Tute blu, “in Lombardia si rischiano 5mila esuberi entro dicembre”

lavoro4735.jpgSono 3.361 i metalmeccanici licenziati in Lombardia dall’inizio dell’anno. Rispetto a un anno fa, il ricorso alla mobilità si è attenuato. Nello stesso periodo del 2015 sono stati infatti 4.403 i licenziamenti. Anche nel riscontro mese su mese, nel trimestre luglio/settembre gli esuberi segnano il passo, facendo registrare addirittura un dimezzamento (1.229 lavoratori licenziati).
Nella torta dei licenziamenti fanno la parte del leone i distretti industriali di Varese (145), Milano (142) e Bergamo (114 con un totale di 492 dall’inizio dell’anno). Valori leggermente più bassi a Brescia (62), Monza e Brianza (72), Como (48) e Lecco (41). Nel complesso la riduzione dei licenziamenti è quasi generalizzata.
“Mentre infuria la battaglia referendaria, dei metalmeccanici che non hanno contratto, scioperano e sono sottoposti a esuberi, si parla sempre meno. C’è il rischio concreto che entro fine anno in Lombardia si sfondi la soglia psicologica dei 5.000 licenziamenti: un’enormità se si considera l’arretramento della base economico-produttiva di questi ultimi anni e la contrazione delle produzioni” – argomenta Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia.
“Ancora una volta – aggiunge Rota – siamo di fronte a una diminuzione che maschera problemi di sistema ben radicati come dimostrano le vertenze aperte di Alstom Ferroviaria, Linkra, Belleli, giusto per fare qualche nome. La cassa integrazione e i licenziamenti diminuiscono, ma contestualmente non c’è un aumento di quegli indicatori che ci dicono che la ripresa sia stata agganciata. Senza provvedimenti eccezionali, siamo destinati ad assistere a un lento declino dei settori un tempo trainanti dell’economia lombarda, un tempo locomotiva d’Europa. Regione Lombardia deve prendere atto di questa situazione e intervenire, stimolando la crescita e tutelando i settori che oggi risentono dell’assenza di investimenti e innovazione tecnologica”.




Referendum, quei paladini del No tra maleducazione e presunzione

Marco Travaglio e Matteo Renzi durante  l'incotro a la La7
Marco Travaglio e Matteo Renzi durante l’incontro a la La7

La personalizzazione, come il fumo per la salute, nuoce al referendum. Finora se ne è parlato per l’improvvida scelta, poi malamente rimangiata, del presidente del Consiglio di avviare la campagna elettorale sulla consultazione popolare all’insegna del “se perdo, me ne vado a casa”. E’ stato facile osservare che in questo modo Matteo Renzi ha offerto ai suoi avversari, di ogni genere e specie, una straordinaria occasione per tralasciare completamente il merito della riforma costituzionale e per dedicarsi anima e corpo ad orchestrare l’offensiva per mandare a casa premier e governo. Ed infatti, il variegato e talvolta variopinto fronte del No ha un unico collante nell’obiettivo finale: la cacciata del Ganassa di Rignano sull’Arno.
Ma anche da quest’altra parte non è che si scherzi con la personalizzazione. Ci sono personaggi che si sentono investiti del ruolo di alter ego del presidente del Consiglio e che si spendono ogni oltre limite per contrapporvisi. Generando, anche in chi magari in linea di principio condivide le loro posizioni, autentiche crisi di rigetto quando non di insopportabile fastidio. È il caso, tanto per fare il primo nome, di Marco Travaglio. Capacità e intelligenza non gli fanno certo difetto, anzi. Ha un archivio straordinario e sa sempre trovare solidi argomenti per le sue polemiche. Nulla da dire, quindi, sulla preparazione. Ma sui modi e i toni, eccome, se c’è da eccepire. Perché, per esempio, stravolgere ad arte i nomi degli interlocutori, perché fare la parodia delle posizioni altrui, perché trattare tutti come dei deficienti o dei mascalzoni o degli inetti?

Travaglio ama spesso definirsi un “figlio” (professionale) di Montanelli. Vero, nel senso che con il grande Cilindro ha iniziato la sua brillante carriera. Ma il suo Maestro aveva ben altro stile, ben altra classe diciamolo pure. Rispettava gli avversari anche quando ne pensava il peggio possibile. E li affrontava guardandoli negli occhi, non volgendo lo sguardo dall’altra parte come ha fatto il direttore del Fatto nel confronto tv con Renzi (come nel faccia a faccia con Berlusconi del 2013, dove ne uscì ridicolizzato chi voleva fare il fenomeno). Anche qualche sera fa, sempre in un confronto televisivo, il medesimo Travaglio, davvero lontanissimo dalla penna arguta che vergava corsivi sul Giornale montanelliano, si è esibito in un forsennato attacco, un po’ prepotente e maleducato, nei confronti di Graziano Delrio, persona mite e pacata, da molti ritenuto il miglior ministro dell’esecutivo renziano.

