Effetto passerella, gli stranieri comprano casa sul lago d’Iseo

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La presentazione del Listino dei Prezzi degli Immobili di Bergamo e provincia, nella sede dell’Ascom

I prezzi calano ancora ma la domanda è vivace, il che fa presupporre un attestamento dei valori. È il dato che sottolineano gli agenti immobiliari della Fimaa-Ascom di Bergamo nel presentare la 22° edizione del “Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia”, edito da La Rassegna e in edicola da oggi.

«È vero – rileva il vicepresidente Oscar Caironi, che ha coordinato la squadra di colleghi che ha raccolti i dati per tutta la provincia – le quotazioni sono ancora in leggera diminuzione, ma a confortarci è l’importante aumento delle transazioni, salite del 23% nel secondo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2015, accompagnate da un incremento del 25% dei mutui, che probabilmente non saranno solo surroghe. Significa che siamo di fronte ad un mercato effervescente».

Le richieste sono ben chiare. «È aumentata la domanda di metrature piuttosto ampie, tri-quadrilocali con cucina abitabile, mentre sono fermi bilocali piccoli e monolocali, i classici immobili da investimento – rileva Caironi -. Sono perciò le famiglie a cercare casa e la vogliono efficiente dal punto di vista energetico. Oggi immobili degli anni Novanta non si vendono, chi acquista vuole strutture con parametri già pronti per il futuro».

Il mercato rileva anche un effetto Floating Piers che sta portando gli immobili all’attenzione di acquirenti internazionali. Sono infatti in forte crescita le vendite agli stranieri sulla sponda bergamasca del Sebino.«Nel 2016 si sono registrate 30 transazioni a fronte delle 10 dell’anno precedente – illustra Caironi -. I valori assoluti sono ancora contenuti, ma l’incremento altissimo, del 200%, è comunque il segnale di una tendenza molto significativa». Complice la comodità dell’aeroporto, hanno scelto di prendere casa in riva al lago d’Iseo soprattutto Inglesi, Olandesi, Tedeschi e Scandinavi. E il fenomeno sta contagiando anche la Valle Seriana. «Anche da questa zona ci arrivano segnalazioni di richieste da parte di stranieri, in larga parte Scandinavi», aggiunge Caironi.

Meno ottimistiche le prospettive sul versante degli affitti. «Lo scorso anno i prezzi hanno toccato il fondo – sottolinea Antonello Pagani, direttore di Appe Confedilizia Bergamo, l’associazione dei proprietari immobili -, non si poteva che risalire. La crescita del 2-3% dei canoni è da leggere perciò come la fine di una discesa drammatica. L’aumento si è verificato sulle nuove locazioni, mentre c’è stata stabilità sui rinnovi». Confermando le indicazioni degli agenti immobiliari, «sul fronte degli investimenti non si muove nulla – dice Pagani -, la tassazione eccessiva sulle abitazioni diverse dalla prima casa fa sì che oggi si cerchi più che altro di liberarsi del bene casa, sentito come un macigno». Unico indicatore positivo la diminuzione della morosità, con il calo negli ultimi due trimestri delle azioni legali portate a termine.

IL LISTINO

listino-prezzi-immobili-2016-copertina-ritLa 22esima edizione del “Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia” contiene i dati aggiornati a settembre 2016. Stampato in 8mila copie, offre un quadro completo sull’andamento del mercato, dando tutte le quotazioni per la compravendita e la locazione di appartamenti, box, uffici, negozi e capannoni della città e dell’intera provincia. La nuova edizione contiene le rilevazioni di tutti i paesi della Bergamasca. Le quotazioni in città sono suddivise per ogni via e quartiere, con 37 zone di rilevazione e relative mappe.

La pubblicazione è curata dai mediatori immobiliari di Fimaa-Ascom, con la collaborazione di Adiconsum, Appe, Collegio dei geometri e geometri laureati di Bergamo e Collegio Notarile di Bergamo; e con il patrocinio di Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo. I dati raccolti per il bollettino sono aggiornati a settembre 2016

Oltre ai dati, esposti in maniera semplice e di chiara, chi è interessato a vendere, acquistare o affittare un immobile può trovare informazioni e approfondimenti su come affrontare al meglio la compravendita. A cura dell’Adiconsum si trova infatti una “Guida alle compravendite immobiliari e al comprare casa”, mentre il Collegio dei geometri e geometri laureati di Bergamo illustra il tema della superficie commerciale e dei coefficienti per la valutazione, il Collegio Notarile di Bergamo chiarisce le imposte sull’acquisto della casa e il Comitato scientifico del Listino dei prezzi degli immobili offre un repertorio degli usi usi e delle le consuetudini nelle compravendite immobiliari e uno spaccato sugli ultimi dieci anni di quotazioni a Bergamo.

La pubblicazione è in vendita al costo di 18 euro.

I DATI

Compravendita: prezzi in calo in città e in provincia

A Bergamo, le quotazioni sono in discesa del -2,8% (con punte del -3% in periferia) con l’eccezione di alcuni prezzi stabili per gli immobili delle aree prestigiose di Città Alta e del centralissimo di pregio. In calo i valori del centrale, dei borghi e del semicentrale, dove però non mancano valori stabili per gli immobili di qualità. Continua il calo dei prezzi delle abitazioni in periferia, pur a tassi inferiori rispetto agli anni scorsi. Gli immobili nuovi evidenziano maggiore tenuta dei prezzi rispetto alle altre categorie. Più vistosa la diminuzione degli immobili più vecchi e da ristrutturare, per cui è crollata la domanda, soprattutto da parte di cittadini stranieri

I prezzi più alti si riscontrano in città alta e sui colli (5.800/5000 euro al mq).

