Commercio alimentare, i dettaglianti sono sfiduciati e tagliano gli investimenti

negozio alimentariPressione fiscale, deflazione e Brexit spaventano il commercio alimentare al dettaglio. I primi 6 mesi dell’anno hanno fatto registrare una lieve crescita del ricavi ma, secondo l’ultimo rapporto Fida (Federazione Italiana Dettaglianti Alimentazione), il 60% dei piccoli e medi commercianti del comparto prevede un futuro fatto più di ombre che dl luci. Un timore dettato non solo dal calo del prezzi in atto da mesi, ma anche dalla pressione fiscale. Per 8 imprese su 10 gli oneri fiscali sono infatti aumentati negli ultimi due anni, con le difficoltà maggiori percepite dalle imprese fino a 5 addetti situate nel Mezzogiorno e nel Nord-Ovest. Sulla brusca frenata del clima di fiducia, sottolinea la Fida, ha inciso anche lo scenario post divorzio fra Regno Unito e Ue. Non va meglio con le previsioni future, visto che la preoccupazione degli imprenditori nei prossimi sei mesi è destinata ad aumentare. Un dato che, confrontato con quello dell’Osservatorio Credito Confcommercio realizzato da Format Research, non risulta essere una prerogativa esclusiva del dettaglio alimentare ma un trend comune a tutto II terziario. Così il 50% del commercianti ha dovuto rivedere la propria strategia, rinunciando agli investimenti già programmati, interrompendo quelli in corso o abbandonando l’idea di effettuarne di nuovi. Nemmeno il Jobs Act sembra poter ridare slancio a un comparto che, a causa della revisione al ribasso del bonus occupazionale, ha tirato i remi in barca dal punto di vista delle assunzioni arrestando la svolta impressa nella seconda parte 2015. Stando alle previsioni dovrebbe però essere solo una pausa temporanea: la stima per la seconda metà dell’anno è di una nuova leggera crescita del ricorso agli sgravi fiscali, seppur con un aumento della quota per le trasformazione del tempi determinati a scapito delle assunzioni ex novo. Un dato in chiaroscuro arriva dal fronte finanziario. Se nella prima metà dell’anno la capacità delle imprese dl far fronte ai propri impegni è cresciuta lievemente, per I prossimi mesi si prevede una fase dl stagnazione. Un altro segnale non proprio incoraggiante arriva infine dall’accesso al credito: circa II 25% del proprietari di negozi alimentari, ortofrutticoli e pescherie ha chiesto un fido, un finanziamento o la rinegoziazione dl uno dei due. Tuttavia, tra coloro che hanno inoltrato la domanda solo II 38,5% si è visto accordare la cifra auspicata.

tratto da “Repubblica Affari&Finanza” di Andrea Frollà

 




Mostra del Bitto, a Morbegno pronta l’edizione 109

bitto-dopIl 15 e il 16 ottobre, a Morbegno, si terrà la 109esima edizione della Mostra del Bitto, evento che valorizza la tradizione ma riesce a stare al passo coi tempi, rinnovandosi anno dopo anno da oltre un secolo.

La Mostra coinvolgerà tutta Morbegno, da Piazza Sant’Antonio fino alle attività collaterali in stile “country” presso il Polo Fieristico sulle rive del fiume Adda. In centro città in evidenza i classici “calecc” – le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui si lavorava il Bitto -, le casette dello street food valtellinese (sciatt e pizzoccheri da passeggio), i mercatini dei produttori, l’area eventi per spettacoli e attività d’intrattenimento, in spazi semi-open che si affacciano su Piazza Sant’Antonio.

Cuore della Mostra quest’anno sarà “Casa Mainardi”, dove lo chef “atomico” si esibirà in showcooking a sua immagine e somiglianza per valorizzare il formaggio di fondovalle per eccellenza, il Valtellina Casera Dop. Nel Chiostro di Sant’Antonio si terrà invece la tradizionale Casèra che ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto Dop, Valtellina Casera Dop e Scimudin partecipanti allo storico concorso. Nelle salette adiacenti troveranno posto le aule didattiche e i corsi per degustatori di formaggio.

