Aeroporti, Orio primo in Italia per la puntualità

OrioL’aeroporto di Orio si conferma primo per indice di puntualità a livello italiano. A decretarlo è la OAG, Air Travel Intelligence, agenzia inglese che analizza l’andamento e le performance del mondo aeronautico a livello globale includendo tutti gli attori, dalle compagnie aeree agli aeroporti, agli agenti di viaggio e tour operator e alle società di servizi legate al trasporto aereo. Nelle valutazioni OAG prende in considerazione oltre 900 vettori e 4000 aeroporti tra i più importanti e con un livello operativo significativo in tutto il mondo. Lo scalo bergamasco, quando era compreso nella categoria degli scali con un movimento fino a 10 milioni di passeggeri, figurava al settimo posto a livello mondiale in termini di puntualità con l’86,9% nel rapporto redatto nel 2016 e riferito all’anno precedente. Con il salto di categoria, avvenuto nel 2016 con il superamento di quota 10 milioni di passeggeri, OAG ha classificato l’Aeroporto di Milano Bergamo al 23esimo posto assoluto, con l’85,87%, sulla base dei criteri di valutazione tradizionali che prendono in considerazione la percentuale dei voli che operano entro i 15 minuti rispetto all’orario previsto. In un rapporto successivo di recente pubblicazione, redatto con l’adozione di criteri analitici supplementari, OAG attribuisce all’Aeroporto di Milano Bergamo l’85,4% di puntualità rispetto ai 69.619 movimenti di aerei passeggeri, che vale il 60esimo posto a livello mondiale, confermando la migliore performance a livello nazionale. OAG assegna tre stelle all’Aeroporto di Milano Bergamo (inserito nella fascia degli aeroporti con indici di puntualità tra l’83 e l’87,8%) in una graduatoria che comprende cinque stelle (per una dozzina di scali con puntualità dal 90% in su) e quattro stelle (tra a 88 e 90%).

 




Camera di Commercio, designato il nuovo segretario generale

Maria Paola Esposito
Maria Paola Esposito

La Giunta della Camera di Commercio ha designato il nuovo segretario generale: è Maria Paola Esposito, 50 anni, già segretario generale e responsabile dell’Area Promozione Economia Locale dell’ente camerale di Lodi. La Giunta si è avvalsa del lavoro di una commissione composta dal presidente Giovanni Paolo Malvestiti, dal vice Ottorino Bettineschi, di Elena Fontana, componente della Giunta camerale, di Matteo Kalchschmidt, prorettore delegato all’internazionalizzazione e relazioni internazionali dell’Università degli Studi di Bergamo e di Tiberio Tesi, direttore di Confindustria Bergamo.

La norma prevede che possano candidarsi solo i soggetti in possesso di specifici requisiti iscritti nell’elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico. La commissione ha valutato i titoli dei 15 candidati che hanno presentato la domanda entro il 20 febbraio 2017, convocando per un successivo colloquio i cinque con punteggio più alto. La delibera della Giunta camerale viene ora inviata al Ministro dello sviluppo economico cui compete la nomina con proprio decreto. Con questo atto si concluderà l’iter per la selezione del vertice amministrativo della Camera di Commercio dopo la scomparsa di Emanuele Prati lo scorso mese di ottobre.




AttrACT, incontro in Camera di Commercio sui fondi regionali

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

Giovedì 27 aprile, alle 14, nella Sala Giunta della Camera di Commercio di Bergamo, si terrà l’incontro sull’attrazione di investimenti nelle aree artigianali e industriali bergamasche e il marketing territoriale. L’occasione è la presentazione del progetto AttrACT – Accordi per l’Attrattività. Regione Lombardia ha infatti stanziato 7 milioni da destinare a fondo perduto a 70 Comuni lombardi che individueranno sul proprio territorio opportunità insediative rispetto alle quali assumeranno impegni in termini di semplificazione, di incentivazione fiscale e di promozione delle opportunità localizzative. Inoltre, con la collaborazione del sistema camerale lombardo, la Regione Lombardia si impegna a supportare i Comuni selezionati nelle attività di promozione delle aree localizzate in Italia e all’estero e a fornire un servizio di assistenza qualificata agli investitori interessati. L’obiettivo del progetto è mettere a disposizione delle imprese che intendono investire in Lombardia un contesto chiaro (aree, tempi di investimento, incentivi, eccellenze, opportunità), grazie anche all’aggregazione degli stakeholder territoriali che si impegnino a sostenere la finalizzazione degli investimenti, con beneficio sia degli imprenditori, che dell’intera collettività in termini occupazionali e di crescita economica. L’invito all’incontro è rivolto ai Comuni della provincia di Bergamo, alle associazioni di categoria, agli ordini professionali e agli Enti del territorio. Per confermare la partecipazione è sufficiente inviare entro il 26 aprile a promozione@bg.camcom.it  un’email indicante il nominativo e un recapito telefonico.