In provincia, i prezzi diminuiscono del 4,4% (con punte del -4,6% nei centri minori). Tengono le quotazioni del segmento del nuovo e dell’offerta di qualità. In calo la domanda a scopo abitativo, alimentata solo dalle richieste di prima casa e di sostituzione improrogabile. In generale, l’atteggiamento delle famiglie verso la sostituzione è di selezione e di attesa. Resta bloccata la domanda a scopo di investimento, travolta dall’inasprimento fiscale.

In provincia gli immobili più costosi si trovano nel centro di Treviglio, Lovere e Sarnico (2.700 euro al mq); seguono Foppolo (2.500 euro al mq), Clusone centro (2.300 euro al mq) e Castione della Presolana e Dorga (2.100 euro al mq).

Le richieste

Continua la domanda di tri/quadro locali nelle zone centrali di pregio o nei borghi storici della città e della provincia, dove si cercano appartamenti di qualità dai 100 al 125 mq con ingresso indipendente e giardino privato o sui piani alti, con terrazzi e balconi e vicini ai servizi. La disponibilità di spesa si aggira sui 180mila euro. Scende invece la richiesta di trilocali in zona periferica e hinterland, i mono e i bilocali di periferia, i bilo-trilocali usati e solitamente richiesti da famiglie extracomunitarie e i bilo-trilocali nuovi per investitori. Resta stabile invece la richiesta di quadrilocali di grande qualità posti nelle zone centralissimo e nel centrale di pregio.

Affitti: canoni in aumento in città. Prezzi e mercato in discesa in provincia

Dopo una discesa durata oltre sei anni e due anni di stasi i canoni tornano a crescere in città, con valori che oscillano tra il 2% e il 3%. I prezzi degli affitti sono stabili nei principali paesi della provincia, con una riduzione media dell’1%.

La domanda di immobili in affitto tiene in alcune aree della città, sostenuta dalle necessità crescenti di trasferimento legati allo studio e al lavoro. In controtendenza invece il mercato in provincia, dove il turistico fatica per ragioni economiche. Resta prioritaria per i proprietari l’esigenza di selezionare conduttori affidabili e solvibili, anche riconoscendo sconti sul canone. D’altra parte, l’accresciuta pressione fiscale, spinge nel mettere a reddito gli immobili invenduti.

In città il canone mensile più elevato si trova in Città alta e nel centralissimo (650 euro al mese).

Box: transazioni basse e quotazioni in diminuzione

I dati evidenziano un rallentamento del mercato e un’ulteriore diminuzione dei prezzi, che sembrano avviarsi verso una stabilizzazione. Il prezzo di compravendita è sceso del 3,5%. Il prezzo medio più alto per un box a Bergamo è in Città alta (80mila euro), mentre in provincia costa 23mila euro nelle zone di Lovere centro (escluso il lungolago) e a 22.500 euro a Sarnico e Clusone.

In diminuzione i valori degli affitti dei box che, per effetto della crisi, per molti resta un lusso anche a fronte di un parco auto che sta invecchiando. Il canone di locazione è sceso del 4,5%.

Negozi: in crescita la desertificazione

Sono diminuiti del 3% i prezzi di compravendita in città e del 4,2% in provincia. In calo anche il canone di locazione, in città del 2,5% e in provincia del 4%. Dopo due anni di aspettative di ripresa con riduzioni meno marcate, tornano a registrarsi cospicue riduzioni dei prezzi e richieste di rinegoziazioni dei canoni.

Il mercato resta, comunque, movimentato dalla domanda per negozi nuovi e di pregio commerciale (localizzati nelle aree primarie sempre più ristrette del centro storico e nei centri commerciali) e dalle ubicazioni di elevata visibilità poste sulle arterie principali. Sempre in crescita la desertificazione commerciale nelle zone malservite per mobilità e parcheggi, le ubicazioni secondarie scontano anche la riduzione della domanda per attività etniche.

Anche il mercato delle locazioni segna il passo soprattutto per le piccole attività marginali. Si consolida il segno meno anche nei canoni di locazione, con cali evidenti soprattutto in provincia ed in periferia della città.

Tornano a crescere i tempi di vendita (sopra l’anno 13 mesi) e di locazione (9 mesi) e lo sconto medio praticato raggiunge punte del 20%.

Uffici: giù transazioni, prezzi e canoni

Per il mercato direzionale, l’anno appena trascorso conferma e amplifica la tendenza degli ultimi anni con riduzioni che restano marcate. La domanda si è mantenuta esile a fronte di un’offerta di spazi crescenti che non riesce ad essere collocata sul mercato. Si consolida ormai da otto anni il calo dei prezzi di compravendita, che prosegue più marcato in provincia rispetto alla città, soprattutto nelle aree del territorio a forte vocazione industriale. Insignificanti le transazioni in un mercato che resta fermo.

Calano i canoni di locazione soprattutto in provincia. Anche in città l’eccesso di offerta si traduce in una diminuzione dei canoni che avevano raggiunto livelli molto elevati. La bassa qualità degli immobili offerti in locazione riduce l’appetibilità per il trasferimento di imprese e professionisti.

Il mercato regge per l’offerta di uffici di alta qualità, che resta molto ambita da imprese desiderose di una nuova localizzazione. Si tratta però di una domanda limitata e molto selettiva. La domanda di uffici resta comunque molto rarefatta. I tempi medi di vendita e di locazione superano l’anno mentre lo sconto sul prezzo richiesto risulta significativo e arriva a toccare il 20%.