Per tutti gli amanti del vino è stato pensato anche un suggestivo enotour nelle cantine del centro storico con “Morbegno in Cantina” che quest’anno abbinerà i vini Doc e Docg di Valtellina con i formaggi Dop, per un “cheese&wine” da non perdere. Tra gusto e cultura, nella cornice dello splendido Palazzo Malacrida sarà la volta di “taste&sound”, degustazioni in musica alla scoperta delle note aromatiche dei formaggi valtellinesi nelle diverse forme e stagionature.

La regina dei salumi, la Bresaola della Valtellina Igp, sposerà sua maestà il Bitto Dop in abbinamenti insoliti quali, ad esempio, il “sandwich Valtellina”da portarsi in un giro in bici lungo l’Adda o sul sentiero Valtellina, alla scoperta dei tanti angoli e panorami nei dintorni di Morbegno.

Tra le novità di quest’anno anche gli assaggi inediti a bordo di un vero “London bus” a due piani e un’area “country” presso il Polo Fieristico sulle rive del fiume Adda, riservata alle fattorie didattiche, alla mostra dei trattori, alle dimostrazioni di mungitura, agli spettacoli equestri.




Ambientalisti all’attacco: “Un errore il parcheggio all’ex parco faunistico”

parcheggio-faraUna nota congiunta di Legambiente Bergamo, Italia Nostra Bergamo, WWF Bergamo Brescia e Associazione Città Alta e Colli è stata diffusa in merito all’”atto transattivo di attuazione della convenzione” relativo alla realizzazione del parcheggio nell’area del parco della rocca ex faunistico in discussione in Commissione e in Consiglio il 10 ottobre. “Apprendiamo – si legge nella nota – che oggi si discuterà in Consiglio comunale la nuova convenzione per la realizzazione del parcheggio dell’ex parco faunistico. Riteniamo, come già segnalato in svariate occasioni che proseguire in questo progetto possa produrre nel medio e lungo termine conseguenze molto negative non solo per la valorizzazione turistica ed ambientale del centro storico di Città Alta e dei Colli, ma anche per le scelte relative alla mobilità di tutta la città. Nella corrispondenza – intercorsa tra le scriventi associazioni e le diverse amministrazioni che hanno “ereditato” l’operazione approvata dalla Giunta Veneziani poco prima del termine del mandato – abbiamo ribadito più volte nel corso degli ultimi anni le criticità che un parcheggio di così notevoli dimensioni dentro la cerchia delle mura, aperto al traffico privato dei non residenti, presenta, ovvero:

– rende incerte e aleatorie le possibilità future di disciplinare l’accesso di auto dei non residenti all’interno della cerchia delle mura, e comunque di operare scelte generali sulla mobilità cittadina, creando un pesante vincolo fuori dal controllo delle amministrazioni pubbliche

– comporta una situazione di aggravio pesante sulle vie di ingresso e uscita da Città Alta: l’apertura del parcheggio, prevista dalla convenzione per 24 ore al giorno in ogni giorno della settimana, costituisce un elemento di notevole peggioramento della circolazione su Viale Vittorio Emanuele, e, soprattutto, sulla via San Tomaso, dalle quali dovranno passare le automobili per accedere o uscire dal parcheggio;

– si parla di 470 nuove auto a rotazione che, considerati i costi orari piuttosto elevati annunciati, favoriranno il ricambio, comportando ingressi ed uscite con maggior frequenza, caricando così le vie d’accesso e d’uscita da Città Alta

– non a caso i principi del Piano Particolareggiato di città Alta, prevedevano piccoli parcheggi per residenti dislocati in vari punti all’interno delle Mura e parcheggi esterni con accessi meccanizzati per turisti e visitatori. Quello che si sta prospettando è invece un punto concentrato di notevoli dimensioni che, se anche potrà ridurre il carico di parcheggio lungo le Mura, di certo peggiorerà la situazione di chi vive fuori da Città Alta ovvero in sua prossimità.