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Architetti, oltre 2mila al voto per il nuovo Consiglio dell’Ordine

Il Consiglio dimissionario dell'Ordine degli Architetti
Il Consiglio dimissionario dell’Ordine degli Architetti

Tempo di elezioni per l’Ordine degli Architetti PPeC di Bergamo dopo le dimissioni del presidente Marcella Datei. Venerdì 21 aprile scade, infatti, il termine per la presentazione delle candidature, singole o all’interno di una lista, per l’elezione del nuovo Consiglio che, una volta insediato, come primo atto eleggerà il nuovo presidente, segretario e tesoriere. Sono 2.303 gli architetti iscritti all’Ordine e chiamati a votare presso i tre seggi sulla base del loro comune di residenza (sul sito dell’Ordine – http://architettibergamo.it – sono indicati tutti i riferimenti per le modalità di voto e di accesso ai seggi). I consiglieri da eleggere sono 15 e ogni elettore potrà indicare sulla scheda da uno a quindici nominativi. I seggi saranno aperti nella sede dell’Ordine, in Passaggio Canonici Lateranensi a Bergamo, a Costa Volpino presso l’auditorium della biblioteca comunale, in via Sant’Antonio 3, e a Treviglio presso la saletta riunioni consiglieri del mercato chiuso in piazza Cameroni. La prima convocazione al voto è fissata nei giorni 29 aprile e 2 maggio. I seggi rimarranno aperti anche dal 3 al 6 maggio e dall’8 al 12 maggio (dalle ore 10 alle ore 18).

La sede dell’ordine in questi giorni preelettorali è stata messa a disposizione degli iscritti per condividere proposte e favorire l’incontro tra colleghi per uno scambio di opinioni sul futuro dell’Ordine. Considerando i bilanci positivi, i risultati raggiunti in questi anni e i cambiamenti in atto per la professione, le elezioni per il rinnovo degli organi dell’Ordine professionale rappresentano un’opportunità per gli architetti di candidarsi proponendo idee innovative al fine di costruire un Consiglio rinnovato che rappresenti la professione e tuteli le istanze di tutti iscritti.




“Elettricittà”, l’evento promosso da Barcella Elettroforniture punta anche sui giovani

BarcellaElettrofornitureTorna, il 5 e il 6 maggio, al Polo fieristico di Bergamo, “Elettricittà”, l’evento, alla sua terza edizione, ideato e promosso da Barcella Elettroforniture. Patrocinato da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Bergamo, Fme, Alme, Aerme, Ascom Bergamo e Confartigianato Bergamo, si presenta con oltre 120 espositori, selezionati tra i produttori più affermati del mercato, confermandosi un appuntamento altamente qualificato per gli operatori del settore elettrico.

Si tratta di un’imperdibile occasione di aggiornamento professionale e di formazione: installatori, impiantisti, manutentori, tecnici e progettisti avranno la possibilità di conoscere le novità e le soluzioni tecnologiche più avanzate nei diversi campi, dall’installazione civile ed industriale all’efficienza energetica e all’illuminazione, dalla climatizzazione alla domotica, dalla sicurezza all’automazione industriale.

Elettricittà (2)

Nata nel 2013 e affermatasi fin da subito come una delle più importanti manifestazioni del comparto elettrico in Lombardia, Elettricittà si è evoluta ed è cresciuta fino a divenire un evento riconosciuto ed apprezzato dal pubblico professionale, non solo per l’ampiezza dell’esposizione, ma anche per la capacità di proporre contenuti e occasioni di approfondimento formativo, nonché un’occasione irripetibile di business e networking.

Con questa nuova edizione, Barcella Elettroforniture ribadisce il suo importante ruolo nel mercato della distribuzione di materiale elettrico e conferma il suo inarrestabile trend di crescita, dimostrato anche dalla recente acquisizione della Zani Ranzenigo & C. di Brescia e dall’apertura della ventiseiesima filiale nel Nord d’Italia.