In prezzi in città sono calati del 3,2% e in provincia del 3,6%; mentre le locazioni in città sono scese del 4% e in provincia del 4,5%.

Capannoni: il mercato resta fermo

Il mercato degli immobili industriali continua ad essere fermo. La domanda si conferma debole e l’offerta eccede e non risponde alle reale esigenze del mercato.

Da sei anni si registra ormai una diminuzione dei prezzi e degli affitti. La riduzione è più marcata per i capannoni usati. Qualcosa si muove nel mercato delle strutture medio piccole, sotto i mille mq. Le medio grandi superfici non rispondono alle esigenze del mercato, così che le aziende preferiscono cercare terreni su cui edificare strutture adeguate alle loro esigenze: edifici alti 10-12 metri, costruiti secondo le regole antisismiche, con aree esterne per carico e scarico per la circolazione di autoarticolati. La nuova tendenza è la costruzione di capannoni in acciaio.

Le aree ambite che alimentano la domanda nel settore sono quelle prossime ai raccordi stradali, autostradali, all’aeroporto e le posizioni su strade di grande scorrimento.

I tempi medi di vendita e locazione restano molto lunghi (15 e 10 mesi) con sconti rispetto al prezzo richiesto che si conferma con punte al 25%. In prezzi di compravendita sono calati del 2,2% e i canoni di locazione del 3,5%.




Valorizzare il Sebino, a Lovere una guida alle buone pratiche




Parcheggi a pagamento la domenica, Natale e saldi sono “salvi”

Le domeniche dello shopping natalizio e quelle dei saldi sono “salve”. Scatterà infatti il 16 gennaio 2017 il pagamento della sosta a Bergamo anche nei giorni festivi. Da lunedì 14 novembre entrano invece in vigore i rincari per le tariffe, che passano da 1,80 a 2 euro l’ora nella zona rossa (costituita dal centro e da Città alta), da 1,30 a 1,50 nella zona arancio (le vie attorno al centro) e da 80 centesimi a un euro nella zona gialla, quella dei borghi. In compenso viene estesa la durata massima della sosta, che in centro passa da una a due ore e nell’area più esterna sale a 5 ore.

Le novità rientrano nel nuovo Piano della sosta varato dal Comune con l’obiettivo di limitare l’utilizzo dei mezzi privati e incentivare la sosta nei parcheggi in struttura.

Il pagamento dei parcheggi la domenica e i festivi – che già in atto da tempo in Città alta e verrà esteso a tutta la zona rossa – è stata una delle misure più contestate, in primo luogo da commercianti ed esercenti, che la considerano un ulteriore disincentivo a frequentare la città. Motivazioni che l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni ha detto di aver tenuto in conto nella scelta di posticipare a dopo le Feste l’introduzione della sosta onerosa. Il Comune intende infatti mettere a punto, confrontandosi con il mondo del commercio, alcune forme di incentivo alla mobilità alternativa e convenzioni con i parcheggi in struttura che compensino in qualche modo lo svantaggio dei parcheggi a pagamento.

Dal 2017 scatterà anche il pagamento dei permessi per la sosta nelle strisce gialle riservate ai residenti. Si va da 60 euro nella zona gialla, 90 nella zona arancione e 120 nella zona rossa per ciascun permesso.

Il Piano della sosta




Ubi, perdite in calo nei primi 9 mesi. Massiah: “Su impieghi e margini di interesse dobbiamo migliorare”

Ubi banca ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 32,5 milioni, in calo del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. La banca nota che il risultato dello scorso anno includeva un contributo allo schema di garanzia dei depositi inferiore di circa 10 milioni e che quindi, complessivamente, la trimestrale è da considerare “in miglioramento anno su anno, coerente con le attese del piano industriale”. L’utile trimestrale riduce a 754,5 milioni la perdita dei nove mesi, dopo il rosso da 787 milioni registrato nella semestrale dopo aver spesato gli oneri del piano (pari a 840 milioni). Nel trimestre i proventi operativi si sono attestati a 745,6 milioni (-1,7%), con margine di interesse a 367,6 milioni (-7,8%) e commissioni nette a 321,4 milioni (+7%). In crescita del 3,7% a 515 ubi45.jpgmilioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 69,1%. Migliora la solidità patrimoniale, con un coefficiente common equity tier 1 fully loaded all’11,28% dall’11,02% di giugno, e Ubi ricorda che il previsto riacquisto delle minorities e l’effetto della deducibilità fiscale delle maggiori rettifiche su crediti porteranno progressivamente un beneficio di altri 70 punti base sul cet1. Sui risultati dei primi nove mesi dell’anno, parla il Consigliere Delegato di UBI Banca, Victor Massiah

Quali sono gli eventi più rilevanti dell’ultimo trimestre e come giudica i risultati dei primi 9 mesi dell’anno?

“Ovviamente dobbiamo, per analizzare compiutamente i risultati, isolare gli effetti delle manovre che abbiamo fatto durante la semestrale nel far partire il nostro piano industriale. Una volta isolati, noi abbiamo un buon ritorno all’utile nel terzo trimestre; in particolare migliora nettamente la qualità del credito, sia perché abbiamo un portafoglio complessivo molto meno rischioso e che genera dei passaggi da “bonis” a crediti problematici che sono un terzo di quelli che erano nei momenti di picco della crisi, e sono sostanzialmente comparabili con i momenti pre crisi – e questo evidentemente comporta un forte contributo alla redditività – sia perché c’è una buona tenuta della componente commissioni. Dove continuiamo ad avere ancora dei margini di miglioramento sono evidentemente gli impieghi e il margine di interesse, perché abbiamo ancora una situazione “piatta” sulla crescita degli impieghi e un margine di interesse che continua a soffrire del livello di tassi molto basso e della “guerra dei prezzi”. Infine resta molto buono il controllo dei costi. Quindi complessivamente una trimestrale in miglioramento, una trimestrale che è coerente con quelle che erano, nel complesso, le aspettative del piano, dove sul lato ricavi le commissioni vanno nel senso di compensare il minor margine di interesse mentre i costi e il costo del rischio sono perfettamente allineati con le aspettative”.