– è in contrasto con il Piano territoriale del Parco dei Colli, che demanda le scelte al Piano particolareggiato di Città Alta;

– appare in contraddizione, se non addirittura in palese contrasto con gli impegni assunti dal nostro Paese nel perseguire con decisione il contenimento dell’emissione di gas inquinanti e la riduzione dell’uso dei mezzi di trasporto privato, a favore di mezzi pubblici o alternativi alla gomma (scale mobili, ascensori, ecc.)”.

“È inoltre evidente – si legge ancora nel documento – che il tema dell’accesso e della sosta è fortemente incidente sull’equilibrio sociale di Città Alta e sul processo di trasformazione già in atto da alcuni decenni che vede il progressivo esodo delle fasce meno protette, la loro sostituzione con un élite benestante, la perdita di servizi dedicati ai bisogni quotidiani dei residenti sostituiti da servizi rivolti unicamente al turismo, i prezzi esorbitanti degli affitti, l’uso sempre più ampio delle abitazioni trasformate in camere di vacanze, B&B e seconde case. Le scriventi associazioni ritengono che le scelte relative alla mobilità debbano essere prioritariamente finalizzate, non ad assecondare, ma a riequilibrare i fenomeni descritti, favorendo invece la residenzialità e la “mixitè” sociale. Rimaniamo, quindi, contrari alla realizzazione del Parcheggio della Fara che appare sbagliato e antistorico”.

 

 




I formaggi che nascono in città

Pierino Moleri
Pierino Moleri

Moleri fa il formaggio in città. Contraddizione? Non per lui. E neppure per i suoi clienti che continuano a crescere. Fare il formaggio a Bergamo è una bella impresa, eppure c’è ancora chi ci riesce, mantenendo alti i criteri di qualità e conciliando i tempi della mungitura con quelli del pascolo, ai bordi del centro urbano, con le sue mucche sparse nei pochi prati ancora abbordabili nel quartiere Grumellina.

«Può sembrare un paradosso, ma anche un formaggio fatto all’ombra della città ha un suo perché», spiega lui, il Pierino, 66 primavere e non sentirle. Significa che l’agricoltura non si è ancora arresa all’asfalto e allo smog. In quest’angolo periferico di città sembra di stare nella Bassa bergamasca, con la sveglia che suona immancabile alle 5 e la vita scandita dai ritmi del lavoro con il bestiame e nei campi. Era stato suo padre Faustino a portare la famiglia a Bergamo e a trasmettergli il mestiere, lui unico di cinque fratelli a continuare l’attività, «perché quella per il latte e i formaggi è da sempre la mia grande passione», insieme a quella per la musica (suona in due bande il suo basso-tuba). Così si è andato a scegliersi una per una le 30 vacche in Alto Adige, «e sono tutte certificate: una dozzina da mungitura tra brune, pezzate rosse, Jersey».

Nasce a Fara Olivana Pierino Moleri, ma poi si trasferisce a Grumello, dove da piccolissimo è protagonista in piazza di interminabili partite alla “sgaréla”, sorta di baseball ante litteram, poi sua madre, a forza di insistere, gli insegna a fare il formaggio. Così ha cominciato e va avanti da oltre 40 anni, con a fianco un’altra donna, la moglie Luciana, che lo aiuta in tutte le fasi, dalla pulizia degli animali fino alla vendita allo spaccio di via Santa Croce dove tra caciotte e stracchini, formaggelle e paste filate è una processione continua di clienti, molto affezionati anche alla casetta dove è possibile acquistare il latte crudo.

«La mia giornata? Interminabile, però a me piace così – risponde senza esitazioni Pierino -: appena sveglio, poco dopo le 5, comincio a mungere, poi riempio di latte fresco la Casetta e poi comincio a fare il formaggio. Quale? Dipende dall’ispirazione: un giorno faccio stracchini, quello seguente paste filate. In tutto lavoro 300 litri di latte al giorno, non mi fermo mai. Premi? Guardi, non ho proprio il tempo di partecipare ai concorsi, mi basta la gratificazione dei clienti, che continuano a crescere e a distanza di anni continuano a venire ad acquistare allo spaccio: ogni tanto vengono a dare un’occhiata a come lavoro, sanno che non baro mai, che cerco sempre di rifarmi ai sapori di una volta. E poi, in un quartiere in cui scarseggiano i negozi di alimentari il nostro resta un punto di riferimento».

