Confcommercio, ripresa ancora lenta. Ecco l’andamento dei consumi a dicembre

consumi - spesa- supermercato - ridLo scorso dicembre, l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,3% rispetto a novembre e dello 0,5% sullo stesso mese del 2015. Nel complesso del 2016, l’indicatore è aumentato dello 0,5%, meno del 2015, a causa di progressi meno rilevanti tanto dei beni quanto dei servizi. I primi, in particolare, hanno fatto registrare una significativa battuta d’arresto nella seconda parte dell’anno. L’incremento registrato in termini congiunturali dall’ICC, dopo due mesi di stasi, è il risultato di un aumento sia della domanda relativa ai beni, cresciuta dello 0,3%, sia della componente relativa ai servizi (+0,1%). Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa, l’unico aumento significativo ha riguardato i beni e servizi per la mobilità (+1,2%), che hanno confermato il trend positivo grazie al recupero della domanda di auto e moto da parte dei privati. In contenuto miglioramento la spesa per i beni e servizi per la casa (+0,3%), per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%), per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%). Variazione nulla, invece, la spesa per i beni e i servizi ricreativi, i beni e i servizi per le comunicazioni ed i beni e i servizi per la cura della persona. La spesa per l’abbigliamento e le calzature è stabile.

La crescita dello 0,5%, rispetto allo 0,1% di novembre riflette un aumento significativo della domanda di servizi (+1,9%) a cui ha corrisposto un calo dello 0,2% della spesa per i beni. Relativamente alle macro-funzioni di spesa variazioni positive di rilievo hanno riguardato la spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (+2,5%), per i beni e di servizi per la mobilità (+2,4%) e per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,3%). In moderato miglioramento la domanda per i beni e servizi per la cura della persona (+0,5%), per i beni e servizi ricreativi (+0,1%) e per i beni e servizi per la casa (+0,3%) in risalita dopo la frenata di novembre. Una riduzione dei consumi, su base annua, di un certo rilievo si è registrata sia per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,9%), sia per l’abbigliamento e le calzature (-0,8%) proseguendo l’andamento negativo già evidenziato a novembre. Per febbraio 2017 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a gennaio, un aumento dello 0,2%. Nel confronto con febbraio del 2016 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al 1,3%.

 




Il commercio continua a spingere l’occupazione

commessa_optCalano gli avviamenti, ma scendono anche le cessazioni. Così Bergamo si trova a contabilizzare un saldo comunque negativo, ma meno negativo che nell’anno precedente. L’ARIFL ha pubblicato i dati del 4° trimestre del 2016 relativo ai movimenti sul mercato del lavoro lombardo, e si vede che il tunnel della crisi, nonostante alcuni segnali incoraggianti, si presenta ancora lungo. Nell’ultimo trimestre del 2016, Bergamo ha visto attivare 32.355 avviamenti (contro i 34.437 dello stesso periodo del 2015 e i 24000 del 2014), mentre 36.778 sono state le cessazioni (nel 2015 furono quasi 40.000). Il segno negativo campeggia nel saldo di ogni provincia lombarda, testimonianza evidente che la situazione non concede sprazzi di sereno assoluto da nessuna parte. Entrando nel dettaglio dei settori economici, si vede come sia ancora il commercio a trainare la locomotiva delle assunzioni, con 20.623 nuovi contratti. L’industria si ferma a 8.900, mentre il settore delle costruzioni, ancora in ribasso, registra un dato inferiore anche a quello del 2014 (2433 contro 2450). A livello regionale, infine, si nota come l’effetto degli sconti contributivi e fiscali per le nuove assunzioni abbia già perso la spinta propulsiva segnata lo scorso anno: le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato scendono del 21%; i passaggi dall’apprendistato al “posto fisso” sono il 62% in meno, il 60, 6% in meno le trasformazioni da “inserimento” a tempo indeterminato. “Si conferma la ripresa produttiva senza crescita occupazionale anche a Bergamo – dice Giacomo Meloni, segretario della CISL provinciale -. E continua a soffrire l’apprendistato sul quale la CISL crede che si debbano invece  incrementare sia le assunzioni che le trasformazioni a tempo indeterminato”.

Da segnalare positivamente gli 87.000 avviamenti di professioni high level, che confermano la necessità di un forte investimento nella formazione e formazione continua per rispondere alle modifiche del mercato del lavoro. Per ultimo, vanno registrati i risultati dei centri per l’impiego di Bergamo ( -11%), Trescore (-12%) e Lovere  (– 10%) come quelli che fanno registrare una minor crescita di avviamenti rispetto allo stesso periodo del 2015”.

 




Ma il panificio storico rilancia e rinnova il punto vendita

Se tra via San Tomaso de’ Calvi, tra l’ultimo tratto di via dei Caniana e via Moroni molte attività si arrendono alla crisi o trasferiscono la loro sede, non manca chi sceglie di investire nel quartiere. Il panificio Gilardi, con una storia di famiglia che dura dal lontano 1898, ha deciso di investire nel restyling del punto vendita per presentarsi al meglio alla clientela.

