Ascom, la Campagna di Natale raccoglie 94mila euro

campagna di natale 2016 - presentazione risultati
Da sinistra: Don Giulio Dellavite (Segretario Generale Curia Diocesana di Bergamo), Don Giambattista Boffi (Direttore Centro Missionari), Susanna Scarpellini (Presidente Telaio della missione Onlus) e Oscar Fusini (Direttore Ascom Bergamo)

Un dono di Natale di 94mila euro. È quanto raccolto grazie alla campagna “Colora le stelle! … per un Natale da fratelli”, l’iniziativa 2016 che, come ogni anno, vede l’Ascom di Bergamo al fianco del Centro Missionario Diocesano per sostenere progetti di solidarietà in Bergamasca e nel mondo, attraverso un’ampia operazione di sensibilizzazione e coinvolgimento, realizzata anche con l’associazione Il Telaio della Missione e con diverse collaborazioni.

La cifra rappresenta un risultato eccezionale (lo scorso anno la raccolta è stata di 75mila euro, mentre il totale delle 13 edizioni sale a 1.186.000) e sarà ripartita tra le varie realtà scelte per gli interventi di quest’anno: 25mila euro andranno a “Il lavoro e la fragilità a Bergamo”, in collaborazione con le Conferenze di San Vincenzo, per promuovere percorsi lavorativi a sostegno di famiglie in difficoltà, che favoriscano l’integrazione sociale e la possibilità concreta di autonomia; 20mila euro a “Le famiglie cristiane, la scuola e il lavoro in Terra Santa”, per supportare l’impegno educativo nella scuola e attività legate ad artigianato e turismo. La realizzazione sarà affidata all’Amministratore del Patriarcato di Gerusalemme, l’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, bergamasco; 25mila euro, infine, saranno devoluti per supportare le popolazioni colpite dal terremoto in Ecuador.

Cinquemila euro saranno inoltre donati alla Comunità Ruah a Bergamo e 10mila all’Hogar San Lorenzo a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia, che si prende cura di un centinaio di bambini abbandonati.

A questi si aggiunge il contributo legato al premio “Papa Giovanni XXIII”: 9mila euro dati a tre missionari bergamaschi e per questa edizione assegnati a Antonia Locatelli, missionaria in Bolivia; p. Mariano Ambrosini, in Messico dal 1953 e sr. Maria Urbica Zucchetti in Etiopia dal 1958.

campagna di natale 2016 - presentazione risultati - sala«I numeri dicono qualcosa e portano con sé la dedizione di centinaia di persone che, in una o un’altra iniziativa, si sono alternati dedicando tempo, competenza, insieme ad un mare immenso di passione e di convinzione, per offrire il proprio contributo, libero e generoso: nei servizi più umili e nascosti, come nei momenti di maggiore aggregazione e visibilità», ha dichiarato don Giambattista Boffi, direttore del Centro Missionario Diocesano.

La rete dei negozi ha partecipato acquistando ed esponendo l’alberello simbolo di questa edizione, per testimoniare il valore della solidarietà nel periodo natalizio. «Partecipiamo alla campagna di Natale sin dall’esordio – ha ricordato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – con l’obiettivo di sensibilizzare sul fatto che le Feste non sono solo il momento della corsa ai regali, ma anche occasione per riflettere e dare una mano a chi ne ha bisogno. Per la nostra associazione sono importanti anche le scelte e le modalità del sostegno, come l’attenzione posta al problema del lavoro nella nostra provincia e nel creare opportunità oltre l’assistenzialismo».

Il grande risultato è stato possibile grazie a numerose iniziative. Una di quelle di maggior successo è stata quella delle cartoline solidali: ne sono state vendute 13.284 tramite Websolidale-onlus. Per ognuna, il sito ha devoluto un euro, per un totale sui tre siti di 550.00 accessi, 12.000 utenti attivi sui siti, 250 utenti la sera del concerto di Natale. il 65% delle cartoline è stato spedito da Bergamo e provincia, il 15% dall’Italia, il 15% dall’America Latina, il 4% dall’Africa, l’1% da altre nazioni. Alcune sono state acquistate anche dalla Russia (2), dall’India (3), dalla Cina (2) e dalle Filippine (1). All’iniziativa delle cartoline hanno aderito 20 scuole e 2 oratori bergamaschi.

