Salone del Mobile, secondo round. E c’è anche l’aperitivo gratuito

mobiliDa venerdì 18 a domenica 20 novembre, alla Fiera di Bergamo, si apre il sipario sulla seconda parte del Salone del Mobile 2016 firmato Promoberg. Sono oltre un centinaio i brand rappresentati sui 13mila metri quadrati dedicati all’esposizione. Mobilieri, produttori, designers, artigiani e studi di progettazione provenienti da cinque regioni italiane hanno messo in scena il meglio della produzione Made in Italy, tra cui spiccano molte anteprime e mobili che si stanno imponendo quali futuri trend del mercato. Anche la seconda parte del Salone del Mobile propone diversi appuntamenti con l’enogastronomia, l’arte e il fashion. L’arte, ovvero Just, opera di Vincenzo Latina,  vincitore del premio “Architetto dell’anno 2015”; e poi, alcune opere di Fabio Boffelli, giovane artista bergamasco, e gli scatti fotografici  “Con la testa tra le nuvole” di Andrea Crupi. Sabato e domenica, alle 15, si rinnovano gli appuntamenti “golosi” firmati da due noti marchi della cultura enogastronomica: Balzer, storica pasticceria di Bergamo, e Berlucchi, sinonimo di spumante top della Franciacorta, insieme per un imperdibile show cooking tutto da gustare. Sabato, dalle 18, sarà tempo di “Sapore…del Mobile”. Grazie alla sinergia tra Promoberg e gli espositori del Mobile, gli stand diventano la location ideale per un aperitivo (gratuito) dai profumi di casa, con vino, formaggi e salame. Domenica, alle 16, toccherà a “Fashion Explosion”, a cura dell’Accademia di make-up artist Area Stile, in collaborazione con Fontana Contarini e Saga Beauty.

Costi e  orari

 

Venerdì 18-22;
Sabato 10.30-22;
Domenica 10.30-20.
Ingresso 8 euro, ridotto 5 euro (over 65 anni), omaggio da 0 a 14
Parking 3 euro

 




Il cuoco dell’Atalanta: «Ecco cosa preparo per i nerazzurri»

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Gabriele Calvi e la sorella Katia, che segue il servizio in sala a Zingonia

Sottopiatti e bicchieri in vetro blu, posate nere, un fiocco nerazzurro a legare il tovagliolo. È la tavola del ristorante dell’Atalanta, il luogo – al centro Bortolotti di Zingonia – dove mangiano i giocatori della prima squadra, l’allenatore, lo staff ed i dirigenti e dove la società accoglie i propri ospiti. È il terreno di gioco di Gabriele Calvi, lo chef che da quattro anni a questa parte si occupa del programma alimentare dei calciatori. Di Santa Brigida, 42 anni, cuoco e ristoratore di terza generazione, è cresciuto nella trattoria di famiglia ad Averara per poi collezionare, sin da giovanissimo, esperienze in giro per l’Italia. Con la sorella Katia ha gestito negli anni Duemila il ristorante del Casinò di San Pellegrino, dove è tornato di recente con la società Gran Kursaal 1907 (nome originario e data di nascita del casinò brembano, guarda caso, la stessa dell’Atalanta!) che cura eventi e banchetti in collaborazione con il Gruppo Percassi. Katia lo accompagna in entrambe le attività. A Zingonia è lei ad occuparsi della sala, mentre in cucina Gabriele è affiancato da Florinda Preci.

Come si diventa chef di una squadra di serie A?

«Nel mio caso lo devo alla fiducia che hanno riposto in me il presidente e la famiglia Percassi. In precedenza il servizio era affidato ad un’azienda di catering, ma c’era l’esigenza di curare direttamente ciò che mangiano i giocatori. Oggi è infatti assodato che una corretta alimentazione aiuta moltissimo a livello psicofisico e mantiene efficienti più a lungo, per gli sportivi è perciò un aspetto fondamentale di cui tenere conto».

Occorre una preparazione specifica per la sua professione?