Forse converrà interrogarsi se la strategia ad alzo zero non rischi di cadere nello stesso vizio che si contesta al premier. Perché, e qui veniamo ad un altro personaggio che ha sostenuto le ragioni del No in un pubblico duello, la convinzione nelle proprie idee non legittima un senso di superiorità rispetto agli altri, e tantomeno giustifica la strafottenza. Il professor Gustavo Zagrebelsky, al di là dall’aver commesso un evidente peccato di presunzione ad accettare la sfida di Renzi, in tv ha dato mostra di non saper scendere dal piedestallo del cattedratico che si sente investito del dono dell’infallibilità. Est modus in rebus, verrebbe da dire. Il Ganassa si è divertito come un ragazzino (il che non lo assolve, intendiamoci, perché un presidente del Consiglio dovrebbe avere maggior garbo) ad infilzare il professore che non riusciva ad uscire dalla sua leziosità verbale. E alla fine, anche qualche sostenitore del No, di fronte a cotanto spettacolo, si è dovuto chiedere se per caso non si fosse sbagliato.
Poiché abbiamo davanti quasi due mesi di campagna elettorale, vogliamo augurarci che d’ora in avanti da una parte e dall’altra si riesca ad uscire dalla propaganda, dai personalismi, dalla lotta politica di bassa lega, per entrare davvero nel merito della riforma su cui saremo chiamati a votare. La posta in gioco è ben più importante del destino politico di Renzi o del successo professionale di Travaglio. Loro giocano un’altra partita. Evitiamo di farci irretire nel loro gioco.




Legge “salva-suicidi”, è nato l’organismo per la composizione delle crisi

L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo e la Consulta provinciale dei liberi professionisti della Camera di Commercio di Bergamo hanno presentato, alla presenza delle massime autorità cittadine, l’Organismo per la composizione della crisi da sovraindebitamento costituito dall’Ordine di Bergamo. Un passo concreto per mettere in atto quanto previsto dalla Legge 3 / 2012, detta anche “salva-suicidi”.

Con il perdurare della crisi economica, sono stati tanti, troppi, i piccoli imprenditori, i pensionati, gli artigiani che hanno saldato, a volte in modo drammatico, i conti in sospeso con banche e creditori. Un dramma sociale a cui la legge 3 /2012 ha tentato di rimediare. La normativa sul sovraindebitamento, infatti, si rivolge a tutti i debitori “non fallibili”, cioè a tutti i soggetti che, secondo l’ordinamento giuridico italiano, non possono accedere alle disposizioni previste dalla legge fallimentare, consentendo loro, in presenza di particolari condizioni di meritevolezza, di liberarsi dalla pressione dei debiti riportandoli a quanto effettivamente può essere pagato a seconda della situazione economica attuale.

«A subire maggiormente questo fenomeno è indubbiamente la parte più debole della società, come lavoratori, pensionati, artigiani e piccole attività economiche in generale. Ma anche il mondo dell’agricoltura è fortemente interessato a questo fenomeno con numerose aziende in difficoltà per l’impossibilità di onorare i propri debiti – ha dichiarato Alberto Carrara, presidente dell’Ordine Bergamo e presidente della Consulta Provinciale dei Liberi Professionisti della Camera di commercio di Bergamo in occasione del convegno dedicato –. Per questo è importante intervenire, fare chiarezza, sugli strumenti utili da mettere in campo».

Il debitore, infatti, può ottenere, a determinate condizioni, che i creditori siano soddisfatti da quanto può realmente pagare: l’ammontare del debito che non può essere pagato alla fine della procedura verrà esdebitato, cioè cancellato con piena riabilitazione.

«In questo modo – spiega Maria Rachele Vigani, dottore commercialista bergamasca nel Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – il debitore viene tutelato dal rischio di perdere tutto e di essere esonerato a vita da ogni forma di attività economica. Una normativa degna di un Paese civile, di cui molti altri Stati europei si sono dotati da tempo. Grazie al “fresh – start”, come viene chiamato nel Regno Unito, è possibile uscire dal problema del debito e ritornare a vivere una vita dignitosa e serena».

Ma, per poter beneficiare di questa condizione, il debitore deve essere stato meritevole sia all’atto della contrazione dei debiti che durante tutto lo svolgimento dell’iter procedurale, così come non deve aver commesso atti di frode o rifiutato proposte di impiego senza giustificato motivo.