Particolarmente riuscito anche il progetto “Zucchero di stelle”, che ha coinvolto tra gli altri l’intero Istituto comprensivo di Stezzano e 34 scuole diverse. I bambini hanno realizzato dei disegni che sono stati stampati su bustine di zucchero. Il ricavato, ancora da stimare, si aggira attorno a 28-29mila euro.

Importanti, infine, la capanna natalizia collocata dall’Eco di Bergamo, che ha raccolto 3.826,93 euro, e il contributo dei grandi centri commerciali, che hanno messo a disposizione degli spazi per la vendita di prodotti natalizi. Allo stand di Oriocenter sono stati raccolti 16.314 euro, in quello dell’Iper di Seriate 6.500 euro, da sommare ai 5.231,65 euro nei bussolotti delle offerte.




Commercio, a Bergamo vendite e prezzi in ripresa

Industria, artigianato e commercio chiudono in positivo il 2016, invariato il comparto dei servizi, ancora negativa l’edilizia. Sono i dati dell’indagine congiunturale in provincia di Bergamo nel quarto trimestre 2016, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio. Nonostante qualche segnale di indebolimento del canale estero nell’ultimo trimestre del 2016, la produzione dell’industria bergamasca mette a segno un risultato congiunturale positivo (+0,2%) e una crescita su base annua del +1,1%. Il consuntivo dell’intero anno 2016 si chiude per l’industria con risultati ampiamente positivi e in miglioramento rispetto alla performance del 2015: la produzione è aumentata dell’1,7% (più dell’ 1,3% medio regionale), il fatturato del 3,5%, gli ordini nazionali del 3%, gli ordini dall’estero del 4,9% (anche se in decelerazione a fine 2016) e l’occupazione del +0,6%. Il consolidarsi di un quadro di moderata crescita produttiva nell’anno è confermato anche dai risultati dell’artigianato manifatturiero che segna un aumento medio della produzione dell’1,5% (contro il +1,2% lombardo) e un incremento pari al +0,7% dei suoi addetti. Tornando al profilo congiunturale della produzione industriale, la spinta che il 2016 trasferisce sull’anno nuovo è leggermente più debole rispetto a quella “ereditata” all’inizio del 2016. Non mancano elementi di incertezza sull’evoluzione del ciclo: si registra in particolare un segno negativo nella dinamica trimestrale sia delle vendite che degli ordinativi dall’estero, non compensato dalla domanda interna che pure si mantiene in fase positiva. Le incognite che incombono sull’evoluzione del quadro politico internazionale, europeo e nazionale non sembrano aver condizionato le previsioni nel breve termine delle imprese: le attese sul primo trimestre del 2017 sono prevalentemente ottimistiche e in miglioramento. L’occupazione fa i conti con la drastica riduzione dei generosi incentivi alle assunzioni dell’anno precedente ma mette a frutto gli incrementi di addetti cumulatisi tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016, parallelamente ad un riassorbimento progressivo della Cassa integrazione, evidente soprattutto nelle ore richieste. Il dato medio annuo della variazione degli addetti del campione dell’industria nel 2016 (+0,6%) è il primo segno positivo nella serie storica degli anni successivi alla grande crisi.

Per quanto riguarda la composizione settoriale della ripresa industriale, la serie annuale della produzione a livello regionale (che ha una copertura campionaria maggiore e comprensiva dei settori a livello provinciale) conferma per il terzo anno consecutivo una crescita della meccanica a tassi superiori al 2% e buoni risultati per siderurgia, mezzi di trasporto, chimica e gomma-plastica. L’artigianato manifatturiero segna nell’ultimo quarto dell’anno un netto avanzamento della produzione sia su base trimestrale (+2,7%) che su base annua (+2%) e, come già ricordato, un risultato per l’intero 2016 al di sopra della media regionale. Bene anche fatturato e, guardando all’intero anno, l’occupazione. Il giudizio complessivamente positivo sull’artigianato di produzione è temperato, oltre che da una più incerta evoluzione dell’indice di diffusione della ripresa, dai dati provenienti dagli archivi camerali sulla nati-mortalità delle imprese che vedono proseguire un processo di dura selezione nell’artigianato manifatturiero.