«Era da tempo che volevamo ristrutturare il negozio e negli anni abbiamo rinviato sempre questo momento – spiega Ezio Gilardi -. Non sono mancati i progetti di trasferire l’attività altrove, in primis per ovviare al problema parcheggio, ma alla fine abbiamo sempre scelto di restare a San Tomaso».

In questi anni Gilardi ha assistito al cambiamento del quartiere: «Sono cresciuto nella bottega di mio papà e di mio nonno quando nella via c’erano negozi di ogni sorta, pronti a coprire ogni necessità delle famiglie, a due passi da casa – continua -. Poi con l’arrivo del primo centro commerciale e con la crescita della grande distribuzione organizzata molti negozi di prossimità hanno chiuso per sempre. Con la sede universitaria in via dei Caniana è cambiata l’offerta commerciale, con l’apertura di molti pubblici esercizi per la pausa pranzo. Però trovare un posteggio con l’invasione di auto degli studenti è diventato un’impresa».

Ezio Gilardi
Ezio Gilardi

Oltre alla questione parcheggio, i tempi biblici del passaggio a livello sono ormai parte della storia del quartiere, in perenne colonna in attesa che le sbarre dell’incrocio si alzino. «Accorciare i tempi del passaggio a livello sembra un ostacolo insormontabile, nonostante  il passaggio del treno della stessa linea a due passi da qui, alla Trucca, richieda un quinto del tempo. In questi anni ne ho sentite di tutti i colori per ovviare al problema, penso che all’appello manchi solo il teletrasporto… Impossibile credere che la tecnologia non riesca a ridurre i tempi di attesa all’incrocio. Per consegnare il pane è un disastro. Tocca spesso fare il giro dall’altra parte».

Quanto all’attività, lontani i tempi in cui il pane si vendeva a chili, oggi si lavora sulla qualità e prodotti particolari: «I consumi di pane si sono ridotti, ma la gente è più sensibile alla qualità e opta per prodotti da forno realizzati con farine macinate a pietra o con lievito madre – racconta il panettiere -. L’offerta si amplia di continuo e non mancano specialità in occasione di festività e ricorrenze. Speriamo anche di veder crescere tra i nostri clienti gli studenti dell’Università e delle superiori, siamo pronti a prenderli per la gola, dalle specialità dolci a quelle salate».

Il negozio è un punto di riferimento per il quartiere, dove si avverte la mancanza di un luogo di aggregazione: «Abbiamo un bellissimo oratorio, ma non abbiamo nemmeno una piazza o un posto dove sedersi a fare quattro chiacchiere e darsi appuntamento».




Via Moroni, oltre Porta Osio il commercio scompare

Le 13 vetrine vuote in via dei Caniana del Low Cost store cinese
Le 13 vetrine vuote in via dei Caniana del Low Cost store cinese

Nel giro di pochi mesi la via Moroni oltre Porta Osio – e ciò che resta del vecchio casello del dazio delle Muraine – sta vedendo scomparire una dopo l’altra insegne storiche, tra chiusure e trasferimenti. Il negozio di elettrodomestici a marchio Trony si è visto costretto ad abbassare le saracinesche e nello stesso stabile è scomparsa anche la sede di Mauri Luce, colosso di elettroforniture recentemente acquisito dal Gruppo Comolli Ferrari che ha trasferito l’attività in via dell’Industria 35, come annuncia un cartello sulla vetrina, dove nel frattempo sono comparse alcune sagome in cartone di persone impegnate in diverse attività.

Poco prima del passaggio a livello che spezza in due la città, negli ultimi metri di via dei Caniana si contano ben 13 vetrine abbassate a partire dal civico 8. In quella che era stata un tempo la sede di un rivenditore di auto, aveva aperto un grande Low-cost store cinese ad ottobre 2015, ma nonostante la vendita di ogni sorta di articoli di cancelleria ed altri articoli da regalo, a due passi da scuola e università, dopo poco più di un anno di attività, ad agosto 2016, anche il proverbiale spirito imprenditoriale del Dragone si è arreso alla crisi.

L'ex distributore di benzina En
L’ex distributore di benzina Eni

Oltrepassato il passaggio a livello, all’incrocio con via Cerasoli, persiste la desolazione dell’area che un tempo ospitava un distributore di benzina a marchio Eni: la bonifica del sito è stata effettuata, si era annunciata anni fa una nuova apertura ma evidentemente il progetto di rilancio è andato in fumo. Restano solo erbacce e spazzatura dietro le transenne, periodicamente sostituite, ed è stato murato l’accesso agli uffici dell’ex stazione di servizio per evitare che si trasformi in bivacco. È chiuso da tempo e in vendita lo stabile al civico 267, come annunciano i cartelli dell’agenzia immobiliare Tecnocasa.

