In Ascom nasce il Gruppo dei Grossisti non alimentari, Giorgio Corno presidente

grossisti non alimentari
Da sinistra: Ulisse Poloni, Battista Azzola, Giorgio Corno, Sergio Pezzotta, Carlo Del Rosso. In piedi il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

Nasce un nuovo gruppo in Ascom Confcommercio Bergamo. L’Associazione commercianti già da tempo aveva raccolto la necessità, manifestata da diversi soci, di creare un gruppo di rappresentanza dei grossisti non alimentari e di forniture industriali. L’Associazione, che conta 28 gruppi, tra cui due rappresentano le forniture all’ingrosso di prodotti alimentari, non aveva ancora costituito un direttivo di riferimento per le imprese del commercio non al dettaglio e non alimentare.

Il nuovo direttivo dei Grossisti non alimentari è presieduto da Giorgio Corno, amministratore delegato di “Dif-Agenzia Diffusione Pubblicazioni Spa” di Azzano San Paolo. Fanno parte del Consiglio Carlo Del Rosso di “Del Rosso Vernici” di Bergamo, Ulisse Poloni di “Carta Orobica Poloni” di Torre de’ Roveri, Battista Azzola di “Alba Elettronic” di Pedrengo e Sergio Pezzotta di “R.O.S.” di Zanica.

Giorgio Corno
Giorgio Corno

Il nuovo Gruppo farà delle differenze un punto di forza: «Sono diverse centinaia i soci di Ascom attivi in questo settore o meglio in questo ambito essendo di fatto la categoria eterogenea per settori e applicazioni, che ha però come comune denominatore l’impresa che non vende al dettaglio – commenta Giorgio Corno -. Si tratta di solito di piccole aziende ma anche di realtà di medie dimensioni. Rappresentiamo imprese generalmente di capitali, Srl e Spa con un certo numero di addetti e che trovano nell’associazione risposte a loro esigenze specifiche, sia in termini di consulenza sia i termini di servizi».

Formazione, innovazione, gestione del personale, qualità e servizi di sicurezza sul lavoro e ambientali, ma anche agevolazioni sul fronte del credito attraverso la Cooperativa di Garanzia Fogalco, rappresentano elementi rilevanti anche per queste imprese, ovviamente secondo declinazioni consone alla tipologia e alla dimensione aziendale. «L’idea è di offrire all’Associazione un aiuto in termini di proposta per modulare i servizi anche a favore di queste imprese, a partire dalla comunicazione che deve essere più attenta anche agli aspetti tecnici, alle novità di tipo legislativo, giuslavoristico e fiscale per arrivare a consulenze più pregnanti nei diversi ambiti di necessità degli associati», auspica il neopresidente.




Guide turistiche, in Lombardia l’abilitazione si estende ai siti speciali

guida turisticaLa Giunta regionale – nella seduta del 20 febbraio – ha approvato la Delibera sui requisiti e sulle modalità di rilascio dell’abilitazione per esercitare l’attività di guida turistica nei “siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico” in attuazione della normativa statale vigente.

Grazie ad un lungo ed articolato confronto con l’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico – in stretta collaborazione conGITEC/Confguide – il provvedimento ha recepito le richieste di Confcommercio Lombardia di riconoscere alle guide turistiche lombarde già abilitate su base provinciale l’estensione del titolo su tutto il territorio regionale, ai fini dell’abilitazione sui siti specialistici lombardi.

Con questo intervento, le guide turistiche lombarde potranno ottenere l’abilitazione per operare nei “siti speciali” della Lombardia semplicemente sottoponendosi ad una selezione per titoli.

L’ottenimento del punteggio minimo di 60 punti su 100 sarà dunque garantito dal titolo di studio e dall’autocertificazione degli anni di attività svolta, secondo quanto previsto dalla tipologia “primo avviso” individuata dalla Conferenza delle Regioni.

La Regione ha demandato alle Province e alla Città metropolitana di Milano l’emanazione degli avvisi per titoli entro il mese di marzo 2017.

L’elenco di siti speciali in Lombardia




Il ruolo dell’alimentazione nelle malattie rare, incontro a Credaro

In occasione della Giornata mondiale delle malattie rare, che ricorre il 28 febbraio, venerdì 24 febbraio, alle 21, al Centro civico di Credaro, la delegazione ARMR Val Calepio organizza un incontro informativo dal titolo “Il ruolo dell’alimentazione anche nelle malattie rare”. L’incontro è promosso in collaborazione con il Comune di Credaro e sarà condotto dalla dottoressa Laura Casagrande. Interviene il dottore Alberto Consolandi della Fondazione ARMR. La partecipazione è libera.