Per quanto riguarda il comparto terziario, tenendo conto della minore affidabilità del campione statistico provinciale rispetto a quello regionale, Bergamo registra un risultato positivo nel commercio al dettaglio e una perdurante situazione di debolezza del volume d’affari nei restanti servizi. Le vendite dell’intero commercio al dettaglio di Bergamo nel quarto trimestre 2016 sarebbero in crescita su base annua del +2,9% (il più robusto dato medio regionale indica un calo del -0,4%) come risultato di una flessione del -0,9% nel settore alimentare, un aumento del +2,9% in quello non alimentare e del +3,6% nel commercio non specializzato. L’incremento delle vendite risente anche della dinamica dei prezzi, per effetto dei primi cenni di risveglio dell’inflazione e per fattori più stagionali. Il consuntivo dell’anno 2016 segna un aumento del +0,7% a livello provinciale ma solo del +0,1% per l’intera Lombardia. Informazioni di altra fonte (IRI – Information Resources) segnalano a Bergamo per le vendite di prodotti del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati una crescita tendenziale nell’ultimo trimestre del 2016 del +0,7% in volume e del +3,2% in valore. Nell’intero 2016 le vendite di largo consumo a Bergamo sono state pari a 992 milioni in valore con una flessione del -0,4% sul 2015.

Nel campione dell’indagine congiunturale, il saldo tra le imprese commerciali di Bergamo che indicano una variazione positiva o negativa delle vendite torna ad avvicinarsi alla parità con un miglioramento sensibile nelle ultime rilevazioni Sostanzialmente invariato è il volume d’affari nei servizi a Bergamo (-0,1% su base annua) contro un incremento medio regionale del +1,5%. Il differenziale a sfavore di Bergamo pare derivare in specifico dal commercio all’ingrosso e dai servizi alle imprese, mentre alberghi e ristoranti limitano al minimo le perdite in confronto alla Lombardia. L’anno 2016 si chiude a Bergamo con una variazione negativa (-0,7%) di contro a una moderata crescita (+0,6%) in Lombardia. L’occupazione risulta sostanzialmente invariata nel commercio come nei servizi. Infine, nell’edilizia un risultato negativo ma non in peggioramento emerge dall’intero campione regionale. Anche per l’edilizia, l’elevata mortalità delle aziende, soprattutto artigiane, testimonia di una situazione ancora critica.




L’artigianato incontra il design, ecco i progetti finalisti

Da sinistra i tre designer finalisti Irene Guerrieri, Roberto Rota, Arturo Teramo e l'imprenditore Pizzi di OnoreDesign e artigianato sono due mondi attigui ma che non sempre parlano tra loro. Per mettere in contatto le realtà dell’artigianato con gli architetti e i designer, facilitando la nascita di prodotti innovativi da immettere sul mercato, Cna Bergamo e l’Ordine degli architetti di Bergamo hanno promosso il percorso “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”. E il primo degli workshop organizzati all’interno di questo percorso, “Acciaio damascato: design e tecniche di lavorazione”, ha ora anche i primi tre finalisti: Arturo Teramo, di Lallio; Irene Guerrieri, di Sarnico e Roberto Rota, di Dalmine. I loro progetti sono pronti per la realizzazione e saranno esposti, insieme a tutti gli altri progetti presentati, nell’ambito di una mostra aperta fino al 22 febbraio nella sede dell’Ordine degli architetti di Bergamo, in Passaggio Canonici lateranensi 1, a Bergamo.