Un aspetto, quello dell’agricoltura che sopravvive in città, che ha ben presente Confagricoltura Bergamo, a cui Moleri aderisce. «Per noi – spiega il direttore di Confagricoltura Bergamo Aldo Marcassoli – è importante vedere un’agricoltura professionale anche in città, che non è, per intenderci, quella degli orti urbani, ma quella di aziende ben strutturate che alla periferia di Bergamo producono carni bovine, formaggi, salumi oppure vino, frutta e ortaggi nella parte collinare, spesso dedite alle attività multifunzionali come l’agriturismo, la didattica in fattoria, la vendita diretta in azienda o a gruppi di acquisto cittadini».

Formaggi - pierino moleriIn un panorama non certo florido per l’agricoltura tradizionale «nel caso di Moleri, come di altri – afferma Marcassoli – siamo invece di fronte a realtà che hanno saputo trovare una loro precisa collocazione sul mercato e un non sempre facile equilibrio tra le proprie esigenze produttive e il fatto di operare nelle vicinanze di un contesto urbano fortemente urbanizzato o, all’opposto, caratterizzato dall’esistenza di forti vincoli ambientali come accade nelle aree protette e a parco. Sono imprese che rifuggono dall’immagine folcloristica e pittoresca che il cittadino a volte vorrebbe trovare in esse e che si propongono invece, con molta dignità e professionalità, per l’importante ruolo che svolgono in tema di conservazione dell’ambiente e del paesaggio, di contributo a una sana alimentazione e a una migliore qualità della vita».

«Oggi chi acquista prodotti agricoli deve avere il diritto di essere informato sull’origine della filiera – aggiunge Moleri -, so che il nostro ministro bergamasco Martina si sta adoperando in questo senso, perché è fondamentale che il consumatore venga tutelato al massimo. Noi facciamo tanti sacrifici per dare un prodotto garantito, con latte italiano, anzi bergamasco, da cui deriva un formaggio buono e sano, come si faceva una volta. Oggi purtroppo, però, tante volte si trova sul mercato un formaggio prodotto qui, ma con latte fatto in chissà quale Paese estero: tutto deve essere alla luce del sole».




Giornata della Bandiere Arancioni, ecco le proposte di Clusone e Gromo

Domenica 9 ottobre è la Giornata delle Bandiere Arancioni del Touring Club, l’evento con il quale l’associazione invita a scoprire le piccole località che ha insignito del proprio marchio di qualità turistico-ambientale.

In occasione dell’Anno Nazionale dei Cammini, indetto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il tema conduttore della manifestazione, giunta alla settima edizione, è #camminiarancioni. Durante la Giornata saranno distribuiti ai visitatori dei “passaporti” sui cui verrà inserito un timbro e il nome delle località visitate a partire dal 9 ottobre e per circa un mese. Successivamente alla Giornata Bandiere Arancioni, il passaporto verrà vidimato presso gli Uffici Turistici o i Municipi delle località.

Il turista che collezionerà più timbri e quindi più visite nelle località “arancioni” (inviando la foto del passaporto entro il 30 novembre all’indirizzo e-mail bandiere.arancioni@touringclub.it) riceverà un omaggio Touring.

In Bergamasca sono due i Comuni riconosciuti Bandiera Arancione, Clusone e Gromo. Entrambi hanno organizzato per domenica una serie di iniziative per conoscere e camminare il territorio.

CLUSONE

clusone-orloogio-fanzagoSono stati organizzati due percorsi di visite guidate. #camminiarancioni prevede una camminata su sentiero di circa 15 minuti. Parte dal colle Crosio, una piccola collina con vista panoramica, e arriva nel centro storico con soste alla Danza macabra e all’orologio planetario Fanzago. La seconda proposta, #scopirclusone, attraversa invece gli angoli più nascosti e meno conosciuti, mostrando chiese ed edifici della storia clusonese e terminando all’orologio planetario Fanzago e alla Danza macabra, tappe irrinunciabili di una visita.