Quali sono i risultati fino ad oggi acquisiti dall’attuazione del piano industriale, e quali quelli che ci possiamo attendere da qui a fine anno?

“Come è noto era molto importante innanzitutto creare le condizioni per il progetto di Banca Unica; abbiamo svolto in questi primi tre mesi tutti i test che erano previsti prima di agire sul campo. I test sono stati tutti molto positivi e conseguentemente è stato dato il via libera all’ effettiva conversione verso la Banca Unica: entro questo mese di novembre avverranno le prime due conversioni delle prime due banche, perfettamente in linea col piano. Tutti i cantieri del piano sono regolarmente aperti, e sono tutti in linea con le tempistiche. Ovviamente operiamo in un contesto non facile ma devo dire, a maggior ragione, che va molto bene proprio perché riusciamo a rispettare i tempi in un contesto particolarmente difficile”.

Quali sono le caratteristiche della riorganizzazione del gruppo a supporto di questa evoluzione?

“Direi che la parola chiave è “semplificazione”. L’organigramma è stato ulteriormente semplificato, coerentemente con il passaggio verso la Banca Unica, le linee di riporto sono molto focalizzate. Abbiamo ovviamente, come da piano, rivisitato l’organizzazione commerciale. Direi tutto, di nuovo, in linea con quelle che erano le previsioni di piano. Abbiamo promosso alcune persone, abbiamo acquisito qualche persona dall’esterno, nell’ottica di una squadra che vuole e può essere – e a mio avviso è – eccellenza nel mercato”.

 




Trump vince anche se demonizzato. Una lezione per il nostro referendum?

 

Donald Trump
Donald Trump

Adesso è tutta colpa dei sondaggi. Se la vittoria di Donald Trump ha preso tutti, quasi nessuno escluso, in contropiede la responsabilità è di quei maledetti istituti demoscopici che ci hanno venduto previsioni e statistiche attendibili quanto i visionari di paese che parlano con la Madonna effigiata nel quadro del tinello. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Non è che schiere di presunti esperti e altrettanto improvvisati analisti ci hanno propalato per settimane il frutto malato delle loro narcisistiche elaborazioni e delle loro relazioni autoreferenziale da salotto? Sbagliare si può, intendiamoci, specie quando si deve interpretare il sentire e gli umori della gente. E tuttavia, proprio per questo, sarebbe ora che la si smettesse di affidarsi a tanti presuntuosi dilettanti allo sbaraglio.

Quelli che, materia prima nei grandi giornali, prendono il primo volo per New York, scambiano a fatica due parole con il taxista che li scarica nel pregiato hotel di lusso pagato dalla ditta, e il giorno dopo sfornano una pagina di dotte considerazione su come e qualmente gli americani – nemmeno solo gli abitanti della Grande Mela ma tutti gli americani – vivono e pensano. Quelli che per capire, o fingere di capire, la società americana prendono la prima copia del New York Times (sempre lì si va a sbattere perché fa figo), leggono due articoli, e opla’ ti rifilano un’analisi infarcita di sociologia da fast food. Quelli che, non avendo sufficienti cellule grigie per articolare un proprio pensiero, si rivolgono all’intellettuale di turno, una volta andavano di moda i filosofi ma adesso piacciono da morire gli antropologi e gli esperti di comunicazione sociale (da declinare all’inglese, of course), che in cambio di un soffietto sull’ultimo libro sfornato rilascia osservazioni che vanno nel senso esattamente desiderato dall’intervistatore, a cui spesso non interessa una libera opinione ma portare a casa un titolo che assecondi il volere della Casa.

Questo è l’andazzo nei giornali italiani (per non parlare della TV, dove da tempo conta solo l’effetto spettacolo, non c’è più nemmeno il tentativo di usare la telecamera come scandaglio della società). Inutile sorprendersi della topica Trump il giorno dopo. Ed è francamente penoso leggere le articolesse delle solite prime penne che ci raccontano di come non ci hanno capito un tubo senza provare un minimo senso di vergogna (magari insieme all’ammissione che, dato il macroscopico errore commesso, forse sarebbe il caso di dedicarsi al racconto delle ormai residuali corse di ippica o, ancora meglio, dedicarsi alla compagnia dei nipotini.
Purtroppo, succede qualcosa di ancor più incredibile. Molti di questi commentatori della domenica ora riversano la rabbia per la sconfessione subita addosso a Trump (come ieri sugli inglesi per la Brexit) e agli stessi americani. Uno dipinto come razzista, sessista, troglodita, violento e via insultando; gli altri, come ignoranti, violenti, populisti, qualunquisti, oltre che ovviamente sessisti e razzisti. Gente che ragiona con la pancia e non con la testa, che fa prevalere l’istinto sulla ragione, che guarda al proprio “particulare” e non si cura dell’interesse (supposto) generale. Ancora una volta, anziché sforzarsi di capire ci si abbandona alla demonizzazione. Gli elettori di Trump (come gli inglesi che hanno voluto la Brexit o come i grillini o i leghisti in casa nostra) sono brutti, sporchi e cattivi, a prescindere. Secondo questi fini pensatori, se voti Obama (vedi gli elettori dell’Ohio) sei un cittadino perbene, aperto, evoluto; se, viceversa, la volta dopo opti per Trump diventi un rozzo egoista. E la pratica è inappellabilmente chiusa.
Vale solo la pena di osservare, per tirare amaramente le conclusioni, che in questo modo non si fa altro che fornire più forza e più consensi a chi si vuole criticare o contestare. Sta succedendo anche da noi e potremmo vederne presto i risultati. Vedremo se a forza di dipingere come odiatori di professione, ignoranti, passatisti e quant’altro quelli che non condividono un progetto di riforma costituzionale non si finirà con il tirargli la volata.