«In realtà, non mi ero mai interessato prima di cucina sportiva. È un mondo che ho conosciuto entrandoci, studiando, seguendo corsi e provando. Nella definizione dei menù sono affiancato da un nutrizionista, dal responsabile sanitario Paolo Amaddeo e dal medico sociale Marco Bruzzone. L’obiettivo è preparare piatti che diano un contributo energetico importante, che apportino le proteine e i nutrimenti necessari con un uso mimino di materie grasse. Seguendo questi canoni prepariamo, ad esempio, una crostata con pochissimo burro nella frolla, zucchero di canna e confettura di frutta cotta a vapore, ma anche una torta di mele senza burro e plumcake con lo yogurt greco zero grassi».

Come è organizzato il lavoro?

«Il giovedì, in genere, ricevo il programma della settimana successiva e predisponiamo il menù in base agli impegni. Le proposte cambiano, infatti, se l’allenamento è al mattino o al pomeriggio. Mi occupo degli acquisti e di tutti i pranzi e della cena prima della partita. Per la colazione, dipende dall’allenatore. Gasperini, ad esempio, preferisce che i giocatori la facciano qui. In pratica, la società segue due dei tre pasti della giornata dei calciatori».

gabriele-calvi-cuoco-atalantaCosa mangiano, perciò, i nerazzurri?

«Piatti semplici ma fatti con ingredienti di prima qualità. La pasta è condita con salsa di pomodoro biologico, ragù di carni bianche, pesce spada e zucchine. Se l’allenamento è al mattino, a pranzo ci sta anche un pesto, fatto però con anacardi e basilico. Altra fonte importante di carboidrati è il riso, da quello nero a quello selvatico, dall’integrale all’arborio. Per secondo molta carne bianca e pesce, tutto cucinato espresso alla griglia e c’è sempre un buffet di verdure cotte a vapore, legumi, parmigiano reggiano, tonno, insalate fresche. Per colazione un’ottima fonte di antiossidanti sono gli estratti di frutta e verdura. Mirtilli, zenzero, sedano bianco, broccolo verde, avocado, carote, mela, ananas, uva… ogni giocatore sceglie gli abbinamenti che preferisce».

Il piatto che piace di più?

«Il risotto spacca! Mi dicono tutti che è molto buono. Lo faccio con cuore di parmigiano reggiano e brodo vegetale».

A tavola spesso si festeggia o ci si tira su di morale. Funziona così anche dopo una vittoria o una sconfitta?

«No, il menù non cambia a seconda dei risultati, semmai con le stagioni. Il momento del pranzo è vissuto semplicemente come una parte del programma di lavoro quotidiano».

Gli allenatori vogliono dire la loro sui pasti?

«Non tanto sul menù, ma su tempi e orari sì».

Chi è il più buongustaio tra i tecnici che ha conosciuto?

«Edy Reja è un grande amante della cucina. Una volta ha portato qui in sede lo stellato Ernesto Iaccarino del Don Alfonso: gli ho preparato i casoncelli fatti a mano secondo la ricetta di mia nonna. Reja era anche contento se gli trovavo i funghi. Pure Gasperini gradisce la buona tavola, soprattutto il pesce».

Tra i giocatori c’è qualcuno con il pallino della cucina?

«Gomez ha fatto anche un corso e, sì, ogni tanto qualcuno mi chiede qualche ricetta o consiglio. Più che altro, però, sono molto bravi nel seguire anche nel privato le indicazioni alimentari studiate per loro».

Il prepartita ha un menù speciale?

«La cena della vigilia è sempre la stessa: risotto alla parmigiana, coscia di pollo al forno con purè di patate fresche. Invece, prima della gara c’è chi vuole solo carboidrati e chi preferisce del prosciutto crudo magro o della bresaola».

Certo che non c’è molto spazio per la creatività…

«Quella la posso sfogare al Casinò di San Pellegrino, qui dobbiamo preparare piatti che facciano correre i calciatori. La mia idea di cucina è comunque improntata alla semplicità, ai sapori che ho incontrato lavorando in varie regioni d’Italia. In fondo, anche uno spaghetto al pomodoro, se fatto con materie prime di qualità, rispettandole il più possibile, non è niente male».

gabriele-calvi-cuoco-atalanta-divisaC’è un piatto porta fortuna?