Le saracinesche di Piantoni abbassate dopo 25 anni di attività
Le saracinesche di Piantoni abbassate dopo 25 anni di attività

Piantoni, punto di riferimento per la fornitura idraulica, l’arredo bagno e il riscaldamento, ha deciso di chiudere l’attività, nata nel 1978 e presente dal 1992 in via Moroni: «Manteniamo solo per qualche mese la vendita all’ingrosso per liquidazione del magazzino – spiega Roberto Piantoni -. La crisi economica che ha investito l’edilizia e, a cascata, l’idraulica ha avuto il suo peso, come la concorrenza dei grandi brico center. Di qui la scelta di chiudere l’attività e di affittare nell’immediato futuro il negozio. Spiace assistere al progressivo impoverimento commerciale della zona, tra chiusure e trasferimenti. Quando c’era l’attività di riparazioni Distretti, ora trasferitosi a Longuelo, c’era molto più passaggio e movimento».

Anche la difficoltà nel trovare parcheggio ha penalizzato la via: «Università e liceo gravano enormemente sul quartiere e i vigili si concentrano su via dei Caniana e altre zone – continua Piantoni -. Salvo passare dai commercianti, come mi è capitato qualche mese fa, per controllare la regolarità delle insegne, con tutta la mia incredulità, perché mi chiedo come sia possibile pensare che possa aver esposto un’insegna abusiva in 25 anni di attività».

Ha chiuso, nonostante l’accesso praticamente diretto alla sede di via dei Caniana dell’Ateneo, la Libreria Universitaria Liub al 249: il negozio ospita ora l’agenzia immobiliare Ethicasa, che ha deciso di spostarsi di qualche metro, optando per una superficie commerciale ridotta, rispetto alle due vetrine che occupava al civico 241.  Anche l’Auto Foresti, dal 1948 in via Moroni, ha deciso di rinunciare a parte dello show-room espositivo al civico 244 ridimensionando l’attività di autosalone, che affianca quella di autofficina.

Il tabaccaio che ha allargato l'attività aprendo il Good Time Cafe'
Il tabaccaio che ha allargato l’attività aprendo il Good Time Cafe’

Si è invece ingrandito il tabaccaio con rivendita giornali, che ha aperto anche la caffetteria Good Time Cafè: «Abbiamo scelto di investire nella via, nonostante il momento storico e il governo disincentivino in ogni modo qualsiasi attività economica – commenta Monica Facoetti -. Abbiamo ristrutturato quella che era una sede di un kebab e mi sono sentita contestare dall’Asl che il bagno ad uso privato ed esclusivamente nostro non ha il miscelatore, quando ci sono attività etniche che vendono parrucche e banane insieme. Spiace lavorare in una via che si sta svuotando, ma senza incentivi se si spopola il centro città, figuriamoci la periferia».

Paolo Moto
Paolo Moto

Paolo Moto, storica presenza nella via dal 1980, ha visto il quartiere crescere e poi decadere: «Negli ultimi anni l’attività si è ridotta anche del 75 per cento: l’e-commerce per i ricambi e la vendita tra privati sono cresciuti in modo esponenziale – spiega Paolo Lucco -. Un tempo nella via c’era più passaggio. Ora anche il traffico auto con la lungaggine del passaggio a livello, che sta quasi più chiuso di quanto stia aperto, è dirottato in via dei Caniana. L’ex distributore dell’Eni, da dieci anni completamente abbandonato, affossa ulteriormente l’immagine della via. La questione parcheggio va affrontata e al più presto: impossibile da quando ci sono scuole e università trovare posteggio di giorno».

Serena Scarpellini di Italpet
Serena Scarpellini di Italpet

Nonostante i posti auto di fronte al negozio, il supermercato per animali Italpet, dall’altra parte del passaggio a livello, di fronte all’ex Trony, soffre l’invasione di auto e il parcheggio selvaggio nella zona: «Ogni giorno è una guerra per i posti auto: serve una soluzione per il quartiere – spiegano Serena Scarpellini e Laura Notario -. I tempi del passaggio a livello poi sono insostenibili e molti si scoraggiano. Il passaggio a livello alla Motorizzazione è velocissimo, qui, invece, nonostante la linea sia la stessa, a pochi chilometri in linea d’aria, i tempi sono biblici. Fortunatamente la nostra è un’attività particolare e la clientela non manca, anzi contiamo molto sulla fidelizzazione, ma di certo molto si può fare per migliorare e valorizzare la zona e agevolare i commercianti che resistono».

