Val del Fich, i formaggi da premio della “Giamburrasca” dei caprini

Federico Cornolti
Federica Cornolti

Nessuna emozione quando le telecamere di Linea Verde l’hanno ripresa tra le stalle e i prati dell’azienda, durante la mungitura e la preparazione delle sue “creature” a chilometro zero, ricotte e formaggelle, con tanto di consegna a domicilio nei paesi limitrofi, mentre da quest’anno ha avviato anche una fattoria didattica per i bambini.

Ma è sui formaggi che si concentra la critica, dopo il riconoscimento prestigioso già incassato da Federica nel concorso milanese Onaf 2016 “All’Ombra della Madonnina» per la doppietta stracchinello-tronchetto. Da quel momento la sua vita non è stata più la stessa e nel giro di un paio d’anni è diventata una delle allevatrici più “mediatiche” del Bel Paese, dimostrando di cavarsela assai bene non solo nella caseificazione e nell’allevamento, ma anche davanti a microfoni e telecamere. Lei però è fatta così, spontanea come il suo sorriso, e ama ricordare come tutto nacque poco più di tre anni fa, nell’anno in cui a Milano frequentava la facoltà di Veterinaria all’Università, con indirizzo “Allevamento e Benessere Animale”.

Federica racconta di aver deciso di fare il tirocinio in un allevamento di capre «poiché è l’animale da reddito che mi ha sempre affascinato sin da bambina». Così iniziò a frequentare l’Azienda agricola Gamba, dove Battista Leidi, il vero guru italiano dei caprini, insegnandole l’arte della caseificazione, non le risparmiò ruvidezze e rilievi. «I primi giorni – ricorda – furono difficili soprattutto perché Battista era molto rigido nei suoi insegnamenti, ma col passare dei giorni mi sono sempre più legata a lui e il tirocinio è durato più del dovuto. Cercavo di unire la teoria e gli studi universitari con la tecnica e la tradizione che mi trasmetteva Battista: lì ho capito che quello era il lavoro che avrei voluto fare e con l’appoggio dei miei genitori ho deciso di buttarmi in questa avventura, coronando il mio sogno: lavorare con gli animali».

Federica Cornolti

L’attività parte con 15 capi in lattazione stabulati in una piccola struttura provvisoria: Federica inizia a lavorare il primo latte in un piccolo laboratorio mentre aspetta i premessi per la struttura finale. «Ad oggi possiedo 40 capi in lattazione e lavoro un buon quantitativo di latte che viene completamente trasformato per la produzione di formaggi freschi, formaggelle, ricotte e yogurt». La soddisfazione più grande sono i complimenti dei clienti e della critica, specie in occasione del concorso milanese all’Ombra della Madonnina.

caprini - azienda agricola Val del Fich (2)«La Giuria mi ha assegnato l’eccellenza per il tronchetto crosta fiorita: è stata una sorpresa perché non avrei mai pensato, visto la mia poca esperienza, di raggiungere un premio del genere». L’entusiasmo è la sua arma in più, quella che le fa reggere la giornata anche a ritmi infernali: «Mungo le capre due volte al giorno, do da mangiare agli altri animali e poi parto con la caseificazione. Adesso mi sto attrezzando per organizzare i campi estivi con i ragazzi. È un lavoro sette giorni su sette. Anche se cerco di godermi al massimo i momenti di relax. A Pasquetta sono andata in montagna, ma prima di partire e una volta tornata, mi aspettavano le capre da mungere: non mi pesa, è la mia vita».

Con i clienti ha un rapporto speciale, in tanti le danno del tu, c’è empatia quasi immediata: «Mi piace il rapporto diretto con la gente: ascolto tutti, mi vanno bene i complimenti, ma ascolto anche i consigli e faccio tesoro anche delle critiche quando arrivano. Il consumatore cerca disperatamente la genuinità: preferisce venire al mio spaccio anziché andare al supermercato, ma in questo modo mi sento anche investita di tante responsabilità, perché devo dar loro i messaggi giusti, per una corretta alimentazione o uno stile di vita sano». E tanto per non farsi mancare niente, Federica ha varato anche una linea di confetture: «Le produco insieme a mia mamma e mia nonna. Diciamo che è un’idea intergenerazionale: è bello fare qualcosa insieme alla propria famiglia, e sono pure buone!».