«Un piatto no, ma tanti rituali. Dai pantaloni che indosso a come inforno le torte e i plumcake…».

… Leggermente tifoso?

«Sinceramente prima di approdare all’Atalanta avevo perso la passione per il calcio. Oggi invece conosco i ragazzi che scendono in campo e sento le partite tantissimo, al punto che non riesco a seguirle allo stadio o in diretta alla tv».

Il pasto da ricordare?

«Il cestino dopo il due a zero, gol di Gomez e Denis, sul campo della Roma nella scorsa stagione. Al termine della partita i giocatori mangiano perché hanno speso tutte le energie. Lo fanno appena rientrano negli spogliatoi e anche più tardi con panini ed altri alimenti che chiamiamo cestino. La trasferta era stata impegnativa e la vittoria bellissima, ecco, in quell’occasione non sono mai stato così contento di distribuire i cestini!».

Visto il buon momento della squadra, qualcuno le avrà chiesto se dipende anche da ciò che mette nel piatto…

«A mo’ di battuta è una considerazione che alcuni amici fanno, ma ovviamente non lo si può stabilire. Una cosa però ci riconoscono alcuni ragazzi: “Ci date serenità”, dicono a me e Katia, ed è molto gratificante».




Artigiani al voto, parte da Albino l’iter per i rinnovi elettorali

Gli imprenditori associati a Confartigianato Imprese Bergamo sono chiamati alle urne per il rinnovo dei vertici. Comincia infatti lunedì 21 novembre, alle 20.30, con l’assemblea della delegazione di Albino (in via Mazzini 202/204) l’iter elettorale che porterà al rinnovo delle cariche sociali dell’Organizzazione di via Torretta per il quadriennio 2017-2020 e culminerà in primavera con l’elezione del nuovo presidente, chiamato a succedere ad Angelo Carrara giunto al termine del secondo mandato. Fino al 10 febbraio, nelle 22 delegazioni territoriali saranno convocate le Assemblee di delegazione dove gli associati delle aree geografiche di riferimento eleggeranno i rispettivi consiglieri. Gli eletti entreranno a far parte dei Consigli di Polo che, dal 13 al 29 marzo, eleggeranno i rappresentanti, i vice rappresentanti e i delegati degli otto poli territoriali (Albino, Bergamo, Calusco d’Adda, Clusone, Grumello del Monte, Romano di Lombardia, Treviglio e Zogno). Inoltre, dal 20 febbraio al 6 marzo, anche le otto Aree di Mestiere rinnoveranno i rispettivi rappresentanti, vice rappresentanti e delegati: le imprese sono suddivise in Alimentari, Benessere, Costruzioni, Immagine-Arte-Comunicazione, Impiantistica, Produzione e Subfornitura, Servizi, e Trasporto.

Il calendario completo dei rinnovi è pubblicato sul sito di Confartigianato Imprese Bergamo www.confartigianatobergamo.it e sullo speciale Bergamo Artigiana Flash che gli associati hanno ricevuto nei giorni scorsi. I rappresentanti di Polo e di Area entreranno a far parte del nuovo Consiglio Direttivo, che in primavera 2017 verrà ratificato dall’Assemblea dei soci e che dovrà infine eleggere il presidente, il vicepresidente vicario e il nuovo Comitato di presidenza. Per maggiori informazioni: ufficio Territorio (tel. 035.274.317).