La soluzione per i posteggi potrebbe passare dalla trasformazione in parcheggio dell’ex distributore, come suggerisce lo chef-patron Paolo Algeri de “Il Ristorantino”, dal 2003 nella via. «È un’area privata che potrebbe essere impiegata con investimenti minimi in parcheggio, uscendo dallo stato di abbandono e dall’immagine di desolazione in cui versa. Quando c’era il distributore c’era modo di posteggiare l’auto». Nonostante il passaggio sia diminuito negli anni e chiusure e trasferimenti non invoglino a passeggiare nell’area, il Ristorantino conta su una clientela affezionata e l’attività affronta più che a testa alta la crisi: «La via sta soffrendo e sicuramente sarebbe più incentivante lavorare in un contesto più vivace da un punto di vista commerciale, ma non possiamo certo lamentarci – continua Algeri -. In questi anni abbiamo fidelizzato la clientela e grazie al passa-parola l’attività continua a crescere. A tarpare le ali all’imprenditorialità è la burocrazia: ci siamo battuti per avere un’area esterna, presentando ben tre progetti al Comune, salvo poi ricevere all’ultimo un’opposizione, dopo le spese per lo studio del nostro dehors, perché l’area è trafficata. Così abbiamo deciso di inventarci un’area estiva affittando l’orto del vicino e ottenendo finalmente il via libera per una trentina di posti all’aperto».

Sturi Pizza
Sturi Pizza

Stefano Sturiale di Sturi Pizza, in via Moroni dal 2011, ha visto crescere la sua attività: «Di giorno la via è frequentata dagli studenti delle superiori e dell’università, mentre la sera, non essendoci particolari attrattive, non vi è sostanzialmente passaggio pedonale. Negli ultimi anni la presenza di B&B e altre strutture ricettive nella zona e la vicinanza al Papa Giovanni XXIII  ha portato qui anche qualche turista straniero e parenti di chi è in cura in ospedale». La questione-parcheggio è il vero nodo da sbrogliare nella zona: «I posti auto sono pochi e negli ultimi anni tanti ragazzi del liceo, oltre agli universitari, hanno iniziato a muoversi in auto – continua Sturiale -. Non c’è ricambio perché dove è in vigore il disco orario non viene quasi mai rispettato e le auto restano posteggiate anche tutto il giorno. Poco o nulla cambia per un’attività come la nostra che lavora sulla consegna a domicilio, anche se la possibilità di parcheggiare potrebbe favorire tutta l’area. Quanto al passaggio a livello, i nostri addetti alle consegne hanno da tempo imparato a fare il giro largo, sennò le pizze arriverebbero a destinazione fredde».

Nadja Ruggeri di Enne8 che lancia il primo timbrificio in franchising
Nadja Ruggeri di Enne8 che lancia il primo timbrificio in franchising

Soddisfatta della sede scelta per la sua attività anche Nadja Ruggeri di Enne8 che ha aperto al 234 di via Moroni il primo timbrificio specializzato anche in consumabili da stampa e grafica, iniziativa replicata poi nel 2014 in centro, in via Garibaldi, e poi seguita dall’idea nel 2016 di creare il primo timbrificio franchising italiano a marchio “Ruggeri Timbrifici”, pronto a cercare nuovi affiliati. «Per il nostro settore la via è strategica per il passaggio di auto, in particolar modo dalla provincia e dai paesi limitrofi – spiega Nadja Ruggeri -. La vicinanza dell’università è un altro plus, perché ci porta lavoro per grafica e impaginazione di tesi di laurea e quant’altro. L’unico problema è rappresentato dalla difficoltà di trovare posteggio: ci vorrebbe maggior turn-over per le auto, che invece spesso restano parcheggiate ore». Quanto al percorso di affiliazione iniziano ad arrivare le prime richieste: «Stiamo partecipando alle prime fiere: l’interesse per l’attività non manca, a partire dalla specializzazione nella realizzazione di timbri particolari per legno o presse, una caratteristica che ci ha permesso di rientrare nel novero delle Eccellenze Italiane».

Anche attraversando via Carducci, e proseguendo per via Moroni fino all’incrocio con Via Palma il Vecchio, il commercio soffre. Hanno chiuso poco prima di Natale il Panificio Bonini e anche il negozio per gli appassionati di running Pianeta Corsa e la storica tipografia Stamperia Editrice Commerciale, che occupava un intero stabile al 206.

«Il lavoro non manca e la via (a parte il problema parcheggio che si trascina da anni, con una corsia riservata agli autobus che crea caos e pochi posteggi carico e scarico che vengono presi d’assalto) non ha nulla a che fare con le recenti chiusure – commentano dal Fruttivendolo Brivio Marzia Cagnoni e Carla Brivio -. La zona è buona e la clientela non manca, ma siamo tartassati da tasse e oneri burocratici in un Paese che penalizza il commercio». Della stessa opinione anche Roberto Breciani di Cicli Bonfanti, storica insegna di rivendita e riparazione biciclette, forte di 85 anni di storia nella via: «Il parcheggio manca e si potrebbe fare molto per migliorare la situazione, ma il problema è che continuano ad aumentare tasse, imposte e burocrazia, a partire dalla tassa sui rifiuti che ha raggiunto livelli folli. Spiace vedere tante chiusure nel giro di dieci anni, che stanno cambiando la via. La clientela non manca, ma soffriamo la concorrenza dell’e-commerce, che non ha regole. E non manca chi arriva con il pezzo di ricambio sbagliato acquistato on-line a chiedere la possibilità di un cambio da noi in negozio».