In particolare, a far parte dell’Organismo costituito dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo per la gestione del Sovraindebitamento, in qualità di gestori, sono iscritti ad oggi 50 professionisti bergamasci. L’Occ di Bergamo iscritto al numero progressivo 22, nella sezione A del Registro ministeriale degli Organismi autorizzati alla gestione della crisi da sovraindebitamento, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del Decreto Ministeriale 24 settembre 2014 n. 202.




Artigiani e ragazzi down, un calendario per favorire le pari opportunità

ragazzi-down-e-artigianiI giovani artigiani del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Bergamo e i ragazzi e le famiglie dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) insieme per un’iniziativa benefica molto ricca di contenuti e di significati.

Si tratta del calendario intitolato “Tu come mi vedi”, che ha visto protagonisti una sessantina di bambini e ragazzi diversamente abili che, accompagnati dalle operatrici dell’AIPD e affiancati da una trentina di giovani imprenditori di Confartigianato, si sono prestati ad una serie di scatti fotografici sulle attività artigianali, per sperimentare i diversi mestieri e promuovere i valori dell’artigianalità.

I ragazzi sono stati così immortalati all’interno delle imprese vestendo i panni di falegnami, idraulici, elettricisti, pasticcieri e così via, e svolgendo delle semplici operazioni lavorative utilizzando gli “attrezzi del mestiere”. Ogni imprenditore ha infatti progettato uno specifico percorso esperienziale per i ragazzi, individuando per loro le attività da svolgere e accompagnandoli attraverso le fasi della lavorazione aziendale per arrivare alla presentazione dei prodotti finiti. Da parte loro i ragazzi sono stati dei freschi e spontanei testimonial della bellezza del lavoro artigiano, entusiasti dell’accoglienza e felici di essersi messi in gioco in esperienze nuove.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna mondiale “How do you see me” di Coordown di cui AIPD Bergamo fa parte, che si pone l’obiettivo di incoraggiare a guardare con occhi diversi le persone con sindrome di Down e che con questo calendario, costruito in collaborazione tra le due realtà associative, vuole così sottolineare la necessità per questi ragazzi di avere pari opportunità e quindi di partecipare in modo attivo anche alla vita lavorativa. «L’esperienza vissuta nelle visite alle aziende ha lasciato ad entrambi, partecipanti e ospitanti, un qualcosa di importante e di imprevisto – dice Elisabetta Scotti presidente di AIPD sezione Bergamo – che resterà nel vissuto di ognuno di loro».

«Il nostro movimento da tempo è impegnato nella realizzazione di iniziative orientate al sociale in collaborazione con le associazioni del territorio – spiega Diego Armellini presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Bergamo – per questo abbiamo accettato con entusiasmo di partecipare a questo progetto che vuole rappresentare un modo concreto per far sentire la nostra vicinanza a questi ragazzi e nello stesso tempo si pone come preziosa occasione per far loro apprezzare la passione ed i valori del saper fare artigiano».

Il calendario benefico verrà presentato il prossimo 9 ottobre in occasione della Giornata Nazionale della sindrome di Down.

È possibile condividere e informarsi sul progetto anche sui social, dove si possono trovare tutte le novità e alcuni scatti realizzati durante i momenti della lavorazione, partecipando al gruppo Facebook “Tu come mi vedi”.




Ascom, al via i corsi di formazione

Accademia del GustoParte martedì 11 ottobre l’anno formativo di Ascom Formazione.  “Vorrei fare il barman” e “Food cost al ristorante” sono i primi due corsi che inaugurano il calendario 2016/2017.

Food cost al ristorante

Come calcolare il giusto prezzo di una portata? Quanto incide il costo della materia prima, delle guarnizioni, dei condimenti, della manodopera, degli scarti? Che differenza c’è tra il food cost e il full cost? Sono domande fondamentali che un ristoratore deve porsi non solo per dare il giusto prezzo ad ogni portata ma anche, e soprattutto, per poter gestire il ristorante in modo corretto e redditizio. Questo è l’obiettivo che si pone Ascom Formazione con il corso “Il food cost al ristorante” in programma mercoledì 12 ottobre (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18)  nella sede di Ascom Formazione in Piazzetta don Gandossi 1 a Osio Sotto. I temi trattati vanno dal valutare i principali costi del reparto di cucina, a come quantificare lo scarto dei cibi, dall’incidenza delle guarnizioni a quella delle utenze e dei condimenti, fino al controllo incrociato tra acquisti e vendite e al calcolo del margine di profitto per ogni piatto.