Sicurezza, a Milano Sala invoca l’esercito. E Gori?

curnis-assaltoLa nuda cronaca, specie quella nera con la sua brutalità, spesso ha un grande merito. Riporta i politici, e gli amministratori comunali in particolare, sulla terra. D’incanto, di fronte ad un fatto di sangue o al raid di una banda di rapinatori, tante parole retoriche svaniscono nel nulla per lasciare spazio alla realtà. Che, chissà perché, si scopre essere molto diversa da quella raccontata. L’abuso di “storytelling”, il termine che ha preso il posto della vecchia narrazione, risulta evidente se si pensa, tanto per fare un esempio specifico, a Milano. Sì, la già capitale morale (poi sfregiata dal degrado affaristico di Tangentopoli), quella che con Expo 2015 veniva descritta come una sorta di neo paradiso in terra (salvo poi scoprire, mese dopo mese, quanto malaffare, anche di stampo mafioso, ha prosperato all’ombra dei padiglioni di Rho), oggi lancia l’allarme rosso per le scorribande sempre più violente delle bande criminali e dopo la sparatoria con morto incorporato di piazzale Loreto (mica Quarto Oggiaro, eh…) ecco che il sindaco Giuseppe Sala invoca il dispiegamento dell’Esercito sul territorio.

La richiesta viene da quella stessa giunta di centrosinistra (fino a giugno guidata da Giuliano Pisapia) che ha sempre propagandato un’immagine di Milano come capitale dell’innovazione, della moda, del buon vivere e buon mangiare. Una città senza grandi problemi, governata con mano paterna da un sindaco progressista aperto al mondo. Uno storytelling alimentato con servile partecipazione dalle firme salottiere dei giornaloni, abituate a leggere la realtà con gli occhi della società radical chic e incapaci di immergersi nella palude dei comuni cittadini. Sala ha avuto se non altro il merito di violare un tabù. Che serva o meno, nel chiedere l’impiego dell’esercito ha sconfessato in un sol colpo anni e anni di parole d’ordine della sinistra buonista.

Ma la cronaca nera chiama ad un intervento anche il sindaco di Bergamo. La nuova spaccata alla gioielleria Curnis sul Sentierone riporta in primo piano il tema del centro città. Di cosa farne, come vivacizzarlo, come renderlo più sicuro, come creare le condizioni perché delinquenza e degrado non dilaghino indisturbate. È chiaro che c’è anzitutto un problema di sicurezza. E qui la competenza è principalmente, non esclusivamente, delle forze dell’ordine. Ma è altrettanto certo che non basta mettere una pattuglia in più per ottenere miglioramenti significativi. Serve molto di più, serve un progetto ad ampio respiro. Quello che Giorgio Gori aveva promesso in campagna elettorale, subordinato ad un concorso di idee da lanciare in grande stile. Anche qui la cronaca non ammette dubbi: ad oggi non s’è visto nulla. I mesi passano, dall’insediamento della giunta sono trascorsi due anni e mezzo (!), eppure siamo ancora fermi al palo. Piacerebbe capire perché o, se casomai si fosse cambiata strategia, avere delucidazioni su cosa si intende fare. L’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi, non ce ne voglia, ormai rischia di fare la fine del cane di Pavlov. Ogni volta che succede qualcosa si premura di dire che “conosciamo la situazione” e “stiamo facendo tutto il possibile”. Ma paura e degrado avanzano e, al netto della spregiudicata propaganda di senso contrario delle minoranze di centrodestra dimentiche che quando governavano loro la città non era certo un eldorado, sembra davvero arrivato il momento di tentare un colpo d’ala. Non è momento di traccheggiare né di giocare a “trova il colpevole”. Tutti sono colpevoli e tutti sono responsabili, ciascuno per le proprie competenze. La cronaca non fa differenze. Se non si interviene è pronta a dispensare nuovi dolorosi episodi.




A Cremona c’è la Festa del torrone. Pacchetti speciali per chi ci va in treno

festa-torrone-cremonaOltre 250 iniziative – tra giochi, momenti di intrattenimento, appuntamenti culturali ed enogastronomici – animano la nuova edizione della Festa del Torrone di Cremona, in programma dal 19 al 27 novembre nelle strade e nelle piazze della città. Tema di quest’anno è Il Tempo con l’omaggio a Janello Torriani, maestro orologiaio, inventore e genio del ‘500, cui è dedicata una grande mostra.