Il progetto

Negli scorsi mesi, Cna Bergamo ha avviato una collaborazione con l’Ordine degli architetti di Bergamo per progettare un percorso di affiancamento all’impresa volto sviluppare nuove opportunità di business. È nato così “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”, i cui obiettivi sono mettere in contatto il mondo dell’impresa e della produzione con i designer, agevolare lo scambio di idee orientato alla creazione di nuovi prodotti e supportare l’impresa durante il processo e affiancarla per lo sviluppo. Il progetto è stato strutturato in diverse fasi: dopo la manifestazione di interesse e il colloquio di approfondimento per lo sviluppo del progetto, si è tenuto un evento in azienda per la formazione dei partecipanti e relativa trasmissione del bisogno aziendale, a cui è seguita la restituzione delle elaborazioni dei designer e la scelta del progetto idoneo per il suo successivo sviluppo.

I tre prodotti

Arturo Teramo ha progettato una linea di rasoi da uomo ispirata alla linea della balenottera, per proporre “una texture animalier, ossia uno stile virile, selvaggio, che rievoca istinti atavici e primordiali dell’uomo”. Roberto Rota invece ha progettato “Infinito”, una linea di coltelli da cucina.  Un segnalibro-tagliacarte, infine, è il lavoro di Irene Guerrieri, specializzata in design per bambini. I tre progetti saranno realizzati dall’impresa artigiana Forgiapizzi di Onore guidata da Luca Pizzi.

 




Lavoro, «nei colloqui il dress code conta più del curriculum». Parola di Carla Gozzi

carla gozzi - osio sotto 2

«Nei colloqui di lavoro, oggi, al primo posto c’è la personalità. E noi siamo come gli altri ci vedono; non c’è nulla di più futile e fondamentale del dress code per la comunicazione di se stessi: rivela se abbiamo autostima e creatività».

Parola di Carla Gozzi. La famosa style coach ha tenuto sabato alla scuola formazione Ascom di Osio Sotto un seminario sul tema dello stile di fronte a un pubblico di professioniste. Consulenti, project manager, giornaliste, manager, imprenditrici, impiegate, ristoratrici, dai 24 ai 67 anni, accomunate dalla stessa richiesta: avere un’immagine professionale, ma allo stesso femminile.

Segno che lo stile non ha età e che il dress code è una chiave importante per il lavoro, oltre che per la propria vita privata.

«Anche chi ha il camice, una divisa o lavora in ambienti “maschili” può realizzare un look femminile e personale, basta puntare sugli accessori, aggiungere all’abbigliamento formale un dettaglio femminile, come ad esempio il colore della montatura degli occhiali, gli orecchini o un foulard», ha detto Gozzi.

E se la mattina ci si trova davanti all’armadio scoraggiate o addirittura annichilite di fronte alla scelta dei capi da indossare, «il trucco è semplice: comprare abiti, meglio se in jersey, che non richiedono abbinamenti e sono facili da portare, e preparare i capi abbinati sulle grucce con tanto di accessorio in un sacchetto, così si ha l’outfit pronto in pochi secondi».

L’esperta di moda più amata d’Italia ha anticipato i must have della prossima stagione, ovvero, i capi da avere assolutamente: trench beige in stile vestaglia, abiti fiorati e a camicia; maglie a righe, pantaloni a palazzo, con taglio a uomo, cropped, colorati e a fantasia. E ancora: t-shirt con grafiche sotto a bomber, top e abiti a sottoveste fucsia, rosso o nero (il top); e in quanto agli accessori: tracolle colorate con dettagli originali, shopper argento e oro con dettagli importanti, sandali minimali con cinturini alle caviglie e sandali con platform, sabot; orecchini ad anelli e pendenti con due forme diverse; occhiali trasparenti o con montatura trasparente e lenti colorate. Infine tanto rosso e fucsia: saranno i colori della primavera- estate 2017.




