Salute, a Mozzo il primo percorso che allena anche il cervello

chi ha gambe ha testa - i gruppi di cammino allenano anche il cervelloOltre ad un paio di scarpe comode, chi esce per una passeggiata salutare farà bene d’ora in poi a dotarsi anche di carta e penna. Così potrà allenare insieme al fisico anche la mente, grazie a “Chi ha gambe… ha testa”, il percorso progettato dall’Agenzia della salute di Bergamo in collaborazione con i neurologi delle strutture sanitarie della provincia e realizzato dai Comuni, con l’obiettivo di prevenire il decadimento cognitivo mentre si fa movimento.

Sono ben 22 i Comuni della provincia di Bergamo che hanno dato l’adesione ancora prima del via. Il primo è il Comune di Mozzo dove oggi, 15 maggio, è stato inaugurato il percorso pedonale con partenza dal Parco Lochis. «Lo scopo delle camminate è semplice: prevenire il decadimento cognitivo in uomini e donne non più giovani facendo movimento – spiega la dottoressa Giuliana Rocca, responsabile del Servizio di medicina preventiva di Comunità dell’Ats Bergamo -. Il progetto, scritto in collaborazione con i Neurologi delle strutture sanitarie della provincia, consiste nel proporre ai Comuni un percorso che consenta di allenare il corpo e la mente, in parchi e ambienti naturali esistenti o che vengono già utilizzati dai gruppi di cammino».

“Chi ha gambe… ha testa” nasce nell’ambito del progetto “Gruppi di cammino”, attivo da 8 anni che coinvolge ad oggi 154 Comuni attraverso l’organizzazione di passeggiate di almeno 90 minuti una o più volte alla settimana su percorsi definiti. «Sono molto soddisfatta per la realizzazione di questo progetto – sottolinea Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo – perché ci ha permesso di lavorare con i neurologi e gli ospedali del territorio a beneficio dei cittadini offrendo un’occasione concreta di prevenzione che va ad aggiungersi ai 350 gruppi di cammino e 6.000 camminatori, dai quarantenni agli ultraottantenni che già si muovono sul territorio. Un’opportunità per muoversi, migliorare la salute, socializzare, scoprire il territorio con il punto di vista attento di chi va a piedi. I gruppi infatti sono “promotori di benessere”: organizzano eventi per la promozione della salute, dall’alimentazione alla sicurezza, alla presa in carico delle fragilità, e partecipano ad altre iniziative, come ad esempio i piedi bus».




Nei quartieri o nelle associazioni, con BG+ i giovani possono prendersi cura della città

giovani - lavoro- team - mani

I giovani si prendono cura della loro città e dei propri concittadini: torna infatti anche nell’estate 2017 BG+, l’iniziativa pensata dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo in collaborazione con il Centro Servizi Bottega del Volontariato, il Consorzio Solco Città Aperta e HG80.

Il progetto, giunto alla terza edizione, è un ricco cartellone di proposte di volontariato e di impegno civico offerto ai giovani della città nel periodo compreso tra il 12 giugno e il 17 settembre. Si tratta di esperienze che permettono ai partecipanti di svolgere attività di utilità sociale e di conoscere le numerose associazioni di volontariato e realtà sociali di cui il nostro territorio è particolarmente ricco.

Il progetto si articola in due filoni di proposte: “I care my city” e “Volunteer Experience”.

I care my city consiste in un’attività di volontariato che si realizza in 11 quartieri della città, costruita insieme alle realtà sociali che vi operano (Spazi Giovanili, Oratori, associazioni) e condotta da educatori professionali. Si tratta di esperienze rivolte a ragazzi nati dal 1999 al 2003 della durata di pochi giorni e finalizzate al “prendersi cura” e alla “valorizzazione del bene comune”: piccoli interventi di manutenzione, cura di arredi urbani (tinteggiatura di muri, panchine, pulizia di parchi), animazione negli spazi giovanili, negli oratori, nei parchi, partecipazione all’organizzazione di eventi insieme a educatori e volontari nei quartieri di Boccaleone, Borgo Santa Caterina, Celadina, Città Alta, Grumello, Longuelo, Malpensata, Monterosso, Redona, San Tomaso e Villaggio degli Sposi

Con “Volunteer Experience” numerose realtà sociali della città di Bergamo accoglieranno i giovani nati dal 1992 al 2000 per vivere un’esperienza di volontariato e sperimentarsi in attività di servizio. Le realtà che partecipano al progetto sono: Associazione I colori del mondo – Cooperativa sociale Il seme, Associazione Giochincorso, Associazione Agathà onlus, Casa Samaria, Cooperativa Famille, Cooperativa Impresa sociale Ruah- Scuola di italiano, Fondazione Carisma Casa di riposo Santa Maria Ausiliatrice, Orto Botanico di Bergamo – “Lorenzo Rota”.