La fiera sarà aperta dalle 9 alle 18. La partecipazione, riservata a tutti i professionisti del settore, è gratuita previa registrazione sul sito www.elettricittabarcella.com.

https://www.youtube.com/watch?v=Xhbf0C2ry6E&feature=youtu.be

 




Città Alta, lo “Street casoncello” fa il bis

DE CASONCELLO 2016Dopo l’edizione inaugurale del 2016, che celebrava il 650° anniversario del casoncello bergamasco, si è pensato per il 2017, anno in cui la Lombardia Orientale è stata eletta “Regione Europea dell’Enogastronomia”, di approfondire la conoscenza delle paste ripiene di questo territorio. L’evento è organizzato da DeCibo e dalla Comunità delle Botteghe Bergamo Alta, con il supporto di Camera di Commercio di Bergamo, Comune di Bergamo, Visit Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus e con il patrocinio di East Lombardy.

Il programma

“Di che pasta siamo fatti. Casoncelli e paste ripiene della Lombardia Orientale” è il titolo del convegno che il 12 maggio (9,30-12,30), si terrà al Palazzo dell’ex Borsa Merci in Piazza della Libertà a Bergamo. Il critico gastronomico Paolo Marchi, l’antropologo e giornalista Marino Niola e la direttrice scientifica del progetto East Lombardy Roberta Garibaldi evidenzieranno diversi aspetti di questo piatto identitario, che è un importante richiamo turistico per i territori. Le paste ripiene di Bergamo, Cremona, Mantova e Brescia verranno raccontate dagli esperti locali di East Lombardy e da chef internazionali quali Giovanni Passerini di Parigi. Prevista la degustazione di paste ripiene. Ingresso libero, prenotazione posti su www.bg.camcom.gov.it/decasoncello/convegno/iscrizione/

La sera, dalle 19, in Città Alta addobbata a festa con drappi e stendardi, sfogline, cuochi, ristoratori, musici e figuranti allieteranno la seconda edizione dello Street casoncello. Si potranno gustare varie tipologie di questi scrigni golosi, infatti, ogni famiglia, ogni ristorante, ogni cuoco ha la sua ricetta che naturalmente, considera la migliore. Da Piazza Mascheroni e da Piazza Mercato delle Scarpe partiranno due percorsi gemelli che, attraverso diverse tappe, racconteranno la storia dei casoncelli. Infine, in Piazza Vecchia, attraverso pannelli narranti, verranno svelate le particolarità delle diverse paste ripiene della Lombardia Orientale. Tutto sarà “condito” con balli, musiche e per finire con uno spettacolo in costume che riporterà un fatto delittuoso “a base di casoncelli” realmente accaduto nel 1393. L’ormai famosa sfoglina bergamasca Giusy si esibirà nella chiusura di scarpinòcc, casonsèi e dei “casoncelli storici” sotto i portici del Palazzo della Ragione.

Nel pomeriggio di sabato 13 maggio sarà possibile assistere alla “Lezione di casoncelli”, con lo chef Francesco Gotti del direttivo della Nazionale Italiana Cuochi. Trucchi, segreti e tecniche di cottura verranno svelati da chi tutto il giorno ha “le mani in pasta”.

Infine, domenica 14 maggio in Piazza Vecchia verrà allestito il Palo della Cuccagna per bambini e adulti con “gustosi” premi e animazione, e alle 17.00 i campioni in carica “Gli acrobati della cuccagna” parteciperanno alla tappa bergamasca del Campionato Italiano. Al convegno e durante lo Street Casoncello sarà distribuito il libretto contenente la storia e alcune ricette di casoncelli bergamaschi e delle altre paste ripiene della Lombardia Orientale.

 




L’Antitrust boccia il disegno di legge sugli home restaurant

 home restaurant

L’Antitrust boccia il disegno di legge sugli home restaurant. Secondo l’autorità garante della concorrenza e del mercato la normativa è discriminatoria, sproporzionata e restrittiva della libertà di iniziativa economica. È inoltre in contrasto con le raccomandazioni europee che prevedono una regolazione minima.

Il disegno di legge, approvato dalla Camera lo scorso gennaio e nato per tutelare il cliente vista la delicatezza del settore, impone forti limiti: massimo 500 coperti l’anno, iscrizione su una piattaforma web e pagamento con moneta elettronica.