“112 DAY”, sabato il mondo del Numero Unico dell’Emergenza scende in piazza

Numero Unico1112Carabinieri, polizia, vigili del fuoco, soccorso sanitario, protezione civile, polizia locale e associazioni scenderanno in piazza tutti insieme per promuovere il servizio NUE 112. Appuntamento in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, sabato 11 febbraio, giornata europea del 112, il Numero Unico dell’emergenza che nel 2016 ha ricevuto a Milano quasi due milioni di chiamate. I cittadini potranno ricevere materiale illustrativo e scaricare l’app Where are U. Tutti inviatati, quindi, all’evento che si terrà all’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele a Milano a partire dalle 11 e che coinvolge tutte le istituzioni che operano nell’ambito del Numero Unico dell’Emergenza 112: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, soccorso sanitario, protezione civile, polizia locale, oltre alle associazioni del soccorso e all’associazione socio educativa Ragazzi On The Road.

Numero Unico

Il presidio ha l’obiettivo di far conoscere il Numero Unico 112 e far scaricare l’app Where Are U, ma anche di testimoniare l’importante coesione tra le Forze coinvolte nel servizio NUE 112. Sono infatti sempre di più le persone che utilizzano il 112 come Numero unico dell’Emergenza, ma ancora un’importante fetta di popolazione non conosce o non sa utilizzare al meglio questo importante servizio, che a breve sarà disponibile in tutta Italia. Proprio per sensibilizzare i cittadini a conoscere e utilizzare al meglio il NUE, l’11 febbraio sarà, anche a Milano come in tutta Europa,  l’”112 DAY”. Il programma prevede l’apertura dell’evento con la Fanfara dei Carabinieri alla presenza del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dell’assessore al Welfare Giulio Gallera e dei vertici di tutte le Istituzioni coinvolte. A seguire presidio in galleria da parte di tutte le Istituzioni, distribuzione materiale informativo e invito ai cittadini a scaricare l’app Where Are U.

Perchè un evento sull’112

L’11 febbraio di ogni anno è la data individuata dalla Commissione europea come “One one two day”, ovvero la giornata dedicata al Numero Unico dell’Emergenza 112 (non a caso è l’11 febbraio, ovvero l’11-2). In questa data molte città europee organizzano iniziative per favorire la visibilità dell’112, così come da indicazione della stessa normativa europea. In Italia non è mai stato fatto nulla in considerazione del fatto che l’112 era operativo nella sola Lombardia e non in tutta Italia. Quest’anno però è diverso: entro il 2017 altre regioni avvieranno l’112: tutto il Lazio (a Roma è già operativo), il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Liguria, il Trentino, l’ Alto Adige, le Marche.

 




Marron glacé, uno su due in Europa è made in Bergamo

marron glace italcanditiBergamo patria dei marron glacé? Ebbene sì! La metà delle preziose e golosissime castagne glassate consumate ogni anno in Europa, ossia 700 tonnellate, viene prodotta a Pedrengo dalla Italcanditi Vitalfood, come si legge in un’ampia intervista al fondatore, Angelo Goffi, realizzata dalla rivista Città dei Mille. il prodotto è uno dei fiori all’occhiello della storica azienda, nata nel 1963 dall’esperienza nel laboratorio artigianale del padre Alfredo, fin al 1945 specializzato nei marron glacé, nella frutta candita e nelle confetture e oggi leader a livello europeo nella produzione di confetture, creme, frutta candita, preparati per yogurt, verdure stabilizzate, creme salate e salse.

Il dominio nel settore dei marron glacé si deve «ai prezzi prezzi più concorrenziali sul mercato – ha spiegato il titolare nell’intervista -, ovvero agli investimenti tecnologici nell’impiantistica della produzione». Si parte da castagne attentamente selezionate, che vengono pelate a vapore e lavorate artigianalmente per conservarne sapore, fragranza e morbidezza, utilizzando tecnologie produttive avanzatissime, unite ad un severo controllo sulla qualità e sulla rispondenza ai più elevati standard di igiene.

L’innovazione dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo sono, del resto, nel Dna dell’azienda, che ha una produzione complessiva di 60mila tonnellate, 400 dipendenti, un fatturato di 100 milioni di euro ed esporta in cinquanta Paesi nel mondo.

Un punto di forza è rappresentato anche dalle politiche energetiche e di tutela dell’ambiente, in primis dagli impianti fotovoltaico e a biogas, ricavato dall’impianto di depurazione delle acque reflue dello stabilimento.