Federica Cornolti - azienda agricola val del fich (2)Ma tornando alla sua antica vocazione, nonostante sia stata molto tempo, recentemente, davanti a taccuini e telecamere con disinvoltura disarmante, Federica confessa che la sua più grande emozione resta quella che le capita abbastanza spesso, ormai, in stalla: «È quando vedo nascere un capretto: a quel punto tutta la fatica scivola via e resta soltanto una grande gioia».

Azienda Agricola “Val del Fich”

via Cornella
Ponteranica
346 1045697



Letto per voi / Ferrazzi, dal Louvre e ritorno. La manager bergamasca vola da Macron

di Rossella Verga

Claudia Ferrazzi
Claudia Ferrazzi

Parigi chiama (anzi ri-chiama) la direttrice del Marketing territoriale del Comune. Non sono passati neanche tre mesi da quando è stata scelta a seguito di un bando pubblico per promuovere il «marchio» Milano nel mondo che Claudia Ferrazzi, quarantenne con una carriera in rapida ascesa, si prepara a fare di nuovo le valigie. Il presidente della Francia Emmanuel Macron l’ha chiamata per lavorare al suo fianco. Entrerà a far parte dello staff ristretto per occuparsi di cultura. Si chiude così (almeno per il momento) l’esperienza professionale milanese della manager selezionata a Palazzo Marino per uno dei ruoli considerati cruciali dal sindaco Beppe Sala. Claudia Ferrazzi, che si è formata su banchi del liceo classico «Sarpi» di Bergamo, in Città Alta, per poi approdare tra l’altro ai vertici del museo del Louvre di Parigi, all’Accademia di Francia a Villa Medici, a Roma, e all’Unesco, ha formalizzato le dimissioni dal Comune venerdì scorso. Era stata nominata il 3 marzo nella posizione apicale del settore Marketing territoriale. «Il candidato deve avere un’esperienza manageriale, maturata soprattutto a livello internazionale» era stata l’ indicazione di Sala, tradotta poi nel bando pubblico aperto a novembre e rilanciato a gennaio, perché nessun candidato aveva convinto il sindaco, per il quale l’internazionalizzazione di Milano figura tra i capisaldi del mandato.

 Lei è sembrata invece perfetta. Un curriculum di altissimo livello, tanto è vero che anche Macron l’ha selezionata subito tra i suoi collaboratori più stretti. Con lei, e con il marito francese Fabrice Bakhouche, il presidente Macron ha sempre mantenuto i legami negli ultimi anni, dai tempi dell’incarico della Ferrazzi all’Ispezione generale delle finanze (Igf, 2007-2011), l’organo di controllo, valutazione e consiglio al governo francese. Ma scorrendo il profilo biografico presentato a Palazzo Marino per concorrere al bando si legge anche altro . Claudia Ferrazzi ha avviato la sua carriera nella consulenza in strategia e organizzazione: da Cap Gemini a Boston Consulting Group, fino al 2006, nei rispettivi uffici di Parigi. Dopodiché è iniziata l’esperienza nel settore pubblico, al Ministero francese dell’Economia e delle Finanze con vari ruoli e all’Igf, appunto, dove ha assunto progressivamente funzioni di direzione ed è stata incaricata della gestione amministrativa e finanziaria e della riforma della gestione delle risorse umane del servizio.

Chiamata ai vertici del Louvre, ci è rimasta tre anni. Nel 2013 è tornata in Italia, a Roma, con l’incarico di segretaria generale all’Accademia di Francia. Da qui si sono aperte tante altre porte. Incarichi all’Unesco, nel cda della Galleria degli Uffizi (dal 2015). Una carriera in ascesa, si diceva. Con una partenza chiara dai tempi del liceo in Città Alta: la certezza che non avrebbe mai fatto il medico. «Ah no — ha detto in un’intervista all’Eco di Bergamo — medicina era esclusa da subito, basta mio padre, con quell’esperienza». Claudia Ferrazzi è figlia di Paolo, il cardiochirurgo che con Lucio Parenzan ha effettuato il primo trapianto di cuore agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Per lei, invece, università allo Iulm a Milano, relazione pubbliche. E poi tutto in volata. Fino a Macron.