 

 




Ospedale e Diocesi, gemellaggio per supportare il Saint Joseph Hospital di Gerusalemme

da sinistra Pier Francesco Meneghini, Monsignor Claudio Giuliodori, mons. Francesco Beschi, Carlo Nicora, Jamila Koussa e Suor Valentina Sala
da sinistra Pier Francesco Meneghini, Monsignor Claudio Giuliodori, mons. Francesco Beschi, Carlo Nicora, Jamila Koussa e Suor Valentina Sala

Un gemellaggio per realizzare un progetto di collaborazione sanitaria internazionale a Gerusalemme: è questo il significato dell’accordo firmato da Asst Papa Giovanni XXIII, Diocesi di Bergamo e Saint Joseph Hospital (SJH). La struttura è un ospedale non profit che opera a favore della popolazione in East Jerusalem, West Bank e Gaza Strip dagli anni ‘50, senza alcuna distinzione. Il SJH conta reparti medici e chirurgici, la terapia intensiva, day hospital e un Dipartimento materno infantile. Il personale potrà svolgere un periodo di training di quattro settimane al Papa Giovanni, focalizzato in particolare sulla gestione di pazienti in emergenza-urgenza e pronto soccorso, adulti, bambini e neonati in terapia intensiva, con gravidanza a rischio e in ambito medico e chirurgico.

La Diocesi di Bergamo, nell’ambito delle iniziative di formazione della Comunità cristiana sul tema del dolore e della malattia, si farà carico dell’ospitalità e del pernottamento dei tirocinanti del SJH, al Seminario Vescovile Giovanni XXIII. Gli operatori del Papa Giovanni a loro volta potranno recarsi al SJH per verificare la messa in campo delle tecniche e dell’organizzazione oggetto del tirocinio. L’accordo vale due anni e potrà essere rinnovato. Si tratta di un’iniziativa che conferma la vocazione internazionale dell’ospedale di Bergamo, struttura di riferimento a livello regionale, nazionale e internazionale. “I rapporti consolidati con la comunità scientifica mondiale e la presenza di settori specialistici in grado di offrire protocolli di trattamento medico-chirurgico con standard elevati – ha commentato il direttore Carlo Nicora – ci consentono di incarnare appieno la visione strategica di Regione Lombardia, che punta sulla promozione internazionale e sulla cooperazione solidaristica per migliorare la salute delle persone. Mettiamo a disposizione conoscenze ed esperienze per contribuire allo sviluppo di altre realtà sanitarie”. Pier Francesco Meneghini, presidente del Consiglio d’amministrazione del Gemelli Medical Center – struttura che ha segnalato il Papa Giovanni come centro idoneo a venire incontro alle esigenze del Saint Joseph Hospital e che ha messo in contatto l’ospedale bergamasco con quello palestinese -, ha ricostruito: “La Chiesa italiana ha sempre molto a cuore quel che accade in Terra Santa specie in questi anni così difficili. Il Medical Center segue da anni quel che accade a Gerusalemme e in questo contesto abbiamo conosciuto il Saint Joseph Hospital, di altissimo livello per un contesto così difficile. Questo gemellaggio tiene viva la vicinanza fra popolazioni in conflitto e soddisfa l’esigenza di accrescere competenze e favorire la formazione”.

Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca, ha ricordato come i bergamaschi siano vicini da tempo alle opere messe in atto a Gerusalemme per sostenere la popolazione e ha sottolineato: “Crediamo che questa sia un’ iniziativa strategica e daremo il nostro sostegno”. Monsignor Claudio Giuliodori, assistente spirituale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sottolineato come questi percorsi di scambio rappresentino sempre un reciproco arricchimento. “Papa Francesco ci invita non solo a pregare per le popolazioni del Medio Oriente, ma a generare concreti momenti di solidarietà. Il nuovo Umanesimo è soprattutto accoglienza dell’umanità sofferente ed espressione del volto del Padre misericordioso. Per questo anche un’Università, luogo di studio e di ricerca, può essere un luogo di misericordia che risponde con intelligenza e creatività a bisogni concreti”. Il Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, a proposito dei rapporti fra la Chiesa bergamasca e la Terra Santa, ha ricordato: “Esiste un rapporto molto sentito fra Diocesi e Ospedale Papa Giovanni, coltivato nel tempo e alimentato anche dall’attenzione nei confronti della Terra santa, dove i pellegrinaggi sono espressione della fede ma anche di vicinanza morale e concreta alle comunità cristiane che tutt’oggi sono presenti in Terra Santa. Siamo vicini come Diocesi a questo progetto, offrendo accoglienza per chi verrà a formarsi nella nostra città. Papa Giovanni XXIII disse nel 1906, nel suo primo e unico pellegrinaggio in Terra Santa, che ‘Gerusalemme è sempre la città santa per eccellenza e nessuna città al mondo, nemmeno Roma, può sostenere il confronto con lei, per i suoi monumenti, le sue memorie e la luce che da essa irradia’”.