L’adesione al progetto da parte dei volontari avviene attraverso la compilazione di un modulo on line (www.giovani.bg.it) e a seguito di un colloquio motivazionale (per le attività Volunteer Experience). C’è tempo fino al 29 maggio per partecipare a Volunteer Experience e fino al 5 giugno per “I care my city”.

Per richiedere maggiori informazioni contattare l’Informagiovani del Comune di Bergamo:www.giovani.bg.it  tel. 035 399675/646

 




Estivi a Bergamo, dal 15 giugno si animerà anche piazzale Alpini

piazzale degli AlpiniBeach volley, minigolf, cucina bergamasca e latino americana e uno spazio attrezzato per i bambini: queste le attività che caratterizzeranno lo spazio estivo di Piazzale degli Alpini, che la Giunta del Comune di Bergamo ha assegnato nel corso della sua ultima seduta.

Nel 2017 tutti gli spazi estivi di aggregazione e somministrazione sono stati dunque assegnati. Quello di Piazzale Alpini si aggiunge a quelli di Sant’Agostino, dello spalto di San Michele, del Parco Goisis e del Parco della Trucca, che erano stati assegnati nelle scorse settimane attraverso bando pubblico. Piazzale Alpini era rimasto vacante (dopo essere rimasto non assegnato già nelle scorse due stagioni), con una manifestazione d’interesse pervenuta, ma incompleta. La Giunta del Comune ha valutato le integrazioni presentate dal proponente e ha approvato il progetto, che partirà il 15 giugno 2017.

La proposta prevede delle strutture in legno al centro del piazzale, ma il cuore delle attività si svolgerà nell’area verde che si affaccia su via Angelo Mai: un campo da beach volley, una struttura per la pratica del minigolf, tavoli da ping-pong e un palco per delle esibizioni troveranno spazio nel prato dell’area.

Tra le attività previste, oltre a un’offerta gastronomica che spazia dai casoncelli alla cucina argentina, vi sono corsi di canto e di danza, per adulti e per bambini, un concorso di disegno (con in premio una settimana di soggiorno a Clusone) e laboratori di artigianato latino-americano. Le iniziative e la somministrazione chiuderanno alle 24.

«L’assegnazione di piazzale Alpini – spiega il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – ha un significato particolare e dimostra come le iniziative che in quello spazio si sono susseguite nell’ultimo anno, incoraggiate dal Comune, abbiano incrementato l’appeal dell’area per quello che riguarda la sua valorizzazione commerciale. Attraverso manifestazioni di questo tipo puntiamo a favorire la frequentazione di piazzale Alpini da parte dei cittadini, riavvicinando l’area della stazione al centro cittadino».




L’Ascom conferma Malvestiti. «Per seguire l’evoluzione del commercio al via la scuola per dirigenti»

170515 consiglio direttivo ascom bergamo confcommercio

Paolo Malvestiti è stato confermato presidente di Ascom Bergamo Confcommercio. L’elezione è avvenuta oggi nel pomeriggio durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo, scelto dall’assemblea dell’Associazione svoltasi lunedì 8 maggio.

Il Consiglio ha nominato i due vicepresidenti. Al fianco di Malvestiti è stato riconfermato come vicepresidente Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori, che assume il ruolo di vicario; l’altro vicepresidente è Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Caffè Bar. Beltrami subentra a Riccardo Martinelli, che rimane in Consiglio.

170515 - da sinistra Giovanni Zambonelli, Paolo Malvestiti, Giorgio Beltrami
Da sinistra: Giovanni Zambonelli, Paolo Malvestiti, Giorgio Beltrami

Malvestiti, classe 1947, titolare dei negozi “Pelletteria Luisa”, fa parte del Consiglio direttivo di Ascom dal 1985 ed è presidente dell’Associazione dal 2000. Attualmente ricopre la carica, oltre che di presidente della Camera di Commercio, di vicepresidente di Confcommercio Lombardia e di UnionCamere Lombardia; inoltre fa parte del Consiglio d’Amministrazione di Sacbo e del Consiglio delle Autonomi locali.