Le signore dei casoncelli

da sinistra, Bianca Licini, Giuliana e Iosette Carenini
da sinistra, Bianca Licini, Giuliana e Iosette Carenini

“Tot nostrà meno ol pà” (“tutto nostrano tranne il pane”). Sin dall’inizio dell’attività – era l’8 dicembre del 1969 – la trattoria del Moro, di Ponteranica, ha avuto ed è rimasta fedele a questo motto che corrisponde ad una filosofia operativa, ad un modo di lavoro.

Il Moro era Carmelino Carenini, che con la moglie Maria Fiorona ha avuto l’idea di aprire una trattoria nei pressi della propria abitazione. Una posizione poco appetibile, se vogliamo, da un punto di vista strettamente commerciale, visto che da Ponteranica si deve salire qualche chilometro sulla montagna, anche se le indicazioni sono molto chiare. Non ha però sbagliato, dal momento che l’attività continua fiorente fino ai nostri giorni, in una struttura che può ospitare sino a 170 coperti.

trattoria del Moro esternoCerto le punte di lavoro sono nei fine settimana sia invernali, per la particolarità della cucina, sia estivi, per la piacevole freschezza che può spezzare la calura cittadina. Una specie di gita fuori porta, anche se nel periodo estivo non sono in pochi a salire per la pausa di mezzogiorno con la proposta del menù a prezzo fisso di 11 euro.

Dalla metà degli anni Ottanta un terzetto di briose e simpatiche signore manda avanti l’attività. Tutto è rimasto in famiglia: Iosette, in cucina, e Giuliana, in sala, sono infatti figlie di Carmelino Carenini mentre Bianca Licini, anche lei in sala, è cognata delle altre due. «Abbiamo clienti che vengono da noi da generazioni – racconta Giuliana –. Si tratta di gruppi di amici ma soprattutto di famiglie. Bambine che oggi sono mamme, si può dire che molti sono clienti da quarant’anni. Certo qualcosa sta cambiando, stanno arrivando anche i turisti, soprattutto stranieri, particolarmente quelli che visitano la pala del Lotto, nella chiesa di Ponteranica. Ecco quindi che abbiamo anche il menù in inglese e poi, per stare al passo con i tempi, abbiamo anche un menù vegetariano. Per il resto non è cambiato niente, seguiamo la nostra cucina tipica bergamasca, semmai abbiamo variato il modo di presentare i piatti».

Di certo per arrampicarsi, sia pure alle prime pendici della montagna (la strada è sufficientemente agevole), ci vogliono dei buoni motivi soprattutto, nel nostro caso, gastronomici. In realtà, sotto questo profilo, per andare alla Trattoria del Moro ne basta uno: i casoncelli alla bergamsca. Su questo piatto sono in molti i ristoratori, a torto o a ragione, a ritenere di avere la ricetta migliore, quella col segreto tramandato da qualche nonna. Attenzione: dal Moro non si scherza, qui i casoncelli sono veramente buoni e pur non potendo stilare una graduatoria di merito riteniamo di poterli collocare in un novero abbastanza ristretto di eccellenze. Piacevano persino al compianto Vittorio Cerea, il quale suggeriva di aggiungere solo un po’ di uova in più nell’impasto. Non sappiamo se sia stato fatto.

trattoria del moro - ponteranica - casoncelli - rit

«Di casoncelli ne prepariamo un bel po’ – conferma Iosette Carenini, regina assoluta della cucina – visto che sono il nostro piatto forte e ci atteniamo scrupolosamente alla ricetta originale. Non vedo motivo per cambiare dal momento che stanno funzionando bene sin da quando è iniziata l’attività. Per quanto riguarda gli altri piatti, proponiamo solo quelli della cucina tipica bergamasca. Abbiamo provato anche con il pesce ma ci sembrava un po’ un controsenso in questa cornice. Noi abbiamo tutta una storia nostra, alleviamo maiali, conigli, galline e coltiviamo verdure, avendo cura comunque di far seguire a questi prodotti tutta la trafila prevista dalle norme sanitarie. Sì, i casoncelli van bene, ma anche con il salame di nostra produzione non scherziamo!».

Trattoria del Moro - Ponteranica - la cantinaLa scrupolosa osservanza della cucina bergamasca viene declinata sulla carta del Moro in piatti che possiamo citare tutti, visto che non sono moltissimi: salame con polenta e funghi o affettati misti per antipasto. Casoncelli burro e salvia, tagliolini ai funghi porcini e foiade al sugo di lepre quali primi piatti mentre le seconde portate sono costituite da costata, nodini, spiedini, cotechini, polenta e coniglio al vino rosso, polenta e manzo al barolo, polenta e stracotto d’asino, polenta con funghi porcini trifolati, polenta lumache e funghi porcini, cinghiale con verdure stufate e polenta con funghi porcini e branzi. C’è anche la polenta taragna che può essere abbinata ai diversi piatti.