Jamila Koussa, direttore generale del Saint Joseph Hospital, ha spiegato: “Il Saint Joseph Hospital è l’unico ospedale cattolico in Gerusalemme. È un piccolo ospedale nato nel 1956 con 150 posti letto, che cura tutti, senza distinzione di religione, sesso e lingua e offre possibilità di lavoro alla minoranza cristiana. Nel nostro piano di sviluppo abbiamo intenzione non solo di migliorare la nostra dotazione tecnologica e di arrivare a 350 posti letto, ma anche di ampliare le competenze dei nostri operatori, perché senza queste le nuove apparecchiature sarebbero inutili. Per noi è fondamentale anche approfondire la conoscenza della cultura italiana, perché un gran numero di nostri pazienti sono pellegrini e operatori di Organizzazioni non governative che provengono dal vostro Paese. Il nostro obiettivo è di diventare il più grande ospedale palestinese a Gerusalemme in accordo con il Ministero della Sanità. Per questo l’accordo siglato oggi segna un punto di svolta nella storia del Saint Joseph Hospital”.

 




Negozi storici, premiate le quattro attività bergamasche

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Sono quattro le attività bergamasche che oggi, lunedì 14 novembre, sono state premiate alla Cerimonia annuale dedicata ai Negozi storici, promossa da Regione Lombardia,

Durante l’evento, nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano, sono state premiate complessivamente 130 attività commerciali insignite nel 2016 del riconoscimento regionale di “Negozio storico”, “Storica Attività” o “Locale Storico”.

Per quanto riguarda la Bergamasca, a Cornaro Gioielli di Bergamo (aperto nel 1964) è andato il riconoscimento di negozio storico mentre le altre tre insegne hanno ricevuto il riconoscimento di storica attività. Si tratta di Gioielleria Rosapina di via Borgo Palazzo (nata nel 1956), Parigi Market di Ponte Nossa (dal 1956) e del negozio Le Delizie di Osio Sopra (dal 1958).

In provincia di Bergamo sono presenti 99 negozi storici, suddivisi tra storica attività (70), locale storico (12) e negozio storico (15), insegne storiche e di tradizione (2).

«Le attività storiche sono un grande patrimonio da tutelare – afferma Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo –. Il riconoscimento valorizza la capacità imprenditoriale e la famiglia, due elementi che non vanno disgiunti quando si parla di commercio e di terziario e che rimangono il punto di forza di tutto il sistema, anche in un momento, come quello attuale, in cui il settore del commercio è in fase di profonda trasformazione».

Le quattro attività premiate

Cornaro Gioielli 

cornaro-gioielli-premiaizone-negozi-storiciHa sede a Bergamo in via Camozzi 44 all’interno di un meraviglioso palazzo d’epoca. Renzo e Alessandra Cornaro l’hanno rilevata da una precedente attività, nel 1964, portandola avanti con grande entusiasmo e rendendola uno scrigno prezioso dove l’atmosfera è familiare e l’accoglienza calorosa perché i clienti sono innanzitutto ospiti e amici. Da ormai vent’anni sono affiancati dalle figlie Giovanna e Marialuisa.

Gioielleria Rosaspina

Ha una storia che risale al 1939, nel cuore di uno dei più antichi e suggestivi borghi storici della Città di Bergamo: via Borgo Palazzo. A Luigi Rosaspina, il fondatore, seguono la figlia Giulia e il marito Angelo Marchesi, la nipote Luisa, attuale proprietaria, insieme al marito Pierangelo e al figlio Stefano. L’attività col tempo si è ingrandita con il laboratorio orafo e un laboratorio orologiaio.

Parigi Market

Nasce nel 1958, quanto i signori Parigi investono in un negozio di alimentari a Ponte Nossa. Nel 1973 il negozio si trasferisce nello stabile attuale, attrezzandosi con un sistema di vendita a self service che lo ha reso un punto di riferimento per tanti clienti. Nel 1992 Stefano e sua moglie sostituiscono i genitori nella gestione del negozio, offrendo un “banco freschi servito”, con prodotti di gastronomia e il  servizio a domicilio.

Le Delizie

Nasce a Osio Sopra nel 1958 come attività di frutta, verdura ed edicola, con Caterina Cassotti. Negli anni il negozio si trasforma e si amplia. A Caterina segue la figlia Giovanna, aiutata dal 1996 dal figlio Omar. Insieme ampliano il negozio ed aggiungono la novità della gastronomia, nel 2011, si aggiunge Daniele, il secondogenito di Giovanna, che riprende la vecchia licenza dell’edicola, aprendola accanto al negozio. Aperto 7 giorni su 7, propone pasti per gli anziani e pasti a domicilio e la domenica vende pane e pasticceria fresca.




Dalla frutta esotica all’app per la ristorazione, ecco i progetti vincenti del Bando Idee

 

L'allevamento di lumache Cheluma
L’allevamento di lumache Cheluma

25 idee progettuali presentate, 8 finanziate, per un totale di 28.500 euro, 6 giovani professionisti selezionati come potenziali consulenti dei vincitori: sono questi i risultati delle procedure di selezione conclusesi nei giorni scorsi nell’ambito del Bando Idee e del Bando Competenze a supporto dell’imprenditorialità giovanile targati Job In 3.0 ed emanati dal Comune di Bergamo. Il Bando Idee del Progetto Job In 3.0 (progetto di politiche territoriali giovanili finanziato da Regione Lombardia e promosso dai tre Ambiti di Bergamo, Dalmine e Valle Imagna-Villa d’Almè, con capofila Comune di Bergamo, per il periodo novembre 2015-aprile 2017) intendeva premiare le migliori idee progettuali di tipo imprenditoriale, di auto-impiego o associativo, presentate da giovani tra i 18 e i 35 anni in molteplici settori, con l’obiettivo di sostenerne la nascita o l’espansione. Il Bando Competenze era invece mirato alla selezione di giovani professionisti con esperienza, in grado di affiancare, nell’ambito professionale di pertinenza, proprio i vincitori del Bando Idee.