Commercio nei centri storici, ecco come s’è trasformata Bergamo

Centro-BergamoE’ stata presentata questa mattina a Roma la seconda edizione della ricerca “Demografia d’impresa nei centri storici italiani”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio. Lo studio ha preso in esame 40 Comuni italiani di medie dimensioni capoluoghi di provincia, tra cui Bergamo. Nei comuni analizzati risiede l’11,6% della popolazione italiana, il 12,4% delle imprese, il 14,8% delle attività al dettaglio in sede fissa, e il 11,7% degli alberghi, bar e ristoranti. Lo studio si è focalizzato sul periodo il 2008 e il 2016 ed ha messo in evidenza come in 8 anni il numero di negozi in sede fissa è sceso del 13,2% nelle città italiane, un fenomeno più marcato nei centri storici che in periferia (-14,9% contro -12,4%). A diminuire sono soprattutto le librerie e i negozi di giocattoli e abbigliamento, mentre per i benzinai si può parlare di vera e propria sparizione. In controtendenza solo farmacie e i negozi di telefonia e Ict domestico.

Per quanto riguarda Bergamo, la ricerca mette in luce anche la trasformazione avvenuta nella città, a partire dal centro storico, che sta assumendo una vocazione turistica. Dai dati emerge che Città alta e il centralissimo di città bassa ha perso il 14,4% dei negozi al commercio in sede fissa, in linea con gli altri capoluoghi (-14,9%), mentre tiene il commercio fisso nelle altre zone della città (Bergamo -1,1% contro il – 12,45% degli altri capoluoghi). «La tenuta delle periferie è dovuta al fatto che la nostra città nei decenni scorsi ha già sofferto la pressione della grande distribuzione, che ha portato al calo di attività commerciali al dettaglio fuori dal centro storico» spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio.

I negozi al dettaglio hanno lascito posto ad alberghi, bar e ristoranti, che sono cresciti dal 2008 al 2016 del 18% in città alta e centro Bergamo bassa, contro il 10,9% degli altri capoluoghi. Le restanti zone della città sono in linea con i 40 comuni interessati dalla ricerca (Bergamo 10,6% contro il 9,9% medio degli altri capoluoghi). «Bergamo è in profonda trasformazione – spiega Fusini – e sta scoprendo la sua vocazione turistica, grazie alla vicinanza con l’aeroporto di Orio al Serio e alla crescita di strutture ricettive e extralberghiere, che, anche se posizionate fuori dal centro storico, riversano le loro presenze in città alta e nel centro città. E’ una vocazione che dobbiamo coltivare, per poter intercettare più turisti e visitatori. Anche nelle vie centrali di Bergamo Bassa c’è un incremento di ristoranti, bar e alberghi. Se fino ad una decina di anni fa il centro città era il luogo di attrazione commerciale per tutti i bergamaschi, ora ci sono altri poli che attirano clienti. E i negozi di abbigliamento e calzature hanno lasciato lo spazio alle attività di ricezione. Uno dei motivi di questa trasformazione è dovuto anche al caro affitti, come la ricerca di Confcommercio mette in evidenza».

Dalla ricerca emerge infatti che il ciclo economico ha un impatto più significativo nei centri storici che altrove e che la sopravvivenza del negozio nel centro storico dipende anche dal livello dei canoni d’affitto e, in particolare, dal rapporto tra canoni nel centro e in periferia. «Su questo tema Confcommercio, già da tempo, ha messo in campo diverse iniziative concrete per riqualificare e valorizzare le aree urbane – spiega Fusini -. Con l’iniziativa di oggi la Confederazione chiede al Governo di favorire il ripopolamento commerciale delle città attraverso un’efficace politica di agevolazioni fiscali. Anche  Ascom è attiva sul tema della desertificazione con alcuni progetti allo studio con il Comune di Bergamo».