La manifestazione ha come fulcro l’ampio mercato con espositori di torrone, cioccolato e dolci provenienti da tutta Italia e dall’estero, ed appuntamenti come le costruzioni giganti di torrone, la rievocazione del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti e l’assegnazione del Torrone d’oro, a personaggi di spicco del territorio.

Per chi vuole conoscere e apprezzare al meglio il protagonista della festa, le degustazioni ed esperienze sensoriali sono tante. Ne “I mille gusti del torrone” lo si assaggia nelle declinazioni al limoncello, al pistacchio, alla castagna, ma sarà possibile provare anche torrone artigianale spagnolo abbinato a distillati spagnoli (una novità ispirata alla biografia di Janello Torriani), “la strana coppia: torrone e birra”, “Il dolce incontro tra torrone e vino aromatico” e partecipare a laboratori su due ingredienti fondamentali come le nocciole e il miele. Per chi vuole assaggiare le proposte della ristorazione ci sono i percorsi gastronomici “A tavola con Ugo”, realizzati da dieci ristoranti di tutta la provincia di Cremona ispirati alla figura e alle ricette del grande attore con la passione per la cucina, Ugo Tognazzi. www.festadeltorrone.com

E per chi vuole raggiungere la manifestazione in treno, Trenord offre una nuova proposta Discovery Train che comprende viaggio di andata e ritorno da tutte le stazioni della Lombardia, visita guidata della città e pranzo con menù tipico cremonese al RistoTorrone, al costo di 34 euro. Il biglietto speciale è disponibile nei weekend del 19-20 e del 26-27 novembre, ha validità giornaliera per un adulto e – per il viaggio a/r e la visita guidata – per un ragazzo fino a 13 anni legati da un rapporto di parentela. La visita guidata e il pranzo devono essere prenotate almeno il giorno prima del viaggio.

Con il biglietto si avrà diritto, inoltre, a sconti sull’ingresso alla mostra Janello Torriani al Museo del Violino e sull’acquisto del torrone cremonese allo stand ufficiale della manifestazione.

Il biglietto per la Festa del Torrone è in vendita online tramite l’e-Store, l’App Trenord, le biglietterie, le Self Service e i MyLink Point di Milano Cadorna e Milano Porta Garibaldi.

Cremona è raggiungibile con i treni Trenord che fanno servizio su tre direttrici: la Mantova-Cremona-Lodi-Milano, la Cremona-Treviglio e la Cremona-Brescia. Sono 120 le corse che fermano a Cremona nei giorni feriali, 107 al sabato e 99 alla domenica e nei giorni festivi.




Black Friday, a Lovere gli sconti arrivano in anticipo

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Sabato 19 e domenica 20 novembre nei negozi di Lovere arriva “Black week end down”, due giorni di acquisti scontati. Dalle 9 alle 20 i negozi di piazza Tredici Martiri sul lungo lago e del centro storico propongono un anticipo degli acquisti per Natale. All’iniziativa aderiscono dieci insegne. Si potranno trovare capi di abbigliamento donna, uomo e bambini, calzature e pelletteria, oggettistica regalo e occhiali, tutti scontati del 20%.

L’iniziativa si inserisce nel clima di febbre da sconti del “Black Friday”, la giornata che apre la stagione dello shopping natalizio negli Stati Uniti, il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, ossia il prossimo 25 novembre.

La tradizione statunitense da qualche anno si è affermata anche in Italia, soprattutto per la possibilità di acquistare prodotti tecnologici a prezzi convenienti, e vede in prima linea i siti del commercio on line, le catene ed i centri commerciali. In Lombardia il rito nascente si scontra però con la legge regionale sulle vendite straordinarie che vieta le vendite promozionali degli articoli soggetti a saldo sia nei 30 giorni antecedenti le vendite di fine stagione (al via dal 5 gennaio), sia dal 25 novembre al 31 dicembre. Scegliendo di concentrare gli sconti nel prossimo fine settimana, la manifestazione loverese è invece in piena regola.