I due itinerari sono proposti sia al mattino sia al pomeriggio. Il ritrovo è in piazza della Rocca alle 9.30 o alle 15. Le visite si concludono in piazza Orologio con il saluto dell’Amministrazione comunale e un aperitivo con prodotti tipici. Per il pranzo o la cena si può trovare un menù dedicato alla giornata nei ristoranti aderenti.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare l’ufficio turistico al numero 0346 21113 – o all’e-mail info@turismoproclusone.it

GROMO

gromo - bandiera arancioneDue anche gli itinerari previsti a Gromo. Alle 11, con ritrovo all’Ufficio turistico, parte “Il castello Ginami, il borgo e il museo delle armi bianche” con visita del duecentesco Castello Ginami, del rinascimentale Palazzo Comunale e infine del MAP – Museo delle Armi Bianche, per raccontare la storia della piccola Toledo d’Italia.

Nel pomeriggio, alle 15, sempre con partenza dall’Ufficio turistico, la proposta è “Gromo d’argento”, visita agli imbocchi delle miniere d’argento del Corèn del Cucì, che fornirono d’argento la zecca di Bergamo sino a metà de XIV secolo. Per questo percorso è sono consigliati abbigliamento sportivo e scarpe antiscivolo o da trekking.

Intanto piazza Dante ospiterà stand enogastronomici, dalle 10 alle 18, il concerto della Piccola Orchestra Karasciò, alle 15, e la castagnata con vin brulè, alle 15.30.

Per info e prenotazione 0346 41345  – ufficioturistico@comune.gromo.bg.it




Mozzo, commercianti e artigiani in piazza per la Festa d’autunno

mozzo-piazza-triesteI commercianti, gli artigiani e le associazioni di Mozzo scendono in piazza e danno vita alla Festa d’autunno. Domenica 9 ottobre dalle 9 alle 18 la centrale piazza Trieste si animerà di attività e prodotti tipici: dai lavoratori del legno ai produttori di gioielli e bigiotteria, dal miele alle erbe officinali e poi ancora cucito e uncinetto, ricami, pasta di mais, bomboniere, abbigliamento, presepi e candele. Non mancheranno le proposte per gustare i sapori dell’autunno, come miele, caldarroste e salamelle, e le iniziative per i più piccoli con giochi, gonfiabili e truccabimbi.

L’evento è promosso Comune di Mozzo, Eos onlus, Protezione Civile di Mozzo, Gruppo Alpini in collaborazione con il Distretto del Commercio dei Colli e del Brembo. È il risultato di un lavoro di rete portato avanti con spirito collaborativo e competenza creando un’occasione di conoscenza e condivisione per tutti.




Sicurezza, dalla Regione altri 7 milioni per videosorveglianza e polizie locali

Regione Lombardia, anche per il 2017, ha deciso di rispondere concretamente al grido d’allarme del territorio lombardo in tema di sicurezza. “E lo fa – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, durante la giornata di apertura di ‘Reas’, il salone dell’emergenza in corso di svolgimento a Montichiari – stanziando altri 7,6 milioni che andranno a Comuni e Unioni di Comuni per installare impianti di videosorveglianza e dotare le polizie locali di strumentazioni adeguate”.  “Dopo gli 8,6 milioni messi disposizione nel 2016 – ha proseguito l’assessore – con i quali abbiamo finanziato 169 progetti, replichiamo anche per il 2017. Purtroppo abbiamo poco margine di manovra in materia, ma credo che destinare risorse economiche per progetti di prevenzione e strumenti di supporto agli agenti sia la risposta più concreta che si possa fornire ai cittadini”.