Zambonelli, 56 anni, sposato e con due figli, imprenditore del settore alberghiero e titolare insieme al fratello del “Best Western Cappello d’Oro di Bergamo” e del “Best Western Hotel Monza Brianza Palace”, dal 2005 rappresenta la categoria come presidente e dal 2013 ricopre la carica di vicepresidente dell’Associazione; siede inoltre nel Consiglio d’amministrazione di Fogalco, la cooperativa di garanzia di Ascom Bergamo, e nel Consiglio Camerale in rappresentanza del turismo. Giorgio Beltrami, presidente dal 2009 della categoria dei pubblici esercizi, è titolare del “Bar Centrale” di Lovere; fa inoltre parte del Consiglio d’amministrazione di Fogalco e del Consiglio Camerale in rappresentanza del commercio.

Nel Direttivo sono stati cooptati i presidenti delle tre associazioni aderenti: Roberto Capello, presidente Aspan Bergamo, Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo, e Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco.

«Con questo nuovo mandato punteremo in particolare sulla formazione della nostra classe dirigente – afferma Malvestiti -. A fine maggio diamo il via ad una Scuola di formazione realizzata con l’Università di Bergamo e rivolta ai nostri presidente di categoria. È un percorso che ci aiuterà a sviluppare e ad approfondire tematiche che ci permetteranno ad affrontare le evoluzioni del commercio. Inoltre lavoreremo insieme ai Comuni e alla Regione per la salvaguardia dei centri storici e delle attività di vicinato con un occhio di riguardo verso le nuove forme di vendita».




Fedeltà al lavoro, aperto il bando della Camera di Commercio

La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bergamo indice il 57° concorso per l’assegnazione di riconoscimenti e premi a favore di persone e imprese che si sono particolarmente distinte nel settore del lavoro e del progresso economico. Con questa iniziativa, l’Ente camerale intende sottolineare il valore essenziale del lavoro, della professionalità, della fedeltà all’azienda, quali elementi primari nelle strategie di progresso delle imprese e dell’intera comunità economica bergamasca.

Le domande di partecipazione al concorso dovranno pervenire all’Ufficio Segreteria entro il 30 giugno 2017 e saranno esaminate da apposita Commissione nominata dalla Giunta camerale. La Giunta assegnerà i premi a suo insindacabile giudizio, tenendo conto della graduatoria proposta dalla suddetta Commissione. La premiazione avrà luogo a Bergamo nel prossimo mese di dicembre. Copia del bando di concorso e i modelli di domanda possono essere scaricati dal sito internet camerale all’indirizzo www.bg.camcom.gov.it/fedeltalavoro oppure ritirati presso l’Ufficio Segreteria della Camera di Commercio (Largo Belotti, 16 – I° piano) o presso le Associazioni di categoria. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Segreteria della Camera di Commercio: tel. 035/4225205 – 261, segreteria@bg.camcom.it.




Consorzio Tutela Valcalepio, eletto il nuovo Cda

L’assemblea dei soci del Consorzio Tutela Valcalepio ha proceduto all’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione che rimarrà in carica per i prossimi tre anni (vedi tabella).  Nel corso dell’appuntamento pubblico, il presidente Emanuele Medolago Albani ha fatto il punto della situazione dell’enologia bergamasca e dell’operato del Consorzio nel corso dell’ultimo triennio. Tanti sono stati i momenti che il presidente ha voluto richiamare: a cominciare da Expo 2015, proseguendo con la partecipazione al Vinitaly, dalle manifestazioni di stampo locale a quelle di carattere internazionale come il Concorso enologico “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” che il Consorzio organizza in partnership con Vignaioli Bergamaschi da oltre 12 anni.

Cda Valcalepio




Il lecca lecca? Fu inventato a Bergamo

La fioritura di denominazioni e di presìdi a designare le eccellenze gastronomiche del nostro Paese non è certo esclusivo vezzo dei nostri giorni. Risale infatti a cinque secoli fa la compilazione da parte del poligrafo milanese Ortensio Lando – eccentricamente temerario al punto di imbarcarsi, tra le cruente reprimende della controriforma, nella prima traduzione in Italiano delle opere di Martin Lutero – del più antico tra i repertori delle specialità della Penisola. Poco più di cent’anni dopo toccava all’incisore bolognese Giuseppe Maria Mitelli redigere un memorabile censimento grafico delle principali prerogative di molte città d’Italia circa le robe mangiative, racchiuso nella stampa di una singolare riffa seicentesca intitolata gioco di cucagna.