Ecco chi partecipa

Spatti calzature – piazza XIII Martiri, 23
La Primavera – via Gregorini, 23
M. Capitanio – via Gregorini, 11
Piruetas – via Tadini, 20
Volpi – via Gregorini, 5
Kocò – via Gramsci 14
Passo Dopo Passo – via G. Marconi 4
Zanetta – piazza XIII Martiri, 30
Visionottica Alberti – piazza XIII Martiri, 12
Silini & Co. – via Gregorini, 13




Immobili e nuda proprietà, anche a Bergamo cresce la domanda

immobilott14.jpgNecessità e difficoltà economiche da un lato, vantaggi e opportunità dall’altro. È la doppia faccia della nuda proprietà, che fotografa lo spaccato sociale del nostro Paese. Una modalità che consente ai proprietari di avere liquidità derivante dalla cessione dell’immobile, pur continuando a vivere nell’appartamento per il resto della propria vita, e a chi vuole investire nel “mattone” di acquistare immobili a prezzi inferiori a quelli di mercato. Secondo il Centro Studi di Casa.it (www.casa.it), a livello nazionale nel 2016 resta alto l’interesse per l’acquisto di abitazioni con questa formula, con la domanda cresciuta negli ultimi tre anni in media del +35%. Stabile invece il numero proprietari che decidono di mettere in vendita l’abitazione con la nuda proprietà. Per quanto riguarda in particolare la Lombardia, la domanda è cresciuta del +38%. In dettaglio, nel 2015, secondo l’elaborazione effettuata sui dati dell’Agenzia delle Entrate-OMI, la Lombardia è prima per compravendite di abitazioni in nuda proprietà (3.622), pari al 16,8% del totale nazionale. Un dato in leggera crescita (+3,5%) rispetto al 2014. Le compravendite aumentano nelle province di Mantova del +27,6% rispetto al 2014 (156 compravendite), di Como del +21,7% (227), di Pavia del +17,5% (220) e, seppure in modo più contenuto, di Lodi del +4,8% (65), di Milano del +4,6% (1.432) e di Bergamo del +4,4% (470). Calano invece a Sondrio del -26,3% (71), a Lecco del -18,2% (94), a Cremona del -11,7% (112), a Brescia del -1,5% (473) e a Varese del -0,9% (301).

Ma quali sono le motivazioni che spingono i proprietari a vendere la propria abitazione in nuda proprietà? Sono diverse e toccano sia la sfera socio-economica che quella personale. Chi decide di mettere in vendita la sua casa con la formula della nuda proprietà, nel 70% dei casi lo fa perché, trovandosi in difficoltà economica, ha la possibilità di avere liquidità immediata per mantenere un certo tenore di vita, nel 22% dei casi per far fronte ad esigenze legate all’avanzare dell’età o per sostenere i figli nell’acquisto della casa, e l’8% dei casi, non avendo eredi, decide di regalarsi una sorta di “pensione integrativa” per migliorare la qualità della propria vita.

L’identikit del “nudo proprietario”

Prevalentemente uomo (60%), ha in media un’età vicina ai 70 anni, vive nelle grandi città, è nel 60% dei casi solo (celibe/nubile – separato/divorziato- vedovo) e offre un’abitazione fra gli 80 e i 100 mq, soprattutto localizzata nelle aree centrali e semicentrali.

Il rapporto tra età del venditore e valore dell’immobile

Il valore di un immobile in nuda proprietà cambia in rapporto all’età del venditore. Se il venditore appartiene alla prima fascia di età (45-50 anni), lo sconto percentuale rispetto al valore di mercato sarà circa del 75%, mentre se il venditore appartiene alle ultime fasce di età lo sconto per il compratore si riduce tra il 25% e il 10% se il proprietario ha oltre 80 anni.