Più ricerca e dialogo con il territorio, l’Università traccia la rotta per i prossimi tre anni

«Un nuovo triennio si apre per l’Università di Bergamo, che prosegue il suo sviluppo tra innovazione e diversificazione della didattica, potenziamento della ricerca e radicamento del suo ruolo di interlocutore in dialogo e in ascolto con la città». Questi i nuclei fondamentali del Piano Strategico di Ateneo sottolineati oggi dal rettore Remo Morzenti Pellegrini durante la presentazione ufficiale tenutasi nel Campus Economico e Giuridico dell’Ateneo di via dei Caniana, in cui è stata annunciato il passaggio ufficiale di testimone tra il direttore generale uscente Giuseppe Giovanelli e Marco Rucci che entrerà in servizio a marzo.

Remo Morzenti Pellegrini
Remo Morzenti Pellegrini

Tra le novità principali presentante anche una nuova tornata di reclutamento: «Durante il Consiglio di Amministrazione di oggi – spiega il rettore – abbiamo deliberato l’avvio di procedure per assunzione 11 ricercatori e 2 professori ordinari e 4 di seconda fascia, rese materialmente possibili dai finanziamenti ricevuti alla fine dello scorso anno».

Una decisione che si affianca a un Piano Strategico di Ateneo che contiene una scommessa sull’offerta formativa relativa ai prossimi tre anni: «Lavoreremo a un rinnovamento continuo dei corsi proposti, strutturandoli in modo da far emergere peculiarità che li distinguano da quelli disponibili in altri atenei – ha spiegato Matteo Kalchschmidt, prorettore all’Internazionalizzazione illustrando i principali punti del documento –. Fondamentale per noi anche caratterizzarci come “research university”, dove si fa ricerca e non solo “teaching university” in cui ci si limita ad attività didattiche, una scelta che si concretizzerà grazie all’aumento degli investimenti nella ricerca. Anche sul piano dell’internazionalizzazione continueremo a lavorare sulla proposta di corsi di laurea in inglese e sulla mobilità studentesca all’estero. Non mancherà il legame con il territorio e un potenziamento del trasferimento tecnologico».

Un tema che Paolo Buonanno, prorettore delegato alla Ricerca scientifica di Ateneo ha messo a fuoco sottolineando «l’importanza di attirare fondi e incidere negli ambiti territoriali rilevanti per generare ricadute sociali e industriali positive».

Nel ambito dell’orientamento degli studenti invece il Piano Strategico di Ateneo «sosterrà l’orientamento permanente, in collaborazione con le scuole del territorio – spiega Marco Lazzari, prorettore delegato all’Orientamento –. Si può fare molto oltre all’open day per i maturandi, già oggi lavoriamo anche con le classi terze e quarte delle scuole superiori e siamo anche partner di un progetto che coinvolge anche i ragazzi delle medie a cui partecipano anche l’Università Bicocca, quella di Pavia e la Cattolica. Un ultimo aspetto non meno importante è l’orientamento in uscita per cui proponiamo tirocini all’estero che influenzano le possibilità di accesso al mercato del lavoro dei nostri studenti».

«Una volontà confermata anche dall’internazionalizzazione, che tocca diversi ambiti disciplinari – spiega Stefania Maci, prorettore alla Didattica – dall’International Medical School presentata di recente, agli studi in turismo totalmente trasformati con didattica in inglese».

Sarà il Piano Strategico di Ateneo a fornire le linee programmatiche al nuovo direttore generale Marco Rucci, che dopo esperienze negli Atenei di Bari e Verona è stato selezionato tra 21 candidati per il posto ricoperto da 17 anni da Giuseppe Giovanelli e scelto per il suo profilo che costituisce un «riferimento per un’amministrazione solida», come ha commentato il rettore.

«Spero di riuscire a realizzare quelle che sono le linee generali per garantire servizi con trend positivo – ha commentato Marco Rucci – è una sfida importante per un Ateneo già ben gestito e amministrato, giovane, dinamico, internazionale e allo stesso tempo legato al territorio».