Con tre portate e vino della casa si possono spendere sui trenta euro, ma quattro fette di salame con un po’ di polenta ed un piatto di casoncelli valgono da soli la pena di un paio di chilometri di salita.

Trattoria del Moro

via Castello, 42
Ponteranica
tel. 035 573383
chiuso il lunedì
www.trattoriadelmoro.com



Notti in sicurezza, i locali premiano chi non beve e riaccompagna gli amici

safe driver - gruppo - rit

Per i clienti dei locali che si offrono come “safe driver”, ossia guidano e accompagnano gli amici senza aver bevuto, arrivano buoni consumazione omaggio e ingressi gratuiti.

A febbraio riprende, per tutto il 2017, il progetto dell’Asl (ora Ats) nato nel 2014 “Safe Driver”, che mira a prevenire gli incidenti stradali correlati all’alcol attraverso campagne di sensibilizzazione in pub, bar e discoteche.

Al progetto, che vede l’Ascom di Bergamo impegnata nel coinvolgimento degli esercenti, partecipano 18 locali, di cui 16 pub nel comune di Bergamo – Ritual (irish pub), Edonè, Spazio Polaresco, Spazio Malpensata gestito da cooperativa Empeiria, Doma Cafè, Reef, Tassino cafè, Tucan’s, Pub Sant’Orsola, Birreria di Città alta, La Chupiteria, Shake Bar, Crocevia, Divina, Chiringuito, Marika’sss di Bergamo – e due discoteche, il Bolgia di Osio Sotto e il Setai di Orio al Serio.

La campagna punta a incrementare i risultati ottenuti la scorsa edizione, condotta da 27 volontari formati in tema di alcol e guida e 2 operatori Asl, e prevede 34 uscite nei locali per un totale di 194 ore. L’invito è chiaro: «Proteggi la tua vita e affidati a un guidatore che non ha bevuto» e verrà diffuso attraverso desk e roll-up, etilometri digitali, opuscoli, magliette, cappellini, etilometri monouso, bandiere e gazebo.

safe driver (4)L’obiettivo è diminuire il numero di guidatori che lascia il locale con alcolemia al di sopra di zero. I gestori dei locali in questo senso avranno un ruolo attivo: far conoscere il progetto sui social e tramite volantini, sorvegliare i clienti, sconsigliarli dal bere troppo, indirizzarli eventuali all’info-point dell’Asl e incentivare chi non beve e supera l’alcoltest con buoni omaggio.

Nel corso delle serate di sensibilizzazione, gli operatori intercetteranno i gruppi di persone che entrano nel locale e chiederanno loro di identificare il conducente. Questi sarà informato dell’iniziativa e gli si chiederà di partecipare in forma anonima e gratuita. Al guidatore verrà effettuata una prova alcolimetrica e fatto indossare un braccialetto identificativo oppure un timbro. A fine serata, prima di lasciare il locale, se l’alcolemia risulterà zero, gli verrà consegnato un buono valido per l’ingresso gratuito nella stessa discoteca oppure per una consumazione analcolica gratuita al locale, altrimenti si sconsiglierà di non mettersi alla guida o di farsi accompagnare lui stesso.

Quello del “safe driver” (guidatore sicuro) è un accorgimento che da tempo viene utilizzato con successo anche in altri Paesi: si tratta di un guidatore designato che, per la serata, non berrà alcolici, accompagnando così a casa in sicurezza tutti gli amici.

Il progetto fa parte delle le iniziative messe in campo dall’Ats per “Notti in sicurezza”, a tutela della prevenzione dei comportamenti a rischio legati al divertimento notturno ed è promosso in sinergia con Asst Papa Giovanni XXIII Bergamo – Dipartimento delle Dipendenze; Polizia Stradale di Bergamo – Ministero degli Interni; Croce Rossa Italiana; Associazione Genitori Atena – Bergamo; Rotary Club Dalmine Centenario; Rotaract Club Città Alta Bergamo; Discoteca Bolgia; Cooperativa Itaca, in collaborazione con Ascom Confcommercio Bergamo.

safe driver (11)Dal 2014 allo scorso anno i guidatori designati sono aumentati da 252 a 1.208 e i passeggeri accompagnati da 1.008 a 4.832.

«In Italia ogni giorno muoiono 9 persone per guida in stato di ebbrezza, il 30% degli incidenti è correlato all’alcol – spiega il dottor Andrea Noventa dell’Asst Bergamo Papa Giovanni XXIII –. Questi incidenti spesso avvengono di notte e generalmente nei fine settimana. Inoltre, coinvolgono spesso giovani, fascia di popolazione che frequenta maggiormente i locali notturni. Ecco perché è importante sensibilizzare le persone nei locali».