  • dal Corriere della Sera del 22 maggio 2017




Anche l’edilizia sposa il km zero, 50 aziende bergamasche si mettono in rete

ferretti ediliziaAnche l’edilizia sposa il Km zero: 50 aziende bergamasche si mettono in rete e lanciano la sfida di ‘Edilizia e innovazione a km zero’, un’ alleanza che punta a valorizzare le risorse locali, facendo della prossimità territoriale un punto di forza. Perno di questa rete che riunisce decine di realtà di medie e grandi dimensioni, i cantieri Ferretticasa che scelgono la filiera corta in edilizia, impiegando in ciascuno dei 6 cantieri una media di 50 realtà produttive locali, con un indotto occupazionale compreso tra le 100 e le 150 unità lavorative per ciascuno. “Questa nuova sfida ha al centro l’amore per il nostro territorio – spiega Matteo Ferretti, consigliere delegato della capofila Ferretticasa spa – la responsabilità sociale ed economica di un’azienda come la nostra che da 110 anni costruisce in provincia e grande fiducia nelle aziende bergamasche. Nel 2016 i primi segnali incoraggianti dopo anni difficili, con un rafforzamento nei primi mesi del 2017. Una ripresa data da fattori macroeconomici ma anche dall’impegno e dalla dedizione: ripartiamo con il concetto di edilizia a km zero, l’obiettivo che ci anima è la casa a km zero”. La rete di ‘Edilizia e innovazione a km zero’ parte dalla comune appartenenza territoriale, ma ad unire i protagonisti del nucleo promotore c’è una condivisione di valori ed obiettivi, primi tra tutti gli alti standard di sicurezza e la sostenibilità del costruire.

FOTO-02“Se le reti sono solo somme di addendi il risultato non cambia – ha detto Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo – ma se le reti fanno innovazione allora il risultato cambia, per tutti i componenti. Oggi bisogna trovare modalità nuove per far stare in un mercato sempre più complesso come quello dell’edilizia, e qui ci sono i presupposti per far bene”. “Abbiamo riconosciuto in questo progetto i valori su cui la nostra Azienda è nata e fonda il suo successo quotidiano – spiega Giancarlo Viti, Direttore Commerciale Italia di Gewiss, 1500 dipendenti, che da fornitore storico di Ferretticasa è diventato partner nella rete di Edilizia a km zero -. Siamo orgogliosi di fare parte di questo pool di aziende che già in fase progettuale propone soluzioni con garanzia di qualità Made in Italy – conclude Viti – Questa iniziativa riflette il nostro modo di fare impresa che si traduce in un metodo di lavoro che abbiamo portato in tutto il mondo”.

Per Angelo Marchetti di Marlegno, azienda di Bolgare che costruisce in bioedilizia “Fare rete significa contaminarsi tra di noi e con realtà esterne che possono aiutarci ad orientare al meglio le nostre produzioni. Per guidare il mercato verso una sempre maggiore ecosostenibilità ambientale”. “Lavorare bene si può – conclude  Sergio Troiani di Serbaplast – la giornata di oggi è un impegno in questo senso: lanciamo questa rete con la speranza di ampliarla coinvolgendo presto con la partecipazione di altre realtà”.




Giro d’Italia: di Bergamo, Zogno e Lallio le vetrine più belle

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Una romantica città di carta attraversata da una carovana di biciclette, una volata nel centro di una Bergamo addobbata e festante, minuziosamente ricostruita in mattoncini Lego, e un abito da cerimonia realizzato con le pagine della Gazzetta dello Sport, organizzatrice di tutte e cento le edizioni del Giro d’Italia.

Vetrina Rosa - Bye Bye Bar ZognoSono i soggetti vincitori del concorso Vetrine Rosa, promosso da Ascom Bergamo Confcommercio con la collaborazione del Comitato di Tappa in occasione dell’arrivo a Bergamo, domenica 21 maggio, della corsa rosa. Li hanno creati, nell’ordine, il Bye Bye Bar di Zogno, La città del mattoncino di Bergamo, negozio di via Pignolo interamente dedicato ai Lego, e l’insegna di wedding e party planner Desideri di Manuela di Lallio.