Vorrei fare il barman

19 lezioni, da martedì 11 ottobre a mercoledì 21 dicembre (ore 19- 23), che permettono di conoscere tutti segreti per gestire in modo perfetto un bar o per imparare una nuova professione. Il corso, che alterna la teoria alla pratica, tratta sia gli aspetti economici che tecnici della somministrazione di alimenti e bevande ed è finalizzato alla formazione imprenditoriale e tecnica: studio di un business plan, analisi e elaborazione dei prezzi, tecniche di caffetteria, miscelazione e decorazione. Il corso termina con la testimonianza di alcuni imprenditori di successo nel campo della somministrazione. La proposta, pensata e ideata da Ascom Formazione, quest’anno ha come slogan Il sapere si diffonde e si articola nelle due sezioni: Accademia del Gusto, rivolta all’enogastronomia, e Laboratorio del Sapere, indirizzato allo sviluppo manageriale. Ogni area è suddivisa in categorie a seconda dei temi che vengono affrontati. Corsi manageriali, lingue straniere, informatica, formazione esperienziale, team building, gestione e strategie di marketing, web marketing sono il contenuto del Laboratorio del Sapere; corsi di cucina professionale, pasticceria, panetteria, lezioni dedicate al mondo del beverage, corsi per amanti della buona cucina è ciò che offre l’Accademia del Gusto.

Il calendario completo è su www.ascomformazione.it. Per informazioni 035 4185706/707/715. info@ascomformazione.it

 

 

 




Il futuro di Ubi tra banca unica e “good bank”

Ubi bancaNel giro di una settimana, Ubi potrebbe varare la banca unica, con l’accorpamento delle sue sette banche reti, ma restare ancora una holding. Che l’assemblea del 14 ottobre vari la fusione appare scontato: è troppa la convenienza in termini di risparmi e di efficienza di gestione per fermare un’operazione che, se non ci fossero stati personalismi e qualche problema tecnico di assetto societario, di fatto risolti solo con la Spa, si sarebbe realizzata da anni. Ancora incerto è invece il fatto che ad aprile, a compimento dell’incorporazione a tre fasi dei sette istituti che sarà votata in assemblea, Ubi sia ancora una banca unica o non si trovi con altre controllate, ovviamente da fondere anch’esse, in prospettiva, una volta realizzata l’integrazione, prima di tutto dei sistemi informatici.

È ancora tutta da definire la trattativa per rilevare tre delle quattro “good bank” nate dalla risoluzione di un anno fa, ovvero Popolare Etruria, Banca Marche e Carichieti, lasciando perdere proprio quella Cariferrara che all’inizio sembrava potesse essere il primo obiettivo. Giustamente Ubi non vuole rimanere invischiata in un’operazione che presenta opportunità interessanti, a partire dal salto di qualità da istituto multiregionale a veramente nazionale con una copertura anche di aree ora deserte, come la Toscana, ma anche rischi non indifferenti. Quindi, se l’operazione procede lentamente, e forse non verrà realizzata, è perché prima è necessario vedere e valutare le carte. Questo vuole dire, essenzialmente, controllare la qualità dei prestiti e capire a quanto ammontano non solo le sofferenze presenti (ora relativamente poche, considerato che i quattro istituti sono nati a crediti inesigibili zero, ma dopo un anno già pericolosamente in crescita), ma anche e soprattutto quelle potenzialmente future. E poi ottenere adeguate garanzie e le compensazioni del caso, anche per i costi che comunque dovranno essere affrontati per la ristrutturazione e il rilancio di banche che, se un anno fa sono state costrette alla bancarotta, devono essere rivoltate anche dal punto di vista gestionale.

Alla fine il conto potrebbe essere anche negativo. Del resto siamo in tempi di tassi negativi dove il costo del denaro esiste per chi fa il prestito, più che per chi lo chiede. Quindi non deve apparire paradossale nemmeno che le operazioni sulle Good banks si profilino come acquisizioni dove chi compra non paga, ma viene pagato, anche se non necessariamente in contanti. Nel caso di Ubi si ipotizzano infatti opzioni contabili-normative, come un riconoscimento dell’avviamento negativo da parte della Bce, l’immediato utilizzo dei modelli interni per il calcolo degli attivi a rischio o un intervento del Fondo atlante che rilevi i crediti problematici.

Anche se con ogni probabilità un aumento di capitale potrebbe essere necessario per Ubi – si parla di 300-400 milioni – più per una ulteriore cautela prudenziale, che per finanziare l’eventuale operazione, l’acquisto delle tre banche inevitabilmente dovrebbe avvenire a prezzi molto contenuti. Del resto, non c’è la fila per comprare gli istituti, anche perché non sono molti i gruppi che potrebbero ricavare dall’operazione sinergie e prospettive di ritorno dell’investimento. Inoltre questa è un’operazione che può interessare Ubi, sempre a condizione, come ribadisce in tutte le salse  il Ceo Victor Massiah, che crei valore, ma interessa soprattutto il sistema bancario e non solo per il danno di immagine e di credibilità che può derivare dalla vicenda. Entro sei mesi, il Fondo interbancario di tutela dei depositi deve restituire il prestito da 1,6 miliardi organizzato da Intesa Sanpaolo, Unicredit e la stessa Ubi per assicurare le risorse essenziali al riavvio delle quattro banche. Difficilmente i proventi della vendita potranno assicurare un rientro integrale delle risorse immesse per consentire il salvataggio e questo apre alla possibilità che il sistema sia chiamato a registrare nuovi esborsi per riuscire a liquidare quella che a seconda dei punti di vista è una “patata bollente” o una “opportunità”.