 




L’allarme di Coldiretti: “Italia invasa dal riso straniero”

riso agricoltoriDall’aumento del 489% degli arrivi dal Vietnam al 46% dalla Thailandia, mai così tanto riso straniero è arrivato in Italia come nel 2016, con una vera invasione da Oriente da cui proviene quasi la metà delle importazioni. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat dalla quale si evidenzia che, nell’anno appena trascorso, è stato registrato un aumento record del 21% delle importazioni che ha fatto scattare ben 12 allerte sanitarie da contaminazione per il riso e i prodotti a base di riso da Paesi extracomunitari in Europa secondo i dati del sistema di allarme rapido comunitario (RASFF). Le partite “fuorilegge” pericolose per la salute dei cittadini – sottolinea la Coldiretti – riguardano la presenza irregolare di residui antiparassitari, di aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti, infestazioni da insetti, livelli fuori norma di metalli pesanti o la presenza di OGM proibiti in Italia e in Europa. Un pericolo per i consumatori che si estende a livello comunitario dove nell’ultima campagna di commercializzazione – precisa la Coldiretti – è stato raggiunto il record di importazioni con l’ingresso in Europa di 1.380.000 tonnellate di riso lavorato, di cui 370.000 dai Paesi Meno Avanzati. Ormai i due terzi delle importazioni – precisa la Coldiretti – non pagano più dazi a causa dell’introduzione da parte dell’Ue del sistema tariffario agevolato per i Paesi che operano in regime EBA (tutto tranne le armi) a dazio 0. Una misura che finisce in realtà per favorire le multinazionali del commercio senza ricadute concrete sugli agricoltori locali che subiscono peraltro lo sfruttamento del lavoro anche minorile e danni sulla salute e sull’ambiente provocati dall’impiego intensivo di prodotti chimici vietati in Europa.

L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è ancora il primo produttore europeo di riso su un territorio di 237mila ettari con un ruolo ambientale insostituibile e opportunità occupazionali, ma la situazione sta precipitando e a rischio c’è il lavoro per oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori di lavoro nell’intera filiera. Le importazioni sconsiderate di riso lavorato Indica dall’Oriente stanno facendo crollare la produzione in Italia dove – spiega ancora la Coldiretti – le semine si spostano sulla varietà japonica con gravi squilibri di mercato che spingono nello stato di crisi anche questo segmento produttivo. Il riso Made in Italy è una realtà da primato per qualità, tipicità e sostenibilità che va difesa – secondo la Coldiretti – con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, la pubblicità dei nomi delle industrie che utilizzano riso straniero e attraverso interventi comunitari tempestivi ed efficaci nei confronti delle importazioni incontrollate, che prevengano il rischio di perdite economiche per i nostri risicoltori e non agiscano quando i danni si sono già verificati. In tal senso, la clausola di salvaguardia, già rifiutata dalla Ue senza una quantificazione evidente dei danni, dovrebbe essere applicata con una procedura più efficace dalla Ue.

 




“M’illumino di meno”, anche i ristoratori in campo con la cena a lume di candela

illumino_di_menoGiunta alla tredicesima edizione, “M’illumino di meno a Bergamo” torna il 24 febbraio con una manifestazione che punta – come da tradizione – a sensibilizzare i cittadini alla cura dell’ambiente, al rispetto del pianeta, con un gesto simbolico ma al tempo stesso concreto. Venerdì sera, per limitare lo spreco, le luci di Città Alta (che resterà chiusa al traffico dalle 20 alle 24) si spegneranno dalle 21,45 alle 22,45 e, contestualmente, cento candele illumineranno i cento rintocchi del Campanone tra piazza Vecchia, piazza Mascheroni, la Corsarola e piazza Mercato delle Scarpe. Sarà l’occasione anche per una cena soffusa, dal momento che anche i ristoranti del borgo antico aderiranno all’iniziativa proponendo un menù da degustare a lume di candela. Chi sale con i mezzi pubblici e consuma presso un ristorante, mostrando il biglietto di andata potrà avere in omaggio il biglietto per il ritorno. Il servizio della funicolare è potenziato dalle 19.30 fino alle 24.30. Non mancheranno gli artisti di strada che si esibiranno in performance di luce e fuoco con le compagnie teatrali Ambaradan e Chapati. Ci sarà anche un “reading” dedicato al poeta Konstantinos Kavafis nell’ambito della rassegna Orlando organizzata dal Circolo Arci nell’ex carcere di Sant’Agata. in evidenza anche il Contest fotografico “Effetto Notte” che premierà i migliori scatti relativi alla serata con tre premi significativi. Info sulla pagina facebook Bergamo Alta.

Cosa può il singolo cittadino?

Spegnere le luci, andare al lavoro in bici, mangiare crudità e diffondere il messaggio.

Il decalogo di M’illumino di meno

  1. spegnere le luci quando non servono.
  2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici.
  3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria.
  4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola.
  5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre.
  6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria.
  7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne.
  8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni.
  9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni.
  10. utilizzare l’automobile il meno possibile, condividerla con chi fa lo stesso tragitto. Utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città.