Vetrina Rosa - La Città del Mattoncino -BergamoSono stati premiati prima dell’arrivo della corsa, alle 15, nello spazio allestito all’Open Village di Arrivo inLombardia, partner ufficiale del Giro d’Italia 2017. Complessivamente sono stati consegnati 15 riconoscimenti. La giuria ha infatti assegnato una menzione speciale al progetto comune di sei commercianti del Distretto del commercio di Osio Sotto che insieme hanno allestito la vetrina di un negozio sfitto in piazza Agliardi 8 (Bar Commercio, Elzi Pasticceria, Grisaille Interni d’Autore, Luce è, Mondo Regalo e Adriano Vacchelli Fiorista) e riconoscimenti a Higt Tech Bike di Bergamo, Pirola Calzature di Bergamo, Latteria Pezzotta di Bergamo, Oxtam di Bergamo, Foto Ottica Skandia di Bergamo, Tiziana Image di Bergamo, Abbigliamento Alba di Bergamo, Guido Confezioni di Clusone, Cuore di Puglia di Ranica e Ristorante Selva di Clusone.

Vetrina Rosa - Desideri di Manuela - LallioLa premiazione delle vetrine è stata effettuata alla presenza di Giovanni Zambonelli, vice presidente Ascom Bergamo Confcommercio, Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio, Giorgio Lazzari, presidente di Giuria del Concorso, e dei membri del Consiglio Direttivo di Ascom: Livio Bresciani e Diego Pedrali. Al termine della premiazione, e in attesa dell’arrivo del Giro, c’è stata una degustazione di prodotti tipici a cura del Gruppo Macellai di Ascom, di Aspan e del Consorzio Valcalepio.




Le banche: «Se i confidi sono validi restano alleati preziosi»

Le banche si aggregano e così pure i confidi, per migliorare stabilità e operatività. Ma per un buon credito il filo diretto con il territorio resta fondamentale. Lo hanno evidenziato i rappresentanti di alcuni istituti bancari all’assemblea della Fogalco, la cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo.

Lodovico Armanelli
Lodovico Armanelli

«I confidi sono l’unico modo per superare la spersonalizzazione che si realizza con la concentrazione bancaria – ha affermato Lodovico Armanelli, Crediti territoriali di Ubi Banca -. Quando sono validi, ossia sono in grado di tenere il polso del territorio e sono affidabili, costituiscono con le banche un connubio vincente, che arricchisce entrambi. Fogalco è uno di questi e con Ubi Banca il rapporto è speciale, come dimostra l’alta percentuale delle posizioni che la cooperativa ha in essere con il nostro gruppo. La nascita della banca unica non modifica l’obiettivo di cercare di far crescere il territorio, del resto la dirigenza, la rete e le persone sono ancora le stesse». Quanto alle richieste di credito, conferma la tendenza evidenziata a livello generale dall’Osservatorio del Credito Confcommercio. «Anche nelle nostre aree stiamo assistendo ad un ritorno agli investimenti, spesso spinti dalle iniziative di finanza agevolata, come la ex Sabatini, che in pratica sterilizza il costo del credito».

Alberto Colombo
Alberto Colombo

«Se sono le collaborazioni consolidate a coprire la maggior parte delle pratiche, dove sono le altre banche? Una realtà come Fogalco è ancora utile? Si comprende che l’attività del confidi non è solo quella della garanzia ma anche l’analisi del progetto imprenditoriale? E che supportare gli investimenti non porta vantaggi solo all’azienda che li mette in atto ma genera una crescita generalizzata?». Le domande del consigliere Mauro Dolci, hanno trovato risposta nell’intervento di Alberto Colombo Area Retail Bergamo di Unicredit. «L’evoluzione continua del mercato impone di essere vicini al territorio e di approfondire la conoscenza del cliente, due punti che sono al centro del piano industriale del gruppo e che abbiamo in comune con Fogalco, non a caso una delle poche realtà consortili con le quali abbiamo scelto di collaborare». «La scritta “crescita” che campeggia nella comunicazione della cooperativa è anche un nostro obiettivo».