Del resto quest’anno ci sono già state almeno due acquisizioni bancarie dove il cliente è stato pagato. Recentemente la bresciana Banca Valsabbina ha chiuso l’accordo per l’acquisto gratis di sette sportelli di Hypo Alpe Adria Bank Italia (incluso quello di Bergamo) e di un portafoglio di mutui «performing» di circa 150 milioni di euro, ricevendo in più una «dote», di importo non svelato – si ipotizza una ventina di milioni,  a compensazione della cessione del ramo d’azienda – a titolo di contributo di avviamento. In precedenza Barclays aveva pagato 237 milioni per cedere 89 sportelli, con 3 miliardi di mutui residenziali  a CheBanca!, del gruppo Mediobanca. E pensare che nel 2007 Ubi Banca aveva ottenuto 488 milioni di euro dalla cessione di 61 sportelli alla Popolare di Vicenza. Insomma si è passati in neanche dieci anni da una situazione in cui la vendita di uno sportello bancario fruttava 8 milioni di euro a una in cui bisogna pagare 2,6 milioni per cederlo. Dato che questi sono prezzi di transazioni avvenute e non di ipotesi si può ben capire come sia cambiata la mentalità del mercato e perché siano così depresse le quotazione dei titoli bancari, ormai trattati a frazioni del patrimonio netto tangibile, non solo perché la loro redditività è bassa, ma anche perché quello che un tempo era un valore, adesso è diventato un costo.

 

 




Selvino, un weekend a tutto gusto in piazza e nei locali

gustando-sel-vinoSull’altopiano di Selvino-Aviatico sarà un weekend a tutto gusto. Sabato 8 e domenica 9 ottobre è infatti in programma la terza edizione di “Gustando Sel… vino”, un invito a godere della località anche fuori stagione e a scoprire le proposte dei suoi locali. Per l’occasione, infatti, ben 18 insegne, dal rifugio all’hotel, propongono menù speciali a prezzo fisso, ispirati ai sapori d’autunno e ai prodotti tipici.

Intanto la piazza del comune si animerà di iniziative e sapori. In entrambe le giornata saranno presenti stand enogastronomici con vino, formaggi, birra, castagne, miele, marmellate, frittelle, frutta candita e tante altre golosità. Nel pomeriggio di sabato, dalle 16, spazio ai laboratori per bambini “mani in pasta” e al trucca bimbi, mentre domenica, alla stessa ora, sarà la volta di “Mille metri di Dolcezza”, show cooking del selvinese Giancarlo Cortinovis, argento ai Mondiali di pasticceria, che mostrerà dal vivo la realizzazione di alcune preparazioni da poter usare in combinazione tra di loro o singolarmente. Con questi elementi si comporrà, al termine delle show, un magico e buonissimo dolce dedicato al Natale. Chi segue l’incontro potrà prendere appunti e segnare il procedimento sul piccolo blocchetto in dotazione che riporta già annotati gli ingredienti e i dosaggi delle singole preparazioni.

Non mancheranno, per i più piccoli, i gonfiabili, mentre i grandi potranno provare nuovi modelli di biciclette elettriche in anteprima nazionale.

In caso di maltempo le attività si svolgeranno al Palafaip al Parco Vulcano. Per chi sceglie di soggiornare, gli hotel offrono pacchetti speciali.

Questi i locali che propongono i menù a tema

  • Hotel La Dolce Vita (tel. 035 763999)
  • Hotel Marcellino (tel. 035 763013)
  • Harmony Suite Hotel (tel. 035 761487)
  • Hotel Elvezia (tel. 035 763058)
  • Hotel Aquila (tel. 035 763900)
  • Hotel Relax (tel. 035 764176)
  • Rifugio Monte Poieto (tel. 339 6248825)
  • Ristorante pizzeria La Ruota (tel. 035 765192)
  • Ristorante pizzeria Il Giardino (tel. 035 763967)
  • Ristorante pizzeria K2 (tel. 035 763313)
  • Ristorante Pizzeria Ca’ di Bore (tel. 035 779167)
  • Locanda Felicità (tel. 035 764844)
  • Pizzeria Moderno (tel. 035 763193)
  • Tre Corone Bistrot (tel. 340 9880550)
  • Pub Mc Keown (tel. 035 763721)
  • Al Cantuccio (tel. 035 764188)
  • Pizzeria hamburgheria Serena (tel. 342 6795907)
  • Rifugio La Baita (tel. 349 4904360)

Tra le iniziative, da segnalare “La giornata del tartufo” dell’hotel Harmony Suite, un seminario informativo e un’escursione alla ricerca del tartufo in collaborazione con Ivo e il cane Dea nella mattinata di domenica 9 ottobre, seguiti dal pranzo con piatti dedicati al prezioso tubero.