 

 




Rivendite giornali e riviste, Esposito nuovo presidente del Gruppo

Andrea Esposito
Andrea Esposito

E’ Andrea Esposito il nuovo presidente del Gruppo Rivendite giornali e riviste di Ascom Bergamo Confcommercio. Esposito, classe 1985, gestisce dal 2011 l’edicola di via Cesare Battisti, a Bergamo, e subentra a Marco Paciolla, edicolante di Grassobio. L’assemblea, svoltasi lunedì scorso nella sede di Ascom, ha eletto nel consiglio: Daliso Falamischia di Azzano San Paolo (unico riconfermato dal mandato precedente), Zeno Locatelli di Bergamo e Maurizio Fumagalli di Bergamo. Segretario del Gruppo è Giorgio Lazzari.

«In questi cinque anni lavoreremo per rilanciare le edicole bergamasche. Per fare questo serve una collaborazione tra edicolanti, distributori e editori – afferma il neo presidente Esposito -. Il nostro è un settore molto incerto, in quanto si vendono sempre meno giornali. E’ necessario quindi aprirsi ad altri prodotti e ad altri servizi, Su questo fronte sono stati fatti tanti tentativi, ma per il momento siamo ancora alla ricerca di soluzioni vincenti». Le edicole in provincia di Bergamo sono 224, di cui 53 in città (dato al 31 dicembre 2016); dal 2013 ad oggi hanno registrato una flessione del 2,19 sul totale della provincia; mentre sono passate da 50 a 53 in città.




Bergamo, il Comune mette a disposizione due spazi per l’imprenditoria giovanile

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L’immobile in via San Giovanni, zona Montelungo

Il Comune di Bergamo ha pubblicato il Bando Spazi del progetto Job In 3.0: si tratta di un avviso pubblico di selezione per l’affidamento in comodato di immobili comunali per la realizzazione di progetti di imprenditoria giovanile. I due immobili di recente costruzione che verranno affidati in comodato d’uso gratuito continuativo ed esclusivo sono siti in via San Giovanni 1H (zona Caserma Montelungo) e in via Tagliamento 7 (quartiere Grumello). Ai soggetti comodatari verrà inoltre riconosciuto un contributo economico. I destinatari sono imprese, professionisti e associazioni con partita Iva con età compresa tra i 18 e i 35 anni, già costituiti in forma giuridica, e con sede legale e/o operativa nei comuni facenti parte dei tre ambiti territoriali di riferimento del progetto.  La scadenza per la presentazione delle domande è venerdì 24 marzo. da segnalare, inoltre, altre iniziative Job In promosse in questa ultima fase del progetto, sul tema “lavoro & giovani”: gli interventi di educazione imprenditoriale in alcune scuole secondarie superiori (Pesenti, Natta e Vittorio Emanuele) organizzati con la collaborazione di Bergamo Sviluppo e delle realtà imprenditoriali giovanili vincitrici di altri contest targati Job In (i due Bandi Spazi e i tre Bandi Spazi Giovanili), i tirocini di inserimento lavorativo pensati per giovani “non neet”, i percorsi formativi di orientamento al lavoro (Infowed, gli incontri del mercoledì organizzati dall’Informagiovani nei mesi di febbraio e marzo), una ricerca sui bisogni dei giovani collegati al lavoro sviluppata in collaborazione con l’Università di Bergamo attraverso  due tirocini di eccellenza. Il progetto Job In 3.0 è finanziato da Regione Lombardia per il periodo novembre 2015-aprile 2017 e – con capofila il Comune di Bergamo – è promosso dai tre Ambiti di Bergamo, Dalmine e Valle Imagna-Villa d’Almè insieme ad un’articolata rete di partner che comprende Provincia, Comuni, Università, Associazioni di categoria, Enti di formazione, Terzo settore, Associazioni e Imprese giovanili.