I NUOVI BANDI

Due i bandi approvati per il 2017: il primo, da 5 milioni di euro, è destinato alla realizzazione, all’implementazione e alla sostituzione di sistemi di videosorveglianza esistenti. L’altro, da 2,6 milioni di euro, favorirà l’acquisto di dotazioni tecnico/strumentali, il rinnovo e l’incremento del parco autoveicoli della polizia locale. “In due anni abbiamo stanziato oltre 16 milioni di euro per gli Enti locali lombardi. La sicurezza dei cittadini è un bene primario – ha aggiunto Bordonali – e la Regione Lombardia vuole agire concretamente, in risposta al nulla delle chiacchiere del Governo centrale. Lo scorso anno abbiamo ricevuto 820 richieste e per un totale di oltre 45 milioni di euro. Siamo riusciti a finanziare 169 interventi, tra cui quelli presentati dai comuni di Milano, Brescia, Varese, Como, Cremona, Mantova, Bergamo e Sondrio”. “Avevamo promesso di investire altre risorse promuovendo altri bandi e siamo riusciti a mantenere l’impegno. E’ evidente – ha concluso Bordonali – che l’unica strada percorribile per avere disponibilità economiche tali da soddisfare tutte le richieste sia quella dell’autonomia fiscale della nostra regione”.




Ponte San Pietro, due giorni di eventi in aiuto ai terremotati

un-ponte-solidale - ponte san pietro iniziativa solidaleNon è più sotto i riflettori della cronaca quotidiana, ma il dramma nei territori del centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso resta tutto, così come il bisogno di aiuto. Ponte San Pietro lo sa ed è per questo che si è mobilitata per organizzare un fine settimana di raccolta fondi con tante di iniziative.

Si chiama “Un Ponte Solidale” – a sottolineare la volontà di creare un collegamento con le popolazioni colpite dal sisma e di rimanere loro vicino – ed è in programma sabato 8 e domenica 9 ottobre. È organizzato dal Comune in collaborazione con la Parrocchia San Pietro Apostolo e le associazioni di volontariato, in una sinergia che diventa occasione per mostrare le forze attive e positive presenti in paese.

Ci sono appuntamenti per tutti i gusti e per ogni momento della giornata, così che sarà ancora più facile dare il proprio contributo al progetto benefico.

Si comincia sabato mattina dalle 9 alle 12 al mercatino biologico allestito al centro La Proposta con la “Colazione solidale” ad offerta libera curata dal GasP e dal Comitato genitori.

Per la serata ci si sposta all’Oratorio Giovanni XXIII, dove, alle 18, va in scena lo spettacolo teatrale per bambini “Tre storie di luna” della compagnia “Teatro del Vento” di Villa d’Adda. Dalle 19.30 scatta la cena solidale con Pasta all’amatriciana, al costo di 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini, accompagnata dalla bancarella dei libri a un euro a cura dell’associazione Il Porto e dall’asta benefica delle opere d’arte offerte da “Un fiume d’arte”.

Non manca nemmeno la musica, con l’esibizione della banda cittadina di Ponte San Pietro e, proseguendo nella serata, con i ritmi di dj HEinstein e ospiti a sorpresa.

Domenica 9 ottobre si cammina in compagnia con la non competitiva di 6 chilometri per le vie del paese. Il ritrovo è alle 8.30 in piazza della Libertà, la partenza è alle 9, la quoto di iscrizione è di 8 euro per gli adulti, 4 per i bambini.

I fondi raccolti saranno devoluti al progetto coordinato dalla Caritas diocesana. Associazione Diakonia onlus – via Conventino, 8 – 24125 Bergamo – C.F. 95019860162 – Iban IT81V0542811101000000099169 – causale “Erogazione libera – Terremoto Centro Italia”