>>Qui i menù 




Delegazione dagli Usa in visita all’aeroporto di Bergamo

orio-21-300x100SACBO, società di gestione dell’Aeroporto di Bergamo, ha ospitato una delegazione statunitense, composta da rappresentanti istituzionali delle contee di Arlington, Connecticut e Maryland di Washington, tra cui operatori di agenzie di promozione economica e professionisti dirigenti, guidata da Confindustria Bergamo in visita alle realtà più importanti del territorio bergamasco. La delegazione è stata promossa da Marazzi & Adivisors in partnership con Lang Strategies, presieduta da Barbara Bryant Lang, per 14 anni presidente della camera di commercio di Washington e attualmente nel board degli aeroporti di Reagan e Dullas di Washington. La delegazione è stata accolta da Emilio Bellingardi, direttore generale di SACBO, e Giacomo Cattaneo, aviation director, i quali hanno illustrato la posizione raggiunta dall’Aeroporto di Bergamo nel panorama del trasporto aereo nazionale ed europeo e la funzione strategica dello scalo per la mobilità in Lombardia e al servizio di una chatchmen area estesa alle regioni limitrofe. La delegazione è stata accompagnata in visita all’aerostazione e alle infrastrutture operative da Matteo Bau’, direttore commerciale non aviation, e Alberto Cominassi, head of planning and corporate development. SACBO e Confindustria Bergamo hanno colto questa opportunità nel quadro di un’azione orientata a sviluppare le relazioni internazionali, che vede l’Aeroporto di Bergamo proiettato ad allargare la rete delle connessioni attraverso i network delle compagnie aeree presenti e interessate a operare sullo scalo.




Dal 15 ottobre tornano le limitazioni alla circolazione. Stop anche moto e motorini Euro 1

motorino

Dal 15 ottobre 2016 fino al 15 aprile 2017 sono in vigore in Lombardia, come ogni anno, i provvedimenti di limitazione della circolazione per alcuni veicoli, finalizzati alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e per il miglioramento della qualità dell’aria.

Oltre che i Comuni ricadenti nella Fascia 1, dal 2015 i provvedimenti interessando quelli inseriti nella Fascia 2, per un totale di 570 Comuni. In Bergamasca sono 37 i Comuni in Fascia 1 e 74 quelli in Fascia 2.

Le limitazioni alla circolazione vanno dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, e sono relative ai seguenti veicoli:

  • autoveicoli benzina non omologati ai sensi della direttiva 91/441/CEE e successive (ossia i veicoli “Euro 0 benzina”);
  • autoveicoli diesel omologati ai sensi della direttiva 91/542/CEE, o 96/1/CEE, riga B, oppure omologati ai sensi delle direttive da 94/12/CEE a 96/69/CE ovvero 98/77/CE (veicoli  “Euro 0, Euro 1, Euro 2 diesel”).

Dal 15 ottobre 2016, inoltre, entreranno in vigore le nuove limitazioni per i motocicli e ciclomotori a due tempi di classe Euro 1 (commercializzati fino al 2004) nella Fascia 1 nei giorni feriali dalle 7.30 alle 19.30. Per i motoveicoli e i ciclomotori a due tempi di classe Euro 0 è invece vietata, lo si ricorda, la circolazione in tutto il territorio regionale.

Per quanto riguarda gli Euro 3 diesel, non sono stati disposti gli ipotizzati fermi parziali nei comuni di Fascia 1, a causa della mancanza della disponibilità di risorse statali per il sostegno economico della misura. Tuttavia potranno essere adottate misure restrittive alla circolazione di tali veicoli in ambito locale solo in caso di situazioni temporanee di protratto superamento dei limiti di qualità dell’aria. 

Il fermo della circolazione si applica all’intera rete stradale ricadente nel territorio dei Comuni interessati, con l’esclusione:

  • delle autostrade;
  • delle strade di interesse regionale R1, come individuate dalla d.G.R. n.19709/2004;
  • dei tratti di collegamento tra strade cui ai precedenti punti e gli svincoli autostradali ed i parcheggi posti in corrispondenza delle stazioni periferiche dei mezzi pubblici.