Bando Idee

Ecco nell’ordine gli 8 progetti finanziati dal Bando Idee, tra cui 4 di impresa, 1 di lavoro autonomo e 3 associativi. Yoobe è un progetto presentato da Elidria srl sb, la prima Società Benefit recentemente nata a Bergamo. Yoobe.it è un negozio online di articoli scolastici e prodotti per ufficio che intende trasformare lo shopping di routine in un sostegno finanziario per le scuole locali. Un innovativo e-commerce che si basa sul meccanismo di restituzione: il 5% di ogni acquisto viene donato ad una scuola scelta dal cliente.

Il secondo premio è stato assegnato all’Associazione Compensa DSA, con sede in via Borgo Palazzo, per il progetto denominato Laboratori Compensa. Si tratta di un servizio già attivo di doposcuola specialistico che, attraverso interventi psicopedagogici, mira a supportare l’autonomia scolastica di ragazzi con difficoltà e disturbi di apprendimento (DSA) mediante l’uso di nuove tecnologie, il lavoro di gruppo e metodi personalizzati di apprendimento.

Al terzo posto Côte Eyewear Srl, una startup innovativa con sede operativa a Bergamo che ha ad oggetto lo studio, la progettazione, la produzione e la commercializzazione di occhiali da vista e da sole. L’obiettivo è offrire a consumatori attenti (c.d. cultured) prodotti più accessibili dal punto di vista economico e più rappresentativi da un punto di vista del design, offrendo  un occhiale autentico, disegnato in-house e prodotto utilizzando tecnologie innovative.

Togni Andrea è stato l’unico promotore di un progetto di auto-impiego ad essere premiato, grazie al suo Cheluma, un allevamento di lumache in campo aperto per la vendita a km zero delle stesse, in grado di offrire il prodotto nella sua genuinità. Andrea ha iniziato l’attività nel 2014 ad Almenno  San Salvatore. I prossimi obiettivi sono l’ottenimento della certificazione biologica, la creazione di una linea cosmetica e la realizzazione di un punto vendita adiacente all’allevamento.

tropicodeicolli
Tropico dei Colli

Tropico dei Colli si è aggiudicato il quinto posto in graduatoria. Il progetto consiste nella coltivazione di piante da frutto esotiche adatte al clima temperato. Ai consumatori intende offrire, a regime, frutti esotici certificati biologici; agli agricoltori la  progettazione di un frutteto professionale, con fornitura di piantine certificate, assistenza nella produzione bio e ritiro della stessa. La società Agricola Tropico dei Colli ha creato sui colli di Bergamo il proprio impianto sperimentale in cui testa varietà e tecniche di coltivazione.

“Il piacere di godersi la buona cucina senza la preoccupazione del portafoglio” è lo slogan di FixEat, un progetto di creazione di una particolare app nel settore ristorativo. L’idea è promossa da un team di sei giovani, la cui società è in via di costituzione a Barzana. Un paio di touch sullo smartphone permettono di ottenere una lista di menù completi ad un prezzo dichiarato. Un’innovazione nel mondo della ristorazione: nessuno sconto o coupon, ma una selezione di menù a prezzo fisso che racchiudono il meglio della carta di ciascun ristoratore.

PolarTv è il nome dell’associazione e del progetto allo stesso tempo. L’associazione già da qualche anno opera sul territorio bergamasco nella realizzazione, professionale e non, di prodotti audiovisivi (web series, cortometraggi, narrazione di eventi legati al territorio). La mission è dare l’opportunità ai giovani di sviluppare le proprie idee attraverso il canale audio-visivo. Il senso è quello del mettersi in gioco, con la possibilità, volendo, di apprendere il mestiere del video-maker.

Il paintball
Il paintball

L’ottavo premio, infine, è stato assegnato ad un’altra associazione, in via di costituzione in Valle Imagna: Roncola Paintball. Come si intuisce dal nome, scopo dell’omonimo progetto è la promozione del paintball nel territorio di Roncola, dove i promotori dispongono di adeguati terreni che vorrebbero appunto utilizzare per la pratica in sicurezza di questa attività ludica, sportiva e aggregativa, all’interno di una cornice paesaggistica di rinomata attrattività. Ciascuno degli otto progetti vincenti sarà finanziato con un contributo a fondo perduto il cui importo varia, in base a tipologia progettuale e posizione in graduatoria, da un minimo di 1.400 € circa a un massimo di 3.600 €, incrementato da un ulteriore contributo fisso di 1000 €, uguale per tutti, da spendersi in servizi di consulenza a scelta tra quelli proposti dai vincitori del Bando Competenze. Oltre alle risorse in denaro, i vincitori potranno usufruire di alcuni moduli formativi progettati ad hoc per rispondere alle esigenze di un gruppo molto diversificato, ma al contempo unito da forte motivazione ed entusiasmo. Nell’ottica di Job In 3.0 di erogare risorse direttamente ai giovani, e con l’intento di farlo nel modo più efficace possibile, il Bando Idee ha previsto ulteriori risorse dedicate ai progetti non ammessi a contributo. Per i  16 giovani o gruppi di giovani esclusi, saranno infatti implementati servizi di consulenza e percorsi formativi finalizzati a strutturare meglio la propria idea, rafforzando alcune aree critiche.