L’Autorità stigmatizza punto per punto le restrizioni previste dalla normativa sui ristoranti domestici: a partire dall’utilizzo delle piattaforme digitali come unica modalità per lo svolgimento dell’attività di home restaurant, che dal lato della domanda «riduce l’offerta dei servizi di ristorazione per i clienti meno avvezzi all’uso di sistemi digitali/elettronici di acquisto» e dal punto di vista dell’offerta, «crea una discriminazione con i ristoratori tradizionali, che, oltre a poter promuovere la propria attività e ricevere prenotazioni mediante siti internet, mantengono la possibilità di avere un contatto diretto con la clientela».

Bocciato anche l’obbligo di pagare la prestazione  mediante le piattaforme digitali prima di averne beneficiato perché si impedisce o si rende più oneroso per il cliente avvalersi, ad esempio, della possibilità di disdire sul posto un servizio rivelatosi inadeguato e all’operatore di farsi interamente carico del rischio del cosiddetto no show. Così come secondo l’Autorità, appaiono ingiustificate la quantificazione normativa del numero massimo di coperti che possono essere allestiti e del reddito annuo che l’attività in esame può generare” (500 coperti e 5.000 euro annui); e il divieto di organizzare le cene in abitazioni affittate a turisti, come bed and breakfast e case vacanza.

Ora il provvedimento passerà al Senato che dovrà tenere in considerazione i rilievi dell’Authority.




Vino, la Gdo fa concorrenza ai grossisti. «Fenomeno in crescita, ma solo per certi prodotti»

La Grande distribuzione si conferma il canale di vendita di gran lunga più ampio nel mercato del vino, con 505 milioni di litri venduti nel 2016 per un valore di un miliardo e mezzo di euro, come ribadisce la ricerca Iri presentata al Vinitaly. In un anno di sensibile contrazione dei consumi familiari, il mercato italiano del vino gode di una -relativamente – buona salute, come testimoniato anche dalle vendite nei supermercati.

I vini a denominazione d’origine (in bottiglia da 0,75 l) aumentano del 2,7% in volume (e del 4,4% in valore) con 224 milioni di litri venduti, proseguendo nel trend già promettente del 2015 (+1,9%). Per il secondo anno consecutivo le vendite in promozione rimangono statiche ed i prezzi medi sono in risalita. Va sottolineato il successo degli Spumanti che fanno segnare nel 2016 una crescita di oltre il 7% con 54 milioni di litri venduti, bissando l’ottimo risultato del 2015. I vini biologici fanno registrare una crescita a due cifre  impressionante per un mercato ancora giovane, soprattutto nella Grande distribuzione: +25,7% in volume con 2 milioni e mezzo di litri venduti. Nonostante la leva delle promozioni, che tuttavia si mantiene ferma al 50% da due anni, i valori del vino venduto continuano a salire: le bottiglie a denominazione di 75 cl hanno un prezzo medio di poco inferiore ai 5 euro (4,81 euro al litro).

Giampietro Rota
Giampietro Rota

Ad acquistare bottiglie al supermercato sono non sempre solo privati: la Gdo sottrae alla distribuzione tradizionale a suon di offerte e volantini “spot”, attraendo anche il canale Ho.re.ca. «Le offerte della grande distribuzione sottraggono inevitabilmente qualcosa, ma il punto è che determinati prodotti non dovrebbero nemmeno andare in promozione – commenta il presidente dei Grossisti di Vino e Bevande dell’Ascom di Bergamo, Giampietro Rota della “4R” di Torre de’ Roveri -. Sui marchi arci-noti e brand affermati la tentazione dell’offerta non risparmia inevitabilmente  ristoratori e gestori di bar e locali, ma di contro gli stessi clienti di ristoranti vanno magari in cerca di prodotti meno inflazionati o magari, avendo acquistato le stesse bottiglie per sé per un consumo casalingo, sono disposti ad accettare solo un ricarico minimo da parte dei pubblici esercizi, dato che hanno bene in mente il prezzo del prodotto in offerta».