Per approfondimenti su tutte le iniziative di cui sopra: www.jobin.bg.it

 




Sale da ballo, Visinoni confermato alla presidenza del Gruppo Ascom

Paolo Visinoni
Paolo Visinoni

Paolo Visinoni, titolare del Life Club di Rovetta, è stato confermato presidente del Gruppo Sale da ballo Ascom, l’organizzazione che riunisce le discoteche bergamasche. Il settore è chiamato a una profonda trasformazione destinata a cambiare il volto delle discoteche, bergamasche e in generale di tutti i locali della notte. “Il modello tradizionale delle discoteche non funziona più, ha un po’ stancato – spiega Visinoni -. Nei prossimi anni la discoteca punterà sempre più sulla qualità della musica e diventerà qualcosa di diverso: un contenitore di più proposte legate all’intrattenimento e alla cultura”. “L’offerta della notte correrà su due binari: le discoteche per i ragazzi manterranno la stessa formula ma punteranno sulla musica dei dj internazionali, che sono anche produttori e discografici. Le discoteche rivolte agli adulti, invece, diventeranno uno spazio multifunzionale, un contenitore da riempire di più cose: cucina ma anche spettacoli, presentazioni di libri, convention aziendali, sfilate di moda. Così come fa ad esempio Just Cavalli a Milano. L’aspetto musicale sarà la parte finale della serata”. “È una evoluzione necessaria – dice Visinoni – ormai i dj set sono ovunque, nelle feste di paese, nei palazzetti, dobbiamo adeguarci e saperci reinventare”. Non cambierà invece l’impegno del gruppo sul fronte della prevenzione e del divertimento sano: “Siamo sempre presenti con il Sert di Bergamo per la prevenzione e il bere consapevole. La salute dei ragazzi, soprattutto nei locali che fanno musica, è un impegno importante che porteremo ancora avanti”.




L’agricoltura attira sempre più giovani, imprese in crescita nella Bergamasca

Giovani AgricoltoriA Bergamo crescono le imprese agricole a conduzione giovanale: nell’ultimo anno si è registrato un saldo positivo del 5%, più della media regionale che, secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Camera di Commercio di Milano, è di quasi il  3%.  Il dato è emerso in occasione del vertice di Coldiretti Giovani Impresa con la partecipazione di delegati da tutte le province della Lombardia, della delegata nazionale Maria Letizia Gardoni e del presidente regionale di Coldiretti Ettore Prandini.  All’incontro di Milano, spiega Coldiretti Bergamo, si è parlato del ruolo dei giovani nel processo di innovazione che sta interessando il settore agricolo, tra criticità e aspetti positivi.

“Io allevo bovini da latte – ha spiegato durante il suo intervento  Daniele Filisetti, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Bergamo – l’80% della nostra produzione viene trasformata e venduta ai nostri consumatori anche nei mercati di Campagna Amica e stiamo notando una forte crescita per quanto riguarda l’utilizzo dell’online e quindi dell’e-commerce”. Il canale dell’e-commerce sta ricevendo grande interesse da parte dei giovani imprenditori agricoli e le potenzialità sembrano essere effettivamente interessanti. Secondo l’ultimo osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano relativo al 2016, il commercio agro-alimentare online è cresciuto del 30% nell’ultimo anno, raggiungendo la cifra stimata di 575 milioni di euro a livello nazionale.

“Uno dei fulcri attorno al quale ruota il rinnovamento dell’agricoltura – ha sottolineato Filisetti – è la multifunzionalità introdotta dalla legge di Orientamento e fortemente voluta dalla Coldiretti. L’allargamento dei confini dell’attività agricola ha creato molte prospettive, catalizzando  l’interesse soprattutto dei giovani”. La crescita nell’ultimo anno delle aziende giovani nelle altre province lombarde ha seguito il seguente andamento: a Como +4,1%, a Cremona + 9,4%, a Lecco + 7,1%, a Mantova +6,9% a Milano +1%, a Varese +0,6%, mentre il record di crescita spetta a Sondrio con un + 20,3%. Segni negativi però si registrano in provincia di Lodi -10,1%, in provincia di Monza e Brianza con un -9,9%, a Pavia con un -1,8% e a Brescia con un -2%. In valore assoluto abbiamo 451 aziende con titolare giovane a Bergamo, 674 a Brescia, 251 a Como, 232 a Cremona, 121 a Lecco, 62 a Lodi, 339 a Mantova, 199 a Milano, 64 a Monza e Brianza, 492 a Pavia, 279 a Sondrio, 167 a Varese.

“A questi numeri – ha precisato Filisetti – vanno aggiunti anche quelli dei tanti giovani che ricoprono un ruolo da coadiuvante nelle imprese agricole familiari. Il loro contributo di idee ed entusiasmo  è fondamentale per il dinamismo e la crescita del comparto”. “Siamo il primo paese in Europa per numero di giovani imprenditori” ha rilevato Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa. Mentre Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia ha concluso: “La multifunzionalità è un modello importante che non va sprecato e rappresenta una risorsa che grazie a Coldiretti è stato possibile mettere a disposizione di tutte le imprese agricole”.