Al passaggio di testimone Giovanelli ha restituito un’immagine di «Università cresciuta con successo grazie a una progettualità condivisa, che ha compreso tutti, dai rettori che si sono susseguiti, ai direttori di dipartimento e ai prorettori, a docenti e personale tecnico amministrativo. Le cose, tutte, si fanno trovando un’intesa comune».




“Il complicato caso Bolkestein” tiene banco tra gli ambulanti bergamaschi

ambulantiopia.jpgFiva Bergamo e Anva Bergamo hanno organizzato – per giovedì 9 febbraio alle 17.30 – un incontro indirizzato a tutti gli ambulanti bergamaschi sul tema della direttiva Bolkestein. L’appuntamento è alla Casa del Giovane, in via Gavazzeni 13, a Bergamo (sala degli Angeli).

L’incontro, che ha per titolo “Il complicato caso Bolkestein”, vuole essere un momento di confronto sui possibili scenari futuri. «Vorremmo fare il punto con i nostri operatori su quanto sta avvenendo dopo che il decreto Milleproroghe, non ancora convertito in legge, ha allungato i tempi sulle decisioni gettando un’intera categoria nel caos» spiegano Mauro Dolci e Giulio Zambelli, rispettivamente presidente di Fiva Bergamo e Anva Bergamo.

La Bolkestein (direttiva 2006/123/CE) è nata nel 2006 per disciplinare la concorrenza nel mercato interno ed è stata recepita nel 2010 dal Governo italiano, che ha rinviato a un’intesa, in Conferenza unificata, i criteri per il rilascio e il rinnovo delle concessioni di commercio su aree pubbliche.

L’intesa del 2012 ha definito i criteri, salvaguardando la professionalità d’impresa e quella maturata sul posteggio in concessione, prorogando le concessioni, secondo una diversa scansione di tempi, al 7 maggio e al 4 luglio 2017. Tutte le Regioni (ad eccezione di Molise, Basilicata e Sardegna) hanno adottato i relativi atti di recepimento, insieme a una modulistica a beneficio dei Comuni, che, a loro volta, hanno elaborato e pubblicato i bandi.

In questo iter, a fine 2016, è intervenuto il decreto legislativo 244 (Milleproroghe), il cui articolo 6 comma 8 ha stabilito una proroga delle concessioni al 31 dicembre 2018, non specificando nulla sui bandi già avviati, molti dei quali in pieno corso di espletamento. «Si è creata una destabilizzazione assoluta dovuta all’incertezza interpretativa – affermano i due presidenti -. Ci sono Comuni che hanno sospeso i bandi e comuni che hanno deciso di espletare comunque le procedure, riservandosi eventuali correttivi dopo la conversione in legge del decreto. Al momento, comunque noi consigliamo agli ambulanti di preparare le domande, sarebbe più rischioso non farlo».

In Bergamasca sono coinvolti 246 mercati per un totale di circa 7mila posteggi e di oltre 2.400 imprenditori. L’incontro di giovedì 9 febbraio vede la partecipazione dei due presidenti provinciali, Mauro Dolci di Fiva e Giulio Zambelli di Anva, pronti a rispondere a tutte le domande e ai dubbi degli operatori.




Settimana della Birra Artigianale, aperte le adesioni all’evento nazionale

birra artigianale - da Settimana della birra artigianaleSono ufficialmente aperte le adesioni alla Settimana della Birra Artigianale 2017 che ritorna, per il settimo anno consecutivo, da lunedì 6 a domenica 12 marzo coinvolgendo birrifici e locali di tutta Italia. L’evento prevede sette giorni di iniziative dedicate alla birra artigianale di qualità: degustazioni, promozioni, cene con abbinamenti, visite a birrifici, presentazioni di nuove birre, mini festival e molto altro ancora.