Bisognerebbe governare la politica commerciale con un corretto posizionamento di ogni prodotto, sostiene Rota: «Il divario diventa infatti enorme quando il prodotto va in offerta sugli scaffali. Molte case produttrici hanno optato per la separazione dei canali di vendita. La gestione caotica delle promozioni genera scontento da parte di tutta la filiera della distribuzione e crea anche confusione nel consumatore». Va da sé che i ristoratori e gli esercenti più attenti prediligono i distributori tradizionali, che offrono maggiori garanzie sulla qualità del prodotto, a partire dallo stoccaggio e dalla gestione del magazzino. «Supermercati e grandi catene non possono garantire la nostra stessa cura nello stoccaggio di vini, un aspetto fondamentale per preservarne le caratteristiche – continua Rota -. Il distributore tradizionale ha anche maggiore flessibilità rispetto alla Gdo, grazie anche ad un confronto diretto con il cliente e ad un’interpretazione più fedele delle sue esigenze».

Pietro Pellegrini
Pietro Pellegrini

Pietro Pellegrini, presidente di Pellegrini Spa di Cisano Bergamasco, dal 1904 specializzata nella selezione, importazione e distribuzione su scala nazionale di vini e distillati di alta qualità, valuta ancora come residuale la concorrenza della Gdo, anche se in preoccupante ascesa. «È un dato di fatto che i nostri clienti del canale Ho.re.ca. si rivolgano anche alla grande distribuzione o ai cash&carry per tamponare la mancanza di un prodotto all’ultimo o per acquistare prodotti più inflazionati e di largo consumo, dal distillato che bisogna per forza avere in casa alle bottiglie che si può dire si vendano da sole. È altrettanto vero che gli acquisti presso il canale della Gdo dicono molto della capacità organizzativa che sta dietro ad ogni insegna di pubblico esercizio: più la gestione è improvvisata e caotica più alto è lo scontrino di cash&carry e supermercati. Chi gestisce al meglio la propria cantina programma e pianifica gli acquisti».

Il prezzo medio delle bottiglie presenti sugli scaffali della grande distribuzione in Italia è ancora molto basso, anche se l’offerta è stata senza dubbio ampliata: «Siamo ancora lontani dai livelli della Francia, dove la Gdo ha sottratto ad enoteche e distributori importanti fette di mercato, con un’offerta più ricca e seguita, con personale preparato e una corretta gestione di magazzino – afferma Pellegrini -. Certo la selezione sugli scaffali – anche di alcuni discount – spesso si avvale del contributo di sommelier ed esperti, con tanto di campagne massicce di marketing volte a promuovere la “selezione di”. Ed è chiaro che i vini proposti sono contraddistinti da un buon rapporto qualità prezzo, perché il sommelier e l’esperto di turno non possono certo rimetterci la faccia. Ci sono poi etichette Private Label su vini esteri, frutto di un accordo diretto tra grandi catene e produttori».

Non manca una riflessione sulla crescita a due cifre del biologico: «È uno dei trend più evidenti che interessa il mondo del vino – conferma Pellegrini -. Occhio però alle fregature: se è vero che nel mondo bio ci sono ottimi prodotti e produttori, il rischio è che l’etichetta bio venga percepita come sinonimo di qualità. Conta solo il risultato finale: la qualità si sente nel bicchiere e non importa a mio avviso come venga conseguita. O c’è o non c’è. Credo che la vera differenza si giochi sul biodinamico di qualità, dove la vite cresce in equilibrio con se stessa e con il territorio».

Quanto alle altre tendenze è la ristorazione che anticipa i futuri trend: «Si promuove e va per la maggiore una ristorazione leggera, che si presta ad una gradazione alcolica sui 12-13 gradi. Credo che le bollicine abbiano toccato il picco, anche se continueranno a farla da padrone all’aperitivo. Prevedo un grande successo dei vini bianchi: il Soave per anni quasi snobbato credo sia uno dei vini più interessanti per i prossimi anni».

Giuseppe Betti
Giuseppe Betti

Tornando alla concorrenza della Gdo, anche Giuseppe Betti di Betti &C di Cividate al Piano non nasconde una certa sofferenza del comparto: «Sentiamo ovviamente la concorrenza della grande distribuzione, che oltre ad aver ampliato enormemente la sua offerta, porta avanti una politica di marketing sempre molto aggressiva per quanto riguarda il prezzo, promosso con i classici volantini e sottocosto. Il fenomeno non interessa tanto i ristoratori, più attenti alla qualità e al costruire una cantina che promuova prodotti più ricercati e meno inflazionati, quanto i bar che “sbicchierano” all’aperitivo e il settore della banchettistica».