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Ubi Banca, indagini concluse. Gli indagati sono 39. Le reazioni

La Guardia di finanza ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 28 persone, tra amministratori e dirigenti pro tempore, del Gruppo quotato Ubi Banca, esponenti della controllata Ubi leasing e di due associazioni di azionisti del gruppo bancario. Tra coloro che hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, che di norma prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, risultano Giovanni Bazoli, come presidente dell’associazione Ablp, l’amministratore delegato di Ubi Victor Massiah e il presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio.

L’avviso – si legge nel comunicato stampa firmato dal procuratore Walter Mapelli – è stato notificato anche ad altre 11 persone, esterne al gruppo bancario, a vario titolo in relazione alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. La notifica dell’atto giunge al termine delle indagini avviate dalla procura della Repubblica di Bergamo nel 2014 dopo la presentazione di alcuni esposti da parte dell’Adusbef e di alcuni consiglieri di minoranza, finalizzati a verificare presunti fatti illeciti connessi alla gestione dell’istituto bancario e di Ubi Leasing”, spiega il procuratore Mapelli. I reati contestati? Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e illecita influenza sull’assemblea in relazione alla capogruppo Ubi Banca; inosservanza delle obbligazioni da parte di esponenti bancari, conflitto d’interesse e illeciti tributari in relazione a vicende riguardanti la controllata Ubi leasing.

Chi rischia il giudizio

Franco Polotti, Andrea Moltrasio, Victor Massiah, Mario Cera, Giovanni Bazoli, Francesca Bazoli, Enrico Minelli, Flavio Pizzini, Federico Manzoni, Emilio Zanetti, Giuseppe Calvi, Armando Santus, Carlo Garavaglia, Mario Mazzoleni, Pierpaolo Camadini, Italo Folonari, Giuseppe Medda, Italo Lucchini, Silvia Lucchini, Gianpiero Bertoli, Alessandro Maggi, Guido Cominotti, Alessandro Miele, Giampiero Pesenti, Giuseppe Sciarrotta, Guido Marchesi, Marco Mandelli, Gemma Maria Baglioni, Enrico Invernizzi, Antonella Bardoni, Rossano Breno, Matteo Brivio, Ettore Ongis, Angelo Ondei, Stefano Lorenzi, Giovanni D’Aloia, Marco Martelli, Marco Fermi, Francesco Morlè.

Le reazioni

“Con riferimento alla notizia dell’iscrizione di UBI Banca nel registro delle persone giuridiche indagate in relazione alla responsabilità amministrativa prevista dal decreto legislativo n. 231 del 2001 – si legge in una nota diramata dall’Istituto di credito – Ubi informa di aver appreso, solo in data odierna, della predetta iscrizione. La Banca, nel corso della lunga inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, ha sempre fornito agli inquirenti piena e trasparente collaborazione e afferma la correttezza del proprio operato e confida che in tutte le sedi giudiziarie potrà essere confermato l’avvenuto rispetto delle norme di legge e delle regole organizzative”.

“La contestazione svolta quanto al presunto ostacolo alla vigilanza – commenta Andrea Moltrasio, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Ubi – non fa altro che riformulare il contenuto di un esposto della allora minoranza del Consiglio di Sorveglianza già oggetto di valutazione come mera irregolarità amministrativa da parte di Consob (peraltro contestata anche come tale e quindi oggetto di impugnativa pendente avanti  la Corte d’appello di Brescia). Si tratta comunque di una contestazione che confonde atti fondativi di Ubi banca da sempre pubblici e pienamente conosciuti, anche nella loro evoluzione, dai mercati e dall’Autorità di vigilanza bancaria, con presunti patti parasociali. Quanto alla contestazione sulla presunta illecita interferenza sulla formazione delle maggioranze assembleari, non ci si può che riportare alla sentenza del Tribunale civile di Brescia che ha riconosciuto la piena legittimità dell’assemblea del 2013 e ai numeri stessi di detta assemblea, assolutamente incontestabili quanto all’esito chiarissimo del voto liberamente espresso dai soci”.

Interviene anche Victor Massiah, consigliere delegato Ubi Banca, che afferma: “Preso atto della comunicazione della Procura di chiusura delle indagini, comunico che nei prossimi giorni verrà effettuata la lettura della documentazione depositata, nella piena convinzione di aver sempre agito in modo tale da non ostacolare le autorità di vigilanza e da non influenzare in maniera illecita l’esito di un’assemblea”.