Sono esclusi dal fermo della circolazione:

  • veicoli elettrici leggeri da città, veicoli ibridi e multimodali, micro veicoli elettrici ed elettroveicoli ultraleggeri;
  • veicoli muniti di impianto, anche non esclusivo, alimentato a gas naturale o gpl, per dotazione di fabbrica o per successiva installazione;
  • veicoli alimentati a gasolio, dotati di efficaci sistemi di abbattimento delle polveri sottili, per dotazione di fabbrica o per successiva installazione, omologati ai sensi della vigente normativa;
  • veicoli di interesse storico o collezionistico ai sensi dell’articolo 60, comma 4, del d.lgs. 285/1992 e i veicoli con più di vent’anni e dotati dei requisiti tecnici previsti dall’articolo 215 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada), in possesso di un documento di riconoscimento redatto secondo le norme del Codice tecnico internazionale della Fédération Internationale des Véhicules Anciens (FIVA), rilasciato da associazioni di collezionisti di veicoli storici iscritte alla FIVA o da associazioni in possesso di equipollente riconoscimento regionale;
  • veicoli classificati come macchine agricole di cui all’art. 57 del d.lgs. 285/92;
  • motoveicoli e ciclomotori dotati di motore a quattro tempi anche se omologati precedentemente alla direttiva n. 97/24/CEE del Parlamento Europeo e del consiglio del 17 giugno 1997, relativa a taluni elementi o caratteristiche dei veicoli a motore a due o tre ruote, cosiddetti euro 0 o pre Euro 1;
  • veicoli con particolari caratteristiche costruttive o di utilizzo a servizio di finalità di tipo pubblico o sociale, di seguito specificati:
    – veicoli, motoveicoli e ciclomotori della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, della Guardia di Finanza, delle Forze Armate, del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, della Croce rossa italiana, dei corpi e servizi di Polizia municipale e provinciale, della Protezione Civile e del Corpo Forestale; – veicoli di pronto soccorso sanitario; – scuola bus e mezzi di trasporto pubblico locale (TPL) – fatto salvo quanto già disciplinato per i veicoli di categoria M3 con d.G.R. 15/06/2007, n. 4924, con d.G.R. 27/12/2007, n. 6418 e con d.G.R. 29/07/2009, n. 9958; – veicoli muniti del contrassegno per il trasporto di portatori di handicap ed esclusivamente utilizzati negli spostamenti del portatore di handicap stesso; – autovetture targate CD e CC.
  • Sono derogati dal fermo della circolazione anche i seguenti veicoli:
  • veicoli appartenenti a soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di pubblico servizio o di pubblica utilità, individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro, che svolgono servizi manutentivi di emergenza;
  • veicoli dei commercianti ambulanti dei mercati settimanali scoperti, limitatamente al percorso strettamente necessario per raggiungere il luogo di lavoro dal proprio domicilio e viceversa;
  • veicoli degli operatori dei mercati all’ingrosso (ortofrutticoli, ittici, floricoli e delle carni), limitatamente al percorso strettamente necessario per raggiungere il proprio domicilio al termine dell’attività lavorativa;
  • veicoli adibiti al servizio postale universale o in possesso di licenza/autorizzazione ministeriale di cui alla direttiva 97/67/CE come modificata dalla direttiva 2002/39/CE;
    veicoli blindati destinati al trasporto valori, disciplinati dal decreto del Ministero dei Trasporti n. 332 del 3 febbraio 1998;
  • veicoli di medici e veterinari in visita urgente, muniti del contrassegno dei rispettivi ordini, operatori sanitari ed assistenziali in servizio con certificazione del datore di lavoro;
  • veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili ed indifferibili per la cura di gravi malattie in grado di esibire relativa certificazione medica;
  • veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro;
  • veicoli dei sacerdoti e dei ministri del culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero;
  • veicoli con a bordo almeno tre persone (car pooling);
  • veicoli delle autoscuole utilizzati per le esercitazioni di guida e per lo svolgimento degli esami per il conseguimento del le patenti C, CE, D, DE ai sensi dell’art. 116 del Decreto legislativo 285/1992;
  • veicoli dei donatori di sangue muniti di appuntamento certificato per la donazione.

I tratti stradali esclusi sono individuati da provvedimenti specifici. Eventuali richieste di ulteriori esclusioni potranno essere richieste dai singoli Comuni.

I controlli sul rispetto delle limitazioni alla circolazione dei veicoli sono effettuati dai soggetti che svolgono servizi di polizia stradale. La sanzione prevista per l’inosservanza delle misure di limitazione alla circolazione varia da 75 a 450 euro.

I Comuni non possono concedere deroghe speciali e personali al di fuori di quelle previste dai provvedimenti regionali.