Gianni Gabbiadini
Gianni Gabbiadini

Le aggregazioni caratterizzano anche le Banche di credito cooperativo, che mantengono però un dimensione locale. «La nostra visione è la stessa dei confidi, dobbiamo aiutare i nostri soci ma pensare anche al nostro capitale -, ha sintetizzato Gianni Gabbiadini, Area Mercato della Bcc Bergamasca e Orobica -. Con i confidi possiamo crescere e vorrei in questa sede promuovere un diverso approccio: non più condivisione del rischio ma del merito creditizio e, ancor meglio, del percorso degli associati, condividere cioè l’attività dell’impresa per i cinque anni del finanziamento. Oggi il mondo va veloce, cinque anni sono una generazione, e se e vero che, nel momento in cui concediamo il credito, conosciamo la situazione aziendale e la valutiamo positivamente non sappiamo cosa può succedere dopo qualche anno. È importante perciò restare in contatto “nel durante” anche per trovare soluzioni prima che sia troppo tardi».




Ghidinelli (Confcommercio): «Si torna ad investire, grazie anche ai confidi»

Ernesto Ghidinelli
Ernesto Ghidinelli

Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Finanza e Credito di Confcommercio Imprese per l’Italia, ha dato una fotografia del settore, presentando all’assemblea della Fogalco gli ultimi dati dell’Osservatorio del Credito relativi ai primi tre mesi del 2017.

La ricerca, condotta da Format Research su un campione di 1.536 imprese, evidenzia il rapporto delle aziende del terziario con il credito, segnato da un leggero miglioramento e con previsione positiva anche per il secondo trimestre dell’anno.

L’indagine ha anche analizzato il ruolo dei Confidi e ribadito la loro importanza: «Le imprese che hanno beneficiato dei Confidi hanno indicato tra i principali vantaggi quello di ottenere un finanziamento in tempi brevi (è così per 59,4%, in particolare per quelle del turismo e operative nelle grandi città metropolitane). Il secondo beneficio ricavato dalla garanzia consortile per il 28,5% delle imprese del terziario è rappresentato da un taglio ai costi del credito, vantaggio rilevato in particolar modo dalle imprese del commercio. Il 12,1% delle imprese ha ottenuto un finanziamento di un importo maggiore grazie all’intervento dei Confidi».

La ricerca offre anche spunti per ampliare l’offerta della garanzia consortile: «Le imprese del terziario hanno indicato alcuni servizi che gradirebbero veder erogati dai Confidi – ha evidenziato Ghidinelli -. Tra i “desiderata” spiccano la consulenza in materia di investimenti, prioritaria per il 68,2% delle imprese e la possibilità di ottenere microfinanziamenti fino a 30mila euro per il 62,6%. Seguono la possibilità di garantire finanziatori privati diversi dalle banche (di interesse per il 55,7% delle imprese), di avere fidejussioni commerciali (53,6%), di promuovere iniziative a favore dell’internazionalizzazione (46,2%), di avere consulenze per piani di sviluppo aziendali (46,1%), per la gestione finanziaria dell’impresa (45,4%) e per investimenti finanziari (44,8%)».

Il primo trimestre dell’anno segna una piccola svolta positiva, dal clima generale alla voglia di tornare ad investire. «Aumenta la fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi.  L’indicatore congiunturale fa segnare il miglior risultato da un anno a questa parte. Il sentiment delle imprese risulta in miglioramento specialmente per quel che riguarda l’andamento della propria attività, con l’indicatore che torna a sfiorare l’area di espansione di mercato». Il clima di fiducia delle imprese si rispecchia nel giudizio circa il livello dei ricavi: «Sono infatti valutati in leggerissimo aumento ad inizio 2017 (+0,4%), percentuale che si presenta tuttavia ancora ben al di sotto rispetto a quella tipica di un’espansione di mercato».

È in crescita la quota di imprese che dichiara di aver effettuato investimenti nel corso degli ultimi due anni (+0,5% con una previsione di ulteriore crescita dello 0,2% nei prossimi tre mesi) e migliora in modo evidente la situazione della liquidità delle imprese del terziario (+0,6%). L’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si consolida ulteriormente.