«Il progetto rappresenta un enorme lavoro di squadra di volontari, operatori, gestori, persone interessate, amministratori locali, forze dell’ordine, volontari di altre associazioni – dice Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne e affari legali di Ascom Confcommercio Bergamo -. Grazie all’impegno di tutti e alla forte sinergia e collaborazione con l’Asst Papa Giovanni XXIII, siamo riusciti ogni anno ad aumentare il numero dei locali coinvolti, migliorare i contatti, i guidatori designati e le persone potenzialmente trasportate in sicurezza. Più di 60 volontari formati in questi tre anni, una ventina attualmente attivi nel progetto e tanto entusiasmo hanno prodotto un’azione di prevenzione veramente impensabile».




Biligòcc, a Casale di Albino torna la sagra delle castagne affumicate

biligocc - casalePrelibatezza del passato, oggi i biligòcc – castagne affumicate e bollite preparate secondo un procedimento tradizionale – si possono trovare solo in occasioni speciali. Una di queste è la sagra di Casale di Albino, una delle patrie bergamasche, con l’intera Valle del Lujo, delle castagne e del prodotto.

L’appuntamento con la 28esima edizione è domenica 5 febbraio per la regia del Gruppo culturale Amici di Casale. L’apertura è alle 8.30 con la messa, mentre alle 10.30 è prevista una visita guidata al Museo etnografico. Durante la giornata è possibile gustare la castagna in tutte le sue lavorazioni e pranzare con piatti tipici, il tutto accompagnato da musica, ballo e animazione per i bambini.

I biligòcc nascono dalla selezione dei frutti migliori delle varietà più adatte – “ostane” e “careàne” – preparati in uno spazio e con un sistema tradizionali. L’affumicatoio è un ampio locale dove, all’altezza di tre metri, è collocata una graticola sulla quale vengono distribuite le castagne. Sotto il graticcio si apre la stanza del fumo, un secondo locale dove si espande un fumo denso e profumato, proveniente da un fuoco che brucia nella sottostante “stanza del camino”.

Le castagne vengono rimestate due volte al giorno con i rastrelli. Non si devono bruciare, infatti. E così si va avanti per circa 40 giorni. Dopo l’affumicatura, siamo ormai a dicembre, le castagne vengono riposte in sacchi di juta, in attesa di essere bollite soltanto qualche giorno prima della sagra. Su un fuoco all’aperto (“foghèra”) viene sistemato un pentolone, dove in 150 litri circa di acqua si fanno bollire dagli 80 ai 100 kg di castagne. Alla fine di ogni cottura, si gettano nella caldaia alcuni secchi di acqua fredda, che danno alle castagne la caratteristica grinzosità. Tolti dall’acqua, ecco pronti i biligòcc.

Per informazioni e prenotazioni www.valledellujo.it – info@valledellujo.it – tel. 035 770727




La qualità dell’aria non migliora. Scattano nuove limitazioni

smogLa pioggia non migliora la qualità dell’aria. Anzi, i valori di Pm10 restano alti e fanno scattare le limitazioni di secondo livello previste (dopo il superamento per sette giorni consecutivi della soglia di 70 microgrammi per metro cubo) dal Protocollo Aria di Regione Lombardia, sottoscritto da 26 comuni della Provincia di Bergamo, tra i quali il capoluogo.

Da sabato 4 febbraio viene perciò esteso il divieto alla circolazione in ambito urbano dei veicoli euro 3 diesel dalle ore 7.30 alle 19.30 (con le limitazioni di primo livello, in vigore dal primo febbraio ad oggi, la fascia oraria era 9-17) così come quello per i veicoli commerciali con la stessa motorizzazione, costretti allo stop non solo dalle 7.30 alle 9.30, ma anche dalle 18 alle 19.30. Il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a legna si amplia inoltre a quelli con prestazioni energetiche inferiori alla classe 4 stelle.

Rimangono in vigore tutte le disposizioni del primo livello, ovvero divieto di circolazione dei veicoli euro zero benzina e euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 7.30 alle 19.30; divieto assoluto di combustioni all’aperto e di spandimento liquami zootecnici in agricoltura; introduzione del limite a 19 gradi (con tolleranza di 2°) delle temperature medie degli edifici; divieto di lasciare le porte aperte degli esercizi commerciali.




Sognate nozze da favola? La boutique diventa per voi il castello di Cenerentola

Nozze da favola? La boutique Pigal di Almé ha preso alla lettera l’espressione e nel proprio stand a Bergamo Sposi – la fiera che si apre oggi alle 17 al polo espositivo di via Lunga a Bergamo e che rimarrà allestita fino a domenica 5 febbraio -, ha ricreato niente meno che il castello di Cenerentola, un’opera realizzata a mano con grande creatività da Emanuele Tarchini che ha riprodotto fedelmente le guglie e le torri del più famoso dei palazzi incantati, circondandole con la colonna sonora originale del film Disney.