 

 




Incontri di moda, luce e design. In Università il patron di Max Mara

Max_Mara_Flagship_storeLuigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara, prestigioso brand della moda made in Italy, è il prossimo ospite della rassegna di incontri Moda, Design, Luce nell’Italia del Novecento. Nell’Aula Magna ed ex Chiesa di Sant’Agostino dell’Università degli Studi di Bergamo giovedì 20 aprile alle 17 terrà la conferenza ad ingresso libero “Connettere la creatività”.

L’appuntamento è parte di una serie di eventi che porteranno all’Università di Bergamo alcuni tra i più importanti architetti, industrial designer e fashion designer italiani, un’iniziativa che rientra nel percorso che l’Università sta seguendo, unendo l’intreccio tra i saperi e gli insegnamenti accademici, con un dialogo aperto al mondo artistico e professionale.

La rassegna proseguirà il 26 aprile con l’intervento “Sine lumine pareo” di Enzo Catellani e il 16 maggio con Beppe Finessi, che traccerà il “Ritratto del designer contemporaneo”. La giornata di chiusura del 19 maggio avrà come ospite uno dei nomi più celebri del design italiano, Alessandro Mendini, che terrà una conferenza sul tema Design di Parole.

Luigi Maramotti è il presidente della casa di moda italiana Max Mara, che insieme ai fratelli Ludovica e Ignazio porta avanti l’azienda di famiglia secondo la visione del padre e fondatore Achille, che fonde alta qualità e design chic e la cui attività si è estesa tra Cina, Russia e Brasile. Negli anni Maramotti ha avviato una serie di attività che mettono al centro le donne e la creatività come il Max Mara Art Prize for Women la cui prima edizione è stata nel 2005 in collaborazione con Whitechapel Gallery di Londra e Women in Film Max Mara Face of the Future Award, che ha aperto i battenti l’anno successivo. Nel 2015 il connubio tra arte e moda prosegue a New York con la serata di inaugurazione della nuova sede del Whitney Museum del Meatpacking District della metropoli americana che porta la firma proprio della casa di moda italiana.

La rassegna Moda Design Luce nell’Italia del Novecento è il risultato di una collaborazione interdisciplinare e interdipartimenatale, che nasce dal curriculum di studi in “Moda, Arte, Design e Cultura Visiva”. Pur afferendo al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, questo percorso contempla un’offerta formativa con moduli di insegnamento espressamente pensati ed erogati da docenti del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo.




Cibo di strada, ad Alzano tornano le specialità di The Big Food Festival

big food festival

Polpette, cartocci di pesce, gnocchi fritti, salsicce, arrosticini, panzerotti, pizze fritte. Da venerdì 21 a domenica 23 aprile ad Alzano Lombardo ritorna “The Big Food Festival”, la rassegna dedicata allo street food di qualità organizzata allo Spazio Fase (ex Cartiere Pigna).

Per tre giorni il festival, alla sua quinta edizione, porterà in scena i piatti della tradizione regionale italiana rivisitati in chiave “da passeggio” con alcune specialità del Sud America e dell’Asia e proposte vegetariane e gluten free, per il piacere degli appassionati di cibo da strada e di buoni sapori in generale. La nuova edizione sarà ancora più ricca che in passato: 25 food truck selezionati tra i migliori in Italia, due aree coperte di 2.000 mq allestite con sedute, 5 zone bar tra cui uno spazio dedicato a birre artigianali e cocktail con gin da degustazione. Il tutto corredato da musica e intrattenimento.

I “truck” proporranno specialità come lo gnocco fritto, la meassa, la salsiccia di Bra, il cuoppo napoletano, le tapas spagnole e il bbq americano. E in un angolo dedicato si potranno apprezzare cocktail e gin con etichette da tutto il mondo per un gin tonic da manuale. Oltre alla spiaggia e al bosco urbani allestiti nelle scorse edizioni, ci sarà un’area chill-out camping dove rilassarsi e curiosare tra i banchetti di vinili, editoria e illustrazione, sorseggiando una fresca birra artigianale. Il festival è organizzato da Coffee N Television e Spazio Fase con il patrocinio del Comune di Alzano Lombardo ed è a ingresso libero. Il venerdì l’apertura è dalle 18 alle 24, sabato e domenica dalle 11 alle 24.