per la prima edizione di Creattiva Fashion Marathon: ha vinto Martina Ghezzi, 27enne stilista di Fidenza.

La Fashion Marathon

In evidenza la Fashion Marathon, il nuovo concorso dedicato alla Moda Made in Italy che ha permesso a 15 stilisti emergenti di farsi conoscere per la prima volta al grande pubblico, e di esprimere tutto il proprio talento davanti ai manager di importanti aziende del settore. La giuria ha proclamato vincitrice della prima Creattiva Fashion Marathon la stilista Martina Ghezzi, 27 anni, di Fidenza, studi all’Istituto di Moda Burgo Milano e un curriculum già di tutto rispetto. La giuria ha motivato la vittoria giudicando la sua creazione un “capo di sartoria di alta moda”. Piazzamento d’onore ex equo per la 23enne Veronica Motta di Covo, studi alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia (apprezzata dalla giuria la fusione dei due tessuti che rende la creazione eccellente e sobria), premiata da Diego Pedrali (Presidente di FederModa Bergamo e membro di Giunta di FederModa Italia) e Luigi Valoti  (Socio titolare del Gruppo V&V Italian Style di Alzano Lombardo; e per Diana Sandoval Ferrel, 19 anni di Bergamo, studi all’Istituto Caniana Bergamo (creazione semplice ma di classe), premiata da Luigi Trigona, segretario generale di Promoberg, e Carlo Conte, responsabile per Promoberg di Creattiva. Sul terzo gradino del podio è salita Rita Sparano, di Napoli, studi alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano: la giuria ha ritenuto l’abito “scenografico e nello stesso tempo elegante”. Ha ricevuto il premio da Raffaella Castagnini, Capo servizio Internazionalizzazione e Promozione della Camera di Commercio di Bergamo, e da Raffaella Naggi, direttore del mensile Burda Style. Oltre al riconoscimento, tutte e quattro le vincitrici hanno ricevuto in premio una macchina da cucire professionale, diverse nel modello in base al piazzamento delle concorrenti. C’è stata anche una menzione speciale per i dettagli di stile, assegnata a Martina Belloni di Fiorano al Serio,  studi presso l’Istituto Caniana di Bergamo, consegnata da Luisa Scivales e Andrea Ubbiali (imprenditore nel settore moda e fashion blogger).

Attestato di partecipazione a tutti gli altri finalisti: Marika Biselli, 28 anni di Piacenza – Istituto di Moda Burgo Milano; Sheila Condello, 24 anni, di Azzonica di Sorisole – Istituto Caniana; Nausica Fertonani Affini, 28 anni, di Rivarolo Mantovano – Accademia del Lusso di Bologna; Carlo Imberti, 19 anni di Treviolo – Istituto Caniana; Simone La Bella, 23 anni di Milano – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano; Elena Magagna di Milano – Istituto Europeo di Design; Jessica Massoli, 22 anni di Esine – Istituto d’istruzione superiore “Tassara – Ghislandi”  di Breno; Francesca Nencioni, 20 anni di Meda (Monza e Brianza) – Istituto Europeo di Design di Milano; Simona Romano, 30 anni di Inzago – Istituto di Moda Burgo Milano; Roberta Siani, 23 anni di Montichiari  – Libera Accademia di Belle Arti di Brescia.