Bando Competenze

Per quanto riguarda Bando Competenze, il bando “gemello” del bando idee all’interno di Job In 3.0, ecco chi sono i sei giovani professionisti selezionati (su 9 candidati) per affiancare i progetti vincenti sopra presentati:

Nr Tipologia Candidato Ambito professionale Punteggio

TOT

1 società Conlabora srl (Matteo Gustinetti) Consul aziendale 86,00
2 professionista Vecchierelli Lorenzo Amm. & Fin 79,33
3 professionista Marco Pasta Consul aziendale 78,00
4 società WNDR (Edoardo Pizzocaro) Mktg & Comm. 75,00
5 professionista Marco Beolchi Amm. & Fin 73,67
6 società Wearestarting srl (Gabriele Nava) Consul aziendale 71,67

La commissione di valutazione, composta da rappresentanti dell’Ambito di Bergamo, dell’Ambito di Dalmine e di Bergamo Sviluppo, ha assegnato punteggi valutando attentamente le candidature in base i seguenti criteri: competenze, esperienza, qualità dei servizi, offerta economica. I sei professionisti selezionati entrano a far parte di un elenco fornitori consultabile dai vincitori del bando idee, i quali potranno liberamente scegliere la tipologia dei servizi dei quali intendono fruire, sulla base delle proprie specifiche necessità, La natura e la quantificazione economica delle prestazioni erogate rappresenteranno oggetto di specifico accordo tra il soggetto richiedente e il professionista, a partire dai contenuti e dai corrispettivi economici esplicitati dal professionista in sede di candidatura al Bando Competenze. In conclusione, un breve aggiornamento sugli altri bandi di Job In 3.0: sono in corso le procedure di valutazione del Bando Idee Valle Imagna, mentre uscirà verso fine anno il Bando Spazi, che prevede l’assegnazione di nuovi spazi (oltre quelli già messi a bando, ovvero: Spazio giovanile di Redona, Spazio Polaresco e Spazio Giovanile Malpensata), sulla base di uno specifico progetto di utilizzo/riutilizzo. Sono inoltre ancora disponibili  8 proposte di tirocini di inserimento lavorativo rivolte a giovani “non neet”. Per info e candidature: www.jobin.bg.it/tirocini

 

Contatti vincitori Bando Idee:

 

 




Grumello, da venerdì a domenica torna la magia del cioccolato

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Lo scorso anno circa 10mila visitatori si sono fatti conquistare da un mondo fatto di cioccolato, magia e giochi. Quest’anno Chocolab fa il bis e torna al palafeste di Grumello del Monte (via Kennedy, 70) da venerdì 11 a domenica 13 novembre. La manifestazione, a ingresso gratuito, propone degustazioni di diversi tipi di cioccolato, spazi per bambini ed intrattenimenti, giocolieri, spettacoli e persino dimostrazioni di massaggi al cioccolato. L’obiettivo è coinvolgere tutte le fasce d’età con proposte a tema, dai laboratori interattivi per i più piccoli alle iniziative per ragazzi, agli abbinamenti, per gli adulti,  di birra e passito. Insomma un week end interamente dedicato al cioccolato, da assaggiare e acquistare in tutte le sue forme.
L’evento quest’anno si aprirà con una grande festa il venerdì dalle 19 alle 22. Durante tutto il week end sarà possibile pranzare e cenare all’interno della manifestazione. Sabato e domenica l’apertura è dalle 10 alle 22. L’appuntamento è organizzato da 3Mendi che, sempre a Grumello ma in piazza Camozzi, propone anche, il 19 e 20 novembe, la prima edizione di “Sapori d’autunno” dedicato ai prodotti enogastronomici più tipici della stagione.

info@3mendi.it

 

 




A Clusone ritorna l’Estate di San Martino

Clusone

A Clusone ritorna, nel weekend, l’Estate di San Martino, la festa del vino in piazza Orologio giunta alla sedicesima edizione. Sabato 12 novembre le cantine aprono alle 16. Il pomeriggio è dedicato ai bambini: alle 16.30 lo spettacolo con i burattini (con Pietro Roncelli nella corte del municipio), a seguire la merenda offerta ai bambini, poi l’aperitivo e la Séna del Bidù. Alla sera ci sono protagonisti i concerti: alle 20.30 Chuck Fryers Band (Regno Unito), alle 22.30 Jaime Dolce, talento newyorkese che con la sua chitarra e band propone un “Purple blues” raffinato e vigoroso.

Domenica mattina le cantine riaprono alle 11, seguono l’aperitivo musicale con i “Radio Reminds Me Yesterday” e il Disnà del Bidù. Nel pomeriggio sono proposti laboratori creativi per bambini a cura di Mat Club e alle 15 i balli con i Danzatori Valleriani e i Folkamiseria. Sabato alle 15, domenica alle 11 e alle 15 sono in programma anche alcune visite guidate con partenza dalla corte del municipio (itinerario: torre dell’Orologio, Basilica e Danza Macabra). Sul menù della festa: taglieri di salumi e formaggi, casunseì alla bergamasca, salsiccia e fagioli con polenta, porchetta del bidù, pà e salam, caldarroste e torte. In piazza (in caso di pioggia) sarà montata anche una tensostruttura.
L’appuntamento è tra i più attesi ed è organizzato da Banda Bidù, in collaborazione Turismo Pro Clusone, Consulta dei Giovani, Sci Club 13 Clusone, Cai e Gruppo Alpini di Fino del Monte. Per maggiori informazioni visitare il sito www.bandabidu.it o la pagina Facebook della manifestazione.

La locandina