Protagonisti sono tutti i soggetti che quotidianamente lavorano con i prodotti dei microbirrifici italiani e stranieri. La partecipazione è gratuita. Chiunque proponga o promuova la birra artigianale può aderire: quindi non solo pub e birrifici, ma anche beershop, ristoranti, bistrot, enoteche, associazioni di settore, siti di e-commerce. Chi aderisce dovrà lanciare almeno una promozione oppure organizzare almeno un evento dedicato alla birra di qualità nei sette giorni della manifestazione. L’adesione può essere effettuata online sul sito www.settimanadellabirra.it.

La Settimana della Birra Artigianale è un’idea del blogzine Cronache di Birra (www.cronachedibirra.it) nata con la finalità di sostenere un settore in forte ascesa. La manifestazione si rivolge sia agli appassionati sia ai semplici curiosi e in generale a chiunque voglia sfruttare l’occasione per conoscere meglio le creazioni dei produttori artigianali. Dopo l’edizione record dello scorso anno – che ha contato 791 aderenti per 616 eventi e 441 promozioni – l’obiettivo per il 2017 è di raggiungere e superare queste cifre coinvolgendo sempre più persone in una grande festa “diffusa”.

Come è ormai consuetudine, per aprire la manifestazione domenica 5 marzo si svolgerà a Roma un grande evento dedicato a tutti coloro che condividono lo spirito dell’iniziativa, cogliendo l’occasione per svelare in anteprima assoluta tante birre inedite realizzate da altrettanti birrifici italiani: il Ballo delle Debuttanti si terrà alla Luppolo Station, il locale nei pressi della Stazione Trastevere.

 




Fiere, Regione in campo creare il polo della Lombardia orientale

 

“L’annuncio dell’accordo tra i poli fieristici di Brescia e Montichiari è una notizia positiva, che rafforza il lavoro che Regione Lombardia ha già intrapreso per aumentare la competitività e l’efficacia del sistema fieristico della Lombardia orientale attraverso una maggiore integrazione e aggregazione tra gli operatori”. È quanto ha dichiarato ieri l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando il piano di rilancio del polo bresciano. L’assessore ha infatti annunciato che “si è già svolto un tavolo operativo in Regione, a cui sedevano Brixia Expo Spa e Centro Fiera del Garda Spa, Promoberg, Cremonafiere Spa, Palabam e il cui unico ordine del giorno è stata la necessità di attivare e rilanciare iniziative congiunte, coordinando i rispettivi calendari per evitare sovrapposizioni e mettendo a fattor comune le risorse per dare un respiro sempre più internazionale agli eventi fieristici”.

“Il nostro sistema fieristico costituisce un fattore primario per lo sviluppo dell’economia regionale, per la crescita e la promozione internazionale delle nostre imprese e dei prodotti lombardi. E – ha dichiarato Parolini – oltre a rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati internazionali, soprattutto in relazione alle micro o piccole imprese, dimensione prevalente nella nostra struttura produttiva, e soprattutto in questa importante porzione  di Lombardia, le manifestazioni fieristiche sono anche un Importante veicolo di promozione della nostra ricchissima offerta turistica”. “L’obiettivo è creare un polo forte della Lombardia orientale, in grado di competere in modo positivo e integrarsi con la realtà milanese e della Lombardia occidentale. In campo fieristico – ha aggiunto Parolini – bisogna capire che o si condividono alcune scelte strategiche tra diversi territori oppure non si sta in piedi e non si fa un servizio utile alle imprese. Regione Lombardia vuole essere promotrice di una positiva relazione tra le fiere, che devono stabilire una più forte integrazione anche con le vocazioni industriali dei diversi territori, coinvolgendo i soggetti del tessuto economico di riferimento, il sistema camerale e le associazioni di categoria”. “Per questo, oltre all’azione politica ed istituzionale, – ha concluso l’assessore – abbiamo lanciato con successo una misura regionale da 900 mila euro rivolta agli organizzatori di manifestazioni fieristiche, proprietari e gestori di quartieri fieristici per cofinanziare i loro progetti di innovazione dell’offerta, ammodernamento delle strutture, promozione di nuove fiere e rilancio di manifestazioni esistenti, sottolineando il valore dell’aggregazione anche per questo settore”.