VisitBergamo è in finale al Digital Award. Si vota online per la vittoria

visit bergamoVisitBergamo è in finale al “Digital Award – Il coraggio di innovare”, il premio indetto da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Meet The Media Guru e riservato ai migliori progetti del settore del turismo e dell’attrattività che abbiano scelto il digitale come strategia vincente. VisitBergamo è in gara con il progetto del Marketing Diretto, iniziativa realizzata in collaborazione  con le strutture ricettive e di ristorazione del territorio che permette di inviare agli ospiti newsletter personalizzate. Per vincere il premio è necessario che il progetto incassi il maggior numero di voti, che vengono raccolti fino al 25 novembre sul sito www.ilcoraggiodinnovare.it. Il vincitore sarà proclamato il 1° dicembre. Il progetto offre la possibilità, a chi arriva a Bergamo, di essere informato in tempo reale su eventi, iniziative, mostre, concerti, così da organizzare al meglio il proprio soggiorno.

VisitBergamo mette a disposizione di tutti gli albergatori e commercianti un sistema automatizzato e sempre aggiornato in grado di inviare quotidianamente, per conto di ogni struttura aderente, e-mail personalizzate agli ospiti in arrivo selezionando per loro tutte le attività “da non perdere” in corrispondenza delle date di check-in e check-out. Agli operatori viene richiesto di aggiornare il database dei propri clienti con liste che rimangono totalmente protette e separate tra loro, per il rispetto della privacy. Grazie a questo sofisticato sistema sviluppato in sinergia con il partener tecnologico NT Next, ogni giorno VisitBergamo individua quali sono gli ospiti che arriveranno da lì a 3 giorni e invia a ognuno di loro e-mail personalizzate intestate con loghi e grafica della struttura ricettiva che li ospiterà. I vantaggi di questa iniziativa sono molteplici: le strutture del territorio possono coltivare un rapporto one-to-one con i turisti, fidelizzandoli e valorizzandone offerte e promozioni; i clienti si sentono coccolati e facilitati nel pianificare il soggiorno, senza dover cercare da soli le informazioni necessarie. Marketing Diretto è un progetto che racconta del legame tra Visit Bergamo e gli operatori del settore che hanno creduto nell’innovazione e lo hanno reso possibile ed è completamente gratuito per chi vuole aderire.




Le pmi si raccontano: “Così abbiamo superato la crisi”

pmi2.jpgScelte strategiche, Industria 4.0, Temporary management e Finanza. E’ attorno a questi quattro cardini della vita delle Imprese che – lunedì 21 novembre, dalle 16 – ruoterà il workshop itinerante “La ricetta dei vincitori”, messo a punto da The European House Ambrosetti, CDi Manager/Federmanager, Var Group e Argos. Principali destinatarie dell’incontro, che sarà ospitato nella sede di Dalmine di ABB, le pmi bergamasche. A loro, i quattro partner esporranno alcune delle soluzioni adottate da altre imprese italiane che hanno affrontato, e superato con successo, i complessi anni di crisi. “Ricette – spiegano gli organizzatori dell’evento – che rappresentano soluzioni concrete. Accomunate da un elemento: solo modernizzando costantemente l’articolato tessuto delle nostre pmi è possibile guardare al futuro con un’equilibrata dose di ottimismo”. Al benvenuto, da parte dell’amministratore delegato di ABB Spa, Mario Corsi, seguiranno gli interventi di Alessandro De Biasio (TEH Ambrosetti), Francesco Falaschi (Var Group), Federico Sacchi (CDi Manager) e Rossano Ruggeri (Argos). Il workshop si concluderà con un confronto a più voci. Oltre a quelli dei relatori, sono infatti previsti contributi di due altri ospiti: Ettore Cambise, presidente di CDi Manager, e Paolo Perani, strategic business development manager di ABB.