Blue Air, da marzo i voli diretti tra Orio e Liverpool

blue-airIn coincidenza con la stagione estiva del 2017, Blue Air ha annunciato l’apertura della sua ottava base operativa all’aeroporto di Liverpool da dove opererà quattro collegamenti, tra cui un servizio diretto per Milano Bergamo. Il volo verrà operato quattro volte a settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica) su base annuale a partire da 26 marzo 2017. Questa è la quarta tratta di Blue Air per Milano Bergamo che si aggiunge ai collegamenti già esistenti con Bucarest, Bacau e Costanta. Il nuovo collegamento per Liverpool – una città con un rinomato spirito arguto e un amore ossessivo per il calcio – permetterà ai viaggiatori italiani di scoprire un ricco patrimonio culturale, gallerie e musei. Oltre ad essere associati ai Beatles, cuore dell’esperienza turistica, Liverpool è anche noto per Albert Dock, Pier Head e la zona trendy di “Rope Walks”. È interessante notare che Blue Air ha testimoniato una crescita significativa quest’anno in termini di volume di passeggeri e di numero di aeromobili. Quest’anno, la compagnia aerea prevede un aumento del 50% del traffico passeggeri rispetto all’anno precedente, raggiungendo un nuovo record di 3,2 milioni di viaggiatori in un anno. Tudor Constantinescu, Chief Commercial Officer Blue Air, ha dichiarato: “Stiamo ampliando l’orizzonte e stiamo dando ai viaggiatori italiani un accesso conveniente a una nuova destinazione da Milano Bergamo, annunciando un servizio quadrisettimanale per Liverpool. Essendo la casa dei Beatles e di diversi siti del Patrimonio Mondiale, Liverpool è sicuramente una destinazione attraente per i turisti. Inoltre, oltre a promuovere lo sviluppo del turismo, sono fiducioso che la nuova rotta fornirà ulteriori possibilità alle imprese di entrambi i Paesi.” Giacomo Cattaneo, direttore aviation di SACBO, sottolinea come “la scelta di Blue Air di operare un nuovo collegamento nel cuore del Regno Unito risponda a una strategia di lunga visione attestata sull’Aeroporto di Milano Bergamo, la cui funzione baricentrica sull’asse nord-est consente di facilitare l’accesso ai passeggeri. Ulteriore motivo di soddisfazione evidenziare che la nuova rotta aggiunge una destinazione di grande richiamo al network dell’Aeroporto di Milano Bergamo”.




Alberghi, il premio di produttività passa anche dalla reputazione on line

albergoFederalberghi, Faita-Federcamping e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno raggiunto un’intesa quadro per la detassazione delle erogazioni salariali legate al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività e qualità nelle strutture ricettive.

«Si tratta di un accordo innovativo – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – che coglie le opportunità offerte dalla legge di stabilità 2016, collegando le erogazioni premiali al raggiungimento di performance significative per l’azienda e introducendo la facoltà per i collaboratori di fruire degli incentivi sotto forma di prestazioni di welfare».

Oltre ai classici indicatori di produttività (tasso di occupazione) e redditività (ricavo medio), l’intesa ha individuato strumenti volti a rilevare la capacità dell’azienda di far fronte alle nuove sfide del mercato in materia di reputation, riduzione della dipendenza dagli intermediari, fidelizzazione del cliente e allungamento della permanenza media.

La qualità del servizio potrà essere misurata anche sulla base dei giudizi espressi dai clienti attraverso i portali di prenotazione. Al riguardo, l’accordo prevede che vengano utilizzati esclusivamente i giudizi formulati da veri clienti che hanno effettivamente soggiornato nella struttura. «L’offerta ricettiva italiana ha uno standard di qualità elevato – prosegue Bocca – e ci aspettiamo che con il concorso degli strumenti che abbiamo messo in campo con questa intesa possa ulteriormente migliorare».

Secondo le elaborazioni di TrustYou, la più grande piattaforma al mondo per le recensioni degli ospiti, che ha analizzato oltre 10 milioni di recensioni relative a quasi 42mila strutture dall’ottobre 2014 al settembre 2016, il punteggio medio complessivo attribuito dagli ospiti degli alberghi italiani è di 83/100, con valori di eccellenza per la professionalità (84/100), il servizio (89/100) e la gentilezza del personale (95/100).

«Ci auguriamo che il Governo prosegua anche con la legge di stabilità 2017 – conclude Bocca – sulla strada della valorizzazione della contrattazione a tutti i livelli ed estenda sia la platea dei possibili fruitori che i limiti di reddito oltre le soglie attualmente prevista, in modo da stimolare il recupero di produttività del sistema Italia. Questo accordo è importante anche perché dimostra che nei settori – come il turismo – composti in prevalenza da piccole e medie imprese, in cui non si svolge la contrattazione aziendale, è possibile promuovere l’efficienza e la qualità anche con intese di livello nazionale e territoriale».