Su tutto il territorio regionale per il periodo dal 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno è inoltre obbligatorio:

  • lo spegnimento dei motori degli autobus nella fase di stazionamento ai capolinea;
  • lo spegnimento dei motori dei veicoli merci durante le fasi di carico/scarico.



L’auto elettrica si ricarica senza cavi, l’idea vincente della Start Cup

Un sistema che, una volta posizionato in garage, automatizza completamente il processo di ricarica di un veicolo elettrico, senza bisogno di perdere tempo collegando i cavi. Si chiama DazePlug ed è il progetto che ha vinto la settima edizione di Start Cup Bergamo, la business plan competition dell’Università, che supporta gli studenti e i giovani del territorio, ma anche chi ha qualche anno in più, nello sviluppo di attitudini imprenditoriali e nella costruzione di un progetto d’impresa.

L’idea, messa a punto da Giacomo Zenoni e Andrea Daminelli dell’Università di Bergamo, si è aggiudicata il primo posto alla finale di ieri nell’aula magna di Sant’Agostino in Città, vincendo la sfida con altre 15 proposte. Al secondo posto la start up Tropico dei Colli, rappresentata da Giulia Serafini, che ha avviato la coltivazione in città di piante da frutta esotiche con metodo biologico. Terzo classificato SmokyFiber, di Giorgia Carissimi, l’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il riutilizzo dello stesso con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche.

Il premio per i vincitori è un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge, per il secondo e il terzo posto attività di accompagnamento rispettivamente presso Confindustria Bergamo e Bergamo Sviluppo.

Anche quest’anno Bergamo si è confermata la provincia con il maggior numero di partecipanti. La finale regionale si terrà a Milano il prossimo 18 ottobre, la fase nazionale si terrà invece a Modena l’1 e 2 dicembre.

Ecco le altre idee in gara

Aghostino

Un piccolo “attrezzo” che permette di risolvere un problema specifico e comune a tutti: trovare i calzini appaiati nel posto giusto e al momento giusto.

Art Surfing

È un social che mette in contatto artisti, appassionati di arte e proprietari di spazi interessati ad ospitare eventi e mostre d’arte, diventando curatori per un giorno.

Ascensore Sicuro

Manutenzione di ascensori mediante sensori controllati da remoto ed installazione display video in cabina.

Ascolta la mia voce

Audio- cartoline per il mercato dei souvenir religiosi. Tra quelle realizzate c’è già il discorso alla lune di Papa Giovanni XXIII.

BedForU

Un portale che vuole aiutare chi è in cerca di un appartamento o di un coinquilino oppure chi ha un appartamento libero ed è disposto ad affittarlo ad uno studente universitario, facilitando la scelta dell’appartamento e del coinquilino più adatto.

Cluerz

Un servizio al turismo che, attraverso un’app mobile, consente di vivere la visita ad una località come una caccia al tesoro, con tanto di trofeo virtuale.

FearOff

Un dispositivo di sicurezza indossabile che consente, grazie ad un impulso, di inviare una richiesta di soccorso multipla attraverso il proprio smartphone. Una lista di destinatari pre impostati all’interno dell’applicazione riceverà un sms contenente la posizione gps della persona in difficoltà. Utile in situazioni di pericolo come valanghe, terremoti, aggressioni.

Inogra

È una farina a base di legumi secchi. Ha un elevato tenore proteico, un minor apporto di carboidrati, la presenza di molte fibre e vitamine e una naturale assenza di glutine. Inogra® è il nome commerciale del composto di farine con il quale si vuole produrre pasta secca corta in diversi formati.

Marketing4.fitness

È un “Sistema Intelligente di Marketing automatico” per palestre.

PeekEasy App

Un’app che consente di seguire i propri interessi da un territorio scelto. È basata sugli hashtag e copre qualsiasi interesse.

Solving Solution

Un prodotto brevettato che rappresenta un’evoluzione della tecnologia a sali d’argento nata per contrastare la formazione batterica nei fluidi a base acquosa in sostituzione dei più pericolosi e impattanti battericidi chimici. Completamente atossico, trova applicazione sia nella stabilizzazione dei fluidi utilizzati nelle lavorazioni meccaniche e in in differenti altri settori.

TouriSmART

Un’applicazione ideata per fornire un supporto completo, pratico e personalizzato, per una visita a scopo artistico – culturale.

TrucksApp

Un compagno di viaggio virtuale che parla e dialoga letteralmente con il camionista, utilizzando un innovativo sistema di interazione vocale. Il camionista potrà chiedere assistenza sui vari punti d’interesse e le risposte avverranno tramite consultazione di un enorme database continuamente aggiornato tramite l’interazione degli stessi camionisti di tutta Europa.