Resta sostanzialmente stabile la quota di imprese che fanno domanda di credito (circa il 22%), in leggero aumento l’offerta (il 73% ha ricevuto una risposta positiva, ma di queste, due su cinque per un importo inferiore) tra luci ed ombre. «Le micro imprese del commercio, turismo, servizi (ovvero gli operatori del terziario con un numero di addetti compreso tra 1 e 9) sono quelle che, rispetto alla media, manifestano le maggiori difficoltà nel rapporto con le banche in termini di esiti della domanda di credito. Nel primo trimestre 2017 si registra un leggero incremento dell’offerta di credito presso tutti i segmenti di impresa (micro, piccole, medie e grandi). Le imprese con oltre 49 addetti si confermano quelle per le quali il livello di erogazione resta più elevato». Importante l’inversione di rotta, con finanziamenti per ristrutturazioni che cedono il passo a investimenti: «È in calo la quota di imprese che chiede credito per ragioni di liquidità (meno del 66%), al contempo, aumenta la percentuale di quelle che lo fanno al fine di effettuare investimenti».




Malvestiti: «La città esempio virtuoso di come la politica può favorire gli investimenti»

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Il presidente Ascom e della Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, nel suo intervento all’assemblea della Fogalco ha sottolineato come il territorio proceda a velocità diverse: «Nella nostra provincia ci sono alcuni settori che, grazie all’export, stanno già intravedendo la ripresa mentre il commercio e gli altri comparti rivolti ai consumi locali, si trovano in una situazione di stallo. Assistiamo anche ad interventi immobiliari ed economici di forte rilevanza con aperture e ampliamenti nei centri e nei parchi commerciali, come sta avvenendo a Orio, Dalmine, Lallio, Curno, Grumello del Monte, a fronte di una fatica visibile di nuovi insediamenti e investimenti nei centri storici. Questa “doppia velocità” rischia di segnare inevitabilmente il territorio nel suo sviluppo e nel suo equilibrio distributivo».

Il terziario auspica una ripresa stabile dei consumi, senza la quale le piccole e medie imprese non possono programmare investimenti: «Occorrono stabilità politica e manovre fiscali finalizzate al sostegno della domanda interna, fondamentali per i nostri imprenditori. La politica deve porsi prioritariamente come obiettivo di stimolare gli investimenti delle imprese che sono ancora fermi per mancanza di prospettive».

«A livello locale – ha ribadito il presidente Ascom – il Comune di Bergamo ha fatto scuola, attraverso lo stanziamento di 100mila euro per agevolare la stipula di accordi con i Confidi e permettere l’accesso a finanziamenti per avviare un nuovo esercizio commerciale, allargare o anche solo migliorare la propria attività: «I confidi possono rappresentare il volano degli investimenti delle piccole medie imprese. Sono un modello virtuoso solo italiano che risponde ai bisogni effettivi del tessuto tipico della nostra economia. Un ruolo che è di forte presidio sociale e di ascolto delle esigenze dei piccoli imprenditori. Un modello qualitativo che si è imposto dal basso che antepone la conoscenza delle imprese a numeri e tabelle. L’esperienza positiva del bando del Comune rappresenta un passo in avanti nell’affermare il ruolo della nostra Fogalco e segna l’impegno della politica locale per favorire o salvaguardare l’imprenditorialità del territorio. Ma sono il piano nazionale e quello europeo ad essere strategici per rinnovare il ruolo dei Confidi. La nostra confederazione, accanto alle grandi battaglie che sta conducendo per l’eliminazione delle clausole di salvaguardia dell’Iva, la detassazione dei redditi di impresa e la riduzione del costo del lavoro, deve continuare a sostenere il ruolo dei confidi di sistema».




Fogalco, credito più facile per i commercianti di Bergamo grazie all’accordo con il Comune

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Il bilancio dell’attività e gli scenari futuri per il sistema del credito sono stati i temi al centro della 39esima assemblea annuale di Fogalco, la Cooperativa di Garanzia di Ascom Bergamo Confcommercio, svoltasi oggi nella sede cittadina. Quanto ai numeri, si evidenzia un leggero calo, nel 2016, dei finanziamenti garantiti (-15,5%) per quasi 12 milioni di euro, a favore di 174 imprese e con un importo medio di 68mila euro. Dal 1978, anno di costituzione di Fogalco, alla fine dello scorso anno sono stati garantiti quasi 600 milioni di euro. Nel corso dell’anno 2016 Asconfidi Lombardia, la rete regionale di cui Fogalco fa parte, ha garantito 2.355 operazioni per un totale finanziato di euro 162.384.696.

Diverse invece le novità che interessano i Confidi, a partire dall’ampliamento dell’attività di consulenza e supporto al finanziamento. Riccardo Martinelli, presidente della Cooperativa di Garanzia ha infatti illustrato alcune possibilità per il futuro di Fogalco: «Il finanziamento diretto di piccolo importo, il crowdfunding e i minibond possono offrire al nostro sistema proposte operative concrete e nuove opportunità di mercato. Ma occorre anche maggiore incisività a livello politico anche per chiarire se sia intenzione o meno valorizzare il ruolo dei Confidi nel nuovo scenario. Nonostante le importanti innovazioni normative e di mercato, siamo convinti che il ruolo della garanzia consortile continui ad essere ancora strategico per la crescita e lo sviluppo delle piccole medie imprese.  Siamo però chiamati a costruire un’alternativa al classico “mercato delle garanzie” per i crediti alle piccole medie imprese. La strada obbligata, a nostro avviso, consiste nel diversificare il business attraverso l’ampliamento dell’attività di assistenza e consulenza finanziaria, oltre che sensibilizzare e sostenere le stesse imprese ad accrescere la propria cultura finanziaria».

Il vicesindaco di Bergamo, Sergio Gandi
Il vicesindaco di Bergamo, Sergio Gandi

A livello locale, il Comune di Bergamo ha stanziato 100mila euro per abbattere i costi di istruzione delle pratiche per gli imprenditori che si rivolgono ai Confidi per aprire una nuova attività commerciale o rinnovare un esercizio già avviato. «Il bando mostra l’attenzione dell’amministrazione per le piccole attività del territorio. Un segnale di come la politica può agevolare l’accesso al credito per le pmi, attraverso i Confidi» ha sottolineato il vicesindaco Sergio Gandi. «Un passo in avanti nell’affermare il ruolo della nostra Fogalco, che segna l’impegno della politica locale per favorire o salvaguardare l’imprenditorialità del territorio» ha ribadito Paolo Malvestiti presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio. Con un appello alle banche, lanciato dal segretario della Fogalco Antonio Arrigoni, «perché lo sforzo pubblico possa essere efficace è necessario che anche gli istituti di credito, ed è un aspetto sul quale ci simo impegnati nell’accordo con il Comune, facciano la propria parte riservando le migliori condizioni alle imprese».

Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini ha sottolineato l’esigenza di ampliare a livello associativo le consulenze e i servizi a favore delle imprese: «Purtroppo anche il sistema associativo, seppur con enormi differenze a livello nazionale in un’Italia a due velocità, vive un progressivo indebolimento. Una maggior ragione per non bloccarci, ma per evolvere e anticipare le esigenze delle imprese soprattutto sul fronte della consulenza finanziaria, prioritaria per le imprese. La creazione di nuovi  servizi e l’ innalzamento delle competenze del personale sono le principali sfide che Ascom porterà avanti nei prossimi mesi».

105519 assemblea fogalco - plateaQuanto al contesto economico, si rileva nel primo trimestre 2017 una ripresa della fiducia e una ritrovata voglia di investire. Questa la fotografia scattata dall’Osservatorio del Credito Confcommercio, presentato da Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Finanza e Credito confederale. L’indagine ribadisce anche la centralità della garanzia consortile, contraddistinta da migliori condizioni per le pmi: «Tra i principali vantaggi quello di ottenere un finanziamento in tempi brevi (59,4% delle imprese) e per il 28,5% un taglio ai costi del credito. Il 12,1% delle imprese ha ottenuto un finanziamento di un importo maggiore grazie all’intervento dei Confidi».

Fare finanza d’impresa è prioritario, ha sottolineato Ghidinelli: «La capacità di fare analisi imprenditoriale è ora come non mai di vitale importanza. I timidi segnali positivi rilevati in questi primi tre mesi rappresentano un seppur debole incoraggiamento. Gli anni difficili che ci siamo lasciati alle spalle hanno portato ad una selezione delle imprese che ora intravedono miglioramenti».

 




Asili nido e scuole dell’infanzia, in Ascom nasce l’associazione e si presenta con un workshop

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Per gli asili nido e le scuole dell’infanzia private bergamasche nasce un’associazione dedicata. Si chiama Assonidi Bergamo ed è stata creata da Ascom Bergamo Confcommercio, sulla scia di Assonidi nazionale, con il proposito di rappresentare e tutelare, sul piano provinciale, le aziende che operano nel campo dell’assistenza ai bambini fino a sei anni.

logo assonidi bergamoIl neonato gruppo si presenterà giovedì 25 maggio alle ore 18 nella Sala conferenze di Ascom in via Borgo Palazzo 137 con un interessante workshop dai contenuti educativi, dal titolo “Che rabbia. Gestire l’aggressività e i litigi al nido”, aperto a tutti gli operatori.

La creazione della nuova associazione rientra nella volontà di Ascom Confcommercio Bergamo di ampliare la propria rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni.

Assonidi Bergamo si propone come un interlocutore privilegiato e si pone l’obiettivo di migliorare la collaborazione tra i gestori del servizio, le istituzioni e le famiglie, contribuendo a diffondere una cultura dell’asilo nido non più come luogo di semplice custodia, ma come tappa fondamentale per la socializzazione e la crescita psicofisica del bambino.

Il workshop in agenda giovedì vuole offrire agli operatori una prima occasione di conoscenza, formazione e confronto. Interverranno Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, e Paolo Uniti, segretario generale di Assonidi, che spiegheranno i vantaggi di aderire all’associazione. A seguire, Silvia Iaccarino, formatrice certificata della Regione Lombardia, psicomotricista e docente Ascom Formazione proporrà un momento formativo di riflessione sul tema della gestione dei comportamenti aggressivi (compresi quelli “senza senso” per l’adulto) e dei litigi in età evolutiva e su come si possa comunicare con le famiglie in merito a questo tema.

La partecipazione è gratuita, su prenotazione (contattare la segreteria organizzativa tel. 035 4120304 o scrivere a assonidi@ascombg.it).

Il programma




Gorle si veste di petali per Floreka

floreka

È dedicata ai ricordi la nuove edizione di Floreka, la mostra mercato di giardinaggio e produzioni creative in programma a Gorle sabato 20 e domenica 21 maggio. Due giornate in cui il Parco comunale ospiterà piante, fiori e produzioni d’arte creativa di alto livello, il tutto contornato come sempre da interessanti attività rivolte ai visitatori.

Per la rassegna, organizzata dall’Associazione Petali e Parole in collaborazione con il Comune di Gorle, è il decimo compleanno, l’occasione giusta per dare spazio ai ricordi e alle presenze che l’hanno fatta crescere. Anche quest’anno l’offerta della due giornate è ampia: a partire dalla settantina di stand di produttori e professionisti provenienti da tutta Italia, protagonisti della mostra, a cui faranno da cornice laboratori, corsi di botanica, approfondimenti dedicati alla natura e alla sostenibilità, incontri con scrittori, workshop, momenti musicali ed enogastronomici dal profilo sempre green.

Tra le proposte da non perdere, “La strada dei ricordi” allestita dall’artista Margherita Leoni, pittrice naturalistica italiana nota per i suoi famosi “ritratti” della flora brasiliana, gli incontri con gli scrittori Tiziano Fratus, che presenterà il libro “Il sole che nessuno vede” e Grazia Cacciola, che condurrà una riflessione sull’ultimo libro “L’orto naturale” e l’agricoltura biologica, biodinamica e sinergica, la mostra Open Garden, le dimostrazioni della Scuola Zen Shiatsu e di composizione floreale con professionisti e floral designer di grande prestigio.

La manifestazione è diventata punto di riferimento per tutti gli amanti di fiori e piante, arrivando nella scorsa edizione a richiamare più di 5mila visitatori.

La mostra è visitabile sabato dalle ore 10 alle 22 e domenica dalle 9.30 alle 18.30 con ingresso gratuito.

Info www.comune.gorle.bg.it