In un tale scenario non poteva che essere da sogno anche l’abito da sposa, con un corpino coperto da più di mille gocce lucenti e un’ampia gonna che volteggia ad ogni movimento. Senza dimenticare l’abito per lui, raffinato e di alta sartoria, perché l’uomo amato è il principe per ogni donna.

«Vogliamo far vivere ai futuri sposi la favola di Cenerentola perché Pigal – spiega la titolare Marisa Gamba – con passione aiuta e consiglia ogni donna e uomo a trovare e realizzare l’abito dei propri sogni. E così in fiera abbiamo voluto ricreare un’atmosfera magica e regalare a tutti coloro che visiteranno il nostro stand l’emozione di un momento speciale».

L’allestimento è una sorpresa per chi sarà in fiera, ecco però qualche indizio…

Boutique Pigal - fiera sposi - cenerentola sposa sposo completo_1

 




Sicurezza in agricoltura, Upag accende i fari su diserbo e antincendio

trattore - diserbo - agricoltura - upagPer gli addetti ai lavori è ormai diventato un “marchio” conosciuto. “Agricoltura sicura” è il titolo sotto il quale puntualmente torna il convegno regionale dedicato a chi opera in agricoltura e nella manutenzione del verde che l’Upag – l’Unione dei professionisti Agri Garden aderente all’Ascom di Bergamo – organizza in collaborazione con Confai, Coldiretti e Confagricoltura provinciali.

La nuova edizione (a partecipazione libera, previa prenotazione) è in programma giovedì 16 febbraio a partire dalle ore 8, a Treviglio, nell’auditorium della Same Deutz-Fhar (via Cassani, 15), da tre anni a questa parte sede da tutto esaurito dell’iniziativa.

Il focus, nell’occasione, sarà sul “diserbo sostenibile in ambiente agricolo e urbano” e sulle “misure antincendio nel settore agricolo”. Le due tematiche saranno affrontate da un pool di esperti che illustreranno novità normative e soluzioni tecniche per lavorare in sicurezza e tutelando la salute.

La direzione scientifica del convegno è di Matteo Guerretti, agronomo e dottore di ricerca in Genio Rurale. Relatori sono Marco Giorgetti, presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Varese; Marco Magnano, coordinatore responsabile del Servizio Verde di Amia Verona Spa; Marco Mingozzi per Officine Mingozzi, azienda ferrarese specializzata nel pirodiserbo; Domenico Pessina, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano; Davide Facchinetti, ricercatore dello stesso Dipartimento; Vanni Ferrari, product manager SDF Italia; Roberto Guidotti, giornalista e responsabile dell’area Tecnica di Cai – Unimaconfai. A moderare i lavori Marco Limina, capo servizio di Mad Macchine Agricole Domani.

Si farà il punto sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari a tre anni dell’applicazione del Pan, il Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, sulle alternative al diserbo chimico tradizionale in ambiente agricolo e urbano, sui nuovi adempimenti per le macchine irroratrici, sul calore come tecnica per il diserbo applicata in ambito urbano, sull’elettronica nei trattori per garantire il diserbo sostenibile e sulle misure di prevenzione incendi nel settore agricolo.

Al termine degli interventi ci sarà spazio per il dibattito, seguito dal pranzo a buffet e dalla possibilità di partecipare alla visita guidata dello stabilimento SDF, che ha innovato le linee di montaggio.

Per informazioni e iscrizioni occorre contattare i referenti di ciascuna associazione o il coordinatore Matteo Guerretti (347 7991548 – formazione@lagunacons.com). Per Upag, referente è il segretario Giuseppe Ogliari (tel. 334 3988365 – giuseppeogliari@libero.it). La partecipazione alla visita guidata allo stabilimento deve essere segnalata al momento dell’iscrizione. L’auditorium SDF è in via Cassani, 15.

IL PROGRAMMA

8.00 > Accoglienza e registrazione dei partecipanti

8.45 > Saluti SDF

I parte – DISERBO SOSTENIBILE IN AMBIENTE URBANO E AGRICOLO

09.00 > L’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari a tre anni dell’applicazione del Pan (Marco Giorgetti)

09.30 > Quali alternative al diserbo chimico tradizionale in ambiente agricolo e urbano (Marco Magnano)

10.15 > Linee guida per utilizzo del calore (pirodiserbo ecc…) come tecnica applicata all’ambiente urbano (Marco Mingozzi)

10.45 > I nuovi adempimenti per le macchine irroratrici alla luce del Pan (Domenico Pessina e Davide Facchinetti)

11.30 > L’elettronica nei trattori quale contributo per garantire il diserbo sostenibile (Vanni Ferrari)

II parte – LE MISURE ANTINCENDIO DA APPLICARE NELLE AZIENDE AGRICOLE

11.45 > Le misure di prevenzione incendi nel settore agricolo (Roberto Guidotti)

12.30 > Dibattito

13:00 > Pranzo a buffet

14:00 > Inizio visite guidate stabilimento SDF

>> L’INVITO