Non stupisce che una così puntuale rassegna figurativa di leccornie risalga al secolo che, nell’arco dell’ultimo millennio, contende all’undicesimo la poco invidiabile palma dei picchi storici di indigenza e di inedia. Più del pugno di quatrini che il succinto regolamento della scommessa metteva in palio, non v’è dubbio che ai giocatori dell’epoca stesse a cuore l’onirico approdo alle maggiormente ambite tra le caselle del percorso ludo-gastronomico. Del resto, non è mistero che il mito del paese del bengodi abbia attinto i vertici di popolarità proprio allorché le generali condizioni di vita si adagiavano sui livelli più miserevoli.

Il seicentesco gioco della cuccagna
Il seicentesco gioco della cuccagna

L’opera d’arte, destinata in origine a far da tappeto al lancio dei dadi sui tavolacci di qualche taverna piuttosto che da decoro alle pareti dei palazzi patrizi, contiene una gran copia di rivelazioni assai preziose per gli storici dell’alimentazione. In essa si provvede ben più di un’asettica elencazione di prelibatezze – espressione per giunta di un’Italia monca che vedeva tracciato a Napoli il proprio limitare meridionale. Ogni specialità vi è difatti ritratta con apprezzabile grado di dettaglio, esibendo con precisione la morfologia da cui era contraddistinta quattro secoli or sono.

Alcune delle leccornie sono icone tutt’oggi vitali ed immediatamente distinguibili dei patrimoni alimentari regionali: è il caso dei cantuchi (cantucci) di Pisa e della rosolia – attualmente chiamata ratafià – sabauda; delle persiche (pesche) di Verona e del turone cremonese, della busecha meneghina e delle spongate di Reggio Emilia. Non meno attuale è il lustro degli insaccati parmensi e modenesi, nonché della mortadella di Bologna, la cui centralità nella tavola da gioco trova presumibilmente ragione nei natali petroniani dell’incisore.

Altre tra le ghiottonerie illustrate dal Mitelli sono passate attraverso secolari processi evolutivi, che ne hanno più o meno profondamente modificato denominazione e caratteristiche. Delle gatafure genovesi – antesignane delle celebri torte liguri di verdura – scriveva nel cinquecento il già menzionato Ortensio Lando, chiosando che così erano denominate perché le gatte volentieri le furano (rubano) e vaghe ne sono. Non è dato di sapere quale i felini dell’era moderna prediligessero tra la versione alle biete e quella alla cipolla, di cui Bartolomeo Scappi forniva le ricette nella coeva Opera. Nelle provature romane non è altresì arduo individuare le progenitrici di mozzarelle e scamorze dell’Agro Pontino, mentre il cuore del distretto di produzione dell’antico formaggio di Piacenza è negli ultimi secoli migrato a sud-est di qualche miglio, fondendosi con quello del parmigiano.

L’aldilà delle memorie gastronomiche ha, infine, ineluttabilmente accolto tra le sue brume un buon numero delle specialità vagheggiate lungo la tratta della seicentesca cuccagna. La tardiva comparsa dei broccoli napoletani scandiva ormai il crepuscolo dell’era, protrattasi appunto sino al termine del XVII secolo, nella quale la civiltà alimentare partenopea era designata come quella dei mangiafoglie, spianando la strada alla calata dei mangiamaccheroni. Delle trote che sguazzavano nei laghi di Mantova, così come della persicata ferrarese e dei pinoli ravennati – all’epoca rinomati al punto da meritare alla città rivierasca l’eponimo di bolla dil pignoli – oggi si serbano solo sbiadite rimembranze. Eguale sorte è toccata al pane di Padova, del quale già nel XIX secolo il clinico patavino Antonio Faggiani lamentava l’irreversibile decadenza. Irrimediabilmente trapassata è anche la prelibatezza a celebrazione della quale il Mitelli aveva riservato a Bergamo una tappa del suo itinerario. Si tratta del cinamomo confetto, a riguardo del quale già ci si è dilungati nel numero di Affari di Gola del novembre 2014. È comunque d’uopo tornare brevemente sul tema, giacché dall’incisione emergono nuovi ed interessanti particolari.

Il "lecca solo" bergamasco raffigurato nel seicentesco gioco della cuccagna
Il “lecca solo” bergamasco raffigurato nel seicentesco gioco della cuccagna

Colpisce anzitutto la singolare conformazione dello storico dolciume. In virtù della sua appartenenza al dominio della confetteria, ci si sarebbe attesi un morselletto oblungo o tondeggiante. Ma la raffigurazione che ne fornisce la stampa è quella di un sottile stecco di scorza di cannella, che da fonti del tempo sappiamo rivestito di zucchero. Quanto poi alle modalità del suo consumo, è affatto eloquente l’indicazione lecca solo che correda l’icona.

Questi indizi paiono convergere verso una curiosa conclusione. La letteratura gastronomica tende ad individuare nella Gran Bretagna del XVII secolo la culla di quello che nel mondo anglosassone è chiamato lollypop. In realtà il più antico lecca-lecca di cui si abbiano dettagliate notizie è proprio il cinamomo confetto di Bergamo, i cui natali sono da collocarsi nella prima metà del cinquecento. È indiscutibile che si trattasse di un prototipo ingegnosamente atipico, di un mangetout del quale nulla andava perduto. L’asticciola di legno aromatico che ne costituiva lo stelo – ed al contempo l’anima – era infatti da sgranocchiarsi dopo che la glassa che la ricopriva si era dissolta. In un’epoca di fiatelle pestilenziali, vieppiù appesantite dal largo consumo di agli e cipolle crudi e da condizioni di igiene orale sulle quali è preferibile glissare, la cannella d’altronde rappresentava uno dei più efficaci palliativi per le problematiche di alitosi.

Al di là di queste contingenze, spiccano le benemerenze della Consorteria degli Speziali ed Aromatari di Bergamo. Oltre ad aver dato vita alla prima specialità locale di autentica fama planetaria, la leggendaria corporazione ha infatti titolo ad annoverare, tra le proprie patenti di invenzione, anche quella dell’archetipo di uno tra i più popolari dolciumi di ogni tempo.




Vacanze a Bergamo, 1.229 possibilità di soggiorno

bossico

Nell’ultimo anno il turismo straniero è aumentato. Ma quante e quali sono le opportunità di soggiorno a Bergamo oggi? Secondo la Mappa delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, un innovativo database on line stilato dalla Regione (dati.lombardia.it), sono 1.229, circa il 13% dell’offerta ricettiva lombarda.

La maggior parte sono case e appartamenti – 411 – seguono i bed and breakfast (345), gli alberghi (261) e gli alloggi gestiti in forma imprenditoriale (174). L’offerta comprende anche 10 residence, 5 foresterie, 10 campeggi (il più grande è il Camping San Simone a Isola Fondra con 1.076 posti letto) e 12 case per ferie, ossia alloggi gestiti da istituti, fondazioni e congregazioni.

La maggior parte degli alberghi rientra nella fascia media dei tre stelle, 47 ne vantano 4 e solo uno, il Relais San Lorenzo di Bergamo, si classifica di lusso con 5 stelle.

Come prevedibile, l’offerta è capeggiata dal capoluogo che conta 452 strutture tra hotel, camere in affitto, passando per b&b, pensioni e ostelli. Il Lago d’Iseo offre 142 opportunità di soggiorno, con Lovere (33) e Sarnico (32) in top ten. In montagna, in cima alla classifica in quanto a opportunità di vacanza figura la Valle Seriana con 121 strutture, seguono la Valle Brembana con 106 indirizzi e la Valle Imagna con 42. Nell’hinterland le possibilità di soggiorno sono 98, mente la Bassa si attesta a quota 56.

In provincia, i paesi che contano più indirizzi per le vacanze sono Bossico con 34 strutture, Lovere con 33 e Sarnico con 32, poco dietro ci sono Castione della Presolana che ne ha 24 e San Pellegrino con 11. Ancora molto diversi i numeri di Brescia che rimane al top della Lombardia in quanto a offerta.




“Come d’incanto”, ad Ardesio fine settimana con gli artisti di strada

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Sabato 13 e domenica 14 maggio Ardesio si colorerà della musica, l’allegria e delle acrobazie dei busker per l’ottava edizione di “Come d’incanto” il festival degli artisti di strada organizzato dalla Pro Loco, con la direzione artistica della compagnia ardesiana Teatro Minimo.

Per due giorni artisti di strada italiani e internazionali invaderanno le strade e le piazze del borgo dell’Alta Valle Seriana, per stupire bambini e adulti con parate musicali, equilibrismi estremi, oggetti infuocati, tempeste di bolle giganti, giocoleria luminosa, calcio freestyle, magia comica, cabaret, e tante sorprese.

La manifestazione prenderà il via come da tradizione sabato pomeriggio alle 16.15 all’Oratorio con una parata musicale in corteo per le vie del centro storico che lascerà poi spazio all’incanto degli spettacoli. In serata in piazza San Giorgio, dopo aver cucinato per le Cirque du Soleil, i “3Chefs” proporranno lo spettacolo “L’ultima cena”, con un menù ad “alta spassosità”.

Domenica si ripartirà alle 14.30, per un pomeriggio divertente, magico e da lasciare a bocca aperta, con la presenza tra gli altri della “Fast Foot Crew” con un’esibizione di calcio freestyle. La sera grande chiusura in piazza San Giorgio con l’acrobata e giocoliere Luca Chiarva che stupirà con i suoi attrezzi luminosi e l’attore comico Giancarlo De Biasi  con un divertente spettacolo di cabaret, adatto a tutti.

Nella giornata di domenica, oltre agli spettacoli in cartellone, anche quest’anno dalle 10 alle 19 sarà allestito il “Centro dell’Incanto”, con trucca bimbi, zucchero filato, caramelle, il Ludobus con i giochi della tradizione e i ragazzi del corso di Animatore turistico del Patronato San Vincenzo di Clusone pronti ad incantare i bambini con bellissime sculture di palloncini.




Concorso enologico, al via “Premio Qualità Italia 2017”

Concorso ViniAnche quest’anno, il Concorso enologico nazionale “Premio Qualità Italia 2017”, organizzato dalla Scuola di alta formazione e perfezionamento “Leonardo” di Città Sant’Angelo, si farà in Abruzzo. Il Concorso è stato approvato dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e – dopo il successo delle passate edizioni, con la partecipazione di cantine di tutte le regioni d’Italia e con numerosi riconoscimenti per la professionalità dello staff organizzativo, delle commissioni di valutazione e dell’organizzazione generale – si appresta a registrare una significativa partecipazione con adesioni di cantine di varie regioni italiane. I campioni dovranno pervenire alla sede della Scuola “Leonardo” entro il 9 giugno prossimo. Le degustazioni inizieranno il 14 giugno e la premiazione avrà luogo il 1° luglio. Il regolamento, la scheda d’iscrizione e il verbale di prelievo sono consultabili sul sito www.premioqualitaitalia.org e la mail di riferimento è: concorso@premioqualitaitalia.org (tel. 085.21963).

Anche quest’anno l’organizzazione si propone lo scopo di mettere in evidenza la migliore produzione italiana per le categorie dei vini ammessi al concorso, valorizzare le tipicità italiane e regionali, presentare al pubblico le tipologie dei vini caratteristici di ogni regione, premiare lo sforzo delle Aziende produttrici e stimolare il continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti contribuendo così alla divulgazione del brand Italia nel mondo. I vini premiati saranno poi oggetto, per l’intero 2017, di particolari azioni promozionali da parte della Scuola Leonardo.

Ecco le categorie di vino a concorso:

  • IGT (Indicazione Geografica Tipica: Rossi, Bianchi e Rosati)
  • DOC (Denominazione di Origine Controllata: Rossi annate 2016, 2015, 2014, 2013, 2012 e precedenti, Bianchi annate 2016, 2015 e precedenti, Rosati)
  • DOCG (Denominazione di Origine Controllata Garantita: Rossi e Bianchi e Rosati)
  • Vini Frizzanti (Rossi DOC e IGT, Bianchi DOC e IGT, Rosati DOC e IGT)
  • Vini spumanti (Rossi VSQ, DOC VSQ e IGT VSQ, Bianchi VSQ, DOC VSQ e IGT VSQ, Rosati VSQ, DOC VSQ e IGT VSQ)
  • Vini passiti